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Il Viandante |
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Papa cardinali: Anacleto
II Pietro Pierleoni |
ANNO 1135
– Gualtiero di Châtillon (Ronchin, Lilla 1135 ca-Amiens ??, morto di lebbra) poeta latino medievale; Alexandreis (1178-82, poema epico in esametri) Contra Iudaeos. – Mosheh ben Maimôn o Mosè Maimonide (Córdoba 1135-Il Cairo 1204) pensatore e medico ebreo spagnolo, opere scritte per lo più in arabo; 1148, fuggito con la famiglia in Marocco per sottrarsi alle persecuzioni degli Almohadi, vive a Fez; 1165, si trasferisce in Palestina e infine in Egitto; morto il fratello David, mercante di pietre preziose, deve assumersi il carico della famiglia e si dedica così alla professione medica a Fustat (vecchio Cairo); qui si afferma presto come il più autorevole esponente dell'ebraismo egiziano, consultato e ascoltato anche dalla comunità di altri paesi e diviene medico della famiglia del Saladino e poi del suo successore continuando tuttavia il suo intenso impegno di studio e la cura dei malati poveri; Luminare (1168, commento alla Mishnah) Ripetizione della legge o La mano forte (1170-80, codificazione sistematica di tutta la legge talmudica, in ebraico, che organizza, con estrema chiarezza e secondo decisioni personali nei casi disputati, la materia giuridica e rituale tradizionale) [La mano forte: espressione biblica che allude ai 14 libri di cui consta, in base al valore numerico della parola jad, mano.] 1172, riceve il titolo di naghid, cioè capo e rappresentante ufficiale di tutti gli ebrei d'Egitto; Otto capitoli (breve trattato etico religioso) Commento al capitolo 11 del trattato mishnico Sanhedrin, in cui formula i suoi famosi "Tredici articoli di fede", entrati nella liturgia ebraica [Questi ultimi due scritti vengono considerati opere autonome ma in realtà fanno parte del Luminare.] Libro dei precetti (commento alle norme della vita ebraica secondo la Torah) Lettera di consolazione o Lettera dello Yemen (indirizzata agli ebrei yemeniti perseguitati) Trattatelli medici (sull'asma, le emorroidi, i veleni, i rapporti sessuali) Guida dei perplessi o Guida degli smarriti (1190, completata; maggiore opera della filosofia ebraica, scritta in arabo e tradotta in ebraico da Shemuel ibn Tibbon, prima del 1204, e poi in latino con il titolo Ductor perplexorum) [L'opera si chiude con la descrizione di quella che deve essere la religione dell'uomo perfetto: contemplazione del divino e, cio che è lo stesso, amore di Dio (è evidente l'influsso di questo concetto sulla nozione di "amor Dei intellectualis" di Baruch de Spinoza. Rappresenta la più completa sintesi, compiuta con una lucidità e una razionalità pari alla estesissima erudizione, tra le istanze religiose, giuridiche, rituali della tradizione ebraica e la nuova cultura filosofica di origine greco-araba. Tale sintesi sarà dapprima violentemente osteggiata dai conservatori, che accettano in lui solo il maestro di Talmud: per un secolo la cultura ebraica, in Spagna e Provenza, sarà lacerata dai contrasti fra maimonidiani (ritenuti razionalisti e miscredenti) e ortodossi. In seguito il suo pensiero sarà accettato e la Guida dei perplessi diverrà uno dei testi più venerati dai pensatori ebrei, fino a Baruch de Spinoza e alla haskalah (parola ebraica derivante dal vocabolo sekel - ragione -, che viene usata come equivalente di illuminismo). Nella traduzione latina Ductor perplexoruml'influsso della Guida dei perplessi sarà notevole anche sugli autori della scolastica cristiana compreso san Tommaso d'Aquino.] 1204, muore e, secondo la sua volontà, viene sepolto a Tiberiade. |
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