– Alfredo
BIONDI
(Pisa, 29 giugno 1928)
uomo politico italiano, esponente del PLI (Partito
Liberale italiano, laureato in giurisprudenza, avvocato;
1968
5 giugno, eletto per la prima volta deputato (V Legislatura)
per il PLI (Partito Liberale Italiano) in Liguria;
giugno-dicembre 1968 (II "governo
Leone");
dicembre-luglio 1969 (I "governo
Rumor");
1969
agosto-febbraio 1970 (II "governo
Rumor");
1970
27 marzo-6 luglio (III "governo
Rumor");
agosto-gennaio 1972 ("governo
Colombo");
allievo della scuola forense pisana di Francesco
Carnelutti, esercita come avvocato in molti processi degli anni
Settanta;
1972
17-26 febbraio 1972 (I "governo
Andreotti");
25 maggio, elezioni politiche (VI Legislatura);
giugno-giugno 1973 (II "governo
Andreotti");
1973
luglio-marzo 1974 (IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-3 ottobre (V "governo
Rumor");
novembre-gennaio 1976 (IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-30 aprile (V "governo
Moro");
5 luglio, elezioni politiche (VII Legislatura);
luglio-gennaio 1978 (III "governo
Andreotti");
1978
marzo-gennaio 1979 (IV "governo
Andreotti");
1979
20-31 marzo (V "governo
Andreotti");
20 giugno, eletto deputato (VIII Legislatura);
agosto-marzo 1980 (I "governo
Cossiga");
1980
4 aprile-27 settembre (II "governo
Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo
Forlani");
Negli anni Ottanta assurge alle cronache perché, in costanza
del suo incarico parlamentare, presta la sua difesa a Gigliola
Guerinoni, detta "la mantide di Cairo
Montenotte", in un processo per omicidio intentato contro
la moglie e l'amante dell'assassinato nella tranquilla città
dell'entroterra ponentino.
[Il giudizio si conclude con l'ergastolo per i due.]
1981
giugno-agosto 1982 (I "governo
Spadolini");
16 luglio-1º dicembre 1982, presidente della Commissione
difesa;
1982
23 agosto-13 novembre (II "governo
Spadolini");
dicembre-aprile 1983, ministro delle Politiche comunitarie
(V "governo
Fanfani);
1983
12 luglio, rieletto deputato (IX Legislatura);
4 agosto-31 luglio 1985, ministro senza portafoglio con
delega per l'Ecologia (I "governo
Craxi");
1985
segretario (1985-86) del PLI, succedendo
a Valerio Zanone;
1986
agosto-marzo 1987 (II "governo
Craxi");
mentre Renato Altissimo gli subentra come
segretario del PLI, egli ne diventa
presidente (1986-febbraio 1994, data di scioglimento);
1987
17 aprile-luglio (VI "governo
Fanfani);
2 luglio, rieletto deputato (X Legislatura);
9 luglio-22 aprile 1992, vicepresidente della Camera;
luglio-marzo 1988 ("governo
Goria");
1988
aprile-luglio 1989 ("governo
De Mita");
1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo
Andreotti");
1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo
Andreotti");
1992
23 aprile, rieletto deputato (XI Legislatura);
30 aprile-14 aprile 1994, vicepresidente della Camera;
[È pure presidente del Comitato per la sicurezza.]
giugno-aprile 1993 (I "governo
Amato");
1993
aprile-aprile 1994 ("governo
Ciampi");
1994
febbraio, con Raffaele Costa, come
ultimo segretario, il PLI (Partito Liberale Italiano)
viene sciolto;
si presenta alle elezioni nella lista Polo delle Libertà,
insieme a Raffaele Costa fondatore dell'UDC
(Unione di Centro), aderendo al gruppo di Forza Italia;
15 aprile, eletto deputato (XII Legislatura) nel collegio Genova-Nervi;
10 maggio-17 gennaio 1995, ministro di Grazia e Giustizia
(I "governo
Berlusconi");
luglio, presenta il cosiddetto "decreto salvaladri",
che apre le porte a numerosi detenuti di Tangentopoli;
[Il decreto viene ritirato in seguito alle dimissioni
del pool dei magistrati di Milano e alla intensa protesta popolare.]
[Per aver annotato (nel periodo 1991-94) i relativi
corrispettivi nelle scritture contabili obbligatorie ai fini delle imposte
sui redditi e dell'Iva in misura diversa da quella reale, patteggia
una condanna a 2 mesi di arresto e 6 milioni di Lire di ammenda.
Egli afferma: «Il mio crimine consisterebbe
in una contravvenzione per erronea redazione della dichiarazione dei
redditi del mio studio professionale».
La contravvenzione per cui patteggia una pena pecuniaria (ammenda) è
definita falsamente frode fiscale.
Il reato sarà comunque in seguito depenalizzato con decreto
legislativo n. 74 del 10 marzo 2000, durante il II
"governo D'Alema"
- (Coalizione politica: Ulivo - PDCI
- UDR - INDIPENDENTI).
L'ipotesi contravvenzionale sarà abrogata, con effetto retroattivo,
di ciò il magistrato procedente prenderà atto il 28 settembre
2001.
La sua fedina penale del deputato Alfredo Biondi sarà
di nuovo senza alcuna iscrizione al casellario giudiziario.]
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
1996
9 maggio, rieletto deputato (XIII Legislatura);
15 maggio-13 maggio 2001, vicepresidente della Camera;
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
2000
gennaio-aprile, (II "governo
D'Alema");
aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
2001
30 maggio, eletto deputato (XIV Legislatura) nella lista proporzionale
di Forza Italia, in Lombardia 3;
giugno-27 aprile 2006, vicepresidente della Camera;
giugno-aprile 2006 (II "governo
Berlusconi");
Nella XIV legislatura da parlamentare alla Camera ha guidato l'unica
votazione nella quale il II "governo
Berlusconi" è messo in minoranza da componenti dello
stesso partito del premier: la bocciatura della proposta di applicare
il codice penale militare di guerra ai soldati del contingente italiano
in Iraq ed in Afghanistan; la proposta, contenuta nel decreto-legge
firmato dal ministro della difesa Martino,
viene poi riformulata al Senato contemplando anche un adeguamento del
codice alla normativa di diritto internazionale umanitario.
Lo stesso anno è il difensore del vicequestore Troiani
implicato nei "Fatti della scuola Diaz", durante il G8.
2003
Più mi tradisci più ti amo di Alberto
Isola (2003, ispirato alla squadra dei rossoblu, il Genoa;
Frilli Editori; curatore della prefazione)
2004
presidente del Consiglio Nazionale di Forza Italia,
massimo organo collegiale del partito;
2005
27 luglio, difende la squadra calcistica del Genoa, di cui è
tifoso, nel processo per la combine Genoa - Venezia;
Divina Tragedia (2005, parodia della Divina Commedia
basata sulle sventure giudiziarie del Genoa; curatore della prefazione)
2006
28 aprile, eletto senatore (XV Legislatura) nelle liste di Forza
Italia per la regione Liguria;
[Membro della Commissione Difesa e della Commissione
Agricoltura.]
maggio-aprile 2008 (II "governo
Prodi");
2007
Nella sostituzione del giudice costituzionale Romano Vaccarella, l'indicazione
formalmente avanzata dal centro-destra al Parlamento in seduta comune:
nei molteplici scrutini avutisi lungo tutto il 2007, non ha però
mai conseguito la maggioranza di voti richiesta.[???]
2008
per le prossime elezioni politiche non è reinserito nelle liste
del Popolo della Libertà;
privo di vincoli politici con il PdL, aderisce "tecnicamente"
all'Associazione per la Difesa della Vita di Giuliano
Ferrara insieme ai colleghi senatori Iannuzzi
e Sterpa per esonerare la lista dall'obbligo
di raccolta delle firme e quindi consentirle di essere presente in tutte
le circoscrizioni (la lista concorre però solo per la Camera);
30 maggio, elezioni politiche (XVI Legislatura);
maggio-? (IV "governo
Berlusconi");
[Nel processo penale di "Assicuropoli"
(Genova 2002-2008) fu difensore di un avvocato civilista genovese condannato,
con sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione, a quattro
anni di carcere quale capo di un'associazione a delinquere dedita al
falso, alla corruzione ed alle frodi in danno delle assicurazioni. L’indulto,
da lui ispirato nel settembre del 2002 ed approvato da Mastella
nel 2006, ha ridotto la pena carceraria inflitta dalla Giustizia italiana
al suo assistito a un anno di carcere.]
2010
26 ottobre, lascia la Direzione Nazionale del PdL,
per la mancanza di dibattito interno al partito e per una visione a
sua detta feudale;
2011
5 marzo, in occasione del Consiglio Nazionale del PLI,
ritorna nel partito dei vecchi tempi;
presidente dell'Unione liberale di centro, l'associazione
liberale promossa da Raffele Costa; Nel
2014 fonda assieme a Renato Altissimo e Carlo Scognamiglio il movimento
politico I Liberali[9].
2014
assieme a Renato Altissimo e Carlo
Scognamiglio, fonda il movimento politico I Liberali;
ancor oggi collabora con Raffaele Costa
nella rivista quindicinale «Il Duemila»;
Partito:
- Partito Liberale Italiano (1968-1994),
- UdC (1993-1999),
- Forza Italia (1999-2006)
Fonti:
- Lilla Lipparini, Andrea
Costa rivoluzionario, Longanesi &C.
Milano 1977;
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