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Giovanni SPADOLINI

(Firenze, 21 giugno 1925 – Roma, 4 agosto 1994)

uomo politico italiano esponente del PRI (Partito Repubblicano Italiano).

uomo politico, storico e giornalista italiano, studioso di storia risorgimentale e contemporanea, insegnò all'università di Firenze;

nasce in una famiglia borghese;
[Figlio di Guido, pittore macchiaiolo.]

nella grande biblioteca del padre egli studia e inizia a formare la sua cultura ispirata ai valori laici, liberaldemocratici e repubblicani;

1944
esordisce sul periodico fascista vicino al filosofo idealista Giovanni Gentile «Italia e civiltà»;
[Nel numero del 15 febbraio 1944, lamenta che il fascismo ha perso «a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffiorano i rimasugli della massoneria, i rottami del liberalismo, i detriti del giudaismo», posizioni radicalmente riviste in seguito, quando diverrà uno dei più forti sostenitori di Israele.]

Durante la Resistenza, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana.

1947
diviene giornalista, collaborando sin d'ora al quotidiano romano «Il Messaggero», diretto da Mario Missiroli;

1948

Il Quarantotto. Realtà e leggenda di una rivoluzione (1948)

1950
collabora a «Il Borghese» di Leo Longanesi (che, quest'anno, gli pubblica il saggio d'esordio Il Papato socialista);

passa poi al concorrente «Il Mondo», diretto da Mario Pannunzio, di ispirazione liberalsocialista;

1953
viene chiamato al «Corriere della Sera» come editorialista da Mario Missiroli, passato nel frattempo alla guida del quotidiano milanese;

1955
diviene direttore di un quotidiano, salendo alla guida (1955-68) de «Il Resto del Carlino»;

È chiamato dalla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Firenze, il cui preside, Giuseppe Maranini, è stato colpito dai suoi scritti. L'ateneo fiorentino istituisce appositamente per lui una cattedra in Storia contemporanea alla "Cesare Alfieri".

1967
fonda a Firenze, insieme al celebre costituzionalista Silvano Tosi e a Paolo Barile, il Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari di piazza dell'Indipendenza, istituto al quale accedono i migliori laureati italiani in discipline giuridiche e politiche;

Il Tevere più largo, da Porta Pia a oggi (1967)

1968
succedendo ad Alfio Russo, diviene direttore (1968-72) del «Corriere della Sera» avvicinando nettamente la linea politica del giornale al centrosinistra;

1969

Il papato socialista (1969)

1970

Il mondo di Giolitti (1970)

1972
marzo, viene licenziato anticipatamente dal «Corriere della Sera»;
maggio
, dovendo tenersi le elezioni politiche anticipate, Indro Montanelli suggerisce a Ugo La Malfa, che gli ha offerto un collegio senatoriale sicuro, di candidare lui al proprio posto;
25 maggio, eletto senatore (VI Legislatura) nelle liste del PRI (Partito Repubblicano Italiano) come indipendente, iniziando una brillante carriera politica;
giugno-giugno 1973 (II "governo Andreotti");

1973
luglio-marzo 1974 (IV "governo Rumor");

Le due Rome. Chiesa e Stato tra l'Ottocento e il Novecento (1973)

1974
14 marzo-3 ottobre  (V "governo Rumor");
23 novembre-13 dicembre, ministro senza portafoglio dei Beni culturali e l'ambiente (IV "governo Moro");
14 dicembre-11 febbraio 1976
, ministro dei Beni culturali e ambientali (IV "governo Moro");
[In questo governo "bicolore" Dc-Pri (il cosiddetto governo "Moro-La Malfa") è lui il "creatore" e primo ministro dotato di portafoglio dei Beni culturali e ambientali (le competenze del nuovo ministero spettavano precedentemente al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero dell'Interno).]

1976
12 febbraio-30 aprile (V "governo Moro");
5 luglio, rieletto senatore (VII Legislatura);
luglio-gennaio 1978 (III "governo Andreotti");

presidente (1976-fino alla morte) del consiglio di amministrazione dell'Università Bocconi di Milano;

Cultura e politica (1976)

La questione del concordato (1976)


1978
marzo-gennaio 1979, (IV "governo Andreotti");

 

1979
20-31 marzo, ministro della Pubblica istruzione (V "governo Andreotti");
20 giugno
, rieletto senatore (VIII Legislatura);
agosto-marzo 1980, (I "governo Cossiga");
settembre-2 luglio 1987, segretario del PRI;

I repubblicani dopo l'unità (1979)

1980
4 aprile-27 settembre (II "governo Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo Forlani");

è l'unico a sostenere che la Libia di Gheddafi è coinvolta nella strage di Bologna, appoggiando la pista arabo-mediorientale, contro la maggioranza che sceglie quella neofascista;

crea la "Fondazione Nuova Antologia";

1981
28 giugno-agosto 1982, presidente del Consiglio dei Ministri (I "governo Spadolini");
[Il primo fra gli esponenti non democristiani nella storia repubblicana.]

1982
nel conflitto delle Falkland, deve subire una presa di posizione italiana di equidistanza tra Londra e Buenos Aires, in ragione della piega terzomondista presa – una volta tanto unitariamente – dai due principali partiti alleati del suo governo, la Dc ed il PSI;

estate, l'esperienza di presidente del Consiglio termina traumaticamente;
[A causa di quella che lui stesso ribattezzerà la "lite delle comari" tra i due ministri finanziari del suo governo, il democristiano Nino Andreatta (Tesoro) e il socialista Rino Formica (Finanze).]
23 agosto-13 novembre, presidente del Consiglio dei Ministri (II "governo Spadolini");
[Un governo perfettamente identico al precedente (ribattezzato dai radicali "la minestra riscaldata").]
13 novembre, deve dimettersi a causa del disimpegno del PSI di B. Craxi;
dicembre-aprile 1983 (V "governo Fanfani);

1983
12 luglio, rieletto senatore (IX Legislatura);
[Grazie al cosiddetto "effetto Spadolini", alle elezioni politiche anticipate, per la prima volta nella sua storia, il PRI supera il 5% dei voti alla Camera dei deputati; in alcune grandi città come Torino diventa il terzo partito, dietro Dc e PCI, ma davanti ai socialisti.]
agosto-giugno 1986, ministro della Difesa (I "governo Craxi");

1985
è protagonista nella "crisi di Sigonella", dissentendo dalla politica filo-palestinese del premier B. Craxi e del Ministro degli esteri G. Andreotti.

1986
all'indomani della crisi diplomatica tra Italia e USA, che rischia di degenerare in uno scontro armato, chiede la Crisi di Governo risoltasi però con il reincarico di B. Craxi.
[Questo episodio riconferma il suo atlantismo, che in questi anni va sempre più assumendo caratteristiche minoritarie nella politica estera italiana.]


agosto-marzo 1987
, ministro della Difesa (II "governo Craxi");

1987
17 aprile-luglio (VI "governo Fanfani);


2 luglio, rieletto senatore (X Legislatura);
2 luglio-22 aprile 1992, presidente del Senato;
[Con il consenso sia della maggioranza di pentapartito sia dell'opposizione di sinistra.]

schiacciato dal "CAF" (l'alleanza Craxi-Andreotti-Forlani), non partecipa più alle altre compagini governative di Pentapartito;
luglio-marzo 1988 ("governo Goria");

Giolitti: un'epoca (1987)


1988
aprile-giugno 1989 ("governo De Mita");

1989
26 giugno, in séguito alla crisi del "governo De Mita", il presidente F. Cossiga gli affida un incarico esplorativo per la formazione di un nuovo governo;
11 luglio, non essendo riuscito a trovare una maggioranza, restituisce l'incarico al presidente della Repubblica che, dopo aver richiamato C. De Mita, conferisce l'incarico a G. Andreotti;
luglio-marzo 1991 (VI "governo Andreotti");

1990
è nominato presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Benedetto Croce;

1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo Andreotti");
2 maggio, è nominato senatore a vita da Francesco Cossiga;
[È sostituito da Giovanni Ferrara Salute.]


1992
23 aprile, rieletto senatore (XI Legislatura);
23 aprile-14 aprile 1994, presidente del Senato;
giugno-aprile 1993 (I "governo Amato");
1993 aprile-aprile 1994 ("governo Ciampi");

1994
15 aprile, rieletto senatore (XII Legislatura);
maggio-dicembre (I "governo Berlusconi");
è riproposto per la presidenza del Senato e sostenuto dai poli di centro e sinistra, ma viene sconfitto per un solo voto da Carlo Scognamiglio, sostenuto dal Polo delle libertà;

Cultura e politica nel Novecento italiano (1994).


4 agosto, muore a Roma, a causa di un tumore.


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Giudizio storico e riconoscimenti
Questa voce non è neutrale!
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento politica è stata messa in dubbio.
Motivo: In mancanza di fonti e riferimenti, il "giudizio storico" può essere un parere soggettivo.
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Nonostante il suo partito non fosse rimasto immune dalle inchieste sulla corruzione nell'ambito del processo "Mani pulite", fu uno dei politici di area governativa a non essere sfiorato dalle indagini di Tangentopoli. È considerato da molti uno dei migliori statisti italiani, apprezzato per la sua profonda cultura d'intellettuale e la passione civica per la storia nazionale[6][7].
Ateo da sempre, parte della stampa ha sostenuto che si fosse convertito prima di spegnersi; tuttavia non ci sono le conferme per avallare questa ipotesi.[8] Stupì moltissimo la celebrazione dei funerali di stato nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva officiata dal cardinale Achille Silvestrini, per quello che era stato uno dei più strenui difensori della laicità. Il leader radicale Marco Pannella, a tal proposito, protestò fuori della chiesa, chiedendo un rito separato.

La tomba di Spadolini al cimitero delle Porte Sante a Firenze
È sepolto nella natìa Firenze nel prato d'onore del cimitero delle Porte Sante della Basilica di San Miniato al Monte. Sulla lapide, di marmo bianco, oltre a esservi perennemente un tricolore che sventola, è riprodotta la sua firma con la scritta: Un italiano (la stessa che appare sulla tomba di Giuseppe Mazzini, l'intellettuale più amato da Spadolini).
La Fondazione Nuova Antologia da lui fondata, attualmente diretta dal professor Cosimo Ceccuti, si chiama oggi anche Fondazione Giovanni Spadolini e si occupa della gestione e promozione della sua figura, della valorizzazione della casa-museo in Pian dei Giullari e della conservazione della ricchissima biblioteca.
La biblioteca del Senato, che nel 2003 ha completato il trasferimento nella nuova sede da lui voluta (acquisendo l'edificio che in altra epoca aveva ospitato il Ministero della Pubblica Istruzione) in piazza della Minerva a Roma, ha assunto, in suo onore, la denominazione "Biblioteca Giovanni Spadolini"

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I GOVERNO

Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Partito Liberale Italiano
Südtiroler Volkspartei
Union Valdôtaine
Totale Maggioranza 262
62
20
17
9
4
1
375
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Radicale
PdUP per il comunismo
Totale Opposizione 201
30
18
6
255
Totale 630
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Partito Liberale Italiano
Union Valdôtaine
Totale Maggioranza 138
32
9
6
3
2
1
191
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Radicale
Totale Opposizione 109
13
2
124
Totale 315
Composizione del governo:
Partito Repubblicano Italiano (PRI), Presidente del Consiglio, 1 ministro e 3 sottosegretari
Democrazia Cristiana (DC), 15 ministri e 31 sottosegretari
Partito Socialista Italiano, (PSI), 7 ministri e 15 sottosegretari
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), 3 ministri e 5 sottosegretari
Partito Liberale Italiano (PLI), 1 ministro e 3 sottosegretari.

Presidente del Consiglio dei ministri
Giovanni Spadolini (PRI)

Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Francesco Compagna (PRI, segretario del Consiglio dei ministri), Francesco Quattrone (DC, funzione pubblica), Giacinto Urso (DC, interventi nel mezzogiorno)

Ministeri senza portafoglio

Affari regionali
Aldo Aniasi (PSI)

Coordinamento iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
Giancarlo Tesini (DC)

Coordinamento delle politiche comunitarie
Lucio Gustavo Abis (DC)

Coordinamento della protezione civile
Giuseppe Zamberletti (DC)

Funzione pubblica
Dante Schietroma (PSDI)

Interventi straordinari nel Mezzogiorno
Claudio Signorile (PSI)

Rapporti col Parlamento
Luciano Radi (DC)

MINISTERI

Affari esteri
Ministro Emilio Colombo (DC)
Sottosegretari Bruno Corti (PSDI), Raffaele Costa (PLI), Marino Fioret (DC), Roberto Palleschi (PSI)

Interno
Ministro Virginio Rognoni (DC)
Sottosegretari Marino Corder (DC), Angelo Maria Sanza (DC), Francesco Spinelli (PSI)

Grazia e Giustizia
Ministro Clelio Darida (DC)
Sottosegretari Giuseppe Gargani (DC), Domenico Raffaello Lombardi (DC), Gaetano Scamarcio (PSI)

Bilancio e Programmazione Economica
Ministro Giorgio La Malfa (PRI)
Sottosegretari Giovanni Goria (DC, dal 03/06/82), Emilio Rubbi (DC, dal 03/06/82)

Finanze
Ministro Rino Formica (PSI)
Sottosegretari Giuseppe Amadei (PSDI), Francesco Colucci (PSI), Paolo Enrico Moro (DC), Rodolfo Tambroni Armaroli (DC)

Tesoro
Ministro Beniamino Andreatta (DC)
Sottosegretari Carlo Fracanzani (DC), Giuseppe Pisanu (DC), Eugenio Tarabini (DC), Angelo Tiraboschi (PSI), Claudio Venanzetti (PRI)

Difesa
Ministro Lelio Lagorio (PSI)
Sottosegretari Bartolomeo Ciccardini (DC), Martino Scovacricchi (PSDI), Amerigo Petrucci (DC)

Pubblica Istruzione
Ministro Guido Bodrato (DC)
Sottosegretari Antonino Drago (DC), Franca Falcucci (DC), Giuseppe Fassino (PLI), Sisinio Zito (PSI)

Lavori Pubblici
Ministro Franco Nicolazzi (PSDI)
Sottosegretari Mario Casalinuovo (PSI), Giorgio Santuz (DC)

Agricoltura e Foreste
Ministro Giuseppe Bartolomei (DC)
Sottosegretari Mario Campagnoli (DC), Fabio Fabbri (PSI)

Trasporti
Ministro Vincenzo Balzamo (PSI)
Sottosegretari Antonio Caldoro (PSI), Dino Riva (PSDI), Elio Tiriolo (DC)

Poste e Telecomunicazioni
Ministro Remo Gaspari (DC)
Sottosegretari Giorgio Bogi (PRI), Pino Leccisi (DC), Gaspare Saladino (PSI)

Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Giovanni Marcora (DC)
Sottosegretari Giovanni Angelo Fontana (DC), Enrico Novellini (PSI), Francesco Rebecchini (DC)

Sanità
Ministro Renato Altissimo (PLI)
Sottosegretari Maria Magnani Noya (PSI), Bruno Orsini (DC)

Commercio con l'Estero
Ministro Nicola Capria (PSI)
Sottosegretari Baldassarre Armato (DC), Enrico Rizzi (PSDI)

Marina Mercantile
Ministro Calogero Mannino (DC)
Sottosegretari Giovanni Nonne (PSI), Francesco Patriarca (DC)

Partecipazioni Statali
Ministro Gianni De Michelis (PSI)
Sottosegretari Silvestro Ferrari (PLI), Delio Giacometti (DC)

Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Michele Di Giesi (PSDI)
Sottosegretari Mario Costa (DC), Angelo Gaetano Cresco (PSI), Mario Gargano (DC), Piergiovanni Malvestio (DC)

Beni Culturali e Ambientali
Ministro Vincenzo Scotti (DC)
Sottosegretari Pietro Mezzapesa (DC)

Turismo e Spettacolo
Ministro Nicola Signorello (DC)
Sottosegretari Enrico Quaranta (PSI)

II GOVERNO

Composizione
Camera dei Deputati Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Partito Liberale Italiano
Südtiroler Volkspartei
Union Valdôtaine
Totale Maggioranza 262
62
20
17
9
4
1
375
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Radicale
PdUP per il comunismo
Totale Opposizione 201
30
18
6
255
Totale 630
Senato della Repubblica Seggi
Democrazia Cristiana
Partito Socialista Italiano
Partito Socialdemocratico Italiano
Partito Repubblicano Italiano
Südtiroler Volkspartei
Partito Liberale Italiano
Union Valdôtaine
Totale Maggioranza 138
32
9
6
3
2
1
191
Partito Comunista Italiano
Movimento Sociale Italiano
Partito Radicale
Totale Opposizione 109
13
2
124
Totale 315
Composizione del governo:
Partito Repubblicano Italiano (PRI), Presidente del Consiglio, 1 ministro e 3 sottosegretari
Democrazia Cristiana (DC), 15 ministri e 31 sottosegretari
Partito Socialista Italiano (PSI), 7 ministri e 15 sottosegretari
Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), 3 ministri e 5 sottosegretari
Partito Liberale Italiano (PLI), 1 ministro e 3 sottosegretari.

Presidente del Consiglio dei ministri
Giovanni Spadolini (PRI)

Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Vittorio Olcese (PRI, segretario del Consiglio dei ministri), Francesco Quattrone (DC, funzione pubblica), Giacinto Urso (DC, interventi nel mezzogiorno)

Ministeri senza portafoglio

Affari regionali
Aldo Aniasi (PSI)

Coordinamento iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
Giancarlo Tesini (DC)

Coordinamento delle politiche comunitarie
Lucio Gustavo Abis (DC)

Coordinamento della protezione civile
Giuseppe Zamberletti (DC)

Funzione pubblica
Dante Schietroma (PSDI)

Interventi straordinari nel Mezzogiorno
Claudio Signorile (PSI)

Rapporti col Parlamento
Luciano Radi (DC)

MINISTERI

Affari esteri
Ministro Emilio Colombo (DC)
Sottosegretari Bruno Corti (PSDI), Raffaele Costa (PLI), Marino Fioret (DC), Roberto Palleschi (PSI)

Interno
Ministro Virginio Rognoni (DC)
Sottosegretari Marino Corder (DC), Angelo Maria Sanza (DC), Francesco Spinelli (PSI)

Grazia e Giustizia
Ministro Clelio Darida (DC)
Sottosegretari Giuseppe Gargani (DC), Domenico Raffaello Lombardi (DC), Gaetano Scamarcio (PSI)

Bilancio e Programmazione Economica
Ministro Giorgio La Malfa (PRI)
Sottosegretari Emilio Rubbi (DC)

Finanze
Ministro Rino Formica (PSI)
Sottosegretari Giuseppe Amadei (PSDI), Francesco Colucci (PSI), Paolo Enrico Moro (DC), Rodolfo Tambroni Armaroli (DC)

Tesoro
Ministro Beniamino Andreatta (DC)
Sottosegretari Carlo Fracanzani (DC), Giuseppe Pisanu (DC), Eugenio Tarabini (DC), Angelo Tiraboschi (PSI), Claudio Venanzetti (PRI)

Difesa
Ministro Lelio Lagorio (PSI)
Sottosegretari Bartolomeo Ciccardini (DC), Martino Scovacricchi (PSDI), Amerigo Petrucci (DC)

Pubblica Istruzione
Ministro Guido Bodrato (DC)
Sottosegretari Antonino Drago (DC), Franca Falcucci (DC), Giuseppe Fassino (PLI), Sisinio Zito (PSI)

Lavori Pubblici
Ministro Franco Nicolazzi (PSDI)
Sottosegretari Mario Casalinuovo (PSI), Giorgio Santuz (DC)

Agricoltura e Foreste
Ministro Giuseppe Bartolomei (DC)
Sottosegretari Mario Campagnoli (DC), Fabio Fabbri (PSI)

Trasporti
Ministro Vincenzo Balzamo (PSI)
Sottosegretari Antonio Caldoro (PSI), Dino Riva (PSDI), Elio Tiriolo (DC)

Poste e Telecomunicazioni
Ministro Remo Gaspari (DC)
Sottosegretari Giorgio Bogi (PRI), Pino Leccisi (DC), Gaspare Saladino (PSI)

Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Giovanni Marcora (DC)
Sottosegretari Giovanni Angelo Fontana (DC), Enrico Novellini (PSI), Francesco Rebecchini (DC)

Sanità
Ministro Renato Altissimo (PLI)
Sottosegretari Maria Magnani Noya (PSI), Bruno Orsini (DC)

Commercio con l'Estero
Ministro Nicola Capria (PSI)
Sottosegretari Baldassarre Armato (DC), Enrico Rizzi (PSDI)

Marina Mercantile
Ministro Calogero Mannino (DC)
Sottosegretari Giovanni Nonne (PSI), Francesco Patriarca (DC)

Partecipazioni Statali
Ministro Gianni De Michelis (PSI)
Sottosegretari Silvestro Ferrari (PLI), Delio Giacometti (DC)

Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Michele Di Giesi (PSDI)
Sottosegretari Mario Costa (DC), Angelo Gaetano Cresco (PSI), Mario Gargano (DC), Piergiovanni Malvestio (DC)

Beni Culturali e Ambientali
Ministro Vincenzo Scotti (DC)
Sottosegretari Pietro Mezzapesa (DC)

Turismo e Spettacolo
Ministro Nicola Signorello (DC)
Sottosegretari Enrico Quaranta (PSI)

 

 

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