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Mario
Clemente MASTELLA
(Ceppaloni, Benevento 5 febbraio 1947)
uomo politico italiano, esponente della Democrazia
cristiana;
Partito politico:
- (fino al 1994) Dc (Democrazia
cristiana),
- (1994-1998) CCD (Centro Cristiano Democratico),
- (1998) CDR (Cristiani Democratici per la Repubblica),
- (1998-1999) UDR (Unione Democratica per la Repubblica),
- (1999-2013) UDEUR (Unione Democratica per l'Europa)
- (dal 2013) FI (Forza Italia).
laureato in storia e filosofia; giornalista;
1975
19 maggio, diventa giornalista;
grazie al democristiano C.
De Mita, entra alla sede RAI
di Napoli, dove lavora per la Radio;
[La redazione locale ove egli prende servizio proclama
tre giorni di sciopero contro l'ingresso in ruolo di un giornalista
assunto senza regolare concorso e per nomina politica diretta.]
1976
12 febbraio-30 aprile (V "governo
Moro");
[In vista delle imminenti elezioni politiche come racconterà
lui stesso , nelle pause pranzo dei dipendenti della Rai,
chiede «ai centralinisti di telefonare nei
comuni del mio collegio elettorale. Mi facevo introdurre come direttore
della Rai e segnalavo questo nostro bravo giovane da votare: Clemente
Mastella.
Funzionò».]
5 luglio, eletto per la prima volta deputato
(VII Legislatura 1976 lug-19 giu 1979) per la Dc
nel collegio Benevento;
luglio-gennaio 1978 (III "governo
Andreotti");
1978
marzo-gennaio 1979 (IV "governo
Andreotti");
1979
20-31 marzo (V "governo
Andreotti");
20 giugno, rieletto deputato (VIII Legislatura 1979 20 giu-11
lug 1983) per la Dc nel collegio Benevento;
agosto-marzo 1980 (I "governo
Cossiga");
1980
4 aprile-27 settembre (II "governo
Cossiga");
ottobre-maggio 1981 ("governo
Forlani");
1981
giugno-agosto 1982 (I "governo
Spadolini");
1982
23 agosto-13 novembre (II "governo
Spadolini");
dicembre-aprile 1983 (V "governo
Fanfani);
1983
12 luglio, eletto deputato (IX Legislatura 1983 12 lug-1 lug
1987) per la Dc nel collegio Benevento;
agosto-giugno 1986 (I "governo
Craxi");
1986
agosto-marzo 1987 (II "governo
Craxi");
sindaco di Ceppaloni, suo paese natale, dal 1986 al 1992
[Nel 1986 a Clemente Mastella, allora nell'ufficio stampa
della Democrazia Cristiana, venne mostrato in una proiezione privata
il film di Giuseppe Ferrara Il caso Moro. Terminata la proiezione Mastella
inveì contro la produzione. Il giorno successivo la stampa riportò
l'opinione negativa di Mastella, grazie alla quale il film, in un primo
momento accolto freddamente dal pubblico, divenne un successo. Verificare!!!]
1987
17 aprile-luglio (VI "governo
Fanfani);
2 luglio, eletto deputato (X Legislatura 1987 2 lug-22 apr
1992) per la Dc nel collegio Benevento;
luglio-marzo 1988 ("governo
Goria");
1988
aprile-luglio 1989 ("governo
De Mita");
1989
23 luglio-12 aprile 1991, sottosegretario alla Difesa
(VI "governo
Andreotti");
1991
17 aprile-28 giugno 1992, sottosegretario alla Difesa
(VII "governo
Andreotti");
1992
23 aprile, eletto deputato (XI Legislatura 1992 23 apr-14 apr
1994) per la Dc nel collegio Benevento;
giugno-aprile 1993 (I "governo
Amato");
1993
aprile-aprile 1994 ("governo
Ciampi");
1994
fonda il CCD (Centro Cristiano Democratico), di cui
diviene presidente, condividendone la leadership con Pier
Ferdinando Casini;
[Al progetto aderisce immediatamente Lorenzo
Cesa, che viene messo a capo della segreteria politica.
In questo periodo Lorenzo Cesa è,
da pochi mesi, sotto processo (nonché reo confesso) per un importante
caso di corruzione legato al ministero dei Lavori Pubblici.]
15 aprile, rieletto deputato (XII Legislatura 1994 15 aprile-8
mag 1996) nella lista FI (Forza Italia), XX (CAMPANIA
2), Collegio: 9 - Sant'Agata De' Goti;
21 aprile-8 maggio 1996, iscritto al gruppo parlamentare CCD
(Centro Cristiano Democratico), di cui è capogruppo fino al 19
maggio 1995;
10 maggio-17 gennaio 1995, ministro del Lavoro e Previdenza
sociale (I "governo
Berlusconi");
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
1996
9 maggio, eletto deputato (XIII Legislatura 1996 9 mag-29 mag
2001) nella lista CCD-CDU, circoscrizione
XX CAMPANIA 2;
Iscritto al gruppo parlamentare UDEUR (Unione Democratici
per l'Europa);
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
1998
febbraio, 1998 è protagonista di una scissione interna
al CCD, raccogliendo l'appello dell'ex presidente della
Repubblica Francesco Cossiga di costituire
una nuova formazione politica di centro, alternativa alle due coalizioni;
egli fonda così il CDR (Cristiano Democratici
per la Repubblica), che si unisce al CDU nella formazione
di gruppi parlamentari unitari;
giugno, il CDR confluisce con altre formazioni
nel progetto politico dell'UDR (Unione Democratica
per la Repubblica), di cui egli diventa segretario nazionale;
[La storia dell'UDR terminerà
dopo appena un anno.]
ottobre-dicembre 1999 (I "governo
D'Alema");
1999
fonda l'UDEUR (Unione Democratici per l'Europa), partito
politico spiccatamente di centro;
dicembre-aprile 2000, (II "governo
D'Alema");
2000
aprile-giugno 2001 (II "governo
Amato");
insieme a Salvatore Cuffaro, è
testimone di nozze del braccio destro di Bernardo
Provenzano, Francesco Campanella;
[Francesco Campanella è
l'uomo che fornisce a Bernardo Provenzano
i documenti falsi per andare in Francia a operarsi alla prostata. È
il segretario dei giovani dell'UDEUR.
Ex-presidente del consiglio comunale di Villabate, è condannato
per mafia.
Salvatore Cuffaro, presidente della Regione
Siciliana, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa sarà
poi condannato in primo grado nel gennaio del 2008 a 5 anni di carcere
per favoreggiamento semplice ad uomini vicini al superboss Bernardo
Provenzano.]
2001
30 maggio, eletto deputato (XIV Legislatura 2001 30 mag-27
apr 2006) nella lista La Margherita, circoscrizione
XX (CAMPANIA 2);
4 giugno-27 giugno 2002, iscritto al gruppo parlamentare MARGHERITA,
DL-L'ULIVO;
11 giugno-23 aprile 2005 (II "governo
Berlusconi");
2002
27 giugno-27 aprile 2006, iscritto al gruppo parlamentare MISTO-POPOLARI-UDEUR:
[- fino al 26 novembre 2003 - MISTO-UDEUR-POPOLARI
PER L'EUROPA,
- fino al 15 febbraio 2004, MISTO-UDEUR-ALLEANZA POPOLARE,
- fino all'8 settembre 2004 - MISTO-ALLEANZA POPOLARE-UDEUR.]
2003
si candida a sindaco di Ceppaloni (Benevento), appoggiato
da Forza Italia e SDI, nella lista
"Ceppaloni al centro";
vincendo le elezioni contro il candidato appoggiato dal centro-sinistra
e Rifondazione Comunista, viene rieletto sindaco
(2003-2008) di Ceppaloni (Benevento);
2005
23 aprile17 maggio 2006 (III "governo
Berlusconi");
a seguito dell'organizzazione delle consultazioni primarie per scegliere
il capo della coalizione dell'Unione, egli presenta
la sua candidatura per "presidiare il centro" della coalizione;
[«Il Centro della politica
non è un luogo astratto ma è un progetto per il futuro,
un'idea, un percorso, un metodo, una storia, un'identità. La
mia candidatura alle primarie del centro-sinistra, nasce con questa
ostinata convinzione.»]
16 ottobre, si svolgono le elezioni primarie dell'Unione;
[Arriva terzo, raccogliendo 196.014 voti (il 4,6% dei
consensi), alle spalle di Romano Prodi,
che ha ricevuto l'investitura di capo della coalizione, e di Fausto
Bertinotti.
Nella giornata delle votazioni, ha criticato l'organizzazione dell'evento,
definendo le primarie come un "gioco fasullo".
A scatenare la miccia è stato il fatto che, a metà mattinata,
proprio a Ceppaloni, le schede erano già terminate e molta gente
non ha potuto votare: «Se non ci vogliono,
ce lo dicano», ha incalzato lui, accusando altresì
di essere venuto a conoscenza che in diversi seggi di Roma erano pronte
schede già votate per Romano Prodi
e pronte per essere inserite nelle urne.
Già in precedenza, egli aveva denunciato incongruenze nell'allestimento
dei seggi sostenendo che erano stati costituiti in numero inferiore
al Sud, dove lui è più forte.]
L'UDEUR, pertanto, minaccia di garantire soltanto
l'appoggio esterno alla coalizione di centro-sinistra, ma nei mesi successivi
i rapporti con la coalizione si ricompongono e l'UDEUR
firma il programma dell'Unione.
Il giornale di partito «Il Campanile» è oggetto
di diverse indagini giornalistiche che ne evidenziano la funzione "privata".
[In altri termini, oltre un milione e trecentomila euro
di finanziamenti pubblici (limitandosi al solo 2005) sono serviti per
pagare il contributo fattivo del deputato, viaggi e trasferte della
sua famiglia (98.000 euro nel 2005), liberalità e spese di rappresentanza
(141.000 euro), liberalità (22.000), pacchi, dolciumi e torroni
(17.000).
In sostanza, secondo un'inchiesta de «L'Espresso», "all'ombra
del "Campanile" il deputato, i suoi familiari e le loro società
hanno ottenuto soldi e vantaggi grazie a un giornale finanziato con
i soldi dei contribuenti".]
2006
28 aprile, eletto senatore (XV Legislatura 2006 28 apr-28 apr
2008) come candidato dell'UDEUR;
[Presentatosi sia nella regione Campania (dove il partito
ha raccolto il 5,2% dei voti, ottenendo due seggi) sia nella regione
Calabria (4,23%, un seggio), ha optato per rappresentare quest'ultima.]
28 aprile-28 aprile 2008, membro del gruppo misto (Pop-Udeur);
17 maggio-16 gennaio 2008, ministro della Giustizia
(II "governo
Prodi");
[Egli aveva chiesto per sé il Ministero della
Difesa contrapponendosi a Emma Bonino;
il Ministero della Difesa è infine stato assegnato ad Arturo
Parisi.]
luglio, viene varato dal Parlamento un provvedimento di indulto,
che è causa di divergenze tra lui e il collega Antonio
Di Pietro, ministro delle Infrastrutture;
[In qualità di ministro della Giustizia, egli
è tra i favorevoli alla misura, che prevede la scarcerazione
di circa 15 000 carcerati; Antonio Di Pietroè
aspramente contrario e lo definisce «un
colpo di spugna immorale e inaccettabile».]
Nello stesso periodo si esprime a favore della completa impunità
per tutti i personaggi e le società coinvolte nell' "inchiesta
Calciopoli".
29 luglio, dopo l'approvazione definitiva da parte del Senato,
che sancisce l'entrata in vigore dell'indulto come legge, egli dedica
questo provvedimento a papa Giovanni Paolo II
che, in occasione di una sua visita al Parlamento, ha chiesto un provvedimento
di clemenza per i carcerati;
23 ottobre, la Camera dei deputati approvato in via definitiva
la legge 24 ottobre 2006 n. 269
(meglio nota come "Ddl Mastella")
che modifica e sospende alcuni aspetti della riforma dell'ordinamento
giudiziario licenziata nella XIV legislatura, in particolare per quanto
riguarda le disposizioni sulla separazione della carriere dei magistrati
e sull'accesso in magistratura;
Le nuove nomine da lui fatte ai vertici del Ministero della Giustizia
sono aspramente criticate dalla Corte dei conti, che rifiuta il visto
al decreto di nomina di un nuovo direttore generale delle risorse materiali,
beni e servizi.
[Finora egli ha nominato un dirigente di ruolo di seconda
fascia alla Direzione dell'Ufficio Speciale Napoli; al Dipartimento
Affari di Giustizia, Direzione generale del Contenzioso e dei Diritti
Umani, Gianpaolo Nuvoli, già deputato
di Forza Italia poi passato al suo partito, l'UDEUR;
ed infine un dirigente dell'INPS a direttore delle
risorse materiali, nomina annullata dalla Corte dei conti.
Ha poi nominato componente esterno della Commissione di valutazione
dei dirigenti l'ex senatore Alfredo D'Ambrosio
che durante la legislatura 2006-2008 è passato da Forza
Italia all'UDEUR.
Un dossier del 2007 sul sito del Partito Radicale sostiene
che tali nomine siano state fatte secondo criteri esclusivamente politici
come anche sostiene che siano state lottizzate tra le varie correnti
della magistratura anche le nomine dei magistrati nei posti chiave dell'amministrazione.]
2007
febbraio, viene raggiunto da un avviso di garanzia da parte della
Procura della Repubblica di Napoli;
[L'ipotesi formulata dagli inquirenti è quella
di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento
del "Napoli Calcio", dichiarato
nel 2004 con sentenza del Tribunale di Napoli. L'iscrizione nel registro
degli indagati rappresenta un fatto dovuto, dal momento che, all'epoca
della commissione dei presunti illeciti (2002), egli era vicepresidente
della società e membro del consiglio di amministrazione.
Interpellato al riguardo, egli si dichiara estraneo al crac, sostenendo
di non aver mai partecipato direttamente alla gestione della Società.]
8 marzo, partecipa ad "Anno Zero", trasmissione televisiva
condotta da Michele Santoro;
[Dopo un acceso dibattito con il presentatore, decide
di abbandonare lo studio, tacciando Michele Santoro
di uso improprio della televisione pubblica.
Successivamente, decide di intraprendere un'azione legale contro Rai
2.]
10 aprile, dichiara: «Se c'è
referendum si rischia la crisi di governo»;
settembre, chiede al Consiglio Superiore della Magistratura di
disporre il trasferimento cautelare d'ufficio nei confronti del pubblico
ministero di Catanzaro Luigi de Magistris,
il quale sta indagando su un presunto comitato d'affari composto da
politici e magistrati lucani;
[Per questo motivo al magistrato viene avocata l'inchiesta
dalla procura.
Per l'opinione pubblica c'è il sospetto che il ministro abbia
richiesto il trasferimento appositamente per bloccare sul nascere l'inchiesta
nei suoi confronti. Solidale nei confronti del ministro, invece, tutto
il mondo politico ad eccezione di Antonio Di Pietro.
Dopo l'avocazione delle indagini, la Procura Generale chiede quindi
l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti, richiesta poi accolta
dal Gip, che specifica che il ministro non avrebbe dovuto essere indagato.
Gli stessi magistrati che hanno accusato i coniugi Mastella (oltre a
Luigi de Magistris, poi trasferito e sottoposto
a censura da parte del CSM) finiranno anch'essi sotto inchiesta.]
14 ottobre, viene iscritto nel registro degli indagati della
procura di Catanzaro nell'ambito dell' "inchiesta Why
Not" del sostituto procuratore Luigi
De Magistris: l'ipotesi di reato è abuso di ufficio;
[È sospettato di essere coinvolto in una "rete"
costituita da politici, imprenditori, giudici e massoni finalizzata
ad ottenere finanziamenti dallo Stato e dall'Unione Europea.
Il coinvolgimento del ministro nell'inchiesta è motivato dai
suoi rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino.
L'indagine coinvolge l'attività imprenditoriale di Antonio
Saladino, titolare in passato di una società di lavoro
interinale denominata "Why Not".
Agli atti figurano, tra l'altro, intercettazioni di colloqui telefonici
proprio tra il ministro e Antonio Saladino.]
Nell'ottobre 2007 viene iscritto nel registro degli indagati dalla Procura
di Catanzaro per l'inchiesta Why Not, condotta dal PM Luigi de Magistris.
Poche settimane prima, in qualità di Ministro della Giustizia,
Mastella aveva chiesto il trasferimento cautelare dello stesso de Magistris.
Per questo motivo al magistrato viene avocata l'inchiesta dalla procura.
Per l'opinione pubblica c'è il sospetto che Mastella abbia richiesto
il trasferimento appositamente per bloccare sul nascere l'inchiesta
nei suoi confronti. Solidale nei confronti del ministro, invece, tutto
il mondo politico ad eccezione di Antonio Di Pietro.[36] Dopo l'avocazione
delle indagini, la Procura Generale chiede quindi l'archiviazione delle
accuse per Mastella[37], richiesta poi accolta dal Gip, che specifica
che Mastella non avrebbe dovuto essere indagato[38]. Gli stessi magistrati
che avevano accusato i coniugi Mastella (oltre a de Magistris, poi trasferito
e sottoposto a censura da parte del CSM) sono finiti anch'essi sotto
inchiesta.[39]
2008
16 gennaio, la Corte Costituzionale dà il via libera al
referendum;
lo stesso giorno, dopo il provvedimento di arresti domiciliari nei confronti
della moglie Sandra Lonardo
(presidente del Consiglio regionale della regione Campania), da parte
della procura di Santa Maria Capua Vetere, egli presenta le dimissioni
da ministro, motivate dalla "mancata solidarietà
politica" da parte del centro-sinistra rispetto alla vicenda
che lo vede indagato, sostenendo di essere vittima, insieme alla sua
famiglia, di un attacco della magistratura;
le dimissioni vengono respinte dal Presidente del Consiglio Romano
Prodi e nel tardo pomeriggio della stessa giornata le agenzie
di stampa scrivono che anche lui stesso sarebbe indagato nell'ambito
dell'inchiesta riguardante la moglie;
17 gennaio, conferma le proprie dimissioni ed annuncia che il
suo partito, l'UDEUR, darà "appoggio esterno"
al governo;
21 gennaio, modifica la propria posizione dichiarando di uscire
dalla maggioranza e di voler votare no alla questione di fiducia; apre
quindi la crisi di governo durante un comunicato stampa dalla sede dell'UDEUR
dichiarando di lasciare la maggioranza dopo 2 anni;
23 gennaio, l'UDEUR si astiene sul voto di fiducia
alla Camera dei deputati;
24 gennaio, in seguito al voto di sfiducia, cade il II
"governo Prodi";
[Votano contro la fiducia due dei senatori dell'UDEUR
(tra cui egli stesso), due dei senatori dei Liberal Democratici,
Domenico Fisichella, Franco
Turigliatto e Sergio De Gregorio,
tutti eletti nello schieramento di centro-sinistra.]
6 febbraio, nel corso della trasmissione televisiva "Porta
a porta", egli si dichiara pronto a partecipare alle elezioni politiche
indette per il 13 aprile 2008 con il PdL (Popolo della
Libertà) anche a costo di rinnegare il simbolo del suo partito,
affermando: «Quando c'è una evoluzione
nel corso delle cose, bisogna saperle prendere per il verso giusto e
andare avanti in quella direzione».
Silvio Berlusconi aveva già fatto
trapelare nei mesi precedenti contatti con lui che ora sembrano concretizzarsi
nella promessa del leader di Forza Italia di una posizione
di rilievo all'interno della nuova formazione politica del PdL.
Ancora una volta egli cambia coalizione passando dal centro-sinistra
al centro-destra.
Il capogruppo della Lega Nord al Senato, Roberto
Castelli, tuttavia, si dichiara immediatamente contrario.
Nei giorni a seguire Silvio Berlusconi,
nonostante la sua iniziale disponibilità a collocarlo in una
posizione di rilievo, decide di escluderlo dal suo schieramento affermando
che, secondo alcuni sondaggi, la sola sua presenza nelle liste dell'alleanza
farebbero perdere quasi il 12% dei consensi; analogo trattamento gli
viene riservato nella neonata formazione di centro Rosa Bianca,
rimanendo così completamente isolato.
26 febbraio, nella sua ultima seduta della XV Legislatura, il
Senato approva il cd. «Decreto Milleproroghe»,
contenente, tra l'altro, un emendamento che consente la stabilizzazione
come dirigenti di alcuni funzionari classificatisi ultimi ad un concorso
per dirigenti del 1997;
[La graduatoria di questo concorso, originariamente bandito
per soli 23 posti, è stata tenuta aperta e fatta scorrere fino
a ricomprendere il 148º in graduatoria.
Autore dell'emendamento, l'on. Francesco Adenti
dell'UDEUR.]
6 marzo, dopo un paio di giorni di riflessione, decide quindi
di non candidarsi alle elezioni politiche, per la prima volta
dopo 32 anni, e ciò nonostante l'offerta di un posto
nelle liste del Partito Socialista fattagli dal segretario
Enrico Boselli.
Allo stesso modo, scaduto il mandato di sindaco a Ceppaloni, decide
di non ripresentarsi nemmeno alle elezioni comunali.
8 marzo, la Procura Generale di Catanzaro, che ha avocato a
sé le indagini dopo la dichiarazione d'incompatibilità
del sostituto procuratore Luigi De Magistris,
chiede l'archiviazione delle accuse ipotizzate a suo carico; egli esce
quindi dall'inchiesta;
[Nelle motivazioni, depositate il 1º aprile, il
Gip afferma che «non vi erano neanche gli
estremi per poter iscrivere Mastella nel registro degli indagati».
L'ex Guardasigilli annuncia che intende «valutare
tutte le possibili azioni giudiziarie e amministrative a tutela della
mia persona» e dichiara di voler «chiedere
il risarcimento dei danni a chi ha lavorato, sul piano giudiziario,
quello mediatico e quello politico, per la mia eliminazione politica».]
29 aprile, elezioni politiche (XVI Legislatura 2008 29 apr-14
mar 2013);
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo
Berlusconi");
ottobre, viene ingaggiato (senza percepire alcun compenso) dalla
RAI come inviato per
seguire le partite del Napoli nella trasmissione "Quelli che il
calcio";
2009
14 febbraio, fa ritorno in politica cambiando nuovamente
schieramento;
in questa data il PdL (Popolo della libertà)
comunica la sua candidatura nelle proprie liste alle elezioni europee,
puntualizzando che il sodalizio con l'UDEUR verrà
esteso anche alle elezioni amministrative in Campania, dove i due partiti
presenteranno candidati comuni;
giugno, eletto al parlamento europeo tra le file del
PdL;
luglio, torna all'attenzione della stampa nazionale per alcune
dichiarazioni fatte riguardo alla diaria giornaliera percepita al parlamento
europeo di Strasburgo: «Una diaria di 290
euro!» - ha dichiarato in un ascensore ai suoi assistenti
- «Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi
non sanno cosa si prende al Parlamento italiano».
Nei primi mesi dell'attuale legislatura (2009-2014) del Parlamento europeo
risulta essere uno dei parlamentari del gruppo PPE
meno presenti alle votazioni nel corso delle sedute plenarie.
19 dicembre, dà mandato ai suoi legali di citare in giudizio
lo Stato italiano per l'archiviazione dell' "inchiesta
Why Not";
[La richiesta di risarcimento ammonta a 10 Mni
di euro.]
[Il 26 febbraio 2009, appare su «l'Espresso»
la notizia che il giudice GianDomenico Lepore
ha inviato gli avvisi di chiusura delle indagini per l'inchiesta riguardante
l'ex ministro della giustizia.
Nei mesi seguenti, la vicenda si capovolge, giudicando illegittima l'avocazione
dell' "inchiesta Why Not", legittime
le intercettazioni, e l'inchiesta di Santa Maria Capua Vetere passa
alla procura di Napoli che, in maggio 2009 ritiene fondate molte delle
accuse, rinviando a giudizio lui e sua moglie Sandra Lonardo.]
2010
25 giugno, nella sala dell'Assunta della Chiesa
del Gesù a Roma, annuncia la fine della storia ultradecennale
dell'UDEUR e la nascita di un nuovo soggetto politico
denominato Popolari per il Sud;
[Il movimento, secondo quanto da lui stesso detto, «intende
colmare il vuoto politico nel sud a livello locale, confermando al contempo
la strategica alleanza con il PdL».]
Pochi giorni dopo le regionali, egli afferma che ormai «ci
sono le condizioni per fare un Partito del Sud».
18 settembre, in una manifestazione a Napoli, ufficializza
l'intenzione a candidarsi a sindaco della città alle prossime
amministrative;
2011
gennaio, poi il partito Popolari per il Sud
muta di nuovo nome, diventando UDEUR-Popolari per il Sud;
marzo, viene rinviato a giudizio, assieme alla moglie Sandra
Lonardo, per tre capi di imputazione:
- truffa e appropriazione indebita, in merito all'acquisizione
al patrimonio familiare di due appartamenti a Roma di proprietà
dell'Udeur e della testata giornalistica «Il
Campanile»;
- abuso d'ufficio, per l'assegnazione di incarichi
da parte dell'Arpac;
maggio, alle elezioni comunali di Napoli l'UDEUR
ottiene il 2,48%;
lui, candidato a sindaco con l'appoggio anche di una lista civica, ottenendo
il 2,17%, non viene eletto neanche in Consiglio Comunale;
dopo il primo turno delle elezioni amministrative egli annuncia "un
rapporto di collaborazione politica tra l'UDEUR e le
altre forze politiche di Centro" e che per il ballottaggio
per l'elezione del sindaco di Napoli "l'UDEUR
terrà un atteggiamento analogo a quello del Terzo Polo".
L'annuncio avviene dopo un incontro con i leader dell'UdC
(Pier Ferdinando Casini e Lorenzo
Cesa), di Futuro e Libertà (Gianfranco
Fini) e dell'API (Francesco
Rutelli).
Nel frattempo il partito cambia nome in Popolari UDEUR.
16 novembre-28 aprile 2013 ("governo
Monti");
22 dicembre, il GUP di Benevento Flavio
Cusani lo rinvia a giudizio per corruzione nell'ambito dell'
"inchiesta "Iside Nova"";
[L'indagine è condotta dal procuratore Antonio
Clemente il quale sarà in seguito sostituito dal procuratore
capo Giuseppe Maddalena.]
2012
23 marzo, dopo anni in cui si è sempre opposto a qualsiasi
forma di riconoscimento delle coppie omosessuali, ora dichiara di condividere
quanto affermato dalla sentenza n. 4184/2012
della Cassazione ossia che le coppie gay hanno diritto ad un trattamento
famigliare uguale a quello delle coppie sposate e di aver, quindi, cambiato
la sua posizione sulle tematiche omosessuali;
2013
alle prossime elezioni politiche decide di non candidarsi in nessuna
lista dei principali schieramenti e rimane fuori dalla campagna elettorale;
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura 2013 25 feb-
);
28 aprile-22 febbraio 2014 ("governo
Letta");
24 novembre, con lo scioglimento del PdL (Popolo
della Libertà) e la rinascita di Forza Italia,
l'UDEUR, riunitosi a Ceppaloni, decide di aderire alla
ricostituita formazione;
[Egli spiega che sarà «con
Forza Italia, senza rinunciare affatto a quello che
è il nostro Dna: restiamo una forza moderata e attenta al territorio.
Gli estremismi non ci appartengono e non ci apparterranno».]
2014
22 febbraio, ("governo
Renzi");
nominato nel Comitato di Presidenza di Forza Italia,
viene ricandidato per le Elezioni europee nella Circoscrizione Sud;
[Pur con 50.440 preferenze, non viene rieletto.]
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