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Giulio
Cesare Andrea EVOLA o Julius
Evola
(Roma, 19 maggio 1898 Roma, 11 giugno 1974)
filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano;
[Figlio di Vincenzo Evola,
(Cinisi, Palermo 4 maggio 1854-?), capo meccanico telegrafico, e Concetta
Mangiapane (Cinisi, Palermo 15 agosto 1865-?), possidente,
sposatisi a Cinisi il 25 novembre 1892.
I nonni paterni erano Giuseppe Evola (falegname)
e Maria Cusumano.
I nonni materni erano Cesare Mangiapane
(bottegaio) e Caterina Munacó.
Fratelli:
. Giuseppe Gaspare Dinamo Evola
(Roma 7 Agosto 1895-?).
[Essendo egli quindi il secondo figlio maschio, seguendo la convenzione
di denominazione siciliana dell'epoca, seppur con una leggera variazione,
viene in parte denominato in onore al nonno materno.
Egli sarà spesso riportato come barone, possibilmente in riferimento
a un presunto distante rapporto di discendenza con una famiglia aristocratica
(gli Evoli, baroni di Castropignano nel
tardo medioevo) del Regno di Sicilia.]
studia all'Istituto Tecnico "Leonardo da Vinci" di Roma;
[Le poche notizie sui suoi anni di formazione si possono
ricavare dall'autobiografia intitolata Il cammino del cinabro,
pubblicata nel 1963 dall'editore Scheiwiller
e che, nelle intenzioni dell'autore, sarebbe dovuta uscire postuma.]
1914
1914 luglio - novembre 1918 I
Guerra Mondiale
1915
l'Italia entra in guerra;
dipinge i primi quadri;
attraverso Giovanni Papini entra in contatto
con alcuni esponenti del Futurismo quali Giacomo
Balla e Filippo Tommaso Marinetti;
1916
18 giugno-29 ottobre 1917, ("governo
Boselli"), governo di coalizione nazionale;
scrive le prime poesie;
1917
29 ottobre-23 giugno 1919, ("governo
Orlando");
dopo aver frequentato a Torino un corso per allievi ufficiali, partecipa
(1917-18) alla I guerra mondiale come ufficiale di artiglieria sull'altopiano
di Asiago;
I periodo artistico:
[Fase da lui stesso definita "idealismo
sensoriale".]
A questa fase appartengono le seguenti opere:
Fucina, studio di rumori (1917 circa)
Five o'clock tea (1918 circa)
Mazzo di fiori (1917-18)
1918
La lettura delle opere di alcuni autori (in particolare Nietzsche),
ha su di lui alcune dirette conseguenze: in primo luogo un'opposizione
al Cristianesimo, soprattutto in riferimento alla teoria del peccato
e della redenzione, del sacrificio divino e della grazia. In secondo
luogo una sorta di insofferenza verso il mondo borghese, la sua piccola
morale e il suo conformismo.
Decide dunque di svincolarsi dalla routine borghese, soprattutto nei
suoi aspetti più concreti e quotidiani: famiglia, lavoro, amicizie.
Si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma rifiuta di discutere
la tesi per disprezzo dei titoli accademici.
[Poiché «l'apparire
come un "dottore" o un "professore" in veste autorizzata
e per scopi pratici, mi sembrò cosa intollerabile, benché
in seguito dovessi vedermi continuamente applicati titoli che non ho».]
Prosegue nello studio dell'arte e della filosofia.
alla fine della guerra rientra a Roma ed attraversa una profonda crisi
esistenziale che lo porta al bordo del suicidio;
1919
23 giugno-21 maggio 1920, (I "governo
Nitti");
16 novembre, (XXV Legislatura 1919 1° dic - 7 apr 1921)
partecipa alla "Grande Esposizione Nazionale Futurista" di
Palazzo Cova a Milano.
Ben presto si stacca da questo movimento.
1920
gennaio, sua mostra personale alla casa d'arte Bragaglia
di Roma;
22 maggio- 15 giugno (II "governo
Nitti");
16 giugno-4 luglio 1921, (V "governo
Giolitti");
Lo stesso anno aderisce al Dadaismo ed entra in contatto epistolare
con Tristan Tzara. Come pittore diviene
uno dei massimi esponenti del Dadaismo in Italia.
Arte astratta (1920, opuscolo pubblicato per la Collection
Dada)
lo stesso anno fonda con Gino Cantarelli la
rivista «Bleu»;
La parole obscure du paysage intérieur (Zurigo 1920,
poema dada)
Collabora inoltre con «Cronache d'attualità» di
Anton Giulio Bragaglia e con «Noi»
di Enrico Prampolini.
II periodo artistico:
[Fase da lui stesso definita "astrattismo
mistico", ovvero una reinterpretazione dada in chiave di
spiritualismo e di idealismo.]
A questa fase appartengono alcune importanti opere:
Paesaggio interiore 10,30 (1918-20)
Astrazione (1918-20)
1921
gennaio, sua mostra personale alla galleria Der
Sturm di Berlino in cui presenta sessanta dipinti;
15 maggio, (XXVI Legislatura (1921 11 giu - 25 gen 1924) nel
collegio di ?, nel "Blocco nazionale" del Pnf, gruppo
fascista;
4 luglio-26 febbraio 1922, (I "governo
Bonomi");
lo stesso anno si distacca anche da Giovanni
Papini, soprattutto per la sua conversione al cattolicesimo ed
a seguito della pubblicazione del libro Storia di Cristo (1921);
1922
26 feb-1º ago, (I "governo
Facta");
1º ago-31 ott, (II "governo
Facta");
28 ottobre, "marcia
su Roma";
1922 31 ottobre-25 lug 1943, ("governo
Mussolini");
1923
cessa l'attività pittorica e comincia (fino al 1925)
a far uso di sostanze stupefacenti con il fine di raggiungere stati
alterati di coscienza;
fine del periodo artistico e inizio del periodo filosofico;
1924
6 aprile, (XXVII Legislatura 1924 24 mag - 21 gen 1929) collegio
unico nazionale (?), listone fascista;
10 giugno, il deputato socialista G.
Matteotti viene rapito e ucciso;
[Lo si scoprirà il 16 agosto.]
A partire da quest'anno inizia un'intensa esperienza giornalistica:
partecipa alla redazione di «Lo Stato democratico», una
rivista contemporaneamente antifascista ed antidemocratica, e collabora
(1924-26) a riviste come:
- «Ultra»,
- «Bilychnis»,
- «Ignis»,
- «Atanor» e
- «Il mondo».
In questo periodo egli frequenta i circoli esoterici romani e partecipa
alla vita notturna della capitale intrattenendo un tempestoso rapporto
sentimentale con Sibilla Aleramo.
1925
31 luglio, viene concessa l'amnistia a tutti i colpevoli
di reati "per fini nazionali";
Saggi sull'idealismo magico (1925, suo primo libro di filosofia)
1926
L'uomo come potenza (1926, in cui manifesta il suo interesse
verso le tradizioni orientali: tantrismo e taoismo)
1927
conosce Arturo Reghini e legge
i suoi scritti;
si forma il "Gruppo di Ur" (1927-29), con
l'obiettivo di trattare con serietà e rigore le discipline esoteriche
ed iniziatiche, e compiendo ricerche sulle tradizioni extra europee;
[Rispetto ad un tentativo già intrapreso da Arturo
Reghini con la direzione delle riviste «Atanor» e
poi «Ignis», il "Gruppo di Ur" si prefigge di
accentuare maggiormente il lato pratico e sperimentale.
Un'antologia dei fascicoli editi sarà più tardi pubblicata
in Introduzione alla magia quale scienza dell'Io (1955-56,
in tre volumi). ]
Il gruppo di studio adotta il principio dell'anonimato dei collaboratori
che si firmano tutti con uno pseudonimo ed inizia sotto la sua direzione
la pubblicazione di fascicoli mensili che saranno poi riuniti nei volumi:
Introduzione alla magia (1927-29, volumi usciti in questo
periodo)
[Ne Il cammino del cinabro egli ammetterà
la non veridicità di alcuni dei fenomeni paranormali descritti
nelle riviste «Atanor» ed «Ignis» e poi raccolti
in quest'opera.]
Teoria e fenomenologia dell'individuo assoluto (1927, I vol;
1930, II vol., editore Bocca)
[Opera che iniziò a scrivere già in trincea,
nel 1917, e terminò di scrivere nel 1924.]
lo stesso anno pubblica il suo primo articolo su «Critica Fascista»;
1928
Imperialismo pagano (1928)
[Pubblicato anche sulla scorta di esperienze condivise
con il noto esoterista Arturo Reghini,
egli vi attacca violentemente il Cristianesimo ed esorta il Fascismo
a ritrovare l'antica grandezza della civiltà romana. Il libro,
che gli procura grande fama, sarà poi tradotto in tedesco nel
1933.]
verso la fine dell'anno nel "Gruppo di Ur" avviene una scissione
rispetto alla quale egli sarà molto vago, anche in relazione
al principio dell'anonimato cui il gruppo si rifa;
[In realtà sono presi di mira Arturo
Reghini e Giulio Parise, entrambi
massoni. A seguito di questa scissione, pochi mesi dopo, il gruppo si
scioglierà definitivamente.]
1929
24 marzo, (XXVIII Legislatura 1929 20 apr - 19 gen
1934) nel collegio unico nazionale;
1930
Influenzato dalla lettura delle opere di René
Guénon abbandona le tesi estremiste espresse in Imperialismo
pagano a favore del concetto di "Tradizione"
e fonda con Emilio Servadio la rivista
«La Torre»;
[Uscita in soli dieci numeri tra febbraio e giugno del
1930 e destinata a difendere principi sovrapolitici, in realtà
si trasforma in «una tribuna di intellettuali
che si battono per un fascismo più radicale e più intrepido».]
Critiche mosse ad alcuni personaggi del Regime dalle pagine de «La
Torre», provocano l'intervento di Achille
Starace, vicesegretario del PNF (30 marzo 1926-1931)
che prima lo diffida dal continuare la pubblicazione, poi proibisce
a tutte le tipografie romane di stampare la rivista la cui pubblicazione,
alla fine, viene sospesa.
Viene sorvegliato dal regime in quanto accusato di affiliazione all'
"Ordo Templi Orientis" ed è costretto ad assumere alcune
guardie del corpo (come testimoniato da Massimo
Scaligero).
Inizia un periodo dedicato interamente all'alpinismo.
Lo stesso anno, con la guida alpina Eugenio David,
affronta la scalata della parete settentrionale del Lyskamm Orientale.
[Di questa e di altre esperienze verrà poi redatto
un libro nel 1973: Meditazioni delle vette.]
1931
La tradizione ermetica (1931)
[Una disamina dell'aspetto magico, esoterico e simbolico
dell'alchimia.]
1932
Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo (1932)
[Saggio critico su quelle correnti di pensiero che, secondo
lui, «invece di elevare l'uomo dal razionalismo
moderno e dal materialismo, lo portano ancora più in basso: spiritismo,
teosofia, antroposofia e psicoanalisi».]
1933
1934
18 gennaio, viene sciolta alla Camera la XXVIII Legislatura;
23 gennaio, altra "infornata" di senatori;
24 febbraio, altra "infornata" di senatori;
25 marzo, è convocato il collegio unico nazionale per l'approvazione
della lista dei deputati designati, formata dal Gran Consiglio del Fascismo;
25 marzo, (XXIX Legislatura (1934 28 apr
- 2 mar 1939) collegio unico nazionale;
6 aprile, altra "infornata" di senatori;
27 aprile, altra "infornata" di senatori;
28 aprile, sono convocati il Senato e la nuova Camera;
Rivolta contro il mondo moderno (1934, sua opera fondamentale)
[Nella quale traccia un affresco della storia letta secondo
lo schema ciclico tradizionale delle quattro età: oro, argento,
bronzo e ferro nella tradizione occidentale e satya, treta, dvapara
e Kali Yuga in quella induista.]
dallo stesso anno collabora attivamente con la "Scuola di mistica
fascista", appena fondata da Niccolò
Giani, tenendo alcune conferenze e figurando nel comitato di
redazione della rivista «Dottrina fascista»;
[La maggior parte dei suoi interventi in conferenze e
scritti, riguardano principalmente il tema del razzismo, argomento che
trova appoggio sia da parte di Niccolò
Giani che da parte dello stesso B.
Mussolini.]
1935
guerra di Etiopia
(1935-36);
[Si esprime negativamente sul colonialismo giudicando
l'Etiopia conquistata dall'Italia nient'altro che una «contraffazione
degenerescente di un organismo tradizionale».]
[A metà degli anni trenta egli inizia ad orientare
i propri studi su aspetti più propriamente politici, legati in
particolar modo alla "questione della razza".
Riprende l'attività giornalistica scrivendo su quotidiani:
- «Il Regime Fascista»,
- «Corriere Padano»,
- «Il Giornale della Domenica»,
- «Roma»,
- «Il Popolo d'Italia»,
- «La Stampa» e
- «Il Mattino»;
su stampe e periodici:
- «Logos»,
- «Educazione Fascista»,
- «La Rivista del Club Alpino Italiano»,
- «Politica»,
- «Nuova Antologia»,
- «'900»,
- «Il progresso religioso»,
- «La difesa della razza»,
- «Augustea»,
- «Carattere»,
- «Insegnare» e
- «Scuola e cultura».]
sempre in questi anni tiene un ciclo di conferenze presso le Università
di Firenze e di Milano su richiesta del Ministro dell'Educazione Nazionale
Bottai.
1936
guerra civile spagnola
(1936 18 lug-1° apr 1939);
1937
Il mistero del Graal (1937)
Il Mito del Sangue (1937, poi riedito nel 1942)
[Dove ricostruisce le concezioni sulla razza dalle civiltà
antiche fino alle teorie del XVIII secolo (de
Gobineau, Woltmann, de
Lapouge, Chamberlain), contrapponendole
alla versione moderna del razzismo biologico di stampo nazionalsocialista.]
Introduzione alla quinta edizione italiana dei Protocolli dei savi
di Sion (1937)
[In cui manifesta adesione al feroce e maniacale antisemitismo
di Giovanni Preziosi, traduttore ed editore
del pamphlet. In questa Introduzione afferma che non avrebbe importanza
la non autenticità storica dell'opuscolo, visto che comunque
lo stesso manifesta veridicità secondo lui attendibile nel descrivere
i maneggi ebraici per il controllo della società (banche, stampa,
mercato, politica). L'ebraismo è per lui una colpa senza redenzione:
«nemmeno il battesimo e la crocefissione
cambia la natura ebraica».]
Il suo "razzismo spirituale" viene ora recuperato dal Regime,
insieme a quello di Preziosi, Orano,
Bottai e di altri noti antisemiti italiani
del momento.
1939
marzo, (XXX Legislatura (1939 23 mar - 2 ago 1943 - I della
Camera dei fasci e delle corporazioni)
[Nei quattro anni di durata della legislatura
i membri, compresi i sostituti, sono complessivamente 949.]
1939 settembre aprile 1945 - II
Guerra Mondiale
1° settembre, A.
Hitler attacca la Polonia;
1940
17 maggio, data dell'ultima seduta
pubblica del Senato del Regno;
maggio-giugno, campagna di
Francia
non avendo aderito al Pnf non gli è concesso
di arruolarsi come volontario contro l'Unione Sovietica;
1941
invasione dell'Unione Sovietica
22 giugno, inizia la campagna di Russia;
luglio, ottiene dal Min.Cul.Pop. per intercessione dello stesso
B. Mussolini
uno stipendio mensile di duemila lire a fronte della stesura di alcuni
articoli sulla razza; [L'assegno cesserà con la
nascita della Repubblica di Salò in quanto egli si rifiuterà
di trasferirsi al nord.]
In questi anni egli scrive per quasi tutte le maggiori testate fasciste,
anche se le sue collaborazioni più note sono «Regime fascista»
di Farinacci e «La Vita Italiana»
di Preziosi.
Sintesi di dottrina della razza (1941)
[Egli vi esprime le proprie concezioni antisemite non
basate su un razzismo biologico, ma spirituale. Gli ebrei, per lui,
non possono essere considerati una razza
ma solo una Nazione.]
1942
Per un allineamento politico-culturale dell'Italia e della Germania
(1942, saggio)
[Nel quale esprime ammirazione per il nazismo tedesco,
considerandolo superiore al fascismo in ragione del coraggio nel risvegliare
l'antico spirito ariano e germanico.]
1943
La dottrina del risveglio (1943, saggio sull'ascesi buddhista)
[Nel 1951 l'opera sarà tradotta in inglese da
Harold Edward Musson (Ña?avira Thera)
con l'avallo della Pali Society, noto istituto accademico di studi sul
buddhismo delle origini.]
24/25 luglio, seduta del Gran consiglio del Fascismo:
"Ordine del giorno Grandi";
25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio;
25 lug-17 apr 1944, (I "governo
Badoglio");
8 settembre, armistizio;
subito dopo, trovandosi in Germania per tenere alcune conferenze, raggiunge
a Monaco gli altri esuli fascisti;
[Farà ritorno nell'Italia liberata solo
al termine della guerra.]
Essendo rigorosamente contrario all'abrogazione della Monarchia e alla
trasformazione dell'Italia in una Repubblica, intraprende tentativi
di influenza sulle SS e sui nazisti tedeschi,
compreso lo stesso Heinrich Himmler.
[Si scoprirà poi, nel dopoguerra, che egli è
sia in Germania che in Italia tenuto sotto stretta sorveglianza
dall'Ahnenerbe. Le SS
gli permettono di avere ruoli culturali di rilievo solo nei casi in
cui questo giovi alla causa tedesca.]
1943 23 set - 25 apr 1945
RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[o Repubblica di Salς]
1944
22 apr-5 giu, (II "governo
Badoglio");
18 giugno-12 dicembre, (II "governo
Bonomi");
12 dicembre-21 giugno 1945, (III " governo
Bonomi");
1945
27 aprile, B.
Mussolini viene "passato per le armi" a Giulino
di Mezzegra (Como);
21 giugno-10 dicembre, ("governo
Parri");
22 set-2 giu 1946, Consulta nazionale;
[Organismo a carattere consultivo istituito dal (III
"governo
Bonomi") con decreto luogotenenziale
n. 146 del 5 aprile 1945 composta da membri designati dai partiti
del Cln o da altri partiti o scelti, sempre attraverso
nomina governativa, tra personalità del periodo prefascista;
egli ricopre la carica di Presidente fino al termine dei lavori nel
giugno 1946.
Presidente della Consulta: conte Carlo
Sforza.]
10 dicembre-13 luglio 1946 (I "governo
De Gasperi");
Lo stesso anno, trovandosi a Vienna, si avventura in una passeggiata
durante i bombardamenti sovietici che colpiscono la capitale austriaca.
Sbalzato da uno spostamento d'aria, subisce una lesione al midollo spinale
che gli provoca una paralisi permanente agli arti inferiori.
[Solo nel 1948, grazie all'interessamento di
Umberto Zanotti Bianco presidente della
Croce Rossa Internazionale sarà trasferito prima al sanatorio
di Cuasso al Monte, poi a Bologna e infine, nel 1951, a Roma, come egli
stesso riporta in una lettera inviata all'amico poeta Girolamo
Comi.]
1946
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;
22 giugno, entra in vigore la cosiddetta "amnistia
Togliatti";
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;
13 luglio-18 ottobre, (II "governo
De Gasperi");
[I governo della Repubblica.]
1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo
De Gasperi")
31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo
De Gasperi");
1948
18 aprile, (I Legislatura 1948 8 mag - 24 giu 1953);
23 maggio-27 gennaio 1950 (V "governo
De Gasperi");
1949
comincia la sua collaborazione con la rivista «La Sfida»
fondata da Enzo Erra, Pino
Rauti ed Egidio Sterpa;
1950
27 gennaio-26 luglio 1951, (VI "governo
De Gasperi");
su sua ispirazione, nasce la rivista «Imperium» dove lo
stesso anno egli pubblica l'opuscolo Orientamenti nel quale
vengono sintetizzate in undici punti le sue idee;
[Poi sviluppate nei libri successivi e riedite nel 1970.]
1951
26 luglio-16 luglio 1953 (VII "governo
De Gasperi");
viene arrestato con le accuse di apologia di fascismo e di essere l'ispiratore
di alcuni gruppi neofascisti: si tratta del processo ai FAR
(Fasci di Azione Rivoluzionaria);
[In questa occasione viene difeso gratuitamente dall'avv.
Francesco Carnelutti e dall'ex ministro
dell'RSI Piero Pisenti
ed egli stesso tiene dinanzi al Tribunale un'autodifesa poi pubblicata
integralmente dalla Fondazione Julius Evola.
Il processo ai FAR si concluderà il 20 novembre
del 1951 con l'assoluzione di lui con formula piena.]
1953
7 giugno, (II Legislatura 1953 25 giu - 11 giu 1958);
16 luglio-17 agosto, (VIII "governo
De Gasperi");
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo
Pella);
Gli uomini e le rovine (1953)
[Testo che esercita grande influenza negli ambienti della
destra italiana nel quale spiega la decadenza del mondo moderno in
seguito alla distruzione del principio di autorità e di ogni
possibilità di trascendenza per l'affermarsi del razionalismo,
in contrasto con le antiche civiltà e i valori della Tradizione.]
1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo
Fanfani);
10 febbraio-6 luglio 1955, ("governo
Scelba);
1955
6 luglio-19 maggio 1957 (I "governo
Segni");
1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo
Zoli");
1958
25 maggio, (III Legislatura 1958 12 giug - 15 mag 1963);
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo
Fanfani");
Metafisica del sesso sulla forza magica e potentissima dell'atto
sessuale, attraverso lo studio dei simboli esteso a numerose tradizioni
(1958)
1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo
Segni");
L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger
(1959)
1960
25 marzo-26 luglio, ("governo
Tambroni);
26 luglio-21 febbraio 1962, (III "governo
Fanfani);
1961
Cavalcare la tigre (1961)
[In cui prosegue la sua critica al mondo moderno, offrendo
una guida per coloro che pur non sentendo di appartenere interiormente
a questo mondo, hanno intenzione di non cedervi psicologicamente ed
esistenzialmente.]
1962
21 febbraio-21 giugno 1963, (IV "governo
Fanfani);
1963
28 aprile, (IV Legislatura 1963 16 mag - 4 giu 1968);
21 giugno-4 dicembre, (I "governo
Leone");
4 dic-22 lug 1964, (I "governo
Moro");
circa il "fanatismo antisemita" dichiara: «né
io, né i miei amici in Germania sapevamo degli eccessi nazisti
contro gli ebrei [...] e se ne avessimo saputo in alcun modo avremmo
potuto approvarli»;
lo stesso anno Enrico Crispolti organizza
una mostra dei suoi quadri alla galleria La Medusa
di Roma;
1964
22 luglio-23 febbraio 1966, (II "governo
Moro");
Il fascismo (1964, editore Volpe)
[Saggio di un'analisi critica dal punto di vista della
Destra.]
1966
23 febbraio-24 giugno 1968 (III "governo
Moro");
1968
19 maggio, (V Legislatura 1968 5 giu-24 mag 1972);
24 giugno-12 dicembre 1968, (II "governo
Leone");
12 dicembre-5 agosto 1969, (I "governo
Rumor");
Vive gli ultimi anni con una pensione di invalido di guerra facendo
traduzioni e scrivendo articoli, sostenuto economicamente da alcuni
ammiratori guidati da Sergio Bonifazi,
direttore del trimestrale «Solstitivm».
ha un primo scompenso cardiaco;
1969
5 agosto-27 marzo 1970, (II "governo
Rumor");
Raâga Blanda (1969, raccolta di tutte le sue poesie,
editore Scheiwiller)
Riprende anche l'attività giornalistica e scrive
su:
- «Meridiano d'Italia»,
- «Monarchia»,
- «Barbarossa»,
- «Ordine Nuovo»,
- «Domani»,
- «Il Conciliatore»,
- «Totalità»,
- «Vie della Tradizione» e
- «Il Borghese».
In questo periodo egli assiste alla costituzione del "Gruppo
dei Dioscuri", sodalizio dedito al ripristino della cultualità
romana ed italica, di cui è uno degli ispiratori, attraverso
i suoi scritti sulla romanità, il paganesimo e le idee imperiali,
oltre che attraverso un particolare rapporto di intimità intellettuale
con i fondatori dei Dioscuri.
1970
27 marzo-6 agosto, (III "governo
Rumor");
6 ago-17 feb 1972, ("governo
Colombo");
ha un secondo scompenso cardiaco; in questa occasione viene fatto ricoverare
in ospedale da Placido Procesi, suo medico
personale;
[Egli è infastidito dalle suore che lo assistono
e minaccia di denunciarle per sequestro di persona..]
fatto rientrare nella sua abitazione, la sua salute continua costantemente
a peggiorare: inizia ad avere difficoltà respiratorie ed epatiche;
1972
17 febbraio-26 giugno, (I "governo
Andreotti");
7-8 maggio, (VI Legislatura 1972 25 mag - 4 lug 1976);
26 giugno-7 luglio 1973 (II "governo
Andreotti");
1973
7 lug-14 mar 1974, (IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-23 novembre, (V "governo
Rumor");
poco prima di morire detta lo statuto originario di quella che diventerà
la "Fondazione Julius Evola" per la difesa
dei valori di una cultura conforme alla Tradizione;
11 giugno, muore nella sua casa romana di corso Vittorio Emanuele.
_________________________
Egli ha contribuito alla divulgazione in Italia di importanti autori
europei del XIX e del XX secolo: Bachofen,
Guénon, Jünger,
Ortega y Gasset, Spengler,
Weininger, traducendo alcune loro opere
e pubblicando saggi critici.
La complessità del suo pensiero gli ha procurato, anche dopo
la fine della guerra, un grande seguito negli ambienti conservatori
italiani ed europei, da quelli più tradizionalisti del neofascismo
(Pino Rauti ed Enzo
Erra del "Centro Studi Ordine Nuovo") fino a quelli
rappresentati da esponenti della destra più moderata (Giano
Accame, Marcello Veneziani).
Le sue opere sono state e vengono tradotte e pubblicate in Germania,
Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, Svizzera, Gran Bretagna,
Russia, Stati Uniti, Messico, Canada, Romania, Argentina, Brasile, Ungheria,
Polonia, Turchia.
_________________
Epistolario
Benedetto Croce
Nel 1994 vengono ritrovate presso l'archivio crociano di Napoli sette
lettere scritte da Evola a Benedetto Croce (più una, l'ottava,
indirizzata all'editore Laterza). Tale ritrovamento, ad opera di Stefano
Arcella funzionario dei Beni Culturali presso la biblioteca di Napoli
permette di ricostruire almeno in parte i rapporti tra Evola e il
filosofo del liberalismo. Evola invia inizialmente a Croce, in una lettera
del 13 aprile 1925, la richiesta di intercedere presso l'editore Laterza
per la pubblicazione dei Saggi sull'idealismo magico e Teoria dell'individuo
assoluto. Pochi giorni dopo Evola risponde ad una cartolina postale
di Croce ringraziandolo per il giudizio di apprezzamento sul lato formale
dei due manoscritti.
Laterza, nonostante l'appoggio favorevole di Benedetto
Croce, scrive ad Evola una lettera il 14 settembre 1925 in cui precisa
di volersi riservare «la massima libertà di decidere anche
nei riguardi di autorevoli amici».[106] L'8 aprile 1930 Evola
scrive nuovamente a Croce chiedendo aiuto per la sua nuova opera sull'alchimia:
La tradizione ermetica. In una successiva, breve lettera, Evola ringrazia
Croce per l'interessamento e l'anno successivo, il manoscritto esce
per i tipi dell'editore barese.
Secondo Stefano Arcella[107] in questo periodo si realizza
un collegamento tra due opposizioni culturali al fascismo: una in senso
tradizionale (Evola) ed una in senso liberale (Croce). Secondo Gianfranco
De Turris[108] Evola si rivolge a Croce in quanto preferisce aperture
presso uomini e gruppi non dogmatici, più che presso l'ufficialità
del regime fascista. Poiché Evola non lascia un archivio epistolare,
non è possibile analizzare le risposte date da Croce alle missive
dello stesso Evola. Senza le risposte di Croce diventa infatti difficile
valutare l'apertura del pensatore liberale verso i contributi filosofici
del pensatore tradizionale.
Lettere a Giovanni Gentile
Giovanni Gentile
Evola invia, tra il 1927 e il 1929, quattro lettere al Senatore Gentile.
Nonostante le marcate divergenze sul piano filosofico Evola si discosta
dall'attualismo gentiliano in favore di una rigida codificazione teoretica
(l'idealismo magico) il pensatore tradizionale cerca un confronto
con uno dei massimi esponenti del mondo accademico. Tale confronto,
secondo Stefano Arcella[109] curatore del volume Lettere di Julius
Evola a Giovanni Gentile (1927-1929) non produce risvolti interessanti
sotto il profilo speculativo in quanto i due filosofi sono su posizioni
eccessivamente distanti, ed anche i presupposti dottrinali e religiosi
sono inconciliabili.
Sempre Arcella afferma che «il tentativo evoliano
di aprire un colloquio costruttivo rimane un fiore che non sboccia».[110]
Evola cerca di costruire, pur senza risultati apprezzabili, un punto
di riferimento culturale alternativo all'ambiente gentiliano. Nel Cammino
dei cinabro tenta di spiegare così le ragioni di questo mancato
incontro:
«Tutti i riferimenti extra-filosofici di cui il
mio sistema filosofico era ricco servirono come un comodo pretesto per
l'ostracismo. Si poteva liquidare con un'alzata di spalle un sistema
che accordava un posto perfino al mondo dell'iniziazione, della "magia"
e di altri relitti superstiziosi. Che tutto ciò da me fosse fatto
valere nei termini di un rigoroso pensiero speculativo, a poco servì.
Però anche da parte mia vi era un equivoco, nei riguardi di coloro
ai quali, sul piano pratico, la mia fatica speculativa poteva servire
a qualcosa. Si trattava di una introduzione filosofica ad un mondo non
filosofico, la quale poteva avere un significato nei soli rarissimi
casi in cui la filosofia ultima avesse dato luogo ad una profonda crisi
esistenziale. Ma vi era anche da considerare (e di questo in seguito
mi resi sempre più conto) che i precedenti filosofici, cioè
l'abito del pensiero astratto discorsivo, rappresentavano la qualificazione
più sfavorevole affinché tale crisi potesse essere superata
nel senso positivo da me indicato, con un passaggio a discipline realizzatrici»
(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p.
61.)
Gentile tuttavia riconosce ad Evola una certa competenza in campo esoterico-alchemico
ed infatti chiede al filosofo della tradizione di curare la voce Atanor
per l'Enciclopedia Italiana.[111] Anche alcuni allievi di Gentile riconoscono
ad Evola una certa stima, in particolare Guido Calogero.[112]
Alessandro Giuli successivamente[113] riporta altre
informazioni, relative al carteggio Evola-Gentile, reperite all'interno
della "Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici",
occupandosi in particolare dei vari volumi[114] che Evola invia con
dedica al Senatore.
Lettere a Carl Schmitt
Carl Schmitt
Si tratta di sette lettere inviate da Evola a Schmitt tra il 1951 e
il 1963, conservate nel Nachlass Carl Schmitt dell'Archivio di Stato
di Düsseldorf.[115] L'epistolario mette in luce da una parte alcune
amicizie e conoscenze in comune tra i due pensatori (Ernst Jünger,
Armin Mohler e il principe di Rohan), dall'altra il tentativo di proporre
la pubblicazione in italiano del saggio di Schmitt sul tradizionalista
cattolico Donoso Cortés.[116] Tale tentativo non va in porto,
così come fallisce anche il secondo progetto editoriale, risalente
al 1963, di pubblicare un'antologia schmittiana.
Di rilievo, all'interno dello scambio epistolare, le
due divergenti visioni rispetto alle teorie di Donoso Cortés
sul ruolo dell'uomo politico e la sua autonomia. Evola interpreta il
concetto di dictatura coronada come «necessità di un potere
che decida assolutamente, ma ad un livello di una dignità superiore,
indicata dall'aggettivo coronada».[117] Per il giurista tedesco,
invece, esiste prima di tutto un passaggio significativo che porta dal
concetto della legittimità del regnare a quello della dittatura.
Per Cortés, scrive Schmitt, «la dittatura incoronata, la
dictadura coronada, significava solo un pis-aller pratico [...] mai
ha concepito questo espediente pragmatico come una forma di salvezza
religiosa o teologica».[118]
Anche in questo caso così come già ampiamente
esposto in Rivolta contro il mondo moderno[119] il costante rimando
evoliano ad un fondamento trascendente dell'ordine politico rimane «quell'ineliminabile
discrimine che non può essere in alcun modo occultato o minimizzato».[120]
Antonio Caracciolo sottolinea anche di come l'epistolario assume rilievo
in relazione al tentativo di «fornire di solidi contrafforti ideologici
e culturali il mondo conservatore che, nel dopoguerra italiano, si trovava
a combattere la sua battaglia politica».[121]
Lettere a Gottfried Benn
Gottfried Benn
Evola entra in contatto epistolare con Gottfried Benn medico e poeta
tedesco appartenente alla cosiddetta Rivoluzione conservatrice fin
dal 1930. Il primo incontro risale invece al 1934, durante la tappa
berlinese di un viaggio che Evola effettua in Germania. Da quell'incontro
scaturisce una famosa recensione-saggio di Benn alla traduzione tedesca
di Rivolta contro il mondo moderno[122] che appare nel 1935 sulla rivista
Die Literatur di Stoccarda.[123] Nel presentare l'opera, Benn espone
le sue teorie convergendo con la visione del mondo di Evola.[124]
Successivamente Francesco Tedeschi rintraccia nello
Schiller-Nationalmuseum Deutsches Literaturarchiv di Marbach due lettere
manoscritte (la prima del 30 luglio e la seconda del 9 agosto 1934)
più una dattiloscritta del 13 settembre 1955 che Evola invia
a Benn. Le prime due lettere sono importanti in quanto chiariscono la
comunanza di vedute dei due autori rispetto al tema della tradizione
e di una visione del mondo conservatrice, oltre al fatto che entrambi
non si riconoscono nel nazismo tedesco. Dalla lettera del 9 agosto:
«Sono sempre più convinto che a chi voglia difendere e
realizzare senza compromessi di sorta una tradizione spirituale e aristocratica
non rimanga purtroppo, oggi e nel mondo moderno, alcun margine di spazio;
a meno che non si pensi unicamente a un lavoro elitario».[3] La
terza lettera è importante in quanto testimonia il tentativo
di Evola di riprendere, nel dopoguerra, i rapporti con quegli esponenti
conservatori che conosce negli anni trenta e quaranta.[125]
Lettere a Tristan Tzara
Tristan Tzara in un ritratto di Lajos Tihanyi
Nel 1975 compaiono, in un articolo di Giovanni Lista,[126] brani di
due lettere inviate da Evola a Tristan Tzara, il fondatore del Dadaismo.
Dall'articolo non si evince però la loro collocazione. Solo nel
1989, grazie al lavoro di ricerca della studiosa Elisabetta Valento,
tutta la corrispondenza viene trovata presso l'archivio della Fondation
Jaques Doucet della biblioteca Sainte-Geneviève di Parigi.
Si tratta di una trentina di documenti tra lettere e
cartoline: la prima è del 7 ottobre 1919, l'ultima del 1º
agosto 1923. Molte tappe del cammino artistico del filosofo romano sono
già note prima del rinvenimento della corrispondenza con Tzara:
in parte perché lo stesso Evola ne parla nella sua autobiografia,[127]
in parte perché dedotte dai critici e dagli studiosi nelle partecipazioni,
in qualità di articolista, che Evola ha in alcune riviste d'arte
dell'epoca: Noi, Cronache d'Attualità, Dada e Bleu. Secondo la
Valento, ciò che invece non è noto prima del rinvenimento
della corrispondenza, sono «le modalità dell'avventura
evoliana nella sfera artistica, ovvero come essa si attuò, come
fu vissuta, a che mirava».[128]
L'archivio della corrispondenza tra i due artisti ha,
inoltre, il pregio di colmare il vuoto di un periodo giovanile poco
conosciuto di Evola. Questo vuoto si colma sia attraverso la ricostruzione
di tappe cronologiche (il recupero di alcune date, partecipazioni a
mostre, riviste, incontri) sia attraverso il recupero di tappe più
specificamente «psicologiche».[129] In particolare quelle
che portano Evola ad annunciare il proprio suicidio (lettera 24 del
2 luglio 1921) e che raccontano di un uomo colto nel pieno male di vivere,
di una sperimentazione del travaglio interiore che l'artista vive tra
il 1920 e il 1921, dove la «sofferenza acuta si alterna alla disperazione».[128]
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Opere
Opere dell'autore
Julius Evola, Arte Astratta, posizione teorica, Roma, Maglione e Strini,
1920. ISBN non esistente
(FR) Julius Evola, La parole obscure du paysage intérieur, Roma-Zurigo,
Collection Dada, 1921. ISBN non esistente
Julius Evola, Saggi sull'idealismo magico, Todi-Roma, Atanòr,
1925. ISBN non esistente
Julius Evola, L'individuo e il divenire del mondo, Roma, Libreria di
Scienze e Lettere, 1926. ISBN non esistente
Julius Evola, L'uomo come potenza, Todi-Roma, Atanòr, 1927a.
ISBN non esistente
Julius Evola, Teoria dell'individuo assoluto, Torino, Bocca, 1927b.
ISBN non esistente
Julius Evola, Imperialismo pagano, Todi-Roma, Atanòr, 1928. ISBN
non esistente
Julius Evola, Fenomenologia dell'individuo assoluto, Torino, Bocca,
1930. ISBN non esistente
Julius Evola, La tradizione ermetica, Bari, Laterza, 1931. ISBN non
esistente
Julius Evola, Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, Torino,
Bocca, 1932. ISBN non esistente
Julius Evola, Rivolta contro il mondo moderno, Milano, Hoepli, 1934.
ISBN non esistente
Julius Evola, Tre aspetti del problema ebraico, Roma, Mediterranee,
1936. ISBN non esistente
Julius Evola, Il mistero del Graal, Bari, Laterza, 1937a. ISBN non esistente
Julius Evola, Il mito del sangue, Milano, Hoepli, 1937b. ISBN non esistente
Julius Evola, Indirizzi per una educazione razziale, Napoli, Conte,
1941a. ISBN non esistente
Julius Evola, Sintesi di dottrina della razza, Milano, Hoepli, 1941b.
ISBN non esistente
Julius Evola, La dottrina del risveglio, Bari, Laterza, 1943. ISBN non
esistente
Julius Evola, Lo Yoga della potenza, Torino, Bocca, 1949. ISBN non esistente
Julius Evola, Orientamenti, Roma, Imperium, 1950. ISBN non esistente
Julius Evola, Gli uomini e le rovine, Roma, Edizioni dell'Ascia, 1953.
ISBN non esistente
Julius Evola, Metafisica del sesso, Todi-Roma, Atanòr, 1958.
ISBN non esistente
Julius Evola, L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger,
Roma, Armando, 1959. ISBN non esistente
Julius Evola, Cavalcare la tigre, Milano, Vanni Scheiwiller, 1961. ISBN
non esistente
Julius Evola, Il cammino del cinabro, Milano, Vanni Scheiwiller, 1963a.
ISBN non esistente
Julius Evola, Il Fascismo. Saggio di una analisi critica dal punto di
vista della destra, Roma, Volpe, 1963b. ISBN non esistente
Julius Evola, L'arco e la clava, Milano, Vanni Scheiwiller, 1968. ISBN
non esistente
Julius Evola, Raâga Blanda, Milano, Vanni Scheiwiller, 1969. ISBN
non esistente
Julius Evola, Il taoismo, Roma, Mediterranee, 1972. ISBN non esistente
Julius Evola, Ricognizioni. Uomini e problemi, Roma, Mediterranee, 1974.
ISBN non esistente
Opere curate dall'autore
Lao Tze, Il libro della via e della virtù, a cura di Julius Evola,
Lanciano, Carabba, 1923. ISBN non esistente
Cesare Della Riviera, Il mondo magico de gli heroi, a cura di Julius
Evola, Bari, Laterza, 1932. ISBN non esistente
René Guénon, La crisi del mondo moderno, a cura di Julius
Evola, Milano, Hoepli, 1937. ISBN non esistente
Emanuel Malinski , Léon De Poncins, La guerra occulta, a cura
di Julius Evola, Milano, Hoepli, 1939. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, Il Domenicano bianco, a cura di Julius Evola, Milano,
Fratelli Bocca Editori, 1944. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, La notte di Valpurga, a cura di Julius Evola, Milano,
Fratelli Bocca Editori, 1944. ISBN non esistente
Johann Jakob Bachofen, Le madri e la virilità olimpica, a cura
di Julius Evola, Torino, Bocca, 1949. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, L'Angelo della finestra d'Occidente, a cura di Julius
Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1949. ISBN non esistente
Mircea Eliade, Lo sciamanesimo e le tecniche dell'estasi, a cura di
Julius Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1954. ISBN non esistente
Gruppo di Ur, Introduzione alla magia come scienza dell'Io, a cura di
Julius Evola, Torino, Bocca, 1955. ISBN non esistente
Otto Weininger, Sesso e carattere, a cura di Julius Evola, Milano, Bocca,
1956. ISBN non esistente
Oswald Spengler, Il tramonto dell'occidente, a cura di Julius Evola,
Milano, Longanesi, 1957. ISBN non esistente
Eduard Erkes, Credenze religiose della Cina antica, a cura di Julius
Evola, Roma, IsMEO, 1958. ISBN non esistente
Pitagora I Versi d'Oro, 1959, a cura di Julius Evola, Todi-Roma, Atanòr.
ISBN non esistente
Lao Tze, Il Libro del Principio e della sua azione, a cura di Julius
Evola, Milano, Ceschina, 1959. ISBN non esistente
Gabriel Marcel, L'uomo contro l'umano, a cura di Julius Evola, Roma,
Volpe, 1963. ISBN non esistente
Ernst Jünger, Al muro del tempo, a cura di Julius Evola, Roma,
Volpe, 1965. ISBN non esistente
Hans-Joachim Schoeps, Questa fu la Prussia, a cura di Julius Evola,
Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Erik Von Kuehnelt-Leddihn, L'errore democratico, a cura di Julius Evola,
Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Theodor Litt, Le scienze e l'uomo, a cura di Julius Evola, Roma, Armando,
1967. ISBN non esistente
Pascal Bewerly Randolph, Magia Sexualis, a cura di Julius Evola, Roma,
Mediterranee, 1969. ISBN non esistente
Karl Loewenstein, La Monarchia nello Stato moderno, a cura di Julius
Evola, Roma, Volpe, 1969. ISBN non esistente
Robert Reininger, Nietzsche e il senso della vita, a cura di Julius
Evola, Roma, Volpe, 1971. ISBN non esistente
Arthur Avalon, Il mondo come potenza, a cura di Julius Evola, Roma,
Mediterranee, 1973. ISBN non esistente
Daisetsu Teitaro Suzuki, Saggi sul Buddhismo Zen Vol.1, a cura di Julius
Evola, Roma, Mediterranee, 1975. ISBN non esistente
Lu Tzu, Il mistero del fiore d'oro, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee,
1971. ISBN non esistente
Lu K'uan Yû, Lo Yoga del Tao, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee,
1976. ISBN 978-88-27203-15-6.
Opere curate dall'autore con lo pseudonimo Carlo d'Altavilla
Theodor Litt, Istruzione tecnica e formazione umana, a cura di Carlo
d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1958. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, Alla frontiera dell'Aldilà, a cura di Carlo d'Altavilla
(Julius Evola), Napoli, Casa Editrice Rocco, 1959. ISBN non esistente
Theodor Litt , Eduard Spranger, Enrico Pestalozzi, a cura di Carlo d'Altavilla
(Julius Evola), Roma, Armando, 1961. ISBN non esistente
Franz Hilker, Pedagogia comparata: storia, teoria e prassi, a cura di
Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1967. ISBN non esistente
Jacques Ulmann, Ginnastica, educazione fisica e sport dall'antichità
ad oggi, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando,
1967. ISBN non esistente
Karlfried Graf Dürckheim, Hara: il centro vitale dell'uomo secondo
lo Zen, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Mediterranee,
1969. ISBN non esistente
Bernard George, L'ondata rossa sulla Germania dell'Est 1945-1951, a
cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1969. ISBN non
esistente
Erik von Kuehnelt-Leddihn, L'errore democratico, a cura di Carlo d'Altavilla
(Julius Evola), Roma, Volpe, 1969. ISBN non esistente
Hans Reiner, Etica, teoria e storia, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius
Evola), Roma, Armando, 1971. ISBN non esistente
Stephan Leibfried, L'università integrata: l'istruzione superiore
nella Repubblica federale tedesca e negli Usa, a cura di Carlo d'Altavilla
(Julius Evola), Roma, Armando, 1971. ISBN non esistente
Ernst Cassirer, Saggio sull'uomo: introduzione ad una filosofia della
cultura, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando,
1972. ISBN non esistente
Walter Wefers, Basi e idee dello Stato spagnolo d'oggi, a cura di Carlo
d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1965. ISBN non esistente
François Gaucher, Idee per un movimento, a cura di Carlo d'Altavilla
(Julius Evola), Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Donald Edward Keyhoe, La verità sui dischi volanti, a cura di
Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Milano, Atlante, 1954. ISBN non esistente
Antologie di scritti non compilate dall'autore
Julius Evola, I saggi di "Bilychnis", Padova, Edizioni di
Ar, 1970a. ISBN non esistente
Julius Evola, I saggi della "Nuova Antologia", Padova, Edizioni
di Ar, 1970b. ISBN non esistente
Julius Evola, L'idea di Stato, Padova, Edizioni di Ar, 1970c. ISBN non
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Julius Evola, Gerarchia e democrazia, Padova, Edizioni di Ar, 1970d.
ISBN non esistente
Julius Evola, Meditazioni delle vette, La Spezia, Edizioni del Tridente,
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Julius Evola, Il "mistero iperboreo". Scritti sugli Indoeuropei
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Julius Evola, La scuola di mistica fascista. Scritti di mistica, ascesi
e libertà (1940-1941), Napoli, Controcorrente, 2009. ISBN 978-88-89015-71-1.
Julius Evola, Civiltà americana. Scritti sugli Stati Uniti (1930-1968),
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Julius Evola, Par delà Nietzsche, Torino, Nino Aragno Editore,
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Julius Evola, Ernst Jünger. Il combattente, l'operaio, l'anarca,
Passaggio al Bosco, 2017, a cura di RigenerAzione Evola, ISBN 9788885574014.
Julius Evola, Il Fascismo e l'idea politica tradizionale, Documenti
per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 7, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Mussolini e il razzismo, Documenti per il Fronte della
Tradizione - Fascicolo n. 8, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Le SS. Guardia e Ordine della rivoluzione nazionalsocialista,
Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 11, Raido, ISBN
non esistente
Julius Evola, I "Castelli dell'Ordine" e i nuovi Junker, Documenti
per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 12, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Il significato di Roma per lo spirito "olimpico"
germanico, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 13,
Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, La Dottrina aria di Lotta e Vittoria, Documenti per il
Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 13, Raido, ISBN non esistente
Raccolte di lettere e carteggi
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Girolamo Comi (1934-1962), a
cura di Gianfranco De Turris, Roma, Fondazione Julius Evola, 1987. ISBN
non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Tristan Tzara (1919-1923), a
cura di Elisabetta Valento, Roma, Fondazione Julius Evola, 1991. ISBN
non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Benedetto Croce (1925-1933),
a cura di Stefano Arcella, Roma, Fondazione Julius Evola, 1995. ISBN
non esistente
Julius Evola, La biblioteca esoterica. Evola Croce Laterza. Carteggi
editoriali, a cura di Antonio Barbera, Roma, Fondazione Julius Evola,
1997. ISBN non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Carl Schmitt (1951-1963), a
cura di Antonio Caracciolo, Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. ISBN
non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile (1927-1929),
a cura di Stefano Arcella, Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. ISBN
non esistente
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