|
– Sándor
Károly Henrik Grosschmid de Mára o
Sándor Márai
scrittore e giornalista ungherese;
(Košice, 11 aprile 1900 – San Diego, 22 febbraio 1989).
[Nato da una famiglia del patriziato sassone di Kassa
(in seguito Košice, in Slovacchia).]
Agli inizi del secolo gli ebrei vengono a trovarsi
in una situazione assai particolare. Sono presenti ovunque
sia possibile affermarsi con il talento, la diligenza e la perseveranza;
possono esercitare qualsiasi professione, e il libero accesso agli studi
li avvia verso carriere brillanti; nella vita di società e negli
uffici gli ebrei e i cristiani coltivano rapporti amichevoli, informali
e "alla pari" – la dottrina della "razza ariana"
è del tutto sconosciuta anche a coloro che più tardi le
saranno devoti – ma naturalmente nessuno si sogna di considerare un
ebreo battezzato un suo simile, così come non basta, agli occhi
di un borghese americano, spruzzare un negro con poche gocce di acqua
santa per trasformarlo in un uomo bianco.
Tuttavia di questo non si parla mai. Per un breve periodo l'antisemitismo
scompare dai discorsi della gente; la borghesia, provvista di ogni ben
di dio, conduce una vita talmente opulenta da non trovare alcun pretesto
che giustifichi l'odio per gli ebrei.
Ma si può davvero dire che ebrei e cristiani vivano insieme all'interno
della stessa classe sociale? No. Si limitano a vivere gl uni accanto
agli altri… "Stimare" gli ebrei è una questione
di buona educazione […]
[Confessioni di un borghese, p. 199.]
1913
trascorre il Natale nella casa del padre, da poco di
proprietà di questi;
1914-18
- I Guerra mondiale;
all'inizio dell'estate è in vacanza nella proprietà dello
zio (una moglie, due figlie e un figlio) che possiede un castello entro
circa cinquecento iugeri tra pascoli e campi coltivati;
[È questo il periodo della sua fuga.]
[Confessioni di un borghese, : termina a questo
punto la prima parte del libro.]
1917
i suoi coetanei vengono mandati su fronte dell'Isonzo:
sedici dei suoi compagni di classe cadono in battaglia;
Il libro dei ricordi (1917, raccolta di poesie, sua prima
opera)
1918
nella primavera dell'ultimo anno di guerra, un momento in cui la situazione
è ormai inequivocabile, viene mobilitato;
[Mentre imperversa la "spagnola", una febbre
sterminatrice, le donne "borghesi" vengono travolte dalla
passione per il gioco delle carte; si giocano i soldi della spesa perché
nessuno è in grado di mantenersi con ciò che guadagna!]
1919
febbraio, giornalista apprendista, iscritto al secondo anno di
Lettere all'Università di Budapest è un giornalista apprendista,
un cosiddetto "slappaj", presso il quotidiano «Magyarország»;
a farlo assumere è stato Barna Búza,
il ministro del governo Mihály
Károlyi incaricato della distribuzione delle terre;
in questo periodo avviene la distribuzione delle terre a Kápolna
(descritta da Krúdy);
[Barna Búza è
un vecchio liberale onesto e sostenitore delle riforme, ex compagno
di scuola di suo padre.]
[slappaj: espressione della
Budapest di fine Ottocento-primo Novecento, che designava i giornalisti
meno qualificati, spesso al seguito di importanti pubblicisti.
Deriva dal tedesco schleppen (portare, trascinare), che diventa
slepp (scorta) attraverso la mediazione del Volksdeutsch
e dell'jiddis della borghesia ebrea-tedesca di Pest, da cui
provenivano la maggior parte degli intellettuali.]
ottobre, durante la rivoluzione si trova all'albergo Astoria
la notte in cui il presidente e sua moglie vengono convocati lì
da "palazzo Károlyi", perché la guarnigione
di Budapest ha deposto le armi ed è passata dalla parte della
rivoluzione;
egli scrive il suo servizio nella tribuna dei giornalisti parlamentari;
il suo capo Gyula Török (il barbuto
autore del famoso, in questi tempi, Anello dalla pietra verde,
è suo patrono e precettore presso il giornale.
Nuovi personaggi si danno da fare intorno a Mihály
Károlyi, prendendosi a gomitate, tra di essi Pál
Kéri, un uomo di talento e particolarmente corrotto, uno
di quelli che pochi mesi dopo convincerà il presidente a far
uscire dal carcere Béla
Kun, Szamuely e gli altri, e
a cedere loro il potere;
abita nella pensione in via Rákóczi dove dove agonizza
per settimane durante l'epidemia di influenza spagnola per poi riprendersi,
tuttavia, senza medici e senza medicine;
è in queste settimane che si decide tutto: Beneš
e i suoi stanno già balcanizzando la Monarchia, Miklós
Horthy von Nagybánya e i suoi si preparano alla rivincita;
lascia l'Ungheria di M.
Horthy von Nagybánya per iniziare il primo periodo di esilio
volontario;
parte per Lipsia:
[Avventura con la moglie del macellaio di Metz.
Al "Café Merkur" cerca di tradurre, in qualche modo,
alcune poesie di Franz
Kafka, quasi sconosciuto in Germania. In questo
periodo vengono tradotte in tedesco le liriche di Otokar
Brezina, ed è la casa editrice Insel
a incaricarsi di far conoscere a nuovi lettori la giovane letteratura
ceca, fino a questo momento isolata dal resto del mondo.
Crede di aver scoperto un grande poeta nel giovane tedesco Kurt
Heynecke; ammira August
Stramm; appare il primo romanzo di Franz
Werfel; Gottfried
Benn, Theodor
Däubler, René Schickele,
Alfred
Döblin collaborano alle nuove riviste letterarie. (Soltanto
le opere di F.
Kafka e di F.
Werfel sopravvivranno (a suo parere) alle mode e ai giudizi
dei contemporanei. - Confessioni di un borghese, p. 252.).
Con Adrian van den Brocken Jr, un giovanotto
di origine olandese conosciuto al "Café Merkur", fonda
la rivista letteraria «Endymion» (di cui appare un solo
numero): i costi divorano l'eredità dell'olandese (600 marchi).
La sua banca di riferimento (dove arrivano i soldi del padre) è
la Knauth, Nachod und Kühne.]
per un breve periodo accarezza l'idea di scrivere in tedesco (alla fine
sceglierà di scrivere nella lingua materna, l'ungherese): in
questo periodo appaiono i suoi primi articoli sulla rivista satirica
«Der Drache» dell'editore sassone Hans
Reimann;
si iscrive ai corsi dell'Institut für Zeitungskunde
dell'Università di Lipsia;
la Facoltà di Lettere gli rilascia un attestato in cui si dichiara
che ha superato il primo semestre;
[L'Institut für Zeitungskunde è una specie
di sezione o di filiale della Facoltà. Naturalmente la dirige
un Consigliere segreto, un Geheimrat di nome Blücher
(collaboratore, da giovane, della «Frankfurter Zeitung»
ancora ai tempi del suo fondatore Leopold Sonnemann.
Il filologo Johannes Kleinpaul segue gli
allievi che vogliono "imparare" il mestiere di giornalista.]
(non terminerà mai gli studi di giornalismo senza quindi conseguire
la laurea)
comincia a girovagare per la Germania;
all'indomani della rivoluzione di Gustav
Landauer, è a Monaco (la città
più stupida della Germania secondo Heinrich
Mann);
[Alloggia alla pensione "Enghlischer Garten",
insieme a vari snob inglesi e ungheresi. A Monaco, ogni settimana scoppia
una piccola battaglia nelle strade.]
a Weimar va tutte le mattine nel parco, spingendosi
fino alla casetta dove W.
Goethe soleva schiacciare un pisolino…
[L'albergo "All'Elefante" ospita diversi degli
amanti di W.
Goethe…]
Le città tedesche dove si trattiene di più sono Lipsia,
Weimar e Francoforte.
Continua ad uscire il settimanle letterario «Új Idök»
(Tempi Nuovi (1894-1949).
[Di ottimo livello, soprattutto nei primi decenni del
secolo, al quale collaborano tra l'altro lui e G.
Krúdy.]
1920
passa quindi a Francoforte;
[In fondo alla Liebigstrasse, nell'antico castello dei
Rothschild, circondato da un grande parco
e custodito giorno e notte da guardie armate, abita la vecchia signora
Gudula, il membro più anziano della
famiglia. Una volta all'anno riceve la visita dei figli e dei parenti,
Rothschild di Parigi, di Londra e di Vienna.
In questo periodo egli trascorre gran parte del suo tempo al "Café
Hauptwache", un elegante locale nella piazza centrale della città.
È qui che scopre lo scrittore alsaziano René
Schickele, del quale ricorderà soltanto un certo "patriottismo
europeo". La parola "europeo" è
quindi già nell'aria prima ancora che Koudenhove-Kalergi
e Bronislaw Hubermann lancino il loro progetto
paneuropeo!]
in questa città, frequentando un seminario all'università,
conosce il nuovo amico Hanns Erich;
[Due anni più di lui, è figlio di un ricco
industriale della Slesia; sta preparando una tesi di laurea su Spinoza
ed è membro del Partito socialdemocratico tedesco,
nonché di quell'altra "alleanza internazionale".
Sin dal primo momento egli pensa sia omosessuale, ma non ne avrà
mai le prove… Quando i nazionalsocialisti occuperanno il Reich sarà
deportato in un campo di concentramento e di lui non si saprà
più nulla.]
In questo periodo la «Frankfurter Zeitung»,
l'unico giornale in tutta la Germania ad avere fama mondiale, la terza
pagina è curata da tre redattori: il responsabile Geck,
il critico Bernhard Diebold e Willo
Uhl, «alcolizzato affettuoso e geniale, totalmente inaffidabile».
Alla rubrica letteraria collaborano Thomas
Mann, S. Zweig,
Gerhart
Hauptmann e tuttii i grandi nomi della cultura mitteleuropea.
La redazione del giornale si trova nella Eschersheimer Landstrasse,
una viuzza secondaria del centro cittadino. (Sarà l'unico foglio
a non essere subito espropriato dai nazisti.)
Qui conosce Klein che traduce
dall'ungherese ed è il primo a rendere nota al mondo la nuova
letteratura ungherese. Vive assieme ad una contessa (figlia di un ambasciatore
della monarchia austro-ungarica e di una baronessa austriaca) e due
cani inseparabili. Costei, ammalata, fuggita un giorno da casa per andare
direttamente a Davos, conosce perfettamente il tedesco, il francese,
lo spagnolo e l'inglese e ha tradotto Upton
Sinclair e Ch.
Péguy.
Dopo un anno lascia Francoforte assieme a una donna
(ha dieci anni più di lui ed è in attesa di divorzio)
ma che subito dopo abbandona.
1921
è a Berlino;
la situazione è grave, la svalutazione del marco continua inesorabile;
vive con un'attrice ma sono solo amici;
[Lei lo vuole convincere che «la sofferenza purifica
e innalza lo spirito» ma questa vieta teoria di derivazione russo-germanica
lo lascia del tutto indifferente. Del resto la qualità delle
opere di Oscar Wilde non migliorò
certo dopo la sua reclusione e La ballata del carcere di Reading
dimostrava soltanto che un grande talento è capace di resistere
a tutto, persino all' «esperienza vissuta»….]
grazie all'educazione bilingue si fa un nome redigendo in tedesco note
di costume e cronache di viaggio per la «Frankfurter Zeitung»,
uno dei fogli più prestigiosi della Germania di Weimar;
Se a Francoforte aveva cominciato a bere, a Berlino è già
un alcolizzato.
[Comincia la giornata con i liquori più pesanti
e la conclude con la vodka.]
1922
vive agiatamente per un certo periodo a Berlino, prima della disastrosa
crisi inflazionistica che in questi anni colpisce la Germania;
in inverno Lola Matzner, una piccola ragazza
provinciale viziata di buona famiglia, di origini ebraiche di Kassa,
arriva a Berlino per dimenticare la storia amorosa con un amico dello
scrittore…
1923
all'inizio della primavera, ancor prima di compiere 23 anni, sposa
Ilona [Lola]
Matzner;
[Primi hippy – come dichiarerà lo scrittore
– non celebrano nessun "matrimonio", si limitano a "firmare"
un pezzo di carta davanti all'ufficiale dello stato civile; uno dei
testimoni, pescato per strada, è il poeta István
Szegedi; l'altro è il padre della sposa, precipatotsi
a Pest in preda al terrore dopo aver appreso che i due giovani stavano
per firmare.
La coppia, che resterà unita 62 anni e otto mesi, non riuscirà
ad avere figli. Più tardi, alla fine della seconda guerra mondiale,
adotterà un orfano di guerra, János.]
poche settimane dopo, inviato a Parigi, come corrispondente della «Frankfurter
Zeitung, vi si trasferisce con la moglie; i due vanno ad abitare in
una stanza sulla Rive gauche;
[Dovrebbe rimanerci due/tre settimane e invece vi rimarrà
sei anni.
In questo periodo familiarizza con la poesia francese attraverso la
lettura di F.
Villon, P.-M.
Verlaine, P.
Claudel, S.
Mallarmé e Ch.
Péguy. E sono soprattutto Ch.
Péguy e S.
Mallarmé (il più caro dei suoi maestri) che sente
vicino: la loro poesia gli parla con la stessa voce familiare che anni
prima gli arrivava dai libri di F.
Kafka.]
Lascia la poesia.… e lascia la Germania.
nella capitale francese non riesce tuttavia a mantenere lo stesso tenore
di vita del passato e in poco tempo si ritrova in gravi ristrettezze
economiche;
nello stesso periodo pubblica alcuni libriccini in ungherese che in
seguito ripudierà;
Lola si ammala gravemente e deve subire
un intervento chirurgico;
in inverno si mettono in viaggio per l'Italia;
1924
dopo una sosta di qualche giorno sulla Costa Azzurra (a Montecarlo delapidano
gli ultimi spiccioli), arrivano a Genova e da qui raggiungono Firenze;
qui una crisi divide i due coniugi: lei fa ritorno a casa a Kassa, lui
rimane a Firenze;
[«La città è
un covo del fascismo in erba. Chi non ha vissuto i primi tempi del fascismo
in Italia non sarà mai in grado di comprendere il segreto del
successo di questo movimento».
Confessioni di un borghese, p. 365.]
visita Bologna e Venezia;
quando Lola fa ritorno a Firenze si recano
assieme a Torino (lui vuole vedere la casa di Lajos
Kossuth) e poi partono per Parigi;
a Parigi trovano casa in Rue Cambon, sulla Rive droite, e
conoscono una Parigi completamente diversa dalla precedente;
1925
compie un viaggio in Egitto, Palestina e Siria;
nei fine settimana, da Parigi si reca spesso a Londra;
1926
1927
Sulle tracce degli dèi (1927)
[Resoconto lucido e appassionato di un viaggio in Egitto,
Palestina e Siria.]
1928
fa ritorno in Ungheria e si stabilisce a Budapest, disorientato
e confuso, in cerca di un nuovo lavoro e della possibilità di
comporre prose più lunghe ed elaborate nella lingua madre.
[Corrisponde a questo periodo la sua fase più produttiva… decine
di lavori, 22 dei quali tradotti in seguito in tedesco.]
è il primo a recensire le opere di F.
Kafka;
1930
I ribelli (1930)
1932
Csutora (1932)
[Truciolo - storia di un cane
di razza "Puli".
Adelphi Edizioni SpA Milano 2002 ]
1934
Egy pólgar vallomásai (1934-35, apparso per la
prima volta in due volumi)
[Confessioni di un borghese -
Adelphi Edizioni SpA Milano 2003.
È considerato da molti il suo capolavoro.]
L'isola (1934)
12 ottobre, muore il padre.
[Confessioni di un borghese, : termina a questo
punto la seconda parte del libro.]
1935
Divorzio a Buda (1935)
1939
Eszter hagyatéka (1939)
[L'ereditŕ di Eszter - Pubblicato
in Italia nel 1989.
Adelphi Edizioni SpA Milano mar 2007
]
1940
Vendégjáték Bolzanóban (1940)
[La recita di Bolzano - Adelphi
Edizioni SpA Milano 2000;
Edizione Mondolibri SpA Milano 2000
]
Szindbád hazamegy (1940)
[Sindbad torna a casa - Adelphi
Edizioni SpA Milano 2013;
riferito allo scrittore Gyula
Krúdy (Sinbad) (1878-1933),
considerato il suo maestro dall'autore.]
Kaland (Avventura; dramma rappresentato nel 1940 per la prima
volta a Budapest)
1941
Az igazi (1941)
[Romanzo composto di due lunghi monologhi; per l'edizione tedesca del
1949 (Wandlungen der Ehe) ne aggiunge un terzo, scritto durante
il suo esilio italiano; nel 1980 quest'ultimo viene da lui rielaborato
e dato alle stampe, insieme all'epilogo, con il titolo Judit…és
az utóhang (Judit… e un epilogo).
[La donna giusta - (4 parti) Adelphi
Edizioni SpA Milano 2004. ]
1942
A gyertyák csonkig égnek (Budapest 1942)
[Le braci - I ediz. apr
1998, Adelphi Edizioni SpA Milano 1998;
- Adelphi Edizioni SpA Milano 2008.
]
Cielo e terra (1942)
A kassai polgárok (1942, I borghesi di Kassa, dramma,
messo in scena nello stesso anno)
1943
La chiave (racconto scritto e pubblicato lo stesso anno su
una rivista di Budapest)
Sirály (1943)
[Il Gabbiano - Adelphi
Edizioni SpA Milano 2011.]
1944
Termina le pubblicazioni «Pesti Hirlap» (La Gazzetta di Pest)
(1878-1944), quotidiano indipendente provvisto di un supplemento illustrato.
Altri giornaletti per l'infanzia: «Az Én Újságom»
(Il mio giornale), «Zászlónk» (La nostra bandiera).
6 giugno, la casa in via Mikó e l'appartamento di famiglia
si trovano ancora al loro posto mentre la famiglia è sfollata
a Leányfalu;
tre mesi dopo tutto sarà distrutto… anche lo stile di vita;
1945
all'ufficio notarile di Pécs adotta legalmente
un bimbo di 4 anni: János Babocsay;
[Sono presenti i genitori del piccolo che la guerra ha
separato. Gente cosiddetta "semplice" dell'Oltredanubio. Il
padre è un falegname.
A New York il figlio adottivo frequenterà il liceo dei paolini,
quindi una scuola professionale di elettrotecnica; per due anni presterà
servizio militare in Alaska e sarà congedato come "honorable",
con il grado di caporale. Lavorerà in seguito per vent'anni per
l'azienda Digital come sales manager
ottenendo nuovi incarichi ogni tre o quattro anni; il trasloco e l'acquisto
della nuova casa saranno finanziati dall'azienda.]
Szabadulás (1945)
[Liberazione - scritto in meno
di tre mesi nell'estate 1945, rimarrà inedito fino al 2001.
- Adelphi Edizioni SpA Milano
2008.
]
1946
vive a Budapest;
A novér (1946)
[La sorella - Adelphi
Edizioni SpA Milano 2006.]
1947
vive a Budapest;
1948
vive a Budapest;
perseguitato dai comunisti, abbandona per sempre il suo paese e si ritira
in Svizzera;
da questo momento anche la moglie Ilona
[Lola]
Matzner comincia a scrivere un diario, dove registra
quotidianamente ogni evento, che lo scrittore leggerà dopo la
sua morte (1986);
[Oltre un centinaio di quaderni: alcuni si trovano a
San Diego ma molti altri ancora a Budapest.
«Il diario tu lo scrivevi per gli altri,
io lo scrivevo per te.» scrive al marito.]
1950
lasciata la Svizzera si ritira con la moglie sulla collina
di Posillipo a Napoli, vivendo sempre in condizioni precarie;
[Una traccia di tale soggiorno rimane nel romanzo Il
sangue di San Gennaro, del 1965.]
1951
inizia la sua collaborazione a «Radio Free Europe»
dove tiene (1951-1967) una rubrica settimanale;
1952
si stabilisce a New YorK e continua a scrivere in lingua madre;
[Fino alla metà degli anni novanta non sarà
pubblicato in inglese.]
1956
risiede a New York;
1957
acquisisce la cittadinanza statunitense;
San Gennaro Vére (Baden Baden 1957)
[Il sangue di San Gennaro -
Adelphi Edizioni SpA Milano 2010.]
1964
Der Wind kommt vom Westen (1964)
[Il Vento viene da Ovest -
Immagini di un viaggio americano - Arnoldo Mondadori
Editore SpA Milano 2009.]
1967
maggio, preparativi per il viaggio;
[Dopo 15 anni trascorsi a New York dove… «Non
sono riuscito ad entrare in relazione con nulla. Un fallimento totale,
sul piano umano e letterario. Di mio, in inglese, non è stato
pubblicato neanche un rigo; gentaglia ostile, parassiti dappertutto.
La partenza è un fallimento totale, e al tempo stesso un sollievo.»]
1968
si trasferisce di nuovo in Italia stabilendosi a Salerno dove vive isolato
dal mondo culturale ma vicinissimo ai ceti popolari, fino al maggio
1980;
[Quando il figlio János
si sposa, americanizza il proprio nome rifiutando la sua discendenza
ungherese, creando così un grave contrasto con i genitori.
Lo scrittore e la moglie decidono quindi di tornare in Italia, e si
stabiliscono a Salerno all'inizio del 1968.]
1972
Föld, Föld!… Emlékezések (1972)
[Terra, terra!… -
Adelphi Edizioni SpA Milano 2005.]
[pp. 318-322. nell'ultimo anno a Budapest (1947) non legge i classici
conosciuti, riveriti e amati, cioè le opere di János
Arany, Mihály
Vörösmarty e Mór
Jókai, o quelli della grande generazione del XIX secolo,
Zsigmond
Móricz, Dezsö
Kosztolányi, Krúdy
e Mihály
Babits, ma gli scritti di romanzieri e poeti meno noti, in
parte dimenticati…
Kner di Gyoma e Tevan
di Békéscsaba, Gyula Szini
(Il pagliaccio), Tömörkény,
Lovik, László
Paál, Cholnoky, Csontváry,
Géza Csáth, Tamás
Moly, Sándor Térey.
Critici: Ambrus, Péterfy,
Riedl, Schöpflin.
Giornalisti: László Lakatos,
Poeti: Menyhért Szász, István
Szegedi, Zoltán Somlyó
ecc., ecc.
1980
maggio, a causa di un'infezione intestinale mal curata, decide
di ritornare a San Diego;
Diario (tenuto dal 1943 al 1983)
1985
febbraio, 72enne, muore a Budapest il fratello avvocato Gábor,
suo "lettore" affidabile;
17 novembre, mentre prova a leggere l'Etica di Spinoza,
si interrompe a metà, prova disgusto: «Sono
soltanto parole, parole e nient'altro. La realtà è muta.».
1986
4 gennaio, la moglie Ilona [Lola]
Matzner muore di cancro;
[«La causa immediata del
decesso è chiaramente un'embolizzazione da trombosi da endocardite
asettica.»]
14 gennaio, viene cremata;
4 febbraio, le sue ceneri vengono sparse nelle acque dell'oceano;
27 novembre, muore a Budapest il fratello minore Géza;
Dal 1980 al 1986 a San Diego si sono suicidate 18.000
persone: oltre la metà avevano più di 65 anni e hanno
usato un'arma, perché non si fidavano del veleno.
1987
23 aprile, a 46 anni muore in seguito ad una trombosi il figlio
adottivo János;
lo scrittore comincia ad isolarsi sempre più;
1988
a chi gli chiede quale ricordo abbia di Kassa risponde: «Sta
tutto nello spazio di un'unica parola: era una città "europea".
Non sono molte le città ungheresi di cui si possa dire questo.».
A Garrenek muve (1988, Opera dei Garren, edita da István
Vörösváry)
[I romanzi dell'opera sono:
- A zendülök (I ribelli, 1930);
- Idegen emberek (Gli estranei, 1931);
- A féltékenyek (I gelosi, 1937);
- Sértödöttek (Gli offesi I-III, 1947-1948).]
Nel 1996 l'editore ungherese Helikon ripubblicherà
l'intero ciclo in tre volumi:
- I - contiene I ribelli e I gelosi;
- II - sotto il titolo A hang (La voce) raccoglie Gli estranei
e la prima parte de Gli offesi;
- III - intitolato Jelvény és jelentés
(Simbolo e significato), contiene la seconda parte de Gli Offesi
e Utóhang. Sereghajtók (Epilogo. Retroguardia),
ovvero la terza parte de Gli Offesi a cui fu cambiato il titolo,
che nella prima stesura era Müvészet és szerelem
(Arte e amore, 1948).
[Quest'ultimo romanzo, benché stampato, vide andare
l'intera tiratura al macero (si era appena insediato il regime comunista),
escluse alcune copie messe in salvo dai tipografi.]
Roger (ultimo suo romanzo progettato e mai scritto)
1989
febbraio, San Diego, si suicida con un colpo di pistola alla
tempia.
[Secondo le sue volontà, il corpo viene cremato
e le ceneri vengono disperse nel Pacifico.
Sul lungomare di Salerno gli sarà eretto nel 2007 un busto in
bronzo, poi rubato all'inizio del 2009.]
Da Wikipedia
Opere pubblicate in Ungheria
1918 Emlékkönyv (it. Album), poesie
1924 A mészáros (it. Il macellaio) romanzo breve
1931 Idegen emberek 1-2 (it. Gente estranea), romanzo
1932 Csutora, romanzo
1933 A szegények iskolája (it. La scuola dei poveri),
poesie
1934 A sziget (it. L'isola), romanzo
1934-35 Egy polgár vallomásai I-II (it. Le confessioni
di un borghese), romanzo
1936 Válás Budán (it. Divorzio a Buda), romanzo
1936 Kabala (it. Cabala), racconti brevi
1940 Kaland (it. Avventura), dramma
1940 Vendégjáték Bolzanóban (it. La recita
di Bolzano), romanzo
1940 Szindbád hazamegy (it. Sindbad torna a casa), romanzo
1941 Mágia (it. Magia), racconti brevi
1941 Az igazi (it. La donna giusta)
1942 Ég és föld (it. Cielo e terra), romanzo-saggio
1942 A kassai polgárok (it. I cittadini di Kassa), un dramma
allegorico sulla lotta dei cittadini di Kassa per la legge e la giustizia
nel Medioevo
1946 A novér (it. La sorella), romanzo
1947 Európa elrablása (it. Il rapimento d'Europa), articolo
sulle esperienze personali di Márai in occidente dopo la seconda
guerra mondiale
Opere scritte e pubblicate durante l'esilio
1952 Béke Ithakában
1958 Napló (1945–1957) (it. Diario), libro di memorie pubblicato
a Washington
1960 Egy úr Velencébol
1965 San Gennaro vére
1968 Napló 1958–1967 (et. Diario), diario, pubblicato a Roma
1970 Ítélet Canudosban
1971 Rómában történt valami
1972 Föld, föld...! (it. Terra, terra!)
1975 Erosíto
1976 Napló (1968–1975) (it. Diario), diario, pubblicato a Toronto
1978 A delfin visszanézett (it. Il delfino guardò indietro),
raccolta di poesie, pubblicato a Monaco
1980 Judit... és az utóhang
1982 Jób... és a könyve
1983 Harminc ezüstpénz
1985 Napló (1976–1983) (it. Diario), diario, pubblicato a Monaco
1988 A Garrenek muve
Opere pubblicate postume
1991 Ami a Naplóból kimaradt (1950–1952)
1992 Ami a naplóból kimaradt (1945-46) (it. Diario: Quel
che resta)
1993 Ami a Naplóból kimaradt (1947)
1994 Ismeretlen kínai költo
1997 Napló (1984–1989)
1998 Ami a Naplóból kimaradt (1948)
1999 Ami a Naplóból kimaradt (1949)
2000 Szabadulás (it. Liberazione)
2000 Vándor és idegen
2001 Eszter hagyatéka és három kisregény
2002 Tájak, városok, emberek
2002 Magyar borok
2003 Írók, költok, irodalom
2003 Kedves Tibor!
2003 Ami a Naplóból kimaradt (1953–1954-1955)
2003 Oroszország Márai Sándor szemével
2004 Lucrétia fia
2004 Japán kert I-II.
2004 Bölcsességek januártól decemberig
2004 Ajándék a végzettol
2005 Kitépett noteszlapok
2005 Lomha kaland
2005 A régi szereto
Opere pubblicate in italiano [Letti]
Divorzio a Buda, Baldini & Castoldi,
1938; Adelphi, 2002
L'amante del sogno, Baldini & Castoldi, 1941
Le braci, Adelphi, 1998
L'eredità di Eszter, Adelphi, 1999;
Adelphi, 2004
La recita di Bolzano, Adelphi, 2000; Adelphi,
2005
I ribelli, Adelphi, 2001
Truciolo, Adelphi, 2002
Confessioni di un borghese, Adelphi, 2003
La donna giusta, Adelphi, 2004
Terra, terra!... Ricordi, Adelphi, 2006
La sorella, Adelphi, 2006
L'isola, Adelphi, 2007
Liberazione, Adelphi, 2008
L'ultimo dono, Adelphi, 2009
Il vento viene da Ovest, Mondadori, 2009
Il sangue di San Gennaro, Adelphi, 2010
Il gabbiano, Adelphi, 2011
Sindbad torna a casa, Adelphi, 2013
Torna
su
|