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ANNO 1918
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Benedetto XV

(1914-22)


L'Unione Sovietica si adegua al calendario gregoriano
.
I Guerra Mondiale

1918
Gennaio
8
, il presidente degli Stati Uniti T.W. Wilson pronuncia al senato il suo discorso formulato in 14 punti, in cui è prevista, tra l'altro, la creazione di una "Società delle Nazioni" per la risoluzione delle controversie internazionali.
Ha inizio il movimento di contadini rivoluzionari ucraini guidato dall'anarchico Nestor Makhno.

In due discorsi separati D. Lloyd George e il presidente T.W. Wilson ribadiscono il rispetto delle richieste territoriali italiane, limitate però al suolo italiano.

Johannisthal (Berlino), il breve periodo di successo ottenuto dal Fokker D.I. triplano, l'apparecchio che non è riuscito a riconquistare il dominio aereo strappandolo agli S.E. 5a ed ai Sopwith Camel degli Alleati, ha indotto l'Alto Comando tedesco a ordinare a tutte le industrie aeronautiche di mettere a punto degli aerei da caccia completamente nuovi; i prototipi così forniti vengono ora provati da piloti venuti dal fronte ed il modello rivelatosi di gran lunga il migliore è il Fokker D. VII di cui viene subito ordinata la costruzione in serie non solo agli stabilimenti stessi di Anton Fokker a Schwerin, ma anche alle Officine Albatros ed A.E.G. di Berlino.

12, viene istituita la "Commissione d'inchiesta su Caporetto" (presidente: gen. Caneva).
Per dimostrare che durante il comando del gen. L. Cadorna regnava il terrore, la stessa commissione pubblica una tabella dalla quale risulta che dal giugno 1915 al novembre 1917 si sono verificate in media 18 fucilazioni al mese, e durante il periodo di comando del gen. Diaz, 17.
Si scrive inoltre di "decimazioni" dando l'impressione che questo sistema sia stato applicato su vasta scala.
La stessa commissione, dopo di aver qualificato le "decimazioni" «provvedimento selvaggio, che nulla può giustificare» è riuscita a elencare – con errori di date e notizie vaghe – soltanto quattro casi.
Da un'indagine effettuata, che non ha destato obiezioni o confutazioni, i casi di cosiddette "decimazioni" sono state:
- due nel 1916,
- sette nel 1917.
[vedi dettagli nelle date specifiche]
Trattasi in realtà di esecuzioni sommarie, di repressioni, per sedare ammutinamenti e rifiuti collettivi di obbedienza, ma non certamente di "decimazioni".
[Emilio Faldella, Caporetto - Le vere cause di una tragedia, Universale Cappelli 1967.]

Fronte Orientale

27-29, "battaglia dei Tre Monti" - Altopiano di Asiago (Vicenza): la 33ª Div.ne italiana muove all'attacco:
- il 10° gruppo alpini conquista il Cornone, alla testata di Val Frenzela,
- la brigata Sassari riconquista il Col del Rosso e Col d'Echele,
- la IV brigata bersaglieri riconquista il Monte Valbella.
Le posizioni conquistate dal nemico nella battaglia di Natale tornano in possesso delle forze italiane.

_________________________

 

"Commissione d'inchiesta su Caporetto"
(presidente: gen. Caneva)

La relazione finale – pubblicata nel 1919 – conferma l'attribuzione della colpa della disfatta al gen. L. Cadorna; eppure, bisogna segnalare che tale relazione non solo ignora l'effettivo svolgimento degli scontri, ma non cita neanche il gen. P. Badoglio, comandante di uno dei tre C.d'a. travolti a Caporetto, il XXVII.

Stranamente, nella relazione mancano "tredici pagine" – distrutte ancor prima di essere stampate – riguardanti gli avvenimenti nel settore del XXVII C.d'a. e l'azione personale del gen. P. Badoglio.
Analizzando il testo della relazione è comunque facile individuare in quali punti è avvenuta la soppressione. Mancano infatti le conclusioni relative agli avvenimenti riguardanti il XXVII C.d'a. mentre vi sono le conclusioni riguardanti il IV e il VII, così come manca l'elenco delle responsabilità del gen. P. Badoglio, mentre sono elencate quelle imputate agli altri protagonisti, dal gen. L. Cadorna in giù, fino, per esempio, al capo di S.M. del IV C.d'a., col. Boccacci.
Tale soppressione è la conseguenza del passo che il venerando e compianto sen. Paratore – come dichiarato da lui stesso – fa per ordine del presidente del Consiglio V.E. Orlando, presso il gen. Caneva.

Circa il Diario del XXVII C.d'a., la commissione se ne è avvalsa poiché cita alcuni documenti; però non ne cita con precisi riferimenti e non ne riporta alcuno dei dei due giorni precedenti la battaglia (22 e 23 ottobre), e cioè quel blocco di documenti – una decina – che mancherebbe e che infatti nessuno ha mai pubblicato né pubblicherà (a parte quel documento apocrifo di Noello Papafava).
[Si conoscerà questo particolare solo nel 1929, poiché sarà confidato all'autore di queste righe dal barone Alberto Lumbroso, che ne è stato informato dal gen. Adriano Alberti, capo dell'Ufficio Storico.
La ricostruzione della sorte iniziale di questo Diario sarà resa possibile per la testimonianza del col. Oreste Cantatore che ne è stato il compilatore. [vedi 4 novembre 1917]

A questo punto si deve arguire che la sottrazione della decina di documenti mancanti fra gli allegati al Diario del XXVII C.d'a. sia avvenuta in concomitanza con la soppressione delle famose "tredici pagine".
In ogni caso, anche se venissero alla luce questi documenti autentici non potrebbero modificare quanto già si saprà dell'azione svolta dal gen. P. Badoglio e delle sue responsabilità.
L'azione sarà infatti ricostruita su testimonianze e altri documenti e le responsabilità saranno accertate concordemente da quasi tutti gli storici che si occuperanno della questione.

Ad ogni modo per questo e per altri motivi ancora (questionari compilati ad arte per ottenere le risposte desiderate, testimoni "spontaneamente" presentatisi, tra i quali ufficiali "silurati" ecc.) la Relazione della Commissione d'Inchiesta non potrà avere valore di documento utile alla Storia.

[Emilio Faldella, Caporetto - Le vere cause di una tragedia, Universale Cappelli 1967.]

M. Isnenghi, I VINTI DI CAPORETTO, nella letteratura di guerra
Marsilio Editori, 1967.


- A. Gatti, Uomini e folle, ?;
- Gioacchino Volpe, Ottobre 1917. Dall'Isonzo al Piave, Milano-Roma, s.s.;
- Fernando Agnoletti, Dal giardino all'Isonzo, Firenze 1917;
- Mario Puccini, Dal Carso al Piave, s.a. (ma 1918) Firenze Bemporad;
- Italo Zingarelli, L'invasione (Diario di un giornalista a Zurigo dopo Caporetto), Milano 1918;
- Mario Puccini, Davanti a Trieste. Esperienze di un fante sul Carso, Milano s.a. (ma 1919);
- Giuseppe Prezzolini, Dopo Caporetto, Roma La Voce 1919;
- Valentino Coda, Dalla Bainsizza al Piave, all'indomani di Caporetto (Appunti di un ufficiale della 2ª armata), Milano Sonzogno 1919;
- Luigi Gasparotto, Diario di un fante, Milano Treves 1919;

- Aldo Palazzeschi, Due imperi… mancati, Firenze Vallecchi 1920;
- Attilio Frescura, Diario di un imboscato, Bologna 1921;
[Le edizioni successive alla prima (Vicenza 1919), sono notevolmente modificate.]
- Curzio Malaparte, La rivolta dei santi maledetti, Roma 1921;
- Curzio Malaparte, Ritratto delle cose d'Italia, degli eroi, del popolo, degli avvenimenti, delle esperienze e inquietudini della nostra generazione v. in La Rivolta dei santi maledetti 2ª ed. Roma;
- Alfredo Panzini, Diario sentimentale della guerra, Milano Mondadori 1923;
- Carlo Salsa, Trincee, Milano Sonzogno 1924;
- Sisto Tacconi, Sotto il giogo nemico, Milano 1925;
- Alberto Malatesta, I socialisti italiani durante a guerra, Milano 1926;
- Luca De Regibus, La battaglia di Caporetto, in "Annuario del Liceo Parini", Milano 1926-27;
- Mario Puccini, Cola e il ritratto dell'italiano, 1927;
- Ardengo Soffici, Kobilek, Giornale di Battaglia, Firenze 1928;

- Ardengo Soffici, La ritirata del Friuli, Firenze, Vallecchi 1934;
- Arturo Rossato, L'elmo di Scipio, Milano 1934;
- Luigi Bartolini, Il ritorno sul Carso, Milano 1934;
- Benito Mussolini, Dall'intervento al fascismo (15 novembre 1914 - 23 marzo 1919), Milano 1934;
- Mario Muccini, Ed ora andiamo! Il romanzo di uno "scalcinato", Milano Garzanti 1939 2ª ed.;

II guerra mondiale (1939-45)

- G. Bouthoul, Le guerre, Milano 1951;
- Giovanni Comisso, Giorni di Guerra, Milano Mondadori 1952;
- Corrado Alvaro, Vent'anni, Milano 1953;
- Riccardo Bacchelli, Memorie del tempo presente, Milano Rizzoli 1953;
- Cesare De Lollis, Taccuino di guerra, Firenze 1955;
- Alberto Monticone, La Battaglia di Caporetto, Roma 1955;
- Lucangelo Bracci Testasecca, Nel ricordo degli amici e nel suo diario di guerra, Roma Colombo 1957;

- Vittorio Emanuele Orlando, Memorie 1915-1919 a.c. di Rodolfo Mosca, Milano 1960;
[Ma il taglio delle pagine riguardanti l'operato di P. Badoglio è qualche cosa di più di un'acconcia manipolazione e svilisce il significato di tutto ciò che resta.]
- Riccardo Bacchelli, La città degli amanti, Milano 1960;
- C.E. Gadda, Il castello di Udine, Torino Einaudi 1961;
- Luigi Ambrosoli, Né aderire né sabotare, Milano 1961;
- Bonaventura Tecchi, Baracca 15 C, Milano 1961;
- Giani Stuparich, Guerra del '15, in Il ritorno del padre, Torino 1961;
- Leo Valiani, Il partito socialista italiano nel periodo della neutralità. 1914-1915, Milano 1963;
- Atti del Convegno di Studi tenuto a Spoleto nel 1962 su Benedetto XV, i cattolici e la prima guerra mondiale, raccolti a cura di Giuseppe Rossini, Roma 1963.;
- Emilio Lussu, Un anno sull'Altipiano, Torino 1964;
- Mario Silvestri, Isonzo 1917, Torino 1965;
- Paolo Monelli, Le scarpe al sole, Milano Mondadori 1965,
- Novello Papafava, Da Caporetto a Vittorio Veneto, Milano 1965;
- Ferdinando Martini, Diario 1914-1918, a cura di Gabriele De Rosa, Milano 1966;
- Renzo del Carria, Proletari senza rivoluzione (Storia delle classi subalterne italiane dal 1860 al 1950), Milano 1966, Vol. II;
- Ugo Ojetti, Lettere alla moglie, Firenze 1966;
. Emilio Faldella, Caporetto - Le vere cause di una tragedia, Universale Cappelli 1967.



























- Paolo Spriano, Torino operaia nella grande guerra, 1914-1918, Torino 1960;
- Leo Valiani, La dissoluzione dell'Austria-Ungheria, Milano 1966;


- C.E. Gadda, Giornale di guerra e di prigionia, Torino Einaudi 1965;

 

 




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