– Fiorentino
SULLO
(Paternopoli 29 marzo 1921 – Salerno 3 luglio 2000)
uomo politico italiano; Dc
[Nato da genitori di Castelvetere sul Calore.]
1946
laureato in giurisprudenza e in lettere, viene eletto all'Assemblea
Costituente per la Democrazia Cristiana;
[Da questo momento sarà eletto ininterrottamente
per sei legislature, fino alle elezioni politiche del 1976
in cui decise di non ripresentarsi.
È uno dei padri della Dc nonché uno dei
capi storici della sinistra democristiana, .non solo in Irpinia, ma
anche sul piano nazionale.]
1954
10 feb- 22 giu 1955, sottosegretario alla Difesa (governo
Scelba);
1955
6 lug- 6 mag 1957,
sottosegretario all'Industria (I governo
Segni);
1957
19 mag-19 giu 1958,
sottosegretario all'Industria (governo
Zoli)
1958
1 lug-28 gen 1959,
sottosegretario alle Partecipazioni Statali (II governo
Fanfani);
1959
15 feb- 24 feb 1960,
sottosegretario alle Partecipazioni Statali (II governo
Segni);
1960
25 marzo, ministro dei Trasporti (governo
Tambroni);
[L'11 aprile decide di dimettersi insieme
ad altri due ministri (i colleghi G.
Pastore e Giorgio Del Bo), dal
momento che il governo ha ottenuto la fiducia solo grazie all'apporto
determinante dei voti del Msi.]
26 lug-2 feb 1962, ministro del Lavoro (III governo
Fanfani);
1962
21 feb-16 mag 1963, ministro dei Lavori Pubblici (IV
governo Fanfani);
1963
21 giu - 5 nov, ministro dei Lavori Pubblici (I Governo
Leone).
1968
dic- mar 1969, ministro della Pubblica Istruzione (I governo
Rumor), ma si dimette dopo pochi mesi;
[Inizia il rapporto conflittuale con il suo "delfino"
C.
De Mita che, figlio della sua segretaria, è sospettato
di aver sottratto la base di consenso in Irpinia.]
1972
17-26 feb, ministro della Ricerca scientifica (I governo
Andreotti);
26 giu-12 giu 73, ministro per l'attuazione delle Regioni (II
governo Andreotti);
1974
in occasione del referendum sul divorzio non condivide la posizione
della Dc;
1975
a seguito di contrasti con il segretario A.
Fanfani abbandona clamorosamente la Dc;
[La sua corrente non lo ha difeso dalla campagna diffamatoria
scatenatasi contro di lui nel suo collegio elettorale e che prende di
mira la sua vita privata. In realtà, il vecchio pettegolezzo
sulla sua omosessualità era stato amplificato fin dal
1960 a opera del settimanale di destra «Il Borghese» e nella
stessa Dc è stato alimentato da elementi vicini
a F.
Tambroni.]
dopo una clamorosa rottura con il suo partito, aderisce al gruppo parlamentare
del Psdi;
[Non è in grado di comprendere fino in fondo l'ascesa
della nuova generazione, quella dei C.
De Mita, Mancino, Bianco,
Gargani, De Vito.
Quando capisce che il partito gli sta sfuggendo di mano, prova a far
rinviare il congresso provinciale che potrebbe sancire la sua sconfitta.
Ma Flaminio Piccoli, segretario nazionale
della Dc, gli impone di celebrare l'assise, e C.
De Mita ha definitivamente il sopravvento.]
1976
non partecipa alle elezioni politiche;
1978
è nominato consigliere di Stato (IV governo
Andreotti);
1979
si ricandida col Psdi rientrando così alla Camera;
[Fino al 1981 è presidente della commissione permanente
Lavori Pubblici di Montecitorio.]
1981
riappacificatosi con l'ex pupillo C.
De Mita rientra nella Dc;
1983
ripresentatosi alle elezioni politiche come candidato della Dc,
è rieletto alla Camera per la nona volta;
1987
dopo lo scioglimento anticipato delle Camere decide di non ripresentarsi
e si ritira dalla vita politica;
negli ultimi anni si stabilisce a Salerno, malato di diabete;
2000
3 luglio, muore a Salerno.
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