1918
Fronte occidentale
Giugno
1°, con la caduta di Soissons le forze d'assalto
tedesche hanno già travolto cinque linee della difesa francese.
Non ce ne sono altre.
La Marna è stata raggiunta, e la punta più avanzata
del loro spiegamento tocca Château-Thierry, a soli 60 km circa
da Parigi.
Il consiglio supremo di guerra degli Alleati si riunisce d'urgenza.
I capi di S.M. europei sono d'accordo sul fatto che le forze americane
non saranno pronte prima del 1919, ma non avendo più alcuna
riserva disponibile, decidono d'impiegare nella battaglia le forze
della marina statunitense al comando del gen. J.J.
Pershing;
giunti sul posto dopo una lunga notte di marcia, il 5° e 6°
Rgt di marines vengono buttati a difendere la strada per Parigi;
davanti a loro, a quattrocento metri, c'è il bosco di Belleau
dove ci dovrebbero passare due divisioni germaniche…
Per cinque giorni i marines tengono duro su un fronte di 8 km contro
le potenti forze tedesche. Quando poi essi passano all'offensiva
espugnando d'assalto il bosco di Belleau e liberandolo dai nemici
vengono considerati in patria degli eroi nazionali.
Degli ottomila uomini che hanno difeso il passo nel momento
critico, ne sono rimasti solo duemila. A più di
un centinaio viene conferita la Croce al Merito.
[segue], 2ª battaglia dell'Aisne (27 mag-6 giu);
6, si conclude l'offensiva
tedesca.
6 -1° luglio, battaglia di
Belleau Wood (truppe USA) entro la fine di luglio
il Geschwader Richthofen, comandato dal ten. H.
Göring, è
stato quasi completamente riequipaggiato con il più recente
monoplano da caccia: il Fokker D. VII;
[Motore: inizialmente un motore Mercedes
da 160 cavalli, poi sostituito da un BMW
da 185 cavalli; Armamento: le solite due mitragliatrici Spandau
installate sulla carlinga e sincronizzate per sparare attraverso
l'elica;
Velocità massima: circa 210 km all'ora a 3.500 m.]
Fronte orientale
Giugno
15-24, "2ª battaglia del Piave"
(comprende 3 battaglie):
Forze in campo:
- italiani: 8ª armata (Pennella),
C.d'a. XXVII (di Giorgio), VIII (Gandolfo);
3ª armata (duca d'Aosta), C.d'a.
XI (Paolini), XVIII (Croce),
XXIII (Petitti di Roreto);
- austro-ungarici: "Gruppo d'armate Borojevic": 6ª
armata, Arciduca Giuseppe e 5ª (Wurm).
…dal Montello (altura
a ridosso del Piave di fronte al suo sbocco in piano) al
mare
Forze in campo:
- italiani: 8ª armata (gen. Pennella);
- austro-ungarici: 6ª armata (arciduca
Giuseppe Ferdinando).
15, il il XXIV C.d'a.
austro-ungarico (Goinginger) passa
il Piave nel tratto tenuto dall'VIII C.d'a. italiano, avanza sul
dosso del Montello e, in piano, oltre Nervesa;
- il XIV C.d'a. non riesce a passare a Papadopoli;
- il IV C.d'a. passa il fiume a Candelù ma è respinto
da contrattacchi;
- il VII C.d'a. pone piede sulla riva destra tra Fagarè e
Zenson;
16, il XXIII C.d'a.
ottiene il maggiore risultato avanzando fino a Meolo.
Fino al giorno 20 l'offensiva continua, contrastata con contrattacchi
che limitano l'avanzata austriaca.
Il Comando Supremo (capo di S.M. gen. Diaz)
rinforza l'8ª armata con i C.d'a. XXII e XXX.
19, nel pomeriggio
ha inizio la controffensiva italiana;
[Lo stesso giorno cade l'asso dell'aviazione italiana Francesco
Baracca colpito da terra mentre, volando a bassissima quota,
mitraglia il nemico.]
20, il feldmar.llo
S.
Borojevic von Bojna propone al gen. Arz
(Capo di S.M.) di ritirarsi; sotto la controffensiva italiana, che
si sviluppa specialmente sul Montello, il "Gruppo d'armate
Borojevic" ripassa il Piave sconfitto.
…sul Grappa (monte
fra le valli del Brenta e del Piave)
15-17, 2ª
battaglia del Grappa:
Forze in campo:
- italiani: 4ª armata (ten.gen. G.
Giardino);
- austro-ungarici: 11ª armata (Scheuschenstuel)
del "Gruppo di eserciti Conrad".
Gli austro-ungarici attaccano e nella giornata conseguono alcuni
successi locali su Col Moschin, Asolone, Solarolo, ma contrattacchi
italiani li annullano nei giorni successivi.
15, battaglia
di Valderoa (monte nel massiccio del Grappa):
Forze in campo:
- italiani: 56ª Div.ne (Vigliani)
del XVIII C.d'a. (gen. Basso);
- austriaci: 55ª Div.ne (?)
del I C.d'a.
Il Valderoa è difeso dalla Brg Como (gen. De
Gasperi) che, dopo un'accanita resistenza, è costretta
a ripiegare sulla seconda linea.
15, battaglia
del Monte Solaroli (m. 1676 nel massiccio del Grappa):
attaccata invano dagli austriaci nel novembre-dicembre 1917 la posizione
viene ora da loro conquistata però non possono procedere
oltre.
…sugli Altipiani
Forze in campo:
- italiani: 6ª armata (gen. L.
Montuori), XIV C.d'a. britannico (lord Cavan),
XII C.d'a. francese (Graziani) XIII
C.d'a. (Sani), XX C.d'a. (Giuseppe
Ferrari).
- austriaci: 11ª armata (Scheuschenstuel),
III, XIII, VI C.d'a. (gen. A.
Krauß).
Nel quadro dell'offensiva sferrata il 15 giugno 1918 dal torrente
Astico al mare da parte dell'esercito austro-ungarico, l'11ª
armata attacca su tutto il fronte dell'Altopiano di Asiago.
Gli austriaci conquistano M. Valbella, Col del Rosso e Col d'Echele;
contrattaccati e arrestati dai difensori di Cima Echar e Monte Melago
nella giornata stessa rinunciano a continuare l'offensiva.
16, sono riconquistate
dagli italiani le posizioni perdute, fatta eccezione di M. Valbella,
Col del Rosso, Col d'Echele.
25-30,
il XIII C.d'a. inizia le operazioni per riconquistare le posizioni
perdute;
29, viene riconquistato
il Monte Valbella;
30, sono rioccupati
Col del Rosso e Col d'Echele.
Sono catturati 87 ufficiali, 2.000 uomini, 8 cannoni.
_______________________
Nel corso di un'offensiva austro-tedesca convergente sulla linea
del Brenta, del Piave e del Montello, il Grappa è ancora al centro
di furiosi combattimenti; nella zona gli austriaci concentrano 48
divisioni con 5000 cannoni, opposte a 45 divisioni italiane con
un numero di pezzi di poco inferiore;
al mar.llo F. Conrad von Hötzendorf
(XI armata) è affidato il compito di attaccare sull'altopiano di
Asiago e al feldmar.llo S.
Borojevic von Bojna (5ª armata) quello di attraversare
il Piave;
15, inizia l'attacco da parte
della 6ª armata austriaca sul Montello (371 m) che porta alla
conquista di col del Miglio, col Moschin, col Fenilon e, al centro,
Pertica e Solaroli;
sul Piave il feldmar.llo S.
Borojevic von Bojna è in grado di superare la resistenza
italiana (3ª, 7ª e 10ª armata) e di costituire sulla
riva destra del fiume quattro teste di ponte (zone di Montello,
Grave di Papadopoli, Fagarè e Musile);
17, gli austriaci non riescono
a migliorare sostanzialmente le loro posizioni, mentre la battaglia
si fa sempre più sanguinosa con un alternarsi di perdite e riconquiste
di piccoli capisaldi ai piedi del colle (Nervesa e Casa Serena);
18, il Piave intanto si è ingrossato,
impedendo agli austriaci adeguate possibilità di rifornimento;
19-20, l'VIII armata italiana
riceve l'ordine di contrattaccare, soprattutto nella zona del Montello,
appoggiata dall'artiglieria,
21-22, non ci sono combattimenti
significativi;
23, venuto meno il fattore sorpresa,
il feldmar.llo S.
Borojevic von Bojna, comandante del gruppo d'armate del
Veneto, è costretto ad iniziare la ritirata e a ripassare il Piave;
perdite:
Austria: 35.000 morti, 100.000 feriti e 25.000 prigionieri;
Italia: 5.800 morti, 26.400 feriti e 52.000 fra prigionieri
e dispersi;
L.
Rizzo ripete l'impresa di dicembre affondando la corazzata
austriaca Szent Islavan.
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