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– Alfried
Felix Alwyn KRUPP von BOHLEN und HALBACH
(Essen 13 agosto 1907 – 30 luglio 1967)
industriale tedesco, unico proprietario, per decreto imperiale, dei
beni materni; accrebbe ulteriormente l'impero dei Krupp;
[Figlio di Gustav
Krupp von Bohlen und Halbach e di Bertha
Krupp).]
1928
13 agosto, diventa maggiorenne;
1931
studente in ingegneria ad Aquisgrana, si arruola tra le SS
divenendone uno dei membri sostenitori – per la patria e per il Führer;
[In cambio riceve un abbonamento alla rivista della Schutzstaffel,
un bracciale con svastica numerato, con l'iscrizione «Dank
der SS für treue Hilfe in der Kampfzeit» (grazie alle
SS per il fedele aiuto nei momenti della lotta); e un libretto
di iscrizione contenente un ispirato poemetto di H.
Himmler, capo della gang.]
1934
si laurea a pieni voti in ingegneria all’Università di Aquisgrana;
fa quindi l'impiegato senza stipendio per sei mesi nella Dresdner
Bank di Berlino, istruendosi nell'alta finanza;
1935
novembre, lascia Berlino per un corso di orientamento di undici
mesi alla Hauptverwaltunggsgebäude;
1936
1° ottobre, è nominato vicedirettore; Carlo
Görens lo presenta a tutti i dirigenti riuniti;
1938
solo ora si unisce al corpo centrale nazista, quando il Führer
ha ormai consolidato il suo potere;
[La sua tessera del partito porta infatti un numero molto
alto, il 6.989.627.
Pur tuttavia, passerà in sei anni da NSFK-Sturmführer
(una specie di sottotenente) al grado di NSFK-Standartenführer
(colonnello); anche se non possiede – diranno gli storici – le "physique
du rôle".]
1939
15 marzo, l'ingresso delle truppe tedesche in Cecoslovacchia
cancella ogni residua parvenza di legalitą: per la prima volta la Germania
sottomette un paese non tedesco;
[Il contegno degli inglesi verso i tedeschi si raggela
molto.]
18 marzo, E. Müller [Kanonen-Müller]
ha un fitto scambio di incontri con A.
Hitler e gli parla anche dei progressi di Alfried;
20 aprile, Gustav
e Alfried consegnano ad
A.
Hitler un tavolo, come regalo per il suo compleanno, che
gli consegnano nella sua villa bavarese di Berchtesgaden;
[Scomparirà sotto i bombardamenti ma rimarranno
le fotografie e il «Krupp Nachrichten» del 15 maggio 1939
lo ha descritto in tutti i particolari: è un tavolo di noce scuro,
bordato di svastiche e croci di ferro fatte di "acciaio Krupp Enduro
KA-2" e con una frase Mein Kampf incisa al centro.]
17 maggio, E.
Müller [Kanonen-Müller]
avverte il Konzern di interrompere le spedizioni di armi a
Varsavia; Alfried obbedisce;
[Da un resoconto di un colloquio telefonico trovato nei
suoi dossiers:
«Oggetto. Esportazioni in Polonia. Istruzioni
per l'immediato futuro. Ogni esportazione in Polonia dev'essere interrotta
immediatamente, senza però annullare i contratti. Se i clienti
polacchi ci sollecitassero, dare delle risposte evasive (le consegne
sono complete, i vagoni merci non sono disponibili etc).»]
1939 settembre – aprile 1945 - II Guerra Mondiale
1° settembre, A.
Hitler attacca la Polonia;
1° ottobre, nel vergare il primo rapporto annuale sull'intero
Konzern, Alfried
dichiara:
«Siamo molto orgogliosi del fatto che la
nostra produzione si è mostrata all'altezza delle necessità
belliche, e ci siamo ripromessi di continuare a fare del nostro meglio
perché la superiorità tecnica delle armi tedesche rimanga
tale, così da ridurre al minimo le perdite della Wehrmacht»;
annuncia pure che i profitti dell'ultimo anno ammontano a 12
Mni di marchi circa e che in previsione di un prossimo anno
altrettanto proficuo ha deciso di dare ai Kruppianer un premio
natalizio in denaro;
10 ottobre, A.
Hitler emana le sue direttive di guerra ordinando di prepararsi
ad attaccare nelle zone del Lussemburgo, Belgio e Olanda;
16 ottobre, Alfried
riceve dall'Olanda una richiesta di howitzer e batterie antiaeree;
la mette da parte con l'annotazione «non
rispondere»;
nell'autunno le importazioni dai paesi oltremare vengono interrotte;
il cugino Kurt von
Wilmowsky muore affondando con la nave che lo sta trasportando
prigioniero in Canada;
1940
gennaio, in un incidente di volo muore il fratello
Claus;
febbraio, l'agente della Krupp a
Copenhagen invia all'OKW (Oberkommando
der Wehrmacht) un'informazione in codice che riguarda il potenziale
degli armamenti danesi;
tre settimane dopo A.
Hitler manda le sue direttive per la conquista della Scandinavia;
primavera, Alfried esamina
le possibilità offerte dai giacimenti balcanici;
[La Jugoslavia lo interessa in modo particolare per i
suoi preziosi depostiti di minerale di cromo, essenziale per la produzione
di buoni cannoni d'acciaio.]
9 aprile, quando la flotta tedesca salpa in direzione nord,
l'agente in Norvegia viene preso alla sprovvista;
[Nella fretta si è dimenticato di avvertire i
suoi compatrioti che a Oslo c'è l'ottantacinquenne fortezza di
Oscarborg, munita di vecchi "cannoni Krupp"; a dispetto dell'età
queste armi sono in ottime condizioni e quando cominciano a sparare
mutilano un incrociatore pesante, il Lützow, e ne affondano
un altro, il Blücher, con una perdita di 1600 marinai
e diversi funzionari della Germania che stavano per andare a proclamare
Vidkun Quisling dittatore della Norvegia.
Oskar Kummetz, l'ammiraglio che comanda
lo squadrone, è costretto ad approdare a nuoto. Le altre navi
sono costrette a tornare indietro e rimandare di 24 ore lo sbarco.]
1° maggio, Rudolf Hess accompagna
il ministro degli Armamenti e Munizioni Fritz
Todt e A.
Hitler ad Essen per dare alla ditta il titolo di "Industria-modello
nazionalsocialista";
10 maggio, la Wehrmacht spezza le frontiere del Belgio
dell'Olanda e del Lussemburgo;
maggio-giugno, campagna di
Francia
maggio, Alfried
dice a un ingegnere minerario della Krupp,
certo George Ufer, che d'ora in poi dovrà
servire tre padroni: il Konzern, le "Officine
Hermann Göring" e il Führer;
[In veste di direttore di una ditta paravento, George
Ufer varca la frontiera e inizia una prospezione geologica della
Jugoslavia, riportando ogni scoperta al più vicino console generale
tedesco.]
7 agosto, Gustav
compie 70 anni; A.
Hitler arriva ad Essen;
[Il Führer annuncia che «a
nome del popolo tedesco conferisco a sua Exzellenz Gustav Krupp von
Bohlen und Halbach l'onorificenza dell'Aquila del Reich germanico con
l'iscrizione: "Führer tedesco dell'Economia"».
Decreta che l'onorificenza debba essere appesa al centro dell'ala nord
dell'edificio amministrativo per tutta la durata del Reich dei mille
anni. Inoltre gli conferisce il titolo di «pioniere del lavoro"
(Pionier der Arbeit) e gli dà la croce di Guerra al
merito (Kriegswerdienstkreuz).
Quest'ultima è di due categorie: quella regolare e quella
da comandante. Egli le ottiene entrambe.]
Alfried partecipa a due
organizzazioni ufficiali fondate per coordinare il saccheggio:
- RVE (Reichsvereinigung Eisen -
Associazione nazionale del ferro);
- RVK (Reichsvereinigung Hohle - Associazione
nazionale del carbone);
[È membro di entrambe, ma in quella del ferro
è vicepresidente; lo affiancano Hermann
Röchling, il re dell'acciaio della Saar, e Walther
[Panzer] Rohland,
della Deutsche Edelstahlwerke.]
Tra le sue più astute creazioni c'è anche il "Rijksbureau
voor Ijzer en Staal", un ufficio tedesco che ordina sistematicamente
alle ditte olandesi di consegnare ai depositi di confisca determinati
quantitativi di ferro, acciaio e leghe.
Berlino ricava dalla sola Francia occupata qualcosa come 7 Mdi di dollari
all'anno, quattro volte di più delle riparazioni che la Repubblica
di Weimar dovette pagare a suo tempo, e che A.
Hitler ha definito «criminalmente
ingiuste».
[Egli continua ad escogitare nuovi sistemi per impinguare
il bottino. Scrive a un membro del Vorstand per domandargli
che passi siano stati fatti per l'eventuale confisca di beni americani
in Europa in caso di rappresaglia contro gli Stati Uniti. «Per
esempio mi consta che la Singer Sewing Machines è
di proprietà americana, e presto cominceremo le rappresaglie,
perciò vale la pena di metterci come fiduciario un dirigente
della Krupp». Ha dimenticato, naturalmente, quanto previsto
dalla "conferenza della
pace dell'Aja" del 1899.]
Nella Parigi occupata i tedeschi vittoriosi tendono a raggrupparsi
intorno all'arco di Trionfo, nell'avenue Kléber, l'avenue Foch
(dove ci sono gli uffici della Gestapo), e
nelle case di lusso dei milionari francesi.
L'ufficio di Alfried è
sul boulevard Haussmann, al n. 141, a nove isolati dall'arco.
[Prima della caduta della Francia era stato della Société
Bacri Frères, una ditta ebrea. L'agente parigino della
Krupp, Walter Stein,
ci ha messo sopra l'occhio durante la crisi di Monaco.
Quando arriva il commissario nazista per le questioni ebraiche, Walter
Stein lo convince a confiscare questa casa e destinarla alla
Société Anonyme Française
Krupp. Il suo direttore è un kruppiano di nome Leon
Schmitt, in ottimi rapporti con Richard
Sandre, amministratore dei beni dei Rothschild.
Alfried non va molto spesso
a Parigi. Viaggia di continuo nei territori occupati nella sua veste
di membro del triumvirato direttivo della ditta.
Gustav fa intanto pubblicare
ad Essen una comunicazione che fissa in futuro le competenze specifiche
dei direttori responsabili:
- parte tecnica: Carl Görens,
- parte commerciale e amministrativa: Finanzdirektor E. Löser,
- miniere e armamenti Alfried.
giugno, nella prima settimana, Robert
Rothschild è costretto ad abbandonare la Société
Anonyme Austin di Liancourt sull'Oise;
[Durante l'ultima primavera di pace aveva comprato il
91% delle azioni per 4 Mni di franchi e ci è
molto attaccato. Su consiglio delle autorità francesi lascia
la sua casa in rue Victor Hugo sei giorni prima che le truppe tedesche
arrivino a Parigi e si trasferisce a Lione.
ottobre, quando Vichy si accorda con il Fuhrer a Montoire,
l'industriale si prepara a ritornare al nord. Si occupa della produzione
di trattori e adesso che le ostilità sono cessate non vede perché
non dovrebbe continuare la sua attività. La camera di commercio
di Lione lo sconsiglia e gli dice che la sua partenza non sarebbe prudente,
Lui non capisce perché, dal momento che non è neppure
francese, ma cittadino jugoslavo e in questo momento il suo paese è
neutrale. Ci sarebbe una via d'uscita, almeno in apparenza. Sua moglie
Vera Celap non è ebrea e ha un
fratello di trent'anni, Milos Celap, che
potrebbe occuparsi degli affari perché è un ragazzo in
gamba e di tutta fiducia.
In autunno Milos Celap si reca a Liancourt
e trova la fabbrica occupata dalle truppe tedesche. Il loro comandate,
ten. Bröckler, gli spiega che Robert
Rothschild non può rientrare in possesso del suo stabilimento
e che sarebbe assai pericoloso per lui rientrare nella Francia occupata.
Se però trasferisse le azioni a un ariano potrebbe darsi che…
Robert Rothschild si rassegna. Intesta
al cognato tutte le sue proprietà e a Liancourt il ten. Bröckler
accetta Milos Celap come proprietario.
Le truppe se ne vanno e gli operai si mettono al lavoro.
A Essen però il Konzern è vessato dalle continue
richieste di autocarri che servono per la campagna russa e che è
difficile soddisfare.
Dieci settimane dopo che Milos Celap ha
ripreso la produzione, un francese di Vichy si presenta in fabbrica
e dichiara che lo deve rimpiazzare come «commissaire gérant».
Gli spiega che il trasferimento delle azioni di Robert
Rothschild al cognato non è legale. Tutte le transazioni
di questo genere fatte dagli ebrei dopo il 23 maggio 1940 non sono valide.
Questo lascia le cose al punto di prima: Robert
Rothschild è sempre il proprietario della fabbrica. Dato
che come ebreo non ha il diritto di tenersela, il governo tedesco pensa
di favorire la Krupp.
1941, 6 aprile, quando la Germania invade la Jugoslavia,
anche Milos Celap deve fuggire;
1942, 20 agosto, con una comunicazione, Alfried
ribattezza formalmente la ditta e la chiama Krupp
S.A. Industrielle et Commerce, Paris.
In seguito trasferisce a Liancourt le attrezzature della Krawa per la
produzione degli autocarri.
Legalmente, comunque, la ditta appartiene ancora a un ebreo…
settembre, Robert Rothschild tenta di raggiungere
il Portogallo via Spagna, ma la polizia francese lo arresta alla frontiera
e lo spedisce al campo di concentramento di Saint Privat sul fiume Ardèche;
Milos Celap convince o compra il prefetto,
che lo lascia in libertà; Robert Rothschild
si rifugia quindi in una villa a Cleon d'Andran, nella zona occupata
dagli italiani che pare molto più tranquilla;
quando i reggenti della Krupp in Francia
scoprono il suo nascondiglio si mettono subito in moto;
1943, 25 novembre, Walter Stein
pensa di aver trovato una soluzione. Il «commissaire gérant»
è Richard Sandre, persona "grata"
ad Alfried. Inoltre Walter
Stein dichiara di aver allacciato dei contatti più stretti
con il governo francese. «Ho conosciuto
il conte de Janchais che è l'ufficiale di collegamento
del mar.llo Pétain… È un tipo in gamba ed è stato
incaricato di agevolare la collaborazione proprio dal maresciallo»;
1944, febbraio, in un colloquio avuto con Robert
Rothschild, durante il quale è presente anche il cognato,
Richard Sandre cerca di fargli capire che
è inutile continuare a resistere. Gli converrebbe invece, come
ex proprietario, firmare certi documenti e consegnare i registri della
ditta che si è portato via, facilitando così il lavoro
ad Alfried che deve fare
una valutazione esatta della proprietà. Robert
Rothschild si rifiuta di collaborare;
21 febbraio, una banda del Parti populaire français
antisemita di Vichy invade la villa, rapisce Robert
Rothschild sottraendolo agli italiani e lo porta a Montluc, il
carcere di Lione; di qui egli riesce a spedire di nascosto un messaggio
a suo cognato per il traite di maître Levigne, notaio e amico
di entrambi:
«Mi rincresce di darti tante preoccupazioni.
Grazie di tutto, e con sincera amicizia, Robert
Questo colpo lo debbo a Damour e Sandre.
Informazione esatta».
Alla fine di febbraio Robert Rothschild
viene spedito nel grosso campo di concentramento nazista di Drancy,
a nord-est di Parigi. Il vice Eichmann
di Drancy ordina di mettere insieme adulti e bambini. «Gli
ebrei che arriveranno dalla zona occupata si uniranno a Drancy con i
bambini ebrei che ora si trovano a Pithiviers e a Beaune-la-Rolande».
Egli viene messo sul primo di questi treni. Ci sono 50.000 ebrei ed
egli si trova in mezzo a loro…
(In base alla testimonianza di Milos Celap
resa a Norimberga si saprà soltanto che «il
7 marzo 1944 venne mandato al campo di Auschwitz e non tornò
né diede segno di vita». Suo cognato sarà
costretto a limitarsi a questa dichiarazione vaga perché i trentasette
avvocati di Alfried continueranno
a insistere sul fatto che lui non può sapere con certezza se
suo cognato è morto o no!)
Intanto, grazie a Damour e a Richard
Sandre, le ultime vestigia della Société
Anonyme Austin passano così alla Krupp
S.A. Industrielle et Commerce, Paris.]
settembre, stipula un accordo segreto con F.
Neuhausen, il console generale tedesco a Belgrado;
[1941, 6 aprile, la Wehrmacht
occupa la Jugoslavia.
Tutto lo stock della Chromasseo Mining Co.
viene requisito al suo proprietario Moses Asseo,
e diviso in parti uguali tra la Krupp e
la Göring. Un giovane dirigente di
Essen viene nominato Kriegsverwaltungsrat (consigliere amministrativo
di guerra).
H.
Göring insiste per un rimborso di 400.000 dinari, ma il suo
socio Alfried osserva
che proprio non capisce perché si debbano versare questi quattrini
a beneficio della proprietà ebraica…
Viene comunque rispettata una parvenza di legalità.]
Intanto il famoso cannone, è finalmente pronto.
[La sua costruzione era stata proposta da A.
Hitler già nel 1936 durante una sua visita ad Essen;
Alfried ha investito
una decina di milioni di marchi ma nel 1939 non era ancora pronto.
Ha una portata di 40 km e pesa 1465 tonnellate e si può trasportare
solo su doppie rotaie, tanto è largo.
Delle prove di tiro vengono fatte ad Hillersleben. Nella primavera del
1942 partirà per il fronte su un treno merci barcollante sotto
il suo peso. Viene battezzato "Grosso Gustav"
ma per gli artiglieri diventerà "Dora".]
18 ottore, da questo momento – come annota nel suo diario il
gen. Franz Halder – gli ebrei polacchi
sono «schiavi che vengono via per poco»;
[Tuttavia, i pezzi grossi delle SS
si oppongono sempre all'uso di Judenmaterial; dal loro punto
di vista, è una questione di prinicpo: il nazionalsocialismo
si è impegnato a far scomparire fino all'ultimo Jude
e fino all'ultima Jüdin… ]
i profitti di Bertha,
pagate le tasse, i vari regali e accumulate le solite riserve, ammontano
a 111 Mni di marchi;
1941
i suoi genitori convengono che l'impero industriale passi a lui, purché
egli divorzi dalla giovane moglie poco gradita; cosa che egli si affretta
a fare;
alla Krupp la posizione di E. Löser è diventata fortissima ed è considerato
il vero rappresentante della ditta;
maggio, di tutti gli obiettivi sulla carta geografica russa,
il più ambito è la fertile Ucraina – definita «piuma
di fagiano dorato» da F.
Sauckel, l'uomo di A.
Hitler che dirigerà la razzia civile dei territori
occupati;
[L'Ucraina è il granaio di Stalin
e con le sue miniere di ferro e carbone e le sue acciaierieè
pure la Ruhr russa. Lo stesso mese Alfred Rosenberg
spiega agli industriali del Reich che dopo la guerra i suoi quaranta
milioni di abitanti diventeranno sudditi tedeschi o perlomeno di uno
stato indipendente alleato della Germania. Una colonia insomma. Perciò
bisogna fare le cose per bene in forma ufficiale.
Le attrezzature verranno affidate all'amministrazione fiduciaria della
BHO (Berg-und-Hüttenwerksgesellschaft
Ost G.m.b.H.), alla lettera la Compagnia orientale delle
officine, miniere e fonderie. Alfried
è naturalmente il capo del Consiglio di amministrazione (Verwaltungsrat).
Grazie a questa posizione-chiave e a un complesso di eventi fortunati,
sarà l'unico a ricavare quattrini dall'Operazione Barbarossa"
(Fall Barbarossa).]
invasione dell'Unione Sovietica
22 giugno, inizia la campagna di Russia;
quando il mar.llo Walther von Brauchitsch
piomba con le sue legioni su una frontiera di tremila km, i marescialli
di Stalin vengono colti alla sprovvista
da tutte le parti;
[I comunisti, che conoscono bene l'esistenza della ditta
Krupp, sanno anche qual è lo scopo
dei tedeschi in Ucraina, e cercano di ostacolarli in tutti i modi trasferendo
l'industria pesante negli Urali, nei paesi del Volga, nell'Asia centrale
e nella Siberia occidentale, fuori portata della Luftwaffe
e della Krupp.]
2 luglio, il governo ucraino decide di smantellare il laminatoio
di Mariupol, quantunque la battaglia sia ancora a centinaia di km di
distanza. La rimettono insieme in tutta fretta con le attrezzature che
hanno dislocato da Dnepropetrovsk;
2 agosto, il complesso rabberciato si trova a Pervouralsk negli
Urali. (Riprenderà a produrre il 24 dicembre).
Queste evacuazioni vengono dirette da L.R. Korniec
del governo ucraino.
Tra giugno e ottobre, 243 delle industrie più importanti vengono
evacuate dall'Ucraina, oltre a 136 fabbriche minori. Ovviamente, parecchi
macchinari grossi e pesanti devono restare dove sono.]
nella stessa estate, l'Unione Sovietica inizia un eroico sforzo nazionale,
guidato dal generale d'artiglieria N.N.
Voronov;
[Nel 1943 l'Armata Rossa raggiungerà la supremazia
sul campo. Inoltre, nella crisi che sta per sopraggiungere, il materiale
belllico dei sovietici si dimostrerà più efficiente di
quello della Krupp.
Gli americani ameranno affermare che i russi hanno raggiunto la vittoria
marciando sui carri armati USA. Non è vero. Il solo carro occidentale
usato dai sovietici è lo Sherman.
Esso è molto buono, ma prima che raggiunga Vladivostok nell'autunno
del 1942, il T-34 russo, superiore
sotto ogni aspetto, è in lavorazione già da un anno e
mezzo.
E.
Müller [Kanonen-Müller]
e i suoi colleghi, invece, pretendono di sfornare un'intera famiglia
di tank.
E.
Müller [Kanonen-Müller]
è coadiuvato da un trust di cervelli composto di due uomini:
. dr. Ferdinand Porsche (vent'anni prima
raggiunse fama internazionale come inventore delle auto sportive: Mercedes
S e Mercedes SS); quando
il Führer gli chiede di produrre un'imbattibile macchina da Gran
premio, lui obbedisce sfornando l'Auto
Union da sei litri;
. Ferry Porsche, 34enne, suo figlio (in
seguito figurerà come costruttore della Volkswagen
e di altri prodotti);
entrambi sono stati da poco assunti alla Krupp.
Sono loro i creatori artistici delle Pantere
da 45 tonnnellate, degli inutili Leopardi
da ricognizione e delle Tigri. Tra
gli altri loro prodotti figurano un pazzesco supertank dal peso di 180
tonnellate, e un "incrociatore terrestre" (per fortuna mai
usato in battaglia) di mille tonnellate.
1942, novembre, alcuni esperti tedeschi, che sono riusciti ad impossessarsi
dei progetti sovietici, suggeriscono alla Krupp
di produrre qualcosa di simile. Alfried
va ad ispezionare il bottino di Belgrado.
E.
Müller [Kanonen-Müller],
offesissimo, respinge il suggerimento giudicandolo un insulto all'ingegno
kruppiano.
H.
Guderian decide di improvvisare e ordina di costruire dei
semoventi anticarro (Jagdpanzer) e dei cannoncini di appoggio
per la fanteria (Sturmgeschütze). Entrambi vengono creati
per rimediare alla cospicua impotenza dei cannoni tedeschi da 37 e da
50 mm contro i T-34. Costruire i
Jagdpanzer risulta rapido, semplice ed economico.
A questo punto E.
Müller [Kanonen-Müller]
e Porsche costruiscono un Jagdpanzer
mostruoso che le truppe al fronte battezzano "Elefante"
del tutto inadeguato ai suoi compiti.
1943, primavera, mentre i carri della Krupp
si impantanano e sono costretti a fermarsi, i T-34
russi si muovono benissimo.
luglio, nella decisiva battaglia di Kursk Alfried
registra i suoi peggiori insuccessi. Preso dalla Berthawerk,
dalla Elmag, dalla fabbrica di
Auschwitz, dalla caccia all'uomo nei Paesi Bassi e dall'imminenza dell'incoronazione
a proprietario del Konzern, non si è più preoccupato
della qualità delle sue forniture militari.
Nell'estate avanzata in Russia sono già morti 700.000 soldati
tedeschi.
1944, 31 agosto, le truppe sovietiche occupano la città di Ploesti
grazie all'inefficienza delle armi della Krupp.]
verso la metà dell'anno, secondo un operaio della Krupp,
cominciano ad arrivare ad Essen i primi lavoratori provenienti dalla
Polonia, dalla Galizia e dall'Ucraina polacca;
[…viaggiano ammassati su carri
merci; i capi-operai della Krupp li spingono giù dai vagoni,
bastonandoli e prendendoli a calci…
ogni gruppo etnico, razziale e nazionale ha il suo posto, nel programma
organizzativo nazista; ai nuovi arrivati vengono distribuiti zoccoli
di legno, coperte della Krupp con impresso
il simbolo dei tre anelli e uniformi da prigioneiri – azzurre con una
larga striscia gialla – poi l'Oberlagerführung (amministrazione
del campo dei lavoratori stranieri) consegna i lavoratori alla Werkschutz
(polizia di sicurezza delle officine), alle guardie dell'azienda (Werkschar)
o alla polizia di sicurezza ausiliaria (Erweiterter Werkschutz).
Comincia la segregazione:
- ebrei – stanno in fondo alla scala dei valori – portano
una stella gialla di stoffa e tutte le volte che è possibile
le teste delle ragazze ebree vengono rasate in modo da formare disegni
grotteschi;
(ma non sempre è attuabile, perché contrasta con un altro
principio del Rassenhass (odio razziale): imporre ai barbieri
di Krupp di toccare le teste delle ebree
viene considerato un reato contro camerati tedeschi dela stessa razza
(Volksgenossen) e come tale proibito. Quindi se non ci sono
barbieri stranieri niente rasature).
- russi, portano sulla schiena la sigla SR,
per Sowjetrussland (Russia sovietica).
- polacchi, hanno una grande P dipinta
sulle casacche.
Gli altri lavoratori dei paesi dell'Est sono contraddistinti da un rettangolo
azzurro con la sigla OST, cucito sulla parte destra
del petto.
Agli occidentali invece vengono forniti bracciali bianchi, azzurri,
rossi o verdi.
(Quest'ultima regola ha alcune eccezioni: i prigionieri alle dipendenze
delle SS, ad esempio, hanno una O
sulla manica (per Ostarbeiter, lavoratore orientale). Ma solo
fino al 1944, quando H.
Himmler, chissà per quale ragione, ordinerà
che la sigla venga sostituita da un girasole).
I nomi sono proibiti. Gli individui sono contraddistinti
solo dai numeri che sono cuciti sulle casacche.
La disumanizzazione è ormai completa.
Per i cittadini di Essen le fasce che i prigionieri portano al braccio
sono tutte molto simili. E una volta scomparsa la curiosità iniziale,
i Kruppianer, come tutti i guardiani di schiavi, perderanno
qualunque interesse in quegli uomini. L'unica cosa importante è
far procedere il lavoro.]
2 luglio, grazie al cannone "Grosso
Gustav", Sebastopoli cade dopo 250 giorni di assedio;
[Il primo "cannone "Grosso
Gustav" viene regalato al Führer dai coniugi Krupp.
In seguito però Alfried
farà pagare al governo 7 Mni di marchi l'uno i successivi.
In realtà si dimostrerà una frode grottesca, infatti:
- solo un proiettile su cinque ha raggiunto il nemico, mentre il danno
più grosso lo ha fatto la Luftwaffe;
- i veri conquistatori di Sebastopoli sono stati i soldati di fanteria
che hanno combattuto per le strade con le maschere antigas per non essere
asfissiati dal puzzo dei cadaveri in decomposizione durante il caldo
estivo. Il "Grosso Gustav" non ha in pratica contribuito affatto
alla vittoria.
E questo grazie ad un errore tecnico di E.
Müller [Kanonen-Müller].]
31 luglio, H.
Göring scrive a R.
Heydrich: «Con la presente la
incarico di approntare i preparativi… per una soluzione totale (Gesamtlösung)
del problema degli ebrei nella sfera d'influenza tedesca in Europa…
Esigo che venga attuata¸¸… l'auspicata soluzione finale (Endlösung)
della questione ebraica».
2 settembre, la lista dei caduti porta anche il nome del caporale
Hanno Raitz von Frenz (ucciso in combattimento);
11 settembre, con l'Ucraina ormai perduta, un decreto governativo
stabilisce che l'acciaio e il cemento armato si dovranno usare solo
dove sarà impossibile servirsi di altri materiali; anche le nuove
officine negli Urali vengono costruite in legno;
Alfried invece è
in grado di armare una dozzina di eserciti. La capitolazione di Dnepropetrovsk
fa di lui il solo proprietario del gigantesco stabilimento Molotov,
circa 200 km a sud-ovest di Kharkov.
La caduta di Kramatorsk nell'Ucraina centrorientale, gli permette di
prendere possesso, risolta qualche incomprensione, di due dei più
belli e moderni stabilimenti d'Europa, l'Ilytic
e l'Azov A.
La conquista di Debaltsevo è meno esilarante. Si riesce comunque
a salvare parecchia roba e portarla in Germania.
7 ottobre, le truppe tedesche raggiungono il Mar d'Azov;
[La Krupp si impossessa di una fabbrica
di macchinario agricolo a Berdwansk e di due laminatoi a Mariupol, senza
contare le miniere nei pressi di Stalino. Dato cle la maggior parte
di minerale di cromo europeo si trova nell'URSS, egli è in grado
di riparare i Panzer danneggiati. Il suo successo è sbalorditivo.
Mentre gli altri baroni delle ciminiere ricavano dalla Russia solo un
settimo dei beneifci che hanno tratto dalla Francia, Alfried
incamera:
- tonn. 6906 di minerale di cromo,
- tonn. 52.156 di rottami di ferro,
- tonn. 325.000 di minerali ferrosi,
- tonn. 438.000 di minerale di managnese.
Inoltre la Krupp è in grado di esportare dall'Ucraina prodotti
finiti in Bulgaria, Turchia e Romania.
In Ucraina però la gente si mostra ospitale verso l'invasore
perché non ha ricordi sgradevoli del 1918, quando aveva "ospitato"
i soldati austro-tedeschi. Non sono entusiasti della dittatura comunista
e si considerano una nazione separata.
Stanchi della tirannia del dittatore e sognando l'indipendenza, gli
"ucraini" (in lingua slava "piccoli russi") quasi
festeggiano i tedeschi come liberatori. I preti ortodossi si inchinano
e si mettono a disposizione delle legioni teutoniche, e i nazionalisti
fondano un giornale. «Nuova Ukraina».
Per tutta risposta i nazisti mettono i preti in galera, sopprimono
il giornale e razziano la terra. Dichiarano brutalmente che
intendono impossessarsi di tutto e utilizzare l apopolazione per il
lavoro tedesco. Infatti ogni persona in grado di reggersi piedi viene
spedita verso occidene nei carri bestiame per collaborare con l'industria
germanica.
E.
Kock, un protetto di H.
Göring, viene nominato Reich Kommissar dell'Ucraina.]
7 dicembre, attacco nipponico a Pearl
Harbor;
Lo stesso giorno il Führer promulga den
Nacht und Nebel Erlass, il Decreto Notte e Nebbia;
[Lo scopo originale di questo decreto è l'individuazione
di tutti coloro che «rappresentano un pericolo
per la sicurezza tedesca»; due mesi dopo il feldmar.llo
W.
Keite lo estenderà a tutte le persone dei paesi occupati
che sono state arrestate e che, otto giorni dopo l'arresto, sono ancora
vive…]
Alfried fonda la Krupp-Brussels
S.A. per smantellare le fabbriche del Belgio e trasferirne il
macchinario nella Ruhr;
1942
5 febbraio, propone di far costruire la Berthawerk
in Slesia dagli ebrei di Auschwitz;
[Secondo la testimonianza di Karl
Otto Saur, capo dell'ufficio tecnico del "Ministero Speer",
gli ingegneri del governo sarebbero contro questa proposta. Lo stesso
Karl Otto Saur in giugno cerca di boicottarlo.
Per aggirare la sua opposizione Alfried
va direttamente da A.
Hitler che approva.
Alfried ammetterà
di aver consigliato il 16 novembre 1943 a uno dei suoi capo-fabbrica
l'impiego di tre o quattrocento internati.
Ha cominciato comunque già nel 1941 a servirsi degli internati.
A Berlino l'amm. W.
Canaris protesta perché viola i patti dell'Aja e la
convenzione di Ginevra nonché i principi militari e dichiara:
«Dal diciottesimo secolo in poi questi principi
si basano sul fatto che la cattività del tempo di guerra non
è né vendetta né castigo, ma solo custodia protettiva,
il cui solo scopo è di impedire ai prigionieri di continuare
a combattere. Questo principio è stato sviluppato in pieno accordo
con il punto di vista di tutti gli eserciti, secondo il quale l'uccisione
o i maltrattamenti degli inermi sono in contrasto con la tradizione
militare».
Lo stesso anno Albert Schrödter, che
da quindici anni dirige il cantiere di Kiel, si vede arrivare orde di
lavoratori olandesi, belgi, francesi e si rivolge a Essen per domandare
spiegazioni perché sa che è illegale utilizzare i prigionieri
per il lavoro nelle fabbriche. Alfried
gli risponde che anche a Essen si utilizzano gli internati e gli ordina
di non discutere la legittimità della cosa.
Il feldmar.llo W.
Keitel controbatte le argomentazioni dell'amm. W.
Canaris affermando che «le obiezioni
sorgono dal concetto militare di una guerra cavalleresca. Questa è
una guerra di distruzione di un'ideologia, perciò approvo e sottoscrivo
le misure suddette». (Per questa approvazione egli sarà
impiccato anche se non si serve mai del lavoro dei prigionieri).]
febbraio, il feldmar.llo W.
Keitel estende il decreto del Führer den
Nacht und Nebel Erlass, del 7 dicembre scorso,
a tutte le persone dei paesi occupati che sono state arrestate e che,
otto giorni dopo l'arresto, sono ancora vive. In questo caso:
[… i prigionieri devono essere
inviati segretamente in Germania… tale misura avrà un effetto
deterrente perché a) i prigionieri scompariranno senza lasciar
traccia; b) nessuno potrà dare informazioni sui loro spostamenti
e sul loro destino.
L'atrocità di questo decreto è che nel caos postbellico
non verrà mai conosciuto il destino di molti.]
marzo, i cospiratori del Kleine Kreis
(Piccolo Circolo), cui fa parte anche E. Löser, formano un vero e proprio comitato;
lo stesso mese H.
Himmler ordina a un medico tedesco di nome Beckar
di sperimentare dei camion a gas;
[Questi velivoli vengono però scartati sia perché
hanno una capacità limitata, sia perché consumano troppo
carburane. Al loro posto sono preferiti i Vernichtungslager
(campi di sterminio), il più famosoi dei quali diviene ben presto
quello di Oswiecim, una ex caserma di cavalleria austriaca che sorge
nelle paludi della Polonia meridionale e che in seguito sarà
immortalata dalla sua versione tedesca: Auschwitz.]
21-22 marzo, nel suo rapporto sui desiderata del Führer
A.
Speer annota:
- Punto 20. «Il Führer
ha dichiarato in modo inequivocabile che non è d'accordo che
i russi debbano essere malnutriti».
- Punto 21. «Il Führer è rimasto
sorpreso nel constatare che i prigionieri civili russi sono dietro al
filo spinato come prigionieri di guerra».
A. Speer
e F.
Sauckel promettono che non si userà più filo
spinato.
31 marzo, diviene Vorsitzender des Vorstandes, direttore
dei direttori della ditta;
[Secondo i suoi dossier egli:
- disloca prigionieri ebrei dai campi di concentramento in posti diversi
inclusi gli stabilimenti Friedrich Krupp Bertha
A.G. di Markstädt, presso Breslavia, prelevandoli da Auschwitz,
da Wüstegiersdorf, Riespot, Geisenheim, Elmag e dallo stesso campo
di Essen;
in quest'ultimo campo – secondo la testimonianza di un suo operaio,
che salirà sul banco di Norimberga – questo sistema inconcepibile
continua anche quando raggiunge la certezza che il Reich ha perso la
guerra;
egli giudica doveroso costringere 520 ragazzine ebree, alcune delle
quali poco più che bambine, a lavorare in condizioni penosissime
nella Casa Madre di Essen;
egli stesso rivelerà con parole sue di aver sfruttato i suoi
rapporti speciali con Berlino, prima per ottenere gli ebrei, poi, ottenutili,
per assicurarsi quei contratti che può eseguire solo una ditta
con riserve illimitate di mano d'opera;
il 7 settembre 1943, egli scriverà infatti al ten.col. Wedel:
«Per quanto riguarda la collaborazione del
nostro ufficio tecnico di Breslavia, posso dire soltanto che tra esso
e Auschwitz c'è un'intesa perfetta, e che è garanita anche
per il futuro».
In realtà non c'è nulla che eli non sia in grado di intraprendere.
La sua riserva di manodopera è inesauribile. E i prigionieri
di Auschwitz ne rappresentanto solo una parte. Dai suo registi risulta
che, oltre gli operai tedeschi, ha raccolto 69.898 lavoratori civili
stranieri, 23.076 prigionieri di guerra, 4978 internati (quasi esclusivamente
ebrei).
Con 97.952 schiavi, è il re della Ruhr.]
Lo stesso mese in Ucraina i nazisti creano il Generalbevollmächtiger
für den Arbeitseinsatz (Ufficio speciale per la distribuzione
del lavoro);
[Sarebbe più consigliabile tenerla in Ucraina
quella gente. C'è moltissimo da fara anche lì. Invece
vengono mandati in Germania. In un solo mese la popolazione di Kharkov
si riduce da 700.000 abitanti a 350.000.
In tutto circa 4 milioni di ucraini vengono spediti in occidente come
Ostarbeiter (lavoratori orientali).
Poiché le evasioni dall'arruolamento diventano un grosso problema,
un rapporto del 13 luglio 1943 parlerà di «un'intensificazione
delle contromisure: tra le altre la confisca del grano e delle proprietà,
gli incendi di case, i maltrattamenti delle persone che si raggruppano
in più di tre, aborto forzato delle donne incinte».
Inevitabilmente questi problemi aumentano anche le diffficiltà
dei dirigenti della Krupp che si trovano
sul posto: uno viene trovato impiccato, un altro viene avvelenato con
il cianuro, un terzo viene fatto saltare in aria…]
22 aprile, l'ordine del Führer del mese precedente viene confermato
da un decreto delle SS che proibisce l'uso
di quel tipo di recinto intorno ai campi di lavoratori stranieri, aggiungendo
che «il filo spinato già usato per
quello scopo deve essere rimosso».
Ma Alfried ignora sia
l'ordne del Führer che quello della SS.
25 aprile, un promemoria della Hauptverwaltungsgebäude
dichiara che «per produrre 80 SIG
(Schwere Infanterie Geschütze - armi pesanti per
fanteria) è necessaria una nuova espansione»
e Alfried raccomanda di
produrre nel campo di concentramento nel Sudetenland;
maggio, Alfried propone
al Führer lo «sterminio mediante il
lavoro»;
[Egli dice che ogni membro del partito è favorevole
alla eliminazione (Beseitigung) di «ebrei,
sabotatori stranieri, tedeschi antinazisti, zingari, criminali ed elementi
antisocaili» (Verbrecher und Asoziale), ma che
per quanto lo riguarda non capisce perché gli uomini da sterminare
non possano fare qualcosa per la patria, prima di essere uccisi.
A. Hitler esita, ma H.
Himmler non decampa dalle sue posizioni, anche se non certo
per fedeltà all'Endlösung. H.
Himmler, infatti, ha deciso di costruirsi un impero industriale
e ha già iniziato a impiegare i prigionieri nelle sue iniziative
private. Bisogna quindi convincerlo che per lui sarebbe consigliabile
collaborare con gli Schlotbarone.
La soluzione presto si trova ed è una soluzione «economica»,
per non dire che si basa sulla corruzione vera e propria: Alfried
si offre di versare alle SS 4 marchi al giorno
per prigioniero, dai quali dovranno essere dedotti 7/10 di marco per
l'alimentazione. Inoltre, le SS «riceveranno
una percentuale sulla vendita delle armi, per compensare la perdita
provocata dal non poter usare i suoi prigionieri».
Nel giro di 24 ore l'opposizione scompare!]
11 giugno, vedendo che un armatore olandese si rifiuta di venire
estromesso dai suoi cantieri, afferma:
«Herr Wortelboor
è olandese e non ha il minimo interesse a rafforzare la marina
tedesca. Il dottor Knobloch informerà la marina
del nostro punto di vista in merito e spronerà la marina a esercitare
la debita pressione su Wortelboor».
22 luglio, interviene, come rappresentante della RVE
(Reichsvereinigung Eisen), a una seduta della Direz. Centrale
Progetti con A.
Speer;
[Da un rapporto della seduta si legge: «…
è stato deciso di piazzare 45.000 civili russi nella Gusstahlfabrik,
120.000 prigionieri di guerra e 6000 civili russi nelle miniere di carbone,
e di abbassare per il reclutamento dei prigioneiri di guerra il solito
standard medico richiesto per i minatori tedeschi».]
agosto, durante le sue missioni per la RVE e la RVK
egli requisisce "senza preavviso" le miniere di tungsteno
a Montbelleux, nel nord della Francia;
Ormai la commedia dell'acquisto o dell'affittanza nei paesi
occupati è finita.
tuttavia è illegale lasciare tutto a un figlio e diseredare
gli altri, occorrono delle misure straordinarie;
10 agosto, egli (nel fisico assomiglia moltissimo alla madre)
si presenta ad A.
Hitler nel suo rifugio nella Prussia orientale, il suo quartier
generale per sistemare la faccenda;
[Dopo un lungo scambio di corrispondenza con M.
Bormann, il delegato del Führer, e H.H.
Lammers, l'oracolo costituzionale nazista, tutto va a posto.
«La ditta Friedrich Krupp Bertha
A.G., un'impresa a conduzione familiare da 132 anni, merita
il più alto riconoscimento per le sue prestazioni incomparabili
che hanno contribuito alla potenza militare della Germania. Desidero
perciò che essa mantenga il suo carattere familiare».
Con questa firma il decreto diviene legge assoluta. la «Lex
Krupp».
Adesso egli l'unico erede di sua madre.]
settembre, A.
Hitler autorizza la nuova politica proposta da Alfried
(lo «sterminio mediante
il lavoro») e ordina ai capi dei campi di concentramento
di determinare quanti prigionieri sono in grado di lavorare; la risposta
è il 25%, di cui il 40% circa è adatto al lavoro in una
fabbrica di munizioni;
le direttive del Führer sono già state anticipate da Alfried;
18 settembre, Alfried
invia un telegramma all'ufficio berlinese di F.
Sauckel, al 65 di Mohrenstrasse;
[Comincia con queste parole: «Soggetto:
Impiego degli ebrei. Invece di fare un rapporto ai comitati del lavoro
individuale, vi chiediamo di prendere nota che la Krupp è pronta
ad assumere da 1050 a 1100 lavoratori ebrei».
La domanda fornisce anche una lista di lavoratori specializzati richiesti,
tornisti, meccanici, molitori, arrotatori, falegnami, piallatori, eccetera.
Termina con l'ammonimento: «È necessario
che i lavoratori siano esaminati per determinare l'abilità prima
di assegnarli a noi».
Alfried ha inoltre un
obiettivo immediato la Zünderanfertigung (fabbricazione
di razzi) e il campo di concentramento della regione dei Sudeti è
troppo piccolo per la produzione di massa e così punta la sua
attenzione su Auschwitz.
Quando risulta che i lavoratori specializzati presenti ad Auschwitz
sono numerosi, Alfried
aggiunge ai suoi progetti anche la fabbricazione di armi automatiche.]
ottobre, alla fine del mese i dirigenti della Krupp
si riuniscono nella sala del consiglio della Hauptverwaltungsgebäude
per discutere su un unico argomento: costruzione ad Auschwitz di una
fabbrica di parti di armi automatiche;
[Ricevuta l'assicurazione che «il
campo di concentramento di Auschwitz è in grado di fornire la
manodopera sufficiente», i dirigenti della Krupp
stanziano 2 Mni di marchi per il progetto, che viene
approvato con la seguente frase: «Approvato
(genehmigt) dal
Direktorium il 31 ottobre 1942».
Mentre altre industrie stanno già complottando per ottenere lo
stesso tipo di manodopera, nonostante le ripetute assicurazioni delle
SS l'inverno passerà senza che accada
niente…]
novembre, i cospiratori del Kleine Kreis
(Piccolo Circolo), cui fa parte anche E. Löser e che a marzo hanno formato un vero e proprio
comitato, stabiliscono dei contatti radio con Allen
Dulles in Svizzera;
1943
13 gennaio, dalle annotazioni di un dipendente della Krupp
circa il sombardamento subito ad Essen si legge «…
il magazzino Altnessen è stato parzialmente distrutto. Però
si salvò la maggior parte della roba»; fino a questo
momento quindi le incursioni sono ancora insignificanti;
22 gennaio, si da ora si tengono delle regolari riunioni clandestine
tra il comitato creato dal Kleine Kreis e
Allen Dulles;
2 febbraio, resa di Stalingrado;
8 febbraio, i russi riprendono il saliente di Kursk, considerato
il trampolino per la riconquista dell'Ucraina;
16 febbraio, i russi riprendono Kharkov;
5-6 marzo, Essen e le officine Krupp
subiscono il primo grosso bombardamento;
[I Lancaster della
RAF sganciano 908 tonnellate di bombe, provocando una temporanea
sospensione dell'energia elettrica.
Il complesso dei campi della Hafenstrasse – con i suoi 1400 polacchi,
cecoslovacchi e russi – viene annientato. I campi saranno poi interamente
ricostruiti e del bestiame umano fresco verrà importato per abitarli.
Anche Herderstrasse viene rasa al suolo e muoiono 600 prigionieri di
guerra sovietici.]
13 marzo, attentato ad A.
Hitler;
Lo stesso giorno, dai diari di J.P.
Goebbels: «altra grossa incursione
su Essen, soltanto nell'area delle officine Krupp si sono scatenati
venticinque incendi»;
15 marzo, i tedeschi ritornano a Kharkov;
[Per prima cosa le SS macellano
duecento feriti russi in un ospedale, poi danno fuoco all'edificio,
tanto per vendicarsi di Stalingrado.
Durante questa campagna gli stabilimenti di Ilytc
e Azov A sono restituiti ad Alfried
e i lavori vengono avviati di nuovo. E.
Müller [Kanonen-Müller]
fa i progetti per un'espansione consigliata dai direttori di fabbrica,
ma Alfried prima di buttar
via i quattrini vuole essere messo al corrente della situazione militare.
Gli rispondono che «se la Wermacht
riuscirà a tenere Kramatorsk, in primavera la proprietà
di quelle officine sarebbe assicurata per sempre».
La spesa viene fatta nella certezza che Manstein
conquisterà Kursk. La sconfitta cambierà ogni
cosa.
1943, agosto, il gen. Konev
riprenderà Kharkov, e Rokossvskij
penetrerà in profondità nell'Ucraina settentrionale;
10 settembre, i marescialli Malinovskij
e Tolbuchin, appoggiati da uno sbarco ad
ovest della città rioccupano Mariupol. Nello stesso mese la fanteria
russa entra a Kramatorsk;
25 ottobre, Malinovskij
prende Dnepropetrovsk con un attacco-lampo.
I soldati tedeschi che si ritirano a piedi cominciano a farsi cinici
e a chiamare la campagna russa «Kaukasus
- hin und zurück» (l'avanti e indietro del Caucaso).
Panzerdivisionen importanti come la "Leibstandarte",
la "Das Reich" e la "Totenkopf" vengono decimate.
La linea del Führer sul Dnieper viene spezzata.
Alfried perde le sue officine russe. Soltanto gli edifici,
perché anche lui sa essere veloce a smantellare gli impianti.
Quello di Mariupol finisce alla Berthawerk
in Slesia, insieme a una turbina gigantesca (russa), una quantità
enorme di munizioni, macchine, 10.000 tonnellate di lega d'acciaio e
8000 di acciaio al cromo. I dirigenti della Krupp
reclamano ben 280 vagoni-merci per evacuare le attrezzature di Kramatorsk.
L'esercito può metterne solo cento a disposizione, ma li fanno
bastare e si portano via tutto quel che conta.]
16 marzo, Alfried
decide di trasferire quel che rimane delle attrezzature della Krawa
(spazzata via in due notti di bombardamento) lontano dalla Ruhr; ci
sono due possibilità: la Tatra
cecoslovacca e la Elmag;
le ispeziona entrambe ed opta per la seconda; come al solito, i proprietari
non vengono consultati;
[La SACM (Corporazione
alsaziana delle costruzioni meccaniche) – della quale La Société
Alsthom di Belfort è sussidiaria – viene ribattezzata
dai tedeschi Elmag
(Elsässische Mascinenbau, A.G.). Produce
macchinario tessile sin dal 1816 e ha una fama internazionale.
Per quasi trentasei mesi dopo la caduta della Francia del 1940 la ditta
è rimasta tranquilla e indisturbata. Poi Essen comincia a sentire
il peso dei bombardamenti della RAF.]
21 marzo, "Operazione Flash":
per oggi è stato organizzato un colpo ben studiato alla Zeughaus,
dove A.
Hitler deve assistere alla commemorazione dei caduti; il
Führer si salva per una variazione dell'orario all'ultimo momento
ed il comitato deve disperdersi;
31 marzo, a Essen, parlando a nome della ditta, il dr. Friedrich
Wilhelm Janssen comunica alla stampa che Herr E.
Löser, stanco e sofferente per il troppo lavoro, ha
lasciato il complesso ed è andato in convalescenza in Svizzera;
[Ci è andato infatti ma poi è tornato.
Nei sei mesi successivi alle sue dimissioni egli parteciperà
ad almeno sei attentati ad A.
Hitler.]
dopo le dimissioni del Finanzdirektor E.
Löser, Allen Dulles viene
informato che se la rivolta riuscirà il futuro ministro delle
finanze sarà un conservatore di nome E.
Löser;
Lo stesso giorno Alfried
tratta con il governo militare alsaziano l'esproprio (Betriebsüberlassungsvetrag).
Questo informa l'acquirente che «trattadosi
di un'impresa con la predominante partecipazione degli interessi nemici,
la Elmag è soggetta alle leggi che riguardano le proprietà
nemiche».
[Sinora la ditta è stata controllata da una kommissarische
Verwaltung (amministrazione provvisoria). Adesso la Krupp
la prenderebbe in affitto. Gli azionisti della SACM
si oppongono al cambiamento con tutte le loro forze. Alla fine la SACM-Elmag
viene riattrezzata in fretta per l'industria bellica.]
Lo stesso mese, un'ispezione alla Krupp
rivela che intorno ai campi di concentramento di Essen la cinta è
stata rafforzata ed è stato piazzato dell'altro filo spinato.
[Drexel A. Sprecher, un
eminente avvocato di Washington che seguirà tutto il processo
di Norimberga raccogliendo poi l'enorme quantità di testimonianze
e di deposizioni, confesserà di aver trovato il caso di Alfried
il più incomprensibile di tutti. Egli concluderà dicendo
che «lo sfruttameto degli schiavi da parte
di Alfried Krupp è stato peggiore di qualunque
altro industriale, compreso I.G. Farben.
Da nessun'altra parte si sono verificati tanto sadismo, tanta barbarie
insensata, tale capacità di trattare gli uomini come se fossero
stati materiale disumanizzato».
i premurosi funzionari della Krupp che
quattro anni prima avevano accolto i cecoslovacchi hanno ormai abbandonato
qualunque idea di trattamento separato ma equo;
primavera, Alfried riceve
la Croce al Merito di Guerra;
cominciano anche i bombardamenti seri;
[W.
Churchill ha mantenuto la sua promessa…
«… la Germania sarà sottoposta a
un martellamento continuo, severo e massiccio che mai un paese ha esperimentato
prima».
E in una nota a Stalin
specifica: «Sabato abbiamo mandato 348 bombardieri
pesanti su Essen. Novecento tonnellate di bombe hanno aumentato i danni
alla Krupp e distrutto una parte della città che ancora non era
stata colpita. E la notte scorsa altri 507 bombardieri hanno sganciato
1400 tonnellate di esplosivo sui cantieri di Kiel».
L'Inghilterra – come ammetterà dopo la guerra anche sir Arthur
Harris – ha infatti deciso di concentrarsi soprattutto sulla
Ruhr, specie sulle quattro città principali. Essen e Dortmund
saranno le più danneggiate: Bochum, Duisburg, Düsseldorf
e Hamm un po' meno. Secondo l'United States Strategic Bombing Survey,
il 24% delle bombe cade in città, e i danni fatti da questi raids
superano tutti gli altri attacchi.
Secondo i calcoli inglesi, nel 1944 la produzione di carbone della Ruhr
calerà da 31,1 milioni di tonnellate a 17,8; e quella dell'acciaio
da 3,4 a 1,5.
È chiaro che le officine Krupp sentono
ll peso di questi bombardamenti. D'altra parte molti vecchi muri crollano,
ma gran parte degli edifici moderno hanno solo il tetto danneggiato.]
[Quando cominciano a fioccare i bombardamenti pesanti
i Kruppianer di Essen si trovano nei guai.
I dirigenti riescono a mandare moglie e bambini altrove, disobbedendo
a un decreto del Führer che probisce di abbandonare la Ruhr:
. Hardach spedisce i suoi nel nord della
Westfalia;
. Paul Hansen, la cui casa è stata
distrutta nel 1943, trova un rifugio pep sua moglie a 250 km dalla Ruhr;
. ?, riesce per due volte a salvare la sua abitazione colpita da bombe
incendiarie; la terza dirompente gliela fa a pezzi e lui si precipita
alla stazione con tutti i suoi;
. dr. Hermann Hobrecker porta moglie e
figli in casa del suocero a Wiesbaden dove rimangono uccisi in seguito
a un'inciursione, mentre la sua casa ad Essen rimane intatta.
Delle 32.000 case operaie che appartengono ai Krupp
quasi 14.000 sono distrutte e 16.000 seriamente danneggiate. Non è
facile avere il permesso di ricostruire o di far riparazioni. Il padrone
dell'albergo Essener Hof riesce dopo tre
bombardamenti a ottenere l'autorizzazione a rabberciare il tetto e proprio
perché A.
Speer e Robert Ley ci alloggiano
sovente.]
marzo, con i bombardamenti su Essen gli inglesi uccidono un
centinaio di polacchi nella Hafenstrasse dove sorge un complesso di
campi d'internamento;
[In effetti, mentre il bunker dei Krupp
non viene mai colpito e le abitazioni dei dirigenti, a Bredeney, se
la cavano senza gravi danni, i prigionieri di guerra, i lavoratori stranieri
e gli internati dei campi se ne stanno accucciati allo scoperto.]
Alfried manda un suo
emissario nella Polonia meridionale, con l'ordine di scoprire che cosa
sta succedendo; con grande sorpresa del suo inviato, un ufficiale del
campo di concentramento esprime l'opinione che «bisogna
usare manodopera tedesca, se appena possibile»;
5 aprile, Alfried
risponde personalmente:
«Lo scopo principale del trasferimento ad
Auschwitz consiste nell'uso della manodopera disponibile in quel campo
di concentramento…
La ragione per la quale è stato deciso di superare tutte le difficoltà
presentate da Auschwitz mira, appunto, a sfruttare la disponibilità
di manodopera di quel campo. Ma ora questa ragione non sussiste più,
dato che la migliore manodopera (die besten
Arbeitskräffe) non è più
là».
In realtà i lavoratori più qualificati sono ancora nel
campo di concentramento di Auschwitz e Alfried
sa con esattezza, grazie a un elenco fornitogli da un emissario della
Krupp, che può usare 500
prigionieri;
[A fornire questo elenco il 16 marzo scorso all'emissario
della Krupp è
stato l'Obersturmführer Sommer,
un ufficiale delle SS di stanza a Berlino
e assegnato al Comitato Speciale M3 del "Ministero
Speer".
Individuato attraverso una diligente ricerca negli archivi del partito,
è stato poi contattato dall'agente della Krupp.]
A questo punto Alfried
chiede che le SS intervengano immediatamente
e ottiene ciò che vuole;
[L'assassino Rudolf Franz Höss,
43enne, che ora regna ad Auschwitz come Kommandant des KZL
(Konzentrationlager, una variante del KZ) capitola.
Dopo aver organizzato la distruzione di 3 milioni di persone,
– come dichiarerà a Norimberga – seleziona e usa gli
altri come schiavi nelle fabbriche del campo di concentramento…]
Rapporti preoccupati cominciano a piovere sulla scrivania di A.
Speer.
C'è costantemente bisogno di lavoratori, di qualunque tipo.
[A.
Speer avrebbe una soluzione, peraltro già messa in
atto a suo tempo dal gen. E.
Ludendorff, fare lavorare le donne tedesche. Per questo sollecita
A.
Hitler a seguire il suo esempio ma il Führer non ammette
repliche: «Il sacrificio dei nostri più
preziosi ideali è un prezzo troppo alto».
La donna tedesca deve rimanere a casa.
Per quanto riguarda l'impiego di donne tedesche nelle fabbriche, ne
vengono impiegate non più di 180.000 – circa il numero di cuoche
e cameriere dell'intero paese. Persino quelle che vanno a fare quel
lavoro di loro volontà non sono apprezzate.]
10 aprile, dai diari di J.P.
Goebbels, «Arrivammo ad Essen
prima delle sette del mattino. Il Gauleiter Schlessmann ci aspettava
alla stazione con un gruppo di dipendenti. Andammo all'albergo a piedi
perché non sarebbe stato possibile guidare una macchina per le
strade della città. Quella passeggiata ci ha permesso di valutare
i danni inflitti dagli ultimi bombardamenti. Secondo gli esperti ci
vorranno almeno dodici anni per riparare tutto»;
22 aprile, appare chiaro – da un'annotazione nell'archivio Krupp
– che le SS guardano con «grande
sfiducia» quelle donne della Ruhr che addestrano le prigioniere
ebree a produrre proiettili ad Auschwitz.
E così la Germania ricorre all'unica alternativa possibile:
gli stranieri.
[Alla fine A.
Speer vincerà la sua battaglia… anche se sarà
troppo tardi.]
Lo stesso giorno ad Auschwitz inizia la selezione operata da
Rudolf Franz Höss; [Studiando
la mappa del campo egli assegna ad Alfried
la zona numero 6; immediatamente nella zona si trasferiscono
intere squadre di Kruppianer che, lavorando 24 ore su 24, approntano
per il 28 maggio successivo un nodo ferroviario, un'immensa baracca
suddivisa in due e un capanno munito di servizi igienici.
Accanto alla baracca, nel frattempo, ne viene costruita un'altra, mentre
le SS cedono in affito le loro caserme ad
Alfried.
I suoi resoconti amministrativi cominceranno a giugno, quando i primi
internati ebrei saranno ammassati nella baracca già costruita
e cominceranno a lavorare…
In giugno, 25 Kruppianer saranno trasferiti da Essen ad Auschwitz
ove rimarranno cinque mesi ad addestrare i prigionieri.]
maggio, dai diari di J.P.
Goebbels: «è la cinquantesima
volta che le officine Krupp vengono bombardate»;
giugno, Auschwitz;
[Come confermeranno a Norimberga Erich
Lutat e Paul Ortmann, due operai
specializzati tra i 25 tedeschi inviati ad Auschwitz:
«I prigionieri vengono scortati fino alla
fabbrica dalle SS alle 6 di mattina. In seguito
alle 7. Qui restano sotto il controllo delle guardie della fabbrica…
Gli operai sono polacchi, olandesi, cechi, francesi e moltissimi ebrei…
Le loro condizioni fisiche sono pietose».
Fino al crollo del 1945, Alfried
userà il lavoro forzato in circa cento fabbriche sparse per tutta
la Germania, la Polonia, l'Austria, la Francia e la Cecoslovacchia.
La cifra non può essere esatta al millesimo perché tutti
i documenti del Konzern riguardanti i lavoratori stranieri,
i prigionieri di guerra e gli internati dei campi di concentramento
– documenti contraddistinti dalla parola Geheim (segreto) e
custoditi dall'Oberlagerführung di Alfried
– saranno dati alle fiamme.
Sarà altrettanto impossible stabilire quanti campi di concentramento
sono stati costruiti da Alfried
e quanti dalle SS, o il numero di Stücke
che vi ha lavorato.
Esiste comunque una supposizione attendibile: Hans
Schade, un esperto assunto dagli americani a Norimberga, studierà
attentamente tutti i documenti rimasti, e i suoi calcoli [fino al 1965
ca ] saranno i più validi.]
inizia l'operazione tedesca chiamata "Zitadelle"; avviene
una concentrazione enorme di truppe tra Orel a nord e Belgorod a sud;
dal canto suo A.
Hitler ha la fiducia più assoluta nelle Pantere, Elefanti,
Jagdpanzer e Tigerpanzer della Krupp
e dichiara che il prossimo trionfo tedesco «infiammerà
l'immaginazione del mondo intero»;
5 luglio, in serata un comunicato della «Stavska»
annuncia che dai rapporti preliminari risulta che solo nel primo giorno
le truppe sovietiche hanno distrutto o danneggiato 586 carri armati
tedeschi;
[Gli Jagdpanzer si sono disintegrati subito
alla prima ondata; anche gli Elefanti sono durati poco e Alfried
ne ha prodotti 90 e li ha mandati tutti al fronte.]
6 luglio, i russi mettono in azione per la prima volta uno sbalorditivo
carro con cannoni da 122 e collimatori a raggi infrarossi;
[Nei giorni seguenti i russi distruggono 433 "carri
armati Krupp", poi 520, poi 304.]
22 luglio, al termine delle battaglie, il Führer ha perduto
70.000 uomini e 2900 carri armati;
24 luglio, Stalin comuica che le
conquiste tedesche sono state liquidate e che i contrattacchi sovietici
hanno permesso di avanzare di circa 40 km;
28 luglio, dai diari di J.P.
Goebbels: «l'ultima incursione
aerea ha fermato completamente il lavoro alla Krupp»
Lo stesso mese C.F.
Goerdeler visita la Ruhr, osserva ovunque lo scempio fatto
dai bombardamenti e scrive a E. Löser che «il lavoro di
tante centinaia d'anni è ridotto a un ammasso di macerie»
e che bisogna far qualcosa per interrompere questa follia nazista;
[Riprendere il suo posto alla Krupp
è troppo umiliante per E. Löser, e forse impossibile. Ma non è necessario.
Alla Krupp c'è sempre il dr. Hans
Beusch che fa parte del comitato clandestino. Si preoccuperà
lui di tenere d'occhio le mosse di Alfried
e di tenersi al corrente di tutti i progetti del governo nei riguradi
della Ruhr.
E. Löser accetta una sinecura e diventa fiduciario
di una fabbrica confiscata di radio a Eindhoven, in Olanda. Per colmo
d'ironia il personale scrive il suo nome sulla lista alleata dei criminali
di guerra, mentre lui studia il modo di governare le finanze di una
Germania senza Führer.]
agosto, Aushwitz;
[In base alla conferma degli ordini 1/43 e 2/43 del 3
luglio 1943, la ditta Krupp ha versato
alle SS la somma di franchi tedeschi 28.973
per lavoro svolto dai prigionieri durante il periodo 3 luglio-3 agosto
1943. Il salario quotidiano di ogni lavoratore ammonta a 4 marchi, e
quello dei lavoratori non specializzati a 3 marchi.
Ne Rudolf Franz Höss né Alfried
annotano le condizioni in cui questa gente lavora!]
7 settembre, così scrive al ten.col. Wedel:
«Per quanto riguarda la collaborazione del
nostro ufficio tecnico di Breslavia, posso dire soltanto che tra esso
e Auschwitz c'è un'intesa perfetta, e che è garantita
anche per il futuro».
[In realtà non c'è nulla che egli non sia
in grado di intraprendere. La sua riserva di manodopera è inesauribile.
E i prigionieri di Auschwitz ne rappresentano solo una parte.
Dai suoi registi risulta che, oltre gli operai tedeschi, ha raccolto:
- 69.898 lavoratori civili stranieri,
- 23.076 prigionieri di guerra,
- 4978 internati (quasi esclusivamente ebrei).
Con 97.952 schiavi, è il re della Ruhr.]
21 settembre, da un memorabile scambio di corrispondenza:
21-9-1944
Fried. Krupp, Essen
Al signor von Bülow
Abbiamo bisogno di altri dieci frustini di cuoio, o armi simili,
da dare in dotazione alle nostre guardie . Poiché siamo
venuti a conoscenza che avete ancora in magazzino tali articoli,
vi preghiamo di consegnare al latore della presente i dieci frustini
richiesti.
[Lederknüppel, oder ähnliche
Waffen, die unsere Stossmannschaften zum Verprügeln gebrauchen
könnten.]
Linder
All'attenzione di H.
Wilshaus
Abbiamo ancora dei frustini di cuoio?
[Waffen ähnklich wie Knüppel?]
von
Bülow
Al signor von Bülow
Sono in grado di fornire i frustini di cuoio, oppure
verghe di ferro.
[Lederknüppel oder Stahlstäbe.]
Wilshaus
|
[Da: William Manchester,
I cannoni dei Krupp, Arnoldo Mondadori
Editore 1969] |
ottobre, quando Hermann Brombach,
un agente della Krupp di stanza in Olanda,
avverte di aver notato «un sensibile aumento»
nel numero dei lavoratori olandesi che prolungano la licenza «senza
giustificazione», e Bruxelles e Parigi riferiscono di essere
alle prese con lo stesso problema, Fritz von Bülow
progetta «un campo di pena (Strafanstalt)
da costruire vicino alla Gusstahlfabrik».
[Da questo momento le atrocità inflitte agli ebrei
e agli uomini di razza slava diventano note a tutti i prigioneri europei.
Infatti, almeno sulla carta, i lavoratori provenienti dalla Francia
e dai Paesi Bassi sono venuti di loro spontanea volontà, e i
Freiwillige, secondo le parole di un ordine messo in circolazione
nelle industrie Krupp durante il terzo
mese durante il quale Alfied
è l'unico proprietario, devono «essere
congedati il giorno stesso in cui scadono i loro contratti di lavoro».
Invece, «I lavoratori polacchi e dei paesi
dell'Est sono tenuti a prestare servizio a tempo indefinito».
Un ordine della Werkshutz dichiara: «I
russi devono vivere severamente segregati dalla popolazione tedesca,
dagli altri lavoratori stranieri e dai prigionieri di guerra. Verrano
rinchiusi in campi cintati, che potranno lasciare solo per andare al
lavoro, sotto scorta».
Ma in pratica, la diversità di trattamento tra i cittadini dei
paesi dell'Est e quelli dell'Ovest non esiste: non appena i "volontari"
decidono di esercitare i loro diritti, li perdono.
Da una lettera di Alfried
indirizzata alla direzione del personale di Essen: «I
contrati annuali di un gran numero di lavoratori francesi, belgi e olandesi
della Gusstahlfabrik scadranno tra due mesi. Poiché
tali lavoratori non sono disposti a rinnovare i contratti, intendiamo
costringerli a restare».
Nel giro di poche settimane la detenzione diverrà uguale
per tutti.]
Il primo Strafanstalt è quello di Dechenschule.
[Il Kriminalrat Peter
Nohles, capo della Gestapo locale – si ucciderà
in carcere durante il processo contro Alfried
a Norimberga – dichiarerà di essere stato soltanto una figura
di paglia contrariamente a quanto affermato dalla Werkschutz
che descriverà invece Dechenshule «un
campo di disciplina controllato dalla Gestapo
e sorvegliato dalla polizia delle industrie Krupp».
Prove di questo "controllo" non saranno mai trovate. Al contrario,
gli internati sanno benissimo che le guardie che li frustano con le
verghe di cuoio portano il nome Krupp sui
distintivi, sui berretti e sui bracciali. Fritz
Führer, il Lagerführer della Dechenschule
riceve lo stipendio dalle fabbriche Krupp…ecc.
Le misure di sicurezza del resto sono già rigide, tanto da rendere
inutile un pur eventuale e possibile controllo da parte di Peter
Nohles.
Le finestre sono difese da pesanti sbarre di ferro, il campo è
circondato da un doppio recinto di filo spinato, e le guardie sono informate
che «al minimo segno di disordine o disubbidienza
bisogna agire spietatamente» e inoltre «qualunque
forma di resistenza dev'essere stroncata con le armi. Agli internati
che tentano di fuggire bisogna sparare addosso con la ferma intenzione
di ucciderli».
I prigionieri lavorano dodici ore al giorno per sette gioni
alla settimana, non hanno riposo e, naturalmente, non sono pagati un
centesimo.]
14 ottobre, un colonnello dell'OKW di Berlino con una
telefonata così protesta:
«L'Oberkommando
della Wehrmacht ha ricevuto da parte dei suoi stessi uffici
e, di recente, anche da parte della popolazione civile tedesca, un consideraevole
numero di reclami per come vengono trattatti i prigionieri di guerra
presso la ditta Krupp (si sottolinea in particolar modo che vengono
bastonati, che non ricevono cibo a sufficeinza, che non usufruiscono
del tempo libero al quale hanno diritto. Tra le altre cose si affermna
che i prigionieri di guerra non mangiano patate da sei mesi). Tali soprusi
non hanno luogo in nessun'altra parte della Germania».
autunno, si decide per l' "operazione Valchiria" culminata
nell'attentato ad A.
Hitler;
ora che Alfried sospende
le operazioni ad Auschwitz, Essen è ormai invasa da una marea
di Ausländer emaciati e coperti di stracci, provenienti
da ogni parte dell'Europa: polacchi, francesi, belgi, danesi, lussemburghesi,
cechi, ungheresi, russi, ucraini, jugoslavi, greci e italiani intrappolati
dopo la resa dei loro governi; ci sono anche degli algerini e dei cinesi;
[Di anno in anno l'età minima – inizialmente 17
anni – per il lavoro nelle fabbriche è scesa paurosamente. Prima
dai 14 anni in su… ora perfino i bambini di sei anni hanno un loro posto
nelle fabbriche…
Ad Essen ci sono 55 campi di concentramento della Krupp.
Si trovano un po' ovunque, mescolati agli abitanti del luogo.
Come risulterà dalle testimonianze di Fritz
Führer, un ex guardiano della Krupp,
i lavoratori stranieri vivono in due fabbricati in muratura, ex edifici
scolastici. Dall'alto si vedrebbe:
- il campo della Dechenschule…
- a 5 km a nord, la staccionata sulla Seumannstrasse dove 3000 russi,
alcuni operai dell'Europa orientale, dei criminali tedeschi sono rinchiusi
dietro cortine di filo spinato, attorniati di torrette equipaggiate
di fari e di mitragliatrici;
- muovendo di 180 gradi lo sguardo si vede la zona est della città
di Essen, densamente popolata, prima di fermarsi sulla…
- Schlageterschule che contiene 160 prigionieri, e passare poi direttamente…
- oltre la Ruhr sino a Villa Hügel.
Qui come in quasi tutti gli altri campi non vi sono armi; infatti i
guardiani hanno in dotazione dei Mannlicher obsoleti, reliquie
della guerra franco-prussiana.
- muovendo verso occidente si potrebbe vedere Krämerplatz in cui
si trovano accatastati 2000 uomini, in maggioranza slavi e francesi;
venti isolati più a sud-ovest;
- poi Raumerstrasse che alloggia 1500 prigionieri di guerra russi e
verso ovest la Dechenschule di Fritz Führer
da cui sono partiti quei 300 schiavi orientali per far posto, la primavera
precedente, ad alcuni "occidentali";
in direzione ovest-nord-ovest si estenodno altri tre campi:
- Hafenstrasse III (1000 cecoslovacchi),
- Nöggerathstrasse (1100 francesi del POW),
- Spenlestrasse (2500 russi).
Il medico della Krupp responsabile dei
campi è il dott. Wilhelm Jäger.
La zona in cui si trova il maggior numero di campi di concentramento
si estende a nord-ovest della Hauptverwaltungsgebäude.
Qui, tra gli altri campi, vi sono:
- Frintoperstrasse (1000 slavi),
- Rabenhorst (1000 orientali),
- Bottroperstrasse (2200 italiani e francesi).
Nessun campo dispone di rifugio antiaereo.]
12 novembre, A.
Hitler mette la sua firma sulla "Lex
Krupp", elaborata da H.H.
Lammers, decretando:
«Il proprietario delle ricchezze della famiglia
Krupp è autorizzato a usare la sua fortuna a beneficio dl un'impresa
famigliare con una speciale legge di successione». Decreta
inoltre:
«Chiunque sia il proprietario dell'impresa,
porterà il cognome "Krupp" anteposto a quello di famiglia».]
[Il testamento del bisnonno nel 1882 aveva stabilito
una linea di successione per tre eredi che sarebbero entrati in possesso
della ditta uno dopo l'altro: Friedrich
Alfred Krupp, Berha Krupp
e il figlio primogenito di quest'ultima. Tutto è andato bene
fino all'inizio del 1900 quando la proprietà è passata
da Friedrich Alfred Krupp
a sua figlia Berha Krupp.
Poi è arrivata per i capitalisti la tassa di successione, e gli
statuti tedeschi che regolano i trasferimenti di proprietà si
fanno molto intricati.
Una legge del 1920 vieta la nomina di un erede solo, a meno che non
sia figlio unico.
Non è il caso di Alfried.
Inoltre, trovandosi la Krupp all'apogeo,
le tasse stabilite sulle sue condizioni attuali sarebbero così
forti da portarla alla rovina. Urge fare qualcosa!
1941, un mese dopo il divorzo di Alfried,
Gustav già comincia
ad escogitare una soluzione: fare pressione in modo che sia emanata
una legge in base alla quale i proprietari delle grandi ditte sarebbero
autorizzati a nominare i loro eredi e questi avrebbero poi pagato una
tassa minima al Reich;
Gustav comincia una corrispondenza
con M.
Bormann.
1942, 11 novembre, Gustav
ritorna all'attacco con M.
Bormann per quell'abbozzo di legge…
1943, 12 novembre, il Führer dà il suo consenso alla fondazione
dell'impresa di famiglia Krupp in
base ad un principio speciale sulla successione.]
15 novembre, a Villa Hügel, dinanzia a Gauleiter
nazisti, funzionari della Gestapo, militi delle SS,
generali, ammiragli e soprattutto i legali della Krupp,
si incontrano Gustav,
Bertha e Alfried;
Bertha annuncia con fermezza:
«Rinuncio al possesso della ditta di famiglia
a favore di mio figlio Alfried che perciò, in base al decreto
del Führer, diventa il proprietario dell'impresa».
Diseredando con una sola frase Berthold,
Harald, Eckbert,
Irmgard, Waldraut
e la vedova di Claus con
rispettivo bambino, continua:
«Sempre in base al decreto del Führer,
mio figlio d'ora in poi si chiamerà Alfried KRUPP von
Bohken und Halbach».
In seguito si alza Alfried
e dice:
«Sono d'accordo con la dichiarazione di
mia madre e accetto di diventare proprietario dell'impresa di famiglia».
[1943, 20 novembre, la "Lex
Krupp" viene pubblicata sul «Reichgesetzblatt»
(Gazzetta legale del Reich);
15 dicembre, per decisione dell'assemblea generale,
la Fried. Krupp Aktiengesellschaft
(società per azioni) viene convertita nell'impresa individuale
Fried. Krupp, con sede
centrale ad Essen; a partire dalla stessa data, con le dimissioni di
tutti i dirigenti responsabili, la ditta diviene proprietà unica
del signor Alfried von Bohlen und Halbach
che da questo momento assume il nome di Alfried
KRUPP von Bohlen und Halbach.
Il proprietario, che assume pure la responsabilità di dirigere
l'intero complesso aziendale, nomina ad assisterlo una direzione d'affari
che verrà chiamata Direktorium (Consiglio);
21 dicembre, il Führer approva il nuovo statuto della Krupp
passando i pieni poteri ad Alfried.]
29 dicembre, da quando A.
Hitler è salito al potere nel 1933, il capitale della
Krupp è salito da 72.962.000
marchi a 237.316.093 marchi.
[E tale valutazione non comprende le ditte confiscate
nei paesi occupati.]
Alla fine dell'anno la Germania produce mille carri armati al mese.
Fino al 1943 – secondo lo studio effettuato da Hans
Schade– il numero di schiavi usati dalla Krupp
resta relativamente limitato. Gli arrivi dalla Francia sono sporadici
e quasi tutti gli olandesi vengono inviati a Kiel.
Le 81 fabbriche del complesso della Gusstahlfabrik
di Essen hanno arruolato solo 11.557 civili stranieri e 2413 prigionieri
di guerra… e nessun internato KZ.]
1944
11 gennaio, Alfried
decreta:
«Il proprietario dell'impresa
individuale porta da solo tutte le responsabilità, ed è
il capo, dell'intera ditta…
Tutte le questioni importanti debbono venir sottoposte a me e ai componenti
del Direktorium per le opportune decisioni».
12 gennaio, da un promemoria di Alfried:
«Qualunque richiesta di licenza
speciale da parte di civili italiani va considerata prima facie
(auf den ersten Blick) con sospetto».
E prosegue lamentandosi che «i francesi
si rifiutano di rinnovare i contratti di lavoro» dichiarando:
«Berlino… deve capire che bisogna prendere
provvedimenti ancor più seri contro il personale [francese]
di ritorno dalla licenza. Malgrado l'intervento di Sauckel,
è difficile costringere i lavoratori a rientrare, soprattutto
dalla Francia, dove non esiste controllo da parte della polizia».
Anche Alfried, come il
Führer, si è fatto costruire un bunker nel terreno della
villa.
[In un anno i Lancaster
della RAF hanno sganciato su Essen quasi settemila tonnellate
di bombe. Ormai Bertha
e il suo principe consorte se ne stanno quasi sempre a Blünbach.]
primavera, Gustav si
ritira a Blühnbach con la moglie Bertha;
estate, alla Gusstahlfabrik gli
slavi assommano già a circa 7000 e ne stanno per arrivare altri
9000;
ora sui cartelli sta scritto «SLAWEN
SIND SKLAVEN - gli slavi sono schiavi»;
[Durante la primavera cominciano a giungere alla Dechenshule,
situata vicino al limite occidentale della città di Essen, dei
prigionieri belgi…
Il nome ufficiale del campo è "Sonderlager der
Geheimstaatspolizei", Dechenshule è cioè
un campo di concetramento della Gestapo. Ma
questa organizzazione esercita il suo controllo solo a livello amministirativo,
il campo è in realtà… controllato dalla Werkschutz,
o polizia privata della ditta Krupp.]
15 marzo, Essen, Fritz von Bülow
è così orgoglioso del campo di disciplina installato nell'autunno
scorso che sollecita la ditta «ad aprire
un altro campo speciale nella Kapitän-Lehmann Strasse».
[Ma il campo non sarà mai costruito. Anche quello
di Dechenshule viene distrutto durante un bombardamento, e i suoi prigionieri
devono essere trasferiti entro la nottata in un campo improvvisato,
a Oberhausen.]
24 marzo, Essen, da un rapporto finanziario:
"Le baracche, che sono attualmente
usate per alloggiare gli ebrei e i vari prigionieri di guerra (Juden
und KZ-Häftlinge) devono essere considerate
senza valore in tempo di pace poiché è impensabile poterle
usare per alloggiare il personale".
6 giugno, D-Day, inizio dell'invasione finale ad ovest;
[I lavoratori alsaziani cominciano a sparire su per le colline a velocità
allarmante, ma Essen ha previsto anche questa penuria di manodopera;
5 luglio, un messaggio telegrafico informa i dirigenti della
Krupp d Mulhouse che il KZ
(Konzentrationslager) di Oranienburg, campo di concentramento
a nord-ovest di Berlino, invierà un massimo di 1250 prigionieri
per il lavoro forzato;
[Alla fine della guerra il guardiano del campo, Ernst
Wirtz, sarà condannato a 8 anni di lavori forzati a titolo
di ritorsione. Così le testimonianze a Norimberga:
«Un gruppo di prigionieri arrivò
alle officne Elmag allo scopo di costruire una campo di concentramento
sul posto che avrebbe ospitato circa mille persone. Gli operai alsaziani
indignati dal trattamento protestarono e minacciarono di scioperare
sino a quando i prigionieri venivano trattati così male».]
20 luglio, l'attentato ad A.
Hitler fallisce;
accusati di essere a conoscenza del complotto, vengono arrestati sua
sorella Barbara e il marito,
barone Tilo von Wilmowsky;
[Mentre la donna viene poi liberata, il marito viene
spedito a Sachsenhausen da cui sarà liberato nel 1945 con l'arrivo
degli americani.]
25 luglio, il Führer decreta che tutte le donne tedesche
dai 17 ai 50 anni devono presentarsi per assumere il lavoro. Ma è
ormai troppo tardi.
[Milioni di schiavi si trovano sul suolo del Terzo Reich
e i bombardamenti alleati hanno ormai distrutto il morale delle donne
tedesche. A Berlino – noterà sardonicamente J.P.
Goebbels – solo 200 delle 5000 donne abili al lavoro si sono
presentate.]
13 agosto, Essen, Alfried
riceve una telefonata che lo consiglia di usare una strada secondaria
per recarsi in ufficio; la casa di uno dei vicini è stata circondata
dalla polizia: sta per essere arrestato un pericoloso criminale nemico
del Reich. Il suo nome è E. Löser, l'uomo che avrebbe dovuto essere il Finanzdirektor
del nuovo governo;
[Alfried
non sa che il suo vecchio rivale è entrato nella Ruhr. Nonostante
che E. Löser abbia conservato la sua appartenenza a moltissimi
consigli in numerose industrie Krupp, dovrebbe
trovarsi in Olanda a dirigere la Philips Radio
come uomo di fiducia di A.
Hitler; contrariamente a C.F.
Goerdeler non è fuggito perché le uniche prove
scritte della sua colpevolezza si trovano nell sua casa di Essen e negli
uffici di Allen Dulles. Quando E. Löser ha appreso che K.
von Stauffenberg ha fallito il colpo, è corso a casa
e, aiutato dalla moglie, ha bruciato tutti i documenti che possono incriminarlo.
Da quel momento, insieme al dottor Hans Beusch
– il medico che in pubblico è direttore del programma sanitario
di Alfried e, in privato,
aiutante di E. Löser – è rimasto a casa in attesa.
E. Löser e Hans Beusch vengono
arrestati e portati nella prigione di Berlino, nel quartier generale
di H. Himmler,
sulla Prinz-Albrecht-Strasse.
Il dott. Hans Beusch non resisterà
all'inverno mentre E. Löser riuscirà a sopravvivere fino alla primavera
quando terminerà la guerra. Su di loro non viene trovata nessuna
prova.]
agosto, un altro memorandum di Alfried:
«per motivi di sicurezza
il primo contingente di prigionieri KZ che ci era stato assegnato
è stato allontanato dalla fabbrica. L'operazione internati è
sospesa».
Infatti Alfried si limita
a portar via tutte le attrezzature della Elmag
e a trasferirle in Baviera.
Gira l'Europa su un apparecchio della Luftwaffe
dal motore trucccato.
[Non lo guida lui, troppo intento a guardare le sue scartoffie,
anche se il suo grado di Standartenführer dell'aviazione
nazista gli darebbe il diritto.]
10 agosto, lo Schlotbaron forma un'alleanza per garantirsi
l'attività industriale nel dopoguerra;
[La notizia viene data al Servizio Segreto americano
da un agente doppio francese, il quale affermerà che rappresentanti
della Krupp, della Röchlin,
della Messerschmitt, della Rheinmetall-Borsig
e della Volkswagenwerk si sono riuniti
questo giovedì nell'Hotel Rotes Haus di Strasburgo per studiare
il futuro delle loro industrie.
I rappresentanti delle varie industrie tedesche – come dichiarerà
il francese, presente alla riunione – hanno progettato una campagna
commerciale per il periodo immediatamente postbellico. Il punto chiave
del progetto prevede «di assicurare alla
Germania crediti stranieri».
Ma anche se Alfried intendesse
unire le forze a quelle dei suoi colleghi industriali, il Konzern
ha già analizzato la situazione e preparato un piano indipendente.
Un piano molto più audace di quello dei crediti straneri e di
gran lunga più illegale.
Se il Führer ne venisse a conoscenza, colpirebbe spietatamente.
Ma l'alternativa è la bancarotta.
1942, Alfried
ha accumulato più di 200 Mni di marchi in buoni del tesoro del
Reich. Quest'enorme quantitativo di carta stampata rappresenta il nucleo
dell'eredità di Alfried,
che ora deve liberarsene.
1943, verso la fine dell'anno, durante i primi giorni
del suo nuovo regno, Alfried
inizio la liquidazione dei buoni del tesoro del Reich.
Piuttosto che investire capitali nella produzione bellica e perderli
– come testimonierà a Norimberga nel 1948 Johannes
Schröder, uno dei suoi consiglieri – la ditta approva una
nuova politica strettamente segreta, in base alla quale si tenta di
tenere i capitali il più possibile liquidi.
La ditta si libera dei buoni del tesoro, elenca i danni di guerra, ne
presenta richiesta e contrae enormi crediti con il Reich. Alla fine
la liquidazione completa risulterà negativa.
Accumulando grandi riserve bancarie però la Krupp
rimane solvibile. Nel contempo si libera di 162 Mni di marchi di carta
completamente priva di valore. Dopo la guerra resteranno infatti solo
68 Mni di marchi in buoni del Tesoro.
Da aggiungere c'è solo che sono morti in guerra 3,5 milioni
di tedeschi e, secondo i calcoli postbellici, le vittime civili sono
doppie di quelle militari.
25 agosto, in Romania, tra gli ufficiali costretti ad arrendersi
c'è anche il fratello Harald;
1° settembre, Essen, all'alba 520 ebree ungheresi sono schierate,
tra la Helenstrasse e la Bottroperstrasse, davanti alle guardie della
Dechenshule in attesa di essere inviate a lavorare nella Walzwerk
II della Krupp;
[1943, il Lagerführer di Auschwitz,
avendo scelto i cristalli di Zyklon-B come il mezzo più
spedito per annientare gli esseri umani, prende a studiare il problema
della cremazione e sollecita i fabbricanti di forni a inviargli delle
offerte.
Rispondono in molti perché la concorrenza in questo campo è
molta intensa.
Un'industra arriva ad affermare che i forni forniti a Dachau sono risultati
di provata efficienza; un'altra ditta scende in particolari… La gara
per la conquista commerciale di Auschwitz viene vinta dalla ditta I.A.
Topf und Söhne;
12 febbraio, in una lettera la ditta vincitrice della gara riscontra
l'approvazione di Höss con una risposta
succinta:
«An die Zentralverwaltung der SS
un Polizei, Auschwitz
Oggetto: forni cramatori
per i campi due e tre.
«La presente come riscontro al vostro ordine per cinque forni
tripli, completi di montacarichi elettrici per il sollevamento dei cadaveri
e di un ascensore d'emergenza.
Nello stesso ordine, sono comprese due installazioni, una per l'immissione
del carbone e l'altra per l'asportazione delle ceneri».
1944, inizio, queste donne fanno parte di una comunità
di 300.000 ebrei residenti in Ungheria o nei territori adiacenti, annessi
all'Ungheria dopo Monaco;
maggio, cominciano ad arrivare puntualmente i convogli dall'Ungheria;
giugno o luglio, a Budapest si incontrano Eichmann
con Höss per la definizione di un
piano particolare.
luglio, le donne arrivano ad Essen, ne vengono scelte 520 per le officine
Krupp. Alloggiano in Humboldtstrasse. Testimone
oculare è padre Alphonse Charles Gyseline
Come. (particolari pp. 582-615]
30 settembre, Alfried
dà lavoro a 277.966 lavoratori e impiegati (Arbeiter
und Angestellte);
[L'amministrazione di Alfried
è molto simile a quella del Führer:
- agli ordini di A.
Hitler, F.
Sauckel porta nel Reich la manodopera forzata, che A.
Speer distribuisce;
- agli ordini di Alfried,
l'Arbeitseinsatz A di Werner Lehmann
lavora all'estero reclutando stranieri, mentre gli uomini dell'Arbeitseinsatz
I distribuiscono gli Stücke, attraverso l'Oberlagerführung,
alle varie fabbriche.
Il suo viceré è Fritz von Bülow,
50enne, nominato da Berlino sia militarmente sia politicamente Hauptabwehrbeauftragter
(capo del controspionaggio dell'industria privata). Ex consulente privato
di Gustav, è sato
insignito della Kriegsverdienstkreuz di seconda classe e nominato
capo della polizia del complesso industriale.
Uomo colto e sensibile, è però anche l'unico anello debole
della catena di comando di Alfried.]
23-24 ottobre, l'ingegnere civile Gross,
di Essen, conta 820 persone uccise e 643 ferite;
[Il rapporto non è chiaro, può darsi che
tra le vittime ci siano anche dei tedeschi. Comunque sia, da un rapporto
inviato ad Alfried durante
l'ultimo periodo di guerra, i campi di concentramento di Essen risultano:
- 3 "parzialmente distrutti",
- 32 "distrutti",
- 22 "distrutti due volte".
Nessun campo rimane intatto.
Da notare poi che anche per la morte vige una scala di valori discriminata:
- un Jude ha minori probabilità di salvezza di un Ostarbeiter,
le cui probabilità sono minori di quelle di un Freiwillige,
che a sua volta corre più rischi di un Herrenvolk.
Finita la guerra, un gruppo di laici tedeschi metterà nella Dechenschule
una piccola pietra grigia, sulla quale sarà infissa una targa
d'ottone:
Am 23.10.1944
Starben Hier
Für die Freiheit
61 Europäer
[Il 23 ottobre 1944
qui perirono
per la libertà
61 europei]
|
[Anche padre Alphonse Charles Gyseline Come,
è stato internato nel KZ della Dechenschule col numero
137, dividendo lo stesso destino di altri due sacerdoti cattolici dei
Paeisi Bassi e che tornerà spesso nel luogo in cui sorgeva il
campo.]
novembre, la Germania produce ancora 1800 carri armati e 3750
apparecchi al mese; un ritmo di lavoro impressionante;
alla fine dell'anno la Ruhr è strangolata dalla propria produzione,
perché i vagoni merci non possono uscire, bloccati dalle macerie
e dai relitti che ingombrano le rotaie. [Più
che crollare sotto le bombe, quindi, la Krupp
è impossibilitata a mandar fuori la roba!]
dicembre, i Kruppianer arrivano nella città
olandese di Dordrecht, a circa 20 km da Rotterdam, per confiscare le
attrezzature della ditta Lips;
[Due ufficiali d'occupazione tedeschi assistono all'operazione
e li chiamano "ladri".]
1945
11 marzo, contro Essen e le officine Krupp
viene sferrato il colpo definitivo;
Alfried ha ordinato nel
frattempo ordina una massiccia deportazione di carte fuori dalla Ruhr
e conservate in 150 nascondigli dei quali è stato pure preparato
un elenco.
[I nascondigli principali si trovano nelle miniere di
minerale ferroso sulle montagne di Hartz, nella Germania centrale; poi
ce ne sono altri nelle proprietà terriere in Sassonia del barone
Tilo von Wilmowsky, nel vecchio capanno
da caccia di Alfried,
vicino a un castello Bohlen disabitato, e nelle montagne di Blühnbach.
(Il piano di Alfried però
fallirà: i soldati alleati scopriranno tutti i 150 nascondigli).
I documenti più delicati vengono lasciati per ultimi. Ed è
un errore, perché sono ancora nelle casseforti, in attesa di
essere trasferiti, quando la notizia della catastrofe raggiunge Villa
Hügel.
Alla fine del marzo del 1945, A.
Hitler ha dato ordine ad A.
Speer di distruggere:
- tutti gli impianti industriali,
- i generatori di energia elettrica,
- gli impianti idrici,
- gli impianti di gas,
- i magazzini di alimentari e di vestiario…
- tutti i ponti…
- tutte le ferorvie e le installazioni di comunicazione…
- tutti i porti, tutte le navi,
- tutti i vagoni merci e tutte le locomotive.
Disobbedendo all'ordine del Führer per la parte che riguarda la
Germania, A.
Speer spera di rendere possibile la ricostruzione nazionale.
11 aprile, la IX Armata statunitense occupa Essen; Alfried
cade nelle mani degli americani;
[Lo stesso giorno Tubbesing
ha riparato i generatori di corrente più importanti e ora i Kruppianer
cominciano a fabbricare lamiere ondulate per riparare i tetti. In altre
officine già si istruiscono i giovani apprendisti e si inizia
la costruzione di un raccordo per locomotive. In ogni punto della Ruhr,
gli specialisti fanno tutto il possibile per ricominciare. A Bochum
– come scoprirà Theodore H. White
– la Bochumer Verein «ha
assunto due musicisti e ha imparato a costruire enormi campane di una
speciale lega d'acciaio…
Campane protestanti, dal suono particolarmente acuto, e campane cattoliche,
dal suono completamente diiverso. Attorno alle campane, viene incisa
la frase: " Dio è Amore"».]
A Vienna, lo stesso giorno, Otto Skorzeny
corre all'impazzata lungo il ponte di Floridsdorf per recarsi al più
vicino quartier generale della Gestapo e comunicare
via radio al Führer che la città è perduta;
[L'Austria è diventata inaspettatamente uno dei
più importanti teatri di guerra. Il NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del = Commissariato del popolo
per gli affari interni) ha installato un suo governo nella capitale;
gli americani (al contrario di W.
Churchill) non si preoccupano per le ambizioni territoriali
di Stalin,
ma sono ossessionati dal mito dell'Alpenfestung,
la Ridotta Nazionale del sud, nel quale il Führer si sarebbe ritirato
per l'ultima resistenza.
Nessuno sa con esattezza dove si trovi questa fortezza, ma lo SHAEF
ha circondato il Berghof, il famoso ritiro di A.
Hitler a Berchtesgaden, che è a pochi km da Salisburgo
(così con lo è Blühnbach).
Le origini della leggenda dell'Alpenfestung
sono oscure.
Nel 1944, la notizia dell'esistenza di un formidabile sistema difensivo
sulle Alpi Austriache raggiunge Allen Dulles,
che invia un messaggio a Washington dalla Svizzera. Qualcuno, in Massachusetts
Avenue, parla un po' troppo durante un ricevimento in un'ambasciata
neutrale; subito dopo parte un messaggio in codice per Berlino, e J.P.
Goebbels, soddisfatto, sfrutta la favola. A Natale, tutti
i comandanti americani, incluso il gen. George
Mashall, ci credono. «Dopo aver preso
la Ruhr – scriverà il capo di S.M. di Eisenhower,
gen. Walter Bedell Smith, un anno dopo
la fine della guerra – eravamo ancora convinti
che non poteva esistere resa di sorta finché Hitler era vivo.
Pensavamo di dover annientare uomo per uomo tutte le forze armate tedesche,
con la prospettiva finale di una prolungata campagna nella zona alpina
dell'Austria occidentale e della Baviera meridionale, conosciuta come
Ridotta Nazionale».
Una volta sgominato Model, quindi, il comandante
supremo concentra il grosso delle sue forze al comando di Omar
Bradley nella zona di Kassel. Omar Bradley
fa irruzione nella Germania centrale, devia l'ala destra delle sue forze
verso la Valle del Danubio, a ovest di Vienna, e comunica via radio
ai russi che collegherà a loro solo dopo aver conquistato la
Ridotta.
Gli ufficiali superiori tedeschi sanno benissimo che l'Alpenfestung
è solo un sogno del Führer, tanto che il Feldmaresciallo
che in seguito dichiarerà di esser corso là per organizzare
l'ultima resistenza sarà considerato dai suoi colleghi il simbolo
della vigliaccheria.
Ma per Omar Bradley è sufficiente
che Eisenhower creda nell'esistenza della
Ridotta ed è così che Blühnbach, trovandosi tra Vienna
e Monaco, resta intrappolata tra russi e americani.
Quindi, mentre un terzo delle forze anglo-americane si dirigono verso
l'Austria agli ordini del gen. Jacob L. Devers,
un quarto delle forze sovietiche – due gruppi d'armata guidati dal mar.llo
Rodjon Y. Malinovskij e dal mar.llo Fëdor
Tolbuchin – si spingono a nord di Vienna.
25 aprile, ore 10:00, sulla vetta
dello Hoher Göll appaiono due ondate di bombardieri pesanti americani
che fanno saltare in aria l'amato Berghof del Führer. I fanti del
6° gruppo d'armata del gen. Jacob L. Devers
superando le montagne, hanno investito Berchtesgaden da poche ore, quando
il gen. Alfred Jodl e l'ammiraglio Hans
von Friedeburg firmano la resa.]
12 aprile, alla morte di F.D.
Roosevelt, assume la presidenza degli Stati Uniti il vicepresidente
democratico H.S.
Truman;
[Prima di morire, riferendosi alla Krupp,
F.D.
Roosevelt ha detto: «Una volta
sconfitte le forze armate naziste, sarà indispensabile sradicare
tutte quelle industrie che basano la loro economia sulle armi».
E l'Attoney General (ministro della Giustizia) Francis
Biddle propone a un comitato del Congresso: «Dobbiamo
stroncare il potere delle industrie monopolistiche tedesche».
Fino al mese di Ottobre il Dipartimento di Stato americano prenderà
in seria considerazione la possibilità di creare un nuovo stato
nella regione della Ruhr e del Reno, con l'allontanamento forzato dellla
popolazione tedesca. Londra si oppone al progetto, ma Parigi lo giudica
degno di essere messo allo studio.
Le proposte più stravaganti vengono bocciate ancor prima di raggiungere
il tavolo delle conferenze.
1946, aprile, il rinato SED
(Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista
unificato di Germania o Partito di unità socialista della Germania)
propone la nazionalizzazione delle industrie Krupp,
ma non riesce a ottenere neppure l'appoggio del nuovo governo laburista
inglese.
L'Inghilterra, sfibrata dalle ostilità, ha bisogno dell'aiuto
degli Stati Uniti, e gli industriali americani non sono disposti a tollerare
un precedente tanto pericoloso.
Tuttavia, il progetto alleato per la Germania, redatto a Potsdam
(luglio 1945) da Truman, Stalin
e Attlee, è estremamente rigido
nei confronti dei magnati sconfitti: tutte le fabbriche di armi devono
essere smantellate e i macchinari ancora intatti esportati come riparazione
per i danni di guerra; il resto sarà distrutto. La produzione
di acciaio del paese dovrà essere limitata. Alla fine, i firmatari
di Potsdam si impegnano a eliminare «l'eccessiva
concentrazione di potere economico che scaturisce dall'alleanza tra
industriali, dal protezionismo economico e dagl accordi monopolistici».]
15 aprile, Matthew Bunker Ridgway,
56enne, comandante del 18° corpo aerotrasportato, manda un aiutante
al quartiere generale di Model per sottolineare
che la situazione dei nazisti è senza speranza; un membro dello
S.M. di Model risponde oralmente che l'Offizierskorps,
vincolato da un giuramento al Führer, non prenderà mai in
considerazione un suggerimnto così disonorevole;
17 aprile, Villa Hügel riceve la prima visita di un generale
americano: Matthew Bunker Ridgway; ad accoglierlo
è Fritz Hardach, rimasto nella sua
stanza per gli ospiti, al quarto piano della villa;
30 aprile, A.
Hitler si toglie la vita insieme alla sua amante Eva
Braun (ufficialmente sposata il giorno precedente);
1° maggio, le stazioni radio di Essen e di Werden raccolgono
un segnale di radio Ambugo: «Il nostro Führer,
combattendo fino all'ultimo respiro contro il bolscevismo, è
morto questo pomeriggio per la Germania, nella cancelleria del Reich.
Il 30 aprile, il Führer aveva nominato suo successore l'ammiraglio
Dönitz. L'ammiraglio successore del Führer,
parla ora al popolo tedesco.»
Invece di seguire la via della capitolazione immediata, l'ammiraglio
K.
Dönitz afferma che intende continuare a combattere contro
i russi: «E finché saremo costretti
a difenderci anche dagli americani, significherà che gli Stati
Uniti non lottano per loro stessi, ma per la diffusione del bolscevismo
in Europa».
Sull'altra riva della Ruhr gli estremisti, inorgogliti, combattono fino
alla morte.
6-7 maggio, nella notte, la notizia della vicina resa del Reich raggiunge
i Werwölfe, i Volksstürmer e i paracadutisti
riuniti lungo il fiume: meno di tre ore dopo il gen. Alfred
Jodl e l'ammiraglio Hans von Friedeburg
firmano la resa in una piccola scuola di Rheims;
8 maggio, viene proclamata la giornata della vittoria;
9 maggio, ore 12:01, solo ora, dopo aver conquistato
Dresda, l'Armata Rossa cessa di combattere contro il popolo tedesco;
il gen. Ernest N. Harmon, col suo 22°
corpo statunitense, sceglie come sede Villa Hügel;
20 maggio, sin da ora (20 maggio-12 agosto 1946) il giudice
della Corte Suprema degli Stati Uniti, Robert
H. Jackson, è capo della commissione d'accusa americana
per i crimini di guerra; i suoi colleghi sono:
. sir Hartley Shawcross, inglese,
. gen. R.A. Rudenko, sovietico,
. François de Menthon, francese,
. Auguste Champetier de Ribes, francese.
21 maggio, Alfried
viene trasferito da Villa Hügel sotto scorta;
giugno, il «Times» rivela che Alfried
si trova nelle mani degli inglesi;
23 agosto, in serata la BBC
(British Broadcasting Corporation) annuncia che Alfried
è stato condotto verso «ignota destinazione»;
[La destinazione è Recklinghausen, dove gli Schlotbarone
minori lo eleggono comandante di campo.]
In un comunicato susseguente, Alfried
risulta «prigioniero dell'armata inglese
del Reno»;
In realtà è in stato di arresto come criminale
di guerra fin dalla prima comunicazione della BBC.]
30 agosto, solo ora viene incriminato Gustav;
la pubblica accusa ancora non sa del suo stato di senilità;
settembre, Bertha,
pure lei allontanata da Blühnbach, viene trasferita con il marito
Gustav, incapace di movimento,
in un alberghetto vicino a Blühnbach, davanti al quale si fermano
le corriere;
6 ottobre, il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti,
Robert H. Jackson firma i capi d'accusa
contro i primi 22 criminali di guerra da processare di fronte a un tribunale
internazionale: Gustav
è al tredicesimo;
[La Commissione delle Nazioni Unite per i Crimini di
Guerra è già stata creata fin dal 7 ottobre 1942;
ogni governo ha la sua lista di criminali e Gustav
è già considerato uno dei più importanti.]
10 novembre, le bare di Friedrich Krupp,
Alfred Krupp, Fritz
Krupp e Claus von Bohlen cominciano
i loro vagabondaggi;
[Il Ministero degli Interni degli Stati Uniti ha deciso
che la Ruhr debba consegnare 25 milioni di tonnellate di carbone alla
Francia e al Belgio; i pozzi però sono stati allagati per cui
la produzione della Ruhr è scesa a 3 milioni di tonnellate al
mese.
Dopo la sua convalescenza in seguito al suo imprigionamento per opera
della Gestapo, il Finanzdirektor
E. Löser presenta un progetto di lavori pubblici. Le ultime
pene di Essen, sotto l'infuriare dei bombardamenti, hanno allargato
Baldenet See, migliorando la vista che si può ammirare dalle
finestre di Villa Hügel, ma hanno anche permesso di costruire una
più grande ed efficiente stazione centrale. Bisogna però
sacrificare al progresso il vecchio cimitero della Kettwig Gate, poiché
non vi un'altra direzione in cui si possa espandere il parco ferroviario.
Le forze di occupazione non vogliono tuttavia che i funzionari della
Krupp prendano parte alle nuove attività:
è arrivato il momento di attuare le decisioni prese a Potsdam.]
16 novembre, il governo militare inglese annuncia di aver requisito
la ditta Krupp, insieme a tutte le filiali
e ai macchinari, e di aver nominato "controllore" il col.
E.L. Douglas Fowles;
[Quando entra in servizio, il col. E.L.
Douglas Fowlesriceve un gruppo di funzionai minori, assolti dai
tribunali di denazificazione, guidati dal dr. Hermann
Hobrecker e da Paul Hansen. Quando
i Kruppianer vengono a sapere ch devono spedire all'estero i macchinari
ancora intatti e smantellare quello che resta, vi un accenno di ammutinamento.
Viene riunito il nuovo Direktorium a Düsseldorf:
. Paul Hansen,
. dr. Hermann Hobrecker,
. Fritz Hardach,
. Johannes Schröder;
[Johannes Schröder, laureato alle
università di Friburgo, Vienna e Berlino; nel 1929 la Repubblica
di Weimar l'ha insignito del rarissimo Diplom-Volkswirt (diploma
di stato di economia nazionale) e per quindici anni prima del 1938 quando
si è impiegato al Konzern come vice di E. Löser era stato accettato come membro del ristrettissimo
circolo finanziario della Ruhrgebiet].
Dinanzi a questi quattro funzionari, l'intera catena di comando del
col. E.L. Douglas Fowles risulta insignificante;
anche se egli ha nominato curatore Paul Hansen,
il vero capo si dimostra Johannes Schröder.
I quattro vengono introdotti nell'ufficio del gen. Noel
che dichiara di non essere disposto a sopportare altri scioperi, né
interferenze da parte della Chiesa, né disubbidienze, né
sabotaggi. Se i loro uomini non sono disposti a smantellare le officine,
lo faranno gli stessi inglesi.
Subito dopo il compito di smantellare le officine si rivela enorme.
I registri trovati ne vari nascondigli sparsi per la Ruhr dimostrano
infatti l'esistenza di tutte le industrie di cui Alfried
si è impossessato nei territori occupati dalla Wehrmacht.
Per chiarire la situazione arrivano delegazioni da Mosca, Varsavia,
Roma, Atene, Oslo, Copenhagen, Belgrado, Parigi, Londra e Washington.
Ogni delegazione viene alloggiata nella Hauptverwaltungsgebäude
e Paul Hansen comincia a correre di piano
in piano coi documenti necessari, o almeno con quei docuemtni che non
sono stati confiscati dal pubblico ministero di Norimberga.
Alcuni problemi importanti vengono risolti in breve tempo:
- la Berndorferwerk viene restituita ai
suoi azionisti austriaci e ai loro eredi, che effettuano una fusione
con la Ransdorfer Metallwerke, sottraendosi
così al secolare dominio dei Krupp;
- Meppen, il favoloso campo di tiro della Krupp,
viene affidato all'amministrazione dello Stato;
[Nel 1957 ne farà dono al nuovo esercito della Germania Occidentale;
- Grusonwerk, essendo a Magdeburgo, nella
zona controllata dai russi, si può fare ben poco; l'URSS la considera
ormai un risarcimento per i danni di guerra;
[Ha un valore incalcolabile. Nelle sue casseforti sono custodite le
formule segrete di Alfried
per l'acciaio al tungsteno, una lega che i 12.000 Kruppianer
della Germania Orientale – ora compagni-operai del Sowjetische
Maschinenbau AG – usano per la costruzione dei primi MIG
sovietici.]
- Kiel, agli ordini dei tecnici di Clyde,
gli arsenali sono costretti a distruggere tutti i macchinari per la
costruzione di sommergibili e a smantellare l'intera Germaniawerft.
[I tedeschi lo considerano un atto di deliberato cinismo, teso unicamente
a bloccare la concorrenza navale del dopoguerra. La distruzione continuerà
per i prossimi cinque anni.
- Borberck, molto più grave di conseguenze
sarà aver dato all'Unione Sovietica un'industria pesante.
Una partecipazione al governo della Ruhr può valere qualunque
prezzo per Mosca. Invece, rinnegando l'accordo preso di controllare
la zona russa in quanto parte della Germania unita, i russi irritano
gli americani e provocano una reazione; il 3 maggio 1946, il gen. Clay
annuncia che, «eccetto che per alcuni impianti
già avviati, viene sospesa la consegna di tutto il materiale
in conto della riparazione destinato alla Russia». Sfortunatamente
il gen. Clay non ha poteri sugli inglesi
che hanno già deciso di consegnare all'Unione Sovietica la fonderia
e l'impianto di laminazione dell'acciaio di Borbeck.
[Inaugurato nel 1929 Borberck è l'acciaieria più moderna
della Ruhr, quella che produce più acciaio in tutta l'area di
Essen ed è virtualmente intatta. La fabbrica è costato
ad Alfried 28 Mni di dollari.]
Mosca ci tiene molto ad averla e Londra l'accontenta.
Alla fine del 1950 – anche se non esisterà [1965 ca]
ancora un elenco delle fabbriche tedesche smantellate – risulteranno:
- più di 130.000 tonnellate di macchinari finiti, spedite in
Russia;
- più di 150.000 tonnellate di residuati, spedite in Inghilterra;
- dieci edifici su dieci, di quelli ereditati da Alfried
nel 1943 scompariranno;
- dell'acciaieria rimarrà solo un cumulo di resti contorti;
- tutto il resto sarà stato fatto saltare in aria, o portato
via su vagoni merci.
La legge 27 dell'Alta
Commissione Alleata, studiata appositamente per bloccare gli
undici più potenti baroni dell'industria tedesca, e in particolar
modo Alfried, che è
sato proprietario del 55% dell'acciaio afferma:
«allo scopo di decentralizzare l'economia
tedesca», eliminare «l'eccessiva
concentrazione del potere economico», e prevenire «lo
sviluppo del potenziale bellico», la commissione non permetterà
«il ritorno in posizione di predominio e
di controllo a persone che sono state giudicate colpevoli o possono
essere giudicate colpevoli di aver potenziato i piani aggressivi del
partito nazionalsocialista».
Alla fine dell'autunno i Krupp – tranne
Alfried, Bertha
e Gustav – sono in movimento;
[Berthold «vaga per
la Germania come un vagabondo»;
. Harald si nasconde sotto falso nome in
un cmapo di prigionieri di guerra in Romania;
. Waldraut e Irmgard,
nessuno sa dove si trovino;
. Ursula von Wilmowsky e suo marito Rolf
von Waldhausen abitano in una casa di Essen;
. Barbara e Tilo
von Wilmowsky, genitori di Ursula von Wilmowsky,
vagano per le strade, affamati come l'orda di fuggiaschi dai quali sono
circondati; la loro proprietà è stata confiscata dai sovietici;
il loro castello a quattro piani sarà trasformato in asilo e
la proprietà convertita in una fattoria collettiva. Subito dopo
il confine della Germania Occidentale, vicinoa Kassel, Barbara
ha una casa e qui i due coniugi rimarranno tutto l'inverno barattando
con i vicini preziose bottiglie di vini pregiati e legna provenientie
dai boschi delle proprietà Krupp
in cambio di generi alimentari.
. Bertha e Gustav,
allontanati dal castello di Blühnbach, alloggiano da settembre
in un alberghetto dove sono sorvegliati dalle forze armate americane.
Berthold e Tilo von
Wilmowsky , assieme, si nascondono per giorni nell'attico della
casa di Ursula ad Essen; più tardi Berthold
incontra un vecchio amico, Jean Sprenger
(anche lui figlio di uno Schlotbaron e futuro scultore) che
si è installato nella casa deserta di uno dei direttori della
Krupp imprigionati a Vehlen, e che ora
gli offre di dividere con lui l'abitazione (per i prossimi dieci anni
i due vivranno molto vicini per fare quanto in loro potere per la difesa
di Alfried).]
17 novembre, i giudici annunciano che pospongono indefinitamente
il processo contro Gustav,
aggiungendo che sarà portato sino al banco degli accusati appena
la salute lo consentirà;
alla sera i due principali accusatori, Robert
H. Jackson e Charles Dubost, il
legale francese, propongono di elevare l'accusa contro Alfried:
. sir Hartley Shawcross è d'accordo;
. gen. R.A. Rudenko è pronto a condannare
entrambi, Gustav
e Alfried,
immediatamente.
[Tra una cosa e l'altra passeranno invece ben
due anni prima che Alfried
entri nell'aula del Palazzo di Giustizia.]
Berthold, l'unico uomo
di famiglia libero di andare e venire, mentre raccoglie fondi per la
difesa (in pratica non sa praticamente niente di cosa sia successo a
Essen negli ultimi dieci anni) sente dire che Carl
Görens è morto;
[La morte sul campo di battaglia dell'unico figlio lo
ha portato alla disperazione, tanto che un giorno si è gettato
dalla torre di Schloss Vehlen, il castello in Westfalia in cui sono
tenuti prigionieri Alfried
e i suoi funzionari.
Sarà Berthold,
il più debole dei quattro fratelli, a sopportare tutto il peso
del processo di Norimberga.
Riuscirà comunque a sconfiggere il giudice della Corte Suprema
degli Stati Uniti, Robert H. Jackson, e
a salvare la vita di suo fratello.
Naturalmente lo stesso giudice contribuirà alla propria sconfitta:
se non dichiarasse con tanta insistenza che il Krupp colpevole è
Gustav e se evitasse
l'enorme errore legale nel quale incorrerà, forse Alfried
sarebbe condannato a morte. O forse no.
Se gli accusatori di Norimberga non riusciranno a portare sul banco
degli accusati del "primo processo" il Krupp
giusto, Alfried, la responsabilità
sarà in gran parte della disorganizzazione dei mezzi di comunicazione.
La Germania si trova in un tale stato di anarchia che perfino i conquistatoti
trovano difficoltà nel raggiungersi tra loro.
I medici americani consegnano la loro diagnosi sullo stato di salute
di Gustav, ma queste diagnosi
non arrivano mai al giudice Robert H. Jackson.
Thomas Harris, un brillante avvocato di
New York è il primo a dichiarare che – stando ai documenti ritrovati
– bisogna incriminare il quarto Kanonenkönig non suo padre.
Ma il rapporto di Thomas Harris non arriva
sulla scrivania di Robert H. Jackson.
Se tutt'e due queste informazioni d'importanza vitale arrivassero nelle
mani del giudice o in quelle dei suoi colleghi, molto probabilmente
Alfried non lascerebbe
vivo Norimberga.]
1946
Nel frattempo Berthold
ha assunto i più importanti difensori del fratello.
[La difesa condotta da Otto Kranzbühler
(ex capitano di marina) a favore di K.
Dönitz di fronte al Tribunale Militare Internazionale ha
dimostrato senza ombra di dubbio che Otto Kranzbühler
è il più preparato e il più autorevole
avvocato tedesco.
I suoi collaboratori sono innumerevoli e, per far fronte alle spese,
l'avv. Otto Kranzbühler ha bisogno
intanto di 100.000 sterline; viene quindi ordinato ad Anderson
di «liquidare alcuni degli investimenti
di A. Krupp in Svezia, Spagna, Francia, Belgio e Stati
Uniti».
In seguito liquiderà proprietà per 1.700.000 dollari per
finanziare le pensioni dei Kruppianer, incamerando da altri
investimenti qualcosa come 20 Mni di dollari. Anche
la vendita e il susseguente investimento dei buoni de tesoro nazisti
– condotti, pare attraverso la Svezia e la Svizzera – avrebbero contribuito
a finanziare questa difesa titanica: per ogni americano impegnato nel
processo, ci sono tre tedeschi pronti a contrattaccare. E il fatto che
Alfried venga difeso da
24 avvocati tutti in possesso del prestigioso titolo di Doktor der
Rechte è una prova che egli gode ancora di immenso prestigio.
Al suo fianco Alfried
ha anche un costoso avvocato americano, l'ex col. Joseph
S. Robinson.
I suoi difensori raccolgono ben 1309 deposizioni a favore del loro assistito
(contro le 380 raccolte dagli americani), e due testimoni in difesa
contro ogni testimone d'accusa.]
agosto, Alfried
si incontra per la prima volta con gli avvocati della Krupp;
1947
estate, solo ora Alfried
si incontra con l'avv. Otto Kranzbühler
il quale subito gli predice: «Sarà
come il primo processo: non un'azione legale, ma politica»;
aggiunge che «malgrado sia ridicolo accomunare
il nazismo e l'industria tedesca, il paragone sarà fatto ugualmente»
[Durante gli ultimi sedici mesi Alfried
è passato da un campo di concentramento all'altro: Recklinghausen,
Schloss Vehlen, Bielefeld e, alla fine, nel centro raccolta degli imputati
di Norimberga chiamato dagli inglesi "pattumiera" e dagli
americani "cenerario".
Poco prima del processo, nel centro raccolta arriva anche il Finanzdirektor
E. Löser.]
luglio, Alfried
si prepara a salire sul banco degli imputati a Norimberga; affronta
il processo di fronte a tre giudici della Corte Suprema statunitense,
accusato di:
- aver pianificato la guerra di aggressione,
- appropriazione di beni nei paesi occupati,
- crimini contro l'umanità in quanto ha tratto vantaggio dal
lavoro forzato degli schiavi;
Il presidente della Corte è H. Russell
Thayer.
Berthold
si reca nel centro raccolta quattro volte, due delle quali in compagnia
di Fritz Hardach e di Jean
Sprengher;
[Infatti, malgrado i numerosi collaboratori dell'avv.
Otto Kranzbühler, certi compiti possono
essere svolti solo da un membro della famiglia. I vecchi Kruppianer
non sono disposti a fidarsi di nessun altro.
Per quanto riguarda Bertha,
nonostante l'avv. Otto Kranzbühler
gli abbia mandato interi gruppi di avvocati per interrogarla, lei non
ha mai ammesso niente, dichiarando di essere all'oscuro di tutto e rifiutandosi
alla fine di rendere una deposizione.]
15 agosto, trascinato dinanzi al giudice H.C.
Anderson, Alfried
dichiara, un po' troppo prematuramente, «Hier.
Unschuldig» (presente e non colpevole), quando viene
fatto il suo nome;
settembre, nella seconda settimana sul banco degli imputati
siedono, accanto a lui:
. Eduard Houdremont (partito nazista n.
8301922),
. Karl Eberhardt (n. 4038202),
. Werner Lehmann (8303913),
. Friedrich Wilhelm Janssen (3421734),
. E.
Müller [Kanonen-Müller]
(2637734),
. Max Ihn (3421752),
. Hans Kupke (1988328),
. Karl Pfirsch (5608734),
. Heinrich Korschan (3419293),
. E.
Löser (non iscritto al partito per principio),
. Fritz von Bülow (coinvolto troppo).
I difensori affermano che:
1911-13, solo l'8% della produzione
del Konzern è riservato alla fabbricazione bellica;
1914, 1° aprile, il Konzern
ha fornito al mondo 2.750.000 ruote d'acciaio per vagoni ferroviari
e si impegna nella fabbricazione di un quarto del fabbisogno delle ferrovie
tedesche «rotaie, ruote, assali, chassis
di locomotive, caldaie, fornaci e pezzi forgiati».
All'epoca solo il 5% dell' "acciaio Krupp" è destinato
alla fabbricazione d'armi (un altro calcolo molto più attendibile
afferma che la percentuale è del 39%, ma gli accusatori sfiniti
lascinao correre).
1919-35, «quando il Führer
ha ordinato il riarmo» la produzione del Konzern
riservata alla fabbricazione bellica è del 7%.
Di media tra le due guerre, solo il 14% della produzione può
considerarsi militare.
1939, solo il 26% degli operai sono assegnati alla
fabbricazione di munizioni.
1940, la percentuale scende al 25% e poi, quando il
Führer dichaira la guerra toatle, la produzione sale al 42%.
È impossibile valutare le cifre.
______________________________
8 dicembre, Il processo Krupp (ufficialmente The
United States of America vs Alfried Krupp, et al.) è
il decimo processo secondario allestito dagli alleati,
tra l'8 dicembre 1947 e il 31 luglio 1948, a causa del collaborazionismo
tra la ditta Krupp e l'ex Partito nazista.
Capo d'accusa 1
Crimini contro la pace, poiché la società prese parte
alla pianificazione e alla conduzione di guerre di aggressione in violazione
dei trattati internazionali.
Capo d'accusa 2
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, partecipando al
saccheggio e alla spoliazione dei beni pubblici e privati, alla devastazione
e allo sfruttamento nei confronti dei paesi sotto occupazione tedesca,
causando così sofferenza a milioni di persone.
Capo d'accusa 3
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, partecipando all'omicidio,
allo sterminio, alla riduzione in schiavitù, alla deportazione,
alla prigionia, alla tortura e all'uso della schiavitù nei confronti
dei civili sotto il controllo tedesco, di cittadini tedeschi stessi
e dei prigionieri di guerra.
Capo d'accusa 4
Partecipazione a un piano comune, o ad una cospirazione, al fine di
commettere crimini contro la pace.
Coinvolgimento della Krupp
Giudici del processo
Alfried Krupp fu l'imputato principale poiché fu l'unico proprietario
della società, sin dalla fine del 1943, considerando che la Krupp
fu una delle società principali che rifornì le armate
tedesche per tutta la durata del conflitto. Nel 1944, la società
aveva in assunzione circa 100 000 lavoratori forzati e internati in
campi di concentramento, come per esempio nella filiale di Marktstaedt,
vicino a Breslavia, dove alcuni degli internati ad Auschwitz erano obbligati
a lavorare. Oltre a tutto ciò, l'accusa afferma che la Krupp
giocò un ruolo fondamentale nel programma segreto e illegale
di riarmo dell'esercito tedesco durante la Repubblica di Weimar, nell'ascesa
di Hitler, nell'organizzazione dell'industria tedesca, in accordo con
il partito nazista, e nella deliberata collaborazione al completo riarmo
tedesco, al fine della conquista.
« [La Krupp] ha saccheggiato e sfruttato le proprietà e
le risorse dei paesi occupati e i cittadini di questi territori, resi
schiavi, come parte integrante degli atti di aggressione »
(Giudice Telford Taylor)
10° Processo
secondario
[1947 8 dic - 31 lug 1948] |
The
United States of America vs Alfried Krupp, et al.)
[a causa del collaborazionismo tra la ditta Krupp
e l'ex Partito nazista.] |
Imputato |
Carica |
Capo d'accusa |
Condanna |
01. Alfried
Krupp |
proprietario
e amministratore delegato |
3+2
|
12 anni di
reclusione
+ confisca dei beni
|
02. E. Löser
|
ex-direttore
finanziario |
3 |
7 anni |
03. Eduard
Houdremont
|
direttore,
capo delle opere in acciaio |
3+2
|
10 anni |
04. E.
Müller [Kanonen-Müller]
|
direttore,
capo della fabbricazione di armi |
3+2
|
12 anni |
05. Friedrich
Wilhelm Janssen |
direttore
finanziario,
successore di E. Löser |
3+2
|
10 anni |
06. Karl
Heinrich Pfirsch
|
ex-capo del
reparto vendite |
|
non
colpevole |
07. Max Otto
Ihn |
assistente
personale di E. Löser e di Friedrich Wilhelm
Janssen e responsabile dello spionaggio industriale |
3 |
9 anni |
08. Karl
Eberhardt
|
capo del reparto
vendite,
successore di Karl Heinrich Pfirsch |
3
|
9 anni |
09. Heinrich
Leo Korschan
|
assistente
capo degli impianti per le opere in acciaio |
3 |
6 anni |
10. Friedrich
von Bülow
|
responsabile
del controspionaggio industriale, responsabile delle pubbliche
relazioni e capo del reparto di sicurezza (Werkschutz) |
3+2
|
12 anni |
11. Werner
Lehmann |
"procacciatore
di lavoratori", assistente di Max Otto
Ihn |
3
|
6 anni |
12. Hans
Kupke |
capo dei campi
dei lavoratori |
3
|
2 anni e 10
mesi |
Tutti e undici gli imputati trovati
colpevoli furono perseguiti per il "capo d'accusa 3"
mentre sei di loro furono ritenuti colpevoli anche del "capo
d'accusa 2".
Il 31 gennaio 1951, coloro tra gli imputati ancora in prigione furono
rilasciati e, poiché non furono trovati degli acquirenti
per la società, Alfried Krupp
riprese in mano l'azienda, nel 1953. |
______________________________
1948
14 marzo, il card. Josef Frings,
sessuagenario arcivescovo di Colonia, pronuncia un discorso infuocato
dichiarando:
«Quando mi riferisco a Krupp
e alla famiglia Krupp intendo parlare di tutte quelle cose che hanno
reso Essen grande come lo è oggi. Posso affermare tranquillamente
che le officine Krupp e la famiglia hanno sempre dato prova di grande
comprensione sociale e si sono sempre presi a cuore il benessere dei
loro operai e dei loro impiegati. So che tutti i cittadini di Essen
sono orgogliosi di essere stati operai, impiegati o funzionari della
Krupp. E se a Essen esiste un uomo che abbia il diritto di essere considerato
un cittadino che onora la città, quest'uomo è il capo
della famiglia Krupp»;
il capo della Gestapo di Essen, Peter Nohles,
si suicida.
8 giugno, il gen. Telford Taylor
presenta il suo ultimo testimone; si tratta di Otto
Saur;
[La sua imprevista comparsa sbalordisce i trentatré
avvocati tedeschi seduti davanti ad Alfried.
Contro di lui non possono niente, è stato troppo vicino al Führer,
sa troppe cose e dichiara sotto giuramento che era stato per l'intervento
personale di Alfried che
A. Hitler
aveva permesso alla Berthawerk di reclutare
gli schiavi tra gli ebrei di Auschwitz.]
30 giugno, E. Löser racconta il ruolo svolto nell'attentato del 20
luglio al Führer e conclude: «Finii
di fronte al Tribunale del Popolo e fu un miracolo se la sentenza non
venne eseguita e se sono ancora vivo»;
dopo di lui, Alfried rende
finalmente la sua deposizione personale;
[Dal termine dell'inverno 1947 all'estate 1948, quando
si ascoltano le ultime testimonianze, il «Times» ha pubblicato
quattro dei resoconti del processo (i cui verbali consistono in più
di quattro milioni di parole) scritti da Kathleen
McLaughlin, per un totale di 47 paragrafi, meno di due colonne,
e in genere senza dar loro rilievo.]
31 luglio, il giudice H.C. Anderson
dichiara che la Corte è pronta a emettere il verdetto; il giudice
Edward J. Daly dice:
«In base alle prove per le quali è
stato processato, questa Corte la condanna alla detenzione per dodici
anni e ordina la confisca di tutti i suoi beni»;
[Aggiunge che il periodo già trascorso in prigione
sarà sottratto alla pena globale, a cominciare dall'11 aprile
1945.]
assolto dall'accusa di complicità nell'aggressione
– secondo il tribunale era già iniziata nel periodo della gestione
di Gustav,
suo padre – ma giudicato colpevole delle altre imputazioni, viene
condannato a dodici anni di galera e alla confisca di tutti
i suoi beni;
[Con decreto 5.4.1948 [sic]
di Norimberga firmato dal giudice H.C. Anderson.]
[Altre fonti]
mentre egli entra nel carcere di Landsberg (dove vent'anni fa A.
Hitler scrisse Mein Kampf), le proprietà
della dinastia vengono smembrate, i demolitori cominciano a segnare
col gesso sui pavimenti delle varie fabbriche le sezioni, allo scopo
di dividere impianti e macchinari da assegnare a titolo di risarcimento
a quei paesi che hanno sofferto di più per l'occupazione nazista;
[Dopo il verdetto di Norimberga, Fritz
von Bülow, un compagno di prigione che aveva diretto i programmi
di lavori forzati della Krupp, pensa a
un piano di fuga, egli stesso lo dissuade, dicendo con calma: «Il
tempo sistemerà tutto».]
[Fonte: William Manchester, I cannoni
dei Krupp, Arnoldo Mondadori Editore
1969]
agosto, nella prima settimana Alfried
e il suo Direktorium vengono trasferiti a Landsberg, una delle
più belle città della Baviera meridionale;
[Vi trascorrerà trenta mesi.]
21 agosto, tre settimane dopo il verdetto, egli scrive al gen.
Lucius Clay, governatore militare del settore
americano nella Germania Occidentale, pregandolo di intervenire; non
riceve risposta;
[In seguito, la revisione di tutti i processi di Norimberga
sarà effettuata dal giudice Madden,
da Rockwell e dal col. Raymond.
il gen. Lucius Clay apporrà la sua
firma alle conclusioni del comitato di revisione del processo, riunitosi
in Germania, che confermerà la sentenza di Norimberga;
la Corte Suprema statunitense respingerà l'appello;
La Corte d'Appello dell'alto commissario John
J. McCloy si riunirà a Washington tre mesi prima dello
scoppio della guerra
di Corea (giugno 1950).
Ben di rado viene nominata una Corte di Appello per rivedere le decisioni
di un'altra Corte d'Appello.
Non si può fare: è illegale. Eppure è
ciò che farà John J. McCloy
.]
1949
-,
1950
20 marzo, vengono nominati i membri della Corte d'Appello;
[Secondo l'alto commissario John
J. McCloy questa data dimostrerebbe che la decisione di rivedere
i verdetti dei processi di Norimberga non ha niente a che fare con la
nuova guerra
di Corea.
Ma non dimostra che le decisioni dei suoi membri non siano influenzate
dalla guerra e dalle sue catastrofi così come non dimostra che
alcuni casi non vengono assolutamente rivisti, mentre altri – del tutto
estranei ai detenuti di Landsberg – sono invece vagliati attentamente.
Ma tutto in questa seconda revisione dei processi è irregolare.
L'alto commissario sceglie tre uomini dal passato impeccabile:
. David W. Peck, presidente della Sezione
d'Appello della Corte Suprema di New York;
. Frederick A. Moran, presidente della
Commissione per la Libertà vigilata di New York;
. gen. Conrad E. Snow, vice consigliere
legale del Dipartimento di Stato.
Ai tre giuristi John J. McCloy
concede cinque mesi per la revisione di tutti e dodici i processi
di Norimberga, esclusi quelli tenuti dall'IMT
(International Military Tribunal - Tribunale
militare Internazionale; e cioè cinque mesi per lo studio approfondito
dei casi di 104 imputati, casi che a suo tempo avevano richiesto l'equivalente
di cinque anni e le cui trascrizioni, esclusi i documenti e le deposizioni,
avrebbero formato un volume di 330.000 pagine, per un cumulo di carta
alto una trentina di metri.
A Monaco David W. Peck, Frederick
A. Moran e il gen. Conrad E. Snow
studiano per quaranta giorni, e dopo aver letto i dodici verdetti (più
di 3000 pagine complessive) prendono contatto con gli avvocati tedeschi.
La nuova commissione prende il nome di "Commissione di
Clemenza per i crimini di guerra". Ma ben presto la denominazione
viene mutata in Peck Panel e sotto questo
nome il triumvirato apre le udienze.
20 agosto, i tre membri del Peck Panel
riferiscono all'alto commissario John J. McCloy
sul loro operato; dichiarano che dopo aver esaminato i verdetti, Frederick
A. Moran è andato personalmente a interrogare i detenuti
a Landsberg e che cinquanta avvocati, in rappresentanza di novanta imputati,
hanno discusso i ricorsi di fronte alla Commissione;
[Sembra tutto estremamente responsabile, serio
e ragionevole. Ma non lo è.
Nessuna Corte d'Appello si permetterebbe mai di alterare le decisioni
di un giudice – e non bisogna domenticare che Alfried
è stato giudicato colpevole da tre eminenti magistrati anche
in seguito al processo d'appello – senza aver prima ascoltato tanto
la difesa quanto l'accusa.
Durante le udienze del Peck Panel gli avvocati
difensori hanno potuto non solo discutere, ma anche mettere agli atti
tutti i commenti che hanno voluto. La Commissione non ha mai rifiutato,
a nessuno, di presentare argomentazioni in difesa degli imputati. Ma
mentre si dovrebbe chiedere e prendere in considerazione il punto di
vista della pubblica accusa e del giudice che ha emesso il precedente
verdetto, nessuna di queste regole elementari quanto legittime è
stata rispettata da John J. McCloy.
I giuristi che hanno condannato Alfried
sono ormai tornati alle loro occupazioni abituali.
Il gen. Telford Taylor si sta preparando
ad unirsi alla guerra
in Corea. La maggior parte di coloro che ha avuto al suo fianco
si sono ritirati a vita privatta.
Il Peck Panel potrebbe averli interpellati
per lettera ma non l'ha fatto. Potrebbe aver sollecitato anche un parere
della Corte ma non l'ha fatto. I giudici non sanno nemmeno che il loro
verdetto viene messo in discussione.
Addirittura anche Benjamin B. Ferencz,
che si trova ancora in Germania – ex ufficiale dell'esercito entrato
nei campi di concetramento nazisti quando i forni erano ancora caldi,
poi accusatore di Norimberga e infine divenuto uno dei primi membri
della Commissione per i crimini di guerra – non viene ascoltato, pur
avendo egli offerto i suoi servizi essendo stato consigliere esecutivo
dello stesso gen. Telford Taylor.]
1951
31 gennaio, a «Radio Francoforte» l'alto commissario
John J. McCloy comunica l'amnistia per
i crimini di guerra;
con uno storico atto di clemenza, firmando due documenti, uno riguardante
la scarcerazione e l'altro la restituzione dei beni, egli restituisce
ad Alfried i suoi beni
rimettendolo in libertà;
[Egli dichiara: «Non ho travato
l'imputato Krupp colpevole di alcun crimine personale che possa distinguerlo
dagli altri criminali di guerra condannati dal tribunale di Norimberga».
Naturalmente il caso di Alfried
rimarrà sottoposto alla legge 27
dell'Alta Commissione alleata («Riorganizzazione
delle industrie tedesche del carbone, dell'acciaio e del ferro»).
Ma tutti i beni gli saranno restituiti, perché l'alto commissario
è del parere che la confisca dei beni privati è «contraria
al concetto americano di giustizia».
Non appena il gen. Telford Taylor, comandante
supremo delle truppe europee in Germania controfirma i documenti necessari,
i 101 prigionieri vengono liberati dalla fortezza di
Landsberg.
Quando ad Essen, al numero 16 di Wallotstrasse, Frau Ewald
Löser ascolta attentamente l'elenco dei nomi dei nomi dei
graziaiti, piange scoprendo che suo marito non è nella lista.
Il condono è stato negato proprio all'unico antinazista
del Konzern.
Per ragioni che nessuno riesce a spiegare – John
J. McCloy lo definisce «un terribile
errore» – il superstite delle galere della Gestapo
rimarrà per altri cinque mesi nella cella di Landsberg.
Ammalato, E. Löser sarà liberato il 12 giugno e affidato alle
cure della moglie, che lo ricovererà all'ospedale di Recklinghausen.
In agosto sarà sospeso anche il verdetto di confisca dei beni
del 78enne Hermann Röchling, e il
"Krupp della Saar" potrà
morire nel suo letto.
All'epoca della scarcerazione da Landsberg, Alfried
ha 120 Mni di dollari (Flick, con 200 Mni
di dollari, è l'indusriale più ricco della Germania).]
La legge 27 dell'Alta
Commissione Alleata è stata creata con l'intenzione di bloccare
i grandi monopoli tedeschi che hanno dominato l'industria europea, alimentando
tre guerre in tre generazioni, e di dare alla Germania industrie più
agili e in grado di farsi concorrenzza.
Alfried, con i suoi colleghi baroni, vede in questa
legge il tentativo d ridurre la forza economica della Germania ed è
convinto che prima o poi questa legge trasformerà i mercati del
vecchio Reich in sfere di influenza inglesi e francesi. Ad esempio:
- Flick è costretto a vendere le
sue industrie e a entrare a far parte della Mercedes
Benz;
- la Vereinigte Stahlwerke viene suddivisa
i tredici compagnie indipendenti;
- la I.G. Farben è ormai un nome
del passato.
Ben presto il 90% dell'industria del Terzo Reich verrà completamente
smembrata.
[In carcere ha avuto una corrispondenza con Fräulein
Vera Hossenfeldt.
Le sue origini sono oscure. Suo padre sembra facesse l'assicuratore.
Non si sa come la ragazza aveva conosciuto alcuni scapoli dell'alta
società, incluso il barone Langer,
col quale si era sposata. Poco dopo le nozze, aveva abbandonato il barone
per un certo Frank Wisbar. Questi non era
titolato ma si occupava di cinema e la cosa aveva affascinato la giovane
donna soprattutto quando lui le aveva proposto di andare a far fortuna
a Hollywood. Sfortunatamente per loro però in California i tedeschi
erano ancora considerati con odio, e i due avevano trovato sbarrate
tutte le porte degli studios. Lei si era ridotta a fare la
commessa di un grande magazzino. Ma le belle ragazze astute sono destinate
a comprare, non a vendere.
Ben presto, lei aveva cambiato posto ed era diventata segretaria di
un medico espatriato. Il dottor Knauer
era ricco, aveva clienti importanti e aveva ottenuto la naturalizzazione
americana. Frank Wisbar continuava ancora
a vagare inutilmente per gli studios. In breve tempo lei aveva
divorziato da Frank Wisbar a Las Vegas,
sposato il medico e divorziato anche da lui, per poi tornare in patria
con un pingue assegno mensile, una nuova pettinatura, un baule zeppo
di modelli esclusivi e un plico di lettere di un detenuto di Landsberg…
Alfried, dopo aver trascorso
cinque anni in carcere, aver assistito alla confisca dei suoi beni e
alla decimazione della sua famiglia ed essere stato costretto a pagare
una penale di mezzo miliardo di dollari, è logico che senta il
bisogno di ricominciare a vivere.
Altrettanto dicasi della donna, che è sopravvissuta alla sconfitta
del Reich, alla vita in comune con un barone tedesco, all'umiliazione
di un lavoro presso un grande magazzino di Los Angeles e al matrimonio
con un anziano medico.
Ben presto i due si innamorano follemente.]
settembre, a Mehlem hanno inizio i negoziati tra i tre alti
commissari e Alfried per
la divisione o la riunione delle industrie Krupp;
[Un economista di Düsseldorf spiega perché
la decentralizzazione non può funzionare ad Essen: «La
maggior parte dei tedeschi sono del parere che Krupp ha il diritto di
restare proprietario dei suoi averi. E la pensano così a causa
del ruolo precedente svolto da Krupp. L'opinione pubblica si schiererebbe
contro chiunque comprasse le industrie che Krupp fosse costretto a vendere.
Soprattutto se si trattasse di un americano: il nuovo venuto avrebbe
grattacapi seri, nella Ruhr».
A questo proposito, la rivista «Capital» commenta: «La
Ruhr resterà unita. È impossibile trovare un solo compratore».
Heine Kranzbühler,
dirigente del comitato esecutivo dell'SPD
ha proposto di nazionalizzare la Krupp
ma la sua mozione è stata respinta a Londra.]
1952
19 maggio, Alfried
e Vera Hossenfeldt si
sposano in fretta nel municipio di Berchtesgaden;
[Al pranzo di nozze, tenuto nella sala da pranzo dell'albergo
di Stöll (decorato squallidamente con fiaschi vuoti di Chianti),
lo sposo offre alla moglie quindici tulipani, una dozzina di rose e
la più lussuosa Porsche mai immessa sul mercato.
La sposa, che indossa un abito di seta, una sciarpa a righe e un cappellino
stravagante, afferma che, malgrado le apparenze, Alfried
è l'unico uomo che abbia mai amato.
Il nome della sposa è ora un po' complicato: Vera
Hossenfeldt von Langer Wisbar Knauer Krupp von Bohlen und Halbach.
Mentre gli inglesi continuano a rimandare la partenza da Villa Hügel,
i due sposi continuano a spostarsi tra Mehlem e cinque dimore diverse.
Come base fissa, la casa di Berthold
e di Jean Sprenger sarebbe l'ideale ma
ormai è troppo affollata. Jean Sprenger
ha ampliato lo studio e Berthold
vi si è trasferito con la nuova moglie. Di conseguenza gli sposi
di Berchtesgaden continuano a vagare di là a Blühnbach,
a Walsertal, al vecchio casino da caccia vicino a Coblenza e alla villa
che Alfried ha acquistato
a Hösel, un paesino tra Kettwig e Ratingen a una ventina di minuti
da Essen.]
19 giugno, Irmgard
si risposa a Dortmund con un proprietario terriero bavarese divenendo
Frau von Bohlen und Halbach Raitz von
Frenz Eilenstein;
4 luglio, per tradizione il maestoso consolato americano di Düsseldorf
apre le porte a tutti gli americani residenti nella Ruhr;
[Come ex moglie del dottor Knauer,
Vera chiede di essere
invitata. Ottenuto l'invito, arriva al consolato portandosi dietro Alfried.
L'opinione pubblica resta entusiasta della presenza di Alfried
nel consolato. Da parte sua, il consolato resta gradevolmente sorpreso
per l'entusiasmo dei tedeschi.
Da questo momento i negoziati di Mehlem proseguono in un clima di maggiore
cordialità.
Quando Alfried chiede
a sir Brian di restituire i 370 tesori
d'arte trafugati da Villa Hüghel, le autorità britanniche
danno immediatamente ordine a una squadra di esperti di rintracciare
le opere d'arte che vengono trovate e restituite quasi al completo.]
estate, una sera all'Essener Hof Alfried
incontra il 38enne Berthold Beitz;
[Nato in Pomerania, figlio di un cassiere di banca di
Greifswald, all'inizio della guerra aveva lavorato a fianco del padre.
Poi, trasferitosi presso la Compagnia Shell
tedesca, aveva evitato il servizio militare facendosi inviare in Polonia
come direttore dei campi di petrolio di Boryslav.
Dopo la guerra, grazie al fatto che non era mai stato iscritto al Partito
nazionalsocialista, ha ottenuto un impiego presso una compagnia d'assicurazioni
della zona controllata dagl inglesi. Egli non ha aveva mai visto un
contatto assicurativo in tutta la sua vita, ma ha lavorato sul bluff,
assumendo ex nazisti con esperienza nel campo.
Quando a Berlino viene tolto il blocco, è ormai direttore generale
della Compagnia d'Assicurazioni Germania-Iduna,
e in quattro anni la sua azienda è salita dal sesto al terzo
posto nell'industria assicurativa della Bundesrepublick.]
Intanto Alfried e Berthold
Beitz, diventati ottimi amici, vanno spesso a sciare assieme
a Saint Moritz;
[Un pomeriggio accanto ai due si siede Bertha
Krupp; Alfried
si alza e se ne va mentre lei si ferma a parlare con Berthold
Beitz; dopo questo colloquio Bertha
fa visita a Erna Stuth, madre di Berthold
Beitz.]
settembre, i termini del trattato sono ormai concordati;
- I fratelli, le sorelle e il nipote di Alfried
riceveranno 10 Mni di marchi a testa in contanti o in azioni di due
delle "compagnie Krupp", la Capito und
Klein (acciaio laminato) di Düsseldorf e la Westfälische
Drahtindustrie (cavi) di Hamm.
- Tutti i figli di Bertha,
fatta eccezione per Alfried,
saranno comproprietari della Klausheide,
una piccola industria che sorge vicino al confine con il Belgio, nella
località in cui Gustav
aveva fallito il suo tentativo agricolo. L'altro proprietario è
il giovane Arnold.
[La fabbrica era stata chiamata con quel nome in ricordo
dell'eroismo dimostrato dal padre di Arnold
come pilota della Luftwaffe.]
- I beni di Harald saranno
affidati a un amministratore finché Harald
non sarà rilasciato dai sovietici.
- Secondo la legge 27 dell'Alta
Commissione Alleata, tutte le compagnie di carbone dell'acciaio dovranno
essere sottratte al controllo di Alfried,
che manterrà invece i suoi interessi nelle fabbriche di locomotive
e veicoli, e nei cantieri navali;
- Come compenso per le perdite subite, Alfried
riceverà 25 Mni di sterline.
25 settembre, mentre i negoziati di Mehlem proseguono ancora,
Alfried e Vera
cenano in compagnia di Berthold Beitz,
di sua moglie Else Beitz e di Jean
Sprenger, lo scultore, nel ricostruito Hotel Vier Jahreszeiten
di Amburgo;
[Quando i due amici escono sotto la pioggia per una passeggiata
Alfried dice a Berthold
Beitz: «Sono convinto che noi due
possiamo fare molto, insieme. Sei disposto a trasferirti ad Essen ed
aiutarmi a ricostruire la mia azienda?».
In seguito, dopo aver chiesto informazioni su Alfried
e dopo la scadenza del suo contratto con la Compagnia
d'Assicurazioni Germania-Iduna, accetterà la carica offertagli…
nel novembre 1953.]
ottobre, quando viene reso pubblico l'annuncio di questo tentativo
d'accordo, la sua eco fa tremare il Parlamento;
alla Camera dei Comuni Clement Davies si
oppone al risarcimento per la confisca;
[«La restituzione di una
così enorme somma di denaro alla famigla che fu al fianco di
Hitler ha sconvolto il popolo inglese. Visto che Krupp è stato
trovato colpevole di aver usato il lavoro degli schaivi e di essersi
impossessato di beni altrui, perché parte della sua ricchezza
non viene distribuita alle persone che hanno sofferto per causa sua?».
[La richiesta di Clement Davies è
più che giustificata, – peraltro, la Control
Council Law n. 10 del 20 dicembre 1945 specificava "confisca
dei beni", senza prevedere alcun risarcimento – e poiché
anche molte delle persone che avevano sofferto sono ora protette da
ottimi avvocati, la questione ossessionerà Alfried
fino alla fine dei suoi giorni.]
Ma sfortunatamente per queste persone, in questi giorni la "Guerra
Fredda" ha bisogno più di Alfried
che di loro.
1953
dopo una tregua di quattro mesi il "Trattato Krupp"
viene redatto nella forma definitiva;
[La Definitionsbrief stipula che Alfried
è escluso da «…la fabbricazione di
acciaio sotto qualunque forma, fatta eccezione per i piccoli quantitativi
necessari alle industrie che saranno rimaste di proprietà di
Alfried Krupp».
Quando sopra va applicato anche alla «laminazione
a caldo dell'acciaio».
Tuttavia, la lettera di specificazione dichiara: «…
la fabbrica di Widia non dev'essere considerata parte delle acciaierie».
a) Le miniere di carbone Hannover-Hannibal
e Constantin der Grosse, di Bochum devono
essere trasferite nelle mani di curatori che, sotto certe circostazne,
possono venderle a compratori stranieri.
b) Tutte le industrie di Alfried
saranno raccolte sotto un'unica denominazione: Hütten-und-Bergwerke
Rheinhausen Dachgesellschaft. Questa società per azioni
comprenderà le acciaierie del Konzern, tutte le miniere di carbone
e i depositi di minerale ferroso, e cioè:
- la fabbrica di Rheinhausen,
- le officine d Essen della Bergwerke,
- i depositi di Sieg-Lahn Bergbau,
- le miniere di carbone di Rossenray, Rheinberg e Alfred,
- le miniere del Gewerkschaft Emschere-Lippe.
La società per azioni avrà un capitale di 12.792.000
dollari come fondo comune, e 7.466.000 dollari
in azioni convertibili, da porre sotto il controllo di tre rispettabili
deutsche Treuhänder:
. Hans Lutther, ex cancelliere,
. Herbet Lubowski, banchiere,
. Carl Goetz, banchiere;
[Questi ultimi due non sono stati compromessi con il nazismo.]
Per una commissione dello 0,5%, i tre curatori si impegnano a vendere
le azioni della società a "persone indipendenti" nel
giro di cinque anni a partire dal seguente 31 gennaio 1953.
Se a quell'epoca non si troverà ancora un compratore, le industrie
saranno cedute al primo offerente.
È esclusa la possibilità che i compratori possano essere
«lo stesso Krupp, i membri della sua famiglia
o persone che agiscono per loro conto».
I Kruppianer che lavorano per le "proprietà segregate"
– come ben presto vengono battezzate – possono acquistare fino al 10%
delle azioni e delle obbligazioni delle varie compagnie.
Stranamente, l'accordo che Alfried
sarà costretto a firmare non alluderà minimamente a qualunque
impegno da parte sua di astenersi in futuro dalla fabbricazione di armi!]
4 marzo, viene firmato l'accordo di Mehlem
che reintegra Alfried
nelle sue proprietą;
[Incredibile, il giorno della firma Alfried
non è a Mehlem; la data è stata scelta dai tre alti commissari
ma egli ha preferito portare la sua bella moglie a sciare in una remota
zona della Svizzera.
Per il Konzernherr ha firmato qualcun altro.]
Alfried resta
multimilionario.
[Tra le sue risorse economiche, ha una perentuale del
24% sul carbone dei pozzi Rossenray e Rheinberg che, sotto amministrazione
inglese, hanno una produzione annuale di 830.000 sterline.
Per quanto escluso dai proventi dei giacimenti di materiale grezzo,
egli resta unico proprietario di tutti i laminatoi, di tutte le officine,
di tutte le fabbriche, di tutti i cantieri navali e di tutti i profitti
della Krupp.
In pratica egli resta proprietario di un patrimonio valutato
140 Mni di dollari.]
[Padroni assoluti della Ruhr (ca 500 kmq, una
quindicina di città), sono poco meno di una dozzina di Schlotbarone
(baroni delle ciminiere).
Nel XIX secolo le loro famiglie rimpiazzarono infatti l'aristocrazia
feudale in declino.]
12 marzo, giovedì, Alfried,
41enne, rientra ufficialmente ad Essen;
[Un secolo prima Federico Guglielmo
IV di Prussia concesse ad Alfred
Krupp il brevetto per la costruzione di rotaie d'acciaio.
Davanti all'Hauptverwaltungsgebäude, l'Oberbürgermeister
di Essen – un fabbro in pensione che amministra i 695.000 cittadini
della città – esprime rispettosamente la gratitudine e la gioia
dei suoi assistiti per il ritorno del più famoso cittadino di
Essen.
A questo punto, rivolgendosi al suo Direktorium Alfried
mormora: «Pensavo che potesse passare mezzo
secolo e anche più, prima di rimetterci in piedi, ma non ho mai
dubitato che arrivasse il giorno della nuova rinascita».
Il dr. Friedrich Wilhelm Janssen (da 35
anni al servizio della ditta) fa un lunghissimo rapporto sulla situazione,
concludendo che solo un investimento di 2 Mni di marchi potrebbe riportare
la Fried. Krupp di Essen allo splendore
del 1943.
E la cosa è fuori discussione.
Alfried (da 17 anni si occupa della ditta) non è
d'accordo: «In vita mia, non ho mai accettato
il concetto dell'impossibilità…».]
26 marzo, Alfried
e la famiglia fanno ritorno a Villa Hügel;
29 marzo, viene celebrata la cresima del 15enne Arndt
von Bohlen nella Chiesa Evangelica di Bredeney;
[Il rito non ha alcun reale significato religioso: l'ultima
Krupp che abbia pregato Dio era stata Margarethe,
la quale aveva donato alla chiesa tutte le sue proprietà.
Ora il dono di Alfried
è un organo.]
novembre, Berthold Beitz, telefona
ad Alfried per dirgli
che si presenterà alla Hauptverwaltungsgebäude;
[Il suo stipendio: 1Mne di marchi l'anno.
Infatti lui lavorerà per Alfried
non per la Krupp.]
Lo stesso anno Bonn, per dar prova di sovranitą, riconosce i crimini
tedeschi contro il popolo ebraico e di fronte alla Corte Internazionale
di Giustizia dell'Aja si impegna a versare a Israle 6 Mni di marchi
l'anno per un periodo di dodici anni.
[Nel frattempo, mentre il «Time» pubblica
la notizia che la Friend. Krupp di Essen
è diventata una delle dodici più grandi industrie del
mondo e ricorda che è di proprietà di un unico individuo,
ha tra i suoi lettori anche l'avvocato americano Benjamim
B. Ferencz, l'accusatore di Norimberga che non ha mai
smesso di dare la caccia ai nazisti.
Paracadutato dietro le linee nemiche durante la guerra, subito dopo
si era messo a lavorare ininterrottamente per trascinare in tribunale
i criminali nazisti. Dopo il matrimonio con un'ebra ungherese (non una
delle schiave di Humboldtstrasse) ha tenuto una documentazione impressionante
su Alfried finendo col
rendersi conto che il Konzern è in realtà un
regno indipendente.
Specialista di leggi internazionali, fin dall'epoca di Norimberga si
è messo a disposizione della piccola comunità di superstiti
di Auschwitz che ora vive a Brooklyn.
1949, sapendo che nessun barone della Ruhr dichiarerà
di essere direttamente coinvolto da un possibile verdetto a sfavore,
si accorda in segreto con le numerose compagnie che hanno fatto parte
della I.G. Farben e varie compagnie acconsentono
a versare 5.000 marchi a ogni Sklavenarbeiter ebreo.
Gli altri Schlotbarone non versano per il momento neppure un
centesimo.
Solo il gen. Taylor e la signora Ferencz
sanno che anche in questa occasione l'avvocato, così come ha
fatto all'Aja, durante le trattative con la I.G.
Farben e in tutti i procedimenti a favore delle vittime ebree
del Terzo Reich avrebbe lavorato gratuitamnente.
1950, durante i primi mesi, come legale della Conferenza
per le rivendicazioni dei danni di guerra istituita dagli ebrei
contro la Germania, rappresenta Israele di fronte alla Corte Mondiale
riuscendo a far condannare Bonn a un risarcmento di 1.500.000.000 dollari;
Ora fa questo ragionamento: dal momento che la Bundesrepublik versa
enormi cifre di denaro come riparazione, malgrado le proteste del blocco
arabo, anche il Konzern che condusse i suoi affari come stato
indipendente già cento anni prima della creazione della Germania
Occidentale dovrebbe assumersi un impegno simile.]
L'avv. Benjamim B. Ferencz, arrivato all'Hauptverwaltungsgebäude
presenta a Berthold Beitz, un estratto
intitolato Die Zwangsarbeit jüdischer Kz-Lagerinsassen im Krupp
Konzern (il lavoro forzao degl ebrei internati nei cambi di concentramneto
dell'azienda Krupp).
[Alcune clausole zeppe di citazioni da documenti, si
riferiscono alla fabbrica di Auschwitz, alla Berthawerk, a Wüstegiersdorf,
a Mulhouse, a Fünfteichen, alla Humboldstrasse, al comportamento
delle SS e del Ministero Speer, e alla requisizione
di prigionieri ebrei voluta da Alfried. Il dispaccio
così conclude:
«La ditta Krupp sfruttò il lavoro
dei priogionieri senza mai versare un solo salario. Né tentò
mai neppure minimamente di ricompensare i suoi schiavi per la perdita
della libertà, della salute e della stessa dignità uomana.
È una richiesta di elementare giustizia che Krupp assolva, sia
pure in ritardo, le sue responsabilità di fronte alla legge,
risarcendo i danni apportati, per sua colpa, nelle sue officine».
L'avv. Benjamim B. Ferencz sa bene che
il 5% degli schiavi della Waffenschmiede erano ebrei, secondo
i registri della ditta, e la maggior parte di loro non possono essere
rintracciati o sono morti senza lasciare parenti. Un accordo privato
tra lui e Alfried verrebbe
a costare non più di 10 Mni di marchi, mentre invece qualunque
processo legale contro di lui potrebbe incoraggiare altre vittime a
sporgere denuncia e così la questione verrebbe a costare più
di 50 Mni di dollari senza contare le orribili ripercussioni morali.]
Il Generalbevollmächtinger Berthold
Beitz, impallidito, si reca nello studio del Konzernherr.
Poi non si fa più vedere e l'avv. Benjamim
B. Ferencz incontrerà solo gli avvocati della ditta.
[La trattativa va avanti fino a due giorni prima del
Natale del 1959…]
1954
ottobre,
1955
11 ottobre, una telefonata alla madre Bertha
fa sapere che nel Friedland Stalag, vicino a Göttingen dove sta
un gruppo di 800 soldati della Wehrmacht di ritorno dalla Siberia, c’è
anche Harald;
[Da tempo era ormai considerato ucciso in azione o giustiziato.
Povero in canna, ora sa che Alfried,
in base al trattato firmato a Mehlem, gli deve 2,5 Mni di dollari.]
1956
ottobre, Vera decide
che anche per lei è arrivato il momento di indire un'azione legale
contro il marito: vuole il divorzio;
[In autunno Annabel, moglie
di Louis Manchon, ha denunciato il marito
per averla tradita «apertamente e pubblicamente»
e ha fatto il nome dell'adultera: Vera…;
Vera aveva ereditato un'impresa
di costruzioni da uno dei tanti mariti; il presidente dell'impresa era
certo Louis Manchon. La maggior parte dei
giornali ignora la storia.
Ottobre, Vera redige
un elenco completo di tutte le proprietà, dei depositi bancari
e delle cassette segrete di suo marito Alfried
(o almeno, di tutto quello di cui è a conoscenza,
che praticamente rappresenta la quasi totalità dei suoi beni).
Per la prima volta l'opinione pubblica si rende conto di quanto lontano
si spingano i tentacoli di Alfried
attraverso tutti i continenti, grazie ad accordi commerciali, complicati
scambi finanziari, comproprietà in varie industrie e perfino
legami coniugali.
Dopo aver specificato al millesimo qual è il capitale del marito,
Vera spiega ciò
che vuole: un versamento immediato di 5 Mni di dollari e un
assegno annuale di 250.000 dollari.
Accusa inoltre il marito di averle chiesto di rinunciare alla cittadinanza
americana… di essersi rifiutato insistentemente di avere rapporti coniugali
con lei… ecc.
Alfried passa la pratica
ai suoi legali e da questo momento non pronuncia più il nome
della sua seconda moglie.
Tre mesi dopo la causa viene risolta quietamente… Ma, secondo la legge
di Bonn sul divorzio, risolta illegalmente: la legge di Bonn infatti
non ammette i procedimenti in camera. Ma per il momento nessuno
osa sollevare la questione. L'incidente ha messo in imbarazzo un'intera
nazione, e la Bundesrepublik è ben lieta, quando viene chiuso.
Per tenerla buona, Alfried
le acquista un ranch a 40 km da Las Vegas spendendo oltre 1 Mne di dollari.
1959, tre uomini fanno irruzione nella casa di Las
Vegas, legano Vera e il
custode, e se ne vanno con un brillante di 33 carati
per un valore di 250.000 dollari che Alfried
le aveva regalato ai tempi del loro amore. Perché abbia tenuto
un brillante simile in casa o come abbiano fatto i ladri a saperlo resterà
sempre un mistero. Comunque il gioiello viene poi recuperato nel New
Jersey dagli agenti federali. Sette uomini finiscono in carcere e non
si sente più parlare del ranch fino a…
1967, primavera, stanca del ranch, Vera
offre la proprietà al governo statunitense per 1.110.000
dollari.
Il prezzo sembra troppo alto per un privato.
20 luglio, Howard Hughes, altrettanto
ricco e altrettanto misterioso, acquista la proprietà.
I giornali definiscono la venditrice come «un'ex
attrice cinematografica ed ex moglie del magnate tedesco dell'industria
bellica, Alfried Krupp».
autunno, Vera muore.]
1957
21 settembre, a Villa Hügel muore la madre Bertha:
ha 72 anni;
[Ora Berthold
e Harald rinunciano agli
incarichi formali loro affidati nel Konzern, decidendo che
un solo membro della famiglia debba avere l'ufficio all'Hauptverwaltungsgebäude
e, contrariamente a quanto ha fatto finora la madre, si rifiutano di
condividere con Berthold Beitz la responsabilità
dei loro affari personali. Invece pregano Otto
Kranzbühler di assumere la presidenza del consiglio direttivo
delle loro industrie.]
1958
Essen diventa diocesi;
[Nel frattempo Alfried,
dopo la sua scarcerazione:
- ha fatto dono della più grande vetrata della cattedrale d Essen;
- è stato il più grande sovvenzionatore della ricostruzione
della vicina chiesa di Münster-in-Westfalen rimasta gravemente
danneggiata durante le incursioni aeree dei Lancaster;
- ha contribuito largamente alla costituzione di un ospedale cattolico
e dell'Università di Tokio;
- ha sovvenzionato una mostra della prima arte cristiana a Villa Hügel
dove il papa ha inviato un suo rappresentante.]
febbraio, direttore generale della Bochumer
Verein viene nominato Carl Hundhausen;
l' «Handelsblatt» sottolinea immediatamente che Carl
Hundhausen resta membro del Direktorium della Krupp;
nel giro di pochi giorni la stampa economica apprende che Axel
Wenner-Gren, la cui parte della Bochumer
Verein è stata calcolata a meno del 25%, controlla ora
più della metà delle azioni e che, insieme ad Alfried,
ne possiede il 75%;
marzo, la Wenner-Gren trasferisce
ad Alfried le sue azioni
nella Bochumer Verein ma Alfried
non si muove fino alla fine dell'anno…
aprile, Alfried
dichiara che l'insistenza degli Alleati per spingerlo a vendere è
«assurda» e che la Bundesrepublik
è un paese indipendente e non deve permettere che i tedeschi
siano trattati come «subumani»;
[Visto, tuttavia, che il cancelliere K.
Adenauer si trova in una posizione migliore della sua per
trattare con gli Alleati, decide di cambiare tattica… Decide quindi
di rivolgersi direttamente all'Alta Autorità della nuova CECA
(Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) le cui decisioni
non possono essere messe in discussione da nessun governo e la cui recente
politica – soprattutto in campo finanziario – tende decisamente verso
la riconcentrazione.
In effetti, in una recente dichiarazione, la CECA ha
detto di essere contraria «non alla grandezza»,
ma agli «abusi della grandezza».
Alfried chiede quindi
l'approvazione per il suo acquisto della Bochumer
Verein.]
novembre, Alfried
liquida due sole miniere:
- Emscher-Lippe, ceduta alla Hiberner
Combine, nella quale la Bundesrepublik, sotto la strana
struttura finanziaria di L.
Erhard, ha una parte di controllo;
- Constantin der Grosse, di Bochum, – una
miniera capace di produrre diecimila tonnellate di carbone al giorno
– ceduta alla Bochumer Verein di Jacob
Mayer;
[1830, Mayer,
che finora ha fatto l'orologiaio nel Württemberg, scopre un nuovo
metodo per produrre l'acciaio di prima qualità;
1842, 6 dicembre, si trasferisce da Lendensdorf a Bochum
e costruisce la sua Gusstahlfabrik a una trentina di km da
Altendorferstrasse;
segue poi la guerra delle materie grezze; la Gutehoffnungshütte
diventa la prima fabbrica della Ruhr a esplorare le possibilità
dell'integrazione verticale (con l'acquisto di una piccola miniera perfezionato
nel 1854);
1854, 1° settembre, Mayer
tiene la prima riunone degli azionisti; debole, generoso e profondamente
pio, ha infatti trasformato la sua ditta in società per azioni,
Bochumer Verein für Bergbau und Gusstahlfabrikation;
1855, all'Esposizione di Parigi, Mayer
dimostra che ora il miglior acciaio della Prussia non è quello
prodotto dalla Krupp;
1868, ora che sia la Krupp Werke
sia la Bochumer Verein hanno cominciato
ad acquistare decine di giacimenti carboniferi, comincia la vera battaglia;
la concorrenza tra le due industri si inasprisce finché un quinto
dell'intera produzione di carbone tedesco scaturisce dalle loro miniere
"unite";
1875, 31 luglio, Mayer
muore giovane, senza eredi, lasciando tutto alla Chiesa Luterana;
1933-45, in seguito al Vereinigte Stahlwerk
di A.
Hitler, la Bochumer Verein perde
qualunque identità.
1946, gli inglesi ne ordinano lo smantellamento, poi
annullato dopo che il membro più anziano della direzione, Wolfgang
Schleicher, ha spiegato loro che le enormi campane costruite
da Mayer nel XIX secolo meritano qualcosa
di meglio.
Deconcentrata dalla Vereinigte Stahlwerk
l'industria è poi divenuta nuovamente una società per
azioni, si è sviluppata rapidamente e ora è prospera.
E proprio ora Alfried,
spiega all'ancora incredulo Berthold Beitz
che in tutto il Reich ci sono state solo due industrie, oltre alla Krupp,
capaci di fabbricare acciaio di prima qualità:
- Ruhrstahl A.G., poi smantellata;
- Bochum Werke, appena sfiorata dalle bombe
della RAF (una sola incursione il 4 novembre 1944).
Alfried spiega a Berthold
Beitz il metodo usato da suo nonno per impossessarsi, nel 1892,
della Grusonwerk… Ora egli intende acquistare
la Bochum Werke riacquistando così
automaticamente la sua più grande miniera. Mentre il suo jet
si avvicina a Nassau, spiega all'amico chi è Axel
Wenner-Gren e i servizi da lui resi al Reich.
[Questo finanziere svedese:
- a 30 anni, copre le proprietà all'estero di Alfred
Krupp dal 1914 al 1918;
- a 40 anni, collabora con l'illegale armamento di Gustav
a Aktienbolaget Bofors;
- a 50 anni, applaude mentre Alfried
forgia la nuova spada tedesca, si definisce orgogliosamente un ariano
e accoglie il Führer con l'Hitlergruss;
- a 60 anni, lavora quanto Alfried
o A. Speer
perché il miglior minerale ferroso svedese si incanali verso
la Ruhr;
- a 70 anni, il giorno del suo compleanno, riceve la visita di Alfried
e Vera;
1954, si limita a promettere di appoggiare qualunque
impresa ideata da Alfried.
Ora Alfried dice a Berthold
Beitz che il progetto di questa impresa è pronto.
La Hütten-und-Bergwerke Rheinhausen Dachgewsellschaft,
attraverso i suoi direttori amministrativi, acquisterà a piccoli
blocchi le azioni della Bochumer Verein…:
il 27% del totale per un periodo di quattro anni. Lo stock sarà
depositato fino al 1958 nelle casseforti della Vermögensverwaltung
(Vigau), una compangia di copertura che amministra le proprietà
tedesche in Svezia. Poi rivenderà ad Alfried.
Nell'annunciare l'acquisto, Alfried
chiederà formalmente agli Alleati di annullare l'accordo
di Mehlem.
[La Fried. Krupp Gusstahlfabrik è
una delle sette industrie europee con un giro d'affari di 4 Mdi di marchi,
e l'unica di proprietà di un solo uomo.
A Mehlem però egli aveva promesso che entro il 31 gennaio 1959
avrebbe completato il suo ritiro dalle miniere di carbone e dalle acciaierie.
Per cinque anni ha invece progettato esattamente il contrario.]
]
24 dicembre, la CECA (Comunità Europea
del Carbone e dell'Acciaio) concede ad Alfried
l'approvazione per il suo acquisto della Bochumer
Verein ed egli riunisce ufficialmente le officine di Bochum con
quelle di Rheinhausen, sotto la presidenza di Berthold
Beitz;
[Gli ultimi documenti saranno firmati in gennaio, tre
settimane prima della scadenza fissata a Mehlem.]
Lo stesso anno Berthold Beitz, porta il
giro d'affari del Konzern con l'Ostblock a 10 Mni
di dollari;
[Mosca è il cliente più assiduo; Anastas
Mikoyan riappare sull'orizzone di Alfried
per la prima volta dopo il suo addio al barone Tilo
von Wilmowsky, avvenuto trent'anni prima sulle steppe ucraine…]
1959
gennaio, ora la Bochumer Verein
für Bergbau und Gusstahlfabrikation ha preso il
posto della vecchia Fried. Krupp Gusstahlfabrik,
Alfried entra nella CEE
(Comunitą economica europea) o MEC (Mercato comune
europeo) come il più ricco individuo e il più potente
industriale;
febbraio, il cancelliere K.
Adenauer suggerisce che il presidente D.D.
Eisenhower, il primo ministro H.
Macmillan e il neo eletto presidente Ch.
De Gaulle concedano ad Alfried
una proroga di dodici mesi sulla data fissata dal "trattato di
Mehlem", aggiungendo che gli illustri colleghi «si
rendono indubbiamente conto che il lavoro di ricostruzione di Alfried
Krupp è stato di grande utilità al boom economico della
Germania postbellica»;
[La rivista americana «Newsweek» – l'unica
ad intuire le dimensioni del colpo di Alfried
– sottolinea che la fusione «non solo farà
di Alfried Krupp il più grande produttore d'acciaio di tutta
l'Europa… ma riporterà altresì l'enorme miniera "Costantin
der Grosse" sotto il suo controllo, permettendo al Konzernherr
di estrarvi gran parte del suo fabbisogo di carbone. La nuova azienda
che ha un valore di un miliardo di dollari, impiegherà 120.000
operai e supererà le vendite d'anteguerra di Alfried Krupp, che
si erano aggirate sul miliardo e mezzo di dollari».
In realtà Alfried
raddoppierà la produzione dell'acciaio a confronto con quello
dell'anteguerra.
La Rheinhausen è la più grande
acciaieria del continente. La Bochumer Verein
copre quasi cinque milioni di metri quadrati, consuma quaranta milioni
di metri cubici di gas per alimentare quotidianamente i forni ed è
in grado di fondere lingotti di 380 tonnellate l'uno… Settantasei volte
più grandi del "lingotto Krupp" che era stato ammirato
all'Esposione di Parigi del 1855 e che aveva sbalordito il contintente.]
13 marzo, assieme al figlio Arndt
(su due reattori diversi) parte per il Giappone;
3 giugno, a Bonn, in base ai termini dell'accordo con gli Alleati,
si riunisce per la prima volta la "commissione mista" per
lo studio del "caso Krupp"; partecipano:
. giudice Spencer Phenix per gli Stati
Uniti,
. sir Edward Jackson per l'Inghilterra,
. François Leduc per la Francia,
e tre tedeschi.
Il dr. E. Reinhardt, il più eminente
banchiere svizzero, direttore tra l'altro del Crédit
Suisse, è nominato presidente.
[Dopo sei mesi di inattività, i sette membri annunceranno
solennemente che ad Alfried
è stata concessa una proroga di dodici mesi.
La stampa ignorerà la decisione… Si tratterà infatti di
un pro-forma che si ripeterà ogni anno fino alla morte di Alfried.
Il 26 febbraio 1968, il Konzern emetterà una dichiarazione
ufficiale che definirà il "trattato di Mehlem"
illegale, inattuabile, «relitto anacronistco
dell'occupazione alleata».]
23 dicembre, dopo una prima offerta di 6 Mni di marchi, gli
avvocati di Alfried accettano
di versare altri 5 Mni di marchi;
[Stranamente, molte fonti restano convinte che gli avvocati
abbiano versato alle vittime di Alfried
cifre superiori a quelle previste. Ma in realtà mentre era stato
promesso un assegno di 5000 marchi a testa, gli ebrei superstiti se
ne sono visti arrivare uno di 2500.
La ragione sta nel fatto che la Conferenza per le rivendicazioni
dei danni di guerra non ha potuto calcolare neppure lontanamente
il numero dello Judenmaterial sopravvissuto ai lavori forzati
nei campi di Alfried:
per il momento, dunque, ha versato solo la metà della somma,
poi, quando tutti saranno stati soddisfatti sarà distribuito
quello che resta. Ma non è rimasto niente.
Per coloro che presentano in ritardo le loro richieste non rimane nulla.
Il fiducioso calcolo fatto da Alfried
dunque è sbagliato.
Nel 1945 la sua Werkschutz e la Werkschar avevano
spedito vagoni pieni di Stücke nei campi della morte,
ma a quanto pare, almeno negli ultimi quattro mesi di guerra, lo sterminio
non era stato tale da rispettare gli ordini del Führer.
Ben presto si scopre la ragione dell'errore di calcolo: tutti sono convinti
che, fatta eccezione per il gruppo di Roth, gli internati di Humboldsrasse
siano stati gassati e cremati a Buchenwald. La verità è,
invece, che delle 2000 ebree ne sono rimaste vive 384… ecc.
(Venuto a sapere il numero delle sopravvissute, Otto
Kranzbühler esclama: «Al Justiplatz
ci hanno ingannati! Secondo l'accusa, si erano salvate solo sei persone!
Gli americani ci hanno mentito!».
E così nessuno riceve i 5000 marchi previsti. La somma versata
da Alfried viene suddivisa
in somme sempre più piccole. Gli amministratori riducono i 2500
marchi a 1500, poi restano senza fondi.]
1960
gennaio, Alfried
è tra i cinque uomini del mondo che possono calcolare il loro
patrimonio in dieci cifre;
intanto, con l'incoraggiamento di K.
Adenauer, la Bundesrepublik segue la stella di Berthold
Beitz e le correnti del commercio mutano rotta;
24 maggio, gli inglesi e i russi firmano a Mosca un accordo
commerciale per la durata di cinque anni: sir David
Eccles, presidente del Consiglio di Commercio inglese, dichiara
che solo nel primo anno il commercio anglo-sovietico supererà
i 50 Mni di dollari; la cifra totale degli affari di Alfried
con l'Ostblock;
agosto, gli Alleati acconsentono a congelare per altri cinque
anni la spartizione della Germania e lo fanno durante una conferenza
alla quale i tedeschi non sono stati invitati;
19 dicembre, K.
Adenauer e Berthold Beitz conferiscono
45 minuti sul viaggio da compiersi in Russia…
[La Germania prende così la più disastrosa
decisione della storia: fissa lo sguardo sulle immense distese della
Russia.
Mentre sotto l'imperialismo della Germania guglielmina il commecio aveva
seguito la bandiera, ora la bandiera segue il commercio…]
1961
il barone Tilo von Wilmowsky dà
alle stampe le sue memorie;
Rückblickend möchte ich sagen… (1961, Guardando
al passato, vorrei dire…, Oldenburg e Hamburg)
[Dedicate a Barbara
e alla memoria di Bertha,
sono più che altro la storia di tre secoli di sovranità
dei Wilmowsky su Marinethal,la sua casa perduta.]
20 novembre, vengono celebrati i 150 anni dalla fondazione della
Krupp;
[Guidati da Axel Springer,
il più grande editore della Germania Occidentale, la maggior
parte dei giornalisti del Reich sconfitto fanno di tutto per dimenticare
i fantasmi del passato. F.
Sauckel era stato impiccato quindici anni prima e A.
Speer condannato a 20 anni, languisce nel carcere di Spandau.
Ma nessuno si permette neppure di mormorare che Alfried
aveva lavorato fianco a fianco coi due uomini e che era stato giudicato
colpevole degli stessi crimini dallo stesso tribunale.
Le copie dei documenti in tedesco usati contro Alfried
– o, secondo le affermazioni di alcuni giornalisti, usati contro Alfried
per fargli pagare le colpe del padre – diventano sempre più difficili
da trovare:
- il giudice Wilkins ha conservato la sua
documentazione;
- il giudice Daly ha depositato la sua
presso una biblioteca di Hartford, ma sono in Inghilterra;
- Washington si è affrettata a restituire a Bonn le trascrizioni
del processo e le copie dei documenti affermando che erano di proprietà
della Bundesrepublik;
- Cecilia Goetz, che aveva fatto parte
dell'accusa, ha perso tutte le sue annotazioni in un incendio scoppiato
nella sua cantina «per ragioni non accertate»;
- Rawlings Ragland, vice del gen. Taylor,
ha mandato un'intera trascrizione del processo a sua sorella a Lexington,
nel Kentucky, pensando che poteva avere un interesse storico. Era ancora
là ammassata in un fienile quando William
Manchester l'autore di I cannoni dei Krupp – da cui
sono tratte queste note – ha iniziato le sue ricerche dieci anni fa;
- l'alto commissario americano ha distrutto la versione in tedesco di
tutti i procedimenti e di conseguenza i cittadini della Bundesrepublik
sono completamente all'oscuro di quanto avvenne nel Palazzo di Giustizia;
- l'ignoranza dei cittadini di Essen riguardo alla loro storia
passara è addirittura sconvolgente…]
il presidente della Bundesrepublik ricorda ai suoi connazionali la
crocifissione di Alfried
nel dopoguerra: «Fu costretto a cedere e
smantellare le sue fabbriche, a sentire la notizia che tutto era finito,
la catastrofe…»;
1962
primavera, Alfried,
su consiglio di Berthold Beitz, licenzia
Johannes Schröder – tra i cinque economisti
più rispettati della Ruhr;
i fratelli Berthold e
Harald lo riassumono alle
loro dipendenze;
settembre, il card. Gustavo Testa,
76enne, delegato papale, si reca a Villa Hügel per conferire ad
Alfried una Gedenkmedaille
d'oro, o medaglia commemorativa, a nome del pontefice;
ottobre, sulle cronache dei giornali appaiono due importanti
rampolli dell'Europa occidentale: Winston Churchill
II (22enne) e Arnold von Bohlen
(23enne), diventati amici tre anni prima a Oxford; si preparano ad un
viaggio che li terrà via nove mesi…
1963
primavera, cominciano a circolare le prime notizie sulla crisi di Alfried;
Essen, quando William Manchester – autore
de I cannoni dei Krupp , da cui sono tratte gran parte di queste
note – viene invitato a prendere il tè nel palazzo del dottor
Franz Hengbach, il vigoroso giovane arcivescovo
cattolico di Essen;
[Ricordando i doni del Konzernherr, Sua Eminenza
dice all'ospite: «Il vescovo di Essen può
provare solo gratitudine per Alfried Krupp». E, in realtà,
discutendo il controverso Der Stellvertreter
(Il Vicario) di Rolf Hochhuth, egli si
dimostra indignato per come lo scrittore ha trattato Alfried,
quasi quanto è indignato per come ha trattato Pio
XII.
Quando gli viene ricordato che l'opera è dedicata alla memoria
di padre Maximilian Kolbe, internato numero
16670 di Auschwitz, il prelato risponde che non ha nessuna importanza.
E quando gli viene detto che Alfried
ha avuto i suoi campi di concetramento personali in questa stessa città,
Seine Exzellenz scuote la testa e risponde duramente: «Lo
schiavismo è stato un crimine nazista. Non ha avuto niente a
che fare con Krupp».
L'abisso che divide i membri della Chiesa cattolica romana
sono testimoniati dal citato padre Alphonse Charles
Gyseline Come, autore di Témoignage sur les Camps
de Dechenshule et Neerfeld, il diario clandestino zeppo di grafici
e statistiche, da lui scritto di notte durante la prigionia. Ex parroco
di Smuid nel 1944 a una cinquantina di km a est di Bastogne, è
ora parroco di Leignon in Belgio.]
1964
Essen, viene rappresentato Il Vicario ma
tutte le scene che si riferiscono ad Alfried
sono soppresse;
1965
Essen
1966
L'inverno, particolarmente gelido, stringe in una morsa
l'Europa centrale imponendo la necessità di consumare ogni tonnellata
di carbone estratto dai Kumpel.
[1966 o 1967?] primavera, il suo reddito
è sceso da 70 a 15 milioni di dollari;
i suoi impegni ammontano ora a più di 50 Mni di dollari;
[Poiché due dei suoi clienti l'hanno informato
confidenzialmente che intendono ritirarsi, egli si mette disperatamente
alla ricercha di un'alternativa. Vincola alle banche il 24,9% del reddito
della Fried. Krupp Hüttenwerk, circa
35 Mni di dollari. E, sapendo che le banche considerano allarmantne
il suo deficit, prepara i piani per una nuova filiale, da chiamare Fried.
Krupp Export A.G., che le banche controllerebbero in cambio di
100 Mni di dollari in crediti per esportazione. A New York il suo agente
americano riesce ad ottenere 15 Mni di dollari da Roger
M. Blough, della United States Steel Corporation.
La situazione continua a peggiorare: con l'aumentare dela depressione,
il denaro liquido si fa praticamente inesistente. La Bayerische
Motorenwerke, la Borgward, Hugo
Stinnes e la grande Haenschel Lokomotivenwerke
di Kassel seguono nell'oblio Willi Schlieker.
Con una sola firma Alfried
licenzia 8800 minatori, attribuendo la decisone a Berthold
Beitz, il quale arriva addirittura a farsi diminuire del 5% lo
stipendio annuale di 250.000 dollari e a invitare gli altri Kruppianer
a seguire il suo esempio.
Con altre sei firme Alfried
chiude:
- quattro miniere di carbone di Essen,
- i cantieri di Bremerhaven,
- il giacimento di Dortmund della fabbrica Krupp-Dolberg.
La decisione è stata presa per risparmiare 20 Mni di dollari
l'anno. Ma con gli interessi dei prestiti che superano il profitto egli
è ormai preso in una morsa…
La crisi economica è molto grave, ma ce ne sono state altre:
il governo tedesco salvò Alfred
nel 1870, Gustav nel 1920
ed Alfried quindici anni
prima.
Berthold Beitz lo consiglia di trasfomare
la Fried. Krupp in una Kapitalgesellschaft
ma egli si rifuta di farlo. ]
verso la metà dell'anno per Alfried
– secondo un banchiere tedesco – comincia a girare la ruota della sfortuna;
[«I Bilanci del 1965, approntati appunto per la
metà del 1966, dimostrano che la situazione è allarmante.
Le ragioni? Il deterioramento del prezzo dell'acciaio, la crisi del
carbone, la diminuzione delle vendite, l'aumento dei costi».
Durante la grande crisi del 1966-67, Hermann Josef
Abs, il più eminente banchiere tedesco – e grande amico
di Alfried – , supplica
gli industriali della Vaterland di limitare il numero di dipendenti,
restringendo al massimo le assunzioni. Come presidente del consiglio
direttivo della Deutsch-Asiatische Bank
di Amburgo e della Kreditanstalt für Wiederaufbau
di Francoforte, è al centro della Bundesrepublik e ha più
influenza suglli Schlotbarone di quanta non ne abbiano i membri
del governo, incluso L.
Erhard. Malgrado questo però Alfried
respinge i suoi consigli.
Anche se un dirigente del Konzern gli fa presente che i pesanti impegni
assunti nel campo dell'acciaio e del carbone cominciano a farsi epricolosi.
NEgli ultimi quattro anni la ditta ha investito 300 Mni di dollari in
questo settore, inclusi 88.750.000 dollari per un nuovo laminatoio che
riversa sui mercati della Germania Occidentale immensi quantitativi
di acciaio, in un cmmomento inc ui i concorrenti stranieri preaticano
prezzi enormemnte inferiori. Ben presto, al pari del Galles industrializzato,
le distse di terra si coprono di 23 milioni di dollari di carbone Krupp,
che nessuno vuole…
Berthold Beitz consiglia di chiudere la
Lokomotiven aller Art, ma Alfried
scuote la testa.]
luglio, il presidente della Bundesbank
Karl Blessing (con il passato di nazista)
concede ad Alfried un
prestito di 20 Mni di dollari sottratti al" Programma per la ripresa
europea";
Secondo la costituzione della Bundesrepublik, approvata
da Lucius Clay il 12 maggio 1949, in Germania
esiste una Corte Suprema Fiscale che ha sede a Monaco. Poiché
la Corte attira molto raramente l'attenzione degli Schlotbarone,
questi ultimi agiscono come se non esistesse. Malgrado questo però
i suoi poteri sono assoluti e le sue decisioni inappellabili…
17 novembre, la Corte Suprema Fiscale decreta che mentre le
consociate delle varie industrie rimangono esentate dall'Umsatzsteuer
(tassa sulla vendita per le transazioni tra una ditta e l'altra), l'esenzione
non riguarderà più le aziende con un unico proprietario;
[Il provvedimento che entrerà in vigore a partire
dal 1° gennaio prossimo, significa per Alfried
15 Mni di dollari l'anno.
Colpo di grazia: mentre a fino a questo momento grazie a un decreto
di esenzione emesso dal Kaiser, e poi confermato da A.
Hilter, Alfried
è rimasto intoccato dalla legge fiscale del 1919, ora i giudici
capovolgono le decisioni dei loro predecessori ed egli si trova senza
immunità.]
26 novembre, l' «Economist» di Londra riporta cautamente:
«Fuori dalla Germania raccoglie sempre maggior
credito l'ipotesi che una delle più importanti aziende tedesche
presto non potrà più far fronte ai suoi impegni».
Non vengono fatti nomi.
[Da notare che ora il Konzern, per quanto enorme,
non è più l'unica azienda di queste proporzioni sul continente.
Con le avventure a Est di Berthold Beitz
ha avuto inizio una nuova era. Alfried
non è più neppure il più grandie magnate dell'acciaio,
in Europa.
La Phoenix-Rheinrohr e la August
Thyssen-Hütte si sono fuse e l'anno superato. Inoltre la
depressione ha colpito anche i cantieri navali di Bremen, malgrado la
produzione di circa un milione di tonnellate. E le fabbriche di locomotive
e di camion lavorano in passivo. La Rheinhausen
poi perde 4 Mni di marchi l'anno. E la Flugzeugbau
e la Flugtechnik sono un peso morto.]
1967
gennaio, nei primi giorni dell'anno i maggiori creditori – incluse
la Dresdner Bank e la Deutsche
Bank – chiedono ad Arno Seegar di
presentare in via del tutto confidenziale un bilancio aggiornato:
[La ditta Fried. Krupp ha
impegni con 263 creditori per 2,5 Mdi di marchi. Se si aggiungono i
debiti di consegna e i crediti a mercato aperto, il deficit
totale della ditta assomma a 5,2 Mdi di marchi.
Lo scorso anno il Konzern ha dovuto pagare circa 300 Mni di
marchi d'interessi e ha accumulato un deficit netto di 50 Mni di marchi,
malgrado che nel 1965 avesse guadagnato 60 Mni di marchi.
Calcolato in marchi si tratterebbe del più grande fallimento
della storia economica europea…
Le banche non promuovno alcuna azione… Del resto sono coinvolte 250
banche, 54 delle quali membri dell'Ausfuhrkredit
della Bundesrepublik, il consorzio che ha appoggiato i prestiti stranieri
delle ditte tedesche.
Alfried deve già 90 Mni di dollari all'Ausfuhrkredit,
il cui comitato di controllo sorveglia attentamente la Ruhr fin dall'inizio
della crisi economica nazionale.]
Durante questo inverno il clima è eccezionalmente
mite e il 40% della produzione resta inutilizzato.
[Il «Newsweek» identifica Alfried
come «l'uomo più ricco d'Europa, unico proprietario di
150 fabbriche e miniere, capaci di produrre 3573 articoli diversi».
Paradossalmente, nello stesso tempo, è il più grande debitore
di tutta la Bundesrepublik. Malgrado le raffinerie, le acciaierie, gli
impianti chimici, i cantieri navali, le fabbriche di locomotive, di
camion e di ponti d'acciaio, e le officine – per non parlare dei magazzini
di qualunque tipo di articoli sparsi in tutto il mondo – malgrado tutto
questo, Alfried ha
debiti per circa 700 Mni di dollari con 263 banche tedesche e compagnie
assicurative.
Il vento contrario ora spira a forza dodici. L'undicesima generazione
della dinastia è di fronte alla rovina totale.
(Riferendosi alle aziende famigliari, Johannes
Schröder commentava che chi confonde il capitale
con il denaro, il giorno in cui malgrado i suoi straordinari
successi si troverà sull'orlo del disastro, resterà sbalordito
e non riuscirà a capirne la ragione.
Una cosa è evidente: se la disponibilità di liquidi è
costosa, l'indisponibilità di liquidi lo è ancor di più,
perché distrugge la stessa esistenza di un'industria.)
La mimetizzazione usata da Johannes Schröder
fu molto astuta. Poiché sarebbe stato impossibile attaccare direttamente
Alfried, egli aveva sostituito
il nome del Konzerherr con quello di Willi
Schlieker.
Come ex protetto di A.
Speer, Willi Schlieker aveva
tentato di tramutare in un patrimonio i suoi proventi del periodo bellico.
Gli Schlobarone della Ruhr avevano assistito con Schadenfreude
(maligna soddisfazione) e con impassibile ironia agli errori di Willi
Schlieker, che alla fine era stato schiacciato da una montagna
di debiti.
La vittima aveva poco più di trent'anni e d era uno di quegl
individui che gli Schlotbarone avevano chiamato «allievi
del giardino d'infanzia di Speer».
Johannes Schröder era liberissimo
di attaccarlo pubblicamente, anche se , naturalmente i lettori più
attenti del «Handelsblatt» capirono che sotto il nome di
Willi Schlieker se ne nascondeva uno più
importante.]
2 marzo, crea un gruppo G.m.b.H. per il controllo dei capitali
che il governo e le banche metteranno a sua disposizione dopo il suo
ritorno dal safari; il nuovo gruppo assumerà la responsabilità
delle esportazioni a lungo termine;
6 marzo, ore 16:00, presso la sede dell Dresdner
Bank di Düsseldorf ha inizio la riunione decisiva; sono
presenti Berthold Beitz, il ministro dell'Economia
Karl Schiller e ventotto personalità
dell'alta finanza tedesca;
[In teoria avrebbero diritto alla discussione e al voto
ben 235 presidenti di compagnie d'assicurazione e di istituti bancari
ma nella sala non c'è posto per tutti i creditori…
ore 17,30, si giunge a un primo accordo;
7 marzo, ore 01:35 viene sciolto il nodo principale;
Karl Schiller invita i presenti a una nuova
riunione l'indomani…
1) Karl Schiller accetta di garantire al
Konzern 75 Mni di dollari in nuovo Exportkredit;
2) i banchieri votano all'unanimità per rimandare alla fine del
1968 tutte le scadenze più importanti dei debiti delal Krupp
e – basandosi sulla garanzia di Karl Schiller
– per concedere 100 Mni di dollari di nuovi crediti.
Se il bilancio del 13 dicembre 1968 risulterà pari le banche
riprenderanno i normali finanziamenti d'esportazione…
3) Kühn, al telefono, promette che
la sua banca concederà prestiti a lunga scadenza per pareggiare
i 37.500.000 Eurodollari a breve scadenza (Verbindlichkeit)
dovuti dal Konzern.
Così Alfried riceverebbe
ben 150 Mni di dollari – 600 Mni di marchi – all'apice
di una debilitante recessione nazionale che costringe i vecchi Schlotbarone
al fallimento, uno dopo l'altro.
In cambio, Alfried dovrà
trasformare la Fried. Krupp di Essen in
società per azioni…
- entro il 15 aprile dovrebbe nominare un consiglio di controllo formato
da sei persone che hanno il compito di riorganizzare il Konzern;
- il 31 gennaio 1968 finirebbe il controllo della famiglia.]
Alfried riceve i finanziamenti
e la ditta si salva;
1° aprile, a Villa Hügel si tiene la cerimonia ufficiale;
egli dichiara: «Ho deciso di trasformare
il Konzern in una società per azioni, basata su una
fondazione»;
esprime gratitudine, tra gli altri, «A mio
figlio Arndt, la cui rinuncia all'eredità ha reso possibile tutto
questo, ponendo atresì fine alla successione dinastica della
nsotra famiglia. Desidero quindi ringraziarlo pubblicamente per l'alto
senso di responsabilità che ha dimostrato»;
lo stesso giorno egli assicura a Bonn che i profitti della Krupp saranno
devoluti per il progresso della scineza;
13 aprile, Alfried
stila un altro documento che prevede che la rendita attuale di Arndt,
di 250.000 dollari debba essere detratta dalle industrie dell'azienda
e che alla sua morte la somma, raddoppiata, dovrà essere versata
ad Arndt dall'ufficio
di Augsburg del Nationale Registrier-Kassen G.m.b.H. di Krupp;
come previsto, nomina un consiglio di amministrazione (Verwaltungsrat)
del quale fanno parte:
. Hermann Josef Abs,
. Werner Krueger della Dresdner
Bank,
. prof.dr. Ludwig Raiser, dell'università
di Tübingen,
. prof.dr. Berhard Timm, direttore della
società chimica meglio amministrata del Mercato Comune,
. prof.dr. Hans Leussink, consigliere di
Bonn nel campo delle ricerche e dello sviluppo,
. Otto Brenner, presidente del sindacato
metallurgici della Germania Occidentale,
. Berthold Beitz (privato del titolo di
Generalbevollmächtigter) in rappresentanza di Alfried;
direttore generale è nominato Günter
Vogelsang, 47enne, ex Kruppianer, figlio di un Schlotbaron
di Krefeld;
[Quando Willi Schlieker
fallì per mancanza di capitale, Berthold
Beit aveva assunto Günter Vogelsang
con l'incarico di riorganizzare l'Hauptverwaltungsgebäude
e, una volta assolto questo compito, di riorganizzare anche la Bochumer
Verein. Nel 1960, Mannesmann lo
ha portato via alla Krupp offrendogli un
contratto più favorevole; ora è nominato primo consigliere
della Verwaltungsrat della nuova società per azioni.]
All'improvviso Essen annuncia che Arno Seegar
ha dato le dimissioni senza preavviso.
30 luglio, ore 22:00, muore.
[Qualcuno parla di morte «improvvisa
e inaspettata» un altro che soffriva di una malattia incurabile…
alla fine tutti accetteranno la versione di un medico che lo ha trovato
affetto da «un cancro ai polmoni»
causato dalle troppe sigarette americane…
_____________________
16 ottobre, al Mount Sinai Hospital di Los Angeles muore anche
la sua seconda consorte Anneliese;
26 novembre, l'Hauptverwaltungsgebäude annuncia
di aver istituito una Fondazione (Stiftung) Alfried
Krupp von Bohlen und Halbach;
1968
2 gennaio , viene fondata la compagnia a capitale riunito con
l'assorbimento di tutti i beni di Alfried;
Günter Vogelsang è nominato
Generaldirektor;
Hermann Josef Abs diviene presidente di
un Aufsichtsrat formato da 15 membri;
[Il consiglio studia per mesi i libri contabili, con
la speranza di trovare gli stessi risultati di altre due fondazioni,
la Thyssen-Stiftung e la Volkswagen-Stiftung,
che insieme rendono più di 40 Mni di dollari l'anno, ma alal
fine le loro speranze sono deluse.
La Fried.Krupp G.m.b.H. è in condizioni
tali da non riuscire a pagare le proprie tasse per almeno quattro anni.
Arndt, tuttavia, grazie
al documento redatto e firmato dal padre, continuerà a riscuotere
i suoi 500.000 dollari l'anno…]
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Tra il 1939 e il 1945 sono stati richiamati
sotto le armi tutti gli uomini abili, tra i sedici e i sessant'anni.
All'epoca Essen ospitava 48.970 stranieri. Non tutte
le donne della Ruhr consideravano i Fremdarbeiter esseri subumani
o, anche se li consideravano tali, erano disposte a dimenticarlo. Per
quanto cenciosi e devastati, quegli stranieri erano pur sempre virili.
Erano i tempi in cui le ragazze di Essen – e anche le anziane, Hausfrauen
– di notte misuravano le strade a due a due.
I dirigenti della Krupp preoccupati per
i poveri tedeschi che soffrivano al fronte, consideravano molto reale
il pericolo della promiscuità, e i rapporti provenienti dalla
città confermano le loro apprensioni.
1942, 20 febbraio, Reinhard
Heydrich proibisce l'invio di asiatici in Germania e diffida
la popolazione tedesca ad avere contatti con i prigionieri di guerra
sovietici.
13 marzo, sui muri della città di Essen vengono affissi
dei manifesti, con la firma dell'Hauptverwaltungsgebäue,
diretti non ai prigionieri ma al Volk che dichiarano:
«Malgrado le ripetute istruzioni e i ripetuti
ammonimenti, molti cittadini continuano a violare i regolamenti riguardanti
i rapporti con i prigionieri di guerra.
Di recente… è stato scoperto che esistono legami tra uomini e
donne tedesche, o lavoratori civili stranieri da una parte, e prigionieri
di guerra dall'altra. Bisogna rendersi conto che tutti i prigionieri
di guerra, inclusi i francesi, appartengono a nazioni ostili.
I lavoratori civili sovietici devono essere trattati allo stesso
modo dei prigionieri di guerra.
Qualunque forma di solidarietà è falsa pietà, e
il tribunale non l'accetterà come attenuante.
Le donne dei paesi dell'Est rimaste incinte non dovranno più
essere denunciate alle SS…»
Prenderanno provvedimenti gli stessi funzionari delle officine Krupp.
Il timore di una Rassenschande diffusa spinge i " supervisori"
della Werkschutz ad adottare una forma di sorveglianza eccezionale
rigorosa. Fritz von Bülow proibisce
agli internati di andare in chiesa e di scrivere a casa. Non solo: prevede
pene severe contro coloro che non portano bene in mostra i distintivi
del loro gruppo etnico soprattutto, contro chi fraternizza con la popolazione
locale.
I contatti tra popolazione civile e internati sono praticamente
impossibili, e il fatto che tante donne rimangano incinte è un
miracolo dell'istinto della riproduzione.
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