© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa |
ANNO 1504
– Atanagi, Dionigi (Cagli,
Pesaro 1504 ca-Venezia 1573) letterato, filologo ed editore italiano;
[Fu seguace di C. Tolomei nello sperimentare la metrica quantitativa nella poesia volgare.] Amadigi di B. Tasso (revisore dell'opera) 1529, si trova a Perugia, forse per ragioni di studio, ove stringe particolare amicizia con due condiscepoli: tali L. Sanesi, prete perugino, e un Guidalotti da Urbino, e dove compone un sonetto garbatamente moraleggiante dedicato alle donne di quella città; 1532, stabilisce la sua residenza a Roma in qualità di segretario presso qualche prelato; 1540, collabora come segretario con Giovanni Guidiccioni, vescovo di Fossombrone, che segue poi a Macerata quando questi è nominato commissario generale dell'esercito pontificio nelle Marche; è nominato cittadino romano da Giulio III; De le lettere di tredici huomini illustri libri tredici (Roma e Venezia 1554-55, dedicata al card. Feltrio della Rovere) [La raccolta, che include, fra le altre, lettere di L. Canossa, di G. M. Giberti, di M.A. Flaminio, di I. e P. Sadoleto, di P. Giovio e di B. Tasso, viene polemicamente giudicata da P. P. Vergerio nel Giudicio sopra le lettere di tredici huomini illustri, rivolto non tanto contro l'autore quanto contro i personaggi che nell'opera compaiono. L'opuscolo di P. P. Vergerio viene messo all'Indice, mentre la raccolta sarà ripubblicata da G. Ruscelli (forse a sua insaputa) nel 1556 presso G. Zitelli con l'aggiunta di altri due libri di lettere e ristampata in quindici libri presso F. Lorenzini di Torino (1560) e per Comin da Trino di Monferrato (1564). Un'ulteriore aggiunta verrà apportata alla raccolta citata da T. Porcacchi: in diciassette libri l'opera sarà ristampata nel 1565 per G. Cavalli e riprodotta nel 1571 da G. M. Bonelli e nel 1576 da I. Vidali.] 1555, ha l'occasione di assistere al conclave, per la creazione del nuovo pontefice (Marcello II); [Non manca di sottolineare positivamente il rigorismo religioso del card. Cervini: «Sicchè 10 penso che con l'esempio della suà buona vita, molti da se stessi si riformeranno; di che tutti gli uomini da bene devono ricevere grandissima consolazione». Il resoconto del conclave da lui redatto per mons. F. Tiranni è incluso nella raccolta iniziata da G. Ruscelli delle Lettere di principi, le quali o si scrivono da principi, o a principi o ragionano di principi, Venezia 1581, pp. 6 e ss. Può leggersi ora in Tarducci, p. 129).] 1556, scrive, per il senatore di Roma B. de Medici, una lettera ufficiale al duca di Parma rallegrandosi «della reintegrazione dello Stato suo e della riconciliazione con sua Maestà», cui fa seguito un'altra importante lettera, sempre redatta per il magistrato, e indirizzata a Paolo IV, che ribadisce, contro i pericoli della rivolta baronale e la minaccia dell'invasione spagnola, i sentimenti di lealtà del popolo romano verso il pontefice. [Non sembra tuttavia che alla rinomanza da lui raggiunta nell'ambito della corte romana corrispondesse un reale progresso delle sue condizioni di vita: ché l'instabilità della situazione econoimca, unitamente al precario stato di salute, travagliarono a lungo l'esistenza dello scrittore. Ne è fedele testimonianza una lettera del cagliese che si legge in A. Cerruti, Lettere inedite di dotti italiani del sec. XVI, Milano 1867, lettera II.] 1559, si stabilisce a Venezia; Rime di Bernardo Cappello (Venezia 1560, curatore, presso D. Guerra, dedicate all'illustre protettore dei Cappello, card. A. Famese) Vita di Irene di Spilimbergo (Venezia 1561, presso D. Guerra; prefazione alla raccolta in onore della medesima: Rime di diversi nobilissimi, et eccellentissimi autori in morte della Signora Irene delle Signore di Spilimbergo) De le lettere facete, et piacevoli di diversi grandi huomini, et chiari ingegni (Venezia 1561, primo libro, presso B. Zaltieri) [Sarà riprodotto dal Manuzio nel 1582 e, dal Salicato nel 1601 con l'aggiunta di un secondo libro redatto dal Turchi.] Rime di G. Zane (Venezia 1562, curatore, dedicate a mons. Carlo da Ca. Pesaro) Rhetoricorum Aristotelis ad Theodecten, itemque ad Alexandrum, necnon ex paraphrasi Hermogenis tabulae (Venezia 1563, presso D. Nicolinum) [Erroneamente il Mazzuchelli segnala la data del 1553.] Opere burlesche di M. Francesco Berni (Venezia 1564, I libro) [Nove lettere sono state incluse nella silloge del 1561.] De' capricci medicinali di Leonardo Fioravanti (1564) De le rime di diversi nobili Poeti toscani (Venezia 1565, in 2 voll., dedicati rispettivamente a P. Bonarelli e a Giovanni II d'Ungheria, presso L. Avanzo). Canones et Decreta sacrosancti oecumenici et generalis Concilii Tridentini (Venezia 1566, editore, con lettera dedicatoria al card. G. Morone (11 febbr. 1566); ristampa, presso F. Ziletti) [Sono integrati dalle citazioni «ex utroque Testamento et iuris pontificii constitutionibus» di O. Luzi.] Rime di Bernardino Rota (1567, presso Giolito) Carmina di Bernardino Rota (Napoli 1572, ristampa, con una elegante prefazione latina da lui indirizzata al viceré di Napoli, duca d'Alcalá). – Bullingher, Heinrich (Bremgarten, Argovia 1504-Zurigo 1575) riformatore svizzero Prima confessione elvetica (1536, collaborazione) Seconda confessione elvetica (1566). – Tournes, Jean de [il Vecchio] (1504-64) stampatore lionese; [Padre di Jean [il Giovane]. 1546, da tempo in contatti d'affari con il disegnatore di caratteri Robert Granjon, viene da questi fornito di una polizza di corsivo che egli impiega per stampare un libro sull'astrolabio illustrato dal silografo Bernard Salomon; in relazione con i salons letterari di Lione; Oeuvres di Louise Labé (1555, unico suo libro, reso immortale dai sonetti che contiene). – Estienne Charles (1504-64) stampatore francese; [Figlio di Henri nonché fratello di François e di Robert I.] 1550, muore il fratello François e quando il fratello Robert I si trasferisce a Ginevra, egli si occupa della ditta di Parigi; Cicerone (1555, edizione completa) Guide des chemins de France [Ravvivata da commenti sulle "strade cattive" ed "infestate dai briganti", sul "buon vino" ecc.] 1564, morendo (nella prigione dei debitori) egli lascia al nipote Robert [il Giovane], che è rimasto fedele alla Chiesa di Roma, una situazione finanziaria molto gravosa. – Giraldi Cinzio, Giambattista (Ferrara 1504-1573) letterato italiano; Orbecche (1541, tragedia) Altile, Cleopatra, Didone, Egle (1545, favola drammatica) Antivalomeni, Selene, Eufimia, Arrenopia, Epitia (tragedie, postume, 1583) Ecatommiti (1541 ma pubblicati nel 1565, cento novelle da una delle quali prese spunto W. Shakespeare) Discorsi intorno al comporre dei romanzi, delle commedie e delle tragedie (raccolti nel 1554) Ercole (1557). – Luis de Sarria o Luis de Granada (Granada 1504-Lisbona 1588) religioso spagnolo, biografo di Giovanni di Ávila Libro dell'orazione e meditazione (1554) Guida dei peccatori (1556) Memoriale della vita cristiana (1556) Introduzione al simbolo della fede (1582). – Parker, Matthew (Norwich 1504-Lambeth, Londra 1575) ecclesiastico inglese, collaboratore alla stesura dei "39 Articoli" di fede anglicana; 1527, studente a Cambridge, diventa fellow del Corpus Christi College e viene ordinato prete; ha vari uffici sotto il regno di Enrico VIII (che lo nomina cappellano di Anna Bolena) e di Enrico VI; 1544, magister in teologia nel suo college; 1545, vicecancelliere dell'università di Cambridge, vive appartato durante la restaurazione cattolica di Maria Tudor; 1559, è nominato da Elisabetta arcivescovo di Canterbury; Avvertimenti (1566, con cui pose le basi della nuova liturgia anglicana) Bishops' Bible (1568, versione inglese della Bibbia rimasta in uso sino all'Authorized version del 1611) De antiquitate britannicae ecclesiae et privilegiis ecclesiae cantuariensis cum archiepiscopis eius LXX (1572, storia dell'Inghilterra medievale). – Rebiba, Scipione (San Marco d'Alunzio, Sicilia 3 febbraio 1504 – Roma 23 luglio 1577) ecclesiastico italiano; [Figlio di Francesco e Antonia Lucia Filingeri.] [Per una singolare circostanza egli si colloca all'origine della linea ascendente della successione apostolica della maggioranza dei vescovi della Chiesa Cattolica. Coloro che hanno inteso ricostruire le genealogie episcopali dei romani pontefici e dei vescovi si sono tutti arrestati al suo nome oltre il quale [almeno fino al 2014], non è possibile risalire. Wikipedia] intraprende gli studi giuridici a Palermo, conseguendo la laurea in utroque iure, e quelli teologici; 1524-28, riceve gli ordini minori e quelli maggiori negli anni 1524-1528, mentre è vescovo Giovanni Carandolet, e viene insignito di un beneficio nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Palermo; 1536-1537, intorno a questi anni si trasferisce a Roma venendo a contatto con la giovane congregazione dei Chierici Regolari ed entra al servizio del card. G.P. Carafa, vescovo di Chieti e Protonotario Apostolico presso la Curia Romana; in rappresentanza del card. G.P. Carafa assume il governo della diocesi di Chieti; 1541, 16 marzo, da papa Paolo III, vescovo titolare di Amiclae e vicario generale della chiesa teatina; 1551, 27 luglio, gli viene affidato dal card. G.P. Carafa il governo della diocesi di Napoli come suo vicario; 12 ottobre, viene nominato vescovo di Mottola; 1555, 23 maggio, il card. G.P. Carafa viene eletto papa con il nome di Paolo IV; 5 luglio, il papa lo richiama da Napoli, nominandolo governatore di Roma; 20 dicembre, viene creato cardinale con il titolo di Santa Pudenziana; 1556, 13 aprile, è nominato anche arcivescovo di Pisa e legato pontificio presso l'imperatore Carlo V e il re di Spagna Filippo II; 1559, morto Paolo IV, viene eletto papa il card. Gian Angelo de' Medici con il nome di Pio IV; [Inizia per lui un periodo turbolento e triste che durerà per tutto il pontificato di Pio IV. È coinvolto nelle tristi vicende della famiglia Carafa, viene ingiustamente accusato e imprigionato a Castel Sant'Angelo per circa un anno; trovato innocente viene rilasciato. Fortemente provato e deluso, abbandona ogni incarico e beneficio e si ritira a vita privata.] 1565, 9 dicembre, muore Pio IV; 1566, 7 gennaio, viene eletto papa il suo fraterno amico A.M. Ghislieri con il nome di Pio V; da questi viene reintegrato in ogni incarico e ottiene i titoli cardinalizi di Sant'Anastasia, Sant'Angelo in Peschiera; 1570, opta per il titolo di Santa Maria in Trastevere; 1573, passa all'ordine dei vescovi ed alla sede suburbicaria di Albano; 8 aprile, è nominato "Inquisitore Maggiore" della Chiesa da papa Gregorio XIII; 1574, passa alla sede di Sabina; è anche vescovo di Troia e Patriarca latino di Costantinopoli; 1577, 23 luglio, muore a Roma. [Mentre consumava un pasto, un boccone gli andò per traverso soffocandolo (ex nimio adipe suffucatus). Lascia un nipote vescovo: Prospero Rebiba.] – Segni, Bernardo (Firenze 1504-1558) storico italiano; Tradusse le principali opere di Aristotele e l'Edipo re di Sofocle. Vita di Niccolò Capponi (1723, postuma) Istorie fiorentine (1723, postume, dal 1527 al 1555). |
|