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Il Viandante |
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Scisma
d'Occidente Papa Antipapa
avignonese Clemente VII Ordine teutonico «segue da 1346» |
ANNO 1386
– Giovanni da Capestrano (Capestrano, L'Aquila 1386-Ilok, Croazia 1456, morto di peste) frate francescano, canonista insigne, santo; specializzato nella riabilitazione delle donne traviate; [Fa parte del grande quadrumvirato dell'Osservanza, assieme a Bernardino da Siena, Giacomo dalla Marca e Alberto da Sarteano.] amico di Bernardino da Siena, lo difende davanti al papa; predica prima nin Europa occidentale, dall'Irlanda alla Spagna, poi estende e difende la Fede nella regione Carpatica e parte della Danimarca, Svezia e Norvegia - Russia, su cui incombe la minaccia musulmana. Quando i turchi prendono Costantinopoli, in qualità di nunzio apostolico e Inquisitore generale in Germania, predica e sostiene la Crociata bandita dai pontefici ma sente tutto lo strazio dell'Ungheria, la sola regione pronta a combattere, che non può entrare in guerra per mancanza di denari e di armi; 1456, prende un posto di comando accanto al generalissimo Janos Hunyadi e muove la sortita che mette in fuga i turchi determinando la vittoria di Belgrado; Tractatus de cupiditate Speculum conscientiae De iudicio universali De papae et concilii auctoritate Lettere e Sermoni. – Piccinino, Niccolò (Callisciana, Perugia 1386-Cusago, Milano 1444) condottiero italiano; [Padre di Jacopo (1423-1465) e di Francesco († 1449).] figlio di un macellaio, militò in varie compagnie di ventura; 1416, diventa uno dei luogotenenti di Braccio da Montone e con questi combatte soprattutto nelle Marche, nel Lazio, nell'Umbria; 1424, alla morte di Braccio (forse la disfatta all'Aquila è stata colpa del Piccinino) assume il comando delle milizie braccesche; 1425, è al servizio della repubblica di Firenze; 1426, viene assoldato da Filippo Maria Visconti a cui rimane sempre fedele (cosa insolita di questi tempi); 1427, è sconfitto a Maclodio dalle preponderanti forze veneziane; 1432, si prende comunque la rivincita a Cremona e a Delebio assicurando ai Visconti il dominio sulla Valtellina; 1433, sconfigge Niccolò da Tolentino a Castel Bolognese unendo così (sia pur temporaneamente) Bologna ai domini del duca di Milano; 1436, compie un infruttuoso tentativo di conquistare Genova; 1438-41, ottiene diversi feudi da Filippo Maria Visconti fra l'Appennino piacentino e il Po, ma non riesce ad ottenere l'ambito dominio su Piacenza; 1440, muove contro i fiorentini, ma viene sconfitto ad Anghiari da M. Attendolo; 1441, quando stringe d'assedio lo Sforza a Martinengo, divenendo padrone del campo, lo stesso Visconti preferisce riavvicinarsi allo Sforza cui concede in sposa la figlia, timoroso della potenza raggiunta dal Piccinino; questi entra in crisi; 1443, viene sconfitto dagli sforzeschi a Monteloro; 1444, viene sconfitto anche suo figlio Francesco a Montolmo; amareggiato e sofferente di idropisia, muore pochi mesi dopo. – Traversari Ambrogio o Ambrogio Camaldolese (Portico di Romagna, Forlì 1386- Fontebuona, Firenze, 1439) umanista e teologo. 1438-39, nelle trattative di unione tra la Chiesa greca e latina, stende in ambedue le lingue l'atto di unione; Hodoeporicon (diario di viaggi nei quali esplorò biblioteche di vari conventi, trovando molte opere di padri greci) A Ravenna trovò un codice delle lettere di Cipriano, a Roma trentanove omelie d'Origene. Epistolario interessante sul mondo degli umanisti. Tradusse lo pseudo-Dionigi e Diogene Laerzio. |
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