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Il Viandante |
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Papa Papa Roma è per due volte teatro delle ignobili gesta di Cencio Frangipane , partigiano dell'imperatore Enrico V;
cardinali: Gregorio
VIII Maurizio Bourdin († 1124) |
ANNO 1118
– Nur al-Din o Norandino (n. 1118-Damasco 1174) emiro di Aleppo, 1146, successore del padre Zangi, diviene atabek di Aleppo 1150, conquista larga parte del principato di Antiochia, la contea di Edessa 1154, conquista Damasco estendendo i suoi domini fino all'Egitto 1171, qui abbatte la dinastia sciita dei Fatimidi con il concorso del suo luogotenente Shirkuh e del nipote Saladino, ripristinando così l'unità islamica in oriente; il suo programma politico è caratterizzato dalla lotta a oltranza contro il cristianesimo, con l'obiettivo di ristabilire la supremazia dell'Islam. – Tommaso Becket (Londra 1118-Canterbury 1170) ecclesiastico inglese, santo; di famiglia normanna, dopo aver studiato a Parigi e a Londra, entrò sotto la protezione di Teobaldo, arcivescovo di Canterbury che lo invitò a Bologna a proseguire gli studi di diritto civile e canonico; 1154, da questi è nominato arcidiacono della cattedrale; 1155, sempre con l'appoggio di Teobaldo diventa cancelliere di Enrico II da poco salito al trono d'Inghilterra, entrando con lui in rapporti di fraterna amicizia; 1161, alla morte di Teobaldo lo stesso re lo invita ad assumere l'arcivescovado di Canterbury confidando nella fedeltà del proprio uomo; accettata con riluttanza la carica, egli comincia però ad assumere un atteggiamento di dura intransigenza nei confronti della corona a salvaguardia dei diritti della chiesa; 1164, gennaio, si giunge alla crisi aperta quando Enrico sottopone all'approvazione dell'arcivescovo il documento noto col nome di Costituzioni di Clarendon in cui vengono affermati in 16 articoli i diritti della corona inglese in materia ecclesiastica; con esso si stabilisce tra l'altro che: - i chierici sono sottoposti al giudizio dei tribunali secolari, sottraendoli così al foro ecclesiastico, - è proibito l'appello al papa senza il consenso del re, - si attribuiscono al sovrano le rendite delle sedi vacanti; dopo una prima accettazione verbale gli rifiuta il suo assenso incondizionato alle Costituzioni, giudicandole lesive della libertà ecclesiastica e pochi mesi dopo, di fronte alla violenta reazione del re, si rifugia in Francia appellandosi al pontefice Alessandro III; dapprima ospite dell'abbazia di Pontigny, poi costretto dalle minacce del re a rifugiarsi a Sens, mantiene inflessibilmente le proprie posizioni, mentre in Inghilterra i vescovi sono divisi ed il re requisisce i beni dell'arcivescovado e dei suoi sostenitori; la disputa prosegue durissima per anni nonostante i tentativi di mediazione di Alessandro III timoroso del resto di una rottura con Enrico II che spingerebbe l'Inghilterra nell'ambito del partito imperiale a fianco del Barbarossa e dell'antipapa Pasquale III; 1169, un incontro tra i due avvenuto a Montmirail non fa che acutizzare i rancori; 1170, Enrico II in aperta violazione alle tradizionali prerogative dell'arcivescovo di Canterbury fa incoronare il proprio figlio maggiore dall'arcivescovo di York, provocando la durissima reazione di Tommaso e del pontefice che lanciano la scomunica contro tutti i responsabili; luglio, il timore dell'interdetto papale induce infine il re d'Inghilterra a un atto di formale riconciliazione; 2 dicembre, in seguito ad esso Tommaso può far ritorno in Inghilterra e riassumervi il proprio ministero; il rientro a Canterbury avviene in un clima acceso, tra tumultuose manifestazioni di entusiasmo; nelle settimane seguenti il suo intransigente rifiuto di sollevare dalla scomunica l'arcivescovo di York inasprisce le tensioni; 29 dicembre, quattro cavalieri del re, non si sa se per esplicito mandato del sovrano, fanno irruzione nella cattedrale e Tommaso viene assassinato. |
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