©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Benedetto XII

(Avignone 1334-42)

ANNO 1337






1337
PIEMONTE
Giacomo di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1315 - 1367)
figlio di Filippo I di Savoia-Acaia e di Catherine di la Tour du Pin e Coligny († 1337);
1334-1367, signore di Piemonte;
1334-1367, principe di Acaia [titolare];
[succede al padre sotto la tutela della madre che si è molto adoperata a dividere la lega formatasi contro il marito salvando così lo stato.]




 
1337
ordina che in ciascuna terra si formi una società del popolo con quattro rettori che partecipino al governo. Questa compagnia dovrà procurare l'osservanza delle leggi, l'ubbdienza ai magistrati, impedire le violeze e le guerre private o se avvenute reprimerle e punirle. Si abbassa così l'albagia dei grandi restando al principe l'alto dominio e al popolo il potere esecutivo degli affari interni (tra i rettori di Torino troviamo un calzolaio e un sarto). Intanto in Italia le compagnie di ventura crescono a dismisura.


1337
Monferrato
Giovanni II Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Teodoro I e di Argentina Spinola;
1338-72, marchese di Monferrato;


1337
-

1337
MILANO
Azzone I Visconti
Albero genealogico
(1302 - Milano 1339)
figlio di Galeazzo I e di Beatrice d'Este;
1326, signore di Cremona;
1329-39, signore di Milano;
nel 1333 sposa Caterina di Savoia [Savoia Vaud];


 

1337
-


 

1337
signorie di Verona, Vicenza, signoria di Padova
Alberto [Alboino ?] II della Scala
Albero genealogico
(1306 - 1352)
figlio di Alboino, signore di Verona e Vicenza, e di Beatrice da Correggio;
1312, sposa Agnese († ?), figlia naturale di Enrico II conte di Gorizia.
1329-52, signore di Verona e Vicenza;
[associato con il fratello]
1329-38, signore di Padova;
1337
-



1337
signorie di Verona, Vicenza, signoria di Padova,
Parma e Brescia
Mastino II della Scala
Albero genealogico

(1308 - 1351)
figlio di Alboino signore di Verona e Vicenza, e di Beatrice da Correggio;
1328, sposa Taddea da Carrara († 1375)
[andata in sposa per volere del padre costrettovi da Cangrande I]
1329-51, signore di Verona e Vicenza;
[associato con il fratello]
1329-38, signore di Padova;
1332-41, signore di Parma;
1332-37, signore di Brescia;
[per acquisto]
1335-41, signore di Lucca;
[per occupazione, dopo averne rifiutato l’acquisto su proposta di Firenze]
1337
-


 

1337
-



1337
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco Dandolo
Albero genealogico
(1258 ca - Venezia 31 ott 1339)
figlio di Giovanni [Cane] Dandolo (ramo di San Luca);
1329-1339, doge di Venezia; [52°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1337
crescendo di giorno in giorno il numero degli alleati, essendosi loro uniti i Visconti di Milano e i Gonzaga di Mantova, gli scaligeri chiedono ai principi d'Italia e a Ludwig duca di Baviera di prodigarsi per far concludere la pace.
La guerra assume così un connotato internazionale tanto che a Venezia giungono ben 60 ambasciatori di principi e di città; da parte scaligera giunge anche Marsilio da Carrara che rischia, nonostante la sua veste di ambasciatore, di essere ucciso dal popolo veneziano.
Pietro de' Rossi intanto, avvicinatosi col suo esercito alle mura di Padova, incendia la porta di tutti i Santi; il castello di Mestre è obbligato ad arrendersi e lo stesso accadrebbe alla città di Treviso se, invitati i veneziani ad impadronirsi di Serravalle, non differissero ad altra data l'impresa.
Passato a Mantova, Marsilio Rossi unisce le forze affidategli dal fratello Pietro de' Rossi a quelle di Filippo Gonzaga e di Luchino Visconti per assediare Verona.
Mastino della Scala, accorso in difesa di Verona, viene a sapere che il figlio del re di Boemia sta per espugnare Feltre; stretto da tutte le parti, medita sul da farsi.
Gli alleati, sapendo che i nemici non avrebbero retto più di tanto, ritengono opportuno non lasciare il destino della guerra in mano agli arbitri evitando pure uno scontro frontale con il nemico; Mastino della Scala, interpretando la mossa degli alleati come un segno di debolezza, passa con 3000 cavalieri e con un grosso corpo di fanti nel territorio di Bovolenta dove incendia 20 barche dei veneziani, ma il presidio rimane ancora ben difeso da Marsilio Rossi lì giunto nel momento opportuno; corso Mastino della Scala a difendere Brescia assediata da Luchino Visconti, passa quindi a Verona dove gli giunge notizia che la città di Padova, fatti prigionieri il fratello e il numeroso presidio, è caduta in mano dei veneziani.
In effetti Marsilio da Carrara ha invitato il gen. Pietro de' Rossi ad avvicinarsi alle mura della città nelle ore più silenziose della notte e dopo aver aperto la porta di Pontecorvo ha lasciato che l'esercito della lega comparisse in centro città senza colpo ferire; radunato il popolo, Pietro de' Rossi, in nome della repubblica di Venezia, consegna a Marsilio da Carrara il governo della città spedendo poi sotto scorta a Venezia Risio Fornasiense Rettore ed Alberto della Scala, fratello di Mastino della Scala, dopo aver lasciato partire con armi e bagagi i 500 soldati tedeschi e tenuto invece sotto custodia le milizie scaligere in attesa di nuovi ordini dal senato veneziano.
Feltre viene occupata da Carlo, re di Boemia, e pure Lucca è in rivolta, ma il colpo finale viene dato agli scaligeri dalla resa delle città di Brescia e di Bergamo su invito dei Visconti.




1337
signorie di Ferrara, Modena, Rovigo
Obizzo III
Albero genealogico

(1294-1352)
figlio di Aldobrandino II marchese d'Este, e di Alda Rangoni;
1317, sposa Giacomina Pepoli († 1341);
1317/44-52, signore di Ferrara;
1335-52, signore di Modena;
1335-52, signore di Rovigo;

1344-46 , signore di Parma;


 

1337
-



1337
REGNO di NAPOLI
Robert I [Il Buono/il Saggio]
Albero genealogico
(1277 - 1343)
figlio di Charles II [lo Zoppo] re di Napoli e di Gerusalemme e di Maria, erede d’Ungheria;
conte di Provenza
1297, sposa Yolanda d’Aragona († 1302 ca);
1304, sposa Sancha di Maiorca († Napoli 1345);
1309-1343, re di Napoli;
1309-1343, re di Gerusalemme [titolare];


1337
-
a

1337
REGNO di SICILIA
Federico II
Albero genealogico

(n. 1272 - presso Paternò, Catania 1337)
figlio di Pietro III d'Aragona e di Costanza, figlia di Manfredi;
1296-1337, re di Sicilia;
1302, re di Trinacria;
[titolo riconosciuto dalla pace di Caltabellotta]
nel 1308 diviene la speranza dei ghibellini italiani e di quelli che dalla discesa dell'imperatore in Italia si attendono la pacificazione;
1311-37, duca di Atene e di Neopatria;
[sovrantà offertagli dai mercenari almogavari della cosiddetta "Compagnia catalana"
[il ducato di Atene resterà sotto la sovranità aragonese fino al 1385.]
1313-14, denuncia con chiarezza i trattati di Caltabellotta, assumendo di nuovo il titolo di re di Sicilia e dichiarandone erede il proprio figlio Pietro; nella guerra che riprende contro gli Angioini egli può contare sull'appoggio dei ghibellini genovesi;
nel 1322 associa al trono il figlio Pedro (Pedro II) cui conferisce l'eredità del Reame col titolo di re di Sicilia;
nel 1327, nella guerra contro gli Angioini, egli può contare oltre che sull'appoggio dei ghibellini genovesi, su quello dell'imperatore Ludwig IV [il Bavaro];
1337
muore.

Pedro II
Albero genealogico

(1304 - Calataxibeta 15 ago 1342)
figlio di Federico II d'Aragona e di Eleonora d'Angiò;
nel 1322 sposa Elisabeth di Carinzia, figlia del conte Otto II von Tirol; viene pure associato al trono dal padre che gli conferisce l'eredità del Reame col titolo di re di Sicilia;
1337-42, re di Sicilia;





1337
-






Froissart, Jean (Valenciennes 1337-Chimay, Hainaut 1404 ca) cronista francese
Cronache (avvenimenti di Francia, Inghilterra, Scozia, Spagna e Bretagna dal 1327 al 1400)
Méliador.

Torna su

guerra dei cent'anni

«segue da 1336»
1337,
 
«segue 1340»

Nuova Ricerca