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Il Viandante |
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Papi 468-483, Simplicio [santo]. 483-492, Felice III (II) [santo]; 482, Zenone
pubblica l'Editto dell'unione, noto poi col nome di Henoticon
(formula unificante) in cui le decisioni prese al concilio
di Calcedonia non vengono sostenute ma nemmeno respinte. I redattori
si limitano semplicemente a ripetere gli atti di fede precalcedonici
(non riconducibili né al bi- né al monofisismo) aggiungendo
a quelle professioni di fede l'enunciato:«Se
da qualcuno, a Calcedonia o altrove, è venuto un insegnamento
diverso, che sia maledetto!». Ma nonostante questo artificio
avvocatesco, in Siria e in Egitto il popolo chiede un'esplicita condanna
della dottrina che afferma le due nature di Cristo, mentre papa Simplicio
non intende abbandonare i deliberati di Calcedonia.
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Gelasio sostiene la teoria delle due autorità,
secondo la quale i sacerdoti sono al di sopra di tutti i sovrani del
mondo.
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480-489 d.C.
– Benedetto (Norcia 480 ca-Montecassino 547 ca) santo; di agiata famiglia, fu promotore del monachesimo occidentale; fonte quasi unica della sua vita è il secondo libro dei Dialoghi di Gregorio Magno; 500, dopo gli studi a Roma, si ritira in un'impervia grotta presso Subiaco dove trascorre tre anni di dura ascesi; attorniato da numerosi discepoli, dà inizio alla vita cenobitica fondando dodici piccoli monasteri; 529 ca, costretto dall'ostilità di un prete a lasciare Subiaco, si trasferisce a Montecassino dove edifica il celebre monastero che diventa la culla del monachesimo benedettino; non lontano la sorella Scolastica fonda un monastero femminile; 540 ca, redige la Regula monasteriorum o monachorum, in 73 capitoli. [I resti dei due fratelli verranno alla luce nel 1950 nel corso dei lavori di ricostruzione del monastero di Montecassino, distrutto nella seconda guerra mondiale (1944).] – Boezio, Anicio Manlio Torquato Severino (Roma 480 ca-Pavia 524 o 526) filosofo latino; [Appartenente a una delle più illustri famiglie dell'aristocrazia romana, quella degli Anici. Rimasto orfano di padre, coltiva il suo talento nella casa del senatore Quinto Simmaco che lo ospita e del quale sposa la figlia Rusticiana.] completati gli studi alle scuole di Atene, traduce dal greco molte opere filosofiche (in particolare logiche) di Porfirio e di Aristotele; [Farà gustare in avvenire le opere del filosofo greco a tutti i suoi concittadini romani; nasceranno testi che introdurranno generazioni di giovani al pensiero del grande stagirita. Renderà familiare a molti studiosi la musica di Pitagora, l'astronomia di Tolomeo, l'aritmetica di Nicomaco, la geometria di Euclide, la logica di Aristotele e la meccanica di Archimede. Grazie alle sue traduzioni il sapere antico sarà noto al mondo moderno.] 505, ha già debuttato nel pubblico impiego come questore; [Nello stesso anno Teodorico, re degli ostrogoti, gli affida l'incarico di trovare un buon suonatore di cetra da regalare al cognato Clodoveo I, re di Francia, e un orologio ad acqua per Gundobaldo.] 510, diventa console per l'occidente, quindi consigliere e potentissimo ministro di Teodorico; 524, caduto in sospetto di tradimento, viene fatto incarcerare a Pavia (o a Calvenzano nel Milanese) e condannato a morte; [La pena viene prima commutata nell'esilio dallo stesso Teodorico ma dopo le critiche ricevute egli decide di ripristinare gli effetti della sentenza senatoria facendolo uccidere confiscandone i beni. Il 23 febbraio 524, 45enne, dopo inauditi tormenti, viene ucciso a colpi di bastone. Lascia la moglie Rusticiana e i due giovani figli Boezio junior e Simmaco junior (nominati consoli nel 522). (Sembra che Rusticiana fosse la seconda moglie avendo il filosofo sposato in prime nozze tale Elpide).] De consolatione philosophiae (scritta in carcere, in forma di dialogo fra lui stesso e la filosofia; molto diffusa nel medioevo, è ammirata anche da Dante) Opuscola theologica (dubbi sull'autenticità, così come sulla fede cristiana dell'autore). – Damascio (Damasco 480 ca d.C.- † prima metà sec. VI) filosofo greco, il quinto successore di Proclo nello scolarcato dell'Accademia; 529, dopo la chiusura della scuola di Atene, decretata da Giustiniano, si rifugia in Persia dove è ospite del re dei Sassanidi Cosroe I; 533, ritornato a d Atene Difficoltà e soluzioni sui principi primi (commento all'ultima parte del Parmenide) Commento al Timeo (frammenti) Vita di Isidoro (frammenti). – Scolastica (Norcia 480 ca-Piumarola, Cassino 547 ca) religiosa italiana, santa, sorella di san Benedetto, morta alcuni giorni prima del fratello. [I resti dei due fratelli verranno alla luce nel 1950 nel corso dei lavori di ricostruzione del monastero di Montecassino, distrutto nella seconda guerra mondiale (1944)]. |
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