Papa
Pio XII
(1939-58)
CECA
(Comunità europea del carbone e dell'acciaio)
«segue da 1951»
1952,
10 agosto, entra in funzione;
11 dicembre, Roma, in occasione dell'incontro della CECA, l'olandese
Beijen propone la creazione del Mec
(Mercato comune europeo).
«segue 1952»
conferenza
di Londra
«segue
da 1948»
1952, con la creazione della CECA (Comunità Europea del carbone
e dell'acciaio) l'Autorità cessa le sue funzioni.
Jugoslavia
1952, 1° gennaio, il governo
jugoslavo comunica di aver svalutato il dinaro da 1 a 6.
BAYER
«segue da
1926»
1952, dopo lo scioglimento della I.G. Farbenindustrie
AG assume una configurazione autonoma dal nome Farbenfabriken
Bayer;
«segue 1967»
Svizzera
1952,
adotta il tallone-oro a parità fissa: la definizione del franco è di
203,226 mg di oro fino.
Il particolare statuto di neutralità assoluta che ha evitato al Paese
gli orrori e le devastazioni di due conflitti mondiali, limita però
i rapporti internazionali che nel dopoguerra regolano l'economia.
Tale è l'importanza del segreto bancario svizzero, una protezione ferrea
derivante da una legge del 1934, che quando gli Alleati pretendono la
restituzione delle ricchezze depositate dai nazisti, lo stato preferisce
versare in unica soluzione 60 milioni di dollari pur di non rivelare
l'identità dei titolari dei depositi.
BASF
(Badische Anilin-und Soda-Fabrik)
«segue da
1938»
1952, ricostituita come società autonoma, la BASF
è oggi uno dei colossi dell'industria chimica europea.
|
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente: Isidoro Bonini
(1950-1955) |
1952
Gennaio
-
|
|
Banche
|
1952
Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca
- Presidente: Eugenio Rosasco
(1946 giu - 1958)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore
generale: E.
Cuccia (1946 giu - 1988)
1952,
VII esercizio (1952 giu - giu 1953)
vengono effettuate cinque operazioni di collocamento azionario
per conto di imprese;
sempre alla ricerca di interlocutori bancari stranieri, c'è
un contatto con J.P. Morgan, ma la
risposta è negativa;
verso la metà dell'anno, anche un approccio con Lazard,
favorito da Ottocaro Weiss, il rappresentante
dalle Assicurazioni Generali a New
York, non dà luogo a svilupppi concreti;
le banche interpellate hanno opposto un rifiuto dietro il quale
si intravedono difficoltà di varia natura:
- la grande cautela con la quale vengono esaminate, dopo gli eventi
bellici che hanno ristretto alle sole transazioni ufficiali fra
governi i rapporti economici internazionali, le proposte di investimenti
diretti in paesi stranieri;
[questa difficoltà riguarda in particolare gli Stati Uniti
che hanno finora operato soprattutto attraverso investimenti pubblici
e sono particolarmente restii a impegnarsi direttamente in affari
finanziari europei];
- le perplessità, con particolare riferimento all'Italia,
nate in primo luogo dalla situazione politica e in particolare
dalla presenza del Pci (Partito comunista italiano);
pesa inoltre nel giudizio sull'Italia la dimensione abnorme dela
presenza pubblica sia nell'industria che nel settore bancario;
queste due condizioni, la seconda forse più della prima,
vengono percepite come una profonda anomalia rispetto alla situazione
di tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale.
Per quanto sia vasta la considerazione personale di cui gode R.
Mattioli nei circoli internazionali, e per quante assicurazioni
possano essere date circa l'autonomia dell'Istituto e il suo modus
operandi tipico di un'impresa privata, si tratta, pur sempre
di un Istituto posseduto da aziende di credito di proprietà
pubblica e dunque sotto il controllo dello Stato, seppure attraverso
lo schermo costituito dall'IRI.
«segue 1953»
Banca
Provinciale Lombarda
1952
dal 1950, l'Italmobiliare
(la finanziaria della Italcementi)
possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C.
Pesenti è così di fatto il vero padrone
della banca.
Banca Popolare
di Vicenza
- Presidente: Angelo
Lampertico, (1950-78)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. R. Brunelli,
. U. Frigo,
. G. Faggionato,
. N. Griso,
. A. Lancerotto,
. A. Lanza,
. U. Marton,
. P. Nizzero,
. A. Pozzan,
. R. Todescato,
- Collegio Sindacale:
. G. Tomba,
. S. Galizzi,
. G. Gasoli,
Direttore generale: Ugo Azzalin
(1948-67)
Ottobre
1°, la Banca stipula con il Ministero
dell'Agricoltura e Foreste e con il Ministero del Tesoro, regolare
convenzione in base alla quale le vengono assegnati 50 Mni per l'esercizio
1952-53 e 50 Mni per l'esercizio 1953-54 destinati al finanziamento
di crediti per l'acquisto di macchine agricole di produzione italiana.
Banca
Cattolica del Veneto
- Presidente
. Massimo Spada
(1947-1983)
- Vice presidente
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi,
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U.
Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma [segretario],
. avv. Vittorino
Veronese,
. ing. Sergio Zanarotti.
- Sindaci effettivi
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor.
- Sindaci supplenti
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.
Comitato direttivo
- Presidente:
. ?,
- Componenti:
. ?,
. ?,
.?.
- Direttore generale .
Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.
1952
Settembre
9, nel verbale del Consiglio di amministrazione
si dà notizia dell'inoltro della domanda da parte della
banca per essere ammessa fra gli istituti che dovrebbero provvedere
alla concessione dei mutui statali per l'acquisto di macchine
agricole, per opere irrigue e "case" rurali.
«segue 1953»
|
GLI ELEFANTI |
SOCIETA' |
Cap. Soc.
[Mni di lire] |
Quotazione di Borsa
(31 dic 1951)
[Mni di lire]
[Fonte «Il Sole»] |
Fatturato
[Mni di lire] |
Dipendenti
(31 dic 1951) |
EDISON |
75.000 |
69.975 |
n.r. |
11.965 |
- CIELI |
16.000 |
|
|
1831 |
- OROBIA |
10.000 |
|
|
1393 |
- Bresciana |
6.000 |
|
|
1332 |
- Emiliana |
5.600 |
|
|
1341 |
- Dinamo |
5.000 |
|
|
622 |
- Ovesticino |
5.000 |
|
|
1179 |
- OEG |
4.500 |
|
|
912 |
- Subalpina |
3.600 |
|
|
777 |
- Esticino |
1.800 |
|
|
557 |
Totale Gruppo |
132.500 |
(oltre 1/10 del capitale ocmlessivo di tuute lspa italiane (1.293
Mdi di lire a fine 1951) |
|
21.909 |
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite
per 67.900 milioni contro i soli 5.750 milioni di azioni a pagamento.
La sua produzione di energia elettrica rappresenta un quarto dell'intera
produzione nazionale. |
FIAT |
36.000 |
43.380 |
170.000 |
65.000
(di cui 52.000 operai) |
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 12.800
milioni contro i soli 22.800 milioni di azioni a pagamento.
La sua produzione di automezzi (1000 unità al giorno) rappresenta
i 5/6 dell'intera produzione nazionale.
Direttamente o indirettamente la società controlla una
settantina di società italiane, ha una ventina di filiali
all'estero e possiede forti partecipazioni in una decina di grandi
società straniere.
A sua volta è controllata dall'IFI
(Istituto Finanziario Industriale) che è la holding
italiana controllata dagli eredi di Giovanni
Agnelli.
Nel 1940 unico possessore dell'intero capitale sociale dell'IFI
era Govanni Agnelli; alla morte di
questi il capitale risulta suddiviso fra i suoi eredi (famiglie
Agnelli e Nasi),
cioè, in quote, presumibilmente eguali, fra dodici azionisti.
Al 31.12.1950 l'IFI ha un capitale
di soli 720 Mni di lire e le partecipazioni sono segnate in 5.154
Mni di lire. |
MONTECATINI |
48.000 |
70.880 |
108.613 |
oltre 50.000 |
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 18.000
milioni contro i 28.700 milioni di azioni a pagamento.
Nell'assemblea del 24 marzo 1952 il cap. soc. è stato aumentato
gratuitamente portandolo a 56 Mdi di lire.
Ha partecipazione in una ventina di società stranere.
|
SNIA Viscosa |
21.000 |
43.575 |
n.r. |
n.r. |
- Cisa Viscosa |
6.050 |
|
|
|
- Cotonificio Olcese |
2.000 |
|
|
|
- Cotonificio Veneziano |
1.000 |
|
|
|
- SIIA (Società idroelettrica) |
2.000 |
|
|
|
- SAICI (in Puglia controlla la Terra
Apuliae con 1500 ettari in corso di bonifica) |
2.000 |
|
|
|
- SNIACE di Madrid |
300 (pesetas) |
|
|
|
- SNIAFA di Buenos Aires |
55 (pesos) |
|
|
|
- Fibra di san Paolo |
55 (cruzeiros) |
|
|
|
- Messico |
|
|
|
|
- Sud-Africa |
|
|
|
|
ecc. |
|
|
|
|
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 15.890
milioni contro i 4.585 milioni di azioni a pagamento.
Direttamente o indirettamente la società controlla una
ventina di società italiane.
Ha molte filiazioni all'estero.
Possiede un pacchetto azionario della Pignone
(cap. 1 miliardo) |
PIRELLI |
14.400 |
23.376 |
n.r. |
n.r. |
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 5.280
milioni contro i 8.820 milioni di azioni a pagamento.
Ha in Italia 13 stabilimenti, una ventina di filiali per la vendita
ed è a capo di un gruppo composto di una ventina di società
(Linoleum, SICE
INCET, Superga, Pirelli
Revere, Pirelli Sapsa, FICE,
Filati Lucidi, ecc..
Insieme alla Michelin, con la quale
si è sempre intesa per evitare la concorrenza, controlla
completamente il mercato dei pneumatici, dei conduttori elettrici
e degli articoli in gomma.
Possiede molti pacchetti azionari di minoranza in molte grandi
società italiane (Edison,
Montecatini, La
Centrale, Bastogi, ecc.).
Gli interventi finanziari della accomandita Pirelli
& C., l'attività delle filiali in Inghilterra,
Spagna, Belgio, Brasile, Argentina, ecc. che fanno tutte capo
alal Pirelli holding
di Basilea consentono alla Pirelli
di allargare sempre più l'intricatissima rete dei suoi
interessi e di diventare una delle maggiori potenze dell'Italia.
Tra i trust italiani, il gruppo Pirelli
è quello che appare maggiormente interessato all'estero.
|
[Ernesto Rossi, Settimo:
Non rubare, Laterza Bari 1953.] |
1952 |
ZUCCHERO |
Luglio
in seguito a contrasti tra i tre maggiori " Baroni
dello zucchero":
. avv. Domenico Borasio ( Eridania),
. ing. Andrea Mario Piaggio ( Italiana
Industria Zuccheri),
. cav. Ilario Montesi ( Montesi).
viene liquidata la SOCIETA'
PRODUTTORI ZUCCHERO e il vecchio cartello
unitario si divide in due tronconi: |
CONSORZIO SACCARIFERO
ITALIANO
[guidato da Eridania
– ca 48% dell'intera produzione nazionale] |
- Eridania |
|
La maggiore società saccarifera italiana: possiede
22 zuccherifici, 7 raffinerie, 6 distillerie, 9 essiccatoi di polpe,
2 bietolerie, 2 eterifici, 2 fabbriche di lievito e 1 jutificio. |
- Oristano |
|
- Saccarifera Lombarda |
|
- Romana |
|
- Sermide |
|
- Volano |
|
UNIONE ZUCCHERIERI
[guidata da Italiana Industria
Zuccheri e da Montesi – ca
39% dell'intera produzione nazionale] |
- Italiana Zuccheri Pontelongo |
|
- Cavarzere |
|
- Spinetta |
|
- Bonora |
|
- Ca' Venier |
|
- Delta Po |
|
- Sadam |
|
Al di fuori delle due grandi, operano altre
12 società minori
[ca 13% dell'intera produzione nazionale] |
Su questo settore, in Italia, dominano incontrastate
le famiglie:
- Acquarone, Cevasco,
Oberti, Stoppani,
Parodi, Musso,
Piaggio, Montesi,
ecc.
Il potere occulto che questi Grandi Baroni esercitano sulla vita
pubblica è dimostrato dai provvedimenti che riescono continuamente
ad ottenere, o a fare insabbiare, in difesa dei loro particolari
interessi. |
[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
1952 |
POLIGRAFICI
«IL RESTO DEL CARLINO» |
[cap. L. 636.152.000, diviso in azioni da mille lire
ciascuna.]
- Presidente: avv. Giorgo Barbieri
(? -?) – [109.280 azioni]
[Pure presidente dell'Associazione Industriali di Bologna, uomo
di fiducia dell'Eridania per tutti
gli affari giornalistici, nominato cavaliere del lavoro dal presidnete
Gronchi (nonostante che l'Associazione
Nazionale dei Cavalieri del Lavoro non l'abbia portato nella rosa
dei candidati). Possiede 109.280 azioni]
- Vicepresidente: comm. Oscar Maestro
(? -?) – [69.172 azioni]
[Sedicente esperto in pubblicità commericale.]
[Oscar Maestro: proprietario,
assieme al fratello Guido Maestro,
della SICAP che dal
dopoguerra al 31 dicembre 1956 ha avuto in gestione la pubblicità
del «Carlino» (ex «Giornale dell'Emilia»),
del «Carlino Sera» e dello «Stadio», e anche
la gestione della pubblicità della «Nazione»
e della «Nazione Sera» fino al maggio 1955.
Poiché la SICAP non ha aveva
né capitali né personale né attrezzatura adeguata,
è evidente che questi contratti sono stati formati dalle
società editrici dei giornali solo per consentire alla SICAP
di svolgere un'azione di disturbo nei confronti della grande organizzazione
pubblicitaria internazionale, la SPI,
che nel mezzo secolo precedente la guerra aveva gestito anche la
pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze.
Infatti, dopo un anno di vita della SICAM,
il comm. Oscar Maestro offre alla SPI
di rilevare le azioni della sua società, insieme ai contratti
che essa aveva conclusi.
Per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso la SPI
consente alla proposta, pagando al comm. Oscar
Maestro diverse decine di milioni e impegnandosi a dargli
una provvigione del 5% sul reddito pubblicitario lordo dei giornali.
Il comm. Oscar Maestro promette in
cambio di adoperarsi per far mantenere regolarmente in vita i contratti
fino al termine stabilito e per farli rinnovare alla scadenza di
tale termine; in più il comm. Oscar
Maestro si impegna ad astenersi dal concorrere, sia direttamente
che per l'interposta persona, agli appalti per le nuove aggiudicazioni.
Dal principio del 1949 al 1955 la gestione della SPI
triplica gli introiti per pubblicità dei giornali di Bologna
e di Firenze e corrispondentemente triplica la provvigione al comm.
Oscar Maestro che così viene
ad intascare diversi milioni di lire al mese senza far nulla.
Oltre a ripetere, alla scadenza dei contratti di gestione di pubblicità,
il gioco che gli era così ben riuscito nel 1947, si fa dare
dalla Poligrafici «Il Resto del Carlino
l'incarico di rappresentarla in tutti i suoi rapporti con la SPI.]
|
1952
oltre ad avere la proprietà dei giornali:
- «Il Resto del Carlino»
[130-150 mila copie, diffuso in Emilia, Veneto e Marche],
- «Carlino Sera»,
è proprietaria, attraverso la Società
editrice «La Nazione» dei giornali:
- «La Nazione»
[110-120 mila copie, diffuso in Toscana e Marche],
- «Nazione Sera»,
- «Tirreno»
[ca 30 mila copie, diffuso in provincia di Livorno],
- «Stadio»
[ca 60.000 copie, diffuso in tutta Italia].
Dello stesso gruppo della società Poligrafici
«Il Resto del Carlino» fanno parte le società:
- Nuova Editrice Emiliana (cap.
L. 9.387.500) e
- Nuova Editrice Emiliana e C.
(cap. L. 10 Mni),
costituite solo per ragioni di rappresentanza giuridica e di
accertamenti fiscali.
Luglio
4, in una lettera (prodotta dalla SPI
in una vertenza giudiziaria) l'avv. Giorgo
Barbieri, dopo aver avvertito che ha dato questo incarico
di fiducia al comm. Oscar Maestro,
aggiunge:
«Pertanto d'ora in avanti, ripetiamo,
qualsiasi richiesta di prezzi, condizioni, ecc. dovrà
essere fatta a lui direttamente, che, inoltre, effettuerà
anche i controlli che ci siamo riservati contrattualmente».
Il comm. Oscar Maestro diventa
quindi controllore di quella stessa società di pubblicità
che gli paga la provvigione.
Dicembre
3, nella sua posizione di fiduciario della Poligrafici
«Il Resto del Carlino» il comm. Oscar
Maestro chiede a un collegio arbitrale, previsto nei
contratti firmati nel 1947, di essere svincolato dall'impegno
di non concorrenza.
|
|
[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
COMPAGNIA
MEDITERRANEA |
1952
Nasce questa società di assicurazione con un capitale
di 1 milione di lire per trarre profitto da una convenzione
conclusa con l'EAM (Ente Autotrasporto Merci).
- Presidente:
. conte ing. dr. Adriano Tournon,
ex senatore del Regno, presidente dell'Istituto
Bancario Piemontese;
- Vice presidente:
. avv. Piero Alessio, vice presidente
dell'Istituto Bancario Piemontese;
- Membri del CdA:
. dr. Luigi Pagani, nipote dell'on.
Gronchi;
. ecc.
- Direttore generale:
. Adriano Stramignoni (? -?)
[troppo noto!!!]
L'EAM (Ente Autotrasporto Merci), uno degli
enti più misteriosi fra i numerosi statali superflui, molte
volte sopravvissuto ai provvedimenti con i qauli i minsitri dei
trasporti l'hanno messo in liquidazone, ha permesso alla COMPAGNIA
MEDITERRANEA di far contratti di assicurazione
«responsabilità cvile auto»
con uno sconto del 49% sulle tariffe correnti, riconsciute dall'ANIA.
|
[Ernesto Rossi, I
nostri quattrini, Laterza Bari
1964.] |
FRANCO TOSI |
Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.
- Presidente:
. rag. Mario
Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie
e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del
Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).
|
1952
Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la
società ha provveduto alla concentrazione del complesso
aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello
stesso nella Società Cantieri
Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando
la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative
del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre
riprese: 1949, 1950 e 1952).
Maggio
28, nella relazione all'assemblea, gli amministratori
della Franco Tosi molto più
prudentemente dichiarano che la diminuzione, risultante in bilancio,
dell'importo complessivo dei «titoli
di proprietà e partecipazione» (passati
da 331 milioni a 263 milioni) «dipende
quasi esclusivamente (?) dal residuo
pacchetto della Cantieri
Navali di Taranto SpA e dall'aumento
del capitale della nostra Società
Immobiliare Baccaccio».
[Così, mettendo in una sola cifra di 69 milioni, il risultato
di una somma e di una sottrazione, non danno alcuna informazione
sul prezzo al quale è stata ceduta la seconda metà
del pacchetto azionario.]
Luglio
8, dopo aver completato la vendita dell'intero
pacchetto azionario della Cantieri
Navali di Taranto SpA il suo capitale sociale viene
svalutato da 500 a 300 milioni di lire.
[Ma allora, se non e stato il FIM,
chi ci ha rimesso questi 200 milioni?]
|
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini,
Laterza Bari 1964.] |
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
- Presidente: R.E.
Gross (1934-56) |
1952
L'esplosione della prima "bomba all'idrogeno"
provoca dapprima nuove preoccupazioni all'industria aerospaziale,
nel timore che essa possa ridurre il bisogno di armi "convenzionali".
[Parola usata per la prima volta, nel suo nuovo significato, nella
«New York Herald Tribune», subito dopo l'esplosione
della bomba.]
In conseguenza dello sviluppo della bomba H
e della preoccupazione suscitata dal deterrente nucleare, il Ministero
della difesa inglese propone di concentrare gli sforzi sui razzi
e sui missili teleguidati; i progetti di nuovi aerei vengono così
annullati e l'industria aeronautica viene minata.
Grandi speranze sono ora riposte nel razzo britannico Blue
Streak.
«segue 1953»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
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|
Confindustria: presidente Angelo Costa.
Gennaio,
Febbraio
7, nella seduta al Senato vengono discussi gli artt.
7 e 8 del disegno
di legge 11 marzo 1949 n. 317 (presentato dall'on. Gaetano
Pieraccini, socialista, ed ora molto modificato):
- l'art. 7 conferma l'obbligo per
le forze armate di acquistare i medicinali dello Stato,
- l'art. 8 «autorizza»
gli enti ed istituti di assistenza sanitaria e di beneficenza ad approvvigionarsi
direttamente dei medicinali prodotti dallo Stato, nei limiti dei loro
fabbisogni, «con proibizione assoluta di vendita
al pubblico e distribuzione in uso domiciliare».
[L'art 8 riduce il feudale privilegio
dei farmacisti, riconosciuto dall'art,. 46
del regolamento 20 settembre 1938,
n. 1.706, che obbliga i produttori e i grossisti a vendere i
medicinali solo alle farmacie regolarmente autorizzate.]
Dopo vari interventi ed emendamenti esce il testo definitivo: non contiene
più l'obbligo per le forze armate di rifornirsi per i medicinali
presso l'azienda statale (notevole passo indietro in favore dei produttori,
rispetto alla legislazione vigente) e stabilisce che dovranno passare
attraverso le farmacie private anche tutti i medicinali di Stato distribuiti
gratuitamente ai poveri (caricando così sugli enti di assistenza
e di beneficenza un onere completamente ingiustificato.
[Alla fine, il decreto n. 317, approvato a grandissima
maggioranza del Senato il 4 marzo 1952, non arriverà neppure in
discussione alla Camera, inumato furtivamente nei capaci archivi di Palazzo
Madama.
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini,
Laterza Bari 1964.] ]
Marzo
12, nella seduta alla Camera l'on. Cuttitta,
del gruppo monarchico, presenta un ordine del giorno per invitare il governo:
«ad abolire il Monopolio banane,
mantenendo in vita, ove ne sia riconosciuta l'opportunità, una
organizzazione tecnica che, senza voler conseguire lucro alcuno in favore
dello Stato, si adoperi per incrementare le coltivazioni del prodotto
bananiero, somalo, facilitandone il trasporto in Italia, l'immissione
al consumo nazionale a prezzi assolutamente minimi, e la eventuale esportazione
nei paesi europei».
Il Senato approva l'adesione dell'Italia alla Ceca.
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
a Ischia si avviano i colloqui italo-americani per gli aiuti
militari e le commesse degli Stati Uniti alle industrie italiane.
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
«Il
Sole»
«segue
da 1946»
1952, dall'INA la proprietà passa
alla Confindustria;
«segue 1965»
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