– Emma
BONINO
(Bra, 9 marzo 1948)
donna politica italiana, una delle figure più importanti del
radicalismo liberale italiano dell'età repubblicana;
Esponente dei seguenti partiti:
- (1975-1989) - PR (Partito Radicale),
- (1994-2001) - LBP (Lista Bonino Pannella),
- (2001-2005) - RI (Radicali Italiani)
- (2005-2007) - RnP (Rosa nel Pugno)
- (dal 2007) - RI (Radicali Italiani).
laureata in lingue e letterature straniere, docente universitaria;
[Secondogenita di Filippo
Bonino e Catterina Barge.
Ha avuto due relazioni con i militanti radicali Marcello
Crivellini e Roberto Cicciomessere.
Lei, comunque, non parla mai volentieri della propria vita personale;
ha rivelato nel 2006 che negli anni settanta ha avuto in affidamento
due bambine, Aurora e
Rugiada.
Vive da anni in una casa nel quartiere romano Trastevere.]
Legislatura VII (fino al 20.12.1978), VIII, IX (dal 5.12.1986), X (dal
10.7.1990), XI, XII (fino al 24.01.1995), XV
Gruppo
Radicale (dalla VII alla XI)
Forza Italia (XII)
Socialisti e Radicali-RnP (XV)
Coalizione
Polo delle libertà (XII)
L'Unione (XV)
Circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone (VII, VIII)
Torino-Novara-Vercelli (XI)
Veneto 2 (XV)
Collegio Padova - Selvazzano Dentro (XII)
Vive i suoi primi anni in una fattoria nelle campagne di Bra, vicino
a Cuneo in Piemonte.
1954
la famiglia lascia l'azienda agricola e si trasferisce a Bra dove il
padre inizia un commercio di legname, raggiungendo presto una buona
stabilità economica;
1967
dopo aver ottenuto la maturità classica al liceo Gandino della
sua città, si sposta a Milano per frequentare il corso di Lingue
e letteratura moderna presso l'Università Bocconi;
1968
5 giugno, elezioni politiche (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag
1972);
giugno-dicembre 1968 (II "governo
Leone");
dicembre-luglio 1969 (I "governo
Rumor");
1969
agosto-febbraio 1970 (II "governo
Rumor");
1970
27 marzo-6 luglio (III "governo
Rumor");
agosto-gennaio 1972 ("governo
Colombo");
1972
17-26 febbraio 1972 (I "governo
Andreotti");
25 maggio, elezioni politiche (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug
1976);
giugno-giugno 1973 (II "governo
Andreotti");
si laurea all'Università Bocconi di Milano;
[Con una tesi sull'autobiografia di Malcolm
X.]
1973
luglio-marzo 1974 (IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-3 ottobre (V "governo
Rumor");
novembre-gennaio 1976 (IV "governo
Moro");
1975
dopo aver fondato (con A.
Faccio) il CISA (Centro d'informazione sulla
sterilizzazione e sull'aborto), si autoconsegna per il delitto di procurato
aborto…
entra così in politica…
1976
12 febbraio-30 aprile (V "governo
Moro");
il Partito Radicale si presenta per la prima volta
alle elezioni politiche;
5 luglio, eletta per la prima volta deputato
(VII Legislatura – 1976 lug-19 giu 1979) per il Partito Radicale,
nel collegio di Roma;
[Capolista alla Camera in molte circoscrizioni viene
eletta a soli 28 anni, assieme ad altri tre radicali (Marco
Pannella, Mauro Mellini ed Adele
Faccio).]
luglio-gennaio 1978 (III "governo
Andreotti");
Fino al 20 dicembre 1978. Dimissioni accettate.
segretario (1976-78) del PR (Partito
Radicale);
1978
marzo-gennaio 1979 (IV "governo
Andreotti");
25 giugno, a seguito delle rivelazioni di un'inchiesta giornalistica
clamorosa, il Presidente della Repubblica Giovanni
Leone è costretto alle dimissioni perché gravemente
sospetto di corruzione;
[Ella è una tra i principali soggetti collaboratori
di questa campagna, ma poi ritorna sulle sue posizioni.
In occasione del novantesimo compleanno di Giovanni
Leone, festeggiato al Senato nel 1998, ella vorrà incontrarlo
personalmente per consegnargli una lettera di scuse per le accuse rivoltegli
in quegli anni.]
1979
20-31 marzo (V "governo
Andreotti");
20 giugno, rieletta deputato (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11
lug 1983) per il Partito Radicale;
agosto-marzo 1980 (I "governo
Cossiga");
eletta al Parlamento Europeo è vicepresidente del gruppo parlamentare
radicale;
1980
4 aprile-27 settembre (II "governo
Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo
Forlani");
oltre a promuovere diverse campagne per i referendum e per i diritti
civili nell'Europa dell'Est, comincia a lavorare per l'istituzione di
una Corte penale Internazionale;
1981
giugno-agosto 1982 (I "governo
Spadolini");
promuove un appello contro lo sterminio per fame e contribuisce a fondare
l’associazione Food and Disarmement International;
1982
23 agosto-13 novembre (II "governo
Spadolini");
dicembre-aprile 1983 (V "governo
Fanfani);
1983
12 luglio, rieletta deputato (IX Legislatura – 1983 12 lug-1
lug 1987) per il Partito Radicale;
agosto-giugno 1986 (I "governo
Craxi");
Fino al 10 agosto 1983. Dimissioni accettate.
(dal 5 dicembre 1986)
1986
agosto-marzo 1987 (II "governo
Craxi");
subentra in parlamento a Marco Pannella;
come segretaria del Food and Disarmement International,
organizza un Convegno Internazionale che lancia il "Manifesto dei
Capi di Stato contro lo sterminio per fame e in difesa del diritto alla
vita e della vita del diritto";
nello stesso anno, in occasione di un incontro ufficiale con Giovanni
Paolo II, illustra in Vaticano le iniziative per combattere la
fame;
1987
gennaio, manifesta a Varsavia contro la dittatura comunista del
gen. Jaruzelski e in favore di Solidarnosc;
viene arrestata ed espulsa dalla Polonia;
17 aprile-luglio (VI "governo
Fanfani);
2 luglio, rieletta deputato (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr
1992) per il Partito Radicale nel collegio ROMA;
luglio-marzo 1988 ("governo
Goria");
(dal 10 luglio 1990)
1988
aprile-luglio 1989 ("governo
De Mita");
1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo
Andreotti");
Eletta nel collegio NAPOLI
Proclamata il 10 luglio 1990
Elezione convalidata il 12 febbraio 1991
Nel 1989 diviene presidente del Partito Radicale Transnazionale, carica
che ricopre fino al 1993.
1990
novembre, per denunciare la legge degli USA che richiede la prescrizione
medica per la vendita di siringhe, si fa arrestare a New York, città
in cui si trovano 175.000 tossicodipendenti, mentre distribuisce siringhe
sterili;
1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo
Andreotti");
maggio, è la prima firmataria di una mozione che, dopo
essere stata approvata dalla Camera dei deputati, impegna il governo
ad impedire la proliferazione delle armi non convenzionali e in particolare
delle mine antiuomo;
1992
23 aprile, rieletta deputato (XI Legislatura – 1992 23 apr-14
apr 1994) per il Partito Radicale nel collegio ROMA;
giugno-aprile 1993 (I "governo
Amato");
1993
aprile-aprile 1994 ("governo
Ciampi");
promuove una campagna a favore dell'istituzione del Tribunale Penale
Internazionale per l'ex-Jugoslavia, consegnando al Segretario Generale
delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali un
appello firmato da 25.000 persone in tutto il mondo;
è tra le persone che fondano "Non c’è Pace
Senza Giustizia";
[Con tale associazione si dà l’obiettivo di sostenere
l’attività del Tribunale ad hoc sulla ex Jugoslavia e di promuovere
la creazione di una Corte Penale Internazionale permanente, competente
ad accertare e giudicare nel mondo intero “i crimini contro l’umanità,
crimini di guerra e genocidio”.]
incontra il Dalai Lama e con lui tiene una conferenza
stampa per il lancio di una mobilitazione per i diritti e la libertà
del popolo tibetano e per la democrazia in Cina;
segretario del Partito radicale transnazionale;
1994
15 aprile, rieletta deputato (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8
mag 1996) nella lista Lega Nord (lista dei Riformatori
aderenti al Polo delle libertà), nel
collegio 14 - Padova - Selvazzano Dentro, Veneto VII (VENETO 1);
21 aprile, entra a far parte del gruppo parlamentare di Forza
Italia;
10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo
Berlusconi");
rappresentante italiana all'Onu presso il Tribunale permanente per
i crimini contro l'umanità;
viene nominata capo della delegazione del Governo Italiano all'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite per l'iniziativa della "Moratoria
sulla Pena di morte".
1995
gennaio, viene indicata dal I "governo
Berlusconi"come Commissaria Europea;
23 gennaio–12 settembre 1999, nominata Commissario europeo
per gli aiuti umanitari e per la tutela dei consumatori;
[Le vengono assegnati i portafogli della politica dei
consumatori, della politica della pesca e dell’ECHO
(European Community Humanitarian Office – Ufficio Europeo per
l’Aiuto Umanitario d’Urgenza).]
24 gennaio, lascia il parlamento italiano per la nomina a commissario
europeo;
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
26 gennaio, quarantotto ore dopo il suo insediamento, parte
per l'ex Jugoslavia, recandosi a Sarajevo e a Mostar;
[Primo membro della Commissione europea a mettere
piede in Bosnia dall'inizio della guerra, con la volontà
di denunciare l'impotenza dell'Europa e il disinteresse dell'ONU dinanzi
al protrarsi del conflitto e all'allargarsi della "pulizia etnica".
In un articolo per il Corriere della Sera scrive:
«Può sembrare paradossale, certamente
amaro se “da convinta nonviolenta quale sono da sempre” mi ritrovo a
condividere, se non addirittura a invocare, l'uso della forza da parte
della comunità internazionale per mettere fine ai crimini contro
l'umanità che vengono impunemente perpetrati in un angolo d'Europa
chiamato Bosnia. Sia chiaro: non sono pacifista, non sono per la pace
ad ogni costo, soprattutto quando il costo è qualcun altro a
pagarlo e a questo prezzo. Sono, invece, per la supremazia del diritto
ad ogni costo, ed è amaro doversi arrendere all'evidenza che
esistono circostanze storiche in cui la difesa della legalità
non può essere affidata, ancorché temporaneamente, che
all'uso delle armi. »
In ogni caso il suo schierarsi a favore dell'intervento militare in
Kosovo le alienerà il supporto di parte del mondo nonviolento
e pacifista.]
febbraio, dopo che un peschereccio spagnolo viene intercettato
a cannonate dalla marina militare canadese e sequestrato con l'intero
equipaggio, accusa il Canada di "un atto
di pirateria internazionale".
In seguito, in quanto responsabile dell'ECHO,
promuove e guida diverse missioni umanitarie. La sua gestione della
struttura non è esente da critiche (vedi più avanti).
1996
9 maggio, elezioni politiche (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29
mag 2001);
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
è eletta "personalità dell'anno dell'UE";
All'indomani del genocidio in Ruanda, compie diversi
viaggi nella regione dei Grandi Laghi in Africa per sostenere il diritto
dei profughi all'assistenza umanitaria, per ribadire l'impegno finanziario
dell'Europa e per invocare, invano, un intervento politico urgente da
parte dell'ONU o delle grandi potenze.
Nello stesso periodo visita la Somalia un paese oramai
allo stremo e nuovamente in mano ai signori della guerra durante il
quale il suo convoglio subisce un attacco armato da parte dei guerriglieri
di Aidid.
Subito dopo si reca nel Sudan, sfidando l’embargo imposto
dal regime di Khartoum, allo scopo di riaprire il corridoio umanitario
per le vittime di una crisi ‘dimenticata’, fra il Nord ed il Sud del
paese.
1997
Svolge una missione nel Kurdistan iracheno, paese
colpito dalle sanzioni economiche, e in Afghanistan
dove si reca per denunciare il regime dei Talebani.
Qui viene arrestata e finisce in carcere per alcune ore dalla "milizia
per la repressione del vizio e la promozione della virtù"
assieme alla sua delegazione.
Le reazioni furono durissime: il vicesegretario del Consiglio d'Europa,
Hans Khristian Krueger definisce il suo
arresto "scandaloso e intollerabile"
e il ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel
addirittura "infame".
Di rientro da Kabul, decide di lanciare la campagna ‘Un fiore
per le donne di Kabul’ contro ogni discriminazione e per consentire
l’accesso agli aiuti umanitari da parte delle donne afghane.
Essendone tra le principali promotrici, firma, per conto della Commissione
europea, la "Convenzione di Ottawa" contro
le mine antiuomo.
1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
È particolarmente attiva nella mediazione della crisi
in Guinea Bissau, come pure nel monitorare l’intervento umanitario
in Sierra Leone e nel Kosovo, prima e dopo l’intervento della NATO nel
1999.
14-17 maggio, partecipa alla riunione annuale del Gruppo
Bilderberg che ha luogo a Turnberry, Scozia;
giugno, guida la delegazione della Commissione europea alla
conferenza internazionale di Roma per la Corte penale internazionale,
contribuendo ad ottenere, dopo una lunga negoziazione, le 60 firme necessarie
alla ratifica, nonostante l'opposizione degli USA;
scrive con Marco Pannella una lettera di
scuse all'ex Presidente della Repubblica Giovanni
Leone per scusarsi riguardo ai duri attacchi politici fatti dai
Radicali vent'anni prima;
dopo la fine del mandato da commissario torna alla politica nazionale,
ma continua ad esprimersi su argomenti europei;
critica fortemente l'operato dell'alto commissario delle Nazioni Unite
per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine, Pino
Arlacchi;
[Il "piano Arlacchi" prevede
sia sussidi agli agricoltori in cambio della riconversione delle piantagioni
di sostanze illegali, sia la promozione dell'istruzione nell'uso di
altre colture, ed in generale interventi tesi a diminuire la dipendenza
dei contadini dai signori della guerra.]
ella lo accusa inoltre di trattare con il regime dei talebani di Kabul
in cambio del loro impegno a cessare la coltivazione di papaveri da
oppio nella zona meridionale del Paese;
13 febbraio, su questa questione il Parlamento Europeo adotta
all'unanimità una risoluzione in cui, oltre a reiterare la sua
ferma condanna del regime dei talebani, esprime preoccupazione per l'accordo
concluso dall'UNDCP di Pino Arlacchi
con i talebani, e chiede di sospendere tutti i programmi di cooperazione
con loro;
[Pino Arlacchi quindi risponde
con una lettera inviata al presidente della Commissione europea Jacques
Santer chiedendo di prendere sanzioni contro di lei che si è
schierata così apertamente contro il suo operato;
per tutta risposta Jacques Santer la difende
sottolineando anche come la giustificazione addotta da Pino
Arlacchi, che sostiene che l'accordo da lui siglato in Afghanistan
servirà a "consentire allo staff dell'ONU di lavorare nelle
zone di produzione della droga", sia quantomeno azzardata, poiché
poco dopo tutte le agenzie dell'ONU, compresa l'Undcp,
si devono ritirare dall'Afghanistan meridionale (dopo che un funzionario
è stato aggredito da un dignitario talebano): "questo
dimostra – aggiunge Jacques Santer
– , se necessario, che non vi
è nulla di insultante nel sollevare dubbi sulla sostenibilità
dei programmi finanziati dall'ONU".
In seguito, nel 2001 il parlamento europeo ridurrà di 2/3 il
finanziamento del fondo contro la droga gestito da Pino
Arlacchi, con una decisione legata alla presunta mala gestione
del Fondo e alla richiesta di revisione dei meccanismi di funzionamento
del Fondo stesso. Da quel momento, con l'inizio della guerra in corso
in Afghanistan la produzione di droga crescerà costantemente.]
1999
15 marzo, assieme al resto della "Commissione Santer",
si dimette, per le accuse di frode e malgestione nei confronti del commissario
Edith Cresson, che, rifiutandosi di dimettersi,
costringe l'intera Commissione a una dimissione collettiva;
[Il rapporto dei "saggi", tuttavia, contiene
critiche al comportamento di numerosi commissari, inclusa anche lei.
Le accuse a lei e al suo predecessore ricadono in cinque aree:
- Dipendenza della Commissione da consulenti esterni per l'esecuzione
dei compiti di ECHO e i problemi da essa derivanti
nel caso in questione.
- Ritardi della Commissione nell'affrontare i problemi connessi con
ECHO.
- Interventi dei Commissari e dei loro gabinetti per alterare il corso
delle indagini.
- Mancata informazione del Parlamento europeo.
- Possibili favoritismi nell'ambito delle attività di ECHO.
In effetti la situazione del personale tornerà poi alla normalità
pochi mesi dopo l'incarico a lei assegnato, quando nuovo personale viene
regolarmente integrato, mentre per gli altri punti la sua gestione non
ha fatto nulla.]
giugno, partecipa alle elezioni europee con una lista del Partito
radicale che portava il suo nome e ottiene uno storico 8,5%
dei voti, diventando la quarta forza politica nazionale;
[Tale risultato non sarà mai più raggiunto
in seguito.]
dicembre-aprile 2000, (II "governo
D'Alema");
2000
aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
giugno, presenta una proposta di risoluzione che denuncia la
crudele pratica (in una trentina di paesi africani e mediorientali ma
anche fra le comunità immigrate in Europa) delle mutilazioni
genitali femminili praticata in alcuni paesi africani e in parte dell'Egitto
ma anche fra le comunità immigrate in Europa;
ottobre, è al centro di alcune polemiche per l'utilizzo
massiccio di messaggi di posta elettronica e SMS non desiderati a fini
promozionali, con una campagna di spam ripetuta in diverse occasioni
fino a quando, nel febbraio 2001, un pronunciamento dell'Autorità
Garante per la Privacy chiarirà che la pratica con cui sono stati
raccolti ed utilizzati gli indirizzi di posta è illegale;
2001
30 maggio, elezioni politiche (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27
apr 2006);
11 giugno-23 aprile 2005 (II "governo
Berlusconi");
dicembre, in seguito all'insuccesso della sua lista alle elezioni
politiche italiane, si trasferisce al Cairo con l'obiettivo di studiare
la lingua e la cultura araba;
2002
novembre, in rappresentanza del governo italiano,
partecipa a Seoul alla seconda conferenza ministeriale della “Community
of Democracies”, un’unione di Stati che si sono dati l’obiettivo di
lavorare per la creazione di una “Organizzazione Mondiale della Democrazia”,
al fine di rafforzare le libertà civili e politiche nel mondo;
2003
marzo, inaugura una rassegna quotidiana di stampa
araba, in onda su «Radio Radicale»;
nello stesso periodo inaugura la campagna contro le mutilazioni genitali
femminili, intitolata “StopFgm”, per dare appoggio e visibilità
internazionali alla lotta combattuta da decenni dalle donne africane;
2004
gennaio, organizza a Sana'a, con l'organizzazione
non governativa "Non c'è Pace Senza Giustizia", la
prima “Conferenza Intergovernativa Regionale su Democrazia, Diritti
Umani e sul ruolo della Corte Penale Internazionale”, un'assoluta novità
per un paese arabo;
rieletta al Parlamento Europeo per la Lista Bonino,
si iscrive al gruppo dell'Alleanza dei Democratici e Liberali
per l'Europa;
2005
23 aprile–17 maggio 2006 (III "governo
Berlusconi");
torna in Afghanistan in veste ufficiale, questa volta come Capo delegazione
della Missione degli osservatori elettorali dell’Unione europea alle
elezioni parlamentari e provinciali;
rimane membro (fino al 2006) della:
- Commissione per gli affari esteri;
- Commissione per i bilanci;
- Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
- Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Turchia;
- Delegazione all'Assemblea parlamentare Euromediterranea;
nonché vicepresidente della Delegazione per le relazioni con
i paesi del Mashreq;
2006
dopo un decennio trascorso con posizioni inizialmente vicine alla Casa
delle Libertà, pur con molti distinguo, e poi di opposizione
a entrambi i poli, alle prossime elezioni politiche si presenta con
la lista della Rosa nel pugno, un nuovo partito nato
dall'unione di Radicali Italiani e Socialisti
Democratici Italiani di Enrico Boselli;
28 aprile, eletta deputato (XV Legislatura – 2006 28 apr-28
apr 2008) per la lista Rosa nel Pugno, nella circoscrizione
VIII (VENETO 2);
[Il nuovo partito ottiene un deludente 2,6%, una percentuale
largamente inferiore alla somma degli elettorati attribuibili a Radicali
Italiani e Socialisti Democratici Italiani,
ma sufficiente a eleggere 18 parlamentari, tra cui anche lei, che così
rientra nel Parlamento Italiano dopo 12 anni.
Proclamata il 21 aprile, il 27 aprile opta per il Parlamento Italiano,
dimettendosi da quello Europeo.
Il 29 cessa dal mandato parlamentare europeo.
Iscritta ai gruppi parlamentari:
- MISTO (non iscritta ad alcuna componente) dal 3 maggio 2006 al 4 maggio
2006,
- MISTO (La Rosa nel Pugno) dal 4 maggio 2006 al 18
maggio 2006,
- Socialisti e Radicali-Rosa nel Pugno [già
- La Rosa nel Pugno fino al 18 dicembre 2007] dal 18
maggio 2006 al 28 aprile 2008.
Cessata dal mandato parlamentare il 28 aprile 2008.
Nei giorni immediatamente precedenti alla formazione del nuovo governo,
chiede l'incarico di ministra della difesa, che inizialmente sembra
destinato a Clemente Mastella, al quale
viene invece assegnato il dicastero della Giustizia.]
17 maggio-7 maggio 2008, ministro per il Commercio internazionale
(II "governo
Prodi");
[Per la prima volta nella storia un esponente
radicale diventa ministro.]
18 maggio-7 maggio 2008, ministro (senza portafoglio)
per le Politiche europee;
[Per la prima volta nella storia un esponente
radicale diventa ministro.]
In occasione delle elezioni amministrative dello stesso anno, si candida
come capolista della Rosa nel Pugno a Roma, nella coalizione
che sostiene la candidatura del sindaco Walter
Veltroni.
2007
5 marzo, la Rosa nel Pugno ribadisce
la sua convinzione dell'inutilità di quella parte della strategia
di Pino Arlacchi che prevede di pagare
i contadini per aiutarli ad abbandonare l'oppio per passare ad altre
colture, e rilancia proponendo (con l'appoggio di altre forze politiche)
che il governo italiano avvii un programma sperimentale per l'acquisto
dell'oppio afgano, per utilizzarlo nella produzione di farmaci per la
terapia del dolore;
2008
13-14 aprile, elezioni politiche;
29 aprile, eletta senatrice (XVI Legislatura –
2008 29 apr-14 mar 2013) come capolista del PD (Partito
Democratico), Circoscrizione Piemonte I;
[Per il partito dei Radicali Italiani
(Delegazione Radicale nel PD), Coalizione PD-IdV,
in base ad un accordo fra democratici e Radicali, all'interno della
delegazione Radicale nel PD.]
6 maggio-14 marzo 2013, eletta vicepresidente del Senato;
[Con 107 voti a favore.]
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo
Berlusconi");
2009
promuove un'importante campagna per l'equiparazione
e l'innalzamento dell'età minima pensionabile delle donne a quella
degli uomini in Italia;
marzo, per questa campagna cura e pubblica un libro sull'innalzamento
e l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne:
Pensionata sarà lei - Le donne, la parità e la crisi
economica (2009, Rubbettino editore)
La campagna si concluderà positivamente, portando il recepimento
l'equiparazione dell'età pensionabile femminile a quella maschile
nella "riforma Fornero" del 2012.
2010
gennaio, lancia la propria candidatura alla presidenza
della Regione Lazio, appoggiata dai Radicali e solo
successivamente appoggiata anche dal PD (Partito Democratico)
e altri partiti di centro-sinistra;
[Le elezioni la vedono sconfitta per 2,8 punti percentuali
dalla candidata del Popolo della Libertà Renata
Polverini: secondo la legge, lei avrebbe diritto a sedere nel
Consiglio Regionale del Lazio, ma decide di rinunciare per mantenere
il seggio al Senato della Repubblica.]
2011
ottobre, firma la lettera promossa da George
Soros in favore di un rafforzamento dell'Unione europea nella
crisi dell'euro;
16 novembre-28 aprile 2013 ("governo
Monti");
29 novembre, Concita De Gregorio
dichiara che l'uscita di Gianfranco Fini
dal PDL è stata il risultato di una trattativa
con la dirigenza nazionale del PD, che avrebbe "sabotato"
la sua candidatura a governatore del Lazio per rafforzare la fazione
finiana dentro il PDL. Ciò per poi far cadere
il Governo guidato da Silvio Berlusconi
e sostituirlo con un Governo sostenuto dal Terzo Polo e dal centrosinistra.
Tale rivelazione solleva molte polemiche nel mondo politico
italiano.
2012
-
2013
febbraio, in vista della scadenza del mandato di Giorgio
Napolitano, riemerge il suo nome come possibile Presidente della
Repubblica, sostenuta dallo stesso Presidente del Consiglio Mario
Monti;
[Nello stesso periodo ottiene l'appoggio di:
. Furio Colombo,
. Mara Carfagna, ex ministro del PDL,
. Ivan Scalfarotto, vicepresidente del
PD,
. Benedetto Della Vedova, senatore finiano
eletto con Scelta Civica,
. Massimo Garavaglia, senatore leghista.]
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25
feb-…);
[Candidata nella lista di scopo "Amnistia
e Libertà", non viene rieletta.]
14 aprile, il Partito Socialista la propone
ufficialmente come suo candidato alla Presidenza della Repubblica con
una lettera del Segretario Riccardo Nencini ai
grandi elettori, mentre il Movimento 5 stelle la include
tra le sue candidature alle consultazioni cosiddette "quirinarie".
[Un sondaggio di Ipr Marketing
del 4 aprile 2013 dà lei al 32% di preferenze, contro il 26%
di Mario Draghi e il 19% di Stefano
Rodotà.
È prima anche nel sondaggio SWG del
5 aprile e in quelli lanciati a riguardo da «L'Espresso»,
«Corriere della Sera» e «Il Sole 24 Ore».
Favorita anche dai Bookmaker, che a pochi
giorni dalla elezione la danno a 2.50 (seguita da Mario
Monti a 3.20 e Romano Prodi a 3.80.
Nasce nel contempo un comitato "Emma Bonino Presidente" sul
web, che ottiene le adesioni di importanti nomi del mondo della cultura
e dello spettacolo (come Sergio Castellitto,
Margherita Hack, Marco
Bellocchio, Luca Argentero, Geppi
Cucciari, Renzo Arbore, Achille
Occhetto, Luca Barbareschi, Imma
Battaglia, Toni Garrani, Remo
Girone.]
28 aprile-22 febbraio 2014, ministro degli Affari esteri
("governo Letta");
[È la seconda donna a ricoprire questo incarico
dopo Susanna Agnelli.]
luglio, in relazione al caso legato all'espulsione dall'Italia
della moglie di Mukhtar Ablyazov, Alma
Shalabayeva, e della loro figlia, alcuni organi di stampa le
chiedono di dimettersi dall'incarico di ministro degli esteri;
[Lei respinge l'ipotesi di dimissioni, sostenendo che
sarebbe stato un gesto inutile. La Farnesina continua a lavorare e,
alla fine, Alma Shalabayeva ottiene un
visto Schengen per poter lasciare il Kazakistan; all'arrivo a Fiumicino,
ringrazia l'Italia e lei come ministro.]
2014
22 febbraio, ("governo
Renzi");
È stata membro del comitato esecutivo dell'International Crisis
Group, ideatrice e promotrice della Corte Penale Internazionale, professoressa
emerita all'Università Americana del Cairo, delegata per l'Italia
all'Onu per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice
dell'organizzazione internazionale Non C'è Pace Senza Giustizia
per l'abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
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Opere:
Africa addio? La speranza è a Città del Capo
di Giovanni Negri (Ideazione, 1997). Prefazione
di Emma Bonino.
Corea del Nord. Fame e atomica di Pierre
Rigoulot (Guerini e Associati, 2004).
Prefazione di Emma Bonino.
Approvvigionamenti in India di Guido
Nassimbeni e Marco Sartor (Il Sole
24 ore, 2006). Prefazione di Emma Bonino.
Cittadine del Mediterraneo. Il Marocco delle donne di Rita
El Khayat (Castelvecchi, 2009). Prefazione di Emma Bonino.
La Chiesa del No. Indagine sugli italiani e la libertà di
coscienza di Marco Politi (Mondadori,
2009). Prefazione di Emma Bonino.
Pensionata sarà lei - Le donne, la parità e la crisi
economica (Rubbettino editore, marzo 2009). Curato da Emma Bonino.
Alfabeto Bonino (Bompiani editore, marzo 2010).
Scritto da Emma Bonino e Cristina Sivieri Tagliabue.
I doveri della libertà (Laterza editore, novembre 2011).
Scritto da Emma Bonino e Giovanna Casadio.
L'eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà
di Riccardo Michelucci (Odoya edizioni,
2013). Prefazione di Emma Bonino.
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