Papa
Pio XII
(1939-58)
Gennaio
9, «L'Osservatore Romano» riferisce che, in
seguito a contrasti di giurisdizione tra la S. Congregazione dei Religiosi
e il Sovrano Militare Ordine di Malta, il papa, al quale quest'ultimo
si è rivolto, ha costituito un tribunale cardinalizio per risolvere
una volta per tutte la vertenza;
il papa trasforma la "Pontificia
Commissione per la Cinematografia Didattica e Religiosa", fondata
nel 1948, in "Pontificia Commissione per la Cinematografia"
attribuendole il più alto compito di studiare i problemi cinematografici
che hanno attinenza con la fede e con la morale.
Febbraio
5, il fondatore di Nomadelfia, don
Zeno Saltini, θ costretto ad abbandonare la comunitΰ dove vivono
numerosissimi minori, per un decreto del Santo Uffizio
che denuncia le sue difficoltΰ finanziarie.
10, con un discorso al popolo
di Roma, Pio XII dà il via al "Movimento
per un mondo migliore";
16, «La Civiltà
Cattolica»: p. Lener, Equivoci
e pregiudizi sull'uguaglianza in materia di religione;
Marzo
1°, «La Civiltà Cattolica»: p.
Lombardi, Il Vessillo di un mondo migliore
da Dio voluto;
12, muore il card. G.B.
Nasalli Rocca di Corneliano, arcivescovo di Bologna;
21, muore il marchese
Camillo Serafini, governatore della Città
del Vaticano (sin dalla ratifica dei Patti
Lateranensi);
23-30,
Roma, "Settimana della Fede";
Aprile
2, «L'Osservatore Romano» pubblica la dichiarazione
di 5 ex dirigenti della Sinistra
cristiana ed ex membri del Pci (F.
Balbo, M. Motta, ecc.) tornati alla
Chiesa;
5, «La Civiltà
Cattolica»: p. Lener, Per una legge
organica sulla stampa (cont. nn. del 17-V e del 7-VI);
22, don L.
Sturzo lancia dalle colonne del «Popolo» "l'operazione
Sturzo";
26, Roma, «Il Paese»
annuncia il passaggio al comunismo del gesuita p. Alighiero
Tondi, d.C.d.G., già Segretario all' "Istituto di Cultura
Superiore Religiosa dell'Università Gregoriana";
Maggio
4, beatificazione della ven. Rosa
Venerini, fondatrice delle "Maestre Pie";
10, muore il card. Alessio
Ascalesi, arcivescovo di Napoli;
13, querela della Sacra
Romana Rota contro «l'Unità» e «Il Paese»;
20, decreto del Sant'Uffizio
che inserisce nell'Indice dei libri proibiti
tutte le opere di A. Moravia;
[Sarà reso noto da «L'Osservatore Romano» il 7 giugno
seguente.]
22, beatificazione del ven.
Antonio Maria Pucci;
25, Elezioni amministrative
in 2.422 comuni, tra cui Roma;
27, Milano, «L'Italia»
pubblica una notificazione del card. A.I.
Schuster contro "Nomadelfia" e don Zeno
Saltini;
29, condanna dei giornali
che hanno diffamato la Sacra Romana Rota;
Giugno
5, convenzione tra il Commissariato GI e la PCA per la
cessione di tutte le colonie temporanee e permanenti della ex GIL alla
POA, per 5 anni;
15, Roma, larga rappresentanza
del senato accademico e degli studenti dell'Università, con a capo
il ministro della Pubblica Istruzione on. A.
Segni (Dc) e il rettore magnifico prof. G.
Cardinali, viene ricevuta in udienza da Pio
XII;
21, processo in difesa della
Sacra Romana Rota;
22, beatificazione del ven.
Antonio Maria Pucci, gesuita, parroco di
Viareggio;
23-28,
Firenze, I Convegno Internazionale per la Pace e la Civiltà
Cristiana, promosso da G. La Pira;
Agosto
1°, il papa emana la costituzione apostolica Exul
Familia sull'assistenza spirituale agli emigrati;
15, muore Armida
Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica;
16, condanna di otto pubblicazioni
su p. Pio da Pietrelcina;
Settembre
Torino, XXV Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
Tema: «L'impresa nell'economia contemporanea».
Friburgo, Svizzera, si tiene il congresso delle NEI
(Nouvelles Équipes Internationales), federazione dei partiti
cristiani dell'Europa democratica;
13, al Sodalizio della "Pax
Christi" il papa tiene un discorso sull'Unione Europea;
Roma, lo stesso giorno la questura ordina la chiusura della "Chiesa
di Cristo" (lo stesso provvedimento viene adottato quasi contemporaneamente
ad Alessandria e a Catanzaro).
18, il Capo dello Stato
nomina don Luigi Sturzo senatore a vita;
20, «La Civiltà
Cattolica»: articoli di p. Lener, Religione
Cattolica e Culti Cattolici nella Costituzione, e di p. Messineo,
Ritorno alla censura.
22-23, «L'Osservatore
Romano» pubblica un Monito contro i cosiddetti "Apostoli
della Fede";
28, don L.
Sturzo spiega in una lettera all'on. G.
Gonella perché in Senato si sia iscritto al gruppo misto
anziché a quello democristiano;
Ottobre
4, «La Civiltà Cattolica»: p. Messineo,
Tolleranza politica e pensiero cattolico;
11, Roma, convengono 150.000
Uomini Cattolici per il loro XXX;
14,Trappeto, Danilo
Dolci inizia il digiuno per richiamare l'attenzione dell'autorità
sulle tragiche condizioni della zona;
15, «L'Osservatore
Romano» pubblica una dichiarazione del card. Schuster,
arcivescovo di Milano, in cui si auspicano misure contro le attività
religiose dei protestanti e dei sacerdoti e religiosi apostati;
16, il settimanale «Oggi»
parla del "Tesoro del Vaticano".
[Sèguito polemico sullo stesso «Oggi» dopo l'intervento
de «L'Osservatore Romano» (del 26 ottobre).]
18, «La Civiltà
Cattolica»: p. Lener, Esercizio
di culti cattolici e propaganda di religioni diverse da quella dello Stato
[seg. quad. 15 nov.]
21, Bologna, inizia la "Crociata
per un mondo migliore" destinata a diffondersi per tutta
l'Italia;
Novembre
6, si riprende il processo contro l'ex mons. Prettner
Cippico;
20, l'on. Luigi
Silipo, deputato calabrese, invia a P.
Togliatti una lettera di dimissioni dal Pci,
adducendo motivi religiosi;
lo stesso giorno muore a Napoli B. Croce;
21-24,
Roma, IV Convegno Nazionale della Dc;
23, il papa riceve alcune
centinaia di signorine appartenenti al movimento "Oasi";
28, l'Ufficio Stampa del
Vaticano annuncia che nel prossimo Concistoro del 12 gennaio Pio
XII creerà 24 nuovi cardinali [vedi box 1953];
30, «L'Osservatore
Romano» annuncia che il papa terrà il 12 gennaio concistoro
segreto per la nomina di 24 carrdinali, tra cui gli ecc.mi monsignori
italiani:
. Carlo Agostini, patriarca di Venezia;
. Celso Costantini, segretario della Congregazione
di Propaganda;
. Gaetano Cicognani, nunzio;
. Angelo Giuseppe Roncalli, nunzio;
. Francesco Borgoncini Duca, nunzio;
. Valerio Valeri, assessore della Congregazione
per la Chiesa Orientale;
. Marcello Mimmi, arcivescovo di Napoli;
. Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova;
. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna;
. Alfredo Ottaviani, assessore del Sant'Uffizio.
Dicembre
3-20, «Battaglia
in piena regola» («La Civiltà Cattolica»)
al Senato su un disegno di legge che contempla «il
concorso dello Stato nella costruzione di nuove chiese» (già
approvato alla Camera).
20, 80° compleanno di
Perosi;
22-23,
«L'Osservatore Romano» commenta la sentenza di condanna a
9 anni di reclusione (di cui 3 condonati), ecc. all'ex mons. Prettner
Cippico.
29, Torino, viene decisa
la costituzione della Federazione Italiana delle Religiose,
divisa in tre branche:
- FIRE (Federazione Italiana Religiose Educatrici);
- FIRO (Federazione Italiana Religiose Ospedaliere);
- FIRAS (Federazine Italiana Religiose Assistenti Sociali),
con una sezione Pro Claustrali.
Gesuiti
«segue da 1915»
[preposito generale: p. ? (?-?)]
1952
con l'avallo del papa essi lanciano da Roma il "Movimento
per un mondo migliore" di p. Lombardi;
[Se dovesse affermarsi secondo i desideri dei suoi promotori, realizzarebbe
davvero il predominio della Compagnia di Gesù sulla Chiesa;
«segue 1954»
Salesiani
«segue
da 1950»
1952, nascono, per opera di Maria Mazzarello,
le salesiane, dette figlie di Maria Ausiliatrice.
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«segue da ?»
- Presidente:
. V.
Veronese (1945 - ott 1952);
. dott. L.
Gedda (1952 ott - ? 1959).
1952
primavera, elezioni amministrative al Comune di Roma;
Roma, con l'avvicinarsi delle elezioni, il dott. L.
Gedda e p. R. Lombardi
da tempo i due sono tornati a lavorare in tandem lanciano il "Movimento
per un mondo migliore".
Quando il dott. L.
Gedda viene a sapere che i tentativi del segretario della
Dc, on. Gonella, di
varare un'alleanza coi monarchici sono falliti, egli crede giunta
la sua ora e fa imporre dal Vaticano ad Alcide
De Gasperi l'alleanza con monarchici e missini.
18-23, aprile, "operazione Sturzo";
[Cosiddetta perché A. De Gasperi
richiede per mediatore il vecchio fondatore del Partito popolare.]
Finisce con lo scacco totale del dott. L.
Gedda.
Senza la improvvisa ribellione di Carlo Carretto
e poi degli altri presidenti dell'Ac, il dott.
L. Gedda,
che ha già pronto un proclama da lanciare al Paese, avrebbe
forse tentato ugualmente l'avventura. La ribellione dell'Ac
non solo glielo impedisce ma lo isola. A questo punto dice Carlo
Carretto: «È un uomo finito
non infieriamo su di lui». E
sembra vero.
Ottobre
Mario Rossi succede a Carlo
Carretto, eliminato, alla presidenza della Giac
deciso ad appoggiare nel dott. L.
Gedda che non solo è confermato, ma addirittura
promosso da vicepresidente a presidente generale dell'Ac
il suo presidente operaio;
[Basteranno pochi mesi, tuttavia, per far passare anche lui tra
gli eretici: a deciderlo del tutto verrà poi la campagna
elettorale del 7 giugno 1953.]
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Cardinali
Ordine dei vescovi
-
Ordine dei preti
- Alessio Ascalesi (1872 - dic 1916
- mag 1952)
- M.
von Faulhaber (1869 - mar 1921 - giu 1952)
- Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano
(1903 - mag 1923 - mar 1952)
- Alessandro Verde (1865 - dic 1925
- mar 1958)
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - ago 1961)
- Pietro Segura y Saenz (1880 - dic 1927 - apr 1957)
- Alfredo Ildefonso
Schuster (1880 - lug 1929 - ago 1954) (beatificato mag 1996)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - ago 1977)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872 -
mar 1933 - lug 1960)
- Federico Tedeschini (1873 - mar
1933 - nov 1959)
- Maurilio Fossati (1876 - mar 1933
- mar 1965)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872
- mar 1933 - dic 1961)
- Teodoro Innitzer (1875 - mar 1933 - ott 1955)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - gen 1968)
- Giacomo Copello (1880 - dic 1935
- feb 1967)
- Eugenio Tisserant (1884 - giu 1936 - feb 1972)
- G.
Piazza (1884 - dic 1937 -
nov 1957)
- G.
Pizzardo (1877 - dic 1937 - ago
1970)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - gen 1965)
- Gregorio Pietro XV Agagianian (1895 - feb 1946 - mag
1971)
- Benedetto Aloisi Masella (1826
- feb 1946 - set 1970)
- C.
Micara (1879 - feb 1946 - mar 1965)
- Edoardo Mooney (1882 - feb 1946 - ott 1958)
- Giulio Saliège (1870 - feb 1946 - nov 1956)
- James Mc Guigan (1894 - feb 1946 - apr 1974)
- Samuel Stritch (1887 - feb 1946 - mag 1958)
- Clemente Roques (1880 - feb 1946 - set 1964)
- Giovanni De Jong (1885 - feb 1946 - 8 set 1955)
- Carlos De Vasconcellos Motta (1890 - feb 1946 - set 1982)
- Norman Gilroy (1896 - feb 1946 - ott 1977)
- Francis Spellman (1889 - feb 1946 - dic 1967)
- José Rodriguez (? - feb 1946 - dic 1958)
- Clemente De Gouveia (1889 - feb 1946 - feb 1962)
- Jaime De Barros Camara (1894 - feb 1946 - feb 1971)
- Enrique Pla y Deniel (1876 - feb 1946 - lug 1968)
- Emanuele Arteaga y Betancourt (1879 - feb 1946 - mar 1963)
- Joseph Frings (1887 - feb 1946 - dic 1978)
- Gualberto Guevara (1882 - feb 1946 - nov 1954)
- Bernard Griffin (1899 - feb 1946 - ago 1956)
- Jozsef Mindszenty (venerabile)
(1892 - feb 1946 - mag 1975)
- Ernesto Ruffini (1888 - feb 1946
- giu 1967)
- Antonio Caggiano (1889 - feb 1946
- ott 1978)
- Tomaso Tien Ken Sin (1890 - feb 1946 - lug 1967)
- Giuseppe Bruno (1875 - feb 1946
- nov 1954)
Ordine dei diaconi
- N.
Canali (1874 - dic 1935 -
ago 1961)
- Domenico Jorio (1867 - dic 1935
- ott 1954)
- Massimo Massimi (1877 - dic 1935
- mar 1954)
- Giovanni Mercati (1866 -
giu 1936 - ago 1957)
|
1952
Sovrano
Militare Ordine Gerosolimitano di Malta
«segue da 1951»
sede: Roma, via Condotti;
Gran maestro: vacante.
Come gli altri ordini, neppure l'Ordine di Malta
è mai stato approvato, né dal fascismo prima (nonostante
i legami del gran maestro con alti personaggi del regime, Mussolini
lo aveva invitato a costruire un lebbrosario a Tselaclacla in
Abissinia, risparmiandogli di rasentare il ridicolo rivendicando
l'isola di Malta come da molti auspicato) né ora dal
governo italiano che ha deciso di fondare un ordine al merito
della repubblica, proibendo ai cittadini l'uso di tutti gli
altri che non abbiano l'approvazione del capo dello Stato.
Altri membri:
. marchese Luigi Rangoni,
82enne, cancelliere, capo del governo dell'ordine;
. conte Cattaneo di Sedrano,
segretario della cancelleria;
. balì conte Ferdinando
Thun Hohenstein (nipote dell'ex gran maestro
Thun Hohenstein), discendente di una delle più
grandi famiglie d'Austria, membro del sovrano consiglio; abita
nel castello di Povo (Trento)
[per la bega del grano argentino ha inoltrato un ricorso segreto
alla congregazione dei religiosi];
. duca Caffarelli,
decano dei balì gran croce d'onore e di devozione;
. marchese Alberto Teodoli,
vice decano, senatore della Repubblica;
. marchese Dragonetti
de Torres, ministro plenipotenziario;
. conte Antonio Hercolani
Fava Simonetti, 68enne, diventato professo una volta
vedovo; dopo la morte del gran maestro è ora luogotenente
dell'ordine;
. conte Conestabile della
Staffa, 90enne, assessore delegato alle opere di
assistenza civile;
. avvocato Gazzoni,
legale dell'ordine;
[spedito in Argentina riesce a risolvere l'affare el grano]
. marchese Pallavicini,
43enne, cavaliere di giustizia, maestro di cerimonie.
- Gran priorato di Roma:
unica carica di balì del gran priorato di Roma è
quella di San Sebastiano del Palatino, costituita e dichiarata
ereditaria da Urbano
VIII;
. card. N.
Canali (1948-?) pur essendo gran priore
dell'Ordine di Malta è anche gran maestro dell'ordine del
Santo Sepolcro;
[è rivale di mons. G.B.
Montini]
Gennaio
9, «L'Osservatore Romano» annuncia che
il papa ha costituito un Tribunale cardinalizio per risolvere
la vertenza;
[la sentenza sarà emanata soltanto il 24 gennaio 1953.]
25, il cardinale Eugène
Tisserant fa rimettere al gran magistero il primo decreto
del tribunale. È soltanto per comunicargli i nomi degli
esperti che i giudici si sono aggiunti:
. mons. A.
Ottaviani, assessore del Santo Uffizio;
. mons. Alberto Serafini, protonotario
apostolico, consultore della congregazione del concilio e del
cerimoniale (è il più vecchio nemico dell'ordine
a cui aveva giurato odio implacabile da oltre vent'anni, quando,
desideroso di diventare cappellano conventuale, gli venne archiviata
la domanda),
. principe Carlo Pacelli,
e per chiedere di delegare i suoi a una riunione, dove verrebbe
stabilito il programma.
26, l'ordine rende noto che
agli avvocati Ferrata, Corsanego
e Gazzoni, si sarebbe aggiunto:
. prof. Morelli dell'università
di Roma,
. balì Franchi de' Cavalieri,
. marchese Luigi Rangoni.
Febbraio
ai primi del mese viene pronunciato il primo decreto del tribunale
cardinalizio: accorda agli avvocati dieci giorni per presentare
le istanze e un mese per presentare la relativa documentazione;
Marzo
alla fine del mese il principe Federico
di Hohenzollern-Sigmaringen, presidente onorario dell'associazione
della Slesia, balì gran croce di onore e di devozione,
scrive al palazzo magistrale per far presenti le sue riflesssioni
sui problemi insorti tra l'ordine e la curia. Dice di aver difeso
l'ordine, in una recente lettera al papa, ma dice anche che essendo
il papa il vicario di Cristo, ubbidirgli è un dovere primordiale
per il più antico ordine cristaino e che pertanto quest'ultimo
deve rendere la sua fiducia al balì Thun
Hohenstein, che il papa ha discolpato. Conclude dicendo
che, per risolvere la questione, si poteva nominare il balì
Thun Hohenstein gran priore di Venezia.
Il luogotenente conte Antonio Hercolani
Fava Simonetti, si limita, nella risposta al principe
tedesco, a fargli sapere la verità sull' "affare
Thun".
Per finire la questione anche con il presidente dell'associazione
renano-westfaliana, gli viene inviato il doppione del "rapporto
Corsanego", con copia degli allegati.
Aprile
5, il barone Twickel,
riunito il consiglio dell'associazione a Munster, mostrati i documenti
provenienti da Roma soltanto ai membri del consiglio e non agli
altri cavalieri tedeschi, decide che il gran magistero non ha
nulla da rimproverarsi e che la partita è chiusa.
Muore intanto il card. Giovanni Battista
Nasalli Rocca di Corneliano (1903-mar
1952), arcivescovo di Bologna, zio di mons. Nasalli
Rocca;
Maggio
il tribunale cardinalizio non ha ancora risposto alle istanze
degli avvocati che gli avevano chiesto di stabilire la procedura;
fortunatamente, ancora una volta, mons. Nasalli
Rocca riesce a far arrivare sul tavolo del papa una lettera
di Pecci a mons. G.B.
Montini in cui fa presente cosa si stava perpetrando
ai danni dell'ordine, e cioè che il tribunale stava per
pronunciare una sentenza senza ascoltare gli avvocati della difesa;
come risultato ottiene tuttavia, dallo stesso pontefice, l'ordine
di non occuparsi più delle ambasciate dell'Ordine di Malta;
l'ordine arricchisce il suo collegio giuridico con il prof. Snider,
segretario dell'istituto internazionale di diritto privato e avvocato
della congregazione dei riti, il quale scrive al tribunale che,
nell'ambito in cui le note illustrative di mons. Serafini
vogliono estendere il dibattito, siano da consultare non soltanto
il diritto occidentale, ma il diritto bizantino, e anche il diritto
islamico. Secondo le sue ricerche personali, limitate alla sola
Europa, le biblioteche degli istituti musulmani conterrebbero
più di quattromila documenti inediti, essenziali ai fini
del processo. Mons Serafini non espone
più note illustrative.
31, il tribunale cardinalizio
pronuncia un terzo decreto con cui si riserva di esaminare, nel
modo che giudicherà opportuno, le varie obiezioni sollevate
dagli avvocati: li invita a presentare le loro conclusioni entri
venti giorni, ed esige uil versamento, entro la settimana, di
un milione di lire «a titolo di primo deposito per le sue
spese».
Giugno
Gli avvocati, richiamandosi al fatto che i processi canonici durano
due anni in prima istanza, e uno in appello, reclamano un minimo
di sei mesi. Il tribunale fa il sordo, come del resto fa ancora
il muto sulla procedura; si sa soltanto che la sentenza verrà
pronunciata all'inizio dell'estate: vuole in pratica installare
il card. N.
Canali in via Condotti, prima di andare
ad aquas.
Il sovrano consiglio, in una drammatica riunione, prende in esame
l'eventualità di ritirarsi dal processo se non verranno
assicurati i diritti della difeasa, ma una tale prospettiva spaventa
gli avvocati, la maggior parte dei quali è legata alla
Santa Sede. La lettera indirizzata dagli avvocati al cardinale
Eugène Tisserant ottiene come
risposta soltanto una proroga di dieci giorni.
A questo punto, rispolverando il codice di Rohan (l'antica usanza
dell' "assembea delle venerabili lingue") il sacro collegio
decide di convocare in assemblea tutte le associazioni europee:
Roma, arriva per prima la delegazione spagnola; sua altezza reale
il serenissimo infante di Spagna, don Ferdinando
Maria di Baviera e Borbone porta con sé una grande
pergamena [un proclama, con le rispettive firme, dei suoi cavalieri
che manifestano la loro solidarietà con il gran magistero]
ornata del blasone della Sacra y veneranda Asamblea española
[come Giovanni d'Austria quando salpò
per Lepanto come cavaliere di Malta]. Si reca poi in visita al
papa.
Oltre i principali [vedi in basso] arrivano:
. lord Iddesleigh, Inghilterra;
. capitano Gaisford Saint-Lawrence,
Irlanda;
. barone Van Voorst tot Voorts, Olanda;
. principe Albert de Ligne, Belgio;
. conte di Alcaçovas di Lancastre,
Portogallo.
Una volta terminati i suoi colloqui, il comitato presenta ai delegati
due mozioni che vengono approvate. La prima chiede che, secondo
il voto dei difensori, siano dati all'ordine sei mesi di tempo
per preparare la sua difesa; l'altra dice che l'ordine si ritiri
dal procedimento in caso di rifiuto. Il gran magistero sottopone
le due mozioni ai gran priori italiani che, a loro volta, le approvano.
A Roma, dove le circostanze non permettono un voto del capitolo,
vengono raccolti separatamente i voti dei professi.
Ai delegati si chiede anche un parere sulle riforme delle costituzioni
dell'ordine. Per studiare il problema si crea quindi una speciale
commissione sotto la presidenza dell'eminente giurista Massimo
Pilotti, procuratore della corte di cassazione e giudice
alla corte dell'Aja. È richiesto un canonista alla congregazione
dei religiosi che designano mons. Pavan
(su indirizzo di padre Larraona,
che crede un proprio devoto, mentre l'altro resterà imparziale
fino alla fine).
Intanto viene appurata la presenza di una talpa all'interno del
gran magistero: trattasi di un impiegato che, morto proprio in
questo periodo, rivelava tutto al card. N.
Canali.
Luglio
24, un giorno prima della scadenza [la primitiva
proroga, con i dieci giorni accordati dal cardinale Eugène
Tisserant scadrebbe il 25], un nuovo intervento del papa
obbliga i cardinali ad emettere un nuovo decreto che proroga i
termini sino al 31 dicembre. Aggiungono che, non essendo stato
versato il milione di lire, entro il 31 ottobre dovrà essere
versato un milione e mezzo.
Agosto
resosi vacante il posto di cancelliere per la morte del
marchese Luigi Rangoni, 82enne,
viene eletto al suo posto il barone Apor
de Altorja, gran croce magistrale, ex ministro di Ungheria
presso la Santa Sede, il cui fratello vescovo era stato martirizzato
dai bolscevichi; il conte Cattaneo
di Sedrano, troppo giovane per la nomina di cancelliere,
viene promosso vice cancelliere.
Intanto vengono accreditati in via Condotti il nuovo ambasciatore
di SpArgentina e di Spagna presso la Santa Sede.
Per quanto riguarda la luogotenenza, Pecci
invia una relazione al cardinale Tisserant;
per quanto riguarda il milione e mezzo di lire, Hercolani
informa lo stesso cardinale che è disposto a mettere ben
due milioni di lire, ma non a disposizione del tribunale bensì
del santo padre per i suoi poveri.
Dicembre
In questi stessi giorni arriva in visita, di passaggio a Roma,
al palazzo di via Condotti, il cavaliere di Malta, nativo del
Texas, master MacDonald. A
riceverlo è Pallavicini il
quale gli dice che non si riesce a trovare il suo decreto di nomina
anche perché, dal novembre del 1951, l'ordine ha nominato
soltanto un cavaliere (suggerimento di mons. G.B.
Montini) e precisamente mister So
and So.
Il cavaliere statunitense dichiara allora di essere uno dei 67
cavalieri nominati dal cardinal Spellman
e di aver sborsato 50.000 dollari per un ospedale di Roma, e ne
esibisce le prove (una lettera firmata dal master e controfirmata
dal gran protector and spiritual advisor).
Quando si sente dire che trattasi probabilmente di una dimenticanza,
ecc., il boss visita la villa dell'Aventino e riparte contento.
Subito dopo Hercolani scrive a mons.
G.B. Montini
che l'arcivescovo di New York è ritenuto l'autore di 67
nomine motu proprio di cavalieri di Malta nel 1952 e che
il gran magistero ha la prova di almeno una di queste.
Il cardinal Spellman dal canto suo,
avvertito che il suo colpo di mano era andato a vuoto e che la
segreteria di Stato aveva sventato il complotto, si fa premura
di chiedere le bolle di nomina. La segreteria di Stato, per pudore,
tiene intanto in sospeso l'inoltro delle domande.
Il tribunale cardinalizio non ha ancora indicato
la procedura da seguire;
23, dopo aver dichiarato
pregiudiziali sia la questione della procedura sia la questione
delle spese, nonostante l'invito di mons. G.B.
Montini
(promosso da qualche settimana sottosegretario di Stato) rivolto
a Pecci di esortare l'ordine a
non fare sciocchezze e depositare le conclusioni per non rischiare
di irritare il papa, il gran magistero con solenne decreto,
firmato da tutti i membri del consiglio, annuncia che l'Ordine di Malta si ritira dal processo.
[È in pratica la misura prevista dai legali dell'ordine,
e che aveva avuto l'anticipata approvazione dei gran priori
e delle associazioni; la misura che l'avv. Ferrata
aveva già preavvisato con mezze parole a mons. Scapinelli.]
Anche se un articolo del diritto canonico permette a una delle
due parti in causa di ritirarsi da un processo, il cancelliere
barone Apor de Altorja indirizza
un messaggio al papa al fine di spiegargli le ragioni di questo
gesto.
A questo punto il card. N.
Canali
suggerisce al papa di nominare commissario dell'Ordine di Malta
il principe Ruffo.
29, il tribunale cardinalizio
emana un nuovo decreto con cui respinge come "priva di
fondamento" l'eccezione relativa ai tre cardinali [Canali,
Micara e Pizzardo
non avrebbero avuto diritto di sedere in tribunale per aver
preso parte ad una seduta plenaria della congregazione dei religiosi
che aveva presentato uno studio; anche se il cardinale de
Luca aveva dichiarato i cardinali "al di sopra di
ogni sospetto"
];
quanto allo studio della congregazione dei religiosi, sostiene
che è opera di due esperti; per il resto rinvia alla
sentenza che renderà il giorno che si riserva di fissare;
dichiara infine che il ritiro dell'ordine non è valido,
perché non si può sfuggire a un tribunale della
Chiesa e accorda agli avvocati un'ultima proroga di quindici
giorni.
Il prof. Snider, unito da stretti
rapporti al cardinale Tisserant,
ha già tentato un passo, ma senza effetto: ha dato un
estratto dei documenti arabi che non sono stati ancora consultati:
- Chronicon syriacum di About Faradj;
- Annali di Aboul Feda;
- I due giardini di Abou Chama,
- Kamel altevarykh di Ibn
el Athyr;
- Cronaca di Ibn Ferat;
- Récit d'El Aïni;
- Vita del sultano Almalich Alnasir Saladin di Beha
ed Din
- ecc.
Quando Ferrata e Snider
scrivono una lettera al cardinale Eugène
Tisserant, questi, facendo appello alla loro personale
sensibilità di avvocati del sacro concistoro (portando
come esempio il loro collega principe Pacelli
nipote di sua santità), non fa altro che cercare di persuaderli
di disobbedire all'ordine, depositando le loro conclusioni.
Quando l'avv. Ferrata dice che
ben due bolle (di Pio IV e di Pio
VI) esentavano l'ordine da ogni giurisdizione
laica ed ecclesiastica, e da ogni tribunale, anche di legati
pontifici o di eminentissimi cardinali, il principe Pacelli
risponde che i papi sono la fonte del diritto canonico e che
ciò che aveva fatto l'uno, sia pure in perpetuum,
l'altro poteva disfare.
Intanto il principe Pacelli viene incaricato dalla Trimurti
[Nicola Canali e compagni] di telefonare ad Hercolani
per minacciarlo di scomunica. Quest'ultimo rimane impavido.
30, mons. Scapinelli
minaccia Hercolani soltanto di
interdetto;
il tribunale indirizza al gran magistero un nuovo decreto che
fissa la data dellasentenza al 24 gennaio 1953, ore 9,30. Hercolani
ne accusa ricevuta al cardinale Tisserant,
ma gli fa osservare che, essendosi ritirato il 23 dicembre,
l'ordine considererà tutto ciò che è avvenuto
nell'eminentissimo tribunale posteriormente a questa data "come
cose intervenute tra terzi", res inter alios acta.
Imbufaliti, i cinque cardinali incaricano mons. Scapinelli
d'ingiungere a Ferrata che sopprima
questa frase, se non vuole essere radiato dall'albo del concistoro.
Intanto l'ordine si è dotato di un ufficio stampa alla
cui direzione è stato nominato il marchese Sersale.
Ma in giro opera un "ufficioso" che rettifica a proprio
piacimento (o meglio a favore del card. N.
Canali) tutte le notizie che escono sui giornali.
- Gran priorato d'Austria: gran priore:
barone Ludwigstorft; balì
Adamovich de Csepin, cavaliere
professo; a volte sostituito dal barone Gudenus,
29enne, cavaliere di giustizia.
Roma, per riguardo verso un professo, si ammette che il barone
Ludwigstorft, si faccia sostituire
dal conte Trapp, cavaliere di giustizia.
[In quanto irredentista egli non potrebbe entrare in Italia
che con un certificato del gran magistero che specifichi lo
scopo del suo viaggio. Ciò dimostra la sovranità
dell'ordine.]
- Gran priorato di Boemia: duca Raimondo
del Balzo, commendatore professo, cameriere di
cappa e spada di Pio XII, alto
magistrato della Repubblica Italiana, capo di una delle sette
più grandi famiglie del regno di Napoli, e 11° duca
di Presenzano (malvisto da Canali);
[discendente dai signori di Baux,
in Provenza, che avevano seguito a Napoli Carlo
d'Angiò.]
- Gran priorato della Lombardia e Veneto:
rappresentante del gran priorato Angelo
de Mojana; giovane giurista e avvocato, già candidato
ai voti semplici.
Il cavaliere di giustizia Flavio Melzi
d'Eril, fratello del duca di Lodi,
dichiara in una lettera resa pubblica, che il ritiro del gran
magistero è «una ribellione contro il vicario di
Cristo». Al pari del principe Ruffo
il suo ossequio alla gerarchia ecclesiastica è assoluto.
- Gran priorato di Napoli e Sicilia: balì
marchese Taccone di Sitizano,
83enne;
- Gran priorato di Podolia:
sta prosperando felicemente vendendo croci di Malta (ovviamente,
tra le centinaia di falsi ordini cavallereschi, tra cui un ordine
sovrano e militare di Santa Rita, si distinguono le decorazioni
conferite dalla Santa Sede, dal Santo Sepolcro e dall'Ordine di Malta), le più ricercate, in virtù dell'apparente
attributo di nobiltà.
Associazioni
dei cavalieri di Malta
- Associazione americana: presidente master MacDonald; "grande protettore"
nonché "consigliere spirituale" [gran protector
and spiritual advisor] cardinale Francis
Spellman (1889-1967);
Associazione francese: presidente conte
di Rohan-Chabot, duca di Ravèse;
[non si vedono più i nomi che avevano illustrato le tre
lingue di Provenza, di Francia e di Alvernia, né i Villeneuve
(88 cavalieri), i Sabran (43 cavalieri),
i Forbin (32 cavalieri in un solo
secolo).]
Il conte di Rohan-Chabot, duca
di Ravèse, non potendo partecipare, deve dimettersi;
nominato presidente onorario, viene sostituito dal principe
Guy de Polignac, il quale si mette
in viaggio assieme ai cavalieri magistrali duca
di Decazes e Morriere-Bernadotte.
Associazione ungherese: presidente (ormai
solo nominalmente) il venerabile arciduca Giuseppe.
Roma: l'arciduca Giuseppe trasmette
i suoi poteri a Pallavicini di
origine magiara;
Associazione polacca: presidente principe
Czartoryski.
Associazione renano westfaliana:presidente
barone Twickel;
Associazione della Slesia: presidente
principe di Hatzfeldt; presidente
onorario principe Federico di Hohenzollern-Sigmaringen;
[dopo l'occupazione russa, l'associazione era ripiegata a Monaco.]
Il conte Henckel di Donnesmarck,
che da molto tempo la dirige di fatto, sostituisce a Roma il
principe di Hatzfeldt;
[Entrambe le associazioni tedesche vanno orgogliose
della loro prova, detta di Germania: di fronte ai sedici quarti
per cento anni (adottata dalla maggior parte delle associazioni)
impallidiscono gli otto quarti per cento anni della prova di
Francia e i quattro quarti per cento anni della prova d'Italia.
Inoltre sono ancora più rigorosi in quanto bazzicavano
i cavalieri teutonici usciti dall'ordine di S. Giovanni e i
cavalieri protestanti di Malta, quelli cioè del baliato
di Brandemburgo. Sette commende di questo baliato, distaccatesi
al momento della Riforma, erano nominalmente sopravvissute presso
alcuni nobili di alto lignaggio, come quelle del gran priorato
russo ortodosso di Parigi.
Benché il gran magistero di Roma non sia in relazione
né con i primi, né con gli altri, le considera
tuttavia legittime (è la sua piccola "Chiesa scismatica"),
perché non hanno mai avuto discontinuità, mentre
invece il gran priorato protestante d'Inghilterra, dove l'ordine
era stato soppresso da Enrico VIII,
data dalla regina Vittoria.]
[Roger Peyrefitte,
Cavalieri di Malta, 1957]
«segue 1953» |
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Azione
Cattolica
(italiana)
«segue da 1951»
- Presidente nazionale:
. Vittorino Veronese (1946-52)
. dott. L. Gedda
(1952-1959)
- Ass.te eccles.co gen.le:
. arcivescovo Giovanni Urbani (1946 26 ott-14
apr 1955)
[1 - FIUC (Federazione italiana
uomini cattolici);
2 - UFCI (Unione femminile
cattolica italiana);
3 - FUCI (Federazione Universitaria
Cattolica Italiana);
4 - GIAC (Gioventù Italiana
di Azione Cattolica).]
1952
Mario Rossi si oppone alla linea di il dott.
L. Gedda,
sia sul piano pastorale, sia sul piano politico e, nonostante sia appoggiato
da mons. Montini, sostituto alla Segreteria
di Stato vaticana, viene costretto alle dimissioni.
A livello organizzativo, si rende autonoma la Coldiretti.
«segue 1955»
PCA
(Pontificia Commissione di assistenza)
«segue da 1948»
1952
Giugno
5, convenzione GI-PCA:
tra il prof. Giovanni Elkan, commissario
della GI (Gioventù Italiana) ex GIL
(Gioventù italiana del littorio) , e mons. F.
Baldelli, viene firmata una convenzione in base alla quale
la GI cede alla PCA, per un periodo di cinque anni, la
«gestione di tutte le colonie climatiche che
si effettueranno negli edifici a sua disposizione [della GI],
comprese quelle colonie che la GI amministra direttamente
per conto di altri enti».
[L'assurdo giuridco sta nel fatto che la GI è
un commissariato liquidatore in attesa d'un giudizio definitivo da parte
del Consiglio dei ministri.]
La GI possiede, secondo valutazioni
parlamentari (on. Belloni
), 1330
stabili di cui:
- 340 palestre,
- 310 colonie estive e permanenti,
- 296 ex case della GIL,
- 52 cinema e teatri,
- 68 campi sportivi,
il tutto per un valore calcolato in 160 Mdi di lire ca
[valori 1953].
Oltre alla cessione dell'apparato edilizio (impianti compresi) e la sua
gratuita manutenzione, la GI s'impegna anche a versare
per ogni bambino, una retta di 350 lire al giorno, oltre che a dotare
di vestiario bambini e personale, come se la PCA non ricevesse già
per le colonie contributi in denaro dal Ministero dell'Interno e scorte
di viveri dagli AAI (Amministrazione aiuti internazionali).
Come se non bastasse, poche settimane dopo il Ministero dell'Interno decide
di erogare integralmente alla PCA anche 2 Mdi di lire
che dovrebbero essere normalmente assegnati, come contributi, alle colone
estive per l'infanzia amministrate dai diversi enti assistenziali dei
Comuni, delle Province e privati.
Luglio
19, nell'articolo La tenda di Achille, in «Il
Mondo», Anna Garofalo, riferendosi
al prof. Giovanni Elkan, scrive:
«Con lui comincia un'amministrazione tutta
speciale, che potrebbe forse sembrare opportuna per un'impresa privata,
ma non per un ente parastatale come la GI (ex GIL). In attesa dei "radicali
provvedimenti" la GI affitta locali a basso prezzo, altri ne dà
generosamente in uso gratuito, organizza mense scolastiche, mense per
convegni, a conduzione diretta; riattiva, a scopo di lucro, gli impianti
sportivi del Foro italico ex Mussolini, si fa impresaria del campionato
di tennis, della manifestazione americana di Aqua Parade (o bellezze
al bagno), di incontri pugilistici, del teatro dei burattini: tutto ciò
serve a pagare gli stipendi dei suoi impiegati, ma ha ben poco a che fare
con quei compiti educativi ed assistenziali per cui l'ente fu lasciato
in vita.[
]»
«[
] Interessante il caso dell'affitto, durante
l'Anno Santo, dell'accademia ex GIL, del Foro italico ad una società
privata. La società, presieduta dal dott. Gedda, vi impianta un
albergo, il "Felix"; ma l'impresa va male, c'è una perdita
di 250 Mni di lire. La GI, rientrata in possesso dei
locali, li riaffitta al CONI per nove anni, e questi vi impianta i suoi
uffici. Il CONI sborsa 250 Mni, ma la GI ne intasca solo 50 Mni, perché
200 Mni deve darli alla società del "Felix", legata all'Azione
cattolica, per le pressioni di quest'ultima.»
Novembre
18, lo scandalo giuridico della convenzione
GI-PCA (considerato il colmo dell'avventurosa amministrazione
del prof. Giovanni Elkan), oltre che nella
stampa ha eco in Parlamento: per porre fine a questo stato di cose, l'on.
Belloni presenta alla Camera dei deputati
una proposta di legge per cui entro un mese dalla pubblicazione della
legge il Commissariato della GI dovrà presentare
al Parlamento, tramite, la Presidenza del Consiglio, un resoconto analitico
della gestione e dello stato dei beni di cui è responsabile, nonché
delle attività sportive e assistenziali realizzate. Detto resoconto
dovrà distinguere e raggruppare i beni secondo che si tratti di
immobili a carattere sportivo, di immobili destinati a colonie marine
e montane, stagionali e permanenti, di collegi della ex GIL.
La proposta ribadisce che il commissariio non potrà compiere se
non atti di ordinaria amministrazione. Ogni impegno e ogni disposizione
che, avendo carattere diverso, si rendessero necessari, dovranno essere
autorizzati dal Consiglio dei ministri che entro un mese ne darà
notizia sulla «Gazzetta ufficiale» della Repubblica.
La proposta di legge viene deferita alla competente Commissone della Camera
dei deputati che dovrà esaminarla in sede deliberante.
Pochi giorni dopo, da parte dell'on. Maria Federici
(Dc), viene presentata un'altra proposta di legge per la creazione di
un' "Opera nazionale della gioventù".
[Naturalmente il prof. Giovanni Elkan si
difende sul «Quotidiano», dicendo che lo Stato, in cambio
della cessione, si è riservato il diritto di controllare nelle
colonie climatiche l'osservanza delle norme dietetiche, igieniche e sanitarie,
assumendosi [sic!] ogni relativa responsabilità di fronte
ai terzi.
Quanto ai compiti di carattere morale ed educativo, essi sono stati affidati
alla PCA perché i dipendenti dello Stato non danno affidamento
in propositio: «Che cosa pensano costoro?
Nulla, nella maggior parte dei casi. Nei casi però in cui pensano
a qualche cosa state pur certi non saranno i problemi educativi o i problemi
sociali che li tormentano».
E con la stessa baldanzosa leggerezza sciorina la sua teoria sui compiti
dello Stato: il quale come promotore del bene pubblico, «dovrebbe
limitarsi a favorire con ogni mezzo le iniziative assistenziali altrui,
senza, beninteso, privarsi dei propri beni strumentali perché verrebbe
a privarsi di quegli strumenti di cui ha necessità per assolvere
ad un suo elementare dovere. Dovrà al contrario, nei limiti compatibili
con le altre esigenze, potenziare quel patrimonio che gli consentirà
via via di assolvere sempre più perfettamente ai sui compiti
».
«segue 1953»
Opus Dei
«segue
da 1950»
1952, a Pamplona viene fondato l' "Estudio General de Navarra"
trasformato in seguito in Universitΰ diretta da mons. Josι
Marνa Albareda, ex vicepresidente del "Consiglio Superiore
delle Ricerche Scientifiche".
«segue 1956»
Novembre
20, muore a Napoli Benedetto
Croce.
"cursillos de cristianidad"
(in pratica esercizi spirituali)
1952
questi ritiri spirituali di tre giorni nascono in pratica per merito di
un prete di Majorca;
[due anni dopo saranno adottati dal Consiglio Superiore dell'Azione Cattolica
giovanile ed avranno un'enorme diffusione e frequenza.
Nel gennaio 1956, mediante l'aiuto di una radio, sarà effettuato
un corso di esercizi spirituali praticato simultaneamente da tutta la
nazione spagnola.]
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