1940
Maggio
7, l'invasione tedesca della Norvegia centro-settentrionale
è compiuta: solo Narvik resta sotto controllo alleato.
Intanto dal nord dell'Olanda alla frontiera tedesco-franco-svizzera,
su di un fronte di 640 chilometri, 136 divisioni tedesche aspettano
l'ordine di attacco.
Sono presenti anche le Waffen SS.
Il reggimento Leibstandarte SS "Adolf Hitler" e
il 3° reggimento Der Führer, distaccato dalla SS
Verfügungsdivision, si trovano davanti alla frontiera olandese.
Il resto della SS Verfügungsdivision è
dislocato presso Münster, pronto a marciare a sua volta verso
l'Olanda dopo che le difese del paese saranno sfondate.
La SS Totenkopfdivision è a Tubinga, dietro il fronte
del Reno superiore.
9, tutti i reparti vengono messi
in stato d'allerta; la parola "Dantzig", comunicata
la sera a tutti i capi responsabili, significherrà che l'attacco
avrà luogo l'indomani mattina all'alba per tutto il fronte;
la notte, il treno speciale del Führer attraversa la
Germania in direzione della frontiera belga per giungere all'alba
del mattino seguente nel nuovo comando generale, posto a circa 35
km a sud est di Bonn; la linea del fronte è lunga 740 km,
dall'estuario dell'Ems sulla costa del Mare del Nord, sino alla
frontiera svizzera di Basilea;
10-22
giugno, "campagna di Francia".
[Operazione Fall Gelb]
Il piano tedesco per l'offensiva contro le forze franco-britanniche
schierate al confine franco-tedesco prevede l'attacco del grosso
delle divisioni corazzate attraverso la regione montuosa delle Ardenne,
scarsamente difesa perché ritenuta dai francesi invalicabile dai
mezzi corazzati.
Per questa operazione la Luftwaffe
dispone di 3.500 aerei ripartiti in varie unità, dipendenti
in parte dalla 2ª Luftflotte di Kesselring
ed in parte dalla 3ª Luftflotte di Hugo
von Sperrle. Le due Luftflotten sono a loro volta
suddivise nei cinque Fliegerkorps (di circa 750 aerei ciascuno)
con a capo rispettivamente:
- VIII, Wolfram von Richthofen;
- IV, Keller,
- I, Gravert,
- V, von Greim,
- II, Bruno Loerzer.
L'aeronautica francese può opporre circa ventiquattro gruppi
di caccia monoposto e sei squadriglie di bimotori da caccia pesante
Potez 631, per un
totale di circa 800 aerei rinforzati dai due Squadrons
da caccia Gloster Gladiator
e dai quattro Squadrons (portati a 10 il 10 maggio) di Hurricane
della RAF, dipendenti dal Corpo di Spedizione Inglese.
[In quanto alle forze da bombardamento, i piloti francesi e inglesi
della specialità, nel vano tentativo di bloccare durante
i primi giorni l'invasione tedesca, si fanno letteralmente decimare.
Ad esempio la Forza Aerea Avanzata d'Assalto della RAF, che
il 10 maggio dispone di 135 Battle
e Blenheim, a mezzogiorno
del 12 è ridotta a soli 72 aerei efficienti di cui entro
il 14 del mese 40 saranno andati perduti). I caccia di normale dotazione
bellica per l'Armée de l'Air sono il Morane-Saulnier
406, il Curtiss Hawk
75 A e il nuovo Devoitine
520.
Il servizio Aeronautico Militare Olandese dispone ed ha mobilitato
circa 132 aerei efficienti, comprendendo in tal numero anche
quaranta vecchi ricognitori del tipo Fokker
C.V. e C.X.
e Koolhoven F.K. 51.
I più moderni aerei da combattimento olandesi sono il biposto
leggero d'assalto Fokker
B.1A ed il piccolo caccia monoposto Fokker
D. XX. 1; si tratta in entrambi i casi di ottimi velivoli
presenti in numero estremamente limitato (al momento dell'attacco
tedesco sono infatti in servizio presso i reparti solo ventitré
Fokker B.1A, mentre
i più numerosi Fokker
D. XX. 1 si trovano comunque in una grave situazione di inferiorità,
sia per la limitata velocità massima, 520 km all'ora, sia
per l'insufficiente armamento).
I reparti olandesi da bombardamento dispongono invece di due soli
moderni tipi di velivoli: il Fokker
T.V. da bombardamento medio, di cui solo otto unità
sono già state consegnate ai reparti, e il biposto d'assalto
Douglas DB. 8 A-3 N,
diciotto dei quali sono stati acquistati solo di recente dagli Stati
Uniti.
ore 04:30, le forze corazzate del gen. H.
Guderian, con l'appoggio di truppe aviotrasportate, partono
all'offensiva iniziando l'occupazione del Belgio, dell'Olanda e
del Lussemburgo;
un gruppo di combattimento della Leibstandarte SS "Adolf
Hitler", che aveva preso posizione davanti al posto di
frontiera della città olandese di De Poppe, si lancia all'attacco,
ha ragione dei soldati olandesi, taglia i fili che dovevano far
saltare le cariche di esplosivo poste sotto il ponte e libera il
passaggio per facilitare ai veicoli della colonna SS l'ingresso
in territorio nemico. Un po' dappertutto si ripete la stessa scena.
In qualche ora la Leibstandarte SS "Adolf Hitler"
percorre 110 chilometri e raggiunge il suo obiettivo, la città
di Zwolle, capitale della provincia di Overyssel. Le SS tengono
saldamente due ponti sull'Yssel, dove sfilano senza interruzione
i convogli di fanteria e di artiglieria. Intanto gli olandesi hanno
avuto il tempo di far saltare parecchi ponti. Ma una compagnia della
Leibstandarte riesce ad infiltrarsi verso sud, a raggiungere
la cittadina di Hooen e a catturare la maggior parte dei difensori.
Un'altra compagnia SS prosegue il cammino per più
di 70 km e fa 127 prigionieri. La sera stessa il suo comandante,
l'Obersturmführer Kras
riceve la Croce di ferro di prima classe. È il primo ufficiale
a ricevere questa decorazione sul campo di battaglia.
La Leibstandarte SS "Adolf Hitler" viene
in seguito ritirata da questo settore e inviata a sud, dove si unisce
alla 9ª Panzerdivision e alla SS Verfügungsdivision
comandanta dal gen. P.
Hausser che si apprestano a marciare su Rotterdam.
11, Olanda, mezzogiorno, il
XVI Corpo corazzato del gen. Erich Hoepner
passa a pieno motore sui due ponti rimasti intatti, mentre in cielo
ondate di Stuka sorvolonano
le colonne tedesche, precipitandosi ad eliminare ogni ostacolo all'avanzata;
le truppe tedesche occupano Arnhem e Maastricht; strenua resistenza
a Rotterdam.
Nello stesso tempo il reggimento SS Der Führer, marciando
alla testa della 207ª divisione di fanteria motorizzata, sorpassa
Arnheim e poi, nei giorni che seguono, sfonda la "linea Grebbe"
e raggiunge Utrecht.
Davanti all'avanzata delle truppe tedesche, la VII Armata francese
del gen. Giraud, che forma l'ala sinistra
del dispositivo francese, riceve l'ordine di convergere verso nord
per fermare l'offensiva. Attaccata dall'aviazione, essa si scontra
con la fanteria SS e con i panzer e deve indietreggiare verso
Breda; bombardamenti di città francesi;
il governo di A.N.
Chamberlain si dimette.
W.
Churchill è nominato primo ministro di un governo
di coalizione dei tre maggiori partiti.
Sbarco britannico in Islanda. 13, divisioni blindate
tedesche provenienti dalle Ardenne belghe si presentano dinanzi
a Sedan, forzano d'impeto il passaggio della Mosa travolgendo
le deboli resistenze francesi e proseguono la loro avanzata in profondità
determinando il crollo dello schieramento franco-britannico;
i francesi ripiegano su Anversa attraverso Flessingue.
Tuttavia Rotterdam resiste.
Il comandante tedesco vorrebbe farla finita con quest'isola di resistenza
poiché ha bisogno della 9ª Panzerdivision e delle
unità SS da lanciare nella campagna di Francia.
H.
Göring decide di lanciare i bombardieri in picchiata
del IV Fliegerkorps (temporaneamente aggregato alla 2ª
Luftflotte di Kesselring) contro
i capisaldi di difesa posti intonro alla città.
Mentre la Luftwaffe riceve
l'ordine di radere al suolo Rotterdam, la SS Leibstandarte
ha l'ordine di attaccare subito dopo la fine del bombardamento;
la sera la regina Guglielmina d'Olanda
ed il governo lasciano l'Aja su due caccia torpediniere inglesi
per raggiungere Londra;
intanto al Quartier Generale della Luftwaffe,
mutata l'idea circa l'impiego degli Stuka,
H.
Göring finisce per ordinare a Kesselring
di eseguire un incursione "a tappeto;
14, mattino, il 54°
Kampfgeschwader con i suoi Heinkel
111 da bombardametno medio, si accinge al decollo con obiettivo
il centro di Rotterdam;
poco dopo il mezzogiorno, un ufficiale olandese, il capitano
Bakker, giunge al comando d'armata
del gen. Rudolf Schmidt per negoziare
la resa di Rotterdam e un'ora dopo fa ritorno in città recando
le dettagliate condizioni imposte dai tedeschi; sapendo dell'imminente
bombardamento aereo, il gen. Rudolf Schmidt
ordina immediatamente che siano lanciati i razzi rossi per arrestare
gli aerei incursori… ma è troppo tardi;
ore 15:30,mentre sono in corso trattative per consentire
alla popolazione civile di evacuare la città, comincia
il bombardamento di Rotterdam: in un quarto d'ora le bombe lanciate
dalle formazioni di Heinkel
111 uccidono 800 civili [altre fonti parlano di 1.500
morti, altre ancora di 8.000], ne feriscono migliaia e lasciano
80.000 senza tetto; il centro storico è raso al suolo;
inoltre, poiché le bombe hanno colpito anche una fabbrica
di margarina, l'olio ed i grassi incendiati cooperano ad alimentare
un mare di fiamme che imperversa per molte ore, sopraffacendo i
servizi antincendio.
Mentre le Waffen SS penetrano tra le rovine,
una colonna della Wehrmacht, agli ordini del gen. K.
Student, comandante delle truppe aerotrasportate, e del
tenente col. Choltitz, raggiunge a
sua volta la città. Ad essa il generale olandese comandante
della guarnigione, si arrende.
La sera il comandante in capo olandese, gen. Winkelmann,
dirama un comunicato circa l'avvenuta resa.
Belgio
Lo stesso giorno i tedeschi occupano Liegi; gli apprestamenti
difensivi alla frontiera di questo piccolo Paese sono apparentemente
formidabili perché consistono di poderosissime fortificazioni,
tra le quali il dispositivo trincerato di Eben Emael a nord
di Liegi, che viene considerato come la più moderna inespugnabile
fortezza del mondo. [vedi:
K. Student]
15, la SS Leibstandarte
entra all'Aia mentre J.
Dietrich occupa Delft e si unisce alla 22ª divisione
aerotrasportata, arrivata il giorno dell'attacco.
Dopo una sfilata ad Amsterdam essa viene mandata subito dopo in
Francia.
di fronte alla minaccia di nuovi bombardamenti sulle città
l'esercito olandese capitola;
il gen. P.
Hausser e la sua SS Verfügungsdivision, rafforzata
dalla fanteria della Wehrmacht, ricaccia in mare gli ultimi
elementi francesi e olandesi che tenevano ancora le coste;
i carri armati di E.
Rommel sfondano le difese francesi a Philippeville;la
battaglia prosegue nel Belgio e nel nord della Francia;
16, la SS Totenkopfdivision
abbandona Kassel in direzione di Le Cateau, dove E.
Rommel si appresta ad attaccare Cambrai a capo della
7ª Panzerdivision;
la divisione "Testa di morto" deve rafforzarlo e ripulire
la regione. Nel corso dei combattimenti, spesso accaniti, le
Waffen SS
subiscono le loro prime perdite: 16 morti e 53 feriti.
Il governo belga si trasferisce da Bruxelles a Ostenda;
17, i tedeschi occupano Bruxelles,
Lovanio e Malines;
18, in Belgio le truppe tedesche
occupano Anversa e Ostenda;
M.
Weygand nuovo capo di S.M. dell'esercito francese; sostituisce
M.-G.
Gamelin;
20, le truppe tedesche occupano
Amiens e raggiungono la costa della Manica ad ovest di Abbeville
e alla foce della Somme, tagliando dal resto dell'esercito francese
40 divisioni, tra le quali figurano unità belghe e inglesi:
il grosso del corpo di spedizione britannico è isolato dall'esercito
francese;
21, contro il dispositivo tenuto
dalla 7ª Panzerdivision e dalla SS Totenkopfdivision
viene lanciato un contrattacco alleato. Di fronte all'iniziativa
franco-britannica le Waffen SS perdono la testa e
battono in ritirata subendo serie perdite in uomini e materiale.
La Leibstandarte SS "Adolf Hitler", proveinete
dall'Olanda, riesce a ristabilire la situazione respingendo parecchi
attacchi francesi.
Lo stesso giorno A.
Hitler parla esplicitamente di un'invasione della Gran
Bretagna – è la prima volta che ne parla – indicando le direttive
in uno sbarco nel Kent e nel Sussex, utilizzando basi di partenza
in Francia. La risposta dell'OKM (Oberkommando
der Kriegsmarine - Comando supremo della marina da guerra)
è piuttosto tiepida, in quanto nella campagna di Norvegia
sono stati persi 3 incrociatori e 12 cacciatorpediniere, mostrando
quindi il rischio di operazioni marittime in cui, pur avendo la
superiorità aerea, non si ha la superiorità navale.
Inoltre, in questo momento i natanti da sbarco disponibili sono
in tutto 45.
23-25, (battaglia di Dunkerque)
le forze tedesche raggiungono il mare all'altezza di Abbeville,
occupano Boulogne e Calais tagliando in due il dispositivo alleato
e chiudendo il corpo di spedizione inglese del gen. J.S.
Gort e la I armata francese in una sacca tra le foci della
Somme e il confine olandese, nella zona di Dunquerque;
mentre le unità alleate che sono state respinte cercano di
raggiungere Dunkerque, truppe inglesi e francesi ricevono l'ordine
di contenere l'assalto tedesco. Per annientare queste retroguardie
la SS Verfügungsdivision riceve l'ordine di attaccare
con due reggimenti nella foresta di Nieppe, profonda più
di otto chilometri.
Il terzo reggimento della divisione SS Deutschland prosegue
l'offensiva in compagnia della 3ª Panzerdivision e della
SS Totenkopfdivision.
Dal momento in cui iniziano la loro avanzata, le Waffen SS
si scontrano contro una resistenza perfettamente organizzata. Così
le perdite tedesche sono ben presto molto rilevanti. Poiché
"i suoi uomini si stanno facendo uccidere come conigli",
lo S.M. della divisione manda subito un messaggio radio al comando
generale delle SS a Berlino per chiedere di mandare
al più presto il rinforzo di artigleria pesante; P.
Hausser chiede inoltre l'invio di "ufficiali di
riserva" poiché il numero degli ufficiali uccisi in
combattimento è impressionante…
[Ma se le Waffen SS e la SS Verfügungsdivision
dimostrano in combattimento coraggio spesso temerario, la SS
Totenkopfdivision darà nel nord della Francia un saggio
del ruolo che ricoprirà nel corso della guerra. Ad essa si
devono infatti le prime esecuzioni sommarie di prigionieri,
che saranno conosciute nella Storia sotto il nome di "massacro
del Paradiso".]
26-4 giugno,
la SS Totenkopfdivision riceve l'ordine di superare il canale
di La Bassée, vicino a Bethune. Il canale forma in questo
posto un'ansa che obbliga gli assalitori a oltrepassarlo due volte.
Per passare una prima volta il canale le SS devono subire
il fuoco delle unità britanniche che tengono questa parte
del fronte. Esse registrano 44 morti, 144 feriti e 11 dispersi.
Da parte inglese le perdite sono ugualmente molto pesanti;
27, il superamento della seconda
linea è altrettanto difficile ma finalmente le SS
riescono a circondare un centinaio di uomini del 2° "Royal
Norfolk" intorno alla fattoria del Paradiso. Gli inglesi
che hanno ricevuto l'ordine di resistere il più a lungo possibile
per permettere al resto della loro divisione di ripiegare, rifiutano
di arrendersi. Dopo molteplici assalti la 4ª compagnia del
primo battaglione del 2° reggimento Totenkopf comandana
dall'SS Obersturmbannführer Fritz
Knochlein riesce a costringere alla resa i sopravvissuti,
ormai per la maggior parte feriti.
Allineati contro un muro, dopo essere stati perquisiti, vengono
uccisi con due mitragliatrici.
[(Secondo lo scrittore Reitlingen).
Dopo i fatti lo S.M. di Hoeppner che comanda il 16° corpo d'armata
chiede l'apertura di una inchiesta. Subito arriva al Paradiso il
col. Gunther d'Alquen come corrispondente
di guerra della sezione propaganda della Wehrmacht. Egli
vede i cadaveri e gli viene giustificato il massacro, con l'affermazione
che i fuciliati si erano serviti durante la battaglia di pallottole
dum-dum. Ma l'SS Obergruppenführer Th.
Eicke rimanda l'inchiesta a più tardi e Fritz
Knochlein non sarà mai giudicato dal consiglio di
guerra. Anzi, nel 1944 comanderà un reggimento di volontari
SS norvegesi che opera in Curlandia e riceverà nel
dicembre dello stesso anno la Croce di cavaliere della Croce di
ferro col grado di tenente col..
Secondo un'altra testimonianza (sempre a guerra finita), dopo il
massacro l'SS Gruppenführer K.
Wolff, capo dello S.M. personale di H.
Himmler, ispezionando la fattoria del Paradiso osserva
soltanto che restano ancora troppi cadaveri SS da sotterrare.
Secondo gili archivi delle SS, H.
Himmler non è mai intervenuto in questo affare,
né per condannare la carneficina né per appoggiare
le Totenkopf.
Gli archivi delle SS infatti non menzionano affatto questo
fatto.
Solamente due uomini, che sono riusciti a fuggire, testimonieranno
al processo di Norimberga; Fritz Knochlein
sarà condannato a morte il 25 ottobre 1948 e impiccato.]
battaglia ed evacuazione di Dunkerque:
234.000 soldati inglesi e 112.000 francesi vengono trasportati in
Inghilterra con ogni possibile mezzo navale (circa 700 unità tra
cui barche da pesca e da turismo, di cui ne vengono affondate più
di 200);
l'operazione costa agli alleati gravi perdite (70.000 tra morti,
feriti e prigionieri) ma permette di mantenere intatto il nucleo
dell'esercito britannico, vanificando i piani tedeschi di invasione
dell'Inghilterra;
tutti gli armamenti e i mezzi di trasporto vengono abbandonati;
27, nonostante l'opposizione
del governo, il re del Belgio Leopoldo III
firma la resa senza condizioni;
nella "sacca di Dunkerque" (Fiandre occidentali,
un corridoio lungo meno di 50 miglia e largo 15) si trovano bloccate
le nove divisioni del Corpo di Spedizione Inglese e dieci divisioni
della Prima Armata francese;
il gen. Kesselring incarica di distruggere
le forze alleate rinchiuse nella sacca, tre Fliegerkorps
con i loro comandanti:
- I, gen. Grauert,
- IV, gen. Keller,
- VIII, gen. Wolfram von Richthofen;
nell'operazione sono largamente impiegati Junkers
87 e 88 scortati
da caccia Messerschmitt
109; le tre unità aeree vengono impiegate con l'approvazione
di Jeschonnek in una lunghissima serie
di azioni;
Operazione Dinamo: un'intera flotta di circa 850 natanti
di ogni tipo e dimensione, di cui molti di proprietà privata,
fa rotta sul piccolo porto della Manica ormai sottoposto ad un costante
fuoco di artiglieria pesante; nel primo giorno vengono salvati circa
7.000 soldati;
28, capitola l'esercito belga;
nella "sacca di Dunkerque" altri 17.800 soldati vengono
messi in salvo;
29-31,
le truppe tedesche occupano Ypres;
nella "sacca di Dunkerque" altri 47.300 soldati vengono
messi in salvo;
30, nella "sacca di Dunkerque"
altri 53.800 soldati vengono messi in salvo;
31, mentre nella "sacca
di Dunkerque" altri 68.000 soldati vengono messi in salvo,
i tedeschi entrano a Lilla;
[Le incursioni aeree tedesche anche se sono riuscite ad ostacolare
il reimbarco inglese non lo hanno mai bloccato mettendo così
in evidenza le deficienze della Luftwaffe
incapace da sola di decidere l'esito di una battaglia; bisogna sottolineare
tuttavia che dai serbatoi di carburante delle raffinerie di Dunkerque,
incendiati dal bombardamento, saliva incessantemente fino a 5.000
metri un fumo denso e oleoso che spesso copriva la zona sottraendola
alla vista dei piloti; inoltre il mare era disseminato di centinaia
di piccoli natanti che non costituivano certo un bersaglio facile
dall'aria; la stessa sabbia della spiaggia, neutralizzava e riduceva
gli effetti delle bombe, salvando molte vite.]
|