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Scisma d'Occidente
(o grande scisma)
(1378-1417)

Antipapa avignonese Benedetto XIII
(1394-1417)

Papa
Innocenzo VII

(1404-06)

ANNO 1405






1405
ducato d'Austria
Alberto V d'Asburgo [l'Illustre]
Albero genealogico
(Vienna 1397 - Neszmély, Ungheria 1439)
figlio di Alberto IV [il Paziente] e di Johanna di Baviera;
1404-39, duca d'Austria;




1423-39, margravio di Moravia;
1437-39, re di Boemia (Albrecht);
1437-39, re d'Ungheria (Albert);
1438-39, re di Germania (Albrecht II);


1405
-


1405
REGNO d'UNGHERIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;



1410-33, re di Germania e dei romani;
1419-37, re di Boemia;
1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1405
-

1405
Regno di Croazia e di Dalmazia
Tbrtko I
Albero genealogico

(? - ?)
figlio
1390-1409, re di Croazia e di Dalmazia;
assicuratasi la signoria su buona parte delle città dalmate, fa della Bosnia il centro di un dominio che si estende a una parte della Serbia.
[Tale dominio sarà esaltato nel XX secolo come una prefigurazione dello stato jugoslavo.]


BOSNIA
1405
-
CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.]
1405
-


1405
REGNO di BOEMIA
Venceslao IV di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1361 - Praga 1419)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Anna di Schweidnitz-Jauer;
1376-1400, re di Germania;
1378-1419, re di Boemia;
[dal 1402 è prigioniero del fratello Sigismondo.]


1405
-

1405
ducato di Meclemburgo
Albero genealogico

(Kloster, Falun 1340 ca - Bad Doberan, Rostock 1412)
figlio di Alberto II di Meclemburgo e di Eufemia, sorella di Magnus VII;
1363-89, re di Svezia (Alberto);
1388-1412, duca di Meclemburgo (Alberto III);
1405
rinuncia ai suoi diritti al trono di Svezia;

1405



1405
ducato di Baviera
Stefan III di Wittelsbach
Albero genealogico

(1337 ca - Niederschönenfeld bei Donauwörth 25.9.1413)
figlio di Stefano II duca della Bassa Baviera, e di Elisabetta di Sicilia;
1375-1413, duca di Baviera-Ingolstadt;







1405
IMPERO BIZANTINO
Manuele II Paleologo
Albero genealogico

(n. 1350 ca - m. 1425)
figlio di Giovanni V;
1373-1390, coimperatore;
1391-1425, imperatore;
1399-1402, è in Europa in cerca di aiuto;


1405
dal 1403 seguono anni di pace;

1405
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Manuele III

(? - ?)
figlio di ;
1390 - 1416/17, imperatore di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Bernardo Loredan
(1403-1407)
1405
-

1405
IMPERO OTTOMANO

– Interregno –




1405





1405
RUSSIA
Basilio I
Albero genealogico
(n. 1371 - m. 1425)
figlio di Demetrio Donskoj;
1389-1425, gran principe di Mosca;

 
-
1405
in seguito all'attacco da parte dell'Orda d'Oro di Tamerlano contro Mosca, per punirlo della sua insubordinazione nei confronti del khan, di cui è formalmente vassallo, attua una politica più cauta verso i tatari e largheggia in "donativi";





1405
REGNO di FRANCIA
Carlo VI [il Folle]
Albero genealogico
(Parigi 1368 - 1422)
figlio di Carlo V [il Saggio] e di Giovanna di Borbone;
1380-1422, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1405
-

1405
ducato d’Angiò
Luigi II d'Angiò
Albero genealogico

(Tolosa 1377 - Angers 1417)
figlio di Luigi I d'Angiò e di Marie de Châtillon-Blois;
1384-1417, conte del Maine e di Provenza;
1384-1417, duca d’Angiò;
re di Napoli, di Sicilia e di Gerusalemme; [titolare]
nel 1400, cacciato da Napoli da Ladislav I [il Vittorioso], è costretto a riparare in Francia;


1405
-
a

1405
ducato di Borgogna
Giovanni [Senza paura]
Albero genealogico
(Digione 1371 - Montereau-faut-Yonne 1419)
primogenito di Filippo II [l'Ardito] e di Margherita di Fiandra;
1396, partecipa alla spedizione contro Bayezid (sconfitta di Nicopoli) guadagnandosi l'appellativo che lo distingue;
1404-19, duca di Borgogna;
ereditato alla morte del padre;
1405-19, conte di Fiandra;
ereditato assieme all'Artois e alla Franca Contea, si trasferisce a Parigi per occupare il suo posto nel consiglio del re in un periodo in cui la demenza di Carlo VI autorizza i signori di Francia alle più aspre lotte per il potere;



1405-19, conte di Fiandra;

 
-
1405



1405
contea di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;





1416-1434, duca di Savoia;

 
-
1405
continua la nuova espansione del dominio sabaudo con l'effettivo assoggettamento dei territori del Genevese; segue quindi il riscatto di feudi nel Vaud;

 



1405
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico IV
Albero genealogico

(Bolingbroke, Lincolnshire 1367 - Westminster 1413)
figlio di Giovanni di Gaunt e di Bianca di Lancaster;
1399-1413, re d'Inghilterra;

1405
1402-09, fronteggia gli attacchi portati al regno dagli scozzesi e dai Percies, signori di Northumberland uniti ai gallesi e a forze danesi;


a

1405
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[dovrà aspettare la morte della zia Margherita (1412) per diventare sovrano effettivo];



1405
-
NORVEGIA
1405
-
ISLANDA
1405
-
SVEZIA
1405
-



1405
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;



1405
-

a

1405
REGNO di ARAGONA
Martino [il Vecchio, l'Umano]
Albero genealogico

(Gerona 1356 - Barcellona 1410)
figlio cadetto di Pietro IV [il Cerimonioso];
1395-1410, re d'Aragona;



1409-10, re di Sicilia (Martino II);


1405
-
a

1405
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Enrico III [il Malaticcio]
Albero genealogico

(Burgos 1379 - Toledo 1406)
figlio di Giovanni I e di Eleonora d'Aragona;
1390-1406, re di Castiglia e di Léon;


1405
-
a




1405
PIEMONTE
Lodovico di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1364 - 1418)
figlio di Giacomo e di Margherita di Beaujeu;
principe di Acaia (titolare)
1402-1418, signore di Piemonte;
nel 1403 sposa Bona di Savoia († 1432);


 

1405
Ottobre
24
, ottiene da Benedetto XIII la bolla di fondazione dell'università di Torino con la quale la giurisdizione viene affidata al vescovo di Torino; la guerra con il marchese del Monferrato impedisce la compilazione degli statuti dell'università;



1405
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione a Carlo VI re di Francia]
(1396 27 nov - 21 mar 1413)
Governatore
Jean Le Meingre
(1401 31 ott - 3 set 1409)

1405
-


1405
ducato di Milano
Giovanni Maria I Visconti
Albero genealogico
(1388 - San Gottardo 16.5.1412)
figlio di Gian Galeazzo I e di Caterina Visconti;
1402-12, duca di Milano;



 
1405
-


1405
contea di Pavia
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 23.9.1392 – ivi 13.8.1447)
secondogenito di Gian Galeazzo I e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
sotto la tutela della potente famiglia dei Beccaria e di Facino Cane;


1412-47, duca di Milano;


 
1405
-



1405
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Michele Sten[o]
(Venezia 1331 – Venezia 26 dic 1413)
figlio di ?
1400-13, doge di Venezia; [63°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1405
Giacomo II da Carrara, uscito da Verona con 800 cavalieri per costruire un forte, è obbligato da Giacomo dal Verme e da Ottobon III a ritirarsi in città dopo aver perduto 300 cavalieri e vario materiale; sono quindi occupati vari luoghi nella Gardezana, la Chiusa, la Crovara e la Rocca di Rimini, fabbricati due ponti a Gussolengo (Bussolengo) e Biscantino, presa Nogarola e l'Isola della Scala; da Giacomo Suriano che comanda le genti veneziane nel vicentino vengono chiusi i passi che dal trentino e dal padovano passano nel veronese. La città di Verona rimane quindi assediata, tutto il suo territorio ingombro di cavalieri privi di alimenti e nello stesso tempo oppressa dalle pesanti gabelle imposte dal carrarese per stipendiare le milizie. Fatti alcuni conti, i cittadini veronesi decidono di sottomettersi ai veneziani offrendo come ostaggi Giovanni Pellegrini e Antonio Maffei, nobili della città.
Vista la decisione presa dai nobili e dal popolo, Giacomo II da Carrara tenta di rifugiarsi a Padova, nascondendosi sotto false sembianze in un tugurio, da dove però, scoperto, viene inviato a Verona e quindi prigioniero a Venezia.
I veneziani entrano in città dove vendono grano e merci a basso prezzo per conquistarsi l'affetto del popolo. Ricevuto quindi il giuramento di fedeltà, tra gli applausi generali piantano sulle mura della città le insegne della Serenissima.
Ecco come Venezia ha aggiunto Verona al suo impero.
Subito viene introdotto un vigoroso presidio capace di difendere la città ed inviati due rettori, Francesco Cornaro col titolo di podestà e Pietro Rimondo col titolo di capitano.
L'esercito veneziano si appresta quindi ad assediare Padova e posti gli alloggiamenti a Terra Negra, fuori della Porta di Santa Croce, comincia ad effetture azioni di disturbo. All'interno delle mura i carraresi si difendono ma l'esercito nemico comincia ad ingrossarsi per l'arrivo di Giacomo dal Verme che unendosi al Savello con settecento lancie riesce ad impadronirsi di tutto il territorio circostante. Il carrarese fa allora intender al Savello di essere pronto a trattare per cui dal senato veneziano vengono inviati al campo cinque cittadini per sentire le proposte mentre restano sospese le ostilità. A questo punto il carrarese invade improvvisamente con numerose squadre di soldati l'esercito veneziano che sorpreso con l'inganno riesce a mala pena a difendersi grazie all'ardire del Savello che poco dopo muore per le gravi ferite riportate in combattimento; lo sostituisce Galeazzo Grumello.
Il carrarese tenta ancora la carta del trattato ma ormai Venezia non accetta alcuna proposta e gli intima invece di allontanarsi dalla città oltre cento miglia e di lasciarla in mano ai veneziani. Egli allora se ne va ma poi ritorna e le ostilità ricominciano.
Di notte Giovanni Beltrame, con venti soldati, è il primo a salire le mura dove pianta le insegne di San Marco, seguito poi da altri 500 fanti che aprono le porte della città permettendo così a 350 cavalieri l'ingresso. Il carrarese, ritiratosi nel secondo recinto delle mura, tenta di spronare i suoi a resistere ma il popolo non lo ascolta più e si arrende ai veneziani che inviano i loro ambasciatori. Giacomo II da Carrara con suo figlio si ritira nel campo avversario dove sta l'esercito per sfuggire all'ira del popolo.

Novembre
17
, i carraresi sono costretti alla resa.

Deposte le armi, giunge a Venezia una nobile ambasceria dei veronesi che, con numerosi altri cittadini, si presenta al doge che li riceve nella Sala maggiore circondato dai senatori e dai magistrati. Lette le lettere di credenza per nome della nobiltà e del popolo veronese, gli ambasciatori depongono le insegne della città, la bacchetta, il bollo e le chiavi delle tre porte dichiarando la felicità della loro patria nel nuovo vassallaggio alla repubblica di Venezia.
Poco dopo giungono a Venezia anche gli ambasciatori padovani che nella stessa forma si presentano al doge che li riceve benignamente rimandandoli poi contenti in patria. A Padova sono inviati due rettori, Zaccaria Trevisan come podestà e Marino Caravello come capitano.

Giugno
23
, non resta che decidere il destino dei carraresi che, rifugiatisi nel campo per paura dell'ira del popolo, sono condotti sotto sicura scorta a Venezia; messi in carceri separate, vengono strozzati in segreto: Francesco Novello sepolto nella chiesa di San Stefano, i figli Francesco III e Guglielmo (Jacopo) nell'isola di San Giorgio.



1405
REGNO di NAPOLI
Ladislao I [il Magnanimo, il Vittorioso]
Albero genealogico

(Napoli 1377 - 1414)
figlio di Carlo III d'Angiò-Durazzo, re di Napoli e d'Ungheria;
1386-1414, re di Napoli;
nel 1400 ha riconquistato Napoli togliendola a Luigi I d'Angiò;
nel 1403 si fa incoronare a Zara anche re d'Ungheria ma poi rinuncia all'ambizioso progetto;
nel 1404 è insignito da Innocenzo VII del titolo di gonfaloniere della chiesa;


1405
-
a

1405
REGNO di SICILIA
Martino [il Giovane]
Albero genealogico

(n. 1376 - Sanluri 1409)
figlio di Martino [il Vecchio], duca di Montblanc e dal 1395 re di Aragona (Martino I);
1390, sposa Maria d'Aragona, regina di Sicilia, figlia di Federico III [il Semplice] re di Trinacria;
1392, la Sicilia viene retta collegialmente da lui, dalla regina Maria sua moglie e il padre Martino [il Vecchio] duca di Montblanc;
1396, dopo la partenza del padre per la Spagna, la Sicilia viene retta da lui e dalla regina Maria sua moglie;
1398-1409, re di Sicilia (Martino I);
dal 1398, regna con la moglie Maria;
dal 1402 sposato in seconde nozze con Bianca di Navarra, figlia di Carlo III [il Nobile];


1405
-
a







Chastellain, Georges (Aalst, Fiandre 1405 ca-Valenciennes, Hainaut 1475) poeta e cronista francese
Chronique des choses de ce temps (1453 ca, Cronaca delle cose del tempo (1420-1474), postuma (1863-66) in Opere complete.

Coster, Laurens Janszoom (1405-84) silografo di Haarlem;
[Gli è stata attribuita l'invenzione della stampa a caratteri mobili, che sarebbe avvenuta verso il 1440. Studiosi olandesi moderni dimostreranno come questa "leggenda" (inventata da un olandese nel 1568 non è che una favola, ma il monumento eretto dai suoi concittadini in suo onore terrà senza dubbio vivo il mito che Bacone abbia scritto le opere di W. Shakespeare.].

Le Ber, Guyot I o Le Bé (Troyes, attivo 1405) capotipite della famosa famiglia di cartai;
1405, ha in affitto un molino da carta a Saint-Quentin, nei pressi di Troyes;
[1470-90, si trova la loro carta con la filigrana «B» da Parigi a Dortmund, da Troyes a Canterbury, da Heidelberg a Digione, da Magonza a Utrecht e da Bruges a Colonia.
Nel Cinquecento saranno ricchissimi (vedi Guillaume).]
.

Porcelio de Pandoni o Giannantonio Pandone (Napoli 1405-1485) umanista;
Triumphus Alphonsi
Sull'impresa del Piccinino contro lo Sforza (IX libri)
De amore Iovis in Isottam.

Piccolomini, Enea Silvio - futuro Pio II (Corsignano poi Pienza 1405-Ancona 1464) umanista e Papa 1458-1464;
Cynthia (
in omaggio ad Angela Acherisi)
De gestis basiliensis concilii
(1440)
Libellus dialogorum de generalis concilii auctoritate
Historia de duobus amantibus
(1444, nel soggiorno a Vienna) 
Chrysis
(commedia plautina, uno dei primi testi in cui si coglie l'influsso di Plauto)
De miseris curialium
(in cui si riflette la meschinità della vita dei funzionari e dei cortigiani)
De viris aetate sua claris
(1448)
De rebus Basileae gestis
(1449, ritrattazione del precedente De gestis Basiliensis concilii)
De somnio
(1450)
De liberorum educatione
(1451)
[Seguendo da vicino Basilio [il Grande], egli afferma che degli autori antichi bisogna assaporare la vita e la bellezza e lasciar perdere tutto quanto è idolatria, errore, sensualità, ignorare false credenze e morale imperfetta e raccogliere invece le esortazioni alla virtù. Certo l'opera di Giovenale o alcuni versi di Ovidio non sono adatti a giovani menti, ma il problema va affrontato apertamente. Cosa si dovrebbe fare dei maestri di teologia, dai quali procedono le eresie – si chiede retoricamente – se non si accettano i grandi scrittori dell'antichità?
Dello stesso parere, più o meno, anche Battista Guarino nel De ordine docendi et studendi
Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

Historia de Ratisponensis Dieta (1454)
Germania
(1457-58)
Historia Friderici III imperatoris
(1458)
Historia Bohemica
(1458)
Cosmographia
o Historia rerum ubique gestarum locorumque descriptio (scrisse solo De Europa e De Asia)
Epistola ad Mahometem
(1460)
Commentarii Rerum memorabilium quae temporibus suis contigerunt
(ampia autobiografia, in 12 libri, che giunge sino al 1463).

Valla, Lorenzo o Lorenzo della Valle (Roma 1405-1457) umanista italiano.

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