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Il Viandante |
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Papi 199-217, Zefirino[santo]; III secolo: Eugenia, figlia del prefetto di Alessandria, entra in un monastero sotto le spoglie di un uomo e ascende alla carica di abate; il suo travestimento rimane segreto, fino a quando è costretta a rivelare la propria identità come ultima risorsa per confutare l'accusa di avere deflorato una vergine. |
200-209 d.C.
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Torna su– Diogene Laerzio (sec. III d.C.) scrittore e storico della filosofia greco; [La sua biografia è ignota. Anche il soprannome è di origine scura: o dalla città di Laerte in Asia minore, o da un epiteto di stampo omerico.] Vitae philosophorum (in dieci libri; raccolta delle vite e delle dottrine dei filosofi) [Vi si esaminano 84 figure di pensatori: il I libro parte dai Sette sapienti, l'ultimo arriva a Epicuro.] – Pappo (sec. III d.C.) matematico greco; fece parte della cosiddetta "seconda scuola di Alessandria" e fu l'ultimo dei grandi geometri greci; Collezione (in VIII libri) [Unica fonte delle opere di molti geometri greci: di Archimede e di Apollonio di Perge per esempio. (Attribuisce a Carpo di Antiochia un'affermazione (analoga a quella di Plutarco) secondo la quale Archimede avrebbe evitato di scrivere opere su argomenti applicativi, considerandoli poco degni. Gli sono attribuiti: Teorema di Pappo-Guldino Teorema di Pappo.] – Plotino (Lecopoli di Egitto 203-Campania 270) filosofo greco, scolaro di Ammonio Sacca che la tradizione vuole come l'iniziatore del neoplatonismo antico ma diventerà lui il vero caposcuola di tale dottrina; 35enne, partecipa come soldato ad una spedizione di Gordiano III in Oriente, nella speranza di conoscere le filosofie di quei popoli, ma, al termine non felice di questa impresa, ripara ad Antiochia, donde si reca a Roma; 40enne, a Roma, inizia l'insegnamento che gli procura fama e stima altissima e in seguito anche il favore di Gallieno; [Riesce ad interessare questo imperatore a un progetto per la fondazione in Campania di una città che dovrebbe chiamarsi Platonopoli ed essere costruita secondo il modello delle Leggi di Platone ma alla fine il progetto non viene attuato.] dopo 26 anni di insegnamento, si ritira nella villa di un discepolo in Campania e qui muore. Le sue dissertazioni (54) [a.f.: 77] saranno raccolte dal suo scolaro Porfirio e ordinate in sei Enneadi o gruppi di nove. Tra esse sono particolarmente notevoli: Isagoge Sull'identità di platonismo e aristotelismo Sulle facoltà dell'anima Guida verso l'intelligibile Vita di Pitagora De antro nympharum Contra Christianos. |
ROMA 193-211, Settimio Severo imperatore;
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