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Scisma d'Occidente Papa 1400 Antipapa avignonese Benedetto
XIII Carmelitani «segue da 1248» Cavalieri Mercedari «segue da 1317»
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ANNO 1400
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Alber, Erasmo (XV-XVI)
frate luterano, amico di Martin
Lutero;
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suDer barfüsser Mönch Eulenspiegel und Alcoran mit einer Vorrede Martini Luther o Alcoranus nudipedum (parodia settaria e satirica al Liber conformitatum del frate francescano Bartolomeo da Pisa uscito a Milano nel 1510; in pochi anni avrà tre edizioni; nel 1556 i calvinisti effettueranno una traduzione francese Alcoran des cordeliers di Corrado Badius, un libro diffuso in tutta Europa). – Alberto da Sarteano (XV) frate francescano degli Osservanti, umanista, "rex praedicatorum", figlio spirituale di Bernardino da Siena; [Fa parte del grande quadrumvirato dell'Osservanza, assieme a Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo dalla Marca.] lascia la scuola di Guarino Veronese per l'Osservanza; 1439, lavora con altri francescani per l'unione della Chiesa Orientale nel Concilio di Firenze; 1450, si adopera per l'adesione dei Copti. – Alfeld, Agostino (XVI-XVI) frate francescano degli Osservanti; disputò all'Accademia di Lipsia con Martin Lutero e con Erasmo Alber. – Alonso da Madrid (XV) frate francescano, il meno mistico e il più asceta di tutti; Espejo de illustres personas Arte para servir à Dios (con ui suggerisce a santa Teresa d'Avila l segreto della santità ecc.). – Altissimo, Cristoforo Fiorentino, detto l' († 1515 ca) improvvisatore di versi italiano; Liriche Il primo libro dei Reali La rotta di Ravenna. – Arsochi, Francesco (Siena, prima del 1450-?) rimatore italiano, visse a Siena e a Firenze dove fece parte dell' "accademia dei buccoici", gravitante attorno al circolo laurenziano; Ecloghe (1481, in versi sdruccioli, stampate assieme ad altre di B. Pulci, Gerolamo Benivieni, Iacopo Boninsegni). – Baglioni, Luca (XV-XVI) frate francescano degli Osservanti; Arte del predicare (Venezia 1562) [Dopo aver preso un' "archibusciata" da qualche eretico insultato, s'incammina per la via giusta e la traccia nei seguenti punti, quasi decalogo ai confratelli principianti: «Misi da parte il disputare in pubblico contro gli eretici, massime moderni. Incominciai a tener di loro nomi e parole tal silenzio che io dimostravo di non conoscergli, né sapere cosa veruna dei fatti loro. Finsi di non accorgermi della presenza di eretici alla predica. Mi attaccai alla parte vera, affirmativa, catholica e intorno a quella discorro. Confuto le loro opinoni e ragioni e discopro tutto il loro falso, senza nominar nessunom e semre ragiono con bella carità e modestia contro di loro, dimstrando di avergli compassione e che gli vorrei aiutare e ridurre al vero con il proprio sangue, e con questi e simili artifici mi vennero botta per botta (per dirla al comun verbo) a trovare hora questo, hora quell'altro e a rimettersi alla mia sententia e consiglio… Insino nascosti heresiarchi, in questo modo, Dio per me ha redotto alla verità».]. – Balbi, Girolamo (XV-XVI) umanista veneziano, vescovo, soggiornò a lungo in Francia, Austria, Ungheria; importante, più che per i suoi scritti latini, criticati da E. da Rotterdam, come propugnatore della cultura italiana all'estero. – Barletta, Gabriele (XV) predicatore italiano, si acquistò fama con una predicazione ricca di arguzia popolaresca, da cui il detto nescit praedicare qui nescit barlettare. – Barrier, Giovanni di Provins (XV-XVI) ugonotto, forte di una conoscenza profondissima della Scrittura. – Bartolomeo da Pisa (XV-XVI) frate francescano; Liber conformitatum (Milano 1510, prima edizione a stampa adorna di magnifiche xilografie epresto divulgatissima). – Bassano da Mantova (XV/2) poeta latino e maccheronico; andato perduto un suo componimento maccheronico al quale replicò l'Alione, se ne è conservato un altro d'una sessantina di esametri, e alcuni carmi latini. – Bening, Alexandre (XV- Gand 1519) miniatore fiammingo; lavorò spesso con il figlio Simon (Gand 1483 ca-Bruges 1561) Boezio (Biblioteca Nazionale di Parigi) Hortulus animae di Margherita d'Austria (Biblioteca Nazionale di Vienna) Libro d'Oro di Hennessy (Biblioteca Reale di Bruxelles) Breviario Grimani (decorazione, Biblioteca Marciana di Venezia). – Bernardino Aquilano (XV) frate francescano degli Osservanti; Chronica Fratrum Minorum Observantiae. – Bernardino da Feltre (XV) frate francescano; 1492-95, costituisce a Vicenza due Confraternite di nobili per soccorrere i poveri vergognosi, un'altra di mercanti e di artigiani per visitare gli ammalati, un'altra, pure di nobili, a Pavia per mantenere i trovatelli. – Bernardio da Laredo (XV) frate francescano; Subida del Monte Sion (con cui rivela a santa Teresa d'Avila come sia orazione di quiete il suo inesplicabile riposare in Dio, senza pensare a nulla). – Bonciani, Antonio (Firenze XV) poeta italiano; Trionfo d'amore. – Bonilla, Giovanni (XV) frate francescano; Trattato della pace dell'anima (ispiratore del Combattimento spirituale dello Scupoli). – Bracelli, Giacomo († Genova 1466 ca) storico e umanista genovese, descrisse la regione genovese esaltandone gli uomini illustri; De bello hispano (1520, postumo, cronaca del conflitto che oppose Genova ad Alfonso V d'Aragona). – Buonaccorsi, Biagio (XV-XVI) politico e letterato, fece parte, con N. Machiavelli, della segreteria dei "Dieci della guerra"; Diario dei successi più importanti seguiti in Italia e particolarmente in Fiorenza dal 1498 al 1512 (una delle fonti per le Istorie della città di Firenze di Iacopo Nardi). – Cagnola, Giovan Pietro (XV/2) storico milanese, al servizio di Ludovico il Moro; Storia di MIlano (da Costantino ai suoi giorni, parzialmente pubblicata dal Cantù). – Calogrosso, Gianotto (XV) letterato italiano, di origine salernitana, seguì la carriera delle armi e visse a Bologna; Nicolosa bella (operetta in versi e in prosa scritta forse tra il 1447 e il 1459) Altri quattro componimenti conosciuti. – Caminha, Pero Vaz de (n. Porto?-India 1501) cronista e retore portoghese; Carta do achamento (1500, 1° maggio, Lettera del ritrovamento; scritta mentre è imbarcato sulla flotta di Cabral; con essa annuncia al re di Portogallo, Emanuele I, la scoperta del Brasile; sarà pubblicata soltanto nel 1817). – Carcano, Michele da Milano (XV) frate francescano degli Osservanti, predicatore di penitenza; amico di Francesco Sforza e confessore di Bianca Maria, promuove la fondazione e il miglioramento degli ospedali; 1462, grazie alle prediche sue e di Barnaba da Terni, nasce a Perugia il primo Monte di Pietà. – Carletti, Angelo da Chivasso (XV) frate francescano degli Osservanti, dotto teologo e oratore; nominato da Sisto IV commissario della crociata contro Maometto II, e da Innocenzo VIII commissario e nunzio contro l'invasione dei Valdesi nelle valli di Luserna; confessore e direttore spirituale di Carlo I di Savoia, Caterina da Genova e Paola-Gambara-Costa. – Caterina da Bologna (XV) suor clarissa, santa; Trattato delle armi spirituali (profonda psicologia ascetica). – Colette (XV) suora francese, madre generale delle "Colettine", esercitò un buon influsso su Giovanni Senza Paura e più ancora su Giacomo di Borbone ex re di Napoli e poi frate francescano; suo confessore era Enrico de la Baume, della chiesa francescana di Besançon. [Sarà cantata in un piccolo poema dal poeta cattolico Paul Claudel.]. – Colleoni, Bartolomeo (Solza, Bergamo 1400-Malpaga, Bergamo 1476) condottiero bergamasco; 1419, fa le prime esperienze militari con Braccio da Montone, che poi abbandona per unirsi a Muzio Attendolo Sforza; 1431, entra al soldo di Venezia e combatte contro Milano sotto F. Carmagnola; 1432-37, trascorre alcuni anni nell'Italia centro-meridionale al seguito del Gattamelata e poi di Francesco Sforza; 1442, conclusa la pace di Cremona tra Venezia e Milano, passa al servizio di Filippo Maria Visconti da cui in seguito viene esautorato e poi imprigionato nei Forni di Monza; 1447, riesce a liberarsi e viene nominato capo della Repubblica Ambrosiana; 1448, passa con le sue truppe ai veneziani, ma viene sconfitto da Francesco Sforza a Caravaggio; 1450, abbandona il campo veneziano e torna con Francesco Sforza (ora duca di Milano) pur non combattendo contro la Serenissima; 1454, dopo la pace di Lodi, torna definitivamente al servizio di Venezia come capitano generale dell'esercito; 1467, 25 luglio, desideroso di impadronirsi di un territorio proprio alle spese di Milano e Firenze, riprende le armi, ma viene fermato da Federico di Montefeltro nella battaglia di Molinella. – Critobulo (n. Imbro XV) storico bizantino Storia di Maometto II.. – Enrico di Danimarca(XV) frate terziario francescano fuggito dalla sua reggia danese per andare a morire come un povero pellegrino a Perugia. – De Predis, Cristoforo (n. Milano-† 1486) miniatore italiano; [Fratello di Giovanni Ambrogio.] Libro d'Ore (eseguito per i Borromeo) Vite di san Gioachino e sant'Anna (1476, Torino, Bibl. Reale) Messale (1476, Varese, Madonna del Monte) Corale di Ercole I d'Este (12 miniature, Modena, Bibliot. Estense). – De Predis, Giovanni Ambrogio (Milano 1455 ca-Milano? dopo il 1508) pittore e miniatore italiano; [Fratello di Cristoforo.] Francesco Sforza (Bristol, Mus.) Massimiliano Sforza (1494, Milano, Trivulziana) Ritratto dell'Imperatore (1502, Massimiliano d'Asburgo, Vienna, Kunsthist, Mus.). – Diego d'Estella (XV) frate francescano; Meditazioni sull'amor di Dio. – Ducas, Michele (XV) storico bizantino, membro della famiglia imperiale Ducas, venne incaricato di missioni diplomatiche presso il sultano; Storia (dopo una serie di genealogie universali da Adamo ai suoi giorni, descrive in particolare gli avvenimenti della storia bizantina dal 1341 al 1462 , data della conquista turca di Lesbo). – Estella, Diego (XV-XVI) frate francescano dei Frati Minori, predicatore come il suo collega Luca Baglioni. – Facio, Bartolomeo o Fazio (La Spezia 1400 ca-Napoli 1457) storico ed umanista; De differentiis verborum De vitae felicitate De excellentia et praestantia hominis De rebus gestis ab Alphonso I Neapolitanorum rege (1455, in 10 libri) De viris illustribus Quattro invettive contro la Historia Ferdinandi regis di L. Valla (1446). – Francesco da Ossuna (XV) frate francescano; Abbecedario spirituale (con cui insegna a santa Teresa d'Avila, la preghiera di raccoglimento ecc.). – Francesco degli Angeli o cardinale Quignones (XV-XVI) frate francescano della Sierra Morena; generale dell'Ordine dei Discalciati, carissimo a Carlo V e a papa Clemente VII, ambasciatore segreto tra l'uno e l'altro nei mesi precedenti al sacco di Roma e in altri momenti difficili. – Fridolin, Stefano (XV) frate francescano degli Osservanti; coltiva il ramo mistico, delicatissimo della predicazione claustrale; direttore delle Clarisse di Norimberga; Maggio spirituale Autunno spirituale. – Giacomo dalla Marca († Napoli 1476) magistrato, frate francescano degli Osservanti, continuatore dell'opera di Giovanni da Capestrano; [Fa parte del grande quadrumvirato dell'Osservanza, assieme a Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano, e Alberto da Sarteano.] studioso di Dante e raccoglitore di libri per i suoi frati di Monteprandone, si specializza nella conversione degli eretici, combattendo per un ventennnio i Fraticelli in Italia; nominato da Roma "Legato contro tutte le eresie", attraversa in sandali l'Europa dalla Norvegia alla Illiria, disputa contro i Giudei in Pomerania, con i Valdesi nella Germania meridionale, con gli Ussiti in Boemia, con gli Scismatici in Ungheria e in Bosnia. – Gilles de Rais (1400-40) maresciallo di Francia, compagno d'armi di Giovanna d'Arco, il famoso Barbablù: - Barbe Bleu (1697, fiaba di C. Perrault) - Raoul Barbablù (1789, opera in musica di A.E. Gretry) - Kinder und Hausmärchen (1812-22, Racconti del focolare, dei fratelli Grimm) - Ritter Blaubart (1797, Il cavalier Barbablù, fiaba e dramma di L. Tieck) Ariane et Barbe-Bleue (1902, dramma di M. Maeterlinck, musicato da P. Dukas nel 1901)) Les sept femmes de Barbe-Bleu (1909, Le sette mogli di Barbablù, di A. France) Barbe-Bleue (1911, opera in musica di J. Offenbach) Il castello del principe Barbablù (1911, opera in musica di Béla Bartók); è indubbio che tenesse una stanza nei vari castelli di Tiffauges, Champtocé, ecc, nelle campagne della Bretagna e della Vandea, dove uccideva i bambini da lui rapiti. – Giovanni da Werden (XV) frate francescano degli Osservanti, predicatore di penitenza; Domi secure (ha un successo favoloso: 89 edizioni in meno di cento anni) [Sermones dominicales cum expositionibus evangeliorum per annum satis notabiles et utiles omnibus sacerdotibus pastoribus et capellanis, qui domi securi vel domi sine cura sunt nuncupati, eo quod absque magno studio faciliter possunt incorporari et populo praedicari.] . – Glassberger, Niccolò (XVB) frate francescano, degli Osservanti; Chronica Ordinis Minorum Observantium. – Harp, Henry de o Harpius († 1477) frate francescano, guardiano del convento di Malines; Eden contemplativorum (fondato sulla dottrina del Ruysbroeck) Theologia mystica (per alcune formule eccessive viene messa all'Indice e, un secolo dopo, purgata). – Le Tavernier, Jean (n. Audenarde; attivo sec. XV) pittore e miniatore fiammingo 1434, opera a Tournai 1450-53, opera a Bruges, al servizio del duca di Borgogna Filippo il Buono Cronache di Carlo Magno (1458-61, Bruxelles, Bibl. Royale, manoscritto illustrato da 150 sue miniature). – Le Tavernier, Jean (n. Audenarde; attivo sec. XV) pittore e miniatore fiammingo 1434, opera a Tournai 1450-53, opera a Bruges, al servizio del duca di Borgogna Filippo il Buono Cronache di Carlo Magno (1458-61, Bruxelles, Bibl. Royale, manoscritto illustrato da 150 sue miniature). – Lichtenberger, Johannes (? -?) Prognosticatio (?) [Pronosticatione in vulgare rara e più non odita infino al anno 1567. S.l., né nome di stamp. e data (1488), in-4. Con 43 legni molto interessanti. Pergamena. (36273). Così figura al n. 4743 nel IV volume degli Choix nel catalogo proposto nel 1914 da L. Olschki. Edizione assolutamente sconosciuta. La prima edizione fu pubblicata in latino a Magonza senza data (probabilmente 1488). Un'altra edizione fu stampata nello stesso luogo nel 1492 e nello stesso anno uscì a Modena l'edizione italiana. Secondo D. Fava le edizioni italiane dell'opera sono tredici e U. Baroncelli ne ha aggiunto un'altra… Hans Tuzzi, nel suo Gli strumenti del bibliofilo, Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2003, ci consiglia di cercare ancora dopo aver riletto e meditato la scheda!] – Loredan, Pietro († Venezia 1439) ammiraglio veneziano; [Figlio del procuratore Luigi.] 1412, podestà di Treviso; 1416, conduce la campagna di conquista delle terre dalmate conclusasi con la vittoria sui turchi a Gallipoli; 1421-24, "generale da mar" nella difesa di Costantinopoli attaccata da Murad II; diventa poi procuratore di San Marco; 1426, "provveditore sul campo" durante l'assedio di Brescia che è in possesso dei milanesi; 1431, è di nuovo "generale da mar"contro i genovesi e i Visconti che sconfigge nella battaglia di Rapallo; 1438, comanda l'esercito veneziano nella guerra contro il marchese di Mantova; le su brillanti imprese non gli garantiscono tuttavia il dogato a cui ascenderà invece il rivale Francesco Foscari. – Maestro del duca di Bedford o Maestro delle Ore di Bedford (primi decenni del sec. XV) miniatore francese, collaboratore del Maestro del maresciallo di Boucicault per la decorazione del Livre des Merveilles (1410 ca, Parigi, Bib. Nat., raccolta di relazioni di viaggi in oriente di Marco Polo e altri) opere eseguite per Giovanni Plantageneto duca di Bedford Libro d'Ore (Londra, British Mus.) Breviario (Parigi, Bibl. Nat.). – Maestro del maresciallo di Boucicault (prima metà del sec. XV) miniatore francese identificato da una parte della critica con il fiammingo Jacques Coene, fu in stretto rapporto col Maestro del duca di Bedford e vicino al Maestro delle Ore di Rohan; Libro d'ore (1410-15, Parigi, Mus. Jacquesmart-André, miniato per Jean Le Meingre, maresciallo di Boucicault) Breviario di Parigi (1420 ca, ora a Châteauroux). – Maestro delle ore di Rohan (prima metà del sec XV) miniatore francese in stretto rapporto col Maestro del duca di Bedford e col Maestro del maresciallo di Boucicault Ore di Rohan (1418-25, Parigi, Bibl. Nat., sua opera maggiore miniata per Jolanda d'Aragona, moglie di Luigi II d'Angiò. – Marcadé, Eustache († 1440) poeta francese Passion o Passione d'Arras (Passione) Vengeance Jésus Christ (La vendetta di Gesù Cristo). – Martorell, Joanot (Valencia XV) scrittore catalano Tirant lo Blanch (1490, Tirante il Bianco). – Massari, Ambrogio o Ambrogio da Cori († Roma 1485) umanista e scrittore ecclesiastico; compose una storia del proprio ordine e una sua difesa contro i canonici regolari di sant'Agostino; 1476, priore generale degli eremitani, confessore di Sisto IV. – Oddi, Giacomo (XV) nobile perugino, frate francescano; 1448, prende l'abito dei Minori; muore a Monte Ripido dove ha sempre vissuto; Specchio dell'Ordine dei Minori o La Franceschina (volume diviso in tredici capitoli "o vero libri, ad conforme de' tredici compagni del nostro glorioso padre San Francesco") [Nella sua semplicità, volutamente popolare (in volgare umbro), è la più completa epopea in prosa della tavola rotonda francescana. Il suo disegno sarà ripreso nel 1550 da Francesco Mauri da Spello per il suo poema eroico la Francisciade, protagonisti Francesco d'Assisi e i suoi cavalieri.]. – Orsini, Gentile Virginio († Napoli 1497) condottiero italiano; [Figlio di Napoleone e signore di Bracciano.] servì per lunghi anni Ferdinando I d'Aragona, re di Napoli 1478, è a fianco di papa Sisto IV e di Ferdinando I contro Lorenzo [il Magnifico] 1482-84, nella guerra di Ferrara combatte per i veneziani contro gli Estensi che contano tra i loro alleati anche il re di Napoli; in questa occasione Ferdinando I lo priva della contea di Albe e di Tagliacozzo che egli però riconquista più tardi non senza fatica 1485, al tempo della congiura dei baroni difende il re aragonese combattendo per lui a Montorio, dove riporta la sua più brillante vittoria (1486) 1494, mentre cerca di ostacolare il cammino di Carlo VIII verso Napoli, viene fatto prigioniero dai francesi e poco dopo passa dalla loro parte; caduto prigioniero degli ex alleati, è rinchiuso nel Castel dell'Ovo a Napoli dove muore avvelenato (Alessandro VI, che mira alla signoria di Bracciano, non è estraneo alla sua morte). – Paganini o De Paganinis (attiva a Venezia fine sec. XV) famiglia di tipografi d'origine bresciana; Paganino: Messale romano (1487) Summa de arithmetica di L. Pacioli (1494) De divina proportione di L. Pacioli (1494, con illustrazioni attribuite a L. da Vinci) in società col figlio Alessandro: Euclide (1509) 1515, a Venezia iniziano una serie di classici latini e volgari in piccolo formato con un piccolo carattere elegante corsivo, da loro ideato e ritenuto a torto l'imitazione dell'aldino di F. Griffo; Corano (Venezia 1518, prima edizione e prima opera edita con caratteri arabici, andata distrutta per ordine di Leone X). – Palladino, Giacomo o Giacomo de Ancharano (XV) arcivescovo di Firenze e legato papale Procès de Bélial, procureur d'enfer à l'encontre de Jhesus, fils de la Vierge Marie: translaté de l'ouvrage latin de Jacques de Ancharano, par Pierre Farget, docteur en théologie, de l'ordre des Augustins (Lyon, 1482). – Pannartz, Arnold (Praga-Roma ? 1476/79) tipografo tedesco. – Petrucci, Antonello detto anche Antonello di Aversa (n. Teano-Napoli 1487) politico napoletano; di umili origini dal paese natale si trasferì ad Aversa a impratichirsi presso un notaio; entrato a far parte della cancelleria di Alfonso I (agli ordini del segretario G. Olzina) divenne personaggio influente e ricoprì importanti cariche 1460, presidente della camera della sommaria 1462, luogotenente del gran cancelliere; salito al trono Ferdinando I, dopo la morte di Olzina diventa primo segretario, incaricato spesso di delicati affari di stato; dal re ha anche il titolo di barone con vari feudi (Policastro,Carniola); è membro dell'Accademia pontaniana; desideroso di consolidare i suoi vincoli con il ceto baronale, ottiene in sposa per il figlio Giovanni Antonio (1456 ca-1486), Sveva Sanseverino, nipote del principe di Salerno; si trova così coinvolto nella congiura dei baroni; 1486, arrestato, viene mandato a morte l'anno successivo assieme al figlio; Canzoniere (83 sonetti in volgare composti nei mesi in cui è detenuto nella Torre di San Vincenzo). – Piccinino, Francesco († Milano 1449) condottiero italiano; [Figlio di Niccolò (1386-1444) e fratello di Iacopo (1423-1465).] militò prima al soldo dello Stato della Chiesa e quindi sotto le insegne del duca di Milano; ebbe modo anch'egli di scontrarsi col nemico di famiglia Francesco Sforza; 1443, sposa Camilla da Montone, figlia di Braccio; 1444, è fatto prigioniero a Montolmo dagli sforzeschi; 1446, subisce una sconfitta ad opera di Michele Attendolo a Casalmaggiore; 1448, assoldato come capitano dalla Repubblica Ambrosiana, cerca senza fortuna di arginare le mire di conquista dello Sforza, ma ammalatosi come il padre di idropisia muore nel volgere di pochi mesi. – Pietro d'Alcantara (XV) frate francescano; Trattato della meditazione. – Porcari, Stefano († Roma 1453) umanista e politico romano; 1427-28, capitano del popolo a Firenze; 1433, podestà a Bologna; 1434, podestà a Siena; 1435, podestà a Orvieto; 1447, alla morte di papa Eugenio IV tenta di spingere i romani a ribellarsi alla "signoria dei preti" in nome delle tradizioni repubblicane della città; il timore diffusosi nel popolo di un intervento del re di Napoli Alfonso d'Aragona in aiuto del papato, fa svanire le sue illusioni; allontanato dal nuovo pontefice Niccolò V, torna a Roma all'annuncio che il re di Germania Federico III vi sarebbe giunto a ricevere la corona imperiale per incitare il popolo a recuperare l'antica libertà sotto la guida dell'imperatore; viene allontanato nuovamente dal pontefice ed inviato come legato pontificio in Germania; 1452, viene inviato in esilio a Bologna con l'obbligo di presentarsi ogni giorno dal cardinale G. Bessarione; 26 dicembre, fugge da Bologna e rientra a Roma dove organizza nuovamente una congiura che, tramite la sollevazione del popolo romano, dovrebbe "ridurre il papa allo spirituale"; scoperto il complotto, la sollevazione popolare fallisce; catturato mentre cerca rifugio presso gli Orsini, rende un'ampia confessione; 1453, 9 gennaio, è impiccato ad un torrione di Castel Sant'Angelo. – Raimondi, Cosimo († 1435). – Sermini, Gentile (XV secolo) novelliere senese Raccolta di 40 novelle. – Schatzgayer, Gasparo (XV-XXVI) frate francescano degli Osservanti (44 anni di vita religiosa): Guardiano del convento di Monaco; Provinciale della nuova provincia di Strasburgo, Inquisitore generale contro gli eretici in Germania. – Suriano, Francesco (XV) gentiluomo veneziano, navigatore, frate francescano degli Osservanti, inviato da Roma due volte quale commissario del Libano; Trattato di Terra Santa e dell'Oriente. – Talavera, Hernando de († Granada 15 maggio 1507) arcivescovo spagnolo, di origine ebraica; 1504, alla morte della regina Isabella, la sua influenza si attenua; 1505, il fanatico inquisitore di Cordova, Lucero [convinto egli sia l'ideatore di un complotto per ripristinare l'ebraismo in Spagna] fa arrestare i suoi amici e collaboratori, quindi sua sorella e suo nipote; messo sotto processo (che, essendo egli un prelato, viene istruito da Roma) viene emesso nei suoi confronti un verdetto di assoluzione e, di conseguenza, egli viene riabilitato. – Tortelli, Giovanni(in Casentino 1400 ca- Roma 1466) umanista Commentaria grammatica de orthographia dictionum a Graecis tractarum (dizionario latino). – Vellutello, Alessandro (Lucca XV-XVI) letterato italiano; Commento alle Rime di F. Petrarca e sua biografia (Vita, 1525) Prefazione alla commedia I tre tiranni di Agostino Ricci (1530) Una edizione di Virgilio (1534) Commento alla Divina Commedia di Dante (1554, che riprende e sviluppa l'esegesi di C. Landino). – Vignati, Giovanni († Pavia 1415) signore di Lodi e di altre città lombarde, di antica famiglia lodigiana; 1402, alla morte di Gian Galeazzo Visconti viene eletto signore di Lodi; ora alleato, ora in guerra con il nuovo Giovanni Maria, si impadronisce anche, per brevi periodi, di Vercelli, Vigevano, Piacenza; 1413, ottiene dall'imperatore Sigismondo il titolo comitale; la sua signoria non può tuttavia mantenersi allorché Filippo Maria Visconti, succeduto al fratello Giovanni Maria avvia energicamente il processo di ricostituzione dello stato; dapprima, vistosi imprigionare il figlio Giacomo, deve riconoscere la sovranità milanese; poi, catturato anch'egli a tradimento, muore nel castello di Pavia in circostanze oscure. – Vitelleschi, Giovanni († Roma 1440) prelato e uomo d'arme italiano, appartenente ad un'insigne famiglia di Corneto (Tarquinia) intraprese il mestiere delle armi, e dopo un tirocinio agli ordini del condottiero A. Tartaglia, passò al servizio della Santa Sede, dapprima sotto Martino V, poi sotto Eugenio IV, entrando nel contempo nella carriera ecclesiastica; 1431, vescovo di Recanati e Macerata; 1434, dopo l'insurrezione che costringe Eugenio IV a lasciare Roma, ha il comando delle truppe papali; 1435, riafferma l'autorità pontificia procedendo a sanguinose rappresaglie in città e nel Patrimonio; è creato arcivescovo e patriarca di Alessandria; 1436-37, quando si riaccende la rivolta, capeggiata da alcune grandi famiglie romane, egli la doma distruggendo le fortezze dei Savelli intorno ai colli Albani e vari castelli dei Colonna, fra i quali Palestrina; 1437, nominato cardinale (anche in seguito ad alcuni successi ottenuti in una spedizione militare nel napoletano, a sostegno di Renato d'Angiò contro il re Alfonso d'Aragona), nella lunga fase di assenza del papa da Roma esercita una fortissima influenza nello Stato della Chiesa; 1440, mentre si appresta a guidare una spedizione contro Bologna, è catturato a tradimento dal castellano di Castel Sant'Angelo, A. Rido (non si sa se con il consenso o contro il parere del papa) e muore, probabilmente assassinato, dopo un mese di prigionia. – Wild, Johannes (XV-XVI) frate francescano degli Osservanti, predicatore per quindici anni nella cattedrale di Magonza; 1552, quando il marchese Alberto di Brunswick assedia Magonza, egli è l'unico, fra i preti della città, a rimanere al suo posto e, grazie a lui, la cattedrale viene salvata dall'incendio. |
Cavalieri Quando
si parla, riferendoci al Quattrocento e in generale al Basso Medioevo,
di "cavalieri" (francese chevalier, inglese knight,
tedesco Ritter, castigliano caballero) non s'intende alludere
genericamente a guerrieri che combattono a cavallo (francese cavalier,
inglese horseman, tedesco Reiter, castigliano jinete)
bensì a guerrieri che hanno ricevuto una iniziazione cerimoniale,
il cosiddetto "addobbamento", e ai quali la dignità
cavalleresca conferisce prestigio e prerogative speciali. Tuttavia fin
dal '300 la cavalleria in quanto corpo militare è costituita
dai cosiddetti "gendarmi" (cioè "gente d'arme,
in francese gendarm) i i quali, pur non essendo "cavalieri"
nel senso suesposto, combattono a cavallo, pesantemente armati a capo
di un'unità di combattimento che può andare in genere
dalle 3 alle 6 persone e che è detta "lancia". Per
la cronaca del periodo vedi Sercambi Giovanni. fratelli de Limbourg Si tratta
di tre fratelli, miniatori francesi, nipoti di J.
Malouel (pittore di corte del duca di Borgogna); di loro, Hennequin
e Hermant sono a Parigi attorno al 1400,
apprendisti presso un orafo; Petrolio «segue
da 1272» |
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