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– Giulio Cesare Andrea EVOLA o Julius Evola

(Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974)

filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano;

[Figlio di Vincenzo Evola, (Cinisi, Palermo 4 maggio 1854-?), capo meccanico telegrafico, e Concetta Mangiapane (Cinisi, Palermo 15 agosto 1865-?), possidente, sposatisi a Cinisi il 25 novembre 1892.
I nonni paterni erano Giuseppe Evola (falegname) e Maria Cusumano.
I nonni materni erano Cesare Mangiapane (bottegaio) e Caterina Munacó.
Fratelli:
. Giuseppe Gaspare Dinamo Evola (Roma 7 Agosto 1895-?).
[Essendo egli quindi il secondo figlio maschio, seguendo la convenzione di denominazione siciliana dell'epoca, seppur con una leggera variazione, viene in parte denominato in onore al nonno materno.
Egli sarà spesso riportato come barone, possibilmente in riferimento a un presunto distante rapporto di discendenza con una famiglia aristocratica (gli Evoli, baroni di Castropignano nel tardo medioevo) del Regno di Sicilia.]

studia all'Istituto Tecnico "Leonardo da Vinci" di Roma;
[Le poche notizie sui suoi anni di formazione si possono ricavare dall'autobiografia intitolata Il cammino del cinabro, pubblicata nel 1963 dall'editore Scheiwiller e che, nelle intenzioni dell'autore, sarebbe dovuta uscire postuma.]

 

 

1914

1914 luglio - novembre 1918 – I Guerra Mondiale

 

1915

l'Italia entra in guerra;

dipinge i primi quadri;

attraverso Giovanni Papini entra in contatto con alcuni esponenti del Futurismo quali Giacomo Balla e Filippo Tommaso Marinetti;

1916
18 giugno-29 ottobre 1917, ("governo Boselli"), governo di coalizione nazionale;

scrive le prime poesie;

1917
29 ottobre-23 giugno 1919, ("governo Orlando");

dopo aver frequentato a Torino un corso per allievi ufficiali, partecipa (1917-18) alla I guerra mondiale come ufficiale di artiglieria sull'altopiano di Asiago;

I periodo artistico:
[Fase da lui stesso definita "idealismo sensoriale".]

A questa fase appartengono le seguenti opere:

Fucina, studio di rumori (1917 circa)
Five o'clock tea (1918 circa)
Mazzo di fiori (1917-18)

1918

La lettura delle opere di alcuni autori (in particolare Nietzsche), ha su di lui alcune dirette conseguenze: in primo luogo un'opposizione al Cristianesimo, soprattutto in riferimento alla teoria del peccato e della redenzione, del sacrificio divino e della grazia. In secondo luogo una sorta di insofferenza verso il mondo borghese, la sua piccola morale e il suo conformismo.

Decide dunque di svincolarsi dalla routine borghese, soprattutto nei suoi aspetti più concreti e quotidiani: famiglia, lavoro, amicizie.

Si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma rifiuta di discutere la tesi per disprezzo dei titoli accademici.
[Poiché «l'apparire come un "dottore" o un "professore" in veste autorizzata e per scopi pratici, mi sembrò cosa intollerabile, benché in seguito dovessi vedermi continuamente applicati titoli che non ho».]

Prosegue nello studio dell'arte e della filosofia.

alla fine della guerra rientra a Roma ed attraversa una profonda crisi esistenziale che lo porta al bordo del suicidio;

1919
23 giugno-21 maggio 1920, (I "governo Nitti");

16 novembre, (XXV Legislatura – 1919 1° dic - 7 apr 1921)

partecipa alla "Grande Esposizione Nazionale Futurista" di Palazzo Cova a Milano.
Ben presto si stacca da questo movimento.

1920
gennaio, sua mostra personale alla casa d'arte Bragaglia di Roma;

 

22 maggio- 15 giugno (II "governo Nitti");
16 giugno-4 luglio 1921, (V "governo Giolitti");

Lo stesso anno aderisce al Dadaismo ed entra in contatto epistolare con Tristan Tzara. Come pittore diviene uno dei massimi esponenti del Dadaismo in Italia.

Arte astratta (1920, opuscolo pubblicato per la Collection Dada)

lo stesso anno fonda con Gino Cantarelli la rivista «Bleu»;

La parole obscure du paysage intérieur (Zurigo 1920, poema dada)

Collabora inoltre con «Cronache d'attualità» di Anton Giulio Bragaglia e con «Noi» di Enrico Prampolini.

II periodo artistico:
[Fase da lui stesso definita "astrattismo mistico", ovvero una reinterpretazione dada in chiave di spiritualismo e di idealismo.]

A questa fase appartengono alcune importanti opere:
Paesaggio interiore 10,30 (1918-20)
Astrazione (1918-20)


1921
gennaio, sua mostra personale alla galleria Der Sturm di Berlino in cui presenta sessanta dipinti;

15 maggio, (XXVI Legislatura – (1921 11 giu - 25 gen 1924) nel collegio di ?, nel "Blocco nazionale" del Pnf, gruppo fascista;

 

4 luglio-26 febbraio 1922, (I "governo Bonomi");

lo stesso anno si distacca anche da Giovanni Papini, soprattutto per la sua conversione al cattolicesimo ed a seguito della pubblicazione del libro Storia di Cristo (1921);

1922
26 feb-1º ago, (I "governo Facta");


1º ago-31 ott
, (II "governo Facta");

28 ottobre, "marcia su Roma";

1922 31 ottobre-25 lug 1943, ("governo Mussolini");

1923
cessa l'attività pittorica e comincia (fino al 1925) a far uso di sostanze stupefacenti con il fine di raggiungere stati alterati di coscienza;

fine del periodo artistico e inizio del periodo filosofico;

1924

6 aprile, (XXVII Legislatura – 1924 24 mag - 21 gen 1929) collegio unico nazionale (?), listone fascista;

10 giugno, il deputato socialista G. Matteotti viene rapito e ucciso;
[Lo si scoprirà il 16 agosto.]

A partire da quest'anno inizia un'intensa esperienza giornalistica: partecipa alla redazione di «Lo Stato democratico», una rivista contemporaneamente antifascista ed antidemocratica, e collabora (1924-26) a riviste come:
- «Ultra»,
- «Bilychnis»,
- «Ignis»,
- «Atanor» e
- «Il mondo».
In questo periodo egli frequenta i circoli esoterici romani e partecipa alla vita notturna della capitale intrattenendo un tempestoso rapporto sentimentale con Sibilla Aleramo.

1925

31 luglio, viene concessa l'amnistia a tutti i colpevoli di reati "per fini nazionali";

 

Saggi sull'idealismo magico (1925, suo primo libro di filosofia)

1926

L'uomo come potenza (1926, in cui manifesta il suo interesse verso le tradizioni orientali: tantrismo e taoismo)

1927
conosce Arturo Reghini e legge i suoi scritti;

si forma il "Gruppo di Ur" (1927-29), con l'obiettivo di trattare con serietà e rigore le discipline esoteriche ed iniziatiche, e compiendo ricerche sulle tradizioni extra europee;
[Rispetto ad un tentativo già intrapreso da Arturo Reghini con la direzione delle riviste «Atanor» e poi «Ignis», il "Gruppo di Ur" si prefigge di accentuare maggiormente il lato pratico e sperimentale.
Un'antologia dei fascicoli editi sarà più tardi pubblicata in Introduzione alla magia quale scienza dell'Io (1955-56, in tre volumi). ]

Il gruppo di studio adotta il principio dell'anonimato dei collaboratori – che si firmano tutti con uno pseudonimo – ed inizia sotto la sua direzione la pubblicazione di fascicoli mensili che saranno poi riuniti nei volumi:

Introduzione alla magia (1927-29, volumi usciti in questo periodo)
[Ne Il cammino del cinabro egli ammetterà la non veridicità di alcuni dei fenomeni paranormali descritti nelle riviste «Atanor» ed «Ignis» e poi raccolti in quest'opera.]

Teoria e fenomenologia dell'individuo assoluto (1927, I vol; 1930, II vol., editore Bocca)
[Opera che iniziò a scrivere già in trincea, nel 1917, e terminò di scrivere nel 1924.]

 

lo stesso anno pubblica il suo primo articolo su «Critica Fascista»;

1928

Imperialismo pagano (1928)
[Pubblicato anche sulla scorta di esperienze condivise con il noto esoterista Arturo Reghini, egli vi attacca violentemente il Cristianesimo ed esorta il Fascismo a ritrovare l'antica grandezza della civiltà romana. Il libro, che gli procura grande fama, sarà poi tradotto in tedesco nel 1933.]

verso la fine dell'anno nel "Gruppo di Ur" avviene una scissione rispetto alla quale egli sarà molto vago, anche in relazione al principio dell'anonimato cui il gruppo si rifa;
[In realtà sono presi di mira Arturo Reghini e Giulio Parise, entrambi massoni. A seguito di questa scissione, pochi mesi dopo, il gruppo si scioglierà definitivamente.]

1929

24 marzo, (XXVIII Legislatura – 1929 20 apr - 19 gen 1934) nel collegio unico nazionale;

1930

Influenzato dalla lettura delle opere di René Guénon abbandona le tesi estremiste espresse in Imperialismo pagano a favore del concetto di "Tradizione" e fonda con Emilio Servadio la rivista «La Torre»;
[Uscita in soli dieci numeri tra febbraio e giugno del 1930 e destinata a difendere principi sovrapolitici, in realtà si trasforma in «una tribuna di intellettuali che si battono per un fascismo più radicale e più intrepido».]

Critiche mosse ad alcuni personaggi del Regime dalle pagine de «La Torre», provocano l'intervento di Achille Starace, vicesegretario del PNF (30 marzo 1926-1931) che prima lo diffida dal continuare la pubblicazione, poi proibisce a tutte le tipografie romane di stampare la rivista la cui pubblicazione, alla fine, viene sospesa.

Viene sorvegliato dal regime in quanto accusato di affiliazione all' "Ordo Templi Orientis" ed è costretto ad assumere alcune guardie del corpo (come testimoniato da Massimo Scaligero).

Inizia un periodo dedicato interamente all'alpinismo.
Lo stesso anno, con la guida alpina Eugenio David, affronta la scalata della parete settentrionale del Lyskamm Orientale.
[Di questa e di altre esperienze verrà poi redatto un libro nel 1973: Meditazioni delle vette.]

 

1931

La tradizione ermetica (1931)
[Una disamina dell'aspetto magico, esoterico e simbolico dell'alchimia.]

1932

Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo (1932)
[Saggio critico su quelle correnti di pensiero che, secondo lui, «invece di elevare l'uomo dal razionalismo moderno e dal materialismo, lo portano ancora più in basso: spiritismo, teosofia, antroposofia e psicoanalisi».]

1933

1934
18 gennaio, viene sciolta alla Camera la XXVIII Legislatura;
23 gennaio, altra "infornata" di senatori;
24 febbraio, altra "infornata" di senatori;

25 marzo
, è convocato il collegio unico nazionale per l'approvazione della lista dei deputati designati, formata dal Gran Consiglio del Fascismo;
25 marzo, (XXIX Legislatura – (1934 28 apr - 2 mar 1939) collegio unico nazionale;
6 aprile, altra "infornata" di senatori;
27 aprile, altra "infornata" di senatori;
28 aprile, sono convocati il Senato e la nuova Camera;

Rivolta contro il mondo moderno (1934, sua opera fondamentale)
[Nella quale traccia un affresco della storia letta secondo lo schema ciclico tradizionale delle quattro età: oro, argento, bronzo e ferro nella tradizione occidentale e satya, treta, dvapara e Kali Yuga in quella induista.]

dallo stesso anno collabora attivamente con la "Scuola di mistica fascista", appena fondata da Niccolò Giani, tenendo alcune conferenze e figurando nel comitato di redazione della rivista «Dottrina fascista»;
[La maggior parte dei suoi interventi in conferenze e scritti, riguardano principalmente il tema del razzismo, argomento che trova appoggio sia da parte di Niccolò Giani che da parte dello stesso B. Mussolini.]

1935

guerra di Etiopia (1935-36);
[Si esprime negativamente sul colonialismo giudicando l'Etiopia conquistata dall'Italia nient'altro che una «contraffazione degenerescente di un organismo tradizionale».]

[A metà degli anni trenta egli inizia ad orientare i propri studi su aspetti più propriamente politici, legati in particolar modo alla "questione della razza".
Riprende l'attività giornalistica scrivendo su quotidiani:
- «Il Regime Fascista»,
- «Corriere Padano»,
- «Il Giornale della Domenica»,
- «Roma»,
- «Il Popolo d'Italia»,
- «La Stampa» e
- «Il Mattino»;
su stampe e periodici:
- «Logos»,
- «Educazione Fascista»,
- «La Rivista del Club Alpino Italiano»,
- «Politica»,
- «Nuova Antologia»,
- «'900»,
- «Il progresso religioso»,
- «La difesa della razza»,
- «Augustea»,
- «Carattere»,
- «Insegnare» e
- «Scuola e cultura».]

sempre in questi anni tiene un ciclo di conferenze presso le Università di Firenze e di Milano su richiesta del Ministro dell'Educazione Nazionale Bottai.

1936

guerra civile spagnola (1936 18 lug-1° apr 1939);

1937

Il mistero del Graal (1937)

Il Mito del Sangue (1937, poi riedito nel 1942)
[Dove ricostruisce le concezioni sulla razza dalle civiltà antiche fino alle teorie del XVIII secolo (de Gobineau, Woltmann, de Lapouge, Chamberlain), contrapponendole alla versione moderna del razzismo biologico di stampo nazionalsocialista.]

Introduzione alla quinta edizione italiana dei Protocolli dei savi di Sion (1937)
[In cui manifesta adesione al feroce e maniacale antisemitismo di Giovanni Preziosi, traduttore ed editore del pamphlet. In questa Introduzione afferma che non avrebbe importanza la non autenticità storica dell'opuscolo, visto che comunque lo stesso manifesta veridicità secondo lui attendibile nel descrivere i maneggi ebraici per il controllo della società (banche, stampa, mercato, politica). L'ebraismo è per lui una colpa senza redenzione: «nemmeno il battesimo e la crocefissione cambia la natura ebraica».]

Il suo "razzismo spirituale" viene ora recuperato dal Regime, insieme a quello di Preziosi, Orano, Bottai e di altri noti antisemiti italiani del momento.

1939
marzo, (XXX Legislatura – (1939 23 mar - 2 ago 1943 - I della Camera dei fasci e delle corporazioni)
[Nei quattro anni di durata della legislatura i membri, compresi i sostituti, sono complessivamente 949.]

1939 settembre – aprile 1945 - II Guerra Mondiale

1° settembre, A. Hitler attacca la Polonia;

1940

17 maggio, data dell'ultima seduta pubblica del Senato del Regno;

maggio-giugno, campagna di Francia

non avendo aderito al Pnf non gli è concesso di arruolarsi come volontario contro l'Unione Sovietica;

1941

invasione dell'Unione Sovietica

22 giugno, inizia la campagna di Russia;


luglio, ottiene dal Min.Cul.Pop. – per intercessione dello stesso B. Mussolini – uno stipendio mensile di duemila lire a fronte della stesura di alcuni articoli sulla razza; [L'assegno cesserà con la nascita della Repubblica di Salò in quanto egli si rifiuterà di trasferirsi al nord.]

In questi anni egli scrive per quasi tutte le maggiori testate fasciste, anche se le sue collaborazioni più note sono «Regime fascista» di Farinacci e «La Vita Italiana» di Preziosi.

Sintesi di dottrina della razza (1941)
[Egli vi esprime le proprie concezioni antisemite non basate su un razzismo biologico, ma spirituale. Gli ebrei, per lui, non possono essere considerati una razza… ma solo una Nazione.]

1942

Per un allineamento politico-culturale dell'Italia e della Germania (1942, saggio)
[Nel quale esprime ammirazione per il nazismo tedesco, considerandolo superiore al fascismo in ragione del coraggio nel risvegliare l'antico spirito ariano e germanico.]

1943

La dottrina del risveglio (1943, saggio sull'ascesi buddhista)
[Nel 1951 l'opera sarà tradotta in inglese da Harold Edward Musson (Ña?avira Thera) con l'avallo della Pali Society, noto istituto accademico di studi sul buddhismo delle origini.]

24/25 luglio, seduta del Gran consiglio del Fascismo: "Ordine del giorno Grandi";

25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio;

25 lug-17 apr 1944, (I "governo Badoglio");

8 settembre, armistizio;

subito dopo, trovandosi in Germania per tenere alcune conferenze, raggiunge a Monaco gli altri esuli fascisti;
[Farà ritorno nell'Italia liberata solo al termine della guerra.]

Essendo rigorosamente contrario all'abrogazione della Monarchia e alla trasformazione dell'Italia in una Repubblica, intraprende tentativi di influenza sulle SS e sui nazisti tedeschi, compreso lo stesso Heinrich Himmler.
[Si scoprirà poi, nel dopoguerra, che egli è – sia in Germania che in Italia – tenuto sotto stretta sorveglianza dall'Ahnenerbe. Le SS gli permettono di avere ruoli culturali di rilievo solo nei casi in cui questo giovi alla causa tedesca.]

– 1943 23 set - 25 apr 1945 –
RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[o Repubblica di Salς]

 

1944
22 apr-5 giu, (II "governo Badoglio");

18 giugno-12 dicembre, (II "governo Bonomi");
12 dicembre-21 giugno 1945, (III " governo Bonomi");

1945
27 aprile, B. Mussolini viene "passato per le armi" a Giulino di Mezzegra (Como);

21 giugno-10 dicembre, ("governo Parri");

22 set-2 giu 1946, Consulta nazionale;
[Organismo a carattere consultivo istituito dal (III "governo Bonomi") con decreto luogotenenziale n. 146 del 5 aprile 1945 – composta da membri designati dai partiti del Cln o da altri partiti o scelti, sempre attraverso nomina governativa, tra personalità del periodo prefascista; egli ricopre la carica di Presidente fino al termine dei lavori nel giugno 1946.
Presidente della Consulta: conte Carlo Sforza.]

10 dicembre-13 luglio 1946 (I "governo De Gasperi");

Lo stesso anno, trovandosi a Vienna, si avventura in una passeggiata durante i bombardamenti sovietici che colpiscono la capitale austriaca. Sbalzato da uno spostamento d'aria, subisce una lesione al midollo spinale che gli provoca una paralisi permanente agli arti inferiori.
[Solo nel 1948, grazie all'interessamento di Umberto Zanotti Bianco – presidente della Croce Rossa Internazionale – sarà trasferito prima al sanatorio di Cuasso al Monte, poi a Bologna e infine, nel 1951, a Roma, come egli stesso riporta in una lettera inviata all'amico poeta Girolamo Comi.]

1946
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;

22 giugno, entra in vigore la cosiddetta "amnistia Togliatti";
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;

13 luglio-18 ottobre, (II "governo De Gasperi");
[I governo della Repubblica.]



1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo De Gasperi")

31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo De Gasperi");

1948
18 aprile, (I Legislatura – 1948 8 mag - 24 giu 1953);

 


23 maggio-27 gennaio 1950 (V "governo De Gasperi");

1949
comincia la sua collaborazione con la rivista «La Sfida» fondata da Enzo Erra, Pino Rauti ed Egidio Sterpa;

1950
27 gennaio-26 luglio 1951, (VI "governo De Gasperi");

su sua ispirazione, nasce la rivista «Imperium» dove lo stesso anno egli pubblica l'opuscolo Orientamenti nel quale vengono sintetizzate in undici punti le sue idee;
[Poi sviluppate nei libri successivi e riedite nel 1970.]

1951
26 luglio-16 luglio 1953 (VII "governo De Gasperi");

viene arrestato con le accuse di apologia di fascismo e di essere l'ispiratore di alcuni gruppi neofascisti: si tratta del processo ai FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria);
[In questa occasione viene difeso gratuitamente dall'avv. Francesco Carnelutti e dall'ex ministro dell'RSI Piero Pisenti ed egli stesso tiene dinanzi al Tribunale un'autodifesa poi pubblicata integralmente dalla Fondazione Julius Evola.
Il processo ai FAR si concluderà il 20 novembre del 1951 con l'assoluzione di lui con formula piena.]

1953
7 giugno, (II Legislatura – 1953 25 giu - 11 giu 1958);
16 luglio-17 agosto, (VIII "governo De Gasperi");
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo Pella);

Gli uomini e le rovine (1953)
[Testo che esercita grande influenza negli ambienti della destra italiana – nel quale spiega la decadenza del mondo moderno in seguito alla distruzione del principio di autorità e di ogni possibilità di trascendenza per l'affermarsi del razionalismo, in contrasto con le antiche civiltà e i valori della Tradizione.]

 

1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo Fanfani);
10 febbraio-6 luglio 1955, ("governo Scelba);

1955
6 luglio-19 maggio 1957 (I "governo Segni");

1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo Zoli");

1958
25 maggio, (III Legislatura – 1958 12 giug - 15 mag 1963);
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo Fanfani");

Metafisica del sesso sulla forza magica e potentissima dell'atto sessuale, attraverso lo studio dei simboli esteso a numerose tradizioni (1958)


1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo Segni");

L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger (1959)

1960
25 marzo-26 luglio, ("governo Tambroni);
26 luglio-21 febbraio 1962, (III "governo Fanfani);

1961

Cavalcare la tigre (1961)
[In cui prosegue la sua critica al mondo moderno, offrendo una guida per coloro che pur non sentendo di appartenere interiormente a questo mondo, hanno intenzione di non cedervi psicologicamente ed esistenzialmente.]

1962
21 febbraio-21 giugno 1963, (IV "governo Fanfani);

1963
28 aprile, (IV Legislatura – 1963 16 mag - 4 giu 1968);
21 giugno-4 dicembre, (I "governo Leone");
4 dic-22 lug 1964, (I "governo Moro");

circa il "fanatismo antisemita" dichiara: «né io, né i miei amici in Germania sapevamo degli eccessi nazisti contro gli ebrei [...] e se ne avessimo saputo in alcun modo avremmo potuto approvarli»;

lo stesso anno Enrico Crispolti organizza una mostra dei suoi quadri alla galleria La Medusa di Roma;

1964
22 luglio-23 febbraio 1966, (II "governo Moro");

Il fascismo (1964, editore Volpe)
[Saggio di un'analisi critica dal punto di vista della Destra.]


1966
23 febbraio-24 giugno 1968 (III "governo Moro");

1968
19 maggio, (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag 1972);
24 giugno-12 dicembre 1968, (II "governo Leone");
12 dicembre-5 agosto 1969, (I "governo Rumor");

Vive gli ultimi anni con una pensione di invalido di guerra facendo traduzioni e scrivendo articoli, sostenuto economicamente da alcuni ammiratori guidati da Sergio Bonifazi, direttore del trimestrale «Solstitivm».

ha un primo scompenso cardiaco;

1969
5 agosto-27 marzo 1970, (II "governo Rumor");

Raâga Blanda (1969, raccolta di tutte le sue poesie, editore Scheiwiller)

Riprende anche l'attività giornalistica e scrive su:
- «Meridiano d'Italia»,
- «Monarchia»,
- «Barbarossa»,
- «Ordine Nuovo»,
- «Domani»,
- «Il Conciliatore»,
- «Totalità»,
- «Vie della Tradizione» e
- «Il Borghese».

In questo periodo egli assiste alla costituzione del "Gruppo dei Dioscuri", sodalizio dedito al ripristino della cultualità romana ed italica, di cui è uno degli ispiratori, attraverso i suoi scritti sulla romanità, il paganesimo e le idee imperiali, oltre che attraverso un particolare rapporto di intimità intellettuale con i fondatori dei Dioscuri.

1970
27 marzo-6 agosto, (III "governo Rumor");
6 ago-17 feb 1972, ("governo Colombo");

ha un secondo scompenso cardiaco; in questa occasione viene fatto ricoverare in ospedale da Placido Procesi, suo medico personale;
[Egli è infastidito dalle suore che lo assistono e minaccia di denunciarle per sequestro di persona..]

fatto rientrare nella sua abitazione, la sua salute continua costantemente a peggiorare: inizia ad avere difficoltà respiratorie ed epatiche;

1972
17 febbraio-26 giugno, (I "governo Andreotti");
7-8 maggio, (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug 1976);
26 giugno-7 luglio 1973 (II "governo Andreotti");

1973
7 lug-14 mar 1974, (IV "governo Rumor");

1974
14 marzo-23 novembre,  (V "governo Rumor");

poco prima di morire detta lo statuto originario di quella che diventerà la "Fondazione Julius Evola" per la difesa dei valori di una cultura conforme alla Tradizione;

11 giugno, muore nella sua casa romana di corso Vittorio Emanuele.

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Egli ha contribuito alla divulgazione in Italia di importanti autori europei del XIX e del XX secolo: Bachofen, Guénon, Jünger, Ortega y Gasset, Spengler, Weininger, traducendo alcune loro opere e pubblicando saggi critici.

La complessità del suo pensiero gli ha procurato, anche dopo la fine della guerra, un grande seguito negli ambienti conservatori italiani ed europei, da quelli più tradizionalisti del neofascismo (Pino Rauti ed Enzo Erra del "Centro Studi Ordine Nuovo") fino a quelli rappresentati da esponenti della destra più moderata (Giano Accame, Marcello Veneziani).
Le sue opere sono state e vengono tradotte e pubblicate in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, Svizzera, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti, Messico, Canada, Romania, Argentina, Brasile, Ungheria, Polonia, Turchia.

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Epistolario

Benedetto Croce
Nel 1994 vengono ritrovate presso l'archivio crociano di Napoli sette lettere scritte da Evola a Benedetto Croce (più una, l'ottava, indirizzata all'editore Laterza). Tale ritrovamento, ad opera di Stefano Arcella – funzionario dei Beni Culturali presso la biblioteca di Napoli – permette di ricostruire almeno in parte i rapporti tra Evola e il filosofo del liberalismo. Evola invia inizialmente a Croce, in una lettera del 13 aprile 1925, la richiesta di intercedere presso l'editore Laterza per la pubblicazione dei Saggi sull'idealismo magico e Teoria dell'individuo assoluto. Pochi giorni dopo Evola risponde ad una cartolina postale di Croce ringraziandolo per il giudizio di apprezzamento sul lato formale dei due manoscritti.

Laterza, nonostante l'appoggio favorevole di Benedetto Croce, scrive ad Evola una lettera il 14 settembre 1925 in cui precisa di volersi riservare «la massima libertà di decidere anche nei riguardi di autorevoli amici».[106] L'8 aprile 1930 Evola scrive nuovamente a Croce chiedendo aiuto per la sua nuova opera sull'alchimia: La tradizione ermetica. In una successiva, breve lettera, Evola ringrazia Croce per l'interessamento e l'anno successivo, il manoscritto esce per i tipi dell'editore barese.

Secondo Stefano Arcella[107] in questo periodo si realizza un collegamento tra due opposizioni culturali al fascismo: una in senso tradizionale (Evola) ed una in senso liberale (Croce). Secondo Gianfranco De Turris[108] Evola si rivolge a Croce in quanto preferisce aperture presso uomini e gruppi non dogmatici, più che presso l'ufficialità del regime fascista. Poiché Evola non lascia un archivio epistolare, non è possibile analizzare le risposte date da Croce alle missive dello stesso Evola. Senza le risposte di Croce diventa infatti difficile valutare l'apertura del pensatore liberale verso i contributi filosofici del pensatore tradizionale.

Lettere a Giovanni Gentile

Giovanni Gentile
Evola invia, tra il 1927 e il 1929, quattro lettere al Senatore Gentile. Nonostante le marcate divergenze sul piano filosofico – Evola si discosta dall'attualismo gentiliano in favore di una rigida codificazione teoretica (l'idealismo magico) – il pensatore tradizionale cerca un confronto con uno dei massimi esponenti del mondo accademico. Tale confronto, secondo Stefano Arcella[109] – curatore del volume Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile (1927-1929) – non produce risvolti interessanti sotto il profilo speculativo in quanto i due filosofi sono su posizioni eccessivamente distanti, ed anche i presupposti dottrinali e religiosi sono inconciliabili.

Sempre Arcella afferma che «il tentativo evoliano di aprire un colloquio costruttivo rimane un fiore che non sboccia».[110] Evola cerca di costruire, pur senza risultati apprezzabili, un punto di riferimento culturale alternativo all'ambiente gentiliano. Nel Cammino dei cinabro tenta di spiegare così le ragioni di questo mancato incontro:

«Tutti i riferimenti extra-filosofici di cui il mio sistema filosofico era ricco servirono come un comodo pretesto per l'ostracismo. Si poteva liquidare con un'alzata di spalle un sistema che accordava un posto perfino al mondo dell'iniziazione, della "magia" e di altri relitti superstiziosi. Che tutto ciò da me fosse fatto valere nei termini di un rigoroso pensiero speculativo, a poco servì. Però anche da parte mia vi era un equivoco, nei riguardi di coloro ai quali, sul piano pratico, la mia fatica speculativa poteva servire a qualcosa. Si trattava di una introduzione filosofica ad un mondo non filosofico, la quale poteva avere un significato nei soli rarissimi casi in cui la filosofia ultima avesse dato luogo ad una profonda crisi esistenziale. Ma vi era anche da considerare (e di questo in seguito mi resi sempre più conto) che i precedenti filosofici, cioè l'abito del pensiero astratto discorsivo, rappresentavano la qualificazione più sfavorevole affinché tale crisi potesse essere superata nel senso positivo da me indicato, con un passaggio a discipline realizzatrici»

(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 61.)
Gentile tuttavia riconosce ad Evola una certa competenza in campo esoterico-alchemico ed infatti chiede al filosofo della tradizione di curare la voce Atanor per l'Enciclopedia Italiana.[111] Anche alcuni allievi di Gentile riconoscono ad Evola una certa stima, in particolare Guido Calogero.[112]

Alessandro Giuli successivamente[113] riporta altre informazioni, relative al carteggio Evola-Gentile, reperite all'interno della "Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici", occupandosi in particolare dei vari volumi[114] che Evola invia con dedica al Senatore.

Lettere a Carl Schmitt

Carl Schmitt
Si tratta di sette lettere inviate da Evola a Schmitt tra il 1951 e il 1963, conservate nel Nachlass Carl Schmitt dell'Archivio di Stato di Düsseldorf.[115] L'epistolario mette in luce da una parte alcune amicizie e conoscenze in comune tra i due pensatori (Ernst Jünger, Armin Mohler e il principe di Rohan), dall'altra il tentativo di proporre la pubblicazione in italiano del saggio di Schmitt sul tradizionalista cattolico Donoso Cortés.[116] Tale tentativo non va in porto, così come fallisce anche il secondo progetto editoriale, risalente al 1963, di pubblicare un'antologia schmittiana.

Di rilievo, all'interno dello scambio epistolare, le due divergenti visioni rispetto alle teorie di Donoso Cortés sul ruolo dell'uomo politico e la sua autonomia. Evola interpreta il concetto di dictatura coronada come «necessità di un potere che decida assolutamente, ma ad un livello di una dignità superiore, indicata dall'aggettivo coronada».[117] Per il giurista tedesco, invece, esiste prima di tutto un passaggio significativo che porta dal concetto della legittimità del regnare a quello della dittatura. Per Cortés, scrive Schmitt, «la dittatura incoronata, la dictadura coronada, significava solo un pis-aller pratico [...] mai ha concepito questo espediente pragmatico come una forma di salvezza religiosa o teologica».[118]

Anche in questo caso – così come già ampiamente esposto in Rivolta contro il mondo moderno[119] – il costante rimando evoliano ad un fondamento trascendente dell'ordine politico rimane «quell'ineliminabile discrimine che non può essere in alcun modo occultato o minimizzato».[120] Antonio Caracciolo sottolinea anche di come l'epistolario assume rilievo in relazione al tentativo di «fornire di solidi contrafforti ideologici e culturali il mondo conservatore che, nel dopoguerra italiano, si trovava a combattere la sua battaglia politica».[121]

Lettere a Gottfried Benn

Gottfried Benn
Evola entra in contatto epistolare con Gottfried Benn – medico e poeta tedesco appartenente alla cosiddetta Rivoluzione conservatrice – fin dal 1930. Il primo incontro risale invece al 1934, durante la tappa berlinese di un viaggio che Evola effettua in Germania. Da quell'incontro scaturisce una famosa recensione-saggio di Benn alla traduzione tedesca di Rivolta contro il mondo moderno[122] che appare nel 1935 sulla rivista Die Literatur di Stoccarda.[123] Nel presentare l'opera, Benn espone le sue teorie convergendo con la visione del mondo di Evola.[124]

Successivamente Francesco Tedeschi rintraccia nello Schiller-Nationalmuseum Deutsches Literaturarchiv di Marbach due lettere manoscritte (la prima del 30 luglio e la seconda del 9 agosto 1934) più una dattiloscritta del 13 settembre 1955 che Evola invia a Benn. Le prime due lettere sono importanti in quanto chiariscono la comunanza di vedute dei due autori rispetto al tema della tradizione e di una visione del mondo conservatrice, oltre al fatto che entrambi non si riconoscono nel nazismo tedesco. Dalla lettera del 9 agosto: «Sono sempre più convinto che a chi voglia difendere e realizzare senza compromessi di sorta una tradizione spirituale e aristocratica non rimanga purtroppo, oggi e nel mondo moderno, alcun margine di spazio; a meno che non si pensi unicamente a un lavoro elitario».[3] La terza lettera è importante in quanto testimonia il tentativo di Evola di riprendere, nel dopoguerra, i rapporti con quegli esponenti conservatori che conosce negli anni trenta e quaranta.[125]

Lettere a Tristan Tzara

Tristan Tzara in un ritratto di Lajos Tihanyi
Nel 1975 compaiono, in un articolo di Giovanni Lista,[126] brani di due lettere inviate da Evola a Tristan Tzara, il fondatore del Dadaismo. Dall'articolo non si evince però la loro collocazione. Solo nel 1989, grazie al lavoro di ricerca della studiosa Elisabetta Valento, tutta la corrispondenza viene trovata presso l'archivio della Fondation Jaques Doucet della biblioteca Sainte-Geneviève di Parigi.

Si tratta di una trentina di documenti tra lettere e cartoline: la prima è del 7 ottobre 1919, l'ultima del 1º agosto 1923. Molte tappe del cammino artistico del filosofo romano sono già note prima del rinvenimento della corrispondenza con Tzara: in parte perché lo stesso Evola ne parla nella sua autobiografia,[127] in parte perché dedotte dai critici e dagli studiosi nelle partecipazioni, in qualità di articolista, che Evola ha in alcune riviste d'arte dell'epoca: Noi, Cronache d'Attualità, Dada e Bleu. Secondo la Valento, ciò che invece non è noto prima del rinvenimento della corrispondenza, sono «le modalità dell'avventura evoliana nella sfera artistica, ovvero come essa si attuò, come fu vissuta, a che mirava».[128]

L'archivio della corrispondenza tra i due artisti ha, inoltre, il pregio di colmare il vuoto di un periodo giovanile poco conosciuto di Evola. Questo vuoto si colma sia attraverso la ricostruzione di tappe cronologiche (il recupero di alcune date, partecipazioni a mostre, riviste, incontri) sia attraverso il recupero di tappe più specificamente «psicologiche».[129] In particolare quelle che portano Evola ad annunciare il proprio suicidio (lettera 24 del 2 luglio 1921) e che raccontano di un uomo colto nel pieno male di vivere, di una sperimentazione del travaglio interiore che l'artista vive tra il 1920 e il 1921, dove la «sofferenza acuta si alterna alla disperazione».[128]

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Opere
Opere dell'autore
Julius Evola, Arte Astratta, posizione teorica, Roma, Maglione e Strini, 1920. ISBN non esistente
(FR) Julius Evola, La parole obscure du paysage intérieur, Roma-Zurigo, Collection Dada, 1921. ISBN non esistente
Julius Evola, Saggi sull'idealismo magico, Todi-Roma, Atanòr, 1925. ISBN non esistente
Julius Evola, L'individuo e il divenire del mondo, Roma, Libreria di Scienze e Lettere, 1926. ISBN non esistente
Julius Evola, L'uomo come potenza, Todi-Roma, Atanòr, 1927a. ISBN non esistente
Julius Evola, Teoria dell'individuo assoluto, Torino, Bocca, 1927b. ISBN non esistente
Julius Evola, Imperialismo pagano, Todi-Roma, Atanòr, 1928. ISBN non esistente
Julius Evola, Fenomenologia dell'individuo assoluto, Torino, Bocca, 1930. ISBN non esistente
Julius Evola, La tradizione ermetica, Bari, Laterza, 1931. ISBN non esistente
Julius Evola, Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, Torino, Bocca, 1932. ISBN non esistente
Julius Evola, Rivolta contro il mondo moderno, Milano, Hoepli, 1934. ISBN non esistente
Julius Evola, Tre aspetti del problema ebraico, Roma, Mediterranee, 1936. ISBN non esistente
Julius Evola, Il mistero del Graal, Bari, Laterza, 1937a. ISBN non esistente
Julius Evola, Il mito del sangue, Milano, Hoepli, 1937b. ISBN non esistente
Julius Evola, Indirizzi per una educazione razziale, Napoli, Conte, 1941a. ISBN non esistente
Julius Evola, Sintesi di dottrina della razza, Milano, Hoepli, 1941b. ISBN non esistente
Julius Evola, La dottrina del risveglio, Bari, Laterza, 1943. ISBN non esistente
Julius Evola, Lo Yoga della potenza, Torino, Bocca, 1949. ISBN non esistente
Julius Evola, Orientamenti, Roma, Imperium, 1950. ISBN non esistente
Julius Evola, Gli uomini e le rovine, Roma, Edizioni dell'Ascia, 1953. ISBN non esistente
Julius Evola, Metafisica del sesso, Todi-Roma, Atanòr, 1958. ISBN non esistente
Julius Evola, L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger, Roma, Armando, 1959. ISBN non esistente
Julius Evola, Cavalcare la tigre, Milano, Vanni Scheiwiller, 1961. ISBN non esistente
Julius Evola, Il cammino del cinabro, Milano, Vanni Scheiwiller, 1963a. ISBN non esistente
Julius Evola, Il Fascismo. Saggio di una analisi critica dal punto di vista della destra, Roma, Volpe, 1963b. ISBN non esistente
Julius Evola, L'arco e la clava, Milano, Vanni Scheiwiller, 1968. ISBN non esistente
Julius Evola, Raâga Blanda, Milano, Vanni Scheiwiller, 1969. ISBN non esistente
Julius Evola, Il taoismo, Roma, Mediterranee, 1972. ISBN non esistente
Julius Evola, Ricognizioni. Uomini e problemi, Roma, Mediterranee, 1974. ISBN non esistente
Opere curate dall'autore
Lao Tze, Il libro della via e della virtù, a cura di Julius Evola, Lanciano, Carabba, 1923. ISBN non esistente
Cesare Della Riviera, Il mondo magico de gli heroi, a cura di Julius Evola, Bari, Laterza, 1932. ISBN non esistente
René Guénon, La crisi del mondo moderno, a cura di Julius Evola, Milano, Hoepli, 1937. ISBN non esistente
Emanuel Malinski , Léon De Poncins, La guerra occulta, a cura di Julius Evola, Milano, Hoepli, 1939. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, Il Domenicano bianco, a cura di Julius Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, La notte di Valpurga, a cura di Julius Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944. ISBN non esistente
Johann Jakob Bachofen, Le madri e la virilità olimpica, a cura di Julius Evola, Torino, Bocca, 1949. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, L'Angelo della finestra d'Occidente, a cura di Julius Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1949. ISBN non esistente
Mircea Eliade, Lo sciamanesimo e le tecniche dell'estasi, a cura di Julius Evola, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1954. ISBN non esistente
Gruppo di Ur, Introduzione alla magia come scienza dell'Io, a cura di Julius Evola, Torino, Bocca, 1955. ISBN non esistente
Otto Weininger, Sesso e carattere, a cura di Julius Evola, Milano, Bocca, 1956. ISBN non esistente
Oswald Spengler, Il tramonto dell'occidente, a cura di Julius Evola, Milano, Longanesi, 1957. ISBN non esistente
Eduard Erkes, Credenze religiose della Cina antica, a cura di Julius Evola, Roma, IsMEO, 1958. ISBN non esistente
Pitagora I Versi d'Oro, 1959, a cura di Julius Evola, Todi-Roma, Atanòr. ISBN non esistente
Lao Tze, Il Libro del Principio e della sua azione, a cura di Julius Evola, Milano, Ceschina, 1959. ISBN non esistente
Gabriel Marcel, L'uomo contro l'umano, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1963. ISBN non esistente
Ernst Jünger, Al muro del tempo, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1965. ISBN non esistente
Hans-Joachim Schoeps, Questa fu la Prussia, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Erik Von Kuehnelt-Leddihn, L'errore democratico, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Theodor Litt, Le scienze e l'uomo, a cura di Julius Evola, Roma, Armando, 1967. ISBN non esistente
Pascal Bewerly Randolph, Magia Sexualis, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee, 1969. ISBN non esistente
Karl Loewenstein, La Monarchia nello Stato moderno, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1969. ISBN non esistente
Robert Reininger, Nietzsche e il senso della vita, a cura di Julius Evola, Roma, Volpe, 1971. ISBN non esistente
Arthur Avalon, Il mondo come potenza, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee, 1973. ISBN non esistente
Daisetsu Teitaro Suzuki, Saggi sul Buddhismo Zen Vol.1, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee, 1975. ISBN non esistente
Lu Tzu, Il mistero del fiore d'oro, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee, 1971. ISBN non esistente
Lu K'uan Yû, Lo Yoga del Tao, a cura di Julius Evola, Roma, Mediterranee, 1976. ISBN 978-88-27203-15-6.
Opere curate dall'autore con lo pseudonimo Carlo d'Altavilla
Theodor Litt, Istruzione tecnica e formazione umana, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1958. ISBN non esistente
Gustav Meyrink, Alla frontiera dell'Aldilà, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Napoli, Casa Editrice Rocco, 1959. ISBN non esistente
Theodor Litt , Eduard Spranger, Enrico Pestalozzi, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1961. ISBN non esistente
Franz Hilker, Pedagogia comparata: storia, teoria e prassi, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1967. ISBN non esistente
Jacques Ulmann, Ginnastica, educazione fisica e sport dall'antichità ad oggi, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1967. ISBN non esistente
Karlfried Graf Dürckheim, Hara: il centro vitale dell'uomo secondo lo Zen, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Mediterranee, 1969. ISBN non esistente
Bernard George, L'ondata rossa sulla Germania dell'Est 1945-1951, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1969. ISBN non esistente
Erik von Kuehnelt-Leddihn, L'errore democratico, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1969. ISBN non esistente
Hans Reiner, Etica, teoria e storia, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1971. ISBN non esistente
Stephan Leibfried, L'università integrata: l'istruzione superiore nella Repubblica federale tedesca e negli Usa, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1971. ISBN non esistente
Ernst Cassirer, Saggio sull'uomo: introduzione ad una filosofia della cultura, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Armando, 1972. ISBN non esistente
Walter Wefers, Basi e idee dello Stato spagnolo d'oggi, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1965. ISBN non esistente
François Gaucher, Idee per un movimento, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Roma, Volpe, 1966. ISBN non esistente
Donald Edward Keyhoe, La verità sui dischi volanti, a cura di Carlo d'Altavilla (Julius Evola), Milano, Atlante, 1954. ISBN non esistente
Antologie di scritti non compilate dall'autore
Julius Evola, I saggi di "Bilychnis", Padova, Edizioni di Ar, 1970a. ISBN non esistente
Julius Evola, I saggi della "Nuova Antologia", Padova, Edizioni di Ar, 1970b. ISBN non esistente
Julius Evola, L'idea di Stato, Padova, Edizioni di Ar, 1970c. ISBN non esistente
Julius Evola, Gerarchia e democrazia, Padova, Edizioni di Ar, 1970d. ISBN non esistente
Julius Evola, Meditazioni delle vette, La Spezia, Edizioni del Tridente, 1971. ISBN non esistente
Julius Evola, Diario 1943-44, Genova, Centro Studi Evoliani, 1975. ISBN non esistente
Julius Evola, Etica aria, Genova, Centro Studi Evoliani, 1976a. ISBN non esistente
Julius Evola, L'individuo e il divenire del mondo, Carmagnola, Edizioni Arktos, 1976b. ISBN non esistente
Julius Evola, Simboli della Tradizione Occidentale, Carmagnola, Edizioni Arktos, 1977a. ISBN non esistente
Julius Evola, La via della realizzazione di sé secondo i misteri di Mitra, Roma, Fondazione Julius Evola, 1977b. ISBN non esistente
Julius Evola, Considerazioni sulla guerra occulta, Genova, Centro Studi Evoliani, 1977c. ISBN non esistente
Julius Evola, Le razze e il mito delle origini di Roma, Monfalcone, Sentinella, 1977d. ISBN non esistente
Julius Evola, Il problema della donna, Roma, Fondazione Julius Evola, 1977e. ISBN non esistente
Julius Evola, Ultimi scritti, Napoli, Controcorrente, 1977f. ISBN non esistente
Julius Evola, La Tradizione di Roma, Padova, Edizioni di Ar, 1977g. ISBN non esistente
Julius Evola, Due imperatori, Padova, Edizioni di Ar, 1977h. ISBN non esistente
Julius Evola, Cultura e politica, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978a. ISBN non esistente
Julius Evola, Citazioni sulla Monarchia, Palermo, Edizioni Thule, 1978b. ISBN non esistente
Julius Evola, L'infezione psicanalitica, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978c. ISBN non esistente
Julius Evola, Il nichilismo attivo di Federico Nietzsche, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978d. ISBN non esistente
Julius Evola, Lo Stato, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978e. ISBN non esistente
Julius Evola, Europa una: forma e presupposti, Roma, Fondazione Julius Evola, 1979a. ISBN non esistente
Julius Evola, La questione sociale, Roma, Fondazione Julius Evola, 1979b. ISBN non esistente
Julius Evola, Saggi di dottrina politica, Sanremo, Mizar, 1979c. ISBN non esistente
Julius Evola, La satira politica di Trilussa, Roma, Fondazione Julius Evola, 1980a. ISBN non esistente
Julius Evola, Scienza ultima, Roma, Fondazione Julius Evola, 1980b. ISBN non esistente
Julius Evola, Spengler e il "Tramonto dell'Occidente", Roma, Fondazione Julius Evola, 1981a. ISBN non esistente
Julius Evola, Lo zen, Roma, Fondazione Julius Evola, 1981b. ISBN non esistente
Julius Evola, I tempi e la storia, Roma, Fondazione Julius Evola, 1982a. ISBN non esistente
Julius Evola, Civiltà americana, Roma, Fondazione Julius Evola, 1982b. ISBN non esistente
Julius Evola, La forza rivoluzionaria di Roma, Roma, Fondazione Julius Evola, 1984a. ISBN non esistente
Julius Evola, Scritti sulla massoneria, Roma, Edizioni Settimo Sigillo, 1984b. ISBN non esistente
Julius Evola, Oriente e occidente, Milano, La Queste, 1984c. ISBN non esistente
Julius Evola, Una maestro dei tempi moderni: René Guénon, Roma, Fondazione Julius Evola, 1984d. ISBN non esistente
Julius Evola, Filosofia, etica e mistica del razzismo, Monfalcone, Sentinella d'Italia, 1985. ISBN non esistente
Julius Evola, Monarchia, aristocrazia, tradizione, Sanremo, Casabianca, 1986a. ISBN non esistente
Julius Evola, I placebo, Roma, Fondazione Julius Evola, 1986b. ISBN non esistente
Julius Evola, Gli articoli de "La Vita Italiana" durante il periodo bellico, Treviso, Centro Studi Tradizionali, 1988. ISBN non esistente
Julius Evola, Dal crepuscolo all'oscuramento della tradizione nipponica, Treviso, Centro Studi Tradizionali, 1989. ISBN non esistente
Julius Evola, Il ciclo si chiude, americanismo e bolscevismo (1929-1969), Roma, Fondazione Julius Evola, 1991. ISBN non esistente
Julius Evola, Il genio d'Israele, Catania, Il Cinabro, 1992a. ISBN non esistente
Julius Evola, Il problema di oriente e occidente, Roma, Fondazione Julius Evola, 1992b. ISBN non esistente
Julius Evola, Fenomenologia della sovversione in scritti politici del 1933-70, Borzano, SeaR, 1993. ISBN non esistente
Julius Evola, Scritti sull'arte d'avanguardia, Roma, Fondazione Julius Evola, 1994a. ISBN non esistente
Julius Evola, Esplorazioni e disamine, gli scritti di "Bibliografia fascista" (1934-1939), Parma, Edizioni all'insegna del veltro, 1994b. ISBN non esistente
Julius Evola, Esplorazioni e disamine, gli scritti di "Bibliografia fascista" (1940-1943), Parma, Edizioni all'insegna del veltro, 1995a. ISBN non esistente
Julius Evola, Lo Stato (1934-1943), Roma, Fondazione Julius Evola, 1995b. ISBN non esistente
Julius Evola, La tragedia della Guardia di Ferro, Roma, Fondazione Julius Evola, 1996a. ISBN non esistente
Julius Evola, Scritti per "Vie della Tradizione" (1971-1974), Palermo, Edizioni Vie della Tradizione, 1996b. ISBN non esistente
Julius Evola, Carattere, Catania, Il Cinabro, 1996c. ISBN non esistente
Julius Evola, L'idealismo realistico (1924-1928), Roma, Fondazione Julius Evola, 1997a. ISBN non esistente
Julius Evola, Idee per una destra, Roma, Fondazione Julius Evola, 1997b. ISBN non esistente
Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, Roma, Mediterranee, 2001. ISBN 978-88-272-1393-3.
Julius Evola, Il "mistero iperboreo". Scritti sugli Indoeuropei 1934-1970, Roma, Fondazione Julius Evola, 2003. ISBN non esistente
Julius Evola, Critica del costume, Catania, Il Cinabro, 2005. ISBN non esistente
Julius Evola, Augustea (1941-1943). La Stampa (1942-1943), Roma, Fondazione Julius Evola, 2006. ISBN non esistente
Julius Evola, Anticomunismo positivo. Scritti su bolscevismo e marxismo (1938-1968), Napoli, Controcorrente, 2008. ISBN 978-88-89015-62-9.
Julius Evola, La scuola di mistica fascista. Scritti di mistica, ascesi e libertà (1940-1941), Napoli, Controcorrente, 2009. ISBN 978-88-89015-71-1.
Julius Evola, Civiltà americana. Scritti sugli Stati Uniti (1930-1968), Napoli, Controcorrente, 2010. ISBN 978-88-89015-82-7.
Julius Evola, Par delà Nietzsche, Torino, Nino Aragno Editore, 2015. ISBN 978-88-84197-57-3.
Julius Evola, Fascismo Giappone Zen. Scritti sull'Oriente 1927-1975, Roma, Pagine, 2016. ISBN 978-88-75574-92-5.
Julius Evola, Ernst Jünger. Il combattente, l'operaio, l'anarca, Passaggio al Bosco, 2017, a cura di RigenerAzione Evola, ISBN 9788885574014.
Julius Evola, Il Fascismo e l'idea politica tradizionale, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 7, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Mussolini e il razzismo, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 8, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Le SS. Guardia e Ordine della rivoluzione nazionalsocialista, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 11, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, I "Castelli dell'Ordine" e i nuovi Junker, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 12, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, Il significato di Roma per lo spirito "olimpico" germanico, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 13, Raido, ISBN non esistente
Julius Evola, La Dottrina aria di Lotta e Vittoria, Documenti per il Fronte della Tradizione - Fascicolo n. 13, Raido, ISBN non esistente
Raccolte di lettere e carteggi
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Girolamo Comi (1934-1962), a cura di Gianfranco De Turris, Roma, Fondazione Julius Evola, 1987. ISBN non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Tristan Tzara (1919-1923), a cura di Elisabetta Valento, Roma, Fondazione Julius Evola, 1991. ISBN non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Benedetto Croce (1925-1933), a cura di Stefano Arcella, Roma, Fondazione Julius Evola, 1995. ISBN non esistente
Julius Evola, La biblioteca esoterica. Evola Croce Laterza. Carteggi editoriali, a cura di Antonio Barbera, Roma, Fondazione Julius Evola, 1997. ISBN non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Carl Schmitt (1951-1963), a cura di Antonio Caracciolo, Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. ISBN non esistente
Julius Evola, Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile (1927-1929), a cura di Stefano Arcella, Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. ISBN non esistente

 

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