Papa
Pio XII
(1939-58)
Papa Giovanni XXIII
(1958-63)
Centrale
[30 giu 1958]
ha nel proprio portafoglio:
- 8.235 azioni della Selt Valdarno per 15,501
Mdi;
- 8.417 azioni della Romana di elettricità
per 15,721 Mdi;
Bastogi
[31 dic 1958]
ha nel proprio portafoglio:
- 10.265 azioni della Sme per 8,649 Mdi;
- 6.407 azioni della Sade per 5,275 Mdi;
- 5.385 azioni della Sges per 7,590 Mdi;
- 4.013 azioni della Edison per 6,274 Mdi;
- 1.137 azioni della Elettricità sarda
per 2,989 Mdi;
- 996 azioni della Selt Valdarno per 1,662
Mdi.
Comecon
«segue
da 1956»
1958, viene elaborato uno statuto più organico;
«segue 1962»
Federazione delle Indie Occidentali
1958, 3 gennaio, viene costituita questa unione
formata dalle Colonie britanniche dell'America Centrale insulare (Antille),
Giamaica (con Turks, Caicos, Cahùans ecc.), Trinidad e Tobago,
Barbados, Antigua (con Burbuda e Redonda), Montserrat, Saint Christopher
(con Nevis, Anguilla e Sombrero), Dominica, Grenada, Saint Vicent, Saint
Lucia.
Bank
of England
«segue
da 1955»
1958, la sterlina diventa pienamente convertibile per i non residenti;
da questo momento le principali valute da riserva sono il dollaro
e la sterlina; conseguentemente, prescindendo dai prestiti ad
hoc effettuati dal FMI, l'incremento
della liquidità occorrente per finanziare l'espansione del commercio
mondiale si troverà nell'accrescimento della produzione dell'oro e nell'offerta
di dollari e sterline.
Warburg
(banchieri)
«segue
da 1956»
1958, Siegmund Warburg
tenta con successo un'operazione mai tentata fino a questo momento:
un'Opa [offerta pubblica di acquisto] straniera che mira a comprare
un'impresa europea contro il volere dei suoi dirigenti: un uomo solo
sfida l'intero establishment britannico;
la British Aluminium, compagnia inglese che
sopperisce a mala pena alla produzione nazionale, investe in Canada, a
Quebec, nella costruzione di un nuovo stabilimento: l'investimento si
rivela un disastro finanziario; in due anni le azioni della società
calano da 80 a 37 scellini: è tempo di "raccogliere la
società", come si usa dire; intanto gli Stati Uniti che tendono a
monopolizzare il mercato dell'alluminio, comperano fabbriche in tutto il
mondo; per la British Aluminium si muovono
in due:
- Reynolds, appoggiata da S.
Warburg
- Alcoa, (Aluminium Company of America);
rifiutata l'offerta di Warburg, la società
accorda un terzo del suo capitale alla Alcoa;
Warburg consiglia la Reynolds
di associarsi nella scalata a un'impresa inglese per non presentarsi
come stranieri predatori: la scelta cade su Tube
Investments il cui presidente Ivan Stedeford,
incontra lord Portal, il presidente della
British Aluminium, per un'offerta di acquisto
delle azioni a 78 scellini l'una; Portal
rifiuta duramente e annuncia di aver venduto un terzo del capitale all'Alcoa;
Warburg convoca subito una conferenza stampa
nella quale annuncia la sua Opa a 78 scellini, ignorata dai dirigenti
della British Aluminium che hanno preferito
vendere all'Alcoa a 60 scellini ad azione
con grave danno del capitale; la stampa si schiera immediatamente con
Warburg; lord Portal
definisce l'offerta della Alcoa una "collaborazione
americana" e quella della Reynolds
"desiderio di domino americano", ma ai più non sfugge che
anche con un terzo delle azioni si può esercitare di fatto il controllo
della società;
Warburg inizia l'attacco finale:
il governatore della banca d'Inghilterra, lord
Cromer, e il cancelliere dello Scacchiere chiamano Siegmund
per farlo rinunciare all'impresa e annunciargli che anche il primo Ministro,
Harold Macmillan è di quest'avviso;
S. Warburg continua per la sua strada,
fa razzia in Borsa di tutto quello che può: ha denaro a sufficienza
e serve a poco l'offerta di lord Portal
diretta agli azionisti di ricomprare le azioni a 78 scellini; Siegmund
compra tutto e porta il suo prezzo di acquisto a 4 sterline:
mancano però all'appello i grandi azionisti; tutti i piccoli vendono
guadagnando parecchio ma cosa faranno i grandi detentori di pacchetti
azionari (compagnie di assicurazione, fondi di anticipazione, Comitati
della Chiesa di Inghilterra)?;
i grandi magnati della finanza sanno che in "operazioni di
assorbimento" il risultato finale è incerto fino all'ultimo
momento;
«segue 1959»
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IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente: Aldo Fascetti
(1956-1960) |
1958
Gennaio
-
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GRUPPI |
Società dipendenti |
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IRI
(Istituto di Ricostruzione Industriale)
[200.000 dipendenti]
- Presidente: avv. Aldo Fascetti
(? - ?)
[esercita la professione a Pisa dove diventa presidente della
Provincia;
1948, entra a Montecitorio come deputato Dc;
1953 (vittima della battaglia elettorale tra Gronchi
e Togni) non viene rieletto;
presidene della Larderello, con Gronchi
presidente della Repubblica rientra in Parlamento e nel marzo
1956 dà le dimissioni da deputato per assumere la presidenza
dell'IRI.] |
bancarie, elettriche, telefoniche, siderurgiche,
cantieristiche, meccaniche, armatoriali, chimiche e varie |
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ENI
(Ente Nazionale Idrocarburi |
minerarie, nucleari,
meccaniche, armatoriali, per il trapsorto e la distribuzione degli
idrocarburi |
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FIM (Fondo Industrie
Meccaniche) |
derivanti quasi tutte
dalle società Breda, Ducati
e Reggiane |
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Aziende Patrimoniali dello Stato |
- Terme di Salsomaggiore,
- Terme di Chianciano,
- Terme di Montecatini,
- Azienda di coltivazione delle Ostriche nel Mar Piccolo di Taranto
e nei laghi artificiali di Fusaro e Miseno, ecc. |
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Alcune Società di Liquidazione |
- Cines,
- Azienda Carbonifera Sarda,
- Lati, società aeronautica
- Lai, società aeronautica,
- Casa Nostra, società mobiliare |
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Imprese costituite sotto varie
forme, già dipendenti dai ministeri delle Finanze, del Tesoro,
dell'Industria |
- Azienda
Minerali Metallici Italiana,
- Monte Amiata, società mineraria,
- Cogne, società siderurgica,
- Azienda Tabacchi Italiani,
- Cinecittà,
- Alitalia,
- Ente autonomo mostra d'oltremare e del lavoro
italiano nel mondo |
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Società gestite come feudi
particolari dai funzionari del Ministero delle Finanze |
- SICEA
(Società Italiana per il Commercio Estero),
- SALS (Società Laterizi Siciliani),
- SAFNI (Società Fertilizzanti
Naturali Italia)
- SAME (Società milanese Editrice),
- ELAMI (Società Estrazione
Lavorazione Acque Minerali Italiane)
- VIRIL (Società Valorizzazione
Idroterapia Radioattività Ischia-Lacco),
- SIC (Società per l'incremento
della stazione termale di Chianciano),
- Società "Nazario Sauro"
per l'esercizio di navi-scuola,
- Società editoriale "Cremona
Nuova",
- Società Immobiliare "Leoniero
da Tortona", con sede a Milano,
- Società Napoletana per le terme di
Agnano, con sede a Napoli,
- Società a responsabilità limitata
"Energie", con sede a Bolzano. |
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Con i
tre decreti 7 maggio 1958:
- n. 574, per le aziende minerarie,
- n.575, per il cinema,
- n. 576, per le aziende termali,
sono istituiti i primi "tre enti di gestione", ma sono
per il momento scatole vuote. |
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[Ernesto
Rossi, I nostri quattrini, Laterza
Bari 1964.] |
Banche
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1958
Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca
- Presidente:
. Eugenio Rosasco (1946 giu - 1958)
. A. Tino
(1958 - 1977)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore
generale: E.
Cuccia (1946 giu - 1988)
Azionisti (1958):
- Banca Commerciale Italiana 24%
- Credito Italiano 24%
- Banco
di Roma 20%
[Nel Cda siede il principe Giulio Pacelli.]
- Piccoli azionisti 28%
- Privati 4%
1958,
XIII esercizio (1958 giu - giu 1959)
è nominato presidente Adolfo
Tino (1958-77);
«segue 1959»
Istituto
Bancario San Paolo di Torino
«segue da 1957»
«segue 1959»
Banca
Provinciale Lombarda
1958
dal 1950, l'Italmobiliare
(la finanziaria della Italcementi)
possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C.
Pesenti è così di fatto il vero padrone
della banca.
Banca
Cattolica del Veneto
- Presidente
. Massimo Spada
(1947-1983)
- Vice presidente
. avv. Vittorino
Veronese,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi [segretario],
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U.
Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma,
. ing. Sergio Zanarotti,
- Sindaci effettivi:
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor,
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Sindaci supplenti:
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.
Comitato esecutivo
- Presidente:
. Secondo Piovesan,
- Componenti:
. Raffaello Bettazzi,
. Riccardo Carini,
. Alessandro Passi,
. Pio Rumor.
- Direttore generale
. Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.
1958
la banca aderisce al Mediocredito del
Friuli.
Novembre
20, il Consiglio di amministrazione ascolta in piedi
le parole del presidente per l'elezione di Angelo
Roncalli a pontefice [Giovanni XXIII],
dopo la scomparsa di Pio XII; si
preoccupa altresì di curare la vita religiosa dei propri
dipendenti: si organizzano pellegrinaggi del personale alla Madonna
del monte Berico o anche a Lourdes;
a Pasqua e a Natale i dipendenti si preparano alla comunione.
«segue 1959»
|
1958 |
CONSORZIO
NAZIONALE PRODUTTORI ZUCCHERO |
Marzo
1°, il D.M. 1° marzo 1958 nomina
presidente della Cassa conguaglio interessi
passivi zucchero l'on. Enrico Roselli
(Dc) che, nella sua qualità di relatore sulla imposta
per multare lo zucchero di baritazione, si è già
tanto distinto alla Camera nella «tutela
della bietola».
«segue 1959»
|
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[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
1958 |
POLIGRAFICI
«IL RESTO DEL CARLINO» |
[cap. L. 636.152.000, diviso in azioni da mille lire
ciascuna.]
- Presidente: avv. Giorgo Barbieri
(? -?) – [109.280 azioni]
[Pure presidente dell'Associazione Industriali di Bologna, uomo
di fiducia dell'Eridania per tutti
gli affari giornalistici, nominato cavaliere del lavoro dal presidnete
Gronchi (nonostante che l'Associazione
Nazionale dei Cavalieri del Lavoro non l'abbia portato nella rosa
dei candidati). Possiede 109.280 azioni]
- Vicepresidente: comm. Oscar Maestro
(? -?) – [69.172 azioni]
[Sedicente esperto in pubblicità commericale.]
[Oscar Maestro: proprietario,
assieme al fratello Guido Maestro,
della SICAP che dal
dopoguerra al 31 dicembre 1956 ha avuto in gestione la pubblicità
del «Carlino» (ex «Giornale dell'Emilia»),
del «Carlino Sera» e dello «Stadio», e anche
la gestione della pubblicità della «Nazione»
e della «Nazione Sera» fino al maggio 1955.
Poiché la SICAP non ha aveva
né capitali né personale né attrezzatura adeguata,
è evidente che questi contratti sono stati formati dalle
società editrici dei giornali solo per consentire alla SICAP
di svolgere un'azione di disturbo nei confronti della grande organizzazione
pubblicitaria internazionale, la SPI,
che nel mezzo secolo precedente la guerra aveva gestito anche la
pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze.
Infatti, dopo un anno di vita della SICAM,
il comm. Oscar Maestro offre alla SPI
di rilevare le azioni della sua società, insieme ai contratti
che essa aveva conclusi.
Per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso la SPI
consente alla proposta, pagando al comm. Oscar
Maestro diverse decine di milioni e impegnandosi a dargli
una provvigione del 5% sul reddito pubblicitario lordo dei giornali.
Il comm. Oscar Maestro promette in
cambio di adoperarsi per far mantenere regolarmente in vita i contratti
fino al termine stabilito e per farli rinnovare alla scadenza di
tale termine; in più il comm. Oscar
Maestro si impegna ad astenersi dal concorrere, sia direttamente
che per l'interposta persona, agli appalti per le nuove aggiudicazioni.
Dal principio del 1949 al 1955 la gestione della SPI
triplica gli introiti per pubblicità dei giornali di Bologna
e di Firenze e corrispondentemente triplica la provvigione al comm.
Oscar Maestro che così viene
ad intascare diversi milioni di lire al mese senza far nulla.
Oltre a ripetere, alla scadenza dei contratti di gestione di pubblicità,
il gioco che gli era così ben riuscito nel 1947, si fa dare
dalla Poligrafici «Il Resto del Carlino
l'incarico di rappresentarla in tutti i suoi rapporti con la SPI.]
|
1958
oltre ad avere la proprietà dei giornali:
- «Il Resto del Carlino»
[130-150 mila copie, diffuso in Emilia, Veneto e Marche],
- «Carlino Sera»,
è proprietaria, attraverso la Società
editrice «La Nazione» dei giornali:
- «La Nazione»
[110-120 mila copie, diffuso in Toscana e Marche],
- «Nazione Sera»,
- «Tirreno»
[ca 30 mila copie, diffuso in provincia di Livorno],
- «Stadio»
[ca 60.000 copie, diffuso in tutta Italia].
il petroliere A. Monti che ha acquisito
il controllo dell'Eridania, acquista
anche la testata «Il Resto del Carlino».
Dello stesso gruppo della società Poligrafici
«Il Resto del Carlino» fanno parte le società:
- Nuova Editrice Emiliana (cap.
L. 9.387.500) e
- Nuova Editrice Emiliana e C.
(cap. L. 10 Mni),
costituite solo per ragioni di rappresentanza giuridica e di
accertamenti fiscali.
Gennaio
dall'inizio dell'anno il «Resto del Carlino»
e gli altri giornali del gruppo continuano a ripetere un avviso,
in cui si legge che dal 1° maggio la pubblicità non
sarà raccolta dalla vecchia società SPI,
ma dalla nuova società SPE.
In conseguenza la SPI
chiama in giudizio:
. avv. Giorgo Barbieri,
. comm. Oscar Maestro,
. il dr. Carlo Pelloni,
sostenendo di essere stata vittima, nel, 1955 di un loro «concerto
doloso», per il quale ha pagato al comm. Oscar
Maestro 264 milioni di lire che gli non doveva.
Inoltre la stessa SPI
chiama in causa la Poligrafici
«Il Resto del Carlino» (pur riconoscendo
che anche i suoi azionisti sono stati danneggiati dallo stesso
raggiro) per rispondere delle conseguenze dell'operato doloso
dei suoi amministratori.
Febbraio
19, il Tribunale di Bologna, accogliendo il
ricorso della SPI,
riconosce che l'avv. Giorgo Barbieri
non poteva rappresentare la società da lui presieduta
perché era accusato di «aver
contrattualmente vincolato la società in operazioni non
conformi agli interessi sociali, allo scopo di realizzare, per
sé e per conto di terzi, illeciti guadagni».
Volendo assicurare alla Poligrafici
«Il Resto del Carlino» una regolare
rappresentanza, «al di sopra di
ogni sospetto» il presidente del Tribunale di Bologna
nomina «curatore speciale»
della società per il giudizio, un professore dell'università
di Bologna.
«segue 1959»
|
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[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
FRANCO TOSI |
Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.
- Presidente:
. rag. Mario Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie
e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del
Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).
|
1958
Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la
società ha provveduto alla concentrazione del complesso
aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello
stesso nella Società Cantieri
Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando
la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative
del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre
riprese: 1949, 1950 e 1952).
Luglio
28, la perdita per il 1957, denunciata dalla
Cantieri
Navali di Taranto SpA, è di L. 546
Mni di lire.
L'indebitamento complessivo (al 28 luglio 1958) è di
6 Mdi di lire.
Dal 1954 al secondo semestre 1957, il numero dei dipendenti
è passato da 1893 a 3647 unità.]
Ottobre
24, il progetto di legge 24 ottobre
n. 453, presentato da otto deputati democristiani,
propone di far rilevare dall'IRI la Cantieri
Navali di Taranto SpA.
Novembre
28, nella relazione al disegno di
legge 28 novembre 1958, n. 643 presentato alla
Camera dal ministro Lami Starnuti
per «autorizzare l'IRI a rilevare
le attività patrimoniali della Società per azioni
Cantieri Navali di Taranto» si legge che, fino
al 1953, «i mutui della FIM e dell'IMI
e i contributi statali rappresentano pressoché la totalità
dei nuovi mezzi liquidi che la società [Cantieri
Navali di Taranto] è riuscita ad
ottenere».
[In pratica la società ha ottenuto:
- dal FIM (Fondo
Industrie Meccaniche), fino al 1950, mutui obbligazionari per
l'ammontare complessivo di 1,053 Mdi di lire;
- dall'IMI, nel
1952, un mutuo di 200 milioni;
Inoltre, nel 1951, due mutui per complessivi 400 milioni di
lire sono stati erogati dall'IMI
ad armatori per costruzioni navali commesse alla Cantieri
Navali di Taranto.
La società ha beneficiato inoltre degli interventi che
hanno formato oggetto della "legge Saragat"
e della "legge Cappa" a
favore delle costruzioni di navi mercantili.]
|
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini,
Laterza Bari 1964.] |
I
compari di San Gennaro |
1958
«segue 1959»
|
Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone
- Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed
- E.L.V. Roma 1977, I ed.. |
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
- Presidente: ? (1957-?) |
1958
Il Miragae III [simbolo prestigioso del potere
della Francia] della francese Dassault
raggiunge la velocità di Mach 2 (doppio della velocità
del suono), quasi nello stesso periodo in cui la medesima velocità
è raggiunta dal caccia britannico Lightning.
Quando Ch.
de Gaulle torna al potere, Marcel
Dassault è uno degli uomini più ricchi di
Francia. Possiede il 90% delle azioni della società aeronautica
ed ormai si è introdotto in numerose altre attività,
compreso il commercio di immobili, la proprietà di vari
cinematografi e di una banca. Dirige le sue società da
una splendida residenza in stile Secondo Impero agli Champs-Elysées.
Le sue società sono dirette dai suoi luogotenenti fidati
e il figlio Serge Dassault, che si
è laureato all'École Polytechnique e al Collegio
di aeronautica, assume la direzione della Elettronica
Dassault.
autunno, Germania. Il ministro della difesa, il bavarese
F.J. Strauss, decide di scegliere lo Starfighter F-104
della Lockheed.
Dicembre
il Bundestag ratifica la sua decisione presa dal suo ministro
della difesa, il bavarese F.J. Strauss.
- Yoschío Kodama,
[politico nazionalista nipponico già negli anni venti
quando era ancora un ragazzo, avversario accanito del comunismo,
fautore di un governo diretto da parte dell'imperatore; 1941,
a soli trentanni, riceve l'incarico di fornire materiali militari
in Cina; alla fine della guerra la sua agenzia possiede una grande
quantità di diamanti, platino e denaro contante: metà
di questo patrimonio viene confiscato dalle forze di occupazione
americane, ma metà [si dice] rimane nascosta; 1945, agosto,
il giorno della resa del Giappone vede l'ammiraglio Onishi
[l'organizzatore dei piloti giapponesi kamikaze] immergersi
la spada nel ventre; rinchiuso in carcere subito dopo, vi rimane
tre anni in attesa di processo come criminale di guerra di Classe
A assieme ad altri capi giapponesi fra cui il primo ministro del
tempo di guerra generale Tojo; 1948,
inizio della guerra fredda; il medesimo giorno dell'esecuzione
capitale di Tojo egli viene liberato
assieme ad altri eminenti politici del futuro. Ha solo trentasette
anni.] Nel 1958 è uno degli uomini politici più
potenti del Giappone.
Eminenza grigia della politica di destra per due decenni, agente
segreto della Lockheed da diciassette
anni, egli ha finanziato con generosità il fondatore del
nuovo Partito liberale, Ichiro Hatoyama,
divenuto in seguito primo ministro. Un suo protetto, Nobusuke
Kishi, con il quale era stato in carcere, è ora
primo ministro. Il Giappone, grazie agli acquisti americani per
la guerra di Corea, sta conoscendo un boom eccezionale. Chiede
pertanto di essere riarmato d'urgenza in funzione anticomunista
anche se, dopo i fatti di Hiroshima l'avversione pubblica per
le armi suscita una speciale tensione politica.
Sotto l'ispirazione di Ken Hull,
che dirige la divisione internazionale della società sotto
la presidenza di R.E.
Gross, la Lockheed inizia
il suo affondo in Giappone per piazzare i suo Starfighter.
Ken Hull assume per prima cosa:
- Taro Fukuda,
[public relations man americano-giapponese, ex interprete
presso le forze americane, amico di Yoschío
Kodama mentre questi era in prigione.]
per avere consigli nei contatti col governo.
Yoschío Kodama (che come tutti
i grandi commercianti d'armi agirà da uomo misterioso)
suggerisce a Ken Hull di trattare
direttamente con la Marubeni,
società commerciale che sta rivaleggiando in questo periodo
con la Mitsubishi e la Mitsui
(società un tempo molto importante per la Vickers
e che finora ha rappresentato la Lockheed)
La Grumman intanto ha spinto
il proprio caccia Super Tiger (F-11F) con molto
maggiore successo in Giappone che non in Europa. Verso la fine
dell'anno il consiglio della difesa giapponese decide, in via
provvisoria, di acquistare l'aereo da essa prodotto.
«segue 1959»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
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Confindustria: presidente Alighiero De Micheli.
Gennaio,
Febbraio
Marzo,
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
lo scandalo del "banchiere di Dio" Giovanni
Battista Giuffrè, coinvolge il ministero delle Finanze nelle persone
di Luigi Preti e Giulio
Andreotti.
Settembre
Ottobre
Novembre
la Fiat 500 costa di meno.
La casa torinese diminuisce il prezzo da 465.000 a 396.000 e favorisce
la vendita a rate.
Dicembre
4, circa la questione dei concessionari di banane somale, il
Consiglio di Stato esprime parere contrario alla «norma
transitoria»: in conseguenza il regolamento emanato col D.M.
del 2 settembre 1959, n. 1259, sanziona, senza ammettere
alcuna eccezione, il sistema della pubblica gara.
Il primo tratto dell'autostrada del Sole viene inaugurato dal presidente
Fanfani. Sono 100 chilometri di percorso da Milano a Parma.
CNEL
(Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro)
1958,
10 gennaio, Roma, in virtù della legge 5 gennaio 1957
n. 33, viene costituito questo consiglio nazionale;
già previsto dalla Costituzione, è composto di 80 membri
e presieduto da Meuccio Ruini.
EGAM
(Ente autonomo di gestione per le aziende minerarie e metallurgiche)
1958, per riunire
le miniere di stato, nasce questa holding pubblica, ente poi
allargatosi nel settore degli acciai speciali con la Breda
siderurgica, la Cogne e alcuni complessi
localizzati nel centro-sud;
è pure presente nel comparto meccano-tessile con la Cognatex, La Nuova San Giorgio
e alcune imprese minori;
«segue 1977»
1958, quando
Alberto Pirelli
(privato) incontra Enrico
Mattei (pubblico), l'ENI,
attraverso l'ANIC,
intende produrre "gomma sperimentale", poi però l'impianto non
si farà;
Virginio Tedeschi, titolare della CEAT,
si congratula con Pirelli; l'incontro tra
pubblico e privato finisce con la vittoria del privato;
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