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Papi

468-483, Simplicio [santo].

483-492, Felice III (II) [santo];

482, Zenone pubblica l'Editto dell'unione, noto poi col nome di Henoticon (formula unificante) in cui le decisioni prese al concilio di Calcedonia non vengono sostenute ma nemmeno respinte. I redattori si limitano semplicemente a ripetere gli atti di fede precalcedonici (non riconducibili né al bi- né al monofisismo) aggiungendo a quelle professioni di fede l'enunciato:«Se da qualcuno, a Calcedonia o altrove, è venuto un insegnamento diverso, che sia maledetto!». Ma nonostante questo artificio avvocatesco, in Siria e in Egitto il popolo chiede un'esplicita condanna della dottrina che afferma le due nature di Cristo, mentre papa Simplicio non intende abbandonare i deliberati di Calcedonia.
In seguito a tale decisione si ha lo scisma [spaccatura] tra la chiesa latina e quella greca (il primo dei tre tuttora in atto); le chiese "non calcedoniane" cioè che non riconoscono la dottrina del concilio, sono le chiese monofisite:
- armena,
- copta,
- etiopica,
- siro-giacobita.
Costantinopoli, costretta dagli eventi, si inserisce nella sfera orientale il cui monofisismo di stampo siriaco sarà una fonte anche per la teologia islamica.
Roma invece insiste sulla formula più ambigua, così come nel corso della disputa ariana aveva difeso la Trinità… «L'occidente si contenta dell'ubbidienza credulona, l'oriente invece vuole capire» [Johannes Haller].
Roma inoltre non ratifica il canone 28, che stabilisce per il patriarca di Costantinopoli il secondo posto dopo la sede romana.
[Per noi che viviamo in un mondo secolarizzato queste dispute teologiche sono incomprensibili, divergenze tra dotti specialisti; bisogna invece tenere conto che a Costantinopoli l'uomo della strada era interessato enormemente ai problemi dei padri conciliari e ne parlava con passione; per questi greci la teologia era rappresentazione teorica della realtà in cui erano immersi e niente affatto una scienza teoretica pura. In pratica nelle bettole e al circo si continuava a discutere sulle ultime questioni cristologiche con la stessa passione che impegna noi in presenza di scoperte scientifiche, di imprese spaziali o campionati mondiali.
Gerhard Herm, I bizantini 1979/1985]

 

 

- Gelasio sostiene la teoria delle due autorità, secondo la quale i sacerdoti sono al di sopra di tutti i sovrani del mondo.
- Simmaco, sottrae sé e i successori alla competenza giudiziaria dello stato.


 

 

480-489 d.C.




480-489
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Zenone

[Tarasikodissa] (? - ?)
figlio di
474-475, 476-491, imperator;
481
Teodorico Strabone [il Losco], dopo essere stato coinvolto in un intrigo familiare, muore durante una turbinosa corsa a cavallo, che lo fa sbalzare di sella [così scrive Marcellino Conte];
l'improvvisa morte anche del potente generale Sabiniano, che viene ad indebolire l'esercito imperiale, opera a favore di Teodorico il quale, lasciata senza rammarico Macedonia ed Epiro (troppo vicine a Costantinopoli) per la Pannonia (terra germanica, confinante con i regni dei gepidi e dei turingi, gente della sua razza) sogna di gettare le base per un eventuale impero gotico;
483
per timore di vedersi sfuggire un alleato tanto prezioso, favorisce la ricomposizone dell'esercito degli ostrogoti in rotta e incoraggia il loro ritorno in patria; a Costantinopoli Teodorico viene accolto da una corte al colmo dell'entusiasmo; gli viene riconfermata la carica di maestro dei soldati (generale) e lo si designa console per l'anno successivo;
sicuro di raccogliere una grande popolarità, egli assegna agli ostrogoti la Dacia (odierna Romania) e la Mesia inferiore [tutte terre comunque da liberare dopo aver affrontato i vecchi inquilini: gepidi e bulgari].

 

in diverse province sono nominati ben sei controimperatori;


480-489
-


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480-489
REGNO dei FRANCHI
Clodoveo I
Albero genealogico
(466 ca - 511)
figlio di Childerico I e di Basina, principessa turingia;
481-511, re dei franchi;
succede al padre come re di un gruppo di franchi salii della Gallia belgica a soli quindici anni;
486
sbaraglia le forze del regno del romano Siagrio estendendo i confini del regno alla Loira e all'oceano;


480-489
-




480-489
ANGLOSASSONI

sec. V, genti di stirpe germanica (per la maggior parte angli e sassoni, ma anche frisoni e juti e altre minoranze) occupano gran parte del territorio corrispondente all’odierna Inghilterra cacciandone o sterminandone la maggioranza degli indigeni, di stirpe celtica;

REGNO di SUSSEX (dal 477)
[(Sassoni Meridionali) comprende le province del Sussex e del Surrey]
Aella

(† ?)
477 ca, sbarca, alla testa dei suoi sassoni, sulla costa sudorientale dell’Inghilterra.
477-?, re di Sussex;


REGNO di KENT (dal 456)
[Kent e isola di Wight]
Hengest

(† ?) (jutlandese)
456-?, re del Kent; [fondatore]
[persiste il dubbio sulla presenza degli juti al sud dell’Inghilterra]



480-489
-

a




480-489
SPAGNA
Alarico II
(† 507)
485-507, re dei visigoti di Spagna;
di fede ariana, deve subito sostenere la pressione dei cattolici franchi e dei burgundi sulle province galliche del regno;





480-489
-

a






480-489
IMPERO ROMANO d'OCCIDENTE
Odoacre
(434 ca - Ravenna 493)
re barbarico [forse uno degli sciri (popolo germanico)] il cui padre è stato al servizio di Attila;
nel 472 giunge in Italia come capo di un gruppo di barbari entrati nelle file del composito esercito imperiale; è ricordato al fianco di Ricimero in lotta contro Antemio;
nel 476, ufficiale delle guardie del palazzo imperiale di Ravenna, è acclamato rex gentium dalle milizie barbare insorte dopo che Oreste, reggente del proprio figlio imperatore Romolo Augustolo, ha rifiutato la loro richiesta di un terzo delle terre d'Italia;
sconfitto e ucciso Oreste, depone Romolo Augustolo rispedendo le insegne imperiali a Costantinopoli e facendo presente a Zenone che per i due tronconi dell'impero un sovrano è ben sufficiente;
475 - fine dell'impero romano d'occidente;
476-493, governa di fatto l'Italia;
una volta consolidato il potere, non si preoccupa più di chiarire la sua posizione nei confronti dell'imperatore d'oriente; distribuito un terzo delle terre alle sue truppe (atto che conferisce ufficialmente un possesso fondiario ai barbari in Italia), riesce ad ottenere dai vandali, pagando tributo, gran parte della Sicilia;
480
dopo la morte di Giulio Nepote occupa la Dalmazia;
489 e 490, sconfitto dagi ostrogoti di Teodorico, dirottati sull'Italia da Zenone, è costretto a rinchiudersi a Ravenna;
480-489
-

a


VENEZIA

480-490, l'ordine sociale continua ad essere assicurato dall'opera dei Tribuni che (ogni isola elegge il suo) si riuniscono tutti assieme per deliberare nei casi riguardanti il bene comune.

segue



480-489
OSTROGOTI
Teodorico
[o Teoderico] (454 ca - Ravenna 526)
figlio di Teodemiro, appartenente alla nobile casata degli Amali;
462-472, vive a Costantinopoli come ostaggio, in garanzia di un trattato federativo stretto fra ostrogoti e impero;
nel 473 combatte in nome dell'impero contro i sarmati;
474-526, re degli ostrogoti;
succeduto al padre, trasferisce il suo popolo dalla Pannonia alla Mesia inferiore; l'aiuto prestato all'imperatore Zenone contro il rivale Basilisco gli vale i titoli di patricius e di magister militiae che gli danno una posizione ufficiale nell'impero;
480
non mancano i contrasti con Zenone;
488
ottenuto finalmente dall'imperatore Zenone, di cui è ormai figlio adottivo, il permesso di stanziarsi in Italia eliminandovi il dominio di Odoacre, parte dalla Mesia diretto in Italia;
489
dopo aver battuto i gepidi lungo la strada, batte le truppe di Odoacre sull'Isonzo e a Verona.
[Lasciata la Pannonia, questa rgione illirica viene occupata dagli stessi gepidi i quali, sconfindando nei territori vicini, provocano disordini tra quelle popolazioni; in seguito manderà il gen. Mundone a sloggiarli.]

493-526, re d'Italia;
480-489
-

a





CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

Compaiono nuove orde minacciose quelle dei Tu-küe, o Turchi Gök, al Nord, quelle degli Unni Eftaliti, a Ovest, originari dell'Altai e che si dirigono sul Turchestan. Sono le future grandi potenze dell'Alta Asia.

Kao-Ti [Dinastia Ts'i]
eterna guerra contro il nord;

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EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
segue


Benedetto (Norcia 480 ca-Montecassino 547 ca) santo;
di agiata famiglia, fu promotore del monachesimo occidentale; fonte quasi unica della sua vita è il secondo libro dei Dialoghi di Gregorio Magno;
500, dopo gli studi a Roma, si ritira in un'impervia grotta presso Subiaco dove trascorre tre anni di dura ascesi; attorniato da numerosi discepoli, dà inizio alla vita cenobitica fondando dodici piccoli monasteri;
529 ca, costretto dall'ostilità di un prete a lasciare Subiaco, si trasferisce a Montecassino dove edifica il celebre monastero che diventa la culla del monachesimo benedettino; non lontano la sorella Scolastica fonda un monastero femminile;
540 ca, redige la Regula monasteriorum o monachorum, in 73 capitoli.
[I resti dei due fratelli verranno alla luce nel 1950 nel corso dei lavori di ricostruzione del monastero di Montecassino, distrutto nella seconda guerra mondiale (1944).]

Boezio, Anicio Manlio Torquato Severino (Roma 480 ca-Pavia 524 o 526) filosofo latino;
[Appartenente a una delle più illustri famiglie dell'aristocrazia romana, quella degli Anici. Rimasto orfano di padre, coltiva il suo talento nella casa del senatore Quinto Simmaco che lo ospita e del quale sposa la figlia Rusticiana.]
completati gli studi alle scuole di Atene, traduce dal greco molte opere filosofiche (in particolare logiche) di Porfirio e di Aristotele;
[Farà gustare in avvenire le opere del filosofo greco a tutti i suoi concittadini romani; nasceranno testi che introdurranno generazioni di giovani al pensiero del grande stagirita. Renderà familiare a molti studiosi la musica di Pitagora, l'astronomia di Tolomeo, l'aritmetica di Nicomaco, la geometria di Euclide, la logica di Aristotele e la meccanica di Archimede.
Grazie alle sue traduzioni il sapere antico sarà noto al mondo moderno.]

505, ha già debuttato nel pubblico impiego come questore;
[Nello stesso anno Teodorico, re degli ostrogoti, gli affida l'incarico di trovare un buon suonatore di cetra da regalare al cognato Clodoveo I, re di Francia, e un orologio ad acqua per Gundobaldo.]

510, diventa console per l'occidente, quindi consigliere e potentissimo ministro di Teodorico;
524, caduto in sospetto di tradimento, viene fatto incarcerare a Pavia (o a Calvenzano nel Milanese) e condannato a morte;
[La pena viene prima commutata nell'esilio dallo stesso Teodorico ma dopo le critiche ricevute egli decide di ripristinare gli effetti della sentenza senatoria facendolo uccidere confiscandone i beni. Il 23 febbraio 524, 45enne, dopo inauditi tormenti, viene ucciso a colpi di bastone.
Lascia la moglie Rusticiana e i due giovani figli Boezio junior e Simmaco junior (nominati consoli nel 522). (Sembra che Rusticiana fosse la seconda moglie avendo il filosofo sposato in prime nozze tale Elpide).]

De consolatione philosophiae (scritta in carcere, in forma di dialogo fra lui stesso e la filosofia; molto diffusa nel medioevo, è ammirata anche da Dante)
Opuscola theologica (dubbi sull'autenticità, così come sulla fede cristiana dell'autore).

Damascio (Damasco 480 ca d.C.- † prima metà sec. VI) filosofo greco, il quinto successore di Proclo nello scolarcato dell'Accademia;
529, dopo la chiusura della scuola di Atene, decretata da Giustiniano, si rifugia in Persia dove è ospite del re dei Sassanidi Cosroe I;
533, ritornato a d Atene
Difficoltà e soluzioni sui principi primi (commento all'ultima parte del Parmenide)
Commento al Timeo (frammenti)
Vita di Isidoro (frammenti).


Scolastica (Norcia 480 ca-Piumarola, Cassino 547 ca) religiosa italiana, santa, sorella di san Benedetto, morta alcuni giorni prima del fratello.
[I resti dei due fratelli verranno alla luce nel 1950 nel corso dei lavori di ricostruzione del monastero di Montecassino, distrutto nella seconda guerra mondiale (1944)].

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