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Papi

498-514, Simmaco [santo];

(501-505, Lorenzo);
503
mentre sembra rassegnato a fare il vescovo di Nocera, i suoi seguaci, istigati dal patrizio Fausto Niger (longa manus dell'imperatore di Costantinopoli), accusano Simmaco di atti blasfemi. Anastasio, attraverso il patrizio italiano, appoggia Lorenzo sapendo di trovare nel futuro pontefice un sostenitore delle sue idee monofisite contenute nell'Enotico; secondo i detrattori di Simmaco questi avrebbe celebrato la Pasqua nel 501 senza rispettare le scadenze dei tempi stabilite dall'uso alessandrino.
Trattasi evidentemente di un pretesto per far comparire il papa davanti a Teodorico al fine di screditarlo e farlo deporre. Simmaco non si sottrae alla convocazione ma quando si accorge che i cospiratori hanno ordito l'intrigo per incolparlo davanti al re di illecite relazioni con donne, di adulterio e di sperpero dei beni della chiesa, abbandona immediatamente l'assurdo sinedrio e riparte per Roma dove ha però l'impressione di essere stato abbandonato dagli stessi fedeli. Come miglior soluzione ritiene di rifugiarsi in San Pietro una condotta che lascia perplesso Teodorico che vede in ciò una prova della colpevolezza del prelato, tanto che ritiene urgente convocare in Roma un concilio che metta un giudizio finale sulla spinosa questione. Il concilio, noto come Synodus Palmaris, per via del luogo dove tiene le assise, dà ragione a Simmaco. Ciononostante il papa non è soddisfatto. Sollecitato dai lorenziani infatti, Teodorico aveva nominato "visitatore" ossia reggente della Chiesa Pietro d'Altino, vescovo di Venezia: in pratica il re considerava vacante la sede papale mentre nessun membro del clero e tanto meno un laico (sia pure un sovrano) ha l'autorità per giudicare il vescovo di Roma. Questo principio, applicato dalla Chiesa, è in pratica universalmente accettato. Si fa quindi avanti il principio altre volte enunciato secondo il quale la Chiesa non deve immischiarsi nelle cose dello Stato e lo Stato deve lasciare la Chiesa padrona di condannare ogni intervento laico in materia di fede.
Alla fine Teodorico ammette l'errore (anche perché l'invio del "visitatore" era stato richiesto da un cospicuo numero di laici, e a testimoniare contro il papa erano state reclutate donne di malaffare…) e richiama il suo portavoce. Riprende a proteggere Simmaco il quale tuttavia subisce dei veri e propri attentati. Grazie all'intervento del maggiordomo del re, tale Verdulf, egli riesce a scampare alla morte.
Notevole è anche il numero delle suore uccise e di quelle tirate fuori dai monasteri e stuprate.
505
solo ora viene ristabilita la pace, quando i seguaci di Lorenzo sono riusciti ad accaparrarsi le chiese titolari di Roma; questa volta però l'intervento di Teodorico è veramente salutare; dando ascolto alle rimostranze del vescovo Dioscuro d'Alessandria il re impone agli avversari di Simmaco di restituire a quest'ultimo le chiese usurpate e a Lorenzo di lasciare Roma.

 

sec. VI, inizi:
- san Comgal fonda l'abbazia di Bangor, nell'Irlanda del Nord;

Benedettini

500
san Benedetto da Norcia fonda a Subiaco (Roma) e nella Valle Santa dodici conventi benedettini; tra questi quello di santa Scolastica.
«segue 563»

ANNI 500-509 d.C.

II RINASCIMENTO

Nella prima metà del sec. VI d.C. il II Rinascimento (dopo il primo in età imperiale e prima di quello medievale o "rinascimento islamico") lo sviluppo del rinnovato Impero di Giustiniano, in particolare nei campi dell'architettura e degli studi giuridici, ha un parziale effetto trainante nel settore scientifico, provocando, se non altro, un riaccendersi dell'interesse per i testi degli scienziati ellenistici.
Ha tra i suoi maggiori esponenti:
. Antemio di Tralle, [vedi sotto];
. Isidoro di Mileto [il Giovane], [vedi sotto]
. Eutocio.

Tra gli esponenti della cultura dell'epoca un posto di rilievo spetta a due famosi commentatori neoplatonici di Aristotele, condiscepoli (erano entrambi allievi di Ammonio Ermia ad Alessandria) e avversari:
. Giovanni Filopono (490 ca-566), cristiano;
[scrive di teologia ma è autore anche della più antica opera pervenutaci sulla costruzione di un astrolabio.]
. Simplicio (490-560 ca), pagano.
[Negli scritti di questi ultimi due appaiono anche notizie su opere e sviluppi scientifici non altrimenti noti.]
Durante il risveglio culturale della prima età bizantina opere scientifiche conservate in Oriente ridiventano per qualche tempo accessibili a intellettuali di lingua greca. Per esempio nell'importante commento di Archimede scritto da Eutocio e da lui dedicato ad Antemio di Tralle è citata l'opera di Diocle sugli specchi ustori che Pappo già non conosceva e che successivamente fu considerata di nuovo perduta.
[Sarà riscoperta da Toomer nel 1975, in traduzione araba, in un manoscritto conservato nella biblioteca iraniana Shrine Library, a Meshhed.]
Uno scolio allo stesso lavoro di Eutocio ci informa che Isidoro aveva commentato, tra l'altro, un trattato di architettura di Erone che non è nominato da alcun altro autore.
Lucio Russo, Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica, Feltrinelli 2003.]

Nella prima metà del sec. VI d.C. il II Rinascimento (dopo il primo in età imperiale) ha tra i suoi maggiori esponenti:

Questi autori hanno grande interesse per la scienza ellenistica ma il loro livello di originalità è pressoché nullo:
- il commento di Eutocio ad Archimede è per noi molto importante come unica fonte su diverse opere matematiche ellenistiche, ma non è mai originale;
- la trattazione di Antemio di Tralle delle coniche mostra un livello matematico ben misero se confrontato con l'opera di Apollonio di Perga;
- Simplicio mostra di non capire l'opera di Ipparco di Nicea;
- ecc.
La presenza in opere di quest'epoca di conoscenze a noi non note da altra fonte farà tuttavia datare spesso al VI secolo scoperte scientifiche e tecnologiche.


La sopravvivenza del ricordo della scienza ellenistica è assicurata da una serie di "rinascimenti" che, in aree geografiche diverse, riaccesero in alcuni periodi l'interesse per le antiche conoscenze.
[Lucio Russo, La rivoluzione dimenticata, Feltrinelli 1996.]

 




500-509
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Anastasio [il Saggio]
(? - ?)
figlio di
491-518
, imperator;
504
vedendo nell'espropriazione della Pannonia da parte di Teodorico una violazione dei trattati, vi spedisce un'armata di diecimila bulgari affidati al gen. Sabiniano con il compito di rivendicare il possesso del territorio indebitamente aggregato al regno d'Italia;
507/8
le sue truppe assaltano le coste italiane mettendo a soqquadro il litorale di Taranto; la riva viene però presto sgomberata dal nemico;




500-509
-


segue


500-509
REGNO dei FRANCHI
Clodoveo I
Albero genealogico
(466 ca - 511)
figlio di Childerico I e di Basina, principessa turingia;
481-511, re dei franchi;
succede al padre come re di un gruppo di franchi salii della Gallia belgica a soli quindici anni;
nel 486 sbaraglia le forze del regno del romano Siagrio estendendo i confini del regno alla Loira e all'oceano;
nel 493 sposa la cattolica Clotilde, figlia di Chilperico e nipote di Gondebaldo;
da pagano diventa cristiano cattolico (e non ariano come tutti i re germanici contemporanei): fatto solo ed esclusivamente politico, in quanto la conversione al cristianesimo gli permette di accattivarsi i favori delle popolazioni della Gallia e dei loro potenti vescovi, consentendogli inoltre di dissociarsi dai re germanici e di porre da solo la candidatura al dominio di tutta la Gallia;
nel 496, con la battaglia di Tolbiac, subordina al proprio dominio gli alamanni;
507
nella battaglia di Vouillé [facente parte di una guerra con il carattere di una crociata antelitteram] sconfigge e uccide Alarico II, re dei visigoti [che emigrano in Spagna dove fondano un regno destinato a durare circa due secoli], mentre viene a patti con Teodorico, re degli ostrogoti, a cui cede parte della Provenza e della Borgogna;
dà il suo appoggio alla chiesa ma intende anche intervenire nei concili considerandosi, come del resto Costantino, "vescovo per le cose esterne" ritenendosi nello stesso tempo investito delle insegne del consolato da parte dell'imperatore Anastasio [il Saggio];
[considerato un santo dai francesi, ben diversa è la descrizione fatta dallo storico Gregorio di Tours…]


500-509
-





500-509
ANGLOSASSONI

sec. V, genti di stirpe germanica (per la maggior parte angli e sassoni, ma anche frisoni e juti e altre minoranze) occupano gran parte del territorio corrispondente all’odierna Inghilterra cacciandone o sterminandone la maggioranza degli indigeni, di stirpe celtica;

REGNO di SUSSEX (dal 477)
[(Sassoni Meridionali) comprende le province del Sussex e del Surrey]
?

(† ?)
?-?, re di Sussex;


REGNO di KENT (dal 456)
[Kent e isola di Wight]
?

(† ?) (jutlandese)
?-?, re del Kent;
[persiste il dubbio sulla presenza degli juti al sud dell’Inghilterra]



500-509
-

a



500-509
SPAGNA
Alarico II
(† 507)
485-507, re dei visigoti di Spagna;
di fede ariana, deve subito sostenere la pressione dei cattolici franchi e dei burgundi sulle province galliche del regno;
506
sostenuto dall'ostrogoto Teodorico, suo suocero, adotta una politica conciliante emanando il Breviario di Alarico [Breviarium alaricianum, detto anche Lex romana visigothorum o Lex Aniani, dal nome del giurista curatore], corpo di leggi estratte dai codici romani, per i suoi sudditi romani e cattolici;
507
attaccato da Clodoveo I, re dei franchi, viene sconfitto e ucciso a Vouillé (presso Poitiers).
 



Amalarico
(† ?)
figlio di Alarico II e di Teodogoto figlia di Teodorico; cognato di Childeberto I, re dei franchi a Parigi;
507-?, re dei visigoti di Spagna;




500-509
-

a








500-509
REGNO d'ITALIA
Teodorico
[o Teoderico] (454 ca - Ravenna 526)
figlio di Teodemiro, appartenente alla nobile casata degli Amali;
462-472, vive a Costantinopoli come ostaggio, in garanzia di un trattato federativo stretto fra ostrogoti e impero;
nel 473 combatte in nome dell'impero contro i sarmati;
474-526, re degli ostrogoti;
succeduto al padre, trasferisce il suo popolo dalla Pannonia alla Mesia inferiore; l'aiuto prestato all'imperatore Zenone contro il rivale Basilisco gli vale i titoli di patricius e di magister militiae che gli danno una posizione ufficiale nell'impero;
nel 480 non mancano i contrasti con Zenone;
nel 488, ottenuto finalmente dall'imperatore Zenone, di cui è ormai figlio adottivo, il permesso di stanziarsi in Italia eliminandovi il dominio di Odoacre, parte dalla Mesia diretto in Italia;
nel 489, dopo aver battuto i gepidi lungo la strada, batte le truppe di Odoacre sull'Isonzo e a Verona.
nel 490 batte le truppe di Odoacre sull'Adda;
nel 493, presa Ravenna, dopo un assedio pluriennale e avuto fra le mani Odoacre lo assassina [nonostante gli avesse promesso salva la vita] ed uccide pure i suoi congiunti;
dopo questa vittoria si fa riconfermare re da tutto l'esercito vincitore, nel quale agli ostrogoti si mescolano forti nuclei di altra origine; nominatosi Rex Gothorum, non imperatore dei romani, regna in Italia dopo aver chiesto un riconoscimento ufficiale anche da parte di Bisanzio;
493-526, re d'Italia;
nel 498, nonostante gli venga negato il riconoscimento ufficiale da parte di Zenone, lo ottiene da Anastasio [il Saggio].
Fa battere moneta in nome dell'imperatore e prende il nome di Flavio per documentare che è un cittadino romano.
500
verso i primi di marzo il corteo reale si muove da Ravenna per una visita a Roma;
504
l'annessione della Pannonia Secunda al suo nuovo regno (dopo avervi mandato il gen. Mundone a sloggiare i gepidi), incrina forse irrimediabilmente i suoi rapporti con Costantinopoli;
tutt'altro che spaventato dalla reazione di Anastasio [il Saggio], incarica il gen. Pitzia di accorrere in aiuto di Mundone: i due generali ostrogoti sgominano l'armata imperiale dei bulgari guidati dal gen. Sabiniano e s'insediano nella città di Sirmio, la capitale pannonica, per rimettere ordine nell'intera regione;
508
dopo aver sgomberato il litorale di Taranto occupato dalle truppe dell'imperatore Anastasio [il Saggio], si dedica si problemi della Gallia e alla successione del nipote Amalarico (di appena cinque anni); organizza due spedizioni: a capo della prima pone Toulin che occupa il territorio tra Duranza e Marsiglia; a capo della seconda pone il gen. Ibba che conquista Avignone e Arles; nonostante la lunga campagna gli ostrogoti riescono ad impadronirsi della Linguadoca e di Narbona: infine conquistano l'intera Provenza; ora bisogna mettere ordine in Spagna dove si è rifugiata la maggior parte dei visigoti dopo la sconfitta di Vouillé;
il gen. Ibba detronizza Gesalico (che aveva carpito il trono dei visigoti ritenendosi figlio naturale di Alarico II e che ora riesce a rifugiarsi a Cartagine presso la corte di Trasamondo re dei vandali, da dove poi sarà pure esiliato) e pone sul trono Amalarico affidandolo ad un reggente;
assume il governo della Spagna come tutore del nipote Amalarico affidandone l'amministrazione a due eccellenti prefetti, Ampelio e Liverio e la luogotenenza a uno dei suoi stimati capitani, tale Teudi; anche qui accorda al popolo la libertà religiosa;
alla cura dei territori della Gallia pone il governatore Gemello di gran lunga a lui sottomesso rispetto agli altri.
509
la nuova alleanza di Clodoveo I con Anastasio [il Saggio] e la sorveglianza di nazioni non ancora del tutto riordinate come la Gallia e la Spagna lo convincono che è urgente allestire una grande flotta di almeno mille navi; mobilita pertanto i ministri competenti oirdinando che l'intero naviglio sia pronto per il 13 giugno di quest'anno; scrive ad Abbondanzio, prefetto del pretorio, sollecitandolo ad acquistare il legname adatto: cipressi, pini, querce; ordina tra l'altro la confisca di tutte le imbarcazioni, siano anche semplici scafi, che possano affrontare i corsi dei fiumi Po, Mincio, Oglio, Serchio, Arno e Tevere; l'opera viene compiuta per tempo;
 
500-509
-

a


500-509
VENEZIA

500-510, l'ordine sociale continua ad essere assicurato dall'opera dei Tribuni che (ogni isola elegge il suo) si riuniscono tutti assieme per deliberare nei casi riguardanti il bene comune.










CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

Compaiono nuove orde minacciose quelle dei Tu-küe, o Turchi Gök, al Nord, quelle degli Unni Eftaliti, a Ovest, originari dell'Altai e che si dirigono sul Turchestan. Sono le future grandi potenze dell'Alta Asia.

Kao-Ti [Dinastia Ts'i]
502, viene abbattuto da al principe Siao-Yen che, seguendo il solito metodo, cambia il nome della dinastia…

Siao-Yen Wu-Ti [Dinastia Liang]
trasporta la capitale a Kiang-Ling;

segue

EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
segue



Antemio di Tralle (Lidia, attivo nel sec. VI d.C) architetto e teorico bizantino;
532-537, Costantinopoli, per incarico di Giustiniano e con la collaborazione di Isidoro di Mileto [il Giovane], ricostruisce la Chiesa di Santa Sofia distrutta da un incendio; si dedica anche al recupero di conoscenze di ottica e di meccanica.

Dionigi [Exiguus] (VI sec.) monaco cattolico, esperto teologo e biblista, nonché astronomo e matematico;
[Secondo Senatore Cassiodoro, suo compagno di studi, si chiamò Exiguus "il piccolo" per umiltà.]
500 ca-545 ca, proveniente dalla Scizia nella Russia meridionale, vive lungamente a Roma verso la fine del regno di Teodorico;
assai noti sono i suoi contributi alla cronologia ecclesiastica e al diritto canonico;
[Nel costruire la tavola dei cicli pasquali (che rimarrà in vigore fino alla riforna gregoriana del calendario) abbandona l'era di Diocleziano e introduce l'era cristiana. Calcola che Gesù sia nato (il 25 dicembre) 753 anni dopo la fondazione di Roma. Il 754 ab urbe condita diventa quindi il primo Anno Domini. In seguito si rileverà un errore di quattro/cinque anni: Gesù non sarebbe morto all'età di 33 anni ma più vicino ai quaranta.]
Collezione Dionisiana (Importante raccolta di canoni)
[Nella sua seconda edizione contiene 50 canoni degli apostoli, 165 canoni di sette sinodi (concili) orientali, più altri canoni di Calcedonia, Sardica e del XVII concilio cartaginese; nella seconda parte presenta 38 decretali di papi da Siricio (384-399) ad Anaastasio II (496-498).]
Buon conoscitore della lingua greca, tradusse, fra l'altro, le vite di san Pacomio e di altri santi.

Isidoro di Mileto [il Vecchio] (sec. VI d.C.) architetto e abile matematico vissuto a Costantinopoli;
gli sono attribuiti dei lavori in Santa Sofia e nelle fortificazioni di Dara in Siria.

Isidoro di Mileto [il Giovane] (sec. VI d.C.) architetto vissuto a Costantinopoli, collaboratore e successore di Antemio di Tralle;
ricostruì la cupola di Santa Sofia, progettò la chiesa dei Ss. Apostoli e fece molte opere nella città di Zenobia, sull'Eufrate;
preparo inoltre un'edizione delle opere di Archimede che rappresenta un anello essenziale della tradizione che ne permetterà la parziale conservazione fino ai tempi futuri;
Commento al trattato Sulle volte o Sulle cupole di Erone.

Procopio di Cesarea (Cesarea, Palestina 500 ca-Costantinopoli dopo il 565) storico bizantino, formatosi alla scuola di Erodoto e Tucidide, fu consigliere e segretario, a Costantinopoli, di Belisario, generale di Giustiniano, che accompagnò nelle spedizioni in Asia, Africa e Italia fino al 540;
Storia delle guerre di Giustiniano (libri 1-7, contro i persiani, i vandali e i goti, più un ottavo sugli avvenimenti dal 550 al 553; opera attendibile)
[Parlando del "fuoco greco" scrive: «I persiani ne furono gli inventori: riempiti dei recipienti di zolfo e con quella sostanza che i Medi chiamano nafta e i Greci olio di Medea, li scagliavano contro l'incastellatura degli arieti che si incendiavano immediatamente»; generalmente viene attribuito all'ingegnosità dei bizantini, il suo inventore fu un architetto di nome Kallinikos.
In pratica questi primi lanciafiamme della storia erano costituiti essenzialmente da un tubo fissato alla prua delle navi da guerra. Durante l'attacco esso lanciava contro il nemico un ardente miscuglio di zolfo, stoppa, legno resinoso e calce viva che incendiava i natanti dell'avversario e non veniva spento dall'acqua. Vero terrore per gli arabi.]
Historia arcana o Anecdota (Storia segreta, denuncia dei vizi e dei malcostumi di corte, un attacco esplicito a Giustiniano e Belisario nonché alle rispettive mogli Teodora e Antonina; copre lo stesso periodo dei libri 1-7 precedenti ma con taglio aneddotico e decisamente antigiustinianeo; di discussa autenticità, il testo sarà scoperto in Italia solo nel 1623)
Degli edifici (553-555, in cui esalta l'opera di costruzione e di restaura esplicata da Giustiniano in tutto l'impero).



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Antologia Latina

titolo tradizionalmente attribuito a una collezione di poesie brevi, tratte da manoscritti e da epigrafi, e di poemetti, spesso di grande interesse letterario, raccolta in Africa durante l'occupazione vandala nel sec. VI d.C.. 
Essa comprende autori contemporanei e anteriori. Nella raccolta figura anche il Pervigilium Veneris;
ha grande influenza su tutto lo sviluppo della poesia latina medievale.

 


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