Papa
Pio XII
(1939-58)
Gennaio
19, Urbano Cioccetti, ex
presidente centrale interino degli Uomini d'Aziona Cattolica,
è il terzo sindaco democristiano del dopoguerra a Roma (dopo l'ing.
Rebecchini e il sen. Tupini);
21, articolo del card. A.
Ottaviani sul «Quotidiano»: «Servire
la Chiesa e non servirsene»;
27, il dott. Bartolomeo
Migone presenta a Pio XII le credenziali
d'ambasciatore d'Italia.
Febbraio
18, il papa annuncia una missione straordinaria perché
sia restituito all'Urbe il suo volto cristiano;
22, «Paese Sera»
pubblica un articolo di R.
Peyrefitte: «Roma dei Papi»
che varrà all'autore l'immediata incriminazione per vilipendio
al Pontefice;
23, Taranto, cento passionisti
predicano la grande missione.
Marzo
1°, il Tribunale di Firenze condanna primo vescovo
dal Concordato a oggi mons. P.
Fiordelli, vescovo di Prato, per aver offeso la reputazione
di due cittadini che hanno preferito il matrimonio civile a quello religioso;
[Per aver definito pubblici peccatori e concubini i coniugi Mauro
Bellandi e Loriana Nunziati, una coppia
di cittadini pratesi che si sono sposati con rito civile;
[Viene processato per diffamazione: è condannato in primo grado
al pagamento di 40.000 lire di multa, e assolto in appello per l' "insindacabilità
dell'atto".]
Il card. Giacomo Lercaro ordina il lutto
alle chiese di Bologna. Pio XII sospende
le feste per l'anniversario della sua incoronazione. Interminabili polemiche
nella stampa.
21, il pretore di Fano condanna
p. Tommaso Toschi, della "Fraternitas"
di Bologna, a 8 mesi di reclusione senza condizionale, per aver disturbato
un comizio comunista del 1957 nei pressi di Fano.
["Fraternitas": è una comunità
di religiosi, provenienti da diversi ordini e congregazioni e particolarmente
addestrati alla polemica di piazza, voluta dal card. Giacomo
Lercaro (e da lui dotata di molti mezzi: macchine, microfoni, ecc.)
specialmente per controbattere i comunisti nelle zone rosse. Sui metodi
piuttosto pesanti usati dai "Frati della volante"
come è comunemente chiamata la "Fraternitas" persino
parecchi cattolici hanno sollevato riserve.]
24, Bologna, il prof. G.
Dossetti dà le dimissioni da consigliere comunale per prepararsi
al sacerdozio.
Aprile
18-20, Cadenabbia (Como),
Convegno Nazionale degli Scrittori promosso dalla rivista
«Leggere».
Tema: «Unificazione della cultura nel nostro
paese».
Maggio
3, III assemblea della CEI
(Conferenza Episcopale Italiana): interviene con un comunicato sulle elezioni.
25, Elezioni politiche.
Giugno
1°, muore don Giulio Facibeni;
muore Pier Paolo Trompeo;
19, dimissioni del "governo
Zoli";
Luglio
4, Terni, una folla di 15.000 persone attende
invano l'apparizione della Madonna;
9-10,
Bruxelles, si tiene la Conferenza internazionale della Democrazia
cristiana, promossa:
- dalle NEI (Nouvelles Équipes Internationales),
- dall'organizzazione cristiano-democratica dell'Americva Latina,
- dall'Unione cristiano-democratica dell'Europa centrale (costituita dai
rappresentanti in esilio dei paesi comunisti).
12, il Senato dà
la fiducia al "governo Fanfani";
Agosto
12, Val d'Aosta, la comunità "Massiccio
Bianco" villeggia sul Monte Bianco per sfuggire alla fine del mondo
che avverrà nel 1960.
Settembre
6, scoppia lo "scandalo
della farina" della POA (Pontificia
Opera d'Assistenza in Italia);
8-11,
Como, e Bellagio, V Congresso Nazionale degli Scrittori Cattolici
Italiani.
Tema: «Il Divino nella società contemporanea».
21-28,
Bari, XXXI Settimana Sociale.
Tema: «Le classi e l'evoluzione sociale».
Ottobre
3, Firenze, si apre il "Colloquio Mediterraneo"
promosso da G. La Pira;
9, giovedì,
ore 03:52, muore Pio XII.
10-12,
Vienna, si tiene il Colloquio internazionale sul problema sacerdotale
in Europa;
23, Firenze, Corte d'Appello,
nuovo processo (terminato il 25) a mons. P.
Fiordelli, vescovo di Prato: assoluzione perché "il
fatto non costituisce reato".
Lo stesso giorno l'on. Silvio Milazzo viene
eletto Presidente della Regione Siciliana con 54 voti contro 27 (andati
a Barbaro Lo Giudice, candidato della Dc),
grazie ai voti di 17 "frondisti" democristiani.
28, viene eletto papa il
card. Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca
di Venezia:
Papa
Giovanni XXIII
(1958-63)
Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto
il Monte, Bergamo 1881-Roma 1963)
1893, inizia a scrivere il Giornale dell'anima (sospeso un anno
prima della morte e pubblicato nel 1964);
1904, ordinato sacerdote θ assunto come segretario (1904-14) dal vescovo
di Bergamo G.M.
Radini Tedeschi;
1914, 22 agosto, muore il vescovo G.M.
Radini Tedeschi di cui scrive una biografia (pubblicata nel
1916);
1921, dopo essere stato cappellano militare durante la guerra, viene chiamato
a Roma a dirigere l'«Opera di propagazione della fede»;
1925, eletto vescovo θ inviato a Sofia come visitatore apostolico in Bulgaria;
1934, diplomatico a Istanbul;
1945, Pio XII, ottemperando alla richiesta
perentoria di Ch.
De Gaulle, che vuole liberare la Francia dai prelati piω compromessi
col regime di Pιtain, a cominciare dal nunzio
Valerio Valeri, lo invia come diplomatico
a Parigi; θ questo il periodo della theologie nouvelle e dei preti
operai;
1953, patriarca di Venezia;
1957,
2 gennaio, nella prolusione a un corso di aggiornamento sociale
per religiose, richiamandosi ad una affermazione del suo predecessore
card. G.
Piazza ( 30.11.1957), egli definisce come «le
cinque piaghe del Crocifisso»:
1 - il liberalismo,
2 - il marxismo,
3 - la democrazia progressista,
4 - la massoneria,
5 - il laicismo.
2 agosto, Venezia, stavolta invece egli non esita a far conoscere
di nuovo il suo punto di vista, e questa volta non già soltanto
attraverso il suo patrocinio segreto, o per lo meno non esplicito, come
quello accordato ai giovani del «Popolo del
Veneto», bensì con un atto pubblico e solenne e, per
di più, del tutto inconsueto nella prassi dei vescovi;
lo stesso giorno in cui Venezia vede l'apertura del congresso socialista,
egli fa pubblicare un manifesto con cui dà il pubblico benvenuto
ai socialisti [
].
Ma la Curia romana, visti cadere nel vuoto successivi inviti, spicca l'ordine
di condanna, evitando al cardinale un intervento strettamente personale,
ma associandovelo, com'è del resto inevitabile.
Roma, lo stesso giorno, nel pomeriggio, p. Martegani
riceve per telefono da un suo confratello di Venezia il testo del manifesto
che si affretta a comunicare al suo generale e porta quindi in Segreteria
di Stato a mons. Tardini.
I cardinali del "Pentagono" vengono subito messi al corrente
della cosa mentre il papa è informato solo l'indomani mattina;
4 agosto, il card. G.
Piazza si mette n comunicazione telefonica con mons. Urbani,
arcivecovo di Verona, e con mons. Bortignon,
vescovo di Padova, per aver maggiori informazioni al riguardo;
5 agosto, si riunisce il "Pentagono". Viene deciso un
passo della Concistoriale presso il patriara e di dare una risposta indiretta
al manifesto attraverso un articolo de «L'Osservatore romano»
che dovrà apparire lo stesso pomeriggio e attraverso una nota ufficiale
della «Radio vaticana» [
]
Qualche giorno dopo anche il patriarca deve intervenire cn questa brusca
affermazione:
«A Venezia un dialogo dei cattolici con le
forze marxiste non è stato mai aperto né lo può essere.
Recenti e chiari documenti miei personali e dell'Episcopato triveneto
su questo punto restano più che mai nella loro grave validità
e significazione».
1958, 28 ottobre, eletto papa
dopo tre giorni di conclave, si rende conto di essere un papa di «provvisoria
transizione».
Novembre
17, «L'Osservatore Romano» annuncia
la creazione di 23 nuovi cardinali [vedi box a lato].
24, una sentenza della Corte
Costituzionale dichiara che non è necessaria alcuna autorizzazione
per l'aperrtura di templi ed oratori non cattolici.
Dicembre
3, il papa delega la CEI (Conferenza
Episcopale Italiana) a decidere sulle cariche dell'Azione Cattolica;
7, Palermo, viene annunciata
la costituzione dell' "Unione Siciliana Cristiano-Sociale";
10, Bari, l'arcivescovo,
mons. Enrico Nicodemo è nominato presidente
del Comitato Permanente per le Settimane Sociali dei Cattolici
d'Italia;
12-15,
IV assemblea della CEI (Conferenza Episcopale
Italiana): studio per una revisione degli statuti interni;
14, udienza del papa alla
CEI (Conferenza Episcopale Italiana), le cui decisioni
vengono da lui approvate in linea di massima.
Lo stesso giorno Giovanni XXIII nomina mons.
Carlo Grano nuovo nunzio apostolico presso
la Repubblica Italiana.
15, Giovanni
XXIII eleva il primo africano alla dignità della porpora
cardinalizia.
20, «L'Osservatore
Romano» annuncia che il Sant'Uffizio ha ordinato il ritiro del volume
Esperienze pastorali di don Lorenzo Milani
pubblicato a Firenze con imprimatur del card. Elia
Dalla Costa nella primavera precedente, e ne ha vietato qualsiasi
ristampa.
Esce postumo il Giudizio Universale di G.
Papini.
______________
|
In Italia,
dal 1861 al 1958,
le forze del clero si sono ridotte di due terzi.
Il ricorso ai laici da parte della gerarchia ecclesiastica, dapprima
considerato una extrema ratio, più tardi si è
rivelato un'impensata opportunità.
Invitando infatti i semplici fedeli a collaborare alla propria attività,
la Chiesa non solo ha finito per rafforzare le proprie strutture,
ma ha dato praticamente vita, nel contempo, a un'opposizione antistatale
che, a lungo andare, se non altro non manca di far sentire i suoi
effetti.
Tutta la storia di questi ultimi anni all'interno della Dc
e dell'Azione cattolica è costellato di
episodi di condanne, e sconfitte dei gruppi di sinistra.
All'uscita di G.
Dossetti dalla Dc fa riscontro l'uscita
di Carretto e poi di Mario
Rossi dalla gioventù di Azione cattolica;
all'esilio volontario dell'assistente ecclesiastico don Arturo
Paoli, emigrato a Orano tra i preti operai, fa riscontro
la condanna di Nomadelfia e del suo fondatore don Zeno
Saltini, ecc.
Dopo una breve stagione in cui è sembrata possibile una maggiore
apertura verso le aspirazioni di rinnovamento di tanti cattolici,
le forze conservatrici, che hanno ormai il completo controllo della
gerarchia ecclesiastica, sembrano più che mai prossime a
realizzare quello che da anni è il fine di tutta la loro
azione: fare della Dc un partito cattolico e nazionale,
privo di qualunque sia pur tenue autonomia nei confronti del Vaticano,
e docile strumento per instaurare in Italia un esperimento esemplare
di Stato confessionale moderno.
|
LAICISMO
IN ITALIA
|
Elettori dei
partiti condannati dalla Chiesa |
Anni |
Elezioni Politiche |
n. |
% |
Votanti |
1946 |
Assemblea Costituente |
11.089.898 |
48,28 |
22.968286 |
1948 |
I Legislatura |
11.669.878 |
44,42 |
26.268.912 |
1953 |
II Legislatura |
12.038.858 |
44,44 |
27.087.701 |
1958 |
III Legislatura |
13.709.490 |
46,37 |
29.560.269 |
Sono additati come cenacoli
di laicismo:
- Roma, «Mondo», «L'Espresso», «Dibattito
Politico»;
- Torino, «La Stampa», Editrice
Einaudi;
- Milano, «Il Giorno», «Milano Sera», «L'Umanitaria»;
- Firenze, «La nuova Italia» (promossa dal gruppo degli
ex dirigenti del Partito d'Azione), «Il Ponte», «Il
Nuovo Corriere» (quotidiano).
Comune ai tre primi centri è il Movimento Comunitario di Adriano
Olivetti, banditore di un «laicismo
temperato e scientifico».
Tra le case editrici più battagliere:
- Laterza: a Bari continua
una sua alacre, aggiornata e sensibilissima influenza sulla cultura
contemporanea (specie attraverso la collana "I libri
del tempo", oltre 60 volumi dal 1951);
- Feltrinelli;
- Parenti: (la "Collana
Stato e Chiesa", diretta da E.
Rossi, è giunta in due anni al suo decimo volume). |
MASSONERIA
|
|
P.G.
(1) |
G
(2) |
C.M.
(3)
|
V.-I.
(4) |
Totale |
Piemonte |
40 |
|
7 |
13 |
60 |
Lombardia |
54 |
|
24 |
17 |
95 |
Trentino Alto-Adige |
7 |
|
|
|
7 |
Veneto |
20 |
|
6 |
5 |
31 |
Friuli-Venezia Giulia |
13 |
|
|
3 |
16 |
Liguria |
39 |
|
25 |
8 |
72 |
Emilia - Romagna |
22 |
|
4 |
6 |
32 |
Toscana |
61 |
17 |
1 |
9 |
88 |
Umbria |
5 |
|
|
4 |
9 |
Marche |
13 |
|
1 |
1 |
15 |
Lazio |
47 |
7 |
8 |
18 |
80 |
Abruzzi e Molise |
9 |
|
29 |
6 |
44 |
Campania |
49 |
|
9 |
23 |
81 |
Puglia |
29 |
|
13 |
18 |
60 |
Basilicata |
6 |
|
1 |
|
7 |
Calabria |
25 |
|
5 |
6 |
36 |
Sicilia |
66 |
|
6 |
10 |
82 |
Sardegna |
6 |
|
2 |
2 |
10 |
Località imprecisate |
21 |
|
|
20 |
41 |
Estero |
4 |
|
6 |
|
10 |
Totale |
536 |
24 |
147 |
169 |
876 |
(1) P.G.: Palazzo
Giustiniani.
[Si dibatte ancora in gravi difficoltà ma rimane il più
forte, anche se ultimamente lo hanno privato dell'appoggio dell'Associazione
dei liberi pensatori "Giordano Bruno", retta dall'Antico
Gran Maestro della fallita massoneria di Palazzo Brancaccio. Nonostante
tutto Palazzo Giustiniani può gloriarsi di avere rapporti ufficiali,
e quindi riconoscimento, con 98 Grandi Logge regolari nel mondo: con
tutte quelle cioè del Centro e del Sud America, con quelle
degli Stati Uniti ad eccezione di 8, con una del Canadà, con
quasi tutte quelle dell'Europa continentale, con quelle delle Filippine
e del Giappone.
[Nel 1957 mancano ancora le Grandi Logge del Commonwealth, dell'Irlanda,
della Finlandia, della Danimarca, della Norvegia, della Svezia e della
Grecia.
Palazzo Giustiniani auspica pure e si adopera all' «unità
delle Comunità Nazionali Massoniche Europee (primo passo verso
l'Unità mondiale
) con la partecipazione dei Grandi Orienti
di Francia e del Belgio».
Nella Convenzione di Lussemburo (1952) sono state poste le basi di
questa unione mondiale. Il Gr. Or. d'Italia è stato ammesso
a farne parte il 27 maggio 1955, e se ne tratterà di nuovo,
su proposta dell'avv. Cipollone, nel
Convegno dei Gran Maestri (Lussemburgo, 10-12- luglio 1959).]
(2) G: Piazza del Gesù.
[Trasferitasi da alcuni anni in via delle Botteghe Oscure, è
in pieno disfacimento.]
(3) C.M.: Movimento pro-Unificazione o Confederazione
Massonica di Chieti (di rito scozzese).
(4) Gruppi vari o incerti.
Nel quaderno del 4 giugno 1960 di «Civiltà Cattolica»,
p. G. Caprile tenterà di ricostruire
la «topografia massonica italiana»
attuale.
- 1957, 12 novembre, l'Agenzia Italia,
riportando alcune informazioni di fonte ufficiale massonica, afferma
di sapere che «si nota un crescente afflusso
di aderenti alle logge massoniche e alle varie organizzazioni laiche,
specie di giovani operai e studenti. Né mancano le donne». |
. Carlo
Falconi, Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos
Edizioni 2008.
. Lorenzo Bedeschi, Geografia del
laicismo italiano (Roma 1957, U.C.I.I.M.)
. Carlo Falconi, La Chiesa e le organizzazioni
cattoliche in Europa, Milano 1960, Edizioni di Comunità.
|
Cardinali |
Conclave che ha eletto
Giovanni XXIII
(25-28 Ottobre 1958)
|
Ordine dei vescovi
- Eugenio Tisserant (decano) (1884 - giu 1936 - feb 1972)
- C.
Micara (1879 - feb 1946 -
mar 1965)
- G.
Pizzardo (1877 - dic 1937 -
ago 1970)
- Benedetto Aloisi Masella (1826
- feb 1946 - set 1970)
- Federico Tedeschini (1873 - mar
1933 - nov 1959)
- Marcello Mimmi (1882 - gen 1953
- mar 1961)
Ordine dei preti
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - ago 1961)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - ago 1977)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872 -
mar 1933 - lug 1960)
- Maurilio Fossati (1876 - mar 1933
- mar 1965)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872
- mar 1933 - dic 1961)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - gen 1968)
- Giacomo Copello (1880 - dic 1935
- feb 1967)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - gen 1965)
- Gregorio Pietro XV Agagianian (1895 - feb 1946 - mag 1971)
- James Mc Guigan (1894 - feb 1946 - apr 1974)
- Clemente Roques (1880 - feb 1946 - set 1964)
- Carlos De Vasconcellos Motta (1890 - feb 1946 - set 1982)
- Norman Gilroy (1896 - feb 1946 - ott 1977)
- Francis Spellman (1889 - feb 1946 - dic 1967)
- José Rodriguez (? - feb 1946 - dic 1958)
- Clemente De Gouveia (1889 - feb 1946 - feb 1962)
- Jaime De Barros Camara (1894 - feb 1946 - feb 1971)
- Enrique Pla y Deniel (1876 - feb 1946 - lug 1968)
- Emanuele Arteaga y Betancourt (1879 - feb 1946 - mar 1963)
- Joseph Frings (1887 - feb 1946 - dic 1978)
- Ernesto Ruffini (1888 - feb 1946
- giu 1967)
- Antonio Caggiano (1889 - feb 1946
- ott 1978)
- Tomaso Tien Ken Sin (1890 - feb 1946 - lug 1967)
- Augusto Alvaro Da Silva (1876 - gen 1953 - ago 1968)
- Gaetano Cicognani (1881 - gen 1953
- feb 1962)
- Angelo Giuseppe Roncalli [Giovanni
XXIII] (1881 - gen 1953 - giu 1963)
- Valerio Valeri (1883 - gen 1953
- lug 1963)
- Pietro Ciriaci (1885 - gen 1953
- dic 1966)
- Maurice Feltin (1883 - gen 1953 - set 1975)
- Carlos De La Torre (1873 - gen 1953 - lug 1968)
- Giorgio Grente (1872 - gen 1953
- mag 1959)
- Giuseppe Siri (1906
- gen 1953 - mag 1989)
- Giovanni D'Alton (1882 - gen 1953 - feb 1963)
- James McIntyre (1886 - gen 1953 - lug 1979)
- Giacomo Lercaro (1891 -gen 1953
- ott 1976)
- Stefan Wyszynski (venerabile) (1901 -gen 1953 - mag 1981)
- Beniamini de Arriba y Castro (1886 -gen 1953 - mar 1973)
- Fernando Quiroga y Palacios (1900 -gen 1953 - dic 1971)
- Emile Léger (1904 -gen 1953 - nov 1991)
- Crisanto Luque (1889 -gen 1953 - mag 1959)
- Valerian Gracias (1900 -gen 1953 - set 1978)
- Giuseppe Wendel (1901 -gen 1953 - dic 1960)
Ordine dei diaconi
- N.
Canali (1874 - dic 1935 - ago 1961)
- A.
Ottaviani (1890 -gen 1953 - ago
1979)
Assenti:
-Jozsef Mindszenty (venerabile)
(1892 - feb 1946 - mag 1975) (impedito dal governo ungherese)
-Alojzije Stepinac (1898 - gen 1953 - feb 1960) (beatificato
ott 1998) (impedito dal governo jugoslavo)
Presenti: 51 |
L'Italia conta da sola un sesto di tutti i vescovi
della Chiesa cattolica.
Al 1° gennaio 1958 secondo l'Annuario pontificio 1958
i vescovi titolari di diocesi in Italia sono 257.
[Ma le diocesi sono oltre 320: parte di esse sono rette da uno
stesso vescovo e qualcuna, come quella di Napoli, è momentaneamente
vacante.
Nonostante il numero dei suoi componenti, però, l'episcopato
italiano è tutt'altro che un espiscopato ragguardevole
come quello di altre nazioni (es. Francia e Germania per restare
in Europa) e una delle ragioni è data dal fatto della sua
dispersione.
Per giunta, mai in Italia anche dopo l'unificazione politica
del Paese si è avuta finora un'assemblea plenaria dell'episcopato
(i vescovi tedeschi, invece, si riuniscono annualmente a Fulda,
e quelli francesi semestralmente a Parigi).
Una sola volta, l'11 febbraio 1954, si è avuta una riunione
dei presidenti delle 18 regioni conciliari italiane.
Forse la causa sta nel fatto che il primate d'Italia è
il papa e il papa non ha bisogno di riunire l'episcopato italiano
per conoscerne i problemi, tanto gli è vicino.
(Dei concili presieduti dal papa darebbero d'altra parte all'espiscopato
italiano un ruolo di importanza eccessiva nella Chiesa).
Anche le riunioni dei vescovi per regione (là dove avvengono)
mancano di coordinazione reciproca.]
Tra i 257 vescovi titolari troviamo:
- 35 piemontesi,
- 30 lombardi,
- 33 veneti.
[Molti vescovi settentrionali reggono diocesi del Sud, mentre
non si hanno casi di vescovi di origine meridionale titolari di
diocesi del Nord (e uno solo è titolare d'una diocesi del
centro: mons. Pietro Parente, foggiano,
arcivescovo di Perugia.
Un territorio particolarmente privilegiato per tale reclutamento
è poi sempre stato, ed è tuttora, la diocesi
di Vicenza; infatti sono vicentini:
. card. Elia dalla Costa, arcivescovo
di Firenze,
. mons. Giuseppe Zaffonato, arcivescovo
di Udine,
. ?, vescovo di Adria,
. ?, vescovo di Isernia,
. ?, vescovo di Lanciano,
. ?, vescovo di Reggio Emilia,
. ?, vescovo di Treviso,
. ?, vescovo di Troia,
. ?, vescovo di Sulmona.
Che questa preponderanza veneto-lombarda (della parte orientale
soprattutto della Lombardia) significhi fatalmente integralista
e reazionaria lo lamentava già ai suoi tempi R.
Murri nel rievocare la storia della sua Democrazia
cristiana, che aveva sempre trovato nei veneti l'ostacolo
più insormontabile:
«Tutta la campagna contro la Dc fu
cosa essenzialmente veneta; strano fenomeno di regionalismo. Veneto
era il Toniolo, veneti il Paganuzzi e i suoi immediati collaboratori;
veneto il Saccardo, direttore del giornale «la difesa»
di Venezia (e già lo stesso titolo è significativo),
e il Sacchetti, direttore per molti anni della «Unità
cattolica» di Firenze; veneti i fratelli sacerdoti Scotton
che da Breganze, con la loro «Riscossa», fulminavano
settimanalmente con i più astiosi e tristi metodi di polemica
i democristiani; veneti i vescovi che più si distinsero
nelle ostilità e nelle condanne
; veneto, infine e soprattutti,
il cardinale Sarto, poi Pio X, e veneta la piccola corte personale
che egli portò con sé in Vaticano.
Ora il Veneto cattolico, eccezion fatta per il
Rosmini, che di troppo superava, con il potentissimo ingegno e
con l'animo, ogni angusto particolarismo, non era mai
entrato nello spirito dei cattolici del Risorgimento,
e nel periodo che cade sotto il nostro esame, esso, soprattutto,
rappresentò l'antirisorgimento. Austriaco era
il loro modo di intendere l'autorità, svoltosi in un clima
di perfetto accordo fra l'autorità ecclesiastica e la civile,
e la docile supina accettazione dell'autorità da parte
dei sudditi: austriaca la loro inettitudine a trasferirsi sul
terreno della libertà
».
[R.
Murri, La Democrazia cristiana, Roma 1945.]
E oggi sono veneti i più noti e battaglieri campioni dell'anticomunismo
nell'episcopato:
. mons. G.B.
Bortignon, vescovo di Padova,
. mons. B.
Socche, vescovo di di Reggio Emilia.
Altri veneti o bergamaschi:
. Muccin, della diocesi di Concordia,
suffraganea di Venezia;
. Battaglia, di Brembate Sopra, nel
Bergamasco;
. Benedetti, di Treviolo, pure in
diocesi di Bergamo.
In rapporto al Pentagono, la posizione dei vescovi
delle maggiori sedi espiscopali d'Italia è la seguente:
- Napoli, la sede è vacante;
- Torino, arcivescovo Fossati (integralista
ma ottuagenario);
- Firenze, arcivescovo Dalla Costa
(integralista ma ottuagenario);
- Genova,
- Milano, arcivescovo ? (progressista);
- Venezia, patriarca Roncalli (progressista);
- Bologna, arcivescovo ? (progressista);
- Palermo, card. Ruffini (integralista);
|
Concistoro cardinalizio del 15 Dicembre 1958
(regnante Giovanni XXIII)
|
-
Giovanni Battista Montini [Paolo
VI] (1897 - 6 ago 1978)
- Giovanni Urbani (1900 - 17 set
1969)
- Paolo Giobbe (1880 - ago 1972)
- Giuseppe Fietta (1883 - ott 1960)
- Ferdinando Cento (1883 - gen
1973)
- Carlo Chiarlo (1881 - gen 1964)
- Amleto Cicognani (1883 - dic
1973)
- José Garibi y Rivera (1889 - mag 1972)
- Anton Maria Barbieri (1892 -
lug 1978)
- William Godfrey (1889 - gen 1963)
- Carlo Confalonieri (1893 - ago
1986)
- Richard Cushing (1895 - nov 1970)
- Alfonso Castaldo (1890 - mar
1966)
- Paul Marie Richaud (1887 - feb 1968)
- John F. O'Hara (1888 - ago 1960)
- José Bueno y Monreal (1904 - ago 1987)
- Franziscus König (1905
- vivente al 31.12.1999)
- Julius Döpfner (1913 - lug 1976)
- Domenico Tardini (1888 - lug
1961)
- Alberto di Jorio (1884 - set
1979)
- Francesco Bracci (1879 - mar
1967)
- Francesco Roberti (1889 - lug
1977)
- Andrea Jullien (1882 - gen 1964)
|
SEGRETERIA DI STATO VATICANA
"Pentagono Vaticano":
[ex Triumvirato]
. N.
Canali,
. C.
Micara,
. G.
Pizzardo,
[Pur senza rivestire alcun titolo ufficiale, è, sin dai
tempi di Pio XI,l'uomo del Sacro
Collegio più esperto e consultato in materia di apostolato
dei laici. In questi ultimi anni, dopo la costituzione del Comitato
permanente dei Congressi internazionali per l'apostolato dei laici,
Pio XII lo ha nominato presidente
della Commissione ecclesiastica del Comitato stesso (tra i membri
della quale è anche il gesuita p. Giacomo
Martegani.]
. Marcello Mimmi,
. A.
Ottaviani.
[I cinque cardinali del "Pentagono" hanno i
pieni poteri sull'intera finanza vaticana.]
Il Sacro Collegio conta, tra gli italiani, ed
esclusi i membri del "Pentagono":
- 8 cardinali di Curia o residenti a Roma ad
nutum del Pontefice (al punto da non potersene allontanare
senza il suo permesso):
. Alessandro Verde
(93enne, non ha alcun incarico);
[ 29/30 marzo 1958]
alleati del "Pentagono":
. Pietro Fumasoni Biondi
(prefetto di Propaganda Fide*);
[il 1° marzo 1958 sarà chiamato al suo fianco, come
pro-prefetto, l'americano card. S.A.
Stritch.
Egli contesta al card. E.
Tisserant intere regioni orientali perché Paesi
di missione; il cardinale francese, ovviamente, sostiene l'opposto.***]
. Pietro Ciriaci
(prefetto del Concilio**);
. Gaetano Cicognani
(prefetto dei Riti);
. Benedetto Aloisi Masella
(prefetto dei Sacramenti);
. F.
Tedeschini (prefetto della Fabbrica
di San Pietro);
antagonisti del "Pentagono":
. V.
Valeri (prefetto dei Religiosi §);
. C.
Costantini (cancelliere di Santa Romana
Chiesa);
- 6 cardinali vescovi residenziali.
Altri esponenti delle Congregazioni qui si ricordano:
. mons. Pietro Sigismondi, segretario
di "Propaganda Fide", arcivescovo di Neapoli di Pisidia;
. p. Acacio Coussa, successore del
card. V.
Valeri all'Orientale.
Da notare è la protezione accordata dal "Pentagono"
all'Istituto
secolare dell'Opus Dei (o, più precisamente,
Societas Sacerdotalis Sanctae
Crucis et Opus Dei).
Particolare non certo trascurabile: nel primo numero della rivista
trimestrale, «Studi cattolici», uscita nella seconda
metà del 1957 e diretta da Cunials
e da mons. Giacomo Violardo, figura
un articolo del card. A.
Ottaviani. Tra gli altri autori, nel
primo numero vi sono articoli di don Luigi
Sturzo, Eugenio Pacelli, Pella,
Colombo, Ceriani,
Ciprotti, Giannini,
Palarzini, ecc..
"Protettore" dell'Opus Dei
è il card. F.
Tedeschini, già nunzio apostolico
in Spagna.
[vedi box a lato]
Gli uomini politici democristiani che sono stati (o sono) più
a contatto con gli uomini del "Pentagono" e più
attivi nel sostenerne le mire sono:
. G. Gonella,
. M. Scelba,
. G. Pella,
. G. Andreotti,
. G. Togni,
. F.
Tambroni,
. P.E.
Taviani.
Tra i personaggi ecclesiastici che hanno curato questi rapporti
troviamo:
. mons. P.
Barbieri [don Falsario],
. vescovo R.
Ronca,
. vescovo F.
Angelini [sua Sanità].
Tra il "Pentagono" e il mondo politico italiano fanno
da trait d'union ufficiosi i gesuiti:
. p. A.
Messineo,
. p. G.
Martegani.
A sua volta, p. G.
Martegani mantiene anche contatti più delicati
con la segreteria personale di Pio XII,
dove vigilano e lavorano tre presenze silenziose e discrete, i
gesuiti:
. p. A.
Bea
. p. R.
Leiber,
. p. W.
Hentrich.]
I trait d'union tra il "Pentagono" e gli uomini
politici italiani vanno naturalmente cercati negli ambienti della
Segreteria di Stato e della Nunziatura, ma più in quella
che in questa (che è quasi esclusivamente esecutrice, mentre
la prima è anche deliberante).
|
* La congregazione di Propaganda Fide
la più nota e leggendaria congregazione della Chiesa, dopo
quella del Santo Uffizio è diventata, nell'attuale dopoguerra,
per volontà del card. Pietro Fumasoni
Biondi, il centro strategico della politica anticomunista
e filoamericana del "Pentagono". E continuerà ad
esserlo sempre più ora che, con inattesa decisione, Pio
XII ha chiamato al suo fianco, come pro-prefetto, il cardinale
americano Samuele Stritch, fino a ieri
arcivescovo di Chicago. Irlandese di origine, il nuovo pro-prefetto
non attenuerà certo l'impulso filoamericano del suo superiore.
** La congregazione del Concilio, cosiddetta perché
un tempo era incaricata dell'interpretazione dei canoni del Concilio
tridentino, è estremamente importante, avendo praticamente
nelle mani la disciplina del clero e del popolo di tutti i Paesi
non missionari e non sottoposti alla Congregazione orientale; in
pratica, cioè, di tutti gli Stati del mondo occidentale.
Clero minore e laicato cattolico in Italia sono, dunque, raggiunti
dal "Pentagono" attraverso le direttive del card. Pietro
Ciriaci e del suo segretario, uno degli
uomini più autorevoli della Curia e più fedeli ai
cinque mons. Francesco Roberti.
*** Nella congregazione per la Chiesa Orientale
il "Pentagono" può contare su due alleati di primo
piano nella persona di p. Acacio Coussa,
un basiliano aleppino, che ne è l'assessore, e del romano
mons. Amerigo Giovannelli, sostituto.
§ Perfino nella congregazione dei Religiosi,
l'unico sacro dicastero retto da un cardinale anti-Pentagono, i
cinque hanno come alleati:
. Arcadio Larraona, claretiano, segretario
[Di lui R. Peyrefitte, in Cavalieri
di Malta, ha scritto che: «brucia
di tutti i fuochi del fanatismo e risuscita lo spirito dell'Inquisizione».]
. ?, sottosegretario. |
. Carlo Falconi,
Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos
Edizioni 2008. |
ORDINI RELIGIOSI MASCHILI
("Stati di perfezione")
[Senza contare le loro ramificazioni secondarie
e gli oltre 1.200 ordini femminili.] |
Tipo |
n. Ordini |
Categoria |
n. membri |
Totale
membri |
- 40 ordini propriamente detti |
4 |
canonici regolari |
3.353 |
137.807 |
12 |
monaci |
22.414 |
16 |
ordini mendicanti |
72.535 |
8 |
chierici regolari |
39.505 |
- 72 congregazioni religiose clericali |
|
|
|
94.126 |
- 23 società di vita comune senza voti |
|
|
|
19.581 |
- 26 congregazioni religiose laicali |
|
|
|
44.390 |
- 4 istituti secolari |
|
|
|
n.d. |
FRANCESCANI |
|
|
|
|
|
|
minori |
26.320 |
|
|
|
minori conventuali |
4.170 |
|
|
minori cappuccini |
15.138 |
|
|
Terz'ordine regolare di S. Francesco |
721 |
I Gesuiti [vedi box a dx] con
uffici nelle varie Congregazioni vaticane sono attualmente 58,
ma qualcuno ricopre anche parecchie cariche; p. Felice
Cappello, ad esempio, è presente in ben 9 fra Congregazioni
e Commissioni.
Nella Segreteria di Stato, dove ufficialmente non ne risulta nemmeno
uno, in realtà lavorano alacremente:
- alcuni capi sezione della curia generalizia gesuitica di Borgo
di S. Spirito,
- gran parte dei padri del Collegio degli scrittori della «Civiltà
cattolica»,
- i superiori e i professori del Pontificio istituto orientale,
- vari docenti della Università gregoriana e dell'Istituto
biblico.
Ma la Compagnia di Gesù offre alla Segreteria di Stato
ben oltre che delle semplici consulenze: e cioè i suoi
organizzatissimi servizi d'informazione, che hanno sedi differenziate
a:
1 - Borgo di S. Spirito,
2 - Villa Malta,
[Il centro il più perfetto e completo dei tre è
ospitato nella famosa ex-villa Bülow, in
via di Porta Pinciana 1, già sede di un noto dancing e
acquistata dai gesuiti nel 1950, e truccato abilmente dalla presenza,
negli stessi ambienti, del "Collegio degli scrittori"
della «Civiltà cattolica».
È infatti affidato alla direzione del siciliano p. Calogero
Gliozzo, che è anche direttore, dal marzo 1955,
della «Civiltà cattolica».
La direzione di p. Calogero Gliozzo
è però puramente nominale: quella effettiva è
nelle mani di p. Fiorello Cavalli,
un vicentino di 45 anni che da molto tempo è alla testa
d questa specie di Intelligence Service della Compagnia
di Gesù. Quest'ultimo, in particolare, è uno specialista
nel settore Urss e Paesi comunisti e nel settore dell'America
latina.
I capi degli altri settori sono:
. p. Antonio Messineo,
per l'Italia;
. p. G.M. Rubio,
per la Spgna e il Portogallo;
. p. Giuseppe Gill,
Per l'Inghilterra e il Commonwealth;
. p. Francesco Giannatasio,
per l'Estremo Oriente;
. p. Giuseppe Valentini,
per la Francia e il Benelux;
. p. J. Hardon,
per gli Stati Uniti e il Canada;
. p. Guglielmo De Vries,
per il Medio Oriente;
. p. Francesco Kempf,
per la Germania.
Oltre a questa divisione territoriale, questo centro informativo
ha poi un'altra suddivisione per argomenti, e cioè:
. p. L.M. Caldiroli
(Sezione per i movimenti sindacali e operai del mondo occidentale);
. p. Alberto De Marco
(Sezione sull'organizzazione industriale occidentale);
. p. Giovanni Caprile
(Sezione sui movimenti internazionali anticattolici o non cattolici);
. p. Giuseppe Rambaldi
(Sezione per la sorveglianza sull'episcopato italiano);
. p. Enrico Baragli
(Sezione sulla stampa e il cinema italiano);
. p. Mario Scaduto
(Sezione su correnti cattoliche di sinistra, con speciale attenzione
per la Francia);
. p. Ugo Rocco (Sezione
scuole cattoliche di tutto il mondo);
. p. Angelo Perego
(Sezione partiti comunisti e socialisti nell'Europa occidentale).
Ogni sezione dispone, oltre che di collaboratori stabili, di collaboratori
viaggianti e soprattutto di una fittissima rete di corrispondenti
che, in maggioranza, sono padri della Compagnia di Gesù,
ma talvolta appartengono anche ad altri ordini religiosi o sono
addirittura dei laici.
Questo centro informativo è fornito di notevoli crediti
ed esegue operazioni finanziarie soprattutto tramite tre grandi
istituti bancari italiani, e cioè:
- Banco
Ambrosiano,
- Banco
di Roma,
- Banco
di Sicilia.
Recentemente però i gesuiti hanno provveduto a costiture
un ente finanziario autonomo, l'Ifis
(Istituto finanziario iniziative sociali) con
sede amministrativa a Milano in Via Unione 1.
Lo scopo dell'Ifis è di svolgere
tutte le operazioni finanziarie che necessitano al Centro informativo
per le sue attività di documentazione e di informazione.
Il suo consiglio di Amministrazione si compone di:
. Carlo Baldini,
banchiere;
. prof. Orio Giacchi
(titolare di Diritto canonico all'Università cattolica
di Milano e membro del Cnel (Consigio dell'Economia
e del Lavoro),
. rag. Piero Vecelio.]
3 - Istituto orientale.
[Assieme all'annesso "Russicum" costituisce il centro
di informazioni relativo alla Russia e Paesi satelliti, al Medio
e Estremo Oriente.
I gesuiti hanno dislocato un po' ovunque centri di profughi orientali
e anticomunisti, centri di studi (appoggiati in genere a università),
scuole apostoliche di peparazione per i futuri missionari dei
Paesi ora dominati dal comunismo; sono in contatto e offrono assistenza
spirituale ai vari gruppi (Ratz, Vms,
Rao, Saf, Kov)
paramilitari anticomunisti; dirigono giornali di propaganda in
lingue slave, e si servono dei loro religiosi penetrati oltrecortina
o là viventi per tenere al corrente il Vaticano sulla situazione
nei vari Paesi.
Sia Villa Malta che l'Istituto orientale
sono però di per sé centri esclusivamente tecnici
esecutivi.
La Curia generalizia invece (e specialmente la Segreteria centrale,
diretta da p. Giacomo Naughton)
svolge soprattutto delicatissime funzioni di rapporti diplomatici,
senz'altro più ampie di quelle condotte dalla stessa Segreteria
di Stato (limitata ai contatti coi diplomatici accreditati presso
il Vaticano). I suoi capisezione più influenti (e la loro
influenza, oltre che personale, subisce le alternative dell'influenza
degli Stati che rappresentano) sono:
. p. Vincenzo McCormick
- sezione americana;
[È senz'altro l'uomo più influente. Si dà
per certo, ad esempio, che la nomina di mons. Antonio Samorè
a segretario della S. congregazione per gli Affari ecclesiastici
straordinari e apresidente della Pontificia commissione per la
Russia sia stata da lui concordata col Dipartimento di Stato americano
e confermata poi dal papa. Il fatto è che dal 1954 i rapporti
tra il Dpartimento di Stato e la Curia generalizia gesuitica sono
i più intimi e cordiali possibili (non si esclude che abbia
anche giovato la presenza nell'Ordine del figlio di Foster Dulles,
ordinato sacerdote della Compagnia di Gesù nel 1957).
. p. Saveriano Azcona
- sezione spagnola#;
. p. Pietro van Gestel
- sezione tedesca#;
. p. Antonio Presern -
sezione slava;
. p. Edoardo Goulet
- sezione araba#;
. p. Giovanni Swain -
sezione inglese;
. p. Bernardo de Gorostarzu
- sezione francese.
(# Esponenti delle direttive della politica attuale della Curia
di Borgo S. Spirito sono i più quotati, oltre al già
citato esponente della sezione americana).
I domenicani, da alcuni decenni ormai, tentano
su tutti i fronti un'autentica "renovatio fidei".
Dopo aver infatti lasciato volentieri ai gesuiti la difesa della
Chiesa, hanno scelto per sé (si pensi a J.-B.-H.
Lacordaire in Francia) le posizioni di più spericolata
e generosa avanguardia.
I domenicani presenti nei vari dicasteri della Curia sono 32,
dei quali ben 7 nel solo Sant'Uffizio.
Per tradizione è poi riservata loro la carica di "Maestro
dei Sacri palazzi apostolici", come pure quella di "Teologo
della Segreteria di Stato", introdotto da mons. G.B.
Montini.
[Attualmente p. Luigi Ciappi,
fiorentino, professore di Dogmatica all' "Angelicum"e
di Estetica tomistica alla "Minerva".]
Anche se non hanno posizioni eccezionali, quello che conta, nelle
attività che svolgono, è l'impronta inconfondibile
del loro stile.
Fieri di aver dato alla Chiesa 4 papi, 69 cardinali, 17 santi
canonizzati e centinaia di beati, la loro finalità, a 700
anni dalla fondazione, è sempre la stessa: testimoniare
la verità cattolica attraverso lo studio e la predicazione.
L'unico conservatorismo a cui consentono (e con severa passione)
è il culto della filosofia tomistica, di cui Leone
XIII li ha costituiti custodi. Ma, anche in questo campo,
nessuno come loro ha saputo concilare la fedeltà alla novità.
In paragone a loro i gesuiti sono degli autentici medievali. Del
resto è noto a tutti lo spirito d'emulazione, spesso anche
di rivalità, che caratterizza i rapporti dei due grandi
Ordini intellettuali della Chiesa.
Oltre all' "Angelicum" in Roma e agli "Studia Generalia"
in ogni provincia (dotati di vere e proprie facoltà teologiche),
essi hanno una università propria a Manila (la
più grande università cattolica del mondo:
25.000 studenti), e intere facoltà o cattedre speciali
(di Teologia o Filosofia) in parecchie università
sia libere che di Stato (come a Friburgo, Le Laulchoir, Salamanca,
Nimega, Amsterdam, Washington, Parigi, Lovanio, Graz, Tokio, ecc.).
Ma in genere (come in Francia) è attraverso la stampa che
essi dominano la vita intellettuale di non pochi Paesi.
Ecco le più celebri riviste domenicane:
in Francia:
- «Actualité religieuse dans le monde»,
- «Vie spirituelle»,
- «Vie intellectuelle»,
- «Maison-Dieu»,
- «Revue thomiste»,
- «Revue biblique»,
- «Radio-Cinema»,
- «Revue des sciences théologiques et philosophiques»;
in Spagna:
- «Ciencia tomista»,
- «Salmaticenses»,
- ecc.
In tutto il mondo l'Ordine promuove circa 320 periodici del più
vario tenore.
Da quanto esposto, mentre i programmi sostanzialmente conservatori
e reazionari del "Pentagono" coincidono con quelli dei
gesuiti, la loro distanza da quelli dei domenicani è altrettanto
evidente. Se quindi è stato facile ai cinque assicurarsi
la collaborazione dei primi, quella dei secondi li ha costretti
ad un'autentico atto di forza.
Non tutti gli ordini religiosi, sia maschili che femminili, hanno
un cardinal protettore (es. Pio XII).
Tra gli altri i gesuiti e i barnabiti. Quanto ai primi, però,
si può praticamente ritenere che abbiano anch'essi nel
papa il loro protettore, dato il vincolo particolare di fedeltà
con cui si legano ai vari successori di s. Pietro
(il famoso "quarto voto").
Circa le "protettorie" degli ordini religiosi va detto
che, se esse impongono degli obblighi morali ai cardinali che
ne sono titolari, sono però incomparabilmente più
notevoli i vantaggi che essi ne traggono e che costituiscono,
in definitiva, un flusso cospicuo e periodico di omaggi di ogni
genere.
Comunque la distribuzione delle "protettorie"
è piuttosto irregolare:
. card. Celso Costantini ( ott 1958)
1,
. card. Alessandro Verde 9,
. card. ? Cicognani 23,
. card. Benedetto Aloisi-Masella
37.
I cardinali del "Pentagono":
. N.
Canali, 41,
[Ha quella dei Servi di Maria (15.49 membri), dei Frati minori
conventuali (4.170), dei Frati francescani dell'Atonement e della
congregazione corrispondente femminile, ecc.
Egli è inoltre:
- Gran priore commendatario in Roma del Sacro e sovrano Ordine
militare gerosolimitano di Malta, (vedi R.
Peyrefitte, I Cavalieri di Malta, 1957)
- Gran maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.]
. C.
Micara, 129 (primato assoluto nel
Sacro Collegio),
[Ha quella degli Scolopi (2.317 membri) e dei Fratelli delle scuole
cristiane (16.689), dell'ordine dei Frati minori e delle Clarisse
che ne dipendono (i minori sono 26.320), dei Frati minori cappuccini
(15.138), del Terz'ordine regolare di san Francesco (721), dell'antico
ordine dei Mercedari (929) ecc.]
. G.
Pizzardo, 54,
. Marcello Mimmi,
2 (appena pasato da una sede vescovile alla Curia),
. A.
Ottaviani, 13.
In queste cifre non sono tuttavia racchiusi soltanto gli ordini
religiosi ma, sia pure in nettissima minoranza, anche alcuni istituti,
collegi, associazioni.
[Da ciò si evince, tanto per fare un esempio, che l'intero
Ordine francescano è controllato in ogni suo ramo dal card.
N.
Canali e dal card. C.
Micara.]
|
Fonte: Annuario Pontificio
1958.
[Il lettore deve considerare tutti questi dati come approssimativi
in difetto, perché alcune voci (come quelle relative ai quattro
istituti secolari) non recano nell'Annuario il numero dei
membri dei rispettivi ordini.] |
. Carlo Falconi,
Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos
Edizioni 2008. |
ENTI ECONOMICI
E AMMINISTRATIVI DEL VATICANO
- Congregazione della reverenda fabbrica di San Pietro
(card. Tedeschini)
- Reverenda Camera Apostolica
(card. decano Tisserant)
[Ha cura dei beni e dei diritti temporali della Santa Sede, specialmente
sede vacante.]
- Elemosineria apostolica
(arcivescovo Diego Venini)
[A cui è affidata la sorveglianza o l'amministrazione di
alcuni istituti scolastici o di beneficenza dipendente dalla S.
Sede.]
- Commissione cardinalizia di vigilanza per il Santuario
di Pompei
(alle dipendenze della Sacra congregazione Concistoriale)
[Una lauta prebenda come tutti sanno
]
VERI STRUMENTI DELLA POLITICA FINANZIARIA
DELLA SANTA SEDE
- Amministrazione dei beni della Santa Sede,
(Fondata da Leone XIII nel 1879)
[Si può definire il demanio mobiliare e immobiliare del
Vaticano: amminisitra i grandi possessi edilizi e fondiari, situati
soprattutto a Roma, e gestisce i pacchetti azionari di società
italiane ed estere.]
- Amministrazione speciale della Santa Sede,
(Fondata da Pio XI nel 1929)
[È sorta per amministrare circa 2 Mdi di lire
che, all'atto della firma del Concordato,
furono versati alla S. Sede dal governo italiano. Somma oggi enormemente
accresciuta e che costituisce il Tesoro vaticano.
La maggior parte di esso si trova depositato [sembra] presso la
Banca Morgan di
New York e il Credit Suisse
di Zurigo, e viene impiegato in opportune operazioni di arbitraggio
tra oro monetario e lingotti d'oro e in operaizoni di cambio fra
le diverse valute d'importanza mondiale.]
- Istituto per le Opere di Religione,
(Fondato da Pio XII nel 1942)
[Ha le funzioni d'una grande banca con diramazionii mondiaoli.
ATtraverso di esso, sono effettuate tutte le operazioni bancarie
che interessano le nunziature, le delegazioni aotozliche, gli
ordini religiosi.
Le funzioni, le prerogative, la politica di questi tre formidabili
strumenti di potere economico s'accentrano tutte nel card. N.
Canali.
[Egli è infatti:
- pro-presidente della Commissione cardinalizia preposta all'Amministrazione
dei beni della Santa Sede,
- pro-presidente della Commissione cardinalizia preposta all'Amministrazione
speciale della Santa Sede,
- membro, insieme agli eminentissimi card. G.
Pizzardo e card. C.
Micara, della Commissione cardinalizia
preposta all'Istituto per le Opere di Religione.
Se si aggiunge che il card. N.
Canali è anche il presidente
della Commisione che governa la città del Vaticano, con
tutte le iniziative economico-finanziarie connesse, si può
affermare che egli è il vero dittatore e la mente
direttiva della finanza vaticana.
Il conte E.P.
Galeazzi, cameriere segreto di spada e cappa, architetto
dell'attività sportiva del "Circolo
di San Pietro" dal 1923, è ora delegato speciale
per gli Affari ecclesiastici straordinari (che lo colloca quasi
allo stesso livello del card. N.
Canali; inoltre, ricopre pure le cariche
di:
- capo dei servizi tecnici e di quelli economici della Città
del Vaticano;
- direttore dei lavori pubblici di proprietà del Vaticano,
dentro e fuori il perimetro vaticano, disseminati nei vari quartieri
di Roma, nelle varie città italiane e all'estero;
- membro della commissione permanente per la tutela dei monumenti
storici e artistici dipendenti dalla S. Sede;
- consulente tecnico dell'Opera per la provvista di nuove chiese
a Roma;
- architetto regolare della fabbrica di San Pietro;
- membro del Consiglio di presidenza della pontificia commissione
per la cinematografia, la radio e la televisione;
- membro dell'ufficio del Maestro di camera di Sua Santità.
Egli rappresenta inoltre gli interessi e i pacchetti azionari
dell'Amministrazione dei beni della S. Sede e dell'Amministrazione
speciale della S. Sede in alcune tra le principali società
finanziarie italiane e cioè:
- Generale Immobiliare
(Vicepresidente),
[Le azioni sono possedute per il 30% dall'Amministrazione
speciale della Santa Sede, e per il 10% da un gruppo
di società di assicurazione controllate dal Vaticano.
Ha ormai diramazioni a Milano, Palermo, Napoli, Genova, Livorno,
Pisa e Catania.]
- Ras (Riunione
adriatica di sicurtà),
- Invest, del Gruppo
"La Centrale",
- Società romana di elettricità,
- Società imprese Centro Italia
(gruppo Mattoli, Ferrovie
Roma-Nord),
- Società Acqua Pia Antica Marcia,
- Istituto per l'edilizia economica e popolare
di Roma,
- Cit (Compagnia italiana turismo).
Naturalmente, il conte E.P.
Galeazzi non è il solo laico che assista il
card. N.
Canali nella direzione della finanza
vaticana. Sopra di lui, se non altro per dignità di sangue,
sono i tre nipoti di Pio XII: Carlo
Pacelli, Giulio Pacelli e
Marcantonio Pacelli.
Vicino a lui, ma a un gradino inferiore:
. Massimo Spada, banchiere;
. Bernardino Nogara, finanziere),
. marchese Giovan Battista Sacchetti,
furiere maggiore dei sacri palazzi,
. ing. Eugenio Gualdi,
. conte Paolo Blumenstihl,
. barone Francesco Mario Oddasso,
. Vittorio Cerruti, ex ambasciatore,
lo Stato Maggiore, in pratica, della finanza vaticana.
In particolare:
. E.P.
Galeazzi,
. Carlo Pacelli,
affiancati da:
. ing. Eugenio Gualdi,
. marchese Giovan Battista Sacchetti,
. conte Paolo Blumenstihl,
. Giulio Pacelli,
. Marcantonio Pacelli,
assumono l'effettiva direzione degli affari romani;
. Massimo Spada, segretario generale
dell'IOR;
. Bernaridno Nogara, delegato emerito
dell'Amministrazione speciale S. Sede,
hanno invece il compito di coordinare e dirigere l'enorme
demanio azionario che il Vaticano possiede nelle maggiori società
italiane.
Altri particolari:
- Istituto romano beni stabili
è controllato dall'Amministrazione speciale della
Santa Sede, e dagli eredi Volpi
di Misurata;
- Società condotte d'acqua
(il 25% del capitale è posseduto dall'Amministrazione
dei servizi pubblici: acqua, energia Antica Marcia).
Inoltre un cospicuo gruppo di banche affianca l'azione della maggiore
di esse: accanto al Banco
di Roma operano, con importanti diramazioni
in tutta l'Italia centrale:
- Banco di Santo Spirito,
[presidente: marchese Giovan Battista Sacchetti.]
- Credito centrale del Lazio,
- Istituto centrale di credito,
e altri istituti d'importanza minore.
Da questo primo nucleo finanziario ha avuto inizio quella
che può essere definita la vera e propria conquista di
Roma da parte della finanza vaticana.
Gli obiettivi essenziali sono rimasti lo svilppo edilizio della
città e la gestione dei servizi pubblici: acqua, energia
eletrica, gas, trasporti.
Accanto all'Istituto beni stabili,
alle Condotte d'acqua, all'Acqua
Marcia, nascono:
- Società romana di elettricità,
- Italiana gas,
- Pibigas,
- Sai Ferrovie del Sud-Est,
- Ferrovie Roma-Nord,
- Molini Biondi,
- Molini Pantanella,
- Teti (passata di recente all'IRI),
concessionaria dei servizi telefonici in tutta l'Italia centrale.
In tutti questi gruppi la finanza vaticana ha posizioni
di controllo o di sospcua minoranza.
La Santa Sede comincia quindi ad avere i primi contatti finanziari
con i gruppi capitalistici del Nord e nascono le prime alleanze
e i primi scambi di pacchetti azionari.
Così nelle Ferrovie del Sud-Est
troviamo accanto alla famiglia Bombrini
quella Pacelli; nell'Istituto
beni stabili, Nogara rappresenta
l'Amministrazione beni S. Sede, e il marchese Giacinto
Guglielmi di Vulci rappresenta il pacco d'azioni degli
Eredi Volpi di Misurata.
Ma l'alleanza più importante si realizza nella Società
romana di elettricità e nella Teti:
qui la finanza vaticana entra in contatto con uno dei gruppi finanziari
più forti e intraprendenti d'Italia, con estesissime diramazioni
industriali: il gruppo milanese "La
Centrale" presieduto da Luigi
Bruno, uno degli uomini più abili e noti dell'economia
italiana.
["La Centrale" è
una formidabile holding, con interessi prevalenti nei settori
elettrici e telefonici. Controlla:
- Selt-Valdarno,
- Società Romana elettricità,
- Idroelettrica Alto Liri,
- Ala, società elettrica,
- Termoelettrica tirrena,
- Forze endogene napoletane,
- Società elettrica maremmana,
- Forze idrauliche Appennino centrale,
- Idroelettrica alta Toscana,
- Basso Cismon idroelettrica irrigazione.
Controllava anche la Teti (passata
di recente all'IRI)
e la Larderello, passata alle Ferrovie
dello Stato.
"La Centrale" ha inoltre
grosse partecipazioni nella holding "Bastogi,
strade ferrate meridionali", e nella Pirelli.
Queste due ultime, a loro volta, controllano il capitale de "La
Centrale".
In questo incrocio di interessi si inserisce ormai in
modo stabile e profondo anche la finanza vaticana i cui
campi d'espansione, oltre a quelli tradizionali dell'attività
immobiliare e creditizia, sono le assicurazioni, l'industria cementiera
e le partecipazioni elettriche.
Inoltre, la Commissione cardinalizia deputata a presiedere e
controllare la Poa
(Pontifica opera d'assistenza per l'Italia) fondata sul finire
del 1943 e provvista di statuto speciale dieci anni dopo sin
dalla sua costituzioneè quella stessa che presiede allo
Stato della Città del Vaticano, composta da due soli membri
del Sacro Collegio:
. card. N.
Canali, presidente;
. card. G.
Pizzardo.
Secondo i dirigenti di questo ente giuridicamente straniero nonché
antidemocratico e paternalistico, lo Stato italiano dovrebbe essere
pago di adempiere al suo dovere di finanziare l'assistenza della
Poa e di rispettarne il diritto al "monopolio".
Ciò che è semplicemente contrario al diritto
comune, alla Costituzione [art. 38]
e alla giustizia.
Questo ente non ammette peraltro un controllo sulla propria amministrazione
neppure per le somme percepite dallo Stato italiano, ma è
altresì un ente che ostacola (e finora vittoriosamente)
lo stesso urgentissimo riassetto dell'assistenza in Italia (oltre
23.000 enti, tra grandi e piccoli, statali e parastatali, religiosi
e privati!) con la minaccia di provocare un "casus
belli" tra Stato e Chiesa, e intanto realizza un'espansione
sempre più vasta e assorbente nell'intento di poterr così
attuare il fatto compiuto dell'estensione della sua attività
all'intero Paese.
[La Dc, e anche i partiti di centro, non hanno
finora preso in considerazione sufficiente il problema posto dalla
presenza e dall'attività della Poa
in Italia. Per il semplice fatto che ne hanno ricavato e continuano
a trarne, soprattutto la prima, gli utili più cospicui.
I pacchi-viveri e pacchi-vestiario di questo ente straniero sono
un talismano preelettorale troppo prezioso per privarsene così
alla leggera.
Quanto ai partiti di destra, sono anche troppo note le simpatie
che essi godono da parte del presidente e dei dirigenti della
Poa, parecchi
dei quali sono ex-gerarchi del passato regime.
Perdipiù, visto che ormai nel partito democratico esistono
vari e ben organizzati gruppi interni (Confintesa, Coltivatori
diretti, Azione cattolica), mons. F.
Baldelli si è chiesto perché mai solo
la Poa non
dovrebbe avere un proprio gruppo di deputati, consapevoli di dover
esclusivamente a essa la propria elezione e impegnati perciò
nel modo più completo a sostenere la causa in Parlamento
e nei ministeri.
E così, alle prossime elezioni, la Poa
avrà i suoi candidati nelle liste della Dc
in testa ai quali sarà l'attuale amministratore generale
avv. E.
Pennacchini, nipote di mons. F.
Baldelli.
|
. Carlo
Falconi, Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos
Edizioni 2008. |
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|
Azione
Cattolica
(italiana)
«segue da 1956»
- Presidente nazionale:
. dott. L. Gedda
(1952-1959)
- Ass.te eccles.co gen.le:
. arcivescovo Mario Jsmaele Castellano, O.P.
(1956 3 ago-6 giu 1961)
[1 - FIUC (Federazione italiana
uomini cattolici);
2 - UFCI (Unione femminile
cattolica italiana);
3 - FUCI (Federazione Universitaria
Cattolica Italiana);
4 - GIAC (Gioventù Italiana
di Azione Cattolica).]
1958
Dicembre
il mandato al dott. L.
Gedda non viene rinnovato da Giovanni
XXIII.
«segue 1959»
Opus Dei
«segue da 1957»
1958
Lo scopo dell'istituto secondo l'Annuario pontificio 1958
è di «diffondere fra tutte
le classi della civiltà civile, e specialmente fra gli intellettuali,
la vita di perfezione evangelica». Un formula anodina,
che on dice nulla del suo integralismo esasperato, sul quale invece non
è affatto reticente il teorico dell'istituzione, Urteaga
Loidi nel suo libro forse più tipico, Il valore divino
dell'umano.
In Spagna i membri dell'Opus
Dei riescono a controllare, specie con l'aiuto del
ministro dell'Istruzione Ibanez Martin, il
40% circa dei professori di università, il Consiglio superiore
di ricerche scientifiche e la maggior parte delle riviste culturali.
In Italia l'istituto ha un collegio internazionale a Roma con duecento
allievi appartenenti a undici nazioni, e il consiglio generale retto dal
presidente e fondatore mons. J.M.
Escrivα de Balaguer; altri centri poi ha a Palermo e a Milano.
Ma in Italia non ostenta naturalmente quello stile e quegli atteggiamenti
per cui i suoi avversari spagnoli lo chiamano il "Ku-Klux-Klan"
del cattolicesimo.
Per ora, anzi, è appena noto attraverso le attività delle
edizioni Ares, dove, fra l'altro, ha visto
la luce il volume citato di Urteaga Loidi,
con una significativa prefazione di p. Raimondo
Spiazzi.
I membri dell'Opus
Dei secondo il «Time» del 18 marzo 1957
sono distribuiti in 4 classi:
1) numerari (circa 7.000, tra preti e laici) coi tre
voti;
2) oblati (circa 12.000: intellettuali, operai, agricoltori)
col solo voto di castità;
3) soprannumerari (25.000 ca) con voti condizionati;
4) cooperatori (50.000 ca) senza voti.
Tra costoro possono esservi persino dei non cattolici. Le donne sono ammesse
in tutte e quattro le categorie.
In Italia l'iniziativa più clamorosa è stata quella del
lancio della rivista trimestrale «Studi cattolici»,
avvenuto, coi primi due numeri, nella seconda metà del 1957; una
rivista che, sotto l'etichetta di "rivista
di teologia pratica" nasconde la sua precisa ispirazione integralista
e che conformemente alle idealità dei suoi promotori, fa soprattutto
appello alle élite cattoliche, ai maiores come essa li
chiama, affinché nel combattere i mali della società presente
si adoperino a «introdurre la teologia nell'economia,
nella politica, nelle scienze, nelle lettere e nelle arti
gli occhi ai
tempi nuovi, all'ordine futuro, decisi a tentare cose nuove, pronti alla
crociata degli arditi a illuminare la marea incomposta dei lavoratori,
a scuotere il torpore della borghesia, a donare il pane della verità
ai dirigenti, a costruire, insomma, un mondo di Dio».
A questo scopo «Studi cattolici» diretta da Cunials
e da mons. Giacomo Violardo punta sulla
collaborazione degli esponenti cattolici più in vista di ogni settore,
per investire tutte le manifestazioni della vita associata con lo stesso
afflato di apostolico intransigentismo.
«segue 1959»
Gesuiti
«segue da 1954»
[preposito generale: p. ? (?-?)]
1958
I membri sono ormai 33.732, di cui poco più della
metà "fratelli laici", ossia non sacerdoti.
[In proposito va rilevato come la Compagnia di Gesù sia l'ordine
religioso che meglio valorizza i membri non sacerdoti, affidando loro
spesso anche funzioni di notevole responsabilità.]
Diffusi in ogni continente:
- 9 assistenze (così si chiamano le loro circoscrizioni
territoriali);
- 50 province,
- 31 vice-province.
La crescita più rapida è soprattutto in America dove soltanto
negli Stati Uniti ne contano circa 7.000.
Un quinto del loro totale attendono alle missioni (oltre 2.000 in India,
circa 900 in Africa, 450 in Giappone e circa 1.300 negli arcipelaghi tra
Cina e Australia).
E nelle zone di missione si incontrano solo i vescovi dell'ordine: circa
25, più una decina a riposo.
Essi possono contare su:
59 istituti universitari, tra cui:
- "Fordham University" negli Stati Uniti con circa 10.000 studenti;
- "l'Aurore" di Shanghai,
- Tokio,
- Manila,
- "Università Saint Joseph" di Beyrut nel Libano,
- "Università Javeriana" di Bogotà,
- "Università di Nimegai" in Olanda,
- "Pontificia Universidade Católica" di Rio de Janeiro,
- ecc.
oltre 400 istituti superiori e secondari, per lo più collegi,
varie migliaia di scuole primarie (quasi esclusivamente
in territori di missione.
Tutte queste istituzioni servono contemporaneamente a due scopi:
- influire sulla classe dirigente laica di domani;
- reclutare vocazioni all'ordine.
Inoltre la Compagnia di Gesù dirige o gestisce in proprio:
94 tra università teologiche, facoltà o semplici
seminari sparsi un po' in tutti i continenti. Il nucleo più
importante delle prime è senz'altro quello di Roma, dove appartengono
ai gesuiti:
- Pontificia università gregoriana, fondata da Ignazio
di Loyola,
- Pontificio istituto biblico,
- Pontificio istituto orientale.
Le riviste pubblicate dalla Compagnia di Gesù
sono 1.320 in oltre 50 lingue:
- 339 di ascetica,
- 137 scientifiche,
- 77 missionarie,
- 26 di cultura generale,
- 200 teologiche,
- ecc.
per una tiratura superiore a 150 milioni di copie.
Solo il gruppo delle università romane pubblica 15 riviste scientifiche
tra cui:
«Gregorianum» e «Biblica».
Particolarmente significativo il gruppo delle 5 riviste di osservazioni
meteorologiche compiute negli osservatori diretti dai padri della Compagnia
(tra cui famosi quelli di Belén nell'Avan, Zika-wei in Cina e Manila
nelle Filippine: dei gesuiti dirigono anche l'Osservatorio vaticano).
Ma sono soprattutto alcune riviste di cultura generale a rivelare l'influenza
dell'Ordine nel mondo del pensiero:
- «Civiltà Cattolica» per l'Italia,
- «Études» per la Francia,
- «Stimmen der Zeit» per i Paesi tedeschi,
- «The Month» per il mondo anglosassone,
- ecc.
In Italia, dopo aver perso dal Risorgimento in poi il posto che occupavano
nella cultura cattolica, i gesuiti stanno ora riprendendolo.
La regione donde sono mossi alla riconquista delle vecchie posizioni è
la Lombardia, che ha visto sorgere, nell'ultimo decennio, due loro centri
notevoli: quello filosofico di Gallarate (l' "Aloysianum") e
il Centro di San Fedele, nel cuore di Milano.
I gesuiti non si preoccupano di mettere in crisi le recenti e fortunate
attività dei minori francescani ("Angelicum" in città
e il "Fuoco" a Erba) e dei serviti (Corsia dei Servi) o quelle
fondate dal clero secolare ("Didascaleion" e l' "Ambrosianeum"):
cominciano invece col farsi editori di «Letture», una rivista
bibliografica di orientazione morale, poi fondano un Centro di studi sociali,
proseguono aprendo una galleria d'arte, infine promuovono gli Incontri
cinematografici culminanti nell'assegnazione annuale del "premio
San Fedele" (conferito la prima volta a Il
Tetto - 1956, di V.
De Sica).
Essi dimostrano invece tutta la potenza della loro capacità di
influenzare le masse, attuata naturalmente non più sul piano intellettuale
ma con la suggestione di devozioni e pratiche religiose particolarmente
efficaci: ne è un esempio la "Congregazione mariana"
ispirata alla parola d'ordine «Formare
l'elemento scelto per la massa, e arrivare alla massa mediante l'elemento
scelto».
Le congregazioni mariane si dividono per categorie, età,
professioni, condizioni e sono collegate tra loro attraverso una serie
gerarchica di organi che ne fanno un autentico esercito: attualmente
sono oltre 84.000, con milioni di aderenti.
Per il momento, il "Movimento per un mondo
migliore" di p. Lombardi, contrastato
anche all'interno dell'Ordine, non ha fatto fortuna che in Spagna, Portogallo
e qualche paese dell'America latina ma continua tenacemente a diffondersi.
Tutte queste attività, comunque, non bastano ancora a rivelare
il volto più segreto dell'organizzazione gesuitica: quello
che ne fa l'arma difensiva e offensiva più potente della Chiesa:
l'attività informativo-politica.
[Annuario pontificio 1958, in Carlo Falconi,
Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos Edizioni
2008.]
«segue ?»
Ordine dei
frati predicatori
(Ordo fratrum praedicatorum)
[Domenicani]
«segue da 1955»
1958
- maestro generale p. Michele Browne (1955-?);
Sono 8.729 e dislocati in 33 province
del vecchio e del nuovo mondo, con un'attività missionaria che
abbraccia:
- Scandinavia,
- Turchia,
- Siria,
- India,
- Tonchino,
- Cina,
- Formosa,
- Giappone,
- Filippine,
- Antille,
- America del Sud,
- Congo Belga.
«segue 1976»
Cavalieri
di Colombo
[Knights of Columbus]
«segue da 1882»
1958
i soci sono oltre un milione raggruppati in oltre 3.003 "concilii"
e diffusi, oltre che negli Stati Uniti e nei Paesi d'America, nelle Filippine,
in Inghilterra e in Irlanda.
Oltre all'assistenza dei soci, il loro Ordine aiuta con programmi cospicui
e donazioni notevolissime la diffusione della cultura e dellal dottrina
cattolica tra gli americani e gli emigranti, la propaganda tra i protestanti,
ecc., usando dei mezzi più moderni, dalla pubblicità sui
giornali alle conferenze e riunioni di discussione, ai programmi radiofonici.
Tra le sue iniziative vanno ricordate:
- la celebrazione della "Giornata di Colombo" (il 12 ottobre
di ogni anno),
- l'adozione di un codice per i libri a fumetti,
- ecc.
Nel 1948 ha dato il suo appoggio alla politica anticomunista di McCarthy,
con la richiesta al governo federale dell'esclusione dal territorio americano
di tutti i diplomatici sovietici, perché ritenuti rei di attività
antidemocratica e di spionaggio.
Sono inoltre anche tra i più tenaci sostenitori dei provvedimenti
restrittivi dell'emigrazione negli Stati Uniti di elementi politicamente
sgraditi.
«segue 1981»
"Legionari di
Cristo"
«segue da 1957»
1958
alle porte di Salamanca, dove ha sede la più antica università
della Spagna, viene inaugurato anche il primo seminario della congregazione,
eretto con i consistenti finanziamenti di una ricca vedova messicana,
Flora Barragán, alla quale padre Marcial
Maciel Degollado ha sfilato 50 Mni di dollari.
Ottobre
il cardinale Valerio Valeri sostituisce il
superiore generale dei carmelitani Anastasiio Ballestrero
con Alfredo Bontempi, rettore del Pontificio
collegio nepomuceno, e con il francescano Polidoro
Van Vlierberghe, che scrivono relazioni favorevoli a Marcial
Maciel Degollado.
L'inchiesta viene archiviata.
[Carlotta Zavattiero, Le lobby del Vaticano,
Chiarelettere 2013.]
«segue 1959»
Ordine delle cappelle ambulanti
1958
verso la metà dell'anno p. Michele Maria
Barbera annuncia l'imminente costituzione di questo ordine costituito
da sacerdoti che dovrebbero consacrarsi unicamente all'apostolato fra
le popolazioni abbandonate da qualsiasi ministero sacerdotale.
[L'influenza francese è evidente ma da anni gli spagnoli hanno
ereditato dalla Francia nientemeno che l'apostolato dei preti-operai (anche
se in forma episodica e mai organizzati in un'istituzione riconosciuta)
e gli stages estivi dei seminaristi.
[Alle esperienze operaie estive porrà fine il 14 giugno 1958 il
card. G.
Pizzardo nella sua qualità di Segretario
del Sant'Uffizio.]
conferenza
di Lambeth
«segue da 1920»
1958
3 luglio-10 agosto, i 310 vescovi e arcivescovi, riuniti a porte
chiuse per cinque settimane nella storica residenza del Primate di Canterbury,
finiscono per elaborare un complesso imponente di 131 risoluzioni
relative, fra l'altro, a:
- poligamia (condannata come contraria alla volontà divina),
- fecondazione artificiale (ammessa solo nel caso che il donatore
sia il marito),
- sterilizzazione (giustificata per ragioni mediche ma mai per
motivi politici),
- relazioni sessuali prima del matrimonio (dichiarate inaccettabili),
- giochi d'azzardo e uso degli alcoolici e delle droghe (condannati),
- discriminazione razziale (definita inammissibile), ecc.
Tutte queste prese di posizione, però, sono più o meno scontate:
a destare maggior scalpore è invece quella relativa alla limitazione
delle nascite, definita addirittura «un
diritto e un fattore importante nella vita della famiglia cristiana».
Il rapporto relativo, che viene intitolato Planning Familial,
e consta di 237 pagine, è stato improntato in precedenza da una
commissione di 7 vescovi sposati.
Le regole elencatevi, vengono ricapitolate dal dr. Fisher,
arcivescovo di Canterbury, in una conferenza stampa. Ecco le principali:
- È un errore credere che le relazioni sessuali
costituiscano un peccato quando gli sposi non desiderano figli.
- La responsabilità dei genitori deve essere
posta su un piano ben superiore a quello della riproduzione della specie.
- La responsabilità di decidere sul numero
dei figli e sulla frequenza della loro nascita è stata lasciata
da Dio alla scelta dei genitori, secondo la loro preferenza.
- Le coppie incoscienti che mettono al mondo dei
figli fidandosi della generosità della società e che, così
facendo, li abbandonano a un avvenire incerto, devono fare un attento
esame di coscienza sul rischio a cui mettono le loro creature e sulle
difficoltà a cui costringono la società di cui sono membri.
- L'uso dei prodotti anticoncezionali è ammesso
quando non si tratta di infanticidi né si favorisce l'aborto, come
pure se non si interrompe l'atto sessuale.
La Chiesa cattolica incassa il colpo.
Nello stesso Planning Familial è condannato
energicamente l'egoismo e altrettanto lo è la sensualità:
«I cristiani devono ricordarsi ha
detto il dott. Geoffrey Fisher nella stessa
conferenza stampa che l'amore sessuale non è
un fine in sé e che l'autodisciplina come la limitazione delle
nascite sono le condizioni essenziali della libertà del matrimonio
e della pianificazione familiare
La preghiera deve aiutarli nella loro
scelta ed essi devono respingere ogni egosimo».
Lo stesso dott. Geoffrey Fisher in un suo
intervento alla Conferenza della diocesi anglicana di Canterbury il 17
novembre 1959 dirà, ricordando un celebre vescovo anglicano morto
nel 1947, il quale aveva lsciato scritto che, a suo parere, l'adulterio
avrebbe dovuto essere trattato come un crimine dalla legge civile: «Io
tendo ad essere d'accordo con lui».
La sorprendente proposta dell'arcivescovo di Canterbury pur
trattandosi di un'opinione personale sarà subito molto
criticata dalla stampa di ogni tendenza.
[Carlo Falconi, La Chiesa e le organizzazioni
cattoliche in Europa, Milano 1960, Edizioni di Comunità.]
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