– Carlo
Azeglio CIAMPI
(Livorno, 9 dicembre 1920)
economista e uomo politico italiano, 10º Presidente della
Repubblica Italiana.
[Durata mandato: 18 maggio 1999 – 15
maggio 2006.]
studio Lauree in Lettere e Giurisprudenza[2]
Professione Economista, politico
1946
vince il concorso per entrare alla Banca
d'Italia dove resterà ben 47 anni;
1960
25 marzo-19 luglio ("governo
Tambroni);
luglio-febbraio 1962 (III "governo
Fanfani);
responsabile (1960-73) del Servizio Studi della Banca
d'Italia;
1962
febbraio-maggio 1963 (IV "governo
Fanfani);
1963
16 maggio, elezioni politiche (IV Legislatura);
1963
dicembre-luglio 1964 (I "governo
Moro");
1964
luglio-febbraio 1966 (II "governo
Moro");
1966
febbraio-giugno 1968 (III "governo
Moro");
1968
5 giugno, elezioni politiche (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag
1972);
giugno-dicembre 1968 (II "governo
Leone");
dicembre-luglio 1969 (I "governo
Rumor");
1969
agosto-febbraio 1970 (II "governo
Rumor");
1970
27 marzo-6 luglio (III "governo
Rumor");
agosto-gennaio 1972 ("governo
Colombo");
1972
17-26 febbraio 1972 (I "governo
Andreotti");
25 maggio, elezioni politiche (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug
1976);
giugno-giugno 1973 (II "governo
Andreotti");
1973
luglio-marzo 1974 (IV "governo
Rumor");
segretario generale (1973-76) della Banca
d'Italia;
1974
14 marzo-3 ottobre (V "governo
Rumor");
novembre-gennaio 1976 (IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-30 aprile (V "governo
Moro");
5 luglio, elezioni politiche (VII Legislatura – 1976 lug-19 giu 1979);
luglio-gennaio 1978 (III "governo
Andreotti");
vicedirettore generale (1976-78) della Banca
d'Italia;
1978
marzo-gennaio 1979 (IV "governo
Andreotti");
direttore generale (1978-79) della Banca
d'Italia;
1979
20-31 marzo (V "governo
Andreotti");
20 giugno, elezioni politiche (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11
lug 1983);
agosto-marzo 1980 (I "governo
Cossiga");
ottobre, governatore (1979 ott - apr 1993)
della Banca d'Italia;
1980
4 aprile-27 settembre (II "governo
Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo
Forlani");
1981
giugno-agosto 1982 (I "governo
Spadolini");
1982
23 agosto-13 novembre (II "governo
Spadolini");
dicembre-aprile 1983 (V "governo
Fanfani);
1983
12 luglio, elezioni politiche (IX Legislatura – 1983 12 lug-1
lug 1987);
agosto-giugno 1986 (I "governo
Craxi");
1986
agosto-marzo 1987 (II "governo
Craxi");
1987
17 aprile-luglio (VI "governo
Fanfani);
2 luglio, elezioni politiche (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr
1992);
luglio-marzo 1988 ("governo
Goria");
1988
aprile-luglio 1989 ("governo
De Mita");
1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo
Andreotti");
1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo
Andreotti");
È stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente
del Consiglio dei ministri e ministro del turismo e dello spettacolo
ad interim (1993-1994) e ministro del tesoro e del bilancio (1996-1999).
Con la fine del suo mandato presidenziale è diventato senatore
a vita. Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non
parlamentare nella storia della Repubblica, Ciampi fu anche il secondo
presidente eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia
preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. Governatore onorario della Banca
d'Italia.
Dopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più
aderito ad alcun partito.[1][4] Come Capo dello Stato ha conferito l'incarico
a tre Presidenti del Consiglio: Massimo D'Alema (del quale ha respinto
le dimissioni di cortesia presentate nel 1999), Giuliano Amato (2000-2001)
e Silvio Berlusconi (2001-2006); ha nominato cinque senatori a vita:
Rita Levi-Montalcini nel 2001, Emilio Colombo nel 2003, Mario Luzi nel
2004, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina nel 2005; ha infine nominato
cinque Giudici della Corte costituzionale: nel 2000 Giovanni Maria Flick,
nel 2004 Franco Gallo e nel 2005 Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e
Giuseppe Tesauro.
Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 Durante la Resistenza
1.2 Banca d'Italia
2 Incarichi di governo
2.1 Governo Prodi e D'Alema
3 Presidente della Repubblica
3.1 Nomine Presidenziali
4 Senatore a vita
5 Presunta militanza massonica
6 Opere
7 Onorificenze
7.1 Onorificenze italiane
7.2 Onorificenze straniere
7.3 Riconoscimenti
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Biografia
Figlio di Pietro Ciampi e di Maria Masino, quest'ultima nata a Pisa
da famiglia di Cuneo[5], frequentò l'Istituto San Francesco Saverio,
retto dai Gesuiti, dalla terza elementare al liceo. Saltò la
quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle
classi precedenti. Dopo la maturità, concorse alla Scuola normale
superiore di Pisa per un posto nel corso di laurea in lettere: nella
prova scritta di italiano del concorso trattò di Piccolo mondo
antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale è esaminato da
Giovanni Gentile; supera il concorso classificandosi undicesimo insieme
a Scevola Mariotti.
Durante il suo percorso di studi, compì diversi soggiorni all'estero,
in particolare all'Università di Lipsia. Conseguì la laurea
in Lettere nel 1941, discutendo una tesi in filologia classica e letteratura
greca intitolata Favorino d'Arelate e la consolazione ?e?? f????[6]
(relatore Augusto Mancini) alla Scuola normale superiore di Pisa, dove
aveva frequentato, rimanendone affascinato, le lezioni del filosofo
Guido Calogero[7] e dove aveva conosciuto anche Franca Pilla, futura
moglie. Fu chiamato alle armi nello stesso anno con il grado di sottotenente
nel corpo automobilistico e inviato in Albania.
Durante la Resistenza
Quando fu siglato l'armistizio dell'8 settembre 1943, Ciampi, che si
trovava in Italia con un permesso, rifiutò di aderire alla Repubblica
Sociale Italiana e si rifugiò a Scanno, in Abruzzo, dove trovò
il suo Maestro Guido Calogero, condannato al confino per le sue idee
antifasciste, esponente di primo piano del pensiero liberalsocialista
e vicino al Partito d'Azione. Il 24 marzo 1944 Ciampi, con un gruppo
di una sessantina di persone, fra cui lo stesso Calogero, altri antifascisti,
prigionieri sfuggiti alla Wehrmacht e con l'aiuto della guida locale
Alberto Pietrorazio,[8] partendo da Sulmona si mise in marcia per raggiungere
gli Alleati, attraversando il massiccio della Majella.
Si trattava di un viaggio difficile e pericoloso, in mezzo alla neve
e a temperature molto basse, lungo un percorso che toccava Campo di
Giove ed attraversava le linee tedesche passando per il Guado di Coccia:
« Si progredisce molto lentamente in alcuni punti, dovendo camminare
quasi a quattro gambe perché i soli piedi non fanno presa (specie
io che non ho i chiodi)
(...) Qualcuno comincia a scoppiare, cerco di aiutare insieme ad un
altro un prigioniero che non ce la fa più: avvertiamo Alberto,
ma questo dice che non può rallentare la marcia in quanto che
si deve giungere al Guado di Coccia prima dell'alba, pena la sicurezza
della spedizione (...) Alle quattro ormai del 25 marzo siamo al Guado[9]
»
L'itinerario, passando per Taranta Peligna, condusse infine i sopravvissuti
a Casoli. Il gruppo, che perde una decina di componenti, stremati dal
freddo e dalla fatica, incontra per primo i Patrioti della Brigata Maiella.[10]
Ciampi riesce quindi ad arrivare a Bari, dove consegna a Tommaso Fiore
il testo manoscritto del «catechismo liberalsocialista del Partito
d'azione» datogli da Calogero, si arruola nel rifondato esercito
italiano e si iscrive al Partito d'Azione.
Il diario personale sulla traversata è stato donato da Ciampi
stesso al liceo scientifico di Sulmona , in occasione della sua visita
a Sulmona per l’inaugurazione de "Il sentiero della libertà".
Banca d'Italia
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Banca d'Italia.
Nel 1946 sposa Franca Pilla (nata il 19 dicembre 1920), consegue la
seconda laurea in giurisprudenza presso l'Università di Pisa
e partecipa al concorso che lo fa entrare come impiegato in Banca d'Italia,
dove rimarrà per 47 anni (14 da governatore), dopo aver abbandonato
l'insegnamento, che era, per sua stessa ammissione, la vera grande passione.[11]
Dopo la laurea in Lettere aveva infatti ottenuto una cattedra di Lettere
Italiane e Latine al Liceo Classico "Niccolini e Guerrazzi"
di Livorno, dove sono ancora conservati i documenti che attestano il
suo passaggio dalla Scuola alla Banca d'Italia. Nello stesso anno si
iscrive anche alla CGIL e ne conserva la tessera fino al 1980. Nel 1960
fu chiamato all'amministrazione centrale della Banca. Nel 1973 diventò
Segretario generale, Vice direttore generale nel 1976 e Direttore generale
nel 1978.
Nell'ottobre del 1979 fu nominato Governatore della Banca d'Italia e
presidente dell'Ufficio italiano dei cambi nel pieno della bufera che
aveva travolto l'istituzione dopo il crack di Michele Sindona e gli
arresti del Governatore Paolo Baffi e del Vicedirettore Mario Sarcinelli
(entrambi poi scagionati da ogni accusa). Ciampi ha dichiarato che «Appena
nominato Governatore andai a rendere omaggio al Capo dello Stato e dissi
chiaramente che se Mario Sarcinelli avesse dovuto lasciare la Banca
d'Italia, mi dovevano considerare dimissionario»[12]. Ricoprì
l'incarico fino al 1993. Ha ricevuto, il 11 dicembre 1991, la laurea
magistrale honoris causa in Economia e commercio dall'Università
degli Studi di Pavia.
Incarichi di governo
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Governo Ciampi.
Dall'aprile 1993 al maggio 1994 fu il presidente del Consiglio di un
governo tecnico di transizione, il primo presidente del Consiglio non
parlamentare della storia della Repubblica. Non sono mancate anche in
tal senso polemiche, che, sebbene minoritarie, vedono una carenza di
rappresentatività popolare negli organi costituzionali, non avendo
egli mai ricoperto cariche elettive. Nel giugno 1994 fu chiamato a ricoprire
la carica di vicepresidente della Banca dei Regolamenti Internazionali,[13]
ruolo che detenne fino al maggio 1996.
Governo Prodi e D'Alema
In seguito è stato ministro del tesoro (dall'aprile 1996 al maggio
1999) nei governi Prodi I e D'Alema I. In questo periodo, la sua opera
è stata caratterizzata dalla riduzione del debito pubblico italiano
in vista degli obblighi imposti dal trattato di Maastricht, per garantire
l'accesso dell'Italia alla moneta unica europea. Ha avviato il processo
di privatizzazione delle Poste italiane. È autore di alcuni libri,
tra i quali si ricordano: Considerazioni finali del governatore della
Banca d'Italia dal 1979 al 1993, finito di stampare nel 1994; Sfida
alla disoccupazione: promuovere la competitività europea e Un
metodo per governare, entrambi del 1996.
Presidente della Repubblica
Il Presidente Ciampi durante il messaggio per la Festa del Tricolore
del 2003.
La sua candidatura venne avanzata da un vasto schieramento parlamentare
e in particolare dall'allora Presidente del Consiglio D'Alema che ottenne,
durante le trattative, il benestare dell'opposizione di centro-destra,
anche se Ciampi, che non era iscritto in alcun partito, era molto vicino
all'Ulivo. Considerato come figura fondamentale per l'adozione dell'euro
e come uno dei ministri più popolari del governo godette anche
dell'appoggio del mondo economico e finanziario oltre che della stima
dei dirigenti dell'Unione europea.
Il 13 maggio 1999 venne eletto alla prima votazione, con una larga maggioranza
(707 voti su 1010), decimo presidente della Repubblica. In questa veste,
egli ha cercato di trasmettere agli italiani quel patriottico sentimento
nazionale che deriva dalle imprese del Risorgimento e della Resistenza
e che si manifesta nell'Inno di Mameli e nella bandiera tricolore.
Ciampi è stato un Presidente che, come avvenuto con Sandro Pertini,
ebbe sempre un alto indice di gradimento popolare nei sondaggi fatti
dai vari Istituti italiani, con una media oscillante tra il 70 e l'80%
(il minimo si registrò con il 67% nel nord-est del Paese), rimanendo
sempre, perciò, una delle figure nelle quali gli italiani riponevano
la loro fiducia e rafforzando con la sua figura istituzionale lo stesso
ruolo del Presidente della Repubblica.
Come Pertini, anche Ciampi ha assistito ad una finale calcistica dell'Italia;
infatti il 2 luglio 2000 come Capo dello Stato era presente allo Stadio
De Kuip di Rotterdam nella sfortunata Finale di Euro 2000 persa dagli
azzurri ai supplementari per 2-1 contro la Francia. Ha ricevuto, nel
2005, il premio Carlo Magno dalla città tedesca di Aquisgrana
per il suo impegno volto a garantire l'idea di Europa unita e pacifica;[14]
sempre nel 2005, ha anche ricevuto honoris causa il David di Donatello
per la sua volontà di rilanciare il cinema italiano.
1992
23 aprile, elezioni politiche (XI Legislatura – 1992 23 apr-14
apr 1994);
giugno-aprile 1993 (I "governo
Amato");
1993
28 aprile-10 maggio 1994, presidente del Consiglio dei
ministri e ministro del Turismo e dello Spettacolo
(ad interim) ("governo
Ciampi");
[È il primo presidente del consiglio non
parlamentare, salito a Palazzo Chigi in un'Italia sotto lo shock da
Tangentopoli
e con un bilancio pubblico disastrato.]
1998, ottobre, ministro del Bilancio e della programmazione economica
nel "governo D'Alema I";
1998-99, presidente dell'Interim Committee del Fondo monetario internazionale;
1999-2006, 13 maggio, X presidente della repubblica, eletto al
primo scrutinio con 707 voti su 1010.
2006, 15 maggio, lascia il Quirinale; gli subentra G.
Napolitano.
Senatore a vita.
1994
15 aprile, eletto deputato (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8
mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo
Berlusconi");
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
1996
presidente (1996-99) dell'Università internazionale di Venezia;
9 maggio, elezioni politiche (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29
mag 2001);
17 maggio-ottobre 1998, ministro del Tesoro, del Bilancio
e della Programmazione Economica (I "governo
Prodi");
1998
ottobre-13 maggio, ministro del Tesoro, del Bilancio
e della Programmazione Economica (I "governo
D'Alema");
presidente (1998-99) dell'Interim Committee del Fondo
monetario internazionale;
1999
18 maggio, eletto 10° Presidente della Repubblica
Italiana;
[Durata mandato: 18 maggio 1999 –
15 maggio 2006.
Assieme alla moglie, "donna Franca",
fissa la residenza presso il palazzo del Quirinale.
Secondo il giornalista Ferruccio Pinotti,
sarebbe stato affiliato sin da giovane alla Loggia massonica
Hermes di Livorno, appartenente all'obbedienza massonica del
Grande Oriente d'Italia.
Tuttavia, proprio quest'anno, il diretto interessato e il gran maestro
della massoneria italiana Virgilio Gaito
smentiscono la sua appartenenza alla massoneria.]
______________________
Giudici della Corte costituzionale:
Giovanni Maria Flick, 14 febbraio 2000
Franco Gallo, 14 settembre 2004
Sabino Cassese, 4 novembre 2005
Maria Rita Saulle, 4 novembre 2005
Giuseppe Tesauro, 4 novembre 2005
Senatori a vita
Rita Levi-Montalcini, 1º agosto 2001
Emilio Colombo, 14 gennaio 2003
Mario Luzi, 14 ottobre 2004
Giorgio Napolitano, 23 settembre 2005
Sergio Pininfarina, 23 settembre 2005
______________________________________
22 dicembre-aprile 2000, (II "governo
D'Alema");
2000
25 aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
2001
30 maggio, elezioni politiche (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27
apr 2006);
10 giugno-23 aprile 2005 (II "governo
Berlusconi");
2005
23 aprile–17 maggio 2006 (III "governo
Berlusconi");
2006
10 febbraio, apre, come da protocollo, i Giochi olimpici
invernali di Torino 2006;
28 aprile, elezioni politiche (XV Legislatura – 2006 28 apr-28
apr 2008);
maggio-aprile 2008 (II "governo
Prodi");
3 maggio, con una nota ufficiale dal Quirinale egli conferma
la sua indisponibilità ad un settennato-bis;
[I motivi che l'hanno spinto a questa decisione sono
l'età avanzata e la convinzione che "il
rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si
confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del
nostro Stato".]
15 maggio, si dimette;
lo stesso giorno, il suo successore Giorgio Napolitano
(da lui stesso nominato senatore a vita pochi mesi prima) presta giuramento;
di diritto, egli diventa senatore a vita;
[Il suo primo atto da senatore a vita è quello
di votare la fiducia al II "governo
Prodi", esprimendosi favorevolmente riguardo al nuovo esecutivo;
ciò provoca l'accesa reazione, manifestata durante la votazione
con fischi e grida, di numerosi esponenti della Casa delle Libertà.]
giugno, annuncia che votera no al referendum confermativo sulle
riforme istituzionali, motivando questa scelta in coerenza con il suo
costante impegno a difesa della Costituzione;
[Tale posizione è criticata dal centro destra
ed apprezzata dal centro sinistra dalla componente dei costituzionalisti
che ad esso si ispira.]
2007
pur non avendo mai accettato di aderirvi ufficialmente,
è considerato vicino al PD (Partito Democratico)
che lo ha nominato componente di diritto del Coordinamento Nazionale,
come membro onorario;
2008
29 aprile, elezioni politiche (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14
mar 2013);
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo
Berlusconi");
2010
aprile, per un peggioramento delle sue condizioni fisiche, dovuto
all'età, e per la scarsa collaborazione ottenuta dalle forze
politiche, è costretto a dimettersi dall'incarico di presidente
del comitato organizzativo delle manifestazioni per il centocinquantenario
dell'Unità d'Italia nel 2011;
[Gli succede nell'incarico Giuliano
Amato, ex presidente del Consiglio.]
2011
16 novembre-28 aprile 2013 ("governo
Monti");
2012
31 dicembre, nonostante le precarie condizioni di salute, rende
omaggio alla camera ardente di Rita Levi Montalcini,
da lui nominata senatrice a vita;
2013
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…);
28 aprile-22 febbraio 2014 ("governo
Letta");
2014
22 febbraio, ("governo
Renzi");
24 giugno, da oggi (morte di Emilio Colombo),
è il più anziano senatore in carica;
22 agosto, è reso noto il suo ricovero in un clinica privata
di Bolzano per essere sottoposto a un intervento di artroprotesi all'anca
il cui esito sarà positivo;
11 luglio, viene ricoverato d'urgenza a Bolzano, trasportato
con l'elicottero da Siusi dove si trova in vacanza, in seguito ad un'embolia
polmonare;
18 agosto, in seguito al miglioramento delle sue condizioni di
salute, viene dimesso dall'ospedale e fa rientro a Roma;
____________________________
Presidente del Consiglio dei ministri
Carlo Azeglio Ciampi (Indipendente)
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Antonio Maccanico (PRI)
Ministeri senza portafoglio
Affari sociali
Fernanda Contri (PSI)
Coordinamento delle politiche comunitarie
Valdo Spini (PSI) fino al 4 maggio 1993
Livio Paladin (Indipendente) dal 4 maggio 1993
Funzione pubblica
Sabino Cassese (Indipendente)
Rapporti con il Parlamento
Augusto Barbera (PDS) fino al 4 maggio 1993
Paolo Barile (Indipendente) dal 4 maggio 1993
Riforme elettorali e istituzionali
Leopoldo Elia (DC)
MINISTERI
Affari esteri
Ministro Beniamino Andreatta (DC) (fino al 19/04/94) e Leopoldo Elia
(DC) (dal 19/4/1994)
Sottosegretari Carmelo Azzarà (DC), Giuseppe Giacovazzo (DC),
Laura Fincato (PSI)
Interno
Ministro Nicola Mancino (DC)
Sottosegretari Antonino Murmura (DC), Saverio D'Aquino (PLI), Costantino
Dell'Osso (PSI), Vito Riggio (DC, con delega alla protezione civile)
Grazia e Giustizia
Ministro Giovanni Conso (Indipendente)
Sottosegretari Vincenzo Binetti (DC), Daniela Mazzuconi (DC)
Bilancio e Programmazione Economica
Ministro Luigi Spaventa (Indipendente)
Sottosegretari Luigi Grillo (DC), Florindo D'Aimmo (DC)
Finanze
Ministro Vincenzo Visco (PDS) fino al 4 maggio 1993
Franco Gallo (Indipendente) dal 4 maggio 1993
Sottosegretari Paolo Bruno (PSDI, dal 14 giugno 1993), Antonio Pappalardo
(PSDI, fino al 22 maggio 1993), Stefano De Luca (PLI), Riccardo Triglia
(DC)
Tesoro
Il dicastero accorpa il Ministero delle Partecipazioni Statali in seguito
al Referendum abrogativo del 1993.
Ministro Piero Barucci (DC)
Sottosegretari Paolo De Paoli (PSDI), Piergiovanni Malvestio (DC), Maurizio
Sacconi (PSI), Sergio Coloni (DC)
Difesa
Ministro Fabio Fabbri (PSI)
Sottosegretari Antonio Giagu De Martini (DC), Antonio Patuelli (PLI)
Pubblica Istruzione
Ministro Rosa Iervolino Russo (DC)
Sottosegretari Giuseppe Matulli (DC), Antonio Mario Innamorato (PSI)
Lavori Pubblici
Ministro Francesco Merloni (DC)
Sottosegretari Achille Cutrera (PSI), Pino Pisicchio (DC)
Risorse Agricole, Alimentari e Forestali
Modifica della denominazione del Ministero dell'Agricoltura e Foreste
in seguito al Referendum abrogativo del 1993.
Ministro Alfredo Luigi Diana (DC)
Sottosegretari Pasquale Diglio (PSI)
Trasporti
Soppresso dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 8.
Ministro Raffaele Costa (PLI)
Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
Marina Mercantile
Soppresso dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 8.
Ministro Raffaele Costa (PLI) Ad interim.
Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
Trasporti e Navigazione
Istituito dalla legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, comma 9, per
accorpamento del
Ministero dei Trasporti col Ministero della Marina Mercantile.
Ministro Raffaele Costa (PLI) Dal 1994.
Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Michele Sellitti (PSI)
Poste e Telecomunicazioni
Ministro Maurizio Pagani (PSDI)
Sottosegretari Ombretta Fumagalli Carulli (DC)
Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Paolo Savona (Indipendente) fino al 19 aprile 1994
Paolo Baratta ad interim dal 19 aprile 1994
Sottosegretari Germano De Cinque (DC), Rossella Artioli (PSI)
Sanità
Ministro Maria Pia Garavaglia (DC)
Sottosegretari Nicola Savino (PSI), Publio Fiori (DC)
Commercio con l'Estero
Ministro Paolo Baratta (Indipendente)
Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Gino Giugni (PSI)
Sottosegretari Luciano Azzolini (DC), Sandro Principe (PSI)
Beni Culturali e Ambientali
Ministro Alberto Ronchey (Indipendente)
Turismo e Spettacolo
Ministro Carlo Azeglio Ciampi, ad interim
Ambiente
Ministro Francesco Rutelli (FdV) fino al 4 maggio 1993
Valdo Spini (PSI) dal 4 maggio 1993
Sottosegretari Roberto Formigoni (DC)
Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica
Ministro Luigi Berlinguer (PDS) fino al 4 maggio 1993
Umberto Colombo (Indipendente) dal 4 maggio 1993
Sottosegretari Silvia Costa (DC)
Torna
su
|