– Françoise-Paule
d'Issembourg du Buisson d'Happoncourt
o Madame
de Grafigny
(Nancy 1695 11 febbraio - 12 dicembre 1758)
scrittrice francese;
[Figlia di François
d’Happoncourt, un militare di carriera – dal lato paterno
non può vantare lignaggio di antica data (il nonno ottenne lettere
nobiliari solo trentacinque anni prima) – e di Marguerite
Callot, una pronipote dell'illustre incisore lorenese
Jacques Callot, (dal lato materno annovera
quindi una discendenza di certo lustro, sebbene sempre chiusa fra gli
esigui confini lorenesi).]
durante l'infanzia riceve un'educazione travagliata e soltanto all'età
di 13 o 15 anni sa leggere e scrivere;
1712
19 gennaio, sedicenne – si dice sia molto bella –, si unisce
in matrimonio con Jean Huguet de Grafigny,
ufficiale delle guardie del corpo del duca di
Lorena;
[Un militare dalle brillanti possibilità di carriera
per l'influenza del padre Jean Huguet,
persona molto importante nella regione poiché è il Signore
di Goncour, Pagny, Dollaincourt, Courcelles, Graffigny e Chemin.
Il matrimonio viene celebrato nella chiesa di Saint-Nicolas-de-Port.
La coppia risiede a Villers-lès-Nancy, in una casa da lei ereditata
dalla madre e che il marito si è incaricato di restaurare. Questa
dimora, in futuro oggi chiamata "chateau di Madame di Graffigny",
sarà abitata da altri celebri occupanti come Benjamin
Constant o Mathieu de Dombasle.]
1713
giugno, nasce Charlotte-Antoinette;
1715
marzo, nasce Jean-Jacques;
1716
nasce Marie-Thérèse;
[Tutti i figli muoiono precocemente.]
1720
il bilancio matrimoniale si rivela disastroso;
[Una situazione economica tutt'altro che florida, tre
figli morti in età tenerissima e un consorte da cui deve temere
frequenti scene di violenza, al punto che verrà rinchiuso – per
gli eccessi del suo temperamento – in un monastero di Neufchâteau
fino alla morte, occorsa nel 1727 (a.f.: 1725).]
1723
ottiene la separazione dal marito – grazie ai numerosi testimoni che
dichiarano di aver visto il marito picchiarla – rassegnandosi così
a vivere ai margini della corte lorenese, a Lunéville, sotto
la benevola protezione del duca Leopoldo II;
1727
una volta rimasta vedova, e dopo aver perso la madre (1727) e il padre
(1733), si trova libera da ogni obbligo familiare;
si occupa (1727-33) dell'educazione delle nipoti Elisabeth
e Anne-Catherine de Ligniville,
figlie del conte di Ligniville;
1730
in Lorena incontra François-Antoine Devaux
(più giovane di lei di diciassette anni) con il quale nasce una
grande amicizia;
[Come testimonia una lunga corrispondenza epistolare
dove i due si confidavano ogni sorta di intimità:
- lei [Abelle] gli scrive
della sua relazione amorosa con il giovane ufficiale Léopold
Desmarets (più giovane di lei di tredici anni). È
figlio di Henry Desmarets (1661-1741),
un musicista rinomato in tutta Europa, che risiede alla corte di Lorena.
La loro relazione durerà per vent'anni;
- lui [Panpan] (diminutivo
lorenese di François) le riferisce
delle sue ambizioni letterarie.
I due amici si scrivono quasi tutti i giorni e per questo la loro corrispondenza
di migliaia di lettere diventerà una documentazione storica importante
per un quadro della vita quotidiana di due intellettuali del XVIII secolo.]
1735
Lunéville, quando la corte lorenese è ormai prossima a
sfaldarsi, ha modo di conoscere un ospite particolare, Voltaire;
[Toccato dalla precarietà che mina le sue sorti,
il filosofo la raccomanda alla duchessa di Richelieu,
del cui matrimonio è stato solerte artefice e alla cui famiglia
lo unisce una vecchia amicizia.]
1736
Francesco Stefano di Lorena
sposa Maria Teresa d'Austria;
1738
si trova costretta ad allontanarsi per sempre dalla Lorena e mettersi
in viaggio per Parigi; si stacca quindi anche dal giovane Léopold
Desmarets;
[Lo stesso anno, col trattato
di Vienna, al termine della guerra
di successione polacca, avviene il passaggio compensatorio del ducato
di Lorena nelle mani dell'ex re di Polonia Stanislao
Leszczynski, suocero di Luigi XV.]
3 dicembre, nel suo viaggio verso Parigi, si ferma a Cirey sur
la Blaise dove Voltaire
risiede sotto il tetto della sua amatissima Marquise
du Châtelet;
1739
11 febbraio, in seguito a delle incomprensioni con Marquise
du Châtelet, lascia Cirey sur la Blaise e prosegue
per Parigi;
[A quanto dicono gli storici sarebbe stata ingiustamente
accusata. Per il freddo sopportato durante questo soggiorno a Cirey
(Voltaire
le contava persino i ceppi da ardere nel camino) la sua salute ne sarà
compromessa.
Comunque sia, i mesi trascorsi in Voltaire
di Voltaire e della sua amante Marquise
du Châtelet arricchiranno la conoscenza del vivere
quotidiano di questi due celebri personaggi.
Un volume basato su questi scritti Vita privata di Voltaire e di
Madame de Châtelet, edito nel 1820 farà sì
che la sua opera non sparisca del tutto dalla storia della letteratura.]
13 febbraio, arriva a Parigi dove riprende contatto con la duchessa
di Richelieu che l'alloggia e le procura numerose relazioni;
[Era stata la sua dama di compagnia quando questa era
ancora Mademoiselle de Guise.]
È a Parigi che entra per la prima volta in contatto con il mondo
letterario.
2 agosto, la duchessa de Richelieu
muore di parto;
A questo punto, senza alcuna speranza di un vitalizio caldeggiato alla
duchessa da Voltaire,
alloggia per qualche tempo presso certa Madame
Babaud, tentando invano di aggregarsi a un gruppo di intellettuali
che P.-L.
Moreau de Maupertuis sta reclutando per trasferirli alla
corte di Prussia.
Accoglie accanto a sé la giovane attrice lorenese Martine
Clairon e ne protegge i complessi amori con personaggi di rango.
Medita di ritirarsi nel convento delle Filles de Sainte-Elisabeth ma,
carente di una dote, deve rinunciare al progetto…
Opere di cui ci è rimasto
solo il titolo:
- L'honnête homme (L'onestuomo; una commedia);
- La réunion du Bon Sens et de l'Esprit (L'incontro
tra il buon senso e lo spirito; un dialogo);
- Le Sylphe;
- Héraclite (Eraclito; tragedia in versi).
1745
solo ora compare al fianco dell'irlandese Drumgold,
25enne (e 25 anni meno di lei) autore di una breve satira contro Voltaire
che gli vale il posto di segretario del conte
di Clermont;
[Frequenta il "Bout du Banc"
o "Società della fine del Banco", salotto letterario
dell'anziana attrice Jeanne-Françoise Quinault,
ritirata dalla scene della Comédie Française
e vi incontra Crebillon fils, Marivaux,
J.-J.
Rousseau.
Inoltre ha casa propria in rue Saint-Hyacinthe e vi ospita la nipote
Anne-Catherine de Ligniville
[Minette] alla cui educazione aveva badato
durante gli anni di vedovanza in Lorena.]
Nouvelle Espagnole (1745, Racconto spagnolo )
[Ha come sottotitolo la massima «Il
cattivo esempio produce in egual misura virtù e vizi».
Il racconto, composto per il Recueil des ces messieurs - "Gruppo
di lorsignori" (una pubblicazione anonima diretta dalla "Società
della fine del banco") raccoglie sorrisi di sufficienza più
che consensi.]
1746
Le Fils légitime (1746, in tre atti e in prosa)
La Fièvre d’Azor (1746)
1747
Lettres d'une Peruvienne (1747)
[I edizione anonima, e sul frontespizio al posto di "A
Paris" il volume porta stampato "A Peine".
Nello stesso anno compaiono altre tre edizioni.
Tra il 1747 e il 1777 in tutto ne susseguiranno trenta, di cui:
- dieci in lingua inglese – Lettres written by a Peruvian Princess;
- dieci in lingua italiana – Lettere d'una Peruviana.
Un successo vasto e immediato.]
Ziman et Zénise (teatro)
Phaza (teatro)
[2 testi teatrali, entrambi richiesti da Maria
Teresa d'Absburgo per essere rappresentati dinanzi ai bambini
della corte di Vienna fra cui si trova anche Maria
Antonietta, la futura regina di Francia.]
le vendite della sua opera e i soccorsi in denaro inviati da Vienna
mettono una tregua alla lunga ricerca di appoggi per garantirsi un'esistenza
meno precaria;
Da quest'anno in poi – lo testimoniano le sue lettere – patrocina opere
teatrali di François-Antoine Devaux,
di Guimond de La Touche, di Ch.
Palissot e del marchese J.-F.
de Saint-Lambert.
Ha rapporti con editori, librai, critici e amministratori regi del teatro.
Sa come condursi per lanciare un romanzo o imporre una commedia.
Riceve nel suo salotto A.C.P.
Caylus, J.-J.
Rousseau, J.F.
Marmontel, A.
Piron, A.F.
Prévost, Marivaux,
Voltaire
(suo amico da tempo), C.P.
Duclos …
Questi anni vanno però immaginati nella fatica di una lotta pressoché
quotidiana per una sopravvivenza decorosa.
[Forse perché anche incapace di ben amministrare
le proprie sostanze, una spendacciona insomma, come ricorderà
il suo amico Charles Collé nei suoi
Mémoirs sur les hommes de lettres (1748-72).]
1750
Cénie (1750, commedia - il cui titolo è forse
l'anagramma di nièce=nipote)
[Questo lavoro, iniziato l'anno precedente, viene messo
in scena il 25 giugno ed è poi rappresentato altre venticinque
volte lo stesso anno.
Gli spettatori ne sono entusiasti.
Nel 1754 riceverà un elogiativo articolo di F.M.
Grimm sul «Correspondence littéraire, philosophique et critique»
e anche J.-J.
Rousseau se ne ricorderà in termini lusinghieri nella
Lettre à d'Alembert sur le spectacles (1758)]
1751
14 agosto, C.A.
Helvétius, già autorevole personaggio nell'ambiente
della capitale francese e uno dei frequentatori del suo salotto, sposa
sua nipote Anne-Catherine de Ligniville
[Minette];
[Anche se è riuscita così a tutelare l'avvenire
della nipote – egli acquista due tenute: una a Lumigny ed una a Voré
ove passano gran parte dell'anno –, a lei personalmente non giungeranno
aiuti sostanziali.]
1758
La fille d'Aristide (1758, dedicata a Maria
Tersa d'Absburgo)
[Dopo molte incertezze va in scena il 29 aprile ma subito
il pubblico diserta la sala, la critica si esprime in termini taglienti,
neppure gli amici evitano di sottolinearne il fallimento…
Secondo Robert Laffont, non si rimetterà
più dal dolore causatole da questo insuccesso. Tuttavia nella
corrispondenza con François-Antoine Devaux
[Panpan] ella insiste sulla sua indifferenza
per il modo in cui la pièce è stata accolta dal
pubblico.
Cerca conforto da Voltaire
che la consiglia di non prendersela per i commenti «di
questa moltitudine che pronuncia giudizi a caso su tutto, che innalza
una statua per poi romperle il naso.»]
12 dicembre, alle nove della sera, mentre è l’ospite
di una serata nel suo salotto, si spegne definitivamente circondata
dai suoi amici.
[Lascia tutti i suoi libri all'ultimo protetto, Guimond
de la Touche, e le sue carte al vecchio amico François-Antoine
Devaux [Panpan] che non sembra attribuirvi
molto valore, considerato il modo in cui finiranno disperse o perdute.
Lascia pure 42.000 franchi di debiti, che la liquidazione dei suoi averi
non sara sufficiente a saldare…]
Diari
Epistolario 1738-1758 (In 14 volumi; oltre 2500 lettere).
[Ella considera il periodo vissuto a Parigi come il più
felice della sua vita.]
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Famosa durante la sua vita, cadrà nell'oblio durante la Rivoluzione
francese.
Soltanto con l'avvento del movimento femminista degli anni '60 sarà
riscoperta e le sue opere saranno nuovamente pubblicate.
[Biografia "principale" tratta da Angelo
Morino, Lettere dall'esilio in appendice al volume Madame
de Grafigny, Lettere di una peruviana, Sellerio
editore, Palermo 1992.
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+ altri]
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