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ANNO 1918
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Benedetto XV

(1914-22)


L'Unione Sovietica si adegua al calendario gregoriano
.
I Guerra Mondiale

1918

Fronte occidentale

Giugno
, con la caduta di Soissons le forze d'assalto tedesche hanno già travolto cinque linee della difesa francese.
Non ce ne sono altre.
La Marna è stata raggiunta, e la punta più avanzata del loro spiegamento tocca Château-Thierry, a soli 60 km circa da Parigi.
Il consiglio supremo di guerra degli Alleati si riunisce d'urgenza. I capi di S.M. europei sono d'accordo sul fatto che le forze americane non saranno pronte prima del 1919, ma non avendo più alcuna riserva disponibile, decidono d'impiegare nella battaglia le forze della marina statunitense al comando del gen. J.J. Pershing;
giunti sul posto dopo una lunga notte di marcia, il 5° e 6° Rgt di marines vengono buttati a difendere la strada per Parigi; davanti a loro, a quattrocento metri, c'è il bosco di Belleau dove ci dovrebbero passare due divisioni germaniche…
Per cinque giorni i marines tengono duro su un fronte di 8 km contro le potenti forze tedesche. Quando poi essi passano all'offensiva espugnando d'assalto il bosco di Belleau e liberandolo dai nemici vengono considerati in patria degli eroi nazionali.
Degli ottomila uomini che hanno difeso il passo nel momento critico, ne sono rimasti solo duemila. A più di un centinaio viene conferita la Croce al Merito.

[segue], 2ª battaglia dell'Aisne (27 mag-6 giu);
6, si conclude l'offensiva tedesca.

6 -1° luglio, battaglia di Belleau Wood (truppe USA) entro la fine di luglio il Geschwader Richthofen, comandato dal ten. H. Göring, è stato quasi completamente riequipaggiato con il più recente monoplano da caccia: il Fokker D. VII;
[Motore: inizialmente un motore Mercedes da 160 cavalli, poi sostituito da un BMW da 185 cavalli; Armamento: le solite due mitragliatrici Spandau installate sulla carlinga e sincronizzate per sparare attraverso l'elica;
Velocità massima: circa 210 km all'ora a 3.500 m.]

 



Fronte orientale

Giugno
15-24
, "2ª battaglia del Piave" (comprende 3 battaglie):
Forze in campo:
- italiani: 8ª armata (Pennella), C.d'a. XXVII (di Giorgio), VIII (Gandolfo); 3ª armata (duca d'Aosta), C.d'a. XI (Paolini), XVIII (Croce), XXIII (Petitti di Roreto);
- austro-ungarici: "Gruppo d'armate Borojevic": 6ª armata, Arciduca Giuseppe e 5ª (Wurm).

…dal Montello (altura a ridosso del Piave di fronte al suo sbocco in piano) al mare

Forze in campo:
- italiani: 8ª armata (gen. Pennella);
- austro-ungarici: 6ª armata (arciduca Giuseppe Ferdinando).

15, il il XXIV C.d'a. austro-ungarico (Goinginger) passa il Piave nel tratto tenuto dall'VIII C.d'a. italiano, avanza sul dosso del Montello e, in piano, oltre Nervesa;
- il XIV C.d'a. non riesce a passare a Papadopoli;
- il IV C.d'a. passa il fiume a Candelù ma è respinto da contrattacchi;
- il VII C.d'a. pone piede sulla riva destra tra Fagarè e Zenson;
16, il XXIII C.d'a. ottiene il maggiore risultato avanzando fino a Meolo.
Fino al giorno 20 l'offensiva continua, contrastata con contrattacchi che limitano l'avanzata austriaca.
Il Comando Supremo (capo di S.M. gen. Diaz) rinforza l'8ª armata con i C.d'a. XXII e XXX.
19, nel pomeriggio ha inizio la controffensiva italiana;
[Lo stesso giorno cade l'asso dell'aviazione italiana Francesco Baracca colpito da terra mentre, volando a bassissima quota, mitraglia il nemico.]
20, il feldmar.llo S. Borojevic von Bojna propone al gen. Arz (Capo di S.M.) di ritirarsi; sotto la controffensiva italiana, che si sviluppa specialmente sul Montello, il "Gruppo d'armate Borojevic" ripassa il Piave sconfitto.

…sul Grappa (monte fra le valli del Brenta e del Piave)

15-17, 2ª battaglia del Grappa:
Forze in campo:
- italiani: 4ª armata (ten.gen. G. Giardino);
- austro-ungarici: 11ª armata (Scheuschenstuel) del "Gruppo di eserciti Conrad".

Gli austro-ungarici attaccano e nella giornata conseguono alcuni successi locali su Col Moschin, Asolone, Solarolo, ma contrattacchi italiani li annullano nei giorni successivi.

15, battaglia di Valderoa (monte nel massiccio del Grappa):
Forze in campo:
- italiani: 56ª Div.ne (Vigliani) del XVIII C.d'a. (gen. Basso);
- austriaci: 55ª Div.ne (?) del I C.d'a.

Il Valderoa è difeso dalla Brg Como (gen. De Gasperi) che, dopo un'accanita resistenza, è costretta a ripiegare sulla seconda linea.

15, battaglia del Monte Solaroli (m. 1676 nel massiccio del Grappa):
attaccata invano dagli austriaci nel novembre-dicembre 1917 la posizione viene ora da loro conquistata però non possono procedere oltre.

…sugli Altipiani

Forze in campo:
- italiani: 6ª armata (gen. L. Montuori), XIV C.d'a. britannico (lord Cavan), XII C.d'a. francese (Graziani) XIII C.d'a. (Sani), XX C.d'a. (Giuseppe Ferrari).
- austriaci: 11ª armata (Scheuschenstuel), III, XIII, VI C.d'a. (gen. A. Krauß).

Nel quadro dell'offensiva sferrata il 15 giugno 1918 dal torrente Astico al mare da parte dell'esercito austro-ungarico, l'11ª armata attacca su tutto il fronte dell'Altopiano di Asiago.
Gli austriaci conquistano M. Valbella, Col del Rosso e Col d'Echele; contrattaccati e arrestati dai difensori di Cima Echar e Monte Melago nella giornata stessa rinunciano a continuare l'offensiva.
16, sono riconquistate dagli italiani le posizioni perdute, fatta eccezione di M. Valbella, Col del Rosso, Col d'Echele.
25-30, il XIII C.d'a. inizia le operazioni per riconquistare le posizioni perdute;
29, viene riconquistato il Monte Valbella;
30, sono rioccupati Col del Rosso e Col d'Echele.
Sono catturati 87 ufficiali, 2.000 uomini, 8 cannoni.

_______________________


Nel corso di un'offensiva austro-tedesca convergente sulla linea del Brenta, del Piave e del Montello, il Grappa è ancora al centro di furiosi combattimenti; nella zona gli austriaci concentrano 48 divisioni con 5000 cannoni, opposte a 45 divisioni italiane con un numero di pezzi di poco inferiore;
al mar.llo F. Conrad von Hötzendorf (XI armata) è affidato il compito di attaccare sull'altopiano di Asiago e al feldmar.llo S. Borojevic von Bojna (5ª armata) quello di attraversare il Piave;
15, inizia l'attacco da parte della 6ª armata austriaca sul Montello (371 m) che porta alla conquista di col del Miglio, col Moschin, col Fenilon e, al centro, Pertica e Solaroli;
sul Piave il feldmar.llo S. Borojevic von Bojna è in grado di superare la resistenza italiana (3ª, 7ª e 10ª armata) e di costituire sulla riva destra del fiume quattro teste di ponte (zone di Montello, Grave di Papadopoli, Fagarè e Musile);
17, gli austriaci non riescono a migliorare sostanzialmente le loro posizioni, mentre la battaglia si fa sempre più sanguinosa con un alternarsi di perdite e riconquiste di piccoli capisaldi ai piedi del colle (Nervesa e Casa Serena);
18, il Piave intanto si è ingrossato, impedendo agli austriaci adeguate possibilità di rifornimento;
19-20, l'VIII armata italiana riceve l'ordine di contrattaccare, soprattutto nella zona del Montello, appoggiata dall'artiglieria,
21-22, non ci sono combattimenti significativi;
23, venuto meno il fattore sorpresa, il feldmar.llo S. Borojevic von Bojna, comandante del gruppo d'armate del Veneto, è costretto ad iniziare la ritirata e a ripassare il Piave;
perdite:
Austria: 35.000 morti, 100.000 feriti e 25.000 prigionieri;
Italia: 5.800 morti, 26.400 feriti e 52.000 fra prigionieri e dispersi;
L. Rizzo ripete l'impresa di dicembre affondando la corazzata austriaca Szent Islavan.


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