Francesco Speroni
[copresidente]

2011
-

XVI Legislatura 2008 apr - mar 2013

G. Letta (Pdl)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)
[del. ai servizi segreti]

R. Maroni (Lega Nord)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

F. Frattini (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

Ignazio La Russa (Pdl-An)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

A. Alfano (Pdl-Fi )
(2008 8 mag - 27 lug 2011)

Giulio Tremonti (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

Stefania Prestigiacomo (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 16 nov 2011 )

A. Matteoli (An - Pdl)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

M. Sacconi (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

Maria Stella Gelmini (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 16 nov 2011)

Sandro Bondi (Pdl-Fi)
(2008 8 mag - 23 mar 2011)

Giancarlo Galan (PdL)
(2010 16 apr - 23 mar 2011)

2011
Gennaio
"caso Ruby": solo ora il card. Tarcisio Bertone prende una posizione ufficiale, seppur indiretta, sulla vicenda chiedendo pubblicamente più «moralità e legalità» ai politici italiani e il rispetto dei valori come la famiglia;
quando la vita privata di Silvio Berlusconi diventa di dominio pubblico, il premier appare indifendibile agli occhi degli ecclesiastici;
Gianni Letta e Giulio Tremonti, suoi fidati ambasciatori e consiglieri, non riescono più ad arginare il disagio e l'imbarazzo che cresce Oltretevere;

Agosto
in seguito all'apertura l'anno precedente da parte dell'antitrust europeo di una procedura d'infrazione contro l'Italia, accusata di «aiuti di Stato» alla Chiesa cattolica non previsti né accettabili, suona l'allarme generale; l'Unione europea può decidere in pochissimo tempo e bisogna trovare una soluzione;
dopo la pausa estiva riprendono i lavori in Parlamento;
il ministro Giulio Tremonti valuta la situazione con i suoi più stretti collaboratori, fissando priorità e possibili vie d'uscita. Il rischio che l'Italia sia condannata è alto. L'esenzione dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili) accordata alla Chiesa cattolica è un privilegio indigeribile per la "laica" Unione europea. Attendere passivamente la sentenza metterebbe l'Italia nella scomoda posizione di dover poi chiedere alla Chiesa le tasse non pagate, aprendo un contenzioso politico e mediatico dannoso per tutti. In una visione "laica" sarebbe l'occasione per recuperare enormi somme, la procedura potrebbe essere un inatteso fiume di denaro nelle casse di uno Stato dai conti in rosso. Ma non prevale questa posizone. Anzi.
Accodarsi alla scelta comunitaria è quindi impraticabile. Bisogna trovare un'altra via.
In questi giorni Giulio Tremonti incontra un amico di vecchia data, il prof. Gotti Tedeschi, presdnete dello Ior. In Vaticano entrambi contano su solide alleanze.
I due riaffrontano il problema, che già avevano iniziato a discutere nell'estate del 2010 nel corso di incontri a porte chiuse sul sistema di tassazione. Decidono così d'informare il card. Tarcisio Bertone e papa Benedetto XVI con il quadro più realistico e dettagliato della situazione.


Settembre
30, a questo punto – come si legge nella Memoria riservata e confidenziale indirizzata al card. Tarcisio Bertone e suggeritagli riservatamente dal ministero del Tesoro Giulio Tremonti – il prof. Gotti Tedeschi scrive che la procedura avviata nel 2010 dalla Ce (Commissione europea) contro lo Stato italiano per «aiuti di Stato» non accettabili alla Chiesa cattolica evidenzia una posizione di rischio di condanna per l'Italia e una conseguente imposizione di recupero delle imposte non pagate dal 2005. Dette imposte deve pagarle lo Stato italiano che si rifarà sulla Cei (si suppone) ma non è chiaro con chi per enti e congregazioni. Poiché la Ce non sembra disponibile a cambiare posizione, ci sono tre strade percorribili:
- abolire le agevolazioni Ici (Giulio Tremonti non lo farà mai);
- difendere la normativa passata limitandosi a fare verifiche sulle reali attività commerciali e calcolare il valore «dell'aiuto di Stato» dato (non è sostenibile);
- modificare la vecchia norma che viene contestata dalla Ce (art. 7 comma bis DL. 203 del 2005) che si applicava ad attività che avessero "esclusivamente" natura commerciale. Detta modifica deve produrre una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione e definizione della natura commerciale (secondo superficie, tempo di utilizzo e ricavo), Si paga pertanto l'Ici al di sopra di un determinato livello di superficie usata, di tempi di utilizzo, di ricavo. In funzione cioè di paramettri accettati che dichiarano che un edifico religioso è commerciale o no.
Il prof. Gotti Tedeschi consiglia che l'unica strada da sequire per bloccare l'azione della Ce è la terza, cioè quella di modificare la normativa. Infatti, se la Cei accetta la nuova procedura, detta accettazione farebbe decadere le richieste pregresse (dal 2005 al 2011) e Joaquín Almunia, commissario europeo per la Concorrenza, dovrà accettarle.
Il tempo disponibile per interloquire è però molto limitato.
Si tratta quindi – come è stato suggerito allo stesso prof. Gotti Tedeschi – di incoraggiare mons. Mauro Rivella (sottosegretario e direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi giuridici della Cei) ad accelerare un tavolo di discussione conclusiva dopo aver chiarito la volontà dei vertici della Santa Sede. L'interlocutore all'interno del minostero delle Fnanze è Enrico Martino (nipote del card. Martino).
Da parte sua, il prof. Gotti Tedeschi suggerisce infine come interloquire con il commissario Joaquín Almunia affinché possa lasciare un po' di tempo (fino a fine novembre) e non acceleri la conclusione della procedura.
Alla fine il papa dà il nulla osta.

Ottobre
per quanto riguarda il "caso «aiuti di Stato» alla Chiesa cattolica", sembra si sia giunti ad un'intesa di massima;



Novembre
16, cade il (IV "governo Berlusconi);
purtroppo anche per il "caso «aiuti di Stato» alla Chiesa cattolica" si torna ai blocchi di partenza: da un parte Italia e Vaticano devono evitare la condanna dell'Unione europea, dall'altra bisogna aver tempo per costruire una soluzione condivisa da tutti i nuovi interlocutori;
la sentenza prevista per fine novembre slitta però ad aprile; occorre quindi lavorare intensamente per preparare una norma che eviti la maximulta.
Prima della formazione del nuovo governo, l'ex direttore di «Avvenire» Dino Boffo, ora alla guida di Tv2000, la televisione della Cei, amico personale del card. Angelo Bagnasco, insiste sul ruolo dei cattolici in politica indicando nomi come Lorenzo Ornaghi e Andrea Riccardi.
[Nomi che ritroveremo nel costituendo ("governo Monti").]

Il nuovo governo è infatti formato da un folto gruppo di ministri e sottosegretari in sintonia con la Santa sede e le varie anime della Chiesa e questo permette, per il caso citato, di non ripartire da zero.
Nella nuova compagnie governativa troviamo molti cattolici:
. Lorenzo Ornaghi, protagonista a Todi (PG);
[Nato a Villasanta (Monza) nel 1948, politologo, allievo di Gianfranco Miglio, il padre nobile della Lega Nord; presidente dell'Authority sul volontariato per volere dell'allora ministro del Welfare Roberto Maroni nel 2001, dal 2002 alla guida dell'Università Cattolica.
Oltre che su un filo diretto con Angelo Bagnasco e ben introdotto Oltretevere ha affiancato negli ultimi mesi il card. Dionigi Tettamanzi nella resistenza al tentativo messo in atto dal card. Tarcisio Bertone di cambiare i vertici dell' "Istituto Toniolo", la "cassaforte" della Cattolica.
. Andrea Riccardi, protagonista a Todi (PG);
[Fondatore della Comunità di Sant'Egidio.]
. Corrado Passera, protagonista a Todi (PG);
. Francesco Profumo;
. Paola Severino;
. Piero Gnudi;
. Renato Balduzzi, in cattedra alla Cattolica da un anno;
Il neoministro Andrea Riccardi riallaccia i fili e il card. Tarcisio Bertone può contare su uno strettissimo collaboratore del premier Mario Monti.
Quest'ultimo, anche se non vanta rapporti particolari Oltretevere, può contare sul vicesegretario Federico Toniato, nelle condizioni di rivolgersi e di confrontarsi con il card. Tarcisio Bertone senza filtri o intermediari.
In Vaticano viene intanto praticamente archiviata la documentazione proveniente da Palazzo Chigi e da esponenti del centrodestra per sostenere la tesi della persecuzione giudiziaria patita da Silvio Berlusconi a partire dal 1994.

Dicembre
quando il premier Mario Monti propone la manovra, non taglia l'esenzione concessa agli enti di culto con risvolti commerciali; la scelta fa aumentare la tensione; in molti, dai deputati Pd ai movimenti laici, chiedono al nuovo premier che la Chiesa paghi l'Ici sui propri beni, come fanno già i cittadini.
«Avvenire» prova la difesa a tutto campo e respinge le accuse di privilegi.
In realtà l'accordo tra Italia e Chiesa cattolica è indipsensabile per evitare la mannaia dell'Europa. La situazione descritta da Giulio Tremonti nell'appunto privato si rivela ancora attuale.

[Gianluigi Nuzzi, Sua Santità, Chiarelettere 2012.]