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Papa
Clemente VI

(Avignone 1342-52)

1350
Roma, mentre la curia papale è convinta che Cola di Rienzo possa rappresentare una minaccia anche dopo l'abdicazione, decide di muovere contro di luii l'accusa di eresia: un'accusa in base alla quale, se fosse catturato, potrebbe anche procuragli la morte;
intanto l'ex tribuno di Roma, rifugiatosi da oltre un anno presso un gruppo di monaci dissidenti che vivono in una specie di eremitaggio presso gli Appennini meridionali, è caduto sotto l'influenza di un monaco fanatico che lo ha convinto che è suo dovere persuadere l'imperatore a distruggere il potere temporale dei papi: non solo, ma che è anche suo dovere aiutare l'imperatore a realizzare l'impresa;
Luglio
Cola di Rienzo si reca a Praga dove viene ricevuto in udienza da Carlo di Boemia il quale però non si lascia persuadere e lo consegna invece all'arcivescovo di Praga Arnost z Pardubic, che lo mette agli arresti;
saputo dell'arresto, il papa chiede all'imperatore che Cola di Rienzo sia portato ad Avignone oppure che sia trattenuto prigioniero finché non arriveranno a Praga suoi rappresentanti a prenderlo in consegna;
«segue 1352»
[Ernest Hatch Wilkins, Vita del Petrarca, Feltrinelli 1964]

ANNO 1350

La Peste
(1347-50)
(Fino al 1537 le epidemie avranno ricorrenza ciclica)

Dei 100 milioni ca di abitanti, l'Europa ne perde ca 28 milioni; l'Italia viene dimezzata.
Dopo il 1350 la peste esaurisce la sua virulenza, ma non viene del tutto debellata e ricomparirà ogni anno sotto forma di "febbre stagionale" con gravi punte nel 1374 e nel 1399.








1350
ducato d'Austria e di Stiria
Albrecht II [il Saggio/lo Sciancato]
Albero genealogico
(Habsburg 1298 - Wien 1358)
quartogenito di Albrecht I d'Asburgo e di Elisabeth di Carinzia;
1322, governa l'Austria e la Stiria per il fratello Friedrich I [il Bello], fatto prigioniero a Mühldorf da Ludwig IV [il Bavaro];
1324-58, conte di Pfirth;
[dopo aver sposato la c.ssa Johanna von Pfirth (Giovanna di Ferrete)]
1330-58, duca d’Austria, Stiria, Carinzia, Carniola e Sud Tirolo;
succede alla morte del fratello Friedrich I [il Bello];
nel 1335 acquista la Carinzia, allargando così i domini della casata;


Margherita [Maultasch (Boccalarga)]
Albero genealogico
(n. 1318 - Vienna 1369)
figlia di Heinrich V, duca di Carinziae conte del Tirolo, e moglie di Johann Heinrich di Lussemburgo;
1335-63, contessa del Tirolo;
[succeduta alla morte del padre, eredita il Tirolo ma non la dal 1341 sposata con Ludwig di Brandeburgo, figlio dell'imperatore Ludwig IV [il Bavaro];


1350
-


1350
REGNO d'UNGHERIA
Luigi I [il Grande]
Albero genealogico

(Višegrad 1326 - Trnava 1382)
figlio di Charles I Robert d'Angiò, re d'Ungheria, e di Elisabetta di Polonia (sorella di re Kazimierz III [il Grande])
1342-82, re d'Ungheria (Lajos I);
succeduto al padre, eredita uno stato solido e finanziariamente fiorente che gli fornisce le basi per un'ambiziosa politica estera;
nel 1343, seguendo i suggerimenti di frate Roberto, invia i propri ministri a Clemente VI per far valere i diritti di suo fratello Andrea sul regno di Napoli non in quanto marito di Giovanna ma come erede dell'avo Charles Martell; per sedare la controversia ed essendo Andrea e Giovanna ancora minorenni il papa pensa di inviare un legato a Napoli (Bolla del 18 novembre);
nel 1344 combatte al fianco dello zio Kazimierz III [il Grande] di Polonia contro lituani e tatari;
nel 1345 suo fratello Andrea, marito della regina Giovanna I di Napoli, viene assassinato;
nel 1347, a inizio dicembre, dopo aver minacciato di invadere il Regno di Napoli, il re arriva a Verona dove si assicura l'approvazione e l'appoggio di Mastino della Scala, signore della città;
nel 1348, invaso il Regno di Napoli e costretto alla fuga la regina, accetta cordialmente Carlo di Durazzo e gli altri reali che ad Aversa gli presentano il figlioletto di Giovanna; dopo aver chiesto al duca dove fosse la finestra da cui era stato gettato il corpo del fratello Andrea d'Ungheria e sentendosi rispondere che non lo sapeva, gli fa di brutto tagliare la testa, fa prendere molti nobili che ritiene colpevoli e li manda in Ungheria assieme al figlioletto [vi morirà poco dopo]; si avvia verso Napoli con le sue truppe che avanzano con davanti lo stendardo in cui è raffigurato il dipinto di Andrea strangolato; arrivato nel castello nuovo, senza udir nessuno, toglie a molti e dà ad altri onori e incarichi, ma li pone tutti sotto l'autorità del vescovo ungherese Varadino;
mentre sono già trascorsi quattro mesi dal suo ingresso a Napoli, scoppia a causa del sudiciume la peste tra le sue truppe; non riuscendo inoltre ad ottenere l'appoggio di papa Clemente VI, è costretto ad abbandonare l'impresa nel Regno di Napoli; nomina prima il barone tedesco Corrado Lupo suo vicario e Gilforte Lupo castellano di Napoli;
nel 1349, chiamato da Corrado Lupo in aiuto degli ungheresi a Napoli, giunge con nuove armate in Puglia, prende Trani e Aversa costringendo Giovanna alla fuga a Gaeta;
1350
da Napoli si reca a Roma dove, rifiutato il titolo di re che gli è offerto, fa le sue devozioni nel Giubileo;



1370-82, re di Polonia;








1350
-


1350
REGNO di BOEMIA e REGNO di GERMANIA
Karel IV
Albero genealogico

(Praga 1316 - 1378)
figlio di Jan [il Cieco], re di Boemia, e di Eliska Premyslide, erede del regno di Boemia;
nel 1329 sposa Blanche de Valois († 1348);
1334-46, margravio di Moravia (Wenceslas Charles);
1346-53, duca di Lussemburgo (Wenceslas Charles);
1346-78, re di Boemia (Karel IV)
1346-78, re di Germania (Karl I)
nel 1348 muore la moglie Blanche de Valois;
fonda a Praga la prima Università dell'Europa nordoccidentale;
nel 1349 sposa Anna von Rheinpfalz († 1353);





1355-78, imperatore del Sacro Romano Impero (Charles IV);
1355-78, re di Lombardia-Milano;
1365-78, re di Arelat-Arles;








1350
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1350
REGNO di POLONIA
Kazimierz III [il Grande]
Albero genealogico

(Kowal o Cracovia 1310 - Cracovia 1370)
figlio di Wladislaw I Lokietek [il Breve] e di Jadwiga († 1339), figlia di Boleslaw principe di Grande Polonia;
nel 1325 sposa Aldona di Lithuania († 1339);
1333-70, re di Polonia;
[… il fondatore dello stato polacco]
nel 1335 si allea con Giovanni di Boemia, ottenendone la rinuncia alle pretese sulla corona polacca in cambio di analoga rinuncia polacca ai diritti sulla Slesia e sulla Masovia, peraltro già occupate dai boemi;
nel 1339 ottiene da papa Benedetto XII il riconoscimento dei diritti polacchi sui territori occupati dai cavalieri teutonici;
nel 1340, acquistata la Rutenia, intraprende una vasta operazione di colonizzazione e avvia contatti in direzione dell'oriente e del Mar Nero;
nel 1343 stipula con i cavalieri teutonici la pace di Kalisz, che gli permette di riprendere la Cuiavia, pur cedendo la Pomerania;
nel 1344 riesce a riprendere parte della Masovia e ad annettere alla Polonia gli altri territori come stati vassalli; si volge anche contro i tatari e i lituani, da cui recupera i territori di Halicz e Wlodomierz, consolidando così la posizione alle frontiere;
codifica il diritto consuetudinario polacco in un corpus di leggi rielaborate da giuristi che egli ha inviato a studiare a signoria di Padova e a Bologna; fonda l'università di Cracovia strutturata sul modello di analoghe istituzioni italiane;




1350
-

 

 

1350
IMPERO BIZANTINO
Giovanni VI Cantacuzeno
Albero genealogico

(Costantinopoli 1293 - Mistra 1383)
onnipotente ex primo ministro di Andronico III Paleologo;
1347-54, imperatore;
dopo aver tolto, grazie all'alleanza con il sultano Orkhan,
il governo a Giovanni V Paleologo, cui riconosce tuttavia il diritto alla successione;
nel 1348 strappa ai serbi Tessalonica, cercando poi di limitare lo strapotere dei genovesi che bloccano Costantinopoli dal mare, monopolizzando gli introiti doganali del Bosforo;



1350
-

1350
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Alessio III
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di ;
1349 (dal 22 dic) - (al 20 mar) 1390, gran comneno di Trebisonda - autokrátor dei romani;

guerra civile
[1340-55]


Bailo veneziano
1347-64, i rapporti regolari tra Venezia e Trebisonda sono interrotti;

1350
a partire dalla metà del XIV sec. nel commercio levantino inizia una crisi che, con brevi intervalli, abbraccia tutta la seconda metà del XIV sec. e l'inizio del XV.

Nel corso della guerra (1350-55) tra Venezia e Genova, Trebisonda rimane neutrale.


I mercanti fiorentini penetrano nel Mar Nero molto più tardi dei veneziani e dei genovesi. Nel XIV secolo la repubblica di Firenze non dispone ancora di un porto di mare; pur tuttavia, secondo alcune notizie (Giovanni Villani) i fiorentini si trovano in questo periodo a Trebisonda, Tana e Savasto: da loro giunge a Firenze la notizia della peste del 1347.]


1350
Osmanli od Ottomani
Orkan
(? - ?)
successore di Osman I fondatore degli Osmanli od Ottomani;
1326-59, "capo" degli Ottomani;
pone la capitale a Bursa (Brussa) in Bitinia;
nel 1346 sposa Teodora, la figlia di Giovanni VI Cantacuzeno;





1350
dal 1334 l'esercito è stato suddiviso in due gruppi:
- sipahi (cavalleria)
- piyade (fanteria);

1350
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Ugo IV di Lusignano
Albero genealogico

(† 1359)
figlio di Ugo IV di Cipro e di Eschive d’Ibelin († 1312), signora di Beirut;
nel 1310 ca, sposa Maria d’Ibelin († 1318);
nel 1318, rimasto vedovo, sposa Alice d'Ibelin († dopo 1386);
1318, conestabile di Cipro;
1324-59, re di Cipro;
1324-59, re di Gerusalemme (titolare);



1350
-


1350
IMPERO di SERBIA
Stefano IX Uroš IV Decanski
(n. 1308 - † 1355)
figlio di Stefano VIII Decanski;
1322, associato al trono, si distingue nelle guerre contro i bosniaci e i bulgari;
1331-46, re di Serbia;
dopo aver detronizzato il padre, più tardi assassinato, con l'appoggio dell'aristocrazia serba;
come primo atto di governo stipula un trattato di pace con lo zar dei bulgari Giovanni VI Alessandro, da poco succeduto alla zarina Anna, del quale sposa la figlia Elena; sicuro su questo fronte, è libero di espandersi in Macedonia ai danni di Bisanzio;
nel 1334 l'imperatore Andronico III gli deve riconoscere il possesso di Prilep, Ocrida e Strumica;
nel 1341 si inserisce con grande spregiudicatezza nella lotta apertasi per la successione imperiale tra il giovane Giovanni V Paleologo e Giovanni Cantacuzeno, appoggiando dapprima il Cantacuzeno che ospita fuggiasco in Serbia;
nel 1342, luglio, a Priština stringe un patto di alleanza con Giovanni Cantacuzeno suo ospite;
nel 1343, estate, passa dalla parte di Giovanni V Paleologo, alla cui sorella fidanza il proprio figlio Uroš: ciò gli consente di sottomettere l'Albania salvo Durazzo (fino al 1346);
nel 1345, capo di uno stato che si estende dal Danubio al golfo di Corinto e che ormai si presenta come la maggiore potenza balcanica, di gran lunga più forte di quella bizantina, si autoproclama imperatore e autocrate di Serbia e Romania;
1346-55, imperatore di Serbia;
nel 1348 sottomette l'Epiro e la Tessaglia;
nel 1349, maggio, a Skopje, promulga il Codice di Dušan che costituisce la base giuridica del suo regno e nel quale al diritto consuetudinario serbo si giustappongono norme derivate dalla giurisprudenza bizantina;
da un punto di vista amministrativo egli riserva a sé il governo dei territori di recente acquisizione, affidando invece al figlio Uroš, comunque sotto il proprio stretto controllo, la parte settentrionale dell'impero: la "culla dello stato serbo";



 
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1350
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1350
RUSSIA
Simeone [il Superbo]
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di Afanasij principe di Novgorod;
1341-53, gran principe di Mosca e di Vladimir;   

 
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1350




1350
REGNO di FRANCIA
Philippe VI [il Fortunato o il Pio]
Albero genealogico
(1293 - Nogent-le-Rotrou 1350)
figlio di Charles II di Valois e della c.ssa Marguerite d'Angiò;
1293-1326, conte di Alençon;
1315-50, conte del Maine (Philippe);
1326-50, conte di Valois (Philippe);
1328-50, re di Francia (Philippe VI [il Fortunato o il Pio])
… ed inizia la guerra dei cent'anni.
1335-44, in Francia opera una grande compagnie: la banda detta degli Scorticatori;
nel 1348, gennaio, ad Avignone, arriva la peste; nel giro di sette mesi nello stesso luogo moriranno 150.000 persone;
1350
Agosto
muore.
[Durante il suo regno la corona francese acquisisce Montpellier e il delfinato, che diviene appannaggio dei primogeniti reali.]







Jean II [il Buono]
Albero genealogico
(Le Mans 1319 - Londra 1364)
figlio di Philippe VI [il Fortunato o il Pio] e di Jeanne di Borgogna;
1332, sposa Bona di Lussemburgo, figlia di Giovanni di Boemia dalla quale ha otto figli; non ne ha invece dal suo secondo matrimonio con Giovanna, vedova di Filippo I di Borgogna;
inimicatosi con il genero Carlo II [il Malvagio], re di Navarra, cui non ha voluto cedere gli appannaggi promessi, provoca l'alleanza tra questi e gli inglesi; riprende così la guerra dei cent'anni interrotta da una tregua nel 1347;
1350-64, re di Francia;
…ma non troppo, diventando infatti presto noto, nonostante la sua cavalleria e munificienza, per il suo malgoverno accompagnato anche da delitti (esecuzione senza processo di Raoul d'Eu, connestabile di Francia) e per le sue arbitrarie modificazioni monetarie a favore del tesoro reale;







 
1350


1350
Fiandra
Louis II [de Mâle]
Albero genealogico
(Mâle, vicino Bruges 1330 - Lille 1383/1384)
figlio di Louis I [de Crécy] e di Marguerite di Francia;
1346-48, conte di Fiandra;
1346-84, conte di Nevers e conte di Rethel;
[confermato nel 1347 da Philippe de Valois]
nel 1347 sposa Margaret di Brabante († 1368)



1382-84, conte di Borgogna e conte d'Artois; signore di Salins;









 
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1350
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1350
SAVOIA
Amedeo VI [il Conte Verde]
Albero genealogico

(Chambéry 1334 - Castropignano, Campobasso 1383)
figlio di Aimone [il Pacifico] e di Iolanda del Monferrato;
1343-83, conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nel 1347, impossessatosi già di vari domini, genera la gelosia dei Visconti, dei marchesi del Monferrato e dei marchesi del Monferrato i quali impugnano le armi lasciandogli solo Chieri; segue la pace con i Visconti, con cui la casa Savoia stringe anche parentela, a danno dei marchesi di Saluzzo;
nel 1348, malgrado l'umanità che ha sempre inteso introdurre nelle leggi, in occasione della pestilenza il popolo fa scempio degli ebrei;
nel 1349 i Visconti si fanno mediatori della pace con i marchesi del Monferrato il che accresce le sue giurisdizioni nel Canavese; finisce qui infatti la discendenza dei Delfini di Vienna, sin dagli antichi tempi rivale della casa Savoia: erede è il primogenito del re di Francia;
1350
terminata la tutela, assume il governo proseguendo nella politica filofrancese dei suoi tutori;






 
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1350
-



 


1350
REGNO d'INGHILTERRA
Edward III
Albero genealogico

(Windsor 1312 - Sheen, Richmond 1377)
figlio di Edward II e di Isabella di Francia, sorella di Charles IV [il Bello];
1327-77, re d'Inghilterra;
Il Model Parliament, finora monocamerale, viene diviso in due camere: i cavalieri e i borghesi formano la Camera dei Comuni (House of Commons), mentre i rappresentanti di nobiltà e clero entrano a far parte della Camera dei Lord (House of Lords).]
nel 1330 riesce ad assumere direttamente il potere dopo aver costretto all'esilio la madre e fatto giustiziare R. Mortimer;
nel 1337, all'inizio della "guerra dei cent'anni" tra Francia e Inghilterra, si trasferisce nei Paesi Bassi dove viene proclamato re di Francia;
presto gli alti costi della guerra lo inducono a prendere a prestito ingenti somme di denaro dai suoi banchieri fiorentini (Bardi e Peruzzi);
nel 1345, a causa di un malcontento generale di cui si fa portavoce l'arcivescovo di Canterbury J. Stratford, deve cedere alle richieste dei sudditi e sospende le rimesse in danaro ai suoi creditori fiorentini, causando di conseguenza il fallimento dei Bardi e dei Peruzzi;
nel 1347 fonda l'ordine della Giarrettiera;



Camera dei Lord
(House of Lords)
 
Camera dei Comuni
(House of Commons)
 

1350
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a


1350
REGNO di SCOZIA
David II
Albero genealogico
(Dunfermline 1324 - Edimburgo 1371)
figlio di Robert I (Bruce) e della seconda moglie Elizabeth de Burgh;
1328, ancora bambino [secondo il trattato di Northampton] viene unito in matrimonio con Joanna, figlia del re inglese Edward II;
1329-32, 1341-46, 1357-71, re di Scozia;
nel 1328 Edward III firma il trattato di Nothampton riconoscendolo come re della Scozia indipendente; nello stesso anno si riconcilia col papa;
nel 1332, spodestato da Edward di Baliol, appoggiato da Edward III d'Inghilterra, è costretto a rifugiarsi in Francia dove viene accolto da Philippe VI [il Fortunato o il Pio] che gli offre come residenza Château Gaillard;
nel 1341, aiutato dai suoi sostenitori in Scozia, riesce a rientrare in patria e a riprendere il governo del paese;




Edward di Baliol
Albero genealogico
(† Wheatley, presso Doncaster 1367)
figlio primogenito di Giovanni di Baliol;
1324, dai suoi possessi normanni parte per l'Inghilterra, invitato dal re Edward II con lo scopo di utilizzarlo per riacquistare influenza in Scozia;
1329, solo ora, dopo la morte di Robert Bruce, può intervenire negli affari scozzesi con successo;
1332, con l'aiuto di nobili del paese e con la connivenza del nuovo re inglese Edward III, vince gli scozzesi a Dupplin Moor e viene incoronato re a Scone, dopo aver spodestato David II (Bruce);
1332-41, 1346-56, re di Scozia;
nel 1341, sconfitto, deve restituire il trono a David II (Bruce);






1350
-


a

1350
REGNO di DANIMARCA
Valdemaro IV Atterdag
Albero genealogico
(n. 1320 ca - † 1375)
figlio di Cristoforo II;
visse gli anni della giovinezza in Germania dove il padre si era rifugiato in seguito agli scontri fra la corona e la grande nobiltà;
1340, alla morte di Gert, conte di Holstein e di fatto signore di gran parte della Danimarca, conclude con gli eredi di quest'ultimo un trattato grazie al quale ottiene la corona;
1340-75, re di Danimarca;
riconosciuto re da tutta la popolazione, dà inizio ad una restaurazione del potere monarchico servendosi sia di mezzi diplomatici che della forza;
nel 1341 ca sposa Helvig, dei duchi di Schleswig, avendone in dote lo Jutland settentrionale;


1350
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1350
REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Magnus VII Eriksson
Albero genealogico
(n. 1316 - † 1374)
figlio del duca Erik, della casa dei Folkung, e di Ingeborg unica figlia di re Haakon V di Norvegia;
1319-55, re di Norvegia;
[in seguito alla morte del nonno materno.]
1319-62, re di Svezia (Magnus II Eriksson);
[in seguito alla deposizione dello zio Birger.]
nel 1330, divenuto maggiorenne, conquista lo Halland e la Scania;
nel 1343 gli viene riconosciuta la conquista (1331) dello Halland e della Scania da Valdemaro IV re di Danimarca;
nel 1344 è costretto dalle pressioni dell'aristocrazia a nominare il figlio maggiore Erik erede al trono svedese e il cadetto Haakon VI erede al trono di Norvegia;


1350
-

 


1350
contea di Trastamara
Enrico
Albero genealogico

(Siviglia 1333 ca - Santo Domingo de la Calzada 1379)
figlio naturale di Alfonso XI [il Giusto] e di Leonor di Guzmán;
1350-69, conte di Trastamara;
alla morte del padre sale al trono di Castiglia e León il fratellastro Pedro I [il Crudele] a cui egli si oppone ben presto apertamente, avvalendosi in particolare delle risorse offertegli dalle sue terre nelle Asturie;




1369-79, re di Castiglia e di León (Enrico II);


1350
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a

1350
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Alfonso XI [il Giusto]
Albero genealogico

(Salamanca 1311 - Gibraltar 1350, peste)
figlio di Ferdinando IV [el Ajurno] e di Costanca di Portogallo († 1312);
1312-50, re di Castiglia e di León;
[regna a 2 anni]
nel 1325 sposa Constanza di Castiglia (matrimonio poi annullato nel 1327);
nel 1328 sposa Maria di Portogallo;





Pedro I [il Crudele]
Albero genealogico

(Burgos 1334 - Montiel, Mancia 1369)
figlio di Alfonso XI [il Giusto] e di Maria di Portogallo;
1350-69, re di Castiglia e di León;
salito al trono sedicenne, lascia per il momento la direzione dello stato nelle mani di Juan Alfonso di Albuquerque che attua una linea politica filofrancese;


1350
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a

1350
REGNO di NAVARRA
Carlos II [il Malvagio] 
Albero genealogico
(n. 1332 - † 1387)
figlio di Philippe III, conte d’Evreux, e di Juana II, regina di Navarra;
discende per parte di madre da Philippe IV [il Bello] e per parte di padre dal fratello di quest'ultimo Louis d'Evreux;
1343, conte d'Evreux;
1349-87, re di Navarra;
[incoronato re (ottobre) svolge la sua attività soprattutto con la Francia.]





1353-87, conte di Beaumont;

 
1350
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1350
REGNO di ARAGONA e di CATALOGNA
Pedro IV [il Cerimonioso]
Albero genealogico
(Balaguer, Lérida 1319 - Barcelona 1387)
figlio di Alfonso IV [il Bonario] e della c.ssa Teresa de Urgel;
1336-45, re d'Aragona;
succeduto al padre, si dedica subito al consolidamento della sua sovranità; stipula subito un trattato con il re di Granada, mantenendo d'ora in poi rapporti generalmente buoni con i musulmani;
nel 1338, luglio, sposa Maria d’Evreux [o Marie di Navarra] († 1347);
nel 1339 pretende un giuramento di vassallagio da Giacomo II re di Maiorca;
1345-87, re d'Aragona e di Catalogna (Pedro III);
in seguito alla ribellione di Giacomo II, re di Maiorca, occupa l'isola;
nel 1347 nelle cortes di Saragozza è costretto a confermare alla unión aragonesa il privilegio già concesso da Alfonso II, cercando quindi rifugio in Catalogna;
morta (aprile) la prima moglie Maria d’Evreux, si risposa (novembre) con Leonor di Portogallo († ott 1348);
nel 1348 sconfigge la unión di Valenza e la unión di Aragona;
muore (ottobre) anche la seconda moglie, Leonor di Portogallo;
nel 1349 Giacomo II, re di Maiorca, cade nella battaglia di Lluchmayor nel tentativo di riconquistare l'isola;
sempre aspri sono intanto i suoi rapporti con la nobiltà aragonese che gli rimprovera di aver infranto consuetudini radicate (anteponendo ad es. nella successione al trono la figlia Costanza a suo fratello Giacomo); ma morto il fratello (forse avvelenato) si calmano le lotte per la successione;
(agosto) sposa (sua terza moglie) Leonor di Sicilia († apr 1375);
1350
mentre continua nel suo progetto di ricomporre l'unità di tutti i territori già pertinenti alla casa aragonese, fallisce ora il suo proposito sul regno di Murcia;
in Sardegna, la ribellione di Mariano IV d'Arborea, sostenuto da Genova, mette a dura prova le truppe aragonesi;


1350
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1350
REGNO di MAIORCA
Giacomo III
Albero genealogico
(† 1375)
figlio di Giacomo II, re di Maiorca, e di Costanza († 1346), sorella di Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
1349-75, re di Maiorca [titolare];
nel 1349 viene fatto prigioniero da Pedro IV [il Cerimonioso] re d'Aragona;
infruttuosi saranno pure i suoi sforzi di riconquistare l'isola.
[ultimo re titolare di Maiorca.]
1350
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a



 


 


1350
PIEMONTE
Giacomo di Savoia-Acaia
Albero genealogico
(1315 - 1367)
figlio di Filippo I di Savoia-Acaia e di Catherine di la Tour du Pin e Coligny († 1337);
1334-1367, signore di Piemonte;
1334-1367, principe di Acaia [titolare];
[succede al padre sotto la tutela della madre che si è molto adoperata a dividere la lega formatasi contro il marito salvando così lo stato.]
nel 1338 sposa Beatrice d’Este († 1339) (s.f.);
nel 1339, rimasto vedovo, si risposa con Sibylle des Baux (Sibilla del Balzo) († 1361/62);
el 1347 (maggio) Chieri si dona indivisa a lui e al conte di Savoia, Aosta e Maurienne;
nello stesso anno cadono nelle sue mani Savigliano, Cuneo, Mondovì, Alba e Cherasco (conserverà poi soltanto Chieri e Savigliano); persiste l'antica ruggine tra i conti di Savoia ed i principi di Acaia per l'usurpata successione nell'assemblea di Giaveno del 1285;
nel 1349, pur possedendo Ivrea in comune con i conti Savoia, si vede strappare la città da Amedeo VI che con la pace con il conte del Monferrato la cede a quest'ultimo;




 
1350
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1350
Monferrato
Giovanni II Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Teodoro I e di Argentina Spinola;
1338-72, marchese di Monferrato;


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1350
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
Giovanni da Murta

(? - ?)
1344 dic - gen 1350, doge di Genova;
[eletto il 25 dicembre]


Giovanni Valente

(? - ?)
1350 gen - ott 1353, doge di Genova;
[eletto il 9 gennaio]


1350
-

 

1350
MILANO
Giovanni Visconti
Albero genealogico
(1290 ca - 5.10.1354)
figlio di Matteo I e di Bonacossa Borri;
1339, arcivescovo di Milano;
[succede ad Aicardo.]
1342, confermato arcivescovo di Milano da papa Clemente VI;
1349-54, signore di Milano;
nel 1349 ha richiamato a Milano i nipoti Matteo II, Galeazzo e Bernabò;
1350
acquista Bologna per 200.000 fiorini, da Giacomo e Giovanni, figli di Taddeo Pepoli;

 
1350
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1350
signorie di Verona e Vicenza
Alberto [Alboino ?] II della Scala
Albero genealogico
(1306 - 1352)
figlio di Alboino, signore di Verona e Vicenza, e di Beatrice da Correggio;
1312, sposa Agnese († ?), figlia naturale di Enrico II conte di Gorizia.
1329-38, signore di Padova;
1329-52, signore di Verona e Vicenza;
1350
-



1350
signorie di Verona e Vicenza
Mastino II della Scala
Albero genealogico

(1308 - 1351)
figlio di Alboino signore di Verona e Vicenza, e di Beatrice da Correggio;
1328, sposa Taddea da Carrara († 1375)
[andata in sposa per volere del padre costrettovi da Cangrande I]
1329-38, signore di Padova;
1332-41, signore di Parma;
1332-37, signore di Brescia;
[per acquisto]
1335-41, signore di Lucca;
[per occupazione, dopo averne rifiutato l’acquisto su proposta di Firenze]
1329-51, signore di Verona e Vicenza;
[associato con il fratello]
1350
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1350
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1350
signoria di Padova
Jacopo II da Carrara
Albero genealogico

(† 19/21 dic 1350, pugnalato)
figlio di Nicolò e di Elena della Torre;
ostaggio in Germania, da giovane, viene riscattato a caro prezzo dal padre;
- 1318, sposa Lieta Forzaté († ?), dei conti di Montemerlo;
- 1341, sposa Costanza da Polenta († ?), dei signori di Ravenna;
1345 6 mag - 19 dic 1350, 5° signore di Padova;
dal 1349 è vicario imperiale da Carlo IV, da cui ha ricevuto i feudi di Feltre e Belluno;
Dicembre
19/21, mentre è pronto ad aiutare Venezia nella guerra contro Zara, viene pugnalato a morte dal suo parente Guglielmo (figlio illegittimo di Jacopo [il Grande], a sua volta ucciso dai cortigiani per ordine di Jacopino);


Jacopino da Carrara
Albero genealogico

(† 1372, a 45 anni)
figlio di Nicolò e di Elena della Torre;
[in carcere alla Rocca di Monselice 18 lug 1355, per aver tentato di uccidere il nipote Francesco, viene subito tolto di scena)
- sposa Angela de’ Conti († ?);
19 dic 1350 - 17 dic 1355, 6° signore di Padova;
[assieme al nipote Francesco Novello I [il Vecchio])

Francesco Novello I da Carrara [il Vecchio]
Albero genealogico

(† Monza 6 ott 1393, prigioniero)
figlio di Jacopo II e di Lieta Forzaté;
- 1345, sposa Fina Buzzaccarini († 1378);
19 dic 1350 - 17 dic 1355, 7° signore di Padova;
[assieme allo zio Jacopino)
[17.12.1355-29.6.1388, da solo]


 
1350
rompe la pace con i Veneziani, si allea con il re d'Ungheria e vanta diritti sul Polesine veneziano;



1350
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Andrea Dandolo
Albero genealogico
(30 apr 1306 - Venezia 7 set 1354)
figlio di Enrico;
1343-54, doge di Venezia; [54°]
- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1350
1350-55, guerra di Venezia contro Genova;
Filippo Doria con 10 galee giunge all'improvviso su Negroponte dove, devastatane la piazza, libera i prigionieri.
Inutile dire che tra i genovesi e i veneziani la tregua si è rotta. Poiché si sa che il re di Napoli e Pisa sono neutrali, Michele Steno è spedito in Spagna presso il re d'Aragona, mal soddisfatto dei genovesi, mentre Giovanni Dolfin si reca a Costantinopoli il cui imperatore non vede l'ora di cacciare i genovesi da Pera. Le due missioni hanno successo e la lega viene costituita.
Il senato veneziano destina in Spagna un segretario e due ambasciatori, Tomà Gradenigo e Biaggio Marini, per assistere il generale regio, demandando ad un consiglio di 25 senatori l'incarico e l'autorità di provvedere a quanto fosse necessario per la campagna in atto. Ordina quindi ai rettori delle città e ai comandanti dell'armata l'arresto in qualunque luogo degli effetti, navi e prsone dei venovesi. Il denaro necessario viene assicurato aumentanto, per il solo periodo della guerra, di un terzo i dazi su sale, vino, olio e carne.
Nelle acque di Sicilia Pangrate Giustiniano si unisce con le sue 30 galee agli aragonesi e le due armate si dirigono assieme verso la Grecia. Durante il viaggio una burrasca provoca l'affondamento di una galea con tutto il suo equipaggio mentre molte altre vengono spinte sulle spiagge vicine. Trovato ricovero nel porto di Modone in Morea e riparati i danni il più possibile, le armate vengono rinvigorite da Niccolò Pisani, eletto generale dell'armata veneziana, che con 12 galee ben equipaggiate si è staccato da Negroponte. La "consulta" della flotta decide quindi di passare nei mari superiori per unirsi ai greci, ma una nuova burrasca costringe i legni a fermarsi per qualche tempo nei porti dell'arcipelago, dove si arricchiscono di molte navi genovesi, ma sopraggiungendo l'inverno i generali decidono di svernare nel regno di Candia.

A partire dalla metà del XIV sec. nel commercio levantino inizia una crisi che, con brevi intervalli, continuerà fino all'inizio del XV.


1350
signorie di Ferrara, Modena, Rovigo
Obizzo III
Albero genealogico

(1294-1352)
figlio di Aldobrandino II marchese d'Este, e di Alda Rangoni;
1317, sposa Giacomina Pepoli († 1341);
1317/44-52, signore di Ferrara;
1335-52, signore di Modena;
1335-52, signore di Rovigo;
dal ? è sposato in seconde nozze con Lippa Ariosti († 1347);
1344-46, signore di Parma;

[cedutagli da Azzo di Correggio e ceduta poi a Luchino Visconti]



 

1350
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1350
REGNO di NAPOLI
Giovanna I
Albero genealogico

(Napoli 1326 - Aversa 1382)
figlia di Carlo d'Angiò duca di Calabria e di Margherita di Valois;
sposata ancora bambina ad Andrea d'Ungheria, fratello di Luigi I il Grande;
1343-81, regina di Napoli;
succeduta a soli 17 anni al nonno Roberto, ha escluso il marito dal governo;
nel 1345 (settembre) il marito Andrea d'Ungheria, viene fatto assassinare ad Aversa, per iniziativa, sembra, di Luigi di Taranto dei reali di Napoli, innamorato della regina;
avuta la notizia ella si reca subito a Napoli dove, ricevute le debite condoglianze dei nobili, dà ordine al conte Ugo Balzo di trovare e punire i mandanti e gli esecutori del delitto; individuati e processati, i colpevoli (due gentiluomini calabresi, Filippa Catanesi con il figlio e con la nipote) vengono messi a morte in carcere; ma le facili o corrotte guardie lasciano fuggire Carlo Artus e Bertrando suo figlio, Corrado di Catanzaro e Corrado Umfredo, gli strangolatori di Andrea, che trovano rifugio presso l'imperatrice di Costantinopoli; sui muri di tutta Napoli vengono affissi gli atti del Consiglio riunitosi subito dopo la fuga degli assassini ed in particolare quanto ha detto Giovanna stessa: «Io stessa mi recherei a fare incatenare quegli assassini, se il mio sesso e la mia dignità me 'l concedessero; ma scriverò all'imperatrice, e gli Artus e i Corradi morranno».
Ciò nonostante viene sospettata d'intesa con gli assassini del marito [anche se i giureconsulti contemporanei Baldo e Angelo da Perugia la ritengono innocente] e viene quindi attaccata dal cognato Luigi I d'Ungheria;
nel 1348, passata frattanto a nuove nozze con Luigi di Taranto, fatto Carlo duca di Durazzo, viceré di Napoli e consegnato a lui e agli altri reali il figlioletto affinché lo presentino al re d'Ungheria, fugge nel feudo di Provenza dove ottiene da papa Clemente VI la dispensa per la consanguineità nonché l'assoluzione dall'accusa di uxoricidio;
un legato apostolico viene inviato in Ungheria per trattare la pace;
subito dopo tuttavia, "venduta" la città di Avignone al papato per soli ottantamila fiorini d'oro di Firenze, torna con il marito a Napoli dove i sudditi, malmenati da Gilforte Lupo, si sono ribellati, e con l'aiuto di Niccolò Acciaiuoli, gran siniscalco del regno, tenta di ristablire l'autorità regia sul paese ancora corso dalle milizie ungheresi e dilaniato dai contrasti della grande feudalità;

 


1350
-

1350
REGNO di SICILIA
Ludovico
Albero genealogico

(† Iacchi 1355)
figlio di Pietro II d'Aragona e di Elisabeth di Carinzia († 1349);
1342-55, re di Sicilia;
sotto la tutela dello zio Giovanni che viene nominato Vicario Generale del Regno;
1347, re di Trinacria;
nel 1347, con la pace la Sicilia deve riprendere il titolo di Re di Trinacria e il suo sovrano deve riconoscere di essere vassallo della Chiesa e del Regno di Napoli; alla fine dell'anno compare la peste che presto raggiunge Napoli.
nel 1348 la morte dello zio Giovanni, duca, tutore di Ludovico e Vicario Generale del Regno, rende inoperose le clausole del trattato risparmiando alla Sicilia condizioni umilianti; si riaccende tuttavia violenta la rivalità tra le due fazioni (latina/italiana e catalana) le quali mirano al Vicariato e alla tutela di Ludovico;
dopo sanguinose vicende tra gli Alagona (origine catalana) e i Chiaromonte (origine latino/italiana) esce vittorioso Blasco di Alagona che riunisce a Catania il Parlamento dal quale fa riconoscere Vicaria del Regno Costanza, sorella di Ludovico e Badessa del monastero di S. Chiara in Messina; la soluzione non appaga i partiti opposti che continuano a dilaniarsi anche dopo la morte di Ludovico;
nel 1349, nonostante la nomina di Costanza, sorella di Ludovico e badessa del monastero di S. Chiara in Messina, a Vicaria del Regno i partiti opposti continuano a dilaniarsi;

1350
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Bianco di Santi da Siena (L'Anciolina in Valdarno, Firenze 1350 ca-Venezia 1410 ca) poeta religioso italiano;
1367, cardatore di lana, entra nell'ordine dei gesuati;
Laudi (in vol. 1841, tra gli oltre 20.000 versi della sua sterminata produzione con motivi tratti da Jacopone da Todi, dalla Scrittura e dalla letteratura devota).

Crisolora, Manuele o Crysoloras (Costantinopoli 1350 ca-Costanza, Germania 1415) dotto bizantino.
Erotemata (prima grammatica greca ad uso dei latini)
Repubblica di Platone (traduzione)
Synkrisis (confronto fra Costantinopoli e Roma).
[Nel 1406 il suo allievo Jacopo d'Angelo porterà a termine l'opera da lui progettata: una traduzione latina della Geografia di Tolomeo.]

Dal Verme, Iacopo (1350-1409) capitano di ventura;
[Figlio di Luchino.]
1391, al soldo dei Visconti sconfigge ad Alessandria l'esercito di Giovanni d'Armagnac che combatte per Firenze.

Giovanni da Serravalle o Giovanni Bertoldi (Serravalle, presso San Marino 1350 ca-Fano 1445) teologo, frate minore francescano, vescovo principe di Fermo;
1414-18, durante il Concilio di Costanza
traduce in latino la Divina Commedia e ne compone un commento che è un ampliamento di quello di Benvenuto da Imola.

Matteo di Janov (Janov, Boemia 1350 ca-Praga? 1394) teologo boemo, precursore dell' hussitismo
Regulae Veteris et Novi Testamenti (che ispirerà J. Hus).

Mazzei, Lapo (Prato 1350-Firenze 1412) notaio epistolografo e benefattore
500 Lettere (indirizzate per la maggior parte all'amico Francesco Datini il quale lasciò le sue sostanze al Ceppo dei poveri) religiosa.

Mauruzi della Stacciola, Niccolò [Niccolò da Tolentino] (Tolentino 1350 ca-Borgotaro 1435) condottiero italiano, al servizio di Pandolfo Malatesta, che gli dà in feudo il castello della Stacciola, presso il Metauro;
1424, dopo aver militato anche per Filippo Maria Visconti, passa al soldo di Giovanna II di Napoli e partecipa con Iacopo Caldora alla liberazione dell'Aquila, assediata dai Bracceschi
1425, viene assunto da Firenze nella guerra contro Filippo Maria Visconti;
1426, espugna Brescia;
1427, è uno dei protagonisti della vittoria di Maclodio;
1431, è nominato dai fiorentini riconoscenti capitano generale della città;
1434, affronta le truppe viscontee a Castel Bolognese ma viene sconfitto e fatto prigioniero da Niccolò Piccinino.

Metge, Bernat (Barcellona 1350 ca-1410 ca) scrittore catalano
Llibre de fortuna e prudencia (1381, Il libro di fortuna e prudenza)
Historia de Valter e Griselda (1388, Storia di Walter e Griselda, rielaborazione della novella di G. Boccaccio)
Lo somni (1398, Il sogno).

Pagliaresi, Nesi (Siena 1350 ca-1406) scrittore mistico italiano;
consigliere e segretario di Caterina da Siena;
Al cielo è tornata e Spento è il lume che per certo accese (1548, postumi)
Leggenda del santo Giosafà (ispirato al volgarizzamento toscano della Leggenda di Barlaam e Giosafat).

Rinuccini, Cino (Firenze 1350 ca-1417) poeta italiano;
Invectiva (1401, in latino, contro A. Loschi)
Canzoniere
Il corpus fu pubblicato da Lorenzo de' Medici nella Raccolta aragonese (1476-77).

Tepl, Johannes von (Tepl, odierna Tepla, Boemia 1350 ca-Praga 1414 ca) scrittore tedesco;
Der Ackermann aus Böhmen (1405, L'aratore - il villano - di Boemia).
[Pubblicato a Bamberga nel 1471 da Albrecht Pfister. Uno dei primi libri stampati in lingua tedesca.]

Vicente, Ferrer  o Vincenzo Ferreri (Valencia 1350-Vannes, Bretagna 1419) religioso spagnolo, santo; predicando l'imminente fine del mondo, costituì la congrega dei «flagellanti»
1367, entra nell'ordine domenicano e si lega alla famiglia reale di Aragona; durante lo scisma d'occidente prende le parti del papa di Avigone, Clemente VII e del suo successore, Benedetto XIII, di cui diviene anche confessore;
1398, dopo una grave malattia lascia la corte avignonese e intraprende la missione di predicatore itinerante nelle vali alpine in Spagna e in Francia;
1408, a Perpignano rompe con Benedetto XIII trascinando la Spagna all'obbedienza romana;
De suppositionibus dialecticis
De unitate universalis
De moderno schismate
De vita spirituali.


Zambeccari, Pellegrino(Bologna 1350 ca-dopo il 1399) notaio bolognese, umanista amico di F. Petrarca;
Importante il suo epistolario.

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