– Apollodoro di Pergamo (104 ca-22 ca a.C.) retore greco, vissuto ad Apollonia e a Roma, fu maestro di retorica dell'imperatore Augusto;
Arte retorica (opera perduta, tradotta in latino da Valgio Rufo, in cui espone la dottrina secondo cui l'eloquenza non si basa sulla forza dell'ispirazione ma su rigidi dettami stilistici e grammaticali).

– Artemidoro di Efeso (vissuto intorno al 100 a.C.) geografo, studioso dei geografi greci che lo precedettero;
scrisse un libro su un periplo del Mare interno che poi ampliò fino a descrivere tutta l'Ecumene nota al suo tempo;
delle sue opere se ne servirà in particolare Strabone.

– Cicerone, Marco Tullio (Arpino 106-Formia 43 a.C.) oratore, scrittore e uomo politico romano.

– Diocle (sec. II a.C.) matematico greco;
[Risolse, per mezzo di due coniche, il problema di dividere con un piano una sfera in due segmenti di rapporto stabilito, problema che Archimede non aveva completamente risolto.
Definì inoltre una curva (cissoide) della quale si servì per risolvere il problema della duplicazione del cubo.]
Sugli specchi ustori (opera trovata in versione araba)
[Egli afferma che Dositeo aveva risolto solo "praticamente" (o qualcosa del genere, il testo arabo non è chiaro) il problema di costruire uno specchio che facesse convergere i raggi del Sole in un punto.]

– Seleuco di Babilonia (sec. II a.C.) astronomo babilonese;
[Fu chiamato anche Seleuco di Seleucia dal nome della città in cui nacque o abitò, Seleucia sul Tigri.]
le notizie intorno alla sua vita e al suo pensiero sono molto scarse, né si sa se abbia lasciato opere scritte.
Per quanto si sa fu l'unico astronomo antico che avesse abbracciato la teoria eliocentrica già sostenuta da Aristarco di Samo, affermando la posizione centrale del Sole nell'universo e il moto di rotazione diurna della Terra.
Stando poi a quanto dice Plutarco, egli attribuì alla teoria eliocentrica un valore di verità fisica, a differenza di Aristarco di Samo che la concepì come ipotesi.
Dal moto di rotazione diurna della Terra, egli fece anche dipendere il fenomeno delle maree, di cui compì osservazioni ne golfo Persico.
[Secondo le preziose informazioni di Strabone, egli osservava le maree del Mar Eritreo (che comprendeva non solo l'attuale Mar Rosso, ma anche il Mare Arabico e il Golfo Persico). Il ciclo da lui descritto è effettivamente ben osservabile nell'Oceano Indiano e nel Mare Arabico.
Sarà George Darwin (figlio di Ch.R. Darwin) il primo moderno che riuscirà a capire il passo di Strabone (rimasto, a suo parere, "ovviamente" sconosciuto al commentatore olandese Bake nella raccolta di frammenti da lui curata nel 1810) notando la corrispondenza tra la descrizione attribuita a Seleuco e il reale andamento delle maree del Mare Arabico.
Nel 1898 George Darwin, massimo esperto sull'argomento, riterrà ovvio che nel 1810 non si fossero ancora recuperate le conoscenze del II secolo a.C.
Lucio Russo, Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica, Feltrinelli 2003.]

– Zenodoro (II sec. a.C.) matematico greco noto per aver trovato risultati notevoli sul problema degli isoperimetri.