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ANNO 1613
– Bellori, Giovan Pietro (Roma
1613-1696) scrittore d'arte italiano;
Torna suVite de' pittori, scultori e architettura Admiranda romanorum antiquitatum ac veteris sculpturae vestigia (1693). – Boschini, Marco (Venezia 1613-1678 o 1704) scrittore d'arte italiano; iniziato nell'arte della pittura da Palma [il Giovane], le sue opere di pittore sono andate perdute, mentre ci restano le incisioni che illustrano i suoi libri; Carta del navegar pitoresco (1660, dialogo in quartine di endecasillabi fra un Compare e un'Eccellenza, in dialetto veneziano, in cui sono descritti i capolavori della pittura veneziana (ca 20.000 versi); preziosa fonte di notizie, è apprezzata pure da Rubens e da Velázquez) Ricche minere della pittura veneziana (1664, prima guida artistica di Venezia) Gioielli pittoreschi. Virtuoso ornamento della città di Vicenza (1676, guida di Vicenza). – Gondi, Jean-François-Paul de – cardinale di Retz (Montmirail, Marna 1613-Parigi 1679) ecclesiastico, scrittore e politico francese, di famiglia italiana emigrata al seguito di Caterina de' Medici, si pose giovanissimo al servizio dello zio, arcivescovo di Parigi; Congiura di Fiesco (1636, ispirata in parte all'omonimo saggio di A. Mascardi, ma che esamina con estremo realismo quel capitolo di storia genovese) 1641, partecipa al fallito complotto del conte di Soissons contro Richelieu, in cui si rivela disposto a tutto pur di soddisfare la sua sfrenata ambizione; 1643, è ordinato sacerdote e coadiutore dell'arcivescovo 1648-52, durante il periodo della fronda cerca l'occasione per imporsi sulla scena politica; 1649, gennaio, dopo la fuga della corte, anima, alla testa di un suo reggimento, la resistenza popolare a Parigi; marzo, ha un atteggiamento critico nei confronti di quei parlamentari che hanno accettato la pace di Reuil; 1650, si riavvicina a G. Mazarino; 1651, febbraio, al ritorno dell'esercito di Coradi, si schiera di nuovo dalla parte dei principi costringendo G. Mazarino all'esilio; pronunciato l'atto di sottomissione e ottenuta l'ambita nomina a cardinale, continua a tessere i suoi intrighi; 1652, dicembre, spenta la sedizione a Parigi, G. Mazarino lo fa arrestare e relegare nel castello di Nantes; 1654-56, riuscito ad evadere, vive come fuggiasco a Roma, quindi nella Franca Contea, in Germania e in Olanda; 1661, solo alla morte di G. Mazarino può rientrare in Francia, ma deve rinunciare all'arcidiocesi di Parigi ereditata dallo zio nel 1654, ricevendo in cambio la ricca abbazia di Saint-Denis dove vive il resto della sua vita incaricato occasionalmente di missioni diplomatiche e confortato dall'amicizia di scrittori illustri quali F. De Rochefoucauld, P. Corneille, Mme de Sevigné e N. Boileau; Mémoires (1717, postumo, Memorie, che resero lo storico e scrittore assai più famoso dell'avventuriero politico). – La Rochefoucauld, François de (Parigi 1613-1680) moralista francese; Mémoires (Memorie, uscite anonime e incomplete in Olanda nel 1662, furono sconfessate dall'autore; l'edizione completa comparve solo nell'Ottocento) Réflexions ou sentences et maximes morales (Olanda 1664, ed. apocrifa, Massime; 1665 ed. francese riconosciuta dall'autore, con ca 300 massime, poi accresciute a oltre 500 nelle edizioni successive). – Le Maistre, Isaac o Le Maistre de Sacy (anagramma di Isaac) (Parigi 1613-Pomponne, Parigi 1684) ecclesiastico francese, giansenista; Amico di Saint-Cyran fu di casa a Port Royal. Traduttore infaticabile di testi sia sacri che profani ad uso delle scuole. Bibbia o Bibbia di Mons (Amsterdam 1667, Nuovo Testamento; ivi 1672-96 Antico Testamento; revisionata da A. Arnaud e da P. Nicole, condannata da Roma nel 1668). – Le Nôtre, André o Lenôtre, Le Nostre, Lenostre (Parigi 1613-1700) architetto di giardini francese; [Il nonno Pierre era giardiniere di Caterina de' Medici e il padre Jean, giardiniere capo di Luigi XIII alle Tuileries.] proprio qui apprese il mestiere di famiglia frequentando nello stesso tempo l'atelier di S. Vouet, primo pittore di Luigi XIII; suoi condiscepoli furono E. Le Sueur e Ch. Le Brun; all'estero l'impronta della sua arte ha lasciato traccia in Inghilterra, Belgio, Germania, Austria, Spagna, Russia (tramite l'allievo J.-B. Alexandre Le Blond) e Italia; 1635, è primo giardiniere di Monsignore, fratello del re, ai giardini parigini del Luxembourg; 1637, ottiene la successione ufficiale alla carica del padre alle Tuileries; 1643 è nominato dalla regina madre "disegnatore dei prati e delle aiuole di tutti i suoi giardini"; 1649-79, attende ai giardini delle Tuileries a Parigi, ampliandoli fino a comprendere il lungo Senna di Saint-Germain e il grandioso sistema urbano Etoile-Champs-Elyseées; 1656-1661, attende al parco di Vaux-le-Vicomte, dove lavora con L. Le Vau e Le Brun; 1657, controllore generale di tutti gli edifici del re; 1660-1700, l'aristocrazia di tutta Europa si contende la sua consulenza; 1661-83, attende al parco di Chantilly, dove ha come aiuto il nipote C. Desgots e come consulente per il movimento di terra il grande Vauban; 1662, inizia ad occuparsi dei giardini di Versailles, la sua massima realizzazione, compiuta nell'arco di 26 anni con 36.000 operai; 1663, i giardini di Saint-Germain-en-Laye; il parco di Fontainebleau dove realizza con i fratelli François e Pierre Francini imponenti opere idrauliche; 1662, Charles II lo chiama in Inghilterra a ridisegnare i giardini reali; 1665, attende a Saint-Cloud; 1667, è in Belgio, assieme a Le Brun, al seguito di Luigi XIV durante la campagna di Fiandra; 1669, è in Italia inviato ufficialmente a "controllare" il Bernini (incaricato di eseguire una statua equestre del re); a "consigliare" Colbert nella fondazione dell'Accademia di Francia a Roma; a "copiare" quanto di meglio vi sia nell'arte barocca italiana; 1673, attende a Sceaux, commissionatogli da J.-B. Colbert e realizzato con Le Brun; 1674-76, attende a Clagny; 1679, attende a Meudon, parco di una estensione immensa; dopo un viaggio in Inghilterra, viene in Italia con alcuni allievi per studiare i "giardini all'italiana"; durante il viaggio detta i canoni del parco della villa dei marchesi Sempieri [cui succedettero i Talon, discendenti in linea femminile; complesso immortalato da Dionigi, Strocchi, Paolo Costa, Giovanni Marchetti, Girolamo Zoppi; per Stendhal era il Bois de Boulogne di Bologna; Rossini e Donizzetti vi tennero dei concerti] a Casalecchio di Reno (Emilia Romagna) dove viene importata dalla Francia una delle prime macchine idrauliche a vapore; 1694-95, attende a Marly, dove lavora in tarda età affiancando J. Hardouin-Mansart nella realizzazione di una famosa "macchina" per attingere dalla Senna, superando un dislivello di 600 piedi, 320.000 metri cubi d'acqua necessari ad alimentare i tre grandi bacini del parco; 1697-98, attende ad una delle ultime sue opere, il giardino reale di Torino portato a termine dall'allievo Du Masne e in seguito profondamente alterato. – Ménage, Gilles (Angers 1613-Parigi 1692) erudito francese; in dimestichezza con i maggiori intellettuali del tempo, lasciò composizioni poetiche, studi linguistici su diversi idiomi, scritti vari dotti e arguti. [Da non dimenticare lo stravolgimento di significato da lui effettuato al passo nel De facie… di Plutarco riferentesi ad Aristarco di Samo!!! [vedi: Medaglia/Russo; Lucio Russo, La rivoluzione dimenticata, Feltrinelli 1996.] – Nikoússios, Panagiótis (1613-1673) gran dragomanno; 1661, è il primo greco a cui viene conferito il titolo di Gran Dragomanno; [Secondo lo storico settecentesco Ypsilantis avrebbe ingannato Francesco Morosini e i Veneziani con un preteso tradimento dei Francesi – attesi come sostegno dagli assediati – che avrebbero consegnato la fortezza agli Ottomani secondo un patto segreto. In seguito entrarono a Candia delle navi turche con delle false bandiere francesi che si accostarono alle galere ottomane con saluti amichevoli, visione che avrebbe distrutto l'ultima speranza dei Veneziani e che avrebbe provocato la resa della città. Altra sua azione fu quella di aver restituito i luoghi sacri in Palestina alla supervisione della Chiesa ortodossa, alla sua lotta, insomma, contro le potenze latine e, in particolare, contro quella del re di Francia. Messa fuori dubbio la sua fede di buon cristiano ortodosso (come attesta un altro famoso episodio, la disputa teologica con Vani Efendi) e a parte il suo incarico di funzionario ottomano sembra che egli abbia preferito, come tanti altri durante la storia comune di Greci e Turchi dalla veglia del 1453 in poi, il dominio ottomano a quello latino.] – Perrault, Claude (Parigi 1613-1688) architetto e scienziato francese; [Fratello maggiore dello scrittore Charles.] compilò una "eretica" traduzione di Vitruvio (1676) e compose un polemico trattato sugli ordini architettonici (1683). – Taylor, Jeremy (Cambridge 1613-Lisburn, Belfast 1667) scrittore ed ecclesiastico inglese, figlio di un barbiere-chirurgo, compì brillanti studi a Cambridge; 1633, prende gli ordini della chiesa anglicana; 1635, viene nominato fellow di All Souls College di Oxford e, poco dopo, cappellano di Charles I; 1638, insigne oratore, è rettore di Uppingham; 1645, subito dopo la sconfitta dei realisti, viene imprigionato; liberato, si ritira nel Galles come cappellano di Lord Carbery a Golden Grove, dove scrisse molte delle sue opere; alla restaurazione viene nominato vescovo di Down e Connor, cui si aggiunge il vescovato di Dromore; Liberty of Prophesyng (1647, Libertà di profetizzare) Sermons (1653, sermoni) Ductor Dubitantium (uno dei primi manuali protestanti di casistica morale) The Holy Living (1650, Vita santa) The Holy Dying (1651, La morte santa) The Golden Grove (1655, Il boschetto dorato, manuale di preghiere). – Saint-Evremond, Charles de Marguetel de Saint-Denis de (Saint-Denis-le-Gast, 1º aprile 1613 – Londra, 29 settembre 1703) scrittore francese; intrapresa la carriera militare, ha importanti incarichi; caduto in disgrazia, sfugge all'arresto con l'esilio: trascorre gli ultimi 40 anni in Inghilterra, di cui qualche periodo in Olanda; epicureo e libertino, lascia una vasta serie di scritti, quasi tutti brevi e d'occasione: poesie e lettere galanti, confidenze e riflessioni morali o filosofiche, dialoghi, apologhi, racconti e commedie; I suoi giudizi sulla letteratura e sul teatro mostrano in lui una delle menti critiche più acute del secolo; nelle riflessioni sui Romani anticipa le ricerche di Montesquieu per una filosofia della storia; per le idee di giustizia e tolleranza, per la vena polemica, è un originale precursore del razionalismo illuminista. Opere principali: Œuvres mêlées; del periodo 1643-1692 Les Académistes (1650); Retraite de M. le duc de Longueville en Normandie Lettre au marquis de Créqui sur la paix des Pyrénées (1659); Conversation du maréchal d’Hocquincourt avec le Père Canaye Réflexions sur les divers génies du peuple romain (1663); Seconde partie des œuvres meslées; del 1668 Sur nos comédies De quelques livres espagnols, italiens et français Réflexions sur la tragédie ancienne et moderne Défense de quelques pièces de Corneille Parallèle de M. le Prince et de M. de Turenne Sur les plaisirs (1658 circa) Sur la morale d'Épicure (1684 circa) Pensées sur l’honnêteté Considérations sur Hannibal Jugement sur Tacite et Salluste L’idée de la femme qui ne se trouve point Sur les poèmes des Anciens (1686); Jugement sur les sciences où peut s’appliquer un honnête homme Dissertation sur la tragédie d’Alexandre Sur la dispute touchant les Anciens et les Modernes (1692); Fragment d’une lettre écrite de La Haye De la seconde guerre punique De l’éloquence, tirée de Pétrone La matrone d’Éphèse Pensées sur l’honnêteté di Damien Mitton [Gli è stato attribuito nella prima edizione dell'Œuvres mêlées.] – Vane, Henry (Debden, Essex 1613-Londra 1662) politico inglese; 1635, si reca nella Nuova Inghilterra dove è per un anno governatore del Massachusetts; 1637, torna in patria; 1639, è nominato tesoriere della marina; 1640, alla convocazione del lungo parlamento, appoggia J. Pym, assumendo un ruolo importante nel corso della guerra civile e distinguendosi come campione della libertà di coscienza; non ha parte nella condanna di Charles I, ma è favorevole alla repubblica; 1649.52, diviene una delle figure centrali del governo Cromwell; si oppone al protettorato; 1658, dopo la morte di questi, contribuisce alla caduta di suo figlio Richard, pur rimanendo fedele alla causa repubblicana; 1660, arrestato alla restaurazione della monarchia, viene condannato a morte e giustiziato. |
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