Mario
SCELBA
(Caltagirone, Catania 5 settembre 1901 Roma, 29 ottobre 1991)
uomo politico italiano esponente della Democrazia
cristiana;
laureato in Giurisprudenza, avvocato;
1919
si iscrive al Partito Popolare;
Dal PPI alla DC
Mario Scelba conosceva il suo concittadino Don Sturzo sin dalla più
tenera età, e ne divenne segretario particolare nel 1921. Aderì
così subito al Partito Popolare. Durante il Ventennio esercitò
la professione di avvocato civilista, e divenne amico di Alcide de Gasperi.
1921
segretario personale di don L.
Sturzo;
durante il Ventennio si dedica alla professione di avvocato civilista,
e diviene amico di Alcide de Gasperi;
1943
θ tra i fondatori della Democrazia cristiana;
25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento
provvisorio
sbarcati gli alleati in Sicilia, contribuisce a scrivere
il primo documento programmatico del partito, Le idee ricostruttive
della Democrazia Cristiana;
1945
21 giugno-10 dicembre, ministro delle Poste
("governo
Parri);
10 dicembre-1° luglio 1946, ministro delle Poste
(I "governo
De Gasperi);
1946
eletto deputato all'Assemblea Costituente;
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;
13 luglio-28 gennaio 1947, (II "governo
De Gasperi);
[I governo della Repubblica.]
1947
2 febbraio-31 maggio, ministro dell'Interno
(III "governo
De Gasperi);
1° maggio, strage della Portella della Ginestra;
[Dopo la strage il suo nome viene fatto da Gaspare
Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano,
e da altri banditi in relazione ai gravissimi fatti avvenuti in Sicilia.
Da diversi storici sarà investigato quale elemento chiave delle
connessioni di potere che in un modo o in un altro avrebbero contribuito
alla strage medesima e che, al fine di eliminare definitivamente ogni
traccia, avrebbero poi deciso l'uccisione del capobanda di Montelepre,
avvenuta il 5 luglio 1950.
Ricostruzioni e ipotesi su questi fatti risulteranno, fra le tante,
nell'opera Il binomio Giuliano-Scelba di Carlo
Ruta (1995), in Salvatore Giuliano di Giuseppe
Casarrubea (2001) e in Segreti di Stato di Paolo
Benvenuti (2003). Non sarà mai, tuttavia, portata
alcuna prova e nulla sarà mai accertato.]
31 maggio-23 maggio 1948, ministro dell'Interno
(IV "governo
De Gasperi);
[In vista delle elezioni del 1948 prepara lo Stato al
possibile scoppio di una guerra civile, rafforzando la polizia, espungendo
da essa elementi considerati (dal suo punto di vista) di dubbia fedeltà,
conseguenti ad arruolamenti provvisori avvenuti sul finire della guerra
(Polizia Partigiana).]
La repressione politica nel dopoguerra
Secondo lo storico Giuseppe Carlo Marino,
docente ordinario dell'Università di Palermo, egli dà
il via a una politica repressiva antidemocratica verso gli scioperi
causando numerose vittime e feriti nel corso della sua funzione pubblica.
Sempre secondo il parere di tale studioso, l'avversione a idee di giustizia
sociale di stampo socialcomunista in nome di una priorità di
ordine economico porta a violare le libertà costituzionali di
opinione e assemblea agli appartenenti alle formazioni sindacali e delle
sinistre.
Secondo Elena Aga Rossi e Victor
Zaslavsky, invece, la riorganizzazione della polizia da lui effettuata
avrebbe permesso una riduzione dei delitti politici e un miglioramento
della sicurezza dei cittadini.
1948
18 aprile, eletto deputato (I Legislatura 1948 8 mag - 24 giu
1953) per la Dc nel
collegio di Catania;
23 maggio-27 gennaio 1950, ministro dell'Interno
(V "governo
De Gasperi);
[Il 1948 è l'anno in cui esplode la guerra tra
i vincitori, specialmente tra il Pci e la Dc.
Dopo l'attentato a P.
Togliatti [Ercoli] e i violenti
contraccolpi dei comunisti, egli propone al "governo
De Gasperi" di mettere fuori legge il Pci. Il Consiglio
dei ministri ne discute nel settembre 1948 ed egli si scontra con il
ministro della giustizia, il liberale Giuseppe
Grassi di Lecce, avvocato e docente universitario. La sua proposta
non passa per cui all'inizio del 1949 chiede a tutte le prefetture del
Centronord di riaprire le inchieste sui delitti del dopoguerra. Chiede
inoltre al nuovo Sifar (Servizio informazioni delle forze armate) di
preparare una relazione sull'apparato paramilitare del Pci non soltanto
in Emilia, ma in tutta l'Italia del Nord. I prefetti e i questori obbediscono.
Lo scopo è di dare un nome e un volto ai tanti responsabili di
quei crimini. Gli effetti: molti arresti, molte confessioni, ritrovamento
dei resti di tante vittime sparite nel nulla. Ma anche parecchi eccessi
delle forze dell'ordine.
In autunno, attraverso il quotidiano «l'Unità», diretto
da P.
Ingrao, il Pci fa una campagna di stampa contro di
lui. Le forze di polizia e la magistratura sono accusate di condurre
un processo alla Resistenza. A Modena arriva nientemeno che Davide
Lajolo [ex Ulisse], responsabile
dell'edizione milanese del giornale, per iniziare un'inchiesta su quanto
sta avvenendo in questa provincia.
Nel febbraio 1950 il Sifar gli consegnerà uno
studio dettagliato che conferma l'esistenza di una struttura molto organizzata,
pronta ad "ogni evenienza".]
Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano,
Rizzoli 2010 ]
Dopo le elezioni divenne meno acuto il pericolo di insurrezione
generale armata delle sinistre. Si passò al tempo delle manifestazioni,
violente ma in genere non armate. Nell'Italia di quegli anni, le manifestazioni
erano organizzate soprattutto dai partiti Comunista e Socialista, per
cui Scelba si fece rapidamente fama di nemico e persecutore del comunismo.
La percezione da parte dei simpatizzanti del Partito Comunista e del
Partito Socialista di essere oggetto di una repressione mirata, era
motivata anche dal fatto che la repressione delle manifestazioni avveniva
di norma in modo molto cruento: la cronaca di quei sei anni riporta
in tutto circa 150 morti fra scioperanti e manifestanti vari e migliaia
di feriti ad opera delle forze di polizia, in particolare della "Celere",
preposta alle operazioni di ordine pubblico.
1949
6 giugno, a Venezia, nel corso del terzo congresso nazionale della Dc,
conia il termine "Culturame";
[Esercita grande fermezza nei confronti di don Zeno
Saltini protagonista di iniziative a favore degli orfani e dei
diseredati, tra le quali Nomadelfia, ma le cui idee
progressiste avrebbero potuto essere confuse con l'applicazione degli
ideali comunisti. La sua opposizione a don Zeno
Saltini e a Nomadelfia viene pesantemente criticata
sia dagli intellettuali della sinistra che da quelli cattolici.]
1950
27 gennaio-26 luglio 1951, ministro dell'Interno
(VI "governo
De Gasperi);
1951
26 luglio-16 luglio 1953, ministro dell'Interno
(VII "governo
De Gasperi);
1952
Il suo nome è legato a una legge, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
n°143 il 23 giugno 1952, la legge n°
645, nota come "Legge
Scelba", che vieta l'apologia del regime fascista
e del Partito Nazionale Fascista, che è classificata come reato;
11 luglio-18 settembre, causa malattia, viene sostituito al Ministero
da Giuseppe Spataro;
1953
31 marzo, Legge n° 148
del 31 marzo 1953 o "Legge
truffa";
[Con questa legge elettorale, si tenta di modificare
in senso maggioritario la legge proporzionale vigente dal 1946,
introducendo un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione
del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o a un gruppo
di liste apparentate in caso di raggiungimento del 50% più uno
dei voti validi.
La Legge passa con i soli voti della maggioranza democristiana ma non
ha effetti pratici, dal momento che alle elezioni politiche dello stesso
anno la Dc e le liste
a essa apparentate non otterranno la maggioranza assoluta.]
7 giugno, rieletto deputato (II Legislatura 1953 25 giu -
11 giu 1958) per la Dc
nel collegio CUN (II);
16 luglio-17 agosto, (VIII "governo
De Gasperi);
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo
Pella);
1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo
Fanfani);
10 febbraio-16 luglio 1955, presidente del Consiglio
dei ministri e ministro dell'Interno ("governo
Scelba);
[Alla guida di una coalizione di centro aperta ai socialdemocratici,
con Giuseppe Saragat vice presidente.]
1955
6 luglio, Giovanni Gronchi viene eletto
presidente della Repubblica;
16 luglio-15 maggio 1957 (I "governo
Segni");
1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo
Zoli");
1958
25 maggio, rieletto deputato (III Legislatura 1958 12 giug
- 15 mag 1963) per la Dc
nel collegio di Catania;
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo
Fanfani);
1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo
Segni");
1960
25 marzo-26 luglio, ("governo
Tambroni);
26 luglio-21 febbraio 1962, ministro dell'Interno
(III "governo
Fanfani);
1962
21 febbraio-21 giugno 1963, (IV "governo
Fanfani);
1963
28 aprile, rieletto deputato (IV Legislatura 1963 16 mag -
4 giu 1968) per la Dc
nel collegio di Catania;
21 giugno-4 dicembre, (I "governo
Leone");
4 dicembre-22 luglio 1964, (I "governo
Moro");
1964
22 luglio-23 febbraio 1966, (II "governo
Moro");
1966
23 febbraio-24 giugno 1968 (III "governo
Moro");
[Ostile al centrosinistra, è invitato a far parte
del nuovo governo di centrosinistra, ma rifiuta l'offerta.]
1968
19 maggio, eletto senatore (V Legislatura 1968 5 giu-24 mag
1972) per la Dc regione
Catania;
24 giugno-12 dicembre 1968, (II "governo
Leone");
12 dicembre-5 agosto 1969, (I "governo
Rumor");
1969
5 agosto-27 marzo 1970, (II "governo
Rumor");
presidente (1969-71) del Parlamento europeo;
presidente (1969-73) del Consiglio nazionale della Dc;
1970
27 marzo-6 agosto, (III "governo
Rumor");
6 agosto-17 febbraio 1972, ("governo
Colombo");
1972
17 febbraio-26 giugno, (I "governo
Andreotti");
7-8 maggio, rieletto senatore (VI Legislatura 1972 25 mag -
4 lug 1976) per la Dc
regione Catania;
26 giugno-7 luglio 1973 (II "governo
Andreotti");
1973
7 luglio-14 marzo 1974, (IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-23 novembre, (V "governo
Rumor");
23 novembre-12 febbraio 1976, (IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-29 luglio, (V "governo
Moro");
5 luglio, rieletto senatore (VII Legislatura 1976 lug-19 giu
1979) per la Dc regione
Catania;
29 luglio-11 marzo 1978, (III "governo
Andreotti");
1978
11 marzo-20 marzo 1979, (IV "governo
Andreotti");
1979
20 marzo-4 agosto, (V "governo
Andreotti");
3 giugno, rieletto senatore (VIII Legislatura 1979 20 giu-11
lug 1983) per la Dc
regione Catania;
4 agosto-4 aprile 1980, (I "governo
Cossiga");
1980
4 aprile-18 ottobre, (II "governo
Cossiga");
18 ottobre-28 giugno 1981 ("governo
Forlani");
1981
28 giugno-23 agosto 1982, (I "governo
Spadolini");
1982
23 agosto-1° dicembre, (II "governo
Spadolini");
1° dicembre-4 agosto 1983, (V "governo
Fanfani);
1983
26 giugno, elezioni politiche (IX Legislatura 1983 12 lug-1 lug 1987);
[Non si è ripresentato alle elezioni e
si ritira dalla vita politica.]
4 agosto-1° agosto 1986, (I "governo
Craxi");
1986
1° agosto-17 aprile 1987 (II "governo
Craxi");
1987
17 aprile-28 luglio, (VI "governo
Fanfani);
14 giugno, elezioni politiche (X Legislatura 1987 2 lug-22 apr 1992);
28 luglio-13 aprile 1988, ("governo
Goria");
1988
13 aprile-22 luglio 1989, ("governo
De Mita");
1989
22 luglio-12 aprile 1991, (VI "governo
Andreotti");
1991
12 aprile-28 giugno 1992, (VII "governo
Andreotti");
29 ottobre, muore a Roma.
___________________________
GOVERNO 1954 10 febbraio-16 luglio 1955
Il Governo Scelba è stato il decimo governo della Repubblica
Italiana, il quarto della II legislatura. È rimasto in carica
dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955 per un totale di 511 giorni, ovvero
1 anno, 4 mesi e 26 giorni.
Indice [nascondi]
1 Composizione
2 Presidente del Consiglio dei ministri
2.1 Vicepresidente del Consiglio dei ministri
2.2 Segretario del Consiglio dei ministri
2.3 Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
3 Ministeri senza portafoglio
4 Ministeri
4.1 Affari esteri
4.2 Interno
4.3 Grazia e Giustizia
4.4 Bilancio
4.5 Finanze
4.6 Tesoro
4.7 Difesa
4.8 Pubblica Istruzione
4.9 Lavori Pubblici
4.10 Agricoltura e Foreste
4.11 Trasporti
4.12 Poste e Telecomunicazioni
4.13 Industria e Commercio
4.14 Commercio con l'Estero
4.15 Marina Mercantile
4.16 Lavoro e Previdenza Sociale
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Liberale Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 263
19
13
5
3
303
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Partito Nazionale Monarchico
Movimento Sociale Italiano
Totale Opposizione 143
75
40
29
287
Totale 590
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Liberale Italiano
Südtiroler Volkspartei
Totale Maggioranza 116
4
3
2
125
Partito Comunista Italiano
Partito Socialista Italiano
Partito Nazionale Monarchico
Movimento Sociale Italiano
Unità Popolare
Altri
Totale Opposizione 51
26
16
9
9
1
112
Totale 237
Composizione del governo:
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Democratico Italiano
Partito Liberale Italiano
Presidente del Consiglio dei ministri 1954
10 febbraio-16 luglio 1955
Mario Scelba
Vicepresidente del Consiglio dei ministri
Giuseppe Saragat
Segretario del Consiglio dei ministri
Oscar Luigi Scalfaro
Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Roberto Lucifredi, Raimondo Manzini, Giuseppe Ermini (fino al 19/09/54,
poi ministro)
Ministeri senza portafoglio
Presidente del comitato dei ministri per la Cassa per il Mezzogiorno
e per l'esecuzione di opere straordinarie per l'Italia settentrionale
e centrale
Pietro Campilli
Rapporti fra Governo e Parlamento
Raffaele De Caro
Riforma amministrativa
Umberto Tupini
Turismo e spettacolo
Giovanni Ponti
MINISTERI
Affari esteri
Ministro Attilio Piccioni fino al 16/09/54
Gaetano Martino dal 16/09/54
Sottosegretari Vittorio Badini Confalonieri, Lodovico Benvenuti, Francesco
Maria Dominedò
Interno
Ministro Mario Scelba, ad interim
Sottosegretari Guido Bisori, Carlo Russo
Grazia e Giustizia
Ministro Michele De Pietro
Sottosegretari Ercole Rocchetti
Bilancio
Ministro Ezio Vanoni
Sottosegretari Mario Ferrari Aggradi
Finanze
Ministro Roberto Tremelloni
Sottosegretari Edgardo Castelli, Guido Cortese
Tesoro
Ministro Silvio Gava
Sottosegretari Giuseppe Arcaini, Giustino Valmarana, Angelo Mott, Antonio
Maxia, Domenico Chiaramello (fino al 18/02/54), Luigi Preti (dal 17/03/54)
Difesa
Ministro Paolo Emilio Taviani
Sottosegretari Virginio Bertinelli, Giacinto Bosco, Fiorentino Sullo
Pubblica Istruzione
Ministro Gaetano Martino fino al 19/09/54
Giuseppe Ermini dal 19/09/54
Sottosegretari Maria Jervolino, Giovanni Battista Scaglia
Lavori Pubblici
Ministro Giuseppe Romita
Sottosegretari Emilio Colombo
Agricoltura e Foreste
Ministro Giuseppe Medici
Sottosegretari Antonio Capua, Mario Vetrone
Trasporti
Ministro Bernardo Mattarella
Sottosegretari Egidio Ariosto, Salvatore Mannironi
Poste e Telecomunicazioni
Ministro Gennaro Cassiani
Sottosegretari Gaetano Vigo
Industria e Commercio
Ministro Bruno Villabruna
Sottosegretari Emilio Battista, Gaspare Pignatelli, Gioacchino Quarello
Commercio con l'Estero
Ministro Mario Martinelli
Sottosegretari Paolo Treves
Marina Mercantile
Ministro Fernando Tambroni
Sottosegretari Corrado Terranova
Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Ezio Vigorelli
Sottosegretari Umberto delle Fave, Vittorio Pugliese, Armando Sabatini
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