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ANNO 1953

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Papa Pio XII
(1939-58)

1953, viene attenuato il digiuno eucaristico; 
varia numero e nazionalità del collegio cardinalizio.

Gennaio
12
, Concistoro segreto: elezione dei cardinali già annunciato da «L'Osservatore Romano» del 30 novembre;
[vedi box al centro]
24, sentenza del Tribunale Cardinalizio a proposito della vertenza sorta fra il Sovrano Militare Ordine di Malta e la S. Congregazione dei Religiosi;
26, Pio XII nomina il nuovo nunzio in Italia, mons. Giuseppe Fietta;

Roma, presso la S. Congregazione dei Religiosi, è costituito il Segretariato d'Assistenza Monache e Religiose inferme.

Febbraio
"Caso" del pastore Caliandro, fondatore (1949) dell' "Istituto Biblico Evangelico G. Savonarola" a Portici (Napoli) per ex sacerdoti, costretto dal ministro M. Scelba (Dc) a lasciare l'Italia.
21, aspro articolo del «Quotidiano» contro il proselitismo protestante;

Marzo
Bologna, ai primi del mese, discorso del card. A. Ottaviani sui rapporti tra Chiesa e Stato alla luce del diritto canonico;
15, Bruges, il papa tiene un discorso ai professori e alunni del "Collège d'Europe";
19, muore mons. Alberto Arborio Mella di Sant'Elia, Maestro di Camera del papa;

Aprile
5
, «L'Osservatore Romano» comunica che il Sovrano Militare Ordine di Malta ha finalmente fatto pervenire a Sua Santità «l'espressione della sua devota adesione» alle deliberazioni del Tribunale Cardinalizio;
[sentenza del 24 gennaio c.a.]
11, Torvaianica (Roma), sulla spiaggia viene scoperto il cadavere di Wilma Montesi. Esplosione del "caso" omonimo.
15, ribadita la condanna da parte della I Sezione penale della Corte d'Appello di Roma agli accusatori della Sacra Rota («L'Unità», «Il Paese», ecc.);

Maggio
10
, il Sant'Uffizio notifica attraverso «L'Osservatore Romano» la riduzione allo stato laicale del sac. Andrea Gaggero dell' "Istituto S. Filippo Neri" a Genova, per essersi fatto fautore del "Movimento dei Partigiani per la Pace", rendendosi così colpevole di grave disobbedienza agli ordini dell'Autorità Ecclesiastica.
14, discorso del papa alle ACLI di Roma sul valore perenne della Rerum Novarum;

Giugno
3
, «L'Osservatore Romano» pubblica un comunicato della curia vescovile di Carpi col testo d'una ritrattazione del sac. Zeno Saltini per «quanto di meno riguardoso» verso la Santa Sede è contenuto nei suoi scritti;
7, Elezioni politiche.
[Fanno fallire la legge sul premio di maggioranza voluto dalla Dc e dai partiti del centro.]
Firenze, nell'ultima settimana si tiene il Congresso per la Pace e la Civiltà Cristiana.
Tema: «La preghiera e la poesia».
15, Roma, la PCA (Pontificia Commissione di Assistenza) diviene POA (Pontificia Opera d'Assistenza in Italia);
[vedi box a dx].
Firenze, nell'ultima settimana del mese, si tiene il II Congresso per la Pace e la Civiltà Cristiana. Tema: La preghiera e la poesia.

Luglio
7
, L. Einaudi conferma ad A. De Gasperi (Dc) l'incarico di formare il nuovo governo;
17, Pio XII dichiara san Cassiano martire "patrono degli stenografi";
28, cade alla Camera l' "VIII governo De Gasperi";

Agosto
2
, L. Einaudi designa l'on. A. Piccioni (Dc) a formare il nuovo governo;
11, dopo la rinuncia dell'on. A. Piccioni (Dc), il presidente della Repubblica L. Einaudi dà l'incarico di formare il governo all'on. G. Pella (Dc);
14, «L'Osservatore Romano» pubblica il nuovo statuto della POA (Pontificia Opera d'Assistenza);
24, viene varato il "governo Pella";
27, in Vaticano si tiene la cerimonia solenne del Concordato tra la Spagna e la S. Sede; protagonisti:
. mons. Domenico Tardini, pro-Segretario di Stato per gli Affari Ecclesiastici Straordinari;
. Alberto Martin de Artajo, ministro degli Esteri spagnolo;
[La S. Sede ha acconsentito anche perché, in parte, convinta dal nunzio distaccato a Madrid mons. G. Cicognani.
La ratifica avverrà il 27 ottobre successivo.
Approfondimenti: E. Regatillo s.j. (gesuita), Il valore del nuovo Concordato spagnolo per la vita religiosa della Spagna, in «Civiltà Cattolica» del 21.5.1955 (1ª puntata: le successive sono del 6.8 e del 3.9.1955.]
Lo stesso anno, al momento della firma del trattato U.S.A., esiste ormai soltanto una scuola protestante a Madrid con una cinquantina di alunni tra protestanti e cattolici.
[il peggio arriverà in seguito alla costituzione delle basi militari statunitensi nella penisola iberica.]
29, Siracusa, comincia a lacrimare un'effigie di plastica di gesso dorato rappresentante la Madonna.

Roma, esce un numero di "presentazione" di «Terza generazione», rivista di Bartolo Ciccardini e altri giovani ex Dc;
[1° numero nell'ottobre seguente - l'ultimo nel settembre 1954.]

Settembre
Tours, si tiene il congresso delle NEI (Nouvelles Équipes Internationales).
Palermo, XXVI Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
Tema: Problemi della Popolazione.

Ottobre
13
, la Pontificia Università Gregoriana inaugura le celebrazioni commemorative del IV centenario della sua fondazione;
14, i partecipanti alle celebrazioni sono ricevuti in Campidoglio dal sindaco Rebecchini;
28, Roma, istituisce la "Fondazione Pio XII per l'apostolato dei laici" dipendente dalla Segreteria di Stato e avente lo scopo di sostenere e promuovere le opere internazionali cattoliche dell'Apostolato dei Laici.

Novembre
9
-10, «L'Osservatore Romano» pubblica la nomina di un prelato di Gran Magistero, richiesto dal S.M. Ordine di Malta per le modifiche dei suoi statuti, nella persona di S.E. mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, arcivescovo titolare di Trebisonda;
21, viene pubblicata dalla stampa, senza data, la lettera di mons. G.B. Montini all'on. G. La Pira, sindaco di Firenze, sulla vertenza della Pignone. [La lettera sarà poi detta essere del 9 novembre, anteriore cioè all'occupazione della fabbrica.]
21, I Giornata Nazionale "Pro Orantibus" (per le monache di clausura);

Dicembre
8
, inaugurazione dell' "Anno Mariano" – 1953 8 dic-8 dic 1954.
Pio XII a Santa Maria Maggiore.
Nel messaggio all'ACI lancia la «base missionaria».
11, l'episcopato siculo, riunito sotto la presidenza del card. Ruffini, riconosce ufficialmente «la realtà della lacrimazione» della "Madonna di Siracusa";

Firenze, in occasione dell'occupazione degli stabilimenti Pignone, il sindaco G. La Pira incoraggia la resistenza degli operai e invia a tutti i vescovi d'Italia un appello in cui spiega le ragioni del suo intervento e chiede un incoraggiamento e un appoggio concreto;
oltre cento vescovi rispondono con adesioni che vanno non di rado molto più in là di una semplice approvazione formale.
(Tra i vescovi:
. mons. Giovan Battista Parodi, vescovo di Savona;
. mons. Maurizio Raspini, vescovo di Reggio Calabria;
. ecc.
24, il papa invia un radiomessaggio natalizio: "L'Unità Europea";
lo stesso mese esce Il Diavolo di G. Papini.

Lo stesso anno si riunisce la I Assemblea dei Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali d'Italia.
[Di questa prima riunione non viene data alcuna notizia, a causa del suo carattere eminentemente preparatorio.]

Lo stesso anno in:
- Danimarca
il Vicariato apostolico viene sostituito con la diocesi di Kopenhagen;
- Norvegia
la Prefettura apostolica della Norvegia centrale viene trasformata in Vicariato apostolico e quella del Vicariato apostolico d'Oslo in diocesi;
- Svezia
l'ex Vicariato apostolico viene eretto in diocesi di Soccolma;




«segue da 1952»
- Presidente: dott. L. Gedda (1952 ott - ? 1959).
1953

Giugno
7
, sconfitta politica di A. De Gasperi;

____________________

Le associazioni che compongo l'Ac sono sette:
- 1) Unione uomini d'Ac;
- 2) Unioni donne d'Ac;
- 3) Gioventù maschile di Ac;
- 4) Gioventù femminile di Ac;
– su base nazionale, diocesana e parrocchiale.
- 5) Fuci Federazione universitaria cattolica italiana);
- 6) Movimento laureati d'Ac;
- 7) Movimento maestri dell'Ac.
– su base nazionale e diocesana.

Le opere che affiancano l'Ac sono di tre specie:
a) dipendenti:
- Cenac (Centro nazionale attività catechistiche);
- Csi (Centro sportivo italiano);
- Ctg (Centro turistico giovanile);
- Fari (Federazione attività ricreative);
- Ucio (Unione cattolica italiana delle ostetriche);
- Acipasvi (Associazione infermiere professionali e assistenti sanitarie);
- Convegni di Maria Cristina;
- Aimc (Associazione italiana maestri cattolici);
- Cdu (Comitato docenti universitari);
- Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi);
- Amci (Associazione medici cattolici italiani);
- Ucit (Unione cattolica italiana tecnici);
- Ucai (Unione cattolica artisti italiani);
- Ucif (Unione cattolica italiana farmacisti);
- Ucgi (Unione cattolica giuristi italiani).
b) coordinate:
- Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani);
- Cif (Centro italiano femminile);
- Asci (Associazione scoutistica italiana);
- Agi (Associazione guide italiane).
c) aderenti:
- Confederazione cooperative italiane;
- Cna (Centro nazionale artigianato);
- Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti);
- Ucic (Unione cattolica italiana commercianti);
- Fronte della famiglia;
- Unione cattolica infermiere;
- Acec (Associazione cattolica esercenti cinema);
- Giunta cattolica dell'emigrazione;
- Ueci (Unione editori cattolici italiani);
- Associazione famiglie numerose;
- Associazione ex-alunni di istituti religiosi;
- Congederazione coltivatori diretti.

Inoltre non vanno dimenticati gli Enti e Segretariati centrali dell'Ac:
- Ente dello spettacolo (con le sue quattro sezioni: per il cinema, il teatro, la radio e la televisione);
- Centro cattolico stampa;
[In modo diretto o indiretto controlla tutti i quotidiani e tutti i settimanali cattolici del PAese.]
- Segretariato moralità;
- Istituto cattolico per le attività sociali;
- Istituto cattolico dell'educazione.

Da questo si evince che, qualora la Democrazia cristiana dovesse venir meno alla sua subordinazione alla Chiesa o volesse accentuare quella autonomia politica che a parole le viene riconosciuta, Azione cattolica e Comitati civici entrerebbero direttamente in gioco sostituendosi ad essa.

 

 

 

Concistoro cardinalizio del 12 Gennaio 1953
(regnante Pio XII)

- Celso Costantini (1876 - † ott 1958)
- Augusto Alvaro Da Silva (1876 - † ago 1968)
- Gaetano Cicognani (1881 - † feb 1962)
- Angelo Giuseppe Roncalli [Giovanni XXIII] (1881 - † giu 1963)
- Valerio Valeri (1883 - † lug 1963)
- Pietro Ciriaci (1885 - † dic 1966)
- Francesco Borgongini Duca (1884 - † ott 1954)
- Maurice Feltin (1883 - † set 1975)
- Marcello Mimmi (1882 - † mar 1961)
- Carlos De La Torre (1873 - † lug 1968)
- Alojzije Stepinac (1898 - † feb 1960) (beatificato ott 1998)
- Giorgio Grente (1872 - † mag 1959)
- Giuseppe Siri (1906 - † mag 1989)
- Giovanni D'Alton (1882 - † feb 1963)
- James McIntyre (1886 - † lug 1979)
- Giacomo Lercaro (1891 - † ott 1976)
- Stefan Wyszynski (venerabile) (1901 - † mag 1981)
- Beniamini de Arriba y Castro (1886 - † mar 1973)
- Fernando Quiroga y Palacios (1900 - † dic 1971)
- Emile Léger (1904 - † nov 1991)
- Crisanto Luque (1889 - † mag 1959)
- Valerian Gracias (1900 - † set 1978)
- Giuseppe Wendel (1901 - † dic 1960)
- Alfredo Ottaviani (1890 - † ago 1979)

[14 cardinali italiani, 42 gli stranieri]



Cardinali

Ordine dei vescovi
-

Ordine dei preti
- Alessandro Verde (1865 - dic 1925 - † mar 1958)
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - † ago 1961)
- Pietro Segura y Saenz (1880 - dic 1927 - † apr 1957)
- Alfredo Ildefonso Schuster (1880 - lug 1929 - † ago 1954) (beatificato mag 1996)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - † ago 1977)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - † feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872 - mar 1933 - † lug 1960)
- Federico Tedeschini (1873 - mar 1933 - † nov 1959)
- Maurilio Fossati (1876 - mar 1933 - † mar 1965)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872 - mar 1933 - † dic 1961)
- Teodoro Innitzer (1875 - mar 1933 - † ott 1955)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - † gen 1968)
- Giacomo Copello (1880 - dic 1935 - † feb 1967)
- Eugenio Tisserant (1884 - giu 1936 - † feb 1972)
- G. Piazza (1884 - dic 1937 - † nov 1957)
- G. Pizzardo (1877 - dic 1937 - † ago 1970)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - † gen 1965)
- Gregorio Pietro XV Agagianian (1895 - feb 1946 - † mag 1971)
- Benedetto Aloisi Masella (1826 - feb 1946 - † set 1970)
- C. Micara (1879 - feb 1946 - † mar 1965)
- Edoardo Mooney (1882 - feb 1946 - † ott 1958)
- Giulio Saliège (1870 - feb 1946 - † nov 1956)
- James Mc Guigan (1894 - feb 1946 - † apr 1974)
- Samuel Stritch (1887 - feb 1946 - † mag 1958)
- Clemente Roques (1880 - feb 1946 - † set 1964)
- Giovanni De Jong (1885 - feb 1946 - † 8 set 1955)
- Carlos De Vasconcellos Motta (1890 - feb 1946 - † set 1982)
- Norman Gilroy (1896 - feb 1946 - † ott 1977)
- Francis Spellman (1889 - feb 1946 - † dic 1967)
- José Rodriguez (? - feb 1946 - † dic 1958)
- Clemente De Gouveia (1889 - feb 1946 - † feb 1962)
- Jaime De Barros Camara (1894 - feb 1946 - † feb 1971)
- Enrique Pla y Deniel (1876 - feb 1946 - † lug 1968)
- Emanuele Arteaga y Betancourt (1879 - feb 1946 - † mar 1963)
- Joseph Frings (1887 - feb 1946 - † dic 1978)
- Gualberto Guevara (1882 - feb 1946 - † nov 1954)
- Bernard Griffin (1899 - feb 1946 - † ago 1956)
- Jozsef Mindszenty (venerabile) (1892 - feb 1946 - † mag 1975)
- Ernesto Ruffini (1888 - feb 1946 - † giu 1967)
- Antonio Caggiano (1889 - feb 1946 - † ott 1978)
- Tomaso Tien Ken Sin (1890 - feb 1946 - † lug 1967)
- Giuseppe Bruno (1875 - feb 1946 - † nov 1954)
- Celso Costantini (1876 - gen 1953 - † ott 1958)
- Augusto Alvaro Da Silva (1876 - gen 1953 - † ago 1968)
- Gaetano Cicognani (1881 - gen 1953 - † feb 1962)
- Angelo Giuseppe Roncalli [Giovanni XXIII] (1881 - gen 1953 - † giu 1963)
- Valerio Valeri (1883 - gen 1953 - † lug 1963)
- Pietro Ciriaci (1885 - gen 1953 - † dic 1966)
- Francesco Borgongini Duca (1884 - gen 1953 - † ott 1954)
- Maurice Feltin (1883 - gen 1953 - † set 1975)
- Marcello Mimmi (1882 - gen 1953 - † mar 1961)
- Carlos De La Torre (1873 - gen 1953 - † lug 1968)
- Alojzije Stepinac (1898 - gen 1953 - † feb 1960) (beatificato ott 1998)
- Giorgio Grente (1872 - gen 1953 - † mag 1959)
- Giuseppe Siri (1906 - gen 1953 - † mag 1989)
- Giovanni D'Alton (1882 - gen 1953 - † feb 1963)
- James McIntyre (1886 - gen 1953 - † lug 1979)
- Giacomo Lercaro (1891 -gen 1953 - † ott 1976)
- Stefan Wyszynski (venerabile) (1901 -gen 1953 - † mag 1981)
- Beniamini de Arriba y Castro (1886 -gen 1953 - † mar 1973)
- Fernando Quiroga y Palacios (1900 -gen 1953 - † dic 1971)
- Emile Léger (1904 -gen 1953 - † nov 1991)
- Crisanto Luque (1889 -gen 1953 - † mag 1959)
- Valerian Gracias (1900 -gen 1953 - † set 1978)
- Giuseppe Wendel (1901 - gen 1953 - † dic 1960)
- A. Ottaviani (1890 - gen 1953 - † ago 1979)

Ordine dei diaconi
- N. Canali (1874 - dic 1935 - † ago 1961)
- Domenico Jorio (1867 - dic 1935 - † ott 1954)
- Massimo Massimi (1877 - dic 1935 - † mar 1954)
- Giovanni Mercati (1866 - giu 1936 - † ago 1957)

 

SEGRETERIA DI STATO VATICANA

L'unico grande paese cattolico che non abbia una vera e propria corrente politica che lo rappresenti in Vaticano è l'Italia. D'altra parte la Curia è composta per il 90% circa di italiani e non può non essere spontaneamente filo-italiana. E si accetta come il fatto più ovvio non solo che l'iniziativa dei rapporti tra lo Stato italiano e la Santa Sede sia abbandonata ai curiali vaticani, ma persino che sia abbandonata all'alterno prevalere dei loro variabili punti di vista in proposito. Così che, di fatto, per l'Italia, in Vaticano, alle "correnti politiche" si sostituiscono le "tendenze".

[Corrente americana]

Contrariamente a quello che sembra essere l'indirizzo del primo dopoguerra – ed è tuttora l'opinione di molti profani – i prelati americani funzionari nei vari dicasteri vaticani sono pochissimi. Si potrebbe persino dire che, se sono in numero sufficiente per servire la Santa Sede, lo sono in modo assolutamente inadeguato per influenzarla.
L'ufficio americano è diretto dal newyorkese mons. Giuseppe McGeough (dal maggio 1957 internunzio in Etiopia), uomo di fiducia del card. F.J. Spellman.
Ma il cardinale ha anche un altro uomo di fiducia in mons. Francesco Reh, un prelato che vive a Roma senza speciali incarichi e che perciò è più libero di viaggiare facendo la spola tra il suo cardinale e Roma.
Una vera e propria ambasciata degli Stati Uniti presso il Vaticano è, comunque, considerato il "Collegio americano del Nord" a Roma, dove è rettore e ha la sua sede il vescovo titolare di Tespia, mons. Martino Giovanni O' Connor, rappresentante ufficiale dell'episcopato statunitense presso la Santa Sede, oltre che incaricato dei contatti tra la Segreteria di Stato e l'Ambasciata americana a Roma (ma in non poche occasioni anche tra il Vaticano e il Dipartimento di Stato); mons. Martino Giovanni O' Connor è molto legato al card. Giuseppe Pizzardo.
Tra gli altri personaggi ecclesiastici americani, meritano di essere ricordati:
. mons. Federico Freking, del Minnesota, senza precisi incarichi che passa per uomo di fiducia del card. Stritch;
. mons. Francesco Brennan, membro di varie congregazioni e della Sacra Romana Rota, molto vicino all'ambasciatore Luce, ai tempi del suo incarico e la cui abitazione, in via Donizetti 7, si dice serva spesso agli incontri tra i dirigenti della Santa Sede e gli uomini politici o i diplomatici americani;
. mons. Joseph Emmenegger della diocesi di Milwaukee;
. mons. Ernesto Primeau, della diocesi di Chicago;
. p. Vincenzo McCormick, gesuita, capo della sezione americana della Curia generalizia dei gesuiti;
. ecc..

Corrente tedesca
[La corrente più forte in Vaticano.]

Oltre ai quattro gesuiti tedeschi che costituiscono la segreteria privata di Pio XII:
. p. Leiber,
. p. Hentrich,
. p. Grisar,
. p. Bea (confessore),
e dei molti esponenti degli ordini religiosi tedeschi, essa ha rappresentanti di primo piano dalla Segreteria di Stato all'ultima Congregazione.
- Segreteria di Stato:
. mons. Bruno Wuestenberg, noto per i suoi contatti personali col governo di Bonn;
- Sant'Uffizio:
. p. Hurth, gesuita,
. p. Hentrich, (vedi sopra)
. mons. Luigi Hudal, vescovo austriaco, consultore della congregazione del Conciliio e assistente al Soglio (presso la sua residenza privata a Grottaferrata si svolgerebbero frequenti approcci e consultazioni tra i principali dirigenti tedeschi o pro-tedeschi della Curia; in questi incontri egli sarebbe validamente coadiuvato dal gesuita p. Francesco Tattenbach e dai rettori dei collegi ecclesiastici tedeschi in Roma, mons. Augusto Schuchert e mons. Giacomo Weinbacher);
- Propaganda Fide:
. mons. Giovanni Schoenhoeffer, ritenuto un'eminenza grigia del card. Pietro Fumasoni Biondi e p. Hermann Haeck, gesuita;
ecc.

Occorre precisare che la Segreteria di Stato non è affatto un organismo unico, bensì un organismo nel quale si giustappongono (per tacere della segreteria dei Brevi e di quella delle Lettere latine, di secondarissima importanza) due gruppi di funzionari con compiti nettamente distinti.
I due gruppi sono chiamati "sezioni" e si distinguono in prima e seconda.
- I SEZIONE: coincide con l'apparato della "congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari" (un vero e proprio dicastero degli Esteri); ha per compiti specifici:
- la preparazione e l'applicazione dei concordati,
- la fondazione o divisione delle diocesi,
- la nomina dei vescovi, là dove essa è in parte devoluta, per privilegio, alle autorità civili, ecc.;
insomma, tutto ciò che riguarda, su un piano di eccezione, il contenzioso – se è lecito esprimersi così – nei rapporti tra la Chiesa e gli Stati nazionali.
Per tradizione è retta, come tutte le congregazioni, da:
. prefetto, che è di diritto il segretario di Stato: attualmente il pro-segretario di Stato mons. Domenico Tardini;
. segretario: mons. Antonio Samorè.
Questa sezione dipende direttamente dai cardinali che sono membri della congregazione (attualmente 11).
[I dirigenti della I Sezione hanno appoggiato, appoggiano e appoggeranno costantemente i gruppi della destra democristiana.]

- II SEZIONE: s'interessa all'ordinaria amministrazione di questi stessi problemi, collaborando con le congregazioni Concistoriale e del Santo Uffizio:
- propone al papa i candidati ritenuti più idonei alle cariche di nunzi o di legati;
- prepara le nomine dei membri della Curia (su designazione del papa);
- dirige con istruzioni e prescrizioni l'Azione cattolica e i movimenti che ne dipendono o affini;
- provvede alla distribuzione della beneficenza papale;
- decide dell'assegnazione delle onorificenze, ecc.
È retta da un sostituto. Attualmente, dopo la nomina a pro-segretario di Stato per gli Affari ordinari mons. G.B. Montini ad arcivescovo di Milano, è affidata a due sostituti per gli Affari ordinari e segretari della Cifra: mons. Carlo Grano e Angelo Dell'Acqua.
Questa sezione è alle dirette dipendenze del papa e, in genere, piuttosto avversa al "Pentagono Vaticano ".
[I dirigenti della II Sezione hanno appoggiato e continuano, potendolo, ad appoggiare le correnti di centro e di centro-sinistra della Dc.]

Lo stesso schieramento di forze si ritrova per quanto riguarda l'Azione cattolica:
- il gruppo Pizzardo-Tardini ha sempre sostenuto:
- Togni contro Dossetti,
- Andreotti contro Fanfani,
- dott. L. Gedda contro Carretto e V. Veronese.
[Ecco l'episodio più significativo di questa seconda profonda divisione all'interno della Segreteria di Stato...
1958, 21 gennaio, in un articolo apparso su «Il Quotidiano», mentre il gruppo dei cardinali sostiene le richieste del dott. L. Gedda e dei "Comitati civici" contro la Dc, A. Fanfani (Dc) ha trovato i suoi unici ma ancora potenti alleati in mons. Dell'Acqua e nei dirigenti della II Sezione della Segreteria di Stato.]

L'uomo più potente del Pentagono vaticano è senz'altro il card. N. Canali (83enne).

Il "Triumvirato Vaticano" (fino al 1951, la sua politica in pratica non ha avuto rivali):
. N. Canali,
. C. Micara,
. G. Pizzardo,
risulta fondato su amicizie giovanili rinsaldate dal successo delle rispettive carriere parallele, oltre che sul comune ideale massimalista maturato nel clima dell'intransigenza di Pio X e del suo segretario di ferro, card. R. Merry del Val.

Uno dei punti chiave fondamentali assicuratisi dal Triumvirato nell'ambito della Curia – quello anzi per cui il Triumvirato stesso ha deciso di trasformarsi in Pentagono – è senz'altro il dicastero della Concistoriale. Secondo per Ordine di importanza tra i dicasteri vaticani, è uno dei tre dei quali il papa è prefetto di diritto.
[Dicastero della Concistoriale: un tempo "Sacra congregazione Concistoriale", aveva per compito specifico quello di preparare la trattazione degli affari da decidersi in concistoro e di provvedere alla elezione delle diocesi.
Con la costituzione Sapienti Consilio del 29 giugno 1908, Pio X le affidò anche la competenza relativa ai vescovi, già espletata dalla soppressa "congregazione dei Vescovi e dei regolari": così che da mezzo secolo preciso ormai, la Concistoriale, oltre a provvedere alla creazione e alla divisione delle diocesi, decide delle nomine dei vescovi, anche ausiliari e coadiutori, e degli amministratori apostolici (quando non sono compito della congregazione per gli Affari ecclesiastici straordinari); e non solo sorveglia la loro disciplina, ma vigila su come adempiono gli obblighi previsti dal codice di dirito canonico, esamina le loro relazioni quinquennali, ecc.
Cooptando il card. G. Piazza segretario della Concistoriale, il Triumvirato estende praticamente il suo controllo e la sua influenza sull'espiscopato di tutto il mondo e in particolare su quello italiano, ampliando i propri poteri in maniera decisiva.

Il "Triumvirato" diviene ora "Pentagono Vaticano":
. N. Canali,
. C. Micara,
. G. Pizzardo,
. G. Piazza,
. A. Ottaviani.

Il Sacro Collegio conta, tra gli italiani, ed esclusi i membri del "Pentagono":
- 8 cardinali di Curia o residenti a Roma ad nutum del Pontefice (al punto da non potersene allontanare senza il suo permesso):
. Alessandro Verde (93enne, non ha alcun incarico);
[† 29/30 marzo 1958]
alleati del "Pentagono":
. Pietro Fumasoni Biondi (prefetto di Propaganda Fide*);
[il 1° marzo 1958 sarà chiamato al suo fianco, come pro-prefetto, l'americano card. S.A. Stritch.
Egli contesta al card. E. Tisserant intere regioni orientali perché Paesi di missione; il cardinale francese, ovviamente, sostiene l'opposto.***]
. Pietro Ciriaci (prefetto del Concilio**);
. Gaetano Cicognani (prefetto dei Riti);
. Benedetto Aloisi Masella (prefetto dei Sacramenti);
. Federico Tedeschini (prefetto della Fabbrica di San Pietro);
antagonisti del "Pentagono":
. V. Valeri (prefetto dei Religiosi §);
. C. Costantini (cancelliere di Sacra romana Chiesa);
- 6 cardinali vescovi residenziali.


* La congregazione di Propaganda Fide – la più nota e leggendaria congregazione della Chiesa, dopo quella del Santo Uffizio – è diventata, nell'attuale dopoguerra, per volontà del card. Pietro Fumasoni Biondi, il centro strategico della politica anticomunista e filoamericana del "Pentagono". E continuerà ad esserlo sempre più ora che, con inattesa decisione, Pio XII ha chiamato al suo fianco, come pro-prefetto, il cardinale americano Samuele Stritch, fino a ieri arcivescovo di Chicago. Irlandese di origine, il nuovo pro-prefetto non attenuerà certo l'impulso filoamericano del suo superiore.
** La congregazione del Concilio, cosiddetta perché un tempo era incaricata dell'interpretazione dei canoni del Concilio tridentino, è estremamente importante, avendo praticamente nelle mani la disciplina del clero e del popolo di tutti i Paesi non missionari e non sottoposti alla Congregazione orientale; in pratica, cioè, di tutti gli Stati del mondo occidentale.
Clero minore e laicato cattolico in Italia sono, dunque, raggiunti dal "Pentagono" attraverso le direttive del card. Pietro Ciriaci e del suo segretario, – uno degli uomini più autorevoli della Curia e più fedeli ai cinque – mons. Francesco Roberti.
*** Nella congregazione per la Chiesa Orientale il "Pentagono" può contare su due alleati di primo piano nella persona di p. Acacio Coussa, un basiliano aleppino, che ne è l'assessore, e del romano mons. Amerigo Giovannelli, sostituto.
§ Perfino nella congregazione dei Religiosi, l'unico sacro dicastero retto da un cardinale anti-Pentagono, i cinque hanno come alleati:
. Arcadio Larraona, claretiano, segretario
[Di lui R. Peyrefitte, in Cavalieri di Malta, ha scritto che: «brucia di tutti i fuochi del fanatismo e risuscita lo spirito dell'Inquisizione».]
. ?, sottosegretario.
. Carlo Falconi, Il Pentagono vaticano, 1958; Kaos Edizioni 2008.



1953

Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta

«segue da 1952»
sede: Roma, via Condotti;
Gran maestro: vacante.

Come gli altri ordini, neppure l'Ordine di Malta è mai stato approvato, né dal fascismo prima (nonostante i legami del gran maestro con alti personaggi del regime, Mussolini lo aveva invitato a costruire un lebbrosario a Tselaclacla in Abissinia, risparmiandogli di rasentare il ridicolo rivendicando l'isola di Malta come da molti auspicato) né ora dal governo italiano che ha deciso di fondare un Ordine al merito della repubblica, proibendo ai cittadini l'uso di tutti gli altri che non abbiano l'approvazione del capo dello Stato.

Altri membri:
. barone Apor de Altorja, gran croce magistrale, ex ministro di Ungheria presso la Santa Sede, il cui fratello vescovo era stato martirizzato dai bolscevichi , cancelliere, capo del governo dell'Ordine;

. conte Cattaneo di Sedrano, vice cancelliere;

. balì conte Ferdinando Thun Hohenstein (nipote dell'ex gran maestro Thun Hohenstein), discendente di una delle più grandi famiglie d'Austria, membro del sovrano consiglio; abita nel castello di Povo (Trento)
[per la bega del grano argentino ha inoltrato un ricorso segreto alla congregazione dei religiosi; altri affari: della soda, dei passaporti diplomatici…];

. duca Caffarelli, decano dei balì gran croce d'onore e di devozione;

. marchese Alberto Teodoli, vice decano, senatore della Repubblica;

. marchese Dragonetti de Torres, ministro plenipotenziario;

. conte Antonio Hercolani Fava Simonetti, 69enne, diventato professo una volta vedovo; dopo la morte del gran maestro è luogotenente dell'Ordine;

. conte Conestabile della Staffa, 91enne, assessore delegato alle opere di assistenza civile;

. avvocato Gazzoni, legale dell'Ordine;
[spedito in Argentina riesce a risolvere l'affare del grano]

. marchese Pallavicini, 44enne, cavaliere di giustizia, maestro di cerimonie, di origine ungherese.

- Gran priorato di Roma:
unica carica di balì del gran priorato di Roma è quella di San Sebastiano del Palatino, costituita e dichiarata ereditaria da Urbano VIII;
. cardinale Nicola Canali (1948-?) pur essendo gran priore dell'Ordine di Malta è anche gran maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro;
[è rivale di mons. G.B. Montini]
Gennaio
24
, il giorno previsto per la sentenza, il tribunale cardinalizio resta muto; il papa ha detto ad uno dei cardinali che se ci sarà uno scandalo, l'Ordine di Malta sarà compromesso, ma saranno compromessi gli stessi cardinali giudicanti.
Il promotore di giustizia card. A. Ottaviani (appena fatto cardinale e nominato prosegretario del santo uffizio) invece di aumentare le buone atout del card. N. Canali, come sembrerebbe logico, si rifiuta di fare le vendette del prosecutore di giustizia e tanto meno quelle del card. N. Canali. Dichiara infatti, come ha fatto il papa, che l'Ordine non ha offerto alcun motivo di critica dal punto di vista canonico. Quanto al resto, aggiunge, non lo riguarda più. Il cardinale Tisserant convoca due volte il luogotenente e il cancelliere, avvisandoli che la responsabilità di aver lasciato l'Ordine senza difesa ricadrà sulle loro teste e lascerà una macchia sui loro nomi.
Febbraio
6
, il tribunale invia al gran magistero una lettera con la data del 4, per comunicare un decreto del 24 gennaio, interlocutorio alla sentenza, in cui dichiara, prima di pronunciare la sentenza, di aver deciso di esprimere la sua profonda deplorazione ai dirigenti dell'Ordine e ai loro avvocati.
7, mons. Callori di Vignale, promaestro di camera di sua santità, invita, come d'abitudine, la delegazione dell'Ordine alla cappella papale che si terrà il giorno 10 per il 14° anniversario della morte di Pio XI;
9, mons. Quirino Paganuzzi, segretario del maestro di camera (guadagnato alla causa del card. N. Canali e all'insaputa del promaestro di camera) si reca al gran magistero per far sapere che la delegazione non è più invitata;
mons. G.B. Montini, al colmo della mortificazione, lascia al suo collaboratore mons. Dell'Acqua, il compito di telefonare a Pecci che la «comunicazione fatta da mons. Paganuzzi era autorizzata». Mons. Dell'Acqua, intervenendo per la prima volta direttamente negli affari dell'Ordine di Malta, si fa premura di assolvere questo incarico. Aggiunge anche che l'Ordine potrebbe rendere inoperante tale comunicazione solo se il sovrano consiglio presentasse subito un decreto per «rammaricarsi della deplorazione del tribunale, rimandare i suoi avvocati in giudizio, e impegnarsi a eseguire la sentenza». Senza questo decreto, egli aggiunge, la Santa Sede nominerà il giorno dopo un commissario pontificio.
10, mentre il primo delegato sbarca a Roma e i cavalieri di Malta non si presentano alla cappella Sistina, non c'è neppure il commissario pontificio in via Condotti.
19, ore 12:30, Pecci rimette a mons. G.B. Montini il decreto del sovrano consiglio che ratifica le tre mozioni; ore 14:30, mons. Dell'Acqua gli fa rimettere la sentenza del tribunale con la data del 24 gennaio e pronunciata in noine Domini. Il tribunale dichiara che l'Ordine di Malta, benché goda di alcune prerogative che l'hanno fatto riconoscere come sovrano dalla Santa Sede, non ha tuttavia quelle che sono proprie della sovranità; che essendo la sua qualità di sovrano e la sua qualità di religioso intimamente connesse tra loro, quella di sovrano non è che "funzionale"; che esso dipende doppiamente dalla Santa Sede: dalla segreteria di Stato come sovrano, dalla congregazione dei religiosi come religioso e che tutti i suoi membri, quali che siano, ivi compresi gli insigniti di onorificenze dell'Ordine, ne dipendono egualmente.
mons. G.B. Montini, dice a Pecci che qualcosa di estremamente importante è successo: è finita; l'Ordine si è sbarazzato del tribunale cardinalizio; è ora libero di perseguire le proprie attività, di procedere all'elezione del gran maestro. Hercolani, non convinto, invia a monsignore quattro dei suoi fedeli:
. il conte Hutten-Czapski, nuovo presidente dell'associazione polacca all'estero, appena tornato dal Canada dove è stato al recente congresso internazionale della Croce Rossa in rappresentanza dell'Ordine di Malta, firmatario, a suo tempo della convenzione di Ginevra, dichiara di aver potuto constatare il florido sviluppo dell'associazone canadese da poco tempo a Montreal e che già tiene sotto i suoi auspici dei corsi di assistenza seguiti da centinaia di allievi. Dice altresì che il ministro degli esteri canadese è stato da lui convinto all'idea di affidare l'amminitrazione dei luoghi santi all'Ordine di Malta (il sogno accarezzato non molto temo prima dal balì Thun);
. il barone Van Voorst tot Voorst fa presente che la società di pronto soccorso dei Paesi Bassi, che conta ventimila aderenti, è fiera di aver ottenuto l'alto patrocinio dell'Ordine di Malta;
. il maggiore Grant Ferris, avvocato, già deputato alla Camera dei Comuni e cameriere di cappa e spada, fa considerare che si sapesse che un avvocato difensore ha subito la minaccia di essere radiato dall'albo dagli avvocati concistoriali, tutta l'Inghilterra rimarrebbe scandalizzata; che il Venerable Order of Saint-John, che per deferenza non ha mai assunto la qualifica di sovrano, né dato al suo capo il titolo di gran maestro, farà l'una e l'altra cosa se verrà offesa la sovranità dell'Ordine; che la sentenza colpirà a morte l'associazione britannica ben avviata a ingrandire le sue basi e che ha appena speso 350.000 sterline per il suo ospedale di S. Giovanni e Santa Elisabetta;
. il conte Henckel di Donnesmarck mette in risalto che le due associazioni tedesche nel campo dell'assistenza, traggono forza dalla piena sovranità dell'Ordine; che lo scorso anno il campo di Ulm amministrato dai cavalieri della Slesia, ha accolto 130-140.000 profughi e che l'ospedale di Flensburg, amministrato dai cavalieri della Westfalia, ha dato ben 120.000 giornate di spedalità.
A questi quattro oratori si aggiunge un quinto, il marchese Prado de Carvajal, inviato dall'infante di Spagna. Egli dice di essere stato messo a completa disposizione del gran magistero, e che a nome dell'Asemblea, della sua scuola missionaria e del suo ricostruito dispensario, vengano rispettati «i diritti di un Ordine, la cui storia si confonde con quella della Spagna».
mons. G.B. Montini ascolta tutto ciò in silenzio.
L'Ordine non deve dimenticare che:
- è sotto il colpo di una deplorazione e di una sentenza cardinalizia,
- il tribunale da cui provengono è stato istituito dal papa,
- la sentenza è stata resa in nomine Domini.
Alla segreteria di Stato mons. G.B. Montini e mons. Dell'Acqua sono ormai d'accordo per far cadere l'Ordine ad ogni costo.
24, mons. G.B. Montini informa il gran magistero che:
- se l'Ordine non accetterà la sentenza, la Santa Sede romperà le relazioni diplomatiche;
- l'annuario pontificio è alla stampa e verranno fatte le opportune variazioni;
- la sentenza sarà pubblicata, con tutti i commenti del caso.
Trattasi di un vero ultimatum.
25, il card. N. Canali convoca il capitolo del suo gran priorato, per la scadenza del mandato di Hercolani; chiede inoltre che l'Ordine del giorno si apra con un voto che, secondo il pronunciamento del tribunale, dichiari illegittime le nomine fatte dal luogotenente interinale, ma la presenza di Franchi de' Cavalieri, considerato un santo dal papa, fa fallire la manovra. Quest'ultimo infatti rileva che le costituzioni prevedono che l'Ordine del giorno del capitolo abbia inizio con le cose più importanti e che quello che all'Ordine importa di più in questo momento e l'elezione del proprio rappresentante.
Gli altri professi si affrettano ad approvare. Per non vedersi eleggere Hercolani sotto il naso, il cardinale si alza e se ne va.
Il prosegretario di Stato trasmette l'ultimatum della Santa Sede.
Ormai al gran magistero è ammesso il principio di accettare la sentenza. Ci sono solo delle perplessità riguardo alla applicazione.
Marzo
11
, dopo un colloquio privato alla segreteria di Stato tra mons. Dell'Acqua, appena nominato sostituto (come gli aveva promesso il cardinale Canali) e de Mojana, al palazzo magistrale si giunge ad un accordo che viene battezzato "concordato", il quale stabilisce che la sovranità "funzionale" è nondimeno una sovranità, e che la natura religiosa dell'Ordine è limitata ai soli professi che la "compongono". Quest'ultimo termine dovrebbe essere cambiato, secondo la segreteria di Stato, in "costituiscono"…
mons. G.B. Montini riferisce a due rappresentanti dell'Ordine, Pecci e de Mojana, che se non porterà domani prima delle tredici la loro lettera di accettazione al papa (proprio nell'anniversario della sua incoronazione) qualcun altro farò firmare il "breve" per la nomina di un commissario.
Alla fine, dopo che mons. G.B. Montini ha comunicato al gran magistero che il papa aveva accettato il termine usato dal gran magistero [compongono] viene immediatamente spedita una lettera di consenso preparata insieme da Pecci e Malfatti. Si aggiunge un messaggio di Hercolani al papa con cui, dopo gli auguri dell'Ordine per il suo anniversario, lo informa che «il sovrano consiglio ha rimesso alla segreteria di Stato la lettera con cui accetta la sentenza dell'eminentissimo tribunale cardinalizio».
La seduta si chiude con decreto che prolunga di cinque anni il mandato diplomatico di Pecci.
12, il principe Ruffo, pronto per fare il commissario in via Condotti, deve fare marcia indietro;
in Vaticano il card. N. Canali viene visto correre a perdifiato verso l'appartamento del papa;
i cardinali Tisserant, Micara, Pizzardo e Aloisi Masella arrivano di gran carriera al palazzo del governatorato;
il principe Pacelli e il conte E.P. Galeazzi, corrono anche loro… ma in via Condotti non è ancora arrivata la lettera di risposta, necessaria perché l'accordo risulti valido.
23, in via Condotti arriva la lettera tanto attesa, messa in modo tale da non poter mai costituire una prova dell'accordo avvenuto;
mons. G.B. Montini esprime i ringraziamenti del papa per gli auguri ricevuti e la sua gioia che l'Ordine abbia "filialmente" accettato la sentenza del tribunale cardinalizio correggendo così "il suo atteggiamento irrispettoso verso l'autorità pontificia".

Qualche tempo dopo la formazione del "concordato" mons. G.B. Montini scrive al gran magistero che ha l' «onore di rimettere l'elenco di sessantasette proposte di nomina fatte dal cardinal Spellman, accompagnate dalla somma di 67.000 dollari. Essendo però l'Ordine di Malta debitore dell'eminentissimo tribunale cardinalizio di una somma pari a 1.500.000 lire, per le spese di processo, spese che non sono mai state pagate, la segreteria di Stato trattiene 4.000 dollari che rimetterà al segretario dell'eminentissimo tribunale».

[data 2 marzo pag. 254 da verificare]

Aprile
Senza farsi impacciare dai libelli anonimi [in particolare un "libello di Berna" fatto stampare in migliaia di copie con la data del 1952 per non dare nell'occhio] il gran magistero prosegue i negoziati con la segreteria di Stato. Infatti, dopo che è stato raggiunto l'accordo per quel che riguarda la sentenza, ora intende, come promessogli, poter procedere all'elezione del gran maestro. Quando mons. G.B. Montini gli fa sapere che sarebbe il caso di procedere prima con le riforme, il gran magistero risponde che questo desiderio è già stato esaudito in quanto una commissione ha già elaborato una "carta" che rimette a nuovo il "codice di Rohan". Poiché trattasi di un atto unilaterale, replica mons. G.B. Montini, anche la Santa Sede intende partecipare a stabilire i nuovi statuti e soltanto una commissione paritetica potrà effettuare un lavoro utile. Rassegnato, il gran maestro designa come suoi rappresentanti il conte Henckel e don Ettore Carafa d'Andria.

Giugno
Dopo un mese e mezzo il Vaticano fa sapere di aver scelto mons. Scapinelli e il principe Carlo Pacelli.
Quando il gran magistero propone che le sedute abbiano luogo tanto nel palazzo apostolico che al palazzo magistrale, la segreteria di Stato risponde che avranno luogo al palazzo apostolico.
Quando il gran magistero vuole sapere come verrà alternata la presidenza, la segreteria di Stato risponde che il presidente sarà sempre mons. Scapinelli.

Luglio
In prossimità della teorica partenza ad aquas, la segreteria di Stato decide che il consiglio di Stato si runirà il 25 ottobre, festa di Cristo Re.

Settembre
La segreteria di Stato fa sapere che autorizzerà soltanto l'elezione di un "gran maestro provvisorio" e solo dopo aver dato il suo gradimento alla scelta dei candidati. Hercolani si dice daccordo sul primo punto ma, per quanto riguarda il secondo, deve essere discusso con gli elettori: ragione di più per farli venire.
Per discutere con comodo dell'argomento, mons. G.B. Montini fa sapere che conviene rimandare l'elezione al 21 novembre, festa della presentazione della Vergine.
Il gran magistero convoca tutti i suoi per impedire un altro tentativo di proroga.
A questo punto mons. G.B. Montini dice che la Santa Sede non vuole più un "gran maestro provvisorio" bensì un "luogotenente del gran magistero" che verrà eletto dal consiglio di Stato e «attuerà le riforme».
Hercolani, deciso ad accettare tutto ciò che è costituzionale, aderisce a questa nuova restrizione. Allora mons. G.B. Montini lo avverte che la Santa Sede non vuol più una "luogotenenza", ma una "reggenza" che sarà composta dai tre grandi priori di Roma, di Napoli e d'Austria, vale a dire, da:
. card. N. Canali (reggente di fatto);
. marchese Maresca (per la maggior parte del tempo trattenuto per impegni propri a Napoli);
. barone Ludwigstorff (sempre inchiodato a Vienna).
Appena giunti i delegati, la reggenza viene respinta all'unanimità come anticostituzionale ed è fieramente reclamato il diritto di eleggere un gran maestro. A questo punto mons. G.B. Montini ricorda che le riforme dovrebbero precedere l'elezione e che bisogna rivedere il "codice di Rohan" da cima a fondo.
Dopo aver nominato una commissione per le riforme e, dopo aver ottenuto, in forma discreta, un'udienza dal papa, i delegati fanno le valigie.
Mentre la commissione si mette subito all'opera [nel frattempo l'Ordine ha già ristabilito i suoi tribunali interni scomparsi dopo la perdita di Malta], stabilisce, come primo punto, che la base della regola è sempre «la difesa della fede e il servizio dei poveri» passando poi al setaccio del "codice Rohan".
[Quest'ultimo non è altro che un vecchio libro di storia, commentato da alcune leggi. Dei suoi XXII capitoli, quindici sono sorpassati: quelli che riguardano l'ospitalità, il modo di tenere gli "alberghi", le disposizioni militari, quelle per le galere e gli altri vascelli. Tutto il resto, aggiornato o adattato, viene mantenuto.
Per quanto riguarda i professi, si mantengono, a loro edificazione, le norme sul concubinaggio, emanate dal gran maestro La Rivère all'inizio del XV secolo.
Gli articoli relativi alla sodomia vengono soppressi pensando che questo costume sia meno frequente che:
- alla fine del XIII secolo, quando il gran maestro Lorgne lo aveva condannato alla «perdita dell'abito»;
- alla fine del XV secolo, quando il gran maestro d'Aubusson aveva minacciato di non più risparmiargli la pena del fuoco;
- alla fine del XVIII secolo, quando il balì de Suffren, gran croce dell'Ordine di S. Giovanni, ex generale delle squadre della religione, cavaliere del Santo Spirito, vice ammiraglio di Francia, e ambasciatore di Malta presso Luigi XVI, lo aveva apertamente praticato senza perdere nessuno dei suoi titoli.
L'ammissione delle dame è regolata con una galanteria discreta, ma il ruolo viene rigidamente limitato. Possono essere nominate le mogli dei membri dell'Ordine, quale che sia la loro età, e le mogli e le vedove dei "non membri", soltanto a partire dai quarant'anni. Si crea la categoria delle dame magistrali, che permetterà di far felice la signora Peron… se fosse ancora in vita.]

Novembre
21
, l'assemblea prevista fissa la riunione al 21 febbraio 1954: tre mesi di tempo affinché la Santa Sede e il gran magistero si mettano d'accordo. Crea anche una commissione internazionale, incaricata di studiare la riforma del "codice di Rohan".

Dicembre

Intanto nel mondo l'Ordine può contare su diciannove associazioni per un totale di seimila membri.



- Gran priorato d'Austria: gran priore: barone Ludwigstorft; balì Adamovich de Csepin, cavaliere professo; a volte sostituito dal barone Gudenus, 30enne, cavaliere di giustizia.

- Gran priorato di Boemia: duca Raimondo del Balzo, commendatore professo, cameriere di cappa e spada di Pio XII, alto magistrato della Repubblica Italiana, capo di una delle sette più grandi famiglie del regno di Napoli, e 11° duca di Presenzano (malvisto da Canali);
[discendente dai signori di Baux, in Provenza, che avevano seguito a Napoli Carlo d'Angiò.]

- Gran priorato della Lombardia e Veneto:
rappresentante del gran priorato Angelo de Mojana; giovane giurista e avvocato, già candidato ai voti semplici.

- Gran priorato di Napoli e Sicilia: balì marchese Taccone di Sitizano, 84enne;

- Gran priorato di Podolia: sta prosperando felicemente vendendo croci di Malta (ovviamente, tra le centinaia di falsi ordini cavallereschi, tra cui un Ordine sovrano e militare di Santa Rita, si distinguono le decorazioni conferite dalla Santa Sede, dal Santo Sepolcro e dall'Ordine di Malta), le più ricercate, in virtù dell'apparente attributo di nobiltà.

Associazioni dei cavalieri di Malta

- Associazione americana: presidente master MacDonald; "grande protettore" nonché "consigliere spirituale" [gran protector and spiritual advisor] cardinale Francis Spellman (1889-1967);

Associazione francese: presidente conte di Rohan-Chabot, duca di Ravèse;
[non si vedono più i nomi che avevano illustrato le tre lingue di Provenza, di Francia e di Alvernia, né i Villeneuve (88 cavalieri), i Sabran (43 cavalieri), i Forbin (32 cavalieri in un solo secolo).]

Associazione ungherese: presidente (ormai solo nominalmente) il venerabile arciduca Giuseppe.

Associazione polacca: presidente principe Czartoryski.
Il conte Hutten-Czapski, già ambasciatore di Polonia a Roma, e nuovo presidente dell'associazione polacca all'estero, dispersa in quattordici paesi.

Associazione renano westfaliana:presidente barone Twickel;

Associazione della Slesia: presidente principe di Hatzfeldt; presidente onorario principe Federico di Hohenzollern-Sigmaringen;
[dopo l'occupazione russa, l'associazione era ripiegata a Monaco.]

[Entrambe le associazioni tedesche vanno orgogliose della loro prova, detta di Germania: di fronte ai sedici quarti per cento anni (adottata dalla maggior parte delle associazioni) impallidiscono gli otto quarti per cento anni della prova di Francia e i quattro quarti per cento anni della prova d'Italia. Inoltre sono ancora più rigorosi in quanto bazzicavano i cavalieri teutonici usciti dall'Ordine di S. Giovanni e i cavalieri protestanti di Malta, quelli cioè del baliato di Brandemburgo. Sette commende di questo baliato, distaccatesi al momento della Riforma, erano nominalmente sopravvissute presso alcuni nobili di alto lignaggio, come quelle del gran priorato russo ortodosso di Parigi.
Benché il gran magistero di Roma non sia in relazione né con i primi, né con gli altri, le considera tuttavia legittime (è la sua piccola "Chiesa scismatica"), perché non hanno mai avuto discontinuità, mentre invece il gran priorato protestante d'Inghilterra, dove l'Ordine era stato soppresso da Enrico VIII, data dalla regina Vittoria.]

[Roger Peyrefitte, Cavalieri di Malta, 1957]
«segue 1954»



Ceruti, Mauro (Cremona 1953) filosofo italiano, ordinario di Epistemologia genetica presso l'università di Palermo e preside della Facoltà di Scienze della formazione all'università degli studi di Milano; tra i protagonisti europei della filosofia della complessità; ha insegnato presso l'università di Ginevra (Faculté de Psychologie et des Sciences de l'Education) e presso il CETSAP (Centre d'Etudes Transdiscipinaires, Sociologie, Anthropologie, Politique/Equipe de Recherche Associée au C.N.R.S. - Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris); membro del Comitato nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del "General Evolution Research Group" (New York) e del Gruppo di ricerca della Commissione italiana sull'Etica della Scienza e della Tecnologia dell' UNESCO;
Il vincolo e la possibilità (1986)
La danza che crea (1989)
1989, tra i curatori di Spoletoscienza; relatore nel 1990 e 1991 e coordinatore nel 1993;
Che cos'è la conoscenza? Una questione di cosmologica (1990, con Preta)
La narrazione delle origini (1991)
Immagini e metafore della scienza (1992)
Origini di storie (1993, con Gianluca Bocchi)
Il caso e la libertà (1994)
Solidarietà o barbarie. L'Europa delle diversità contro la pulizia etnica (1994)
Evoluzione senza fondamenti (1995).

Quintana, Pedro López (Barbastro, Spagna 27.07.1953-?) ecclesiastico spagnolo;
1987, dopo aver fatto parte del corpo diplomatico della Santa Sede e della Commissione disciplinare della Curia, è nominato prelato d'onore di sua santità e trasferito alla nunziatura di Nuova Delhi;
1992, richiamato in Vaticano, viene destinato alla Segreteria di Stato come consigliere per gli Affari Generali;
1998, 7 marzo, dopo le dimissioni del cardinale Luigi Poggi, assume [così sembra] il comando del controspionaggio vaticano, il Sodalitium Pianum;



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PCA
(Pontificia Commissione di assistenza)

«segue da 1952»
1953
Marzo
25
, scandalo giuridico della convenzione GI-PCA: la competente Commissone della Camera dei deputati blocca la "proposta Belloni" dovendosi abbinare la discussione alla "proposta Federici".
Giugno
15
, il papa trasforma la PCA (Pontificia Commissione di assistenza), ribattezzandola POA (Pontificia Opera d'Assistenza in Italia), con sede in Roma;
anche se è sempre considerata "la Pontificia", ne approva e promulga lo statuto e la erige in persona giuridica;
come l'ACI (Azione cattolica italiana), l'alta direzione e la vigilanza della POA (Pontificia Opera d'Assistenza in Italia) sono ora affidate a una Commissione cardinalizia.
24
, termina la I Legislatura e, di conseguenza, questi due progetti di legge cadono.
Tutto è dunque da rifare.
[In seguito l'on. Cino Macrelli tenterà di ridar vita con una proposta alla "proposta Belloni" e successivamente avanzeranno progetti di sistemazione l'on. Maria Vittoria Marzi ed altri.]
«segue 1953»

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