– Giuliano
AMATO
(Torino 13 maggio 1938)
uomo politico italiano,
[Esponente dei seguenti partiti:
- (fino al 1972) PSIUP (Partito Socialista Italiano
di Unità proletaria)
- (1972-1993) PSI (Partito Socialista Italiano)
- (1993-1994) Patto Segni,
- (1994-2007) Indipendente,
- (2007-presente) PD (Partito Democratico).]
giurista costituzionalista, membro dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti,
docente universitario, il "dottor
sottile",
[Nome attribuitogli da E. Scalfari
per il suo particolare modo di argomentare, grazie anche ad una
notevole preparazione giuridica; con doppio riferimento al suo acume
politico e alla gracilità fisica.]
nato a Torino da una famiglia proveniente dalla Sicilia, che presto
si trasferisce in Toscana;
studia presso il Liceo classico "Niccolò Machiavelli"
di Lucca;
si laurea in giurisprudenza al Collegio medico-giuridico della Scuola
Normale Superiore di Pisa;
[Dal 1987 il collegio confluirà nella Scuola
Superiore Sant'Anna di Pisa]
1958
aderisce al PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità
Proletaria);
1962
consegue un master alla "Law School" della Columbia
University di New York;
1972
entra nel PSI (Partito Socialista Italiano) dove fa
parte del gruppo di intellettuali vicino ad Antonio
Giolitti;
1975
professore (1975-97) di "Diritto costituzionale comparato"
all'Università di Roma "La Sapienza";
[Insegnerà in seguito anche all'Università
di Modena e Reggio Emilia, di Perugia, di Firenze, alla NYU Law School,
all'Istituto Universitario Europeo, ancora a Firenze e alla School of
Government presso l'università LUISS di Roma.]
1978
è uno degli artefici, insieme a Giorgio
Ruffolo, del "Progetto Socialista";
1979
denuncia le "forme degradanti" assunte dal dibattito interno
nel partito, a seguito del "caso Eni-Petromin"
che porta alla sospensione del presidente dell'ENI,
Giorgio Mazzanti;
a differenza di Franco Bassanini, però,
non abbandona il partito, scalandone via via le posizioni interne…
1983
12 luglio, eletto per la prima volta deputato (IX Legislatura)
per il PSI, circoscrizione di Torino;
agosto-giugno 1986, sottosegretario alla Presidenza del
consiglio (I "governo
Craxi");
Democrazia e ridistribuzione: un sondaggio nel Welfare statunitense
(1983)
1986
agosto-marzo 1987, sottosegretario alla Presidenza del
consiglio (II "governo
Craxi");
1987
17 aprile-luglio (VI "governo
Fanfani);
2 luglio, rieletto deputato (X Legislatura) per il PSI,
circoscrizione di Torino;
luglio-marzo 1988, vicepresidente del Consiglio dei ministri
e ministro del Tesoro ("governo
Goria");
1988
aprile-luglio 1989, ministro del Tesoro ("governo
De Mita");
1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo
Andreotti");
alla fine degli anni ottanta, riveste la carica di vicesegretario generale
del PSI;
1990
Due anni di Tesoro (1990)
Manuale di diritto pubblico (1991, in collaborazione)
1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo
Andreotti");
1992
23 aprile, eletto deputato (XI Legislatura) per il PSI
, circoscrizione di Siena;
è incaricato dal presidente della Repubblica Oscar
Luigi Scalfaro di formare il suo primo governo;
28 giugno-28 aprile 1993, presidente del Consiglio dei
ministri (I "governo
Amato");
11 luglio, a fronte della situazione finanziaria, il I
"governo
Amato" approva un decreto legge da 30.000 miliardi di lire
in cui tra le altre cose viene deliberato (retroattivamente al 9 luglio)
il prelievo forzoso del sei per mille dai conti correnti bancari per
un "interesse di straordinario rilievo", in relazione a "una
situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica";
29 luglio-1° agosto, ministro degli Affari Esteri
(ad interim) (I "governo
Amato");
autunno, dopo aver perso pesantemente la battaglia contro la svalutazione
della lira durante l'estate, vara una manovra finanziaria "lacrime
e sangue" da 93.000 miliardi di lire (contenente tagli di
spesa e incrementi delle imposte), per frenare l'ascesa del deficit
pubblico, e la prima riforma delle pensioni;
1993
10-12 febbraio, ministro della Giustizia (ad
interim) (I "governo
Amato");
31 marzo-28 aprile, ministro delle Finanze (ad
interim) (I "governo
Amato");
aprile, a seguito della vicenda del "decreto
Conso", il governo cade;
21 aprile, una volta reso pubblico l'esito del referendum in
materia elettorale, fortemente voluto dal leader emergente Mariotto
Segni, egli annuncia le dimissioni del governo;
[Con la modifica della legge elettorale per il Senato,
la volontà popolare viene interpretata come un ripudio del sistema
elettorale proporzionale a favore di un'opzione di tipo maggioritaria.
Nel suo discorso alla Camera (21 aprile) così commenta questa
svolta epocale: «E perciò un autentico
cambio di regime, che fa morire dopo settant'anni quel modello di partito-stato
che fu introdotto in Italia dal Fascismo e che la Repubblica aveva finito
per ereditare, limitandosi a trasformare un singolare in plurale».
Queste parole vengono accolte con un brusio risentito fra i banchi dei
vari gruppi parlamentari e anche Giorgio Napolitano
e Giovanni Spadolini, presidenti delle
due camere, non mancano di far sentire un loro stizzito dissenso.
Successivamente egli chiarirà il suo pensiero spiegando di aver
usato la parole "regime" con un significato assolutamente
neutro sul terreno politologico.]
costretto ad abbandonare in seguito a Tangentopoli;
aprile-aprile 1994 ("governo
Ciampi");
1994
nella fase definita "Seconda Repubblica", alla scomparsa dei
partiti tradizionali, sopravvive politicamente alla fine del PSI
ma non aderisce ad alcun partito;
per le prossime elezioni politiche decide di non candidarsi direttamente,
ma guida un gruppo di socialisti e socialdemocratici verso l'aggregazione
di centro guidata da Mariotto Segni, il
Patto per l'Italia;
diversi candidati socialisti lo seguono (senza tuttavia ottenere seggi)
tra i quali figurano nei collegi Giulio Tremonti,
Sandro Principe, Luigi
Covatta, Gianfranco Schietroma,
Andrea Cavicchioli, Alberto
Tedesco e altri;
15 aprile, si svolgono le elezioni politiche
(XII Legislatura);
10 maggio-17 gennaio 1995 (I "governo
Berlusconi");
è nominato presidente (1994-97) dell' "Autorità
garante della concorrenza e del mercato" (cosiddetta Antitrust);
successivamente aderisce alle posizioni del centrosinistra e si avvicina
(senza mai parteciparvi) ai DS;
1995
gennaio-gennaio 1996 ("governo
Dini");
1996
9 maggio, elezioni politiche (XIII Legislatura);
maggio-ottobre 1998 (I "governo
Prodi");
1998
ottobre-dicembre 1999, ministro delle Riforme Istituzionali
(I "governo
D'Alema");
1999
fonda la Rivista «Mercato, Concorrenza, Regole» (edita da
Il Mulino) della quale è direttore;
2000
gennaio-aprile, ministro del Tesoro e
ministro del Bilancio e della programmazione economica (II
"governo D'Alema");
26 aprile-10 giugno 2001, presidente del Consiglio dei
ministri (II "governo
Amato");
[In tale veste afferma di essere dispiaciuto di non
poter impedire il corteo del Gay Pride, perché purtroppo c’è
la Costituzione.]
2001
2 febbraio-9 giugno, ministro dell'Universita' e della
Ricerca scientifica e tecnologica (ad interim) (II
"governo Amato");
30 maggio, eletto senatore (XIV Legislatura) nel Gruppo de L'Ulivo,
collegio di Grosseto;
6-10 giugno, ministro degli Affari esteri (ad
interim) (II "governo
Amato");
giugno-aprile 2006 (II "governo
Berlusconi");
considerato ora tra i leader principali dell'intera coalizione di centrosinistra,
ha un ruolo importante nell'Ulivo, prima, nell'Unione
e quindi nel Partito Democratico;
2002
gennaio, è nominato dal Consiglio europeo di Laeken vicepresidente
della Convenzione europea, chiamata a disegnare la nuova architettura
istituzionale dell'UE (Unione Europea);
2006
28 aprile, eletto deputato (XV Legislatura)
circoscrizione Toscana;
[Si parla di lui come un possibile successore di Carlo
Azeglio Ciampi nella carica di Presidente della Repubblica Italiana:
il suo nome è proposto dalla Casa delle Libertà.
L'Unione preferisce però candidare Giorgio
Napolitano, che viene eletto al Quirinale.]
17 maggio-7 maggio 2008, ministro dell'Interno
(II "governo
Prodi");
30 settembre, presiede il cosiddetto "Gruppo Amato"
(formato da politici europei), ufficialmente chiamato ACED
(Action Committee for European Democracy – Comitato d'azione
per la democrazia europea) e supportato dalla Commissione europea, che
invia due suoi rappresentanti alle riunioni.
[Il gruppo riceve il mandato (non ufficiale) di prospettare
una riscrittura della Costituzione europea, basata sui criteri emersi
durante le consultazioni della Presidenza tedesca con le cancellerie
europee.
Il risultato sarà presentato il 4 giugno 2007: il nuovo testo
presenterà in 70 articoli e 12.800 parole circa le stesse innovazioni
della Costituzione che aveva 448 articoli e 63.000 parole, diventando
un punto di riferimento per i negoziati che porteranno al "Trattato
di riforma".]
2007
23 maggio, diviene uno dei 45 membri del Comitato nazionale per
il Partito Democratico che riunisce i leader delle
componenti del futuro PD;
dopo la costituzione del partito, in quanto ex Presidente del consiglio
aderente al partito, è componente di diritto del coordinamento
nazionale del Partito Democratico;
18 ottobre, con la circolarenumero
55 del 18 ottobre impartisce a tutti i prefetti e sindaci
italiani la disposizione di non trascrivere i matrimoni gay celebrati
all’estero, perché considerati contrari all'ordine pubblico;
2008
2 giugno, annuncia pubblicamente il suo allontanamento
definitivo dalla politica italiana;
2009
è nominato presidente dell' "Istituto dell'Enciclopedia
italiana Treccani";
2010
febbraio, viene nominato maggior consulente in Italia per la
Deutsche Bank;
giugno, diviene presidente onorario della Fondazione "Ildebrando
Imberciadori", istituzione impegnata nella ricerca storica e dedicata
al noto studioso toscano;
2011
presiede il Comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150º anniversario
dell'unità d'Italia;
Secondo un articolo apparso su
«Il Giornale», nell’aprile 2011 a firma di Mario
Giordano - quale anteprima del libro “Sanguisughe”,
riceverebbe una pensione mensile di € 31.411,00
lordi.
Queste affermazioni portano ad una causa giudiziaria di lui contro Mario
Giordano, «Il Giornale» e la Mondadori
in quanto editrice del libro.
La causa è intentata per danno all’immagine provocato
con notizie false e denigratorie tese a presentarmi come autore di sacrifici
previdenziali per gli altri e manipolatore di leggi e giudici per me.
Mario Giordano concorda la revisione del
capitolo del libro che lo riguarda, con modifiche concordate che ne
eliminano tutti i riferimenti non rispondenti a verità e con
l’impegno "ad evitare ogni pubblica dichiarazione
che possa suggerire che il prof. Amato abbia provocato o sia comunque
intervenuto al fine di garantirsi una posizione di maggior vantaggio".
Nella trasmissione "Otto e mezzo" del 12 settembre 2011
commenta queste ricostruzioni, chiarendo di percepire, al netto delle
imposte:
- circa € 11.000,00 di pensione, in
gran parte derivanti dalla sua attività nell'Autorità
Antitrust e al di sotto del tetto massimo stabilito dal "governo
Monti" per le retribuzioni dei manager pubblici;
da sommarsi a:
- circa € 5.000,00 di indennità parlamentare
rispetto alle quali – come dichiarerà in occasione della Festa
del PD il 25 agosto 2012 a Reggio nell'Emilia – che
«il vitalizio di cinque legislature da parlamentare
lo destino interamente ad attività benefiche».
2012
21 febbraio, è designato presidente del consiglio di amministrazione
della "Scuola superiore Sant'Anna" di Pisa;
[Già presidente dell'associazione degli ex-allievi
della scuola.]
2013
il suo nome circola come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica
Italiana come accordo di convergenza tra Partito Democratico,
Il Popolo della Libertà e Scelta Civica;
12 settembre, è nominato giudice costituzionale dal presidente
della Repubblica, in vista della scadenza imminente del mandato di Franco
Gallo;
18 settembre, presta giuramento nelle mani del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano;
È controverso il suo coinvolgimento,
in qualità di vicesegretario del PSI, nelle
inchieste giudiziarie relative ad una tangente di 270 milioni
di lire per la costruzione della pretura di Viareggio, avendo
tentato di indurre la vedova di un ex senatore e sottosegretario del
PSI, Paolo Barsacchi,
ad omettere importanti dettagli nel dibattimento giudiziale, vicenda
riproposta dal «Il Fatto Quotidiano» proprio in occasione
della sua nomina a membro della Corte Costituzionale.
In sua difesa egli risponde con una lettera a «La Repubblica»
del successivo 17 settembre, dove afferma che in realtà lo scopo
di quella telefonata era di non fare nomi di persone su cui non aveva
alcun indizio di colpevolezza, come aveva già ribadito nel novembre
del 1990 davanti al tribunale di Pisa che, evidentemente convinto dalla
deposizione, non ha ritenuto di dover procedere nei suoi confronti.
2014
21 febbraio, lascia a Romano
Prodi la presidenza dell'Iab (International
advisory board) di Unicredit;
dopo la nomina di Enrico Letta a premier
il suo nome circola come candidato al Ministero dell'Economia e delle
Finanze nel ("governo Letta");
_________________________
Onorificenze:
Onorificenze italiane
- Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
- nastrino per uniforme ordinaria - - Cavaliere di gran croce dell'Ordine
al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» - 23 dicembre
2011
Onorificenze straniere
- Cavaliere di gran croce onorario dell'Ordine di San Michele e San
Giorgio (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di
gran croce onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno
Unito) - 2000;
Pubblicazioni
Ha scritto libri e articoli su diritto, economia, istituzioni pubbliche,
libertà personali e federalismo.
Rapporti fra norme primarie e secondarie. Aspetti problematici, Milano,
A. Giuffré, 1962.
Il sindacato di costituzionalità sulle competenze legislative
dello Stato e della regione. Alla luce dell'esperienza statunitense,
Milano, A. Giuffré, 1963.
La libertà personale, in Atti del congresso celebrativo del centenario
delle leggi amministrative di unificazione sotto l'alto patronato del
Presidente della Repubblica, 11 voll., Vicenza, Neri Pozza, 1967.
Individuo e autorità nella disciplina della libertà personale,
Milano, A. Giuffré, 1967.
L'ispezione politica del Parlamento, Milano, A. Giuffré, 1968.
Commento allo statuto della Regione Lazio, a cura di, Milano, A. Giuffré,
1972.
Il controllo sociale delle attività private. Testi e materiali,
a cura di e con Sabino Cassese e Stefano Rodotà, Genova, ECIG,
Ed. culturali internazionali, 1972.
Il governo dell'industria in Italia, a cura di, Bologna, Il Mulino,
1972.
Economia, politica e istituzioni in Italia, Bologna, Il Mulino, 1976.
Art. 13-20. Rapporti civili, con Alessandro Pace e Francesco Finocchiaro,
Bologna-Roma, Zanichelli-Soc. ed. del Foro italiano, 1977.
Una Repubblica da riformare. Bologna, il Mulino, 1980.
Duello a sinistra: socialisti e comunisti nei lunghi anni '70 (con Luciano
Cafagna). Bologna, il Mulino, 1982.
Democrazia e redistribuzione: un sondaggio nel Welfare statunitense.
Bologna, il Mulino, 1983. ISBN 88-15-00043-7.
Due anni al Tesoro. Bologna, Il Mulino, 1990. ISBN 88-15-02508-1.
Manuale di diritto pubblico, (a cura di Giuliano Amato e Augusto Barbera).
Bologna, Il Mulino, 1991. ISBN 88-15-03292-4.
Antitrust and the Bounds of Power: the dilemma of liberal democracy
in the history of the market. Oxford, Hart Publishing, 1997. ISBN 1-901362-29-9.
Il gusto della libertà: l'Italia e l'antitrust. Bari, Laterza,
2000. ISBN 88-420-6185-9.
When the Economy is affected with a Public Interest. F.Snyder (Ed.),
The Europeanisation of Law. Oxford, Hart Publishing, 2000.
Tornare al futuro. La sinistra e il mondo che ci aspetta (in collaborazione
con Fabrizio Forquet). Bari, Laterza, 2002. ISBN 88-420-6554-4.
Noi in bilico. Inquietudini e speranza di un cittadino europeo (intervista
di Fabrizio Forquet). Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-7518-3.
Dialoghi post-secolari (con Vincenzo Paglia). Venezia, Marsilio, 2006.
ISBN 88-317-8852-3.
Un altro mondo è possibile? Parole per capire e per cambiare
(con Lucia Pozzi). Milano, Mondadori, 2006. ISBN 88-04-55710-9.
Grandi illusioni. Ragionando di storia d'Italia (con Andrea Graziosi),
Bologna, Società editrice il Mulino, 2013
Partito politico:
- PSIUP (fino al 1972)
- PSI (1972-1993)
- Patto Segni (1993-1994)
- Indipendente (1994-2007)
- PD (2007-presente)
__________________________________
I GOVERNO AMATO
Presidente del Consiglio dei ministri
Giuliano Amato (PSI)
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Fabio Fabbri (PSI)
Ministri senza portafoglio
Affari sociali
Adriano Bompiani (DC)
Aree urbane
Carmelo Conte (PSI)
Coordinamento politiche comunitarie e Affari regionali
Raffaele Costa (PLI) fino al 21/02/93
Gianfranco Ciaurro (PLI) dal 21/02/93
Coordinamento della Protezione civile
Ferdinando Facchiano (PSDI)
Riordino delle partecipazioni statali
Paolo Baratta (Indipendente) dal 21/02/93
MINISTERI
Affari esteri
Ministro Vincenzo Scotti (DC) fino al 29/07/92
Giuliano Amato ad interim dal 29/07/92 al 01/08/92
Emilio Colombo (DC) dal 01/08/92
Sottosegretari Carmelo Azzarà (DC), Giuseppe Giacovazzo (DC),
Valdo Spini (PSI)
Interno
Ministro Nicola Mancino (DC)
Sottosegretari Saverio D'Aquino (PLI), Claudio Lenoci (PSI), Antonino
Murmura (DC)
Grazia e Giustizia
Ministro Claudio Martelli (PSI) fino al 10/02/93
Giovanni Conso (Indipendente) dal 12/02/93
Sottosegretari Germano De Cinque (DC), Daniela Mazzuconi (DC)
Difesa
Ministro Salvo Andò (PSI)
Sottosegretari Salvatore D'Alia (DC), Dino Madaudo (PSDI)
Bilancio e Programmazione Economica
Il ministro ha anche la delega per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno.
Ministro Franco Reviglio (PSI) fino al 21/02/93
Beniamino Andreatta (DC) dal 21/02/93
Sottosegretari Vito Bonsignore (DC), Luigi Grillo (DC)
Finanze
Ministro Giovanni Goria (DC) fino al 19/02/93
Franco Reviglio (PSI) dal 21/02/93 al 30/03/93
Giuliano Amato ad interim dal 1/04/93
Sottosegretari Giorgio Carta (PSDI), Stefano De Luca (PLI), Pino Pisicchio
(DC)
Tesoro
Il ministro regge anche il Dipartimento della Funzione Pubblica.
Ministro Piero Barucci (DC)
Sottosegretari Paolo Bruno (PSDI), Antonio Giagu De Martini (DC), Piergiovanni
Malvestio (DC), Maurizio Sacconi (PSI)
Partecipazioni Statali
Ministro Giuseppe Guarino, ad interim (fino al 21/02/93)
Lavori Pubblici
Ministro Francesco Merloni (DC)
Sottosegretari Tommaso Bisagno (DC), Gabriele Piermartini (PSI)
Trasporti
Ministro Giancarlo Tesini (DC)
Sottosegretario Cesare Cursi (DC)
Marina Mercantile
Ministro Giancarlo Tesini, ad interim
Sottosegretario Giulio Camber (PSI)
Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Giuseppe Guarino (DC)
Sottosegretari Luigi Farace (DC), Felice Iossa (PSI)
Commercio con l'Estero
Ministro Claudio Vitalone (DC)
Poste e Telecomunicazioni
Ministro Maurizio Pagani (PSDI)
Sottosegretari Publio Fiori (DC), Giorgio Casoli (PSI)
Sanità
Ministro Francesco De Lorenzo (PLI) fino al 21/02/93
Raffaele Costa (PLI) dal 21/02/93
Sottosegretario Luciano Azzolini (DC)
Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Nino Cristofori (DC)
Sottosegretari Florindo D'Aimmo (DC), Sandro Principe (PSI)
Beni Culturali
Ministro Alberto Ronchey (Indipendente)
Agricoltura e Foreste
Ministro Giovanni Angelo Fontana (DC)
Sottosegretario Paolo Fogu (PSI)
Ambiente
Ministro Carlo Ripa di Meana (PSI) fino al 7/03/93
Valdo Spini (PSI) dal 9/03/93
Pubblica Istruzione
Ministro Rosa Iervolino Russo (DC)
Sottosegretari Giuseppe Matulli (DC), Savino Melillo (PLI)
Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica
Ministro Alessandro Fontana (DC)
Sottosegretario Rossella Artioli (PSI)
Turismo e Spettacolo
Ministro Margherita Boniver (PSI)
__________________________
II GOVERNO AMATO
Presidente del Consiglio dei ministri
Giuliano Amato (Indipendente)
Segretario del Consiglio dei ministri
Enrico Micheli (PPI)
Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Gianclaudio Bressa (PPI), Raffaele Cananzi (PPI), Vannino Chiti (DS),
Dario Franceschini (PPI), Elena Montecchi (DS)
Ministri senza portafoglio
Affari regionali
Agazio Loiero (UDEur)
Funzione pubblica
Franco Bassanini (DS)
Pari opportunità
Katia Bellillo (PdCI)
Politiche comunitarie
Gianni Francesco Mattioli (FdV)
Riforme istituzionali
Antonio Maccanico (Dem)
Rapporti con il Parlamento
Patrizia Toia (PPI)
Solidarietà sociale
Livia Turco (DS)
MINISTERI
Affari esteri
Ministro Lamberto Dini (RI)
Sottosegretari Franco Danieli (Dem), Umberto Ranieri (DS), Rino Serri
(DS), Ugo Intini (SDI)
Interno
Ministro Enzo Bianco (Dem)
Sottosegretari Aniello Di Nardo (Dem), Massimo Brutti (DS), Gian Franco
Schietroma (SDI), Severino Lavagnini (PPI)
Giustizia
Ministro Piero Fassino (DS)
Sottosegretari Franco Corleone (FdV), Marianna Li Calzi (RI), Rocco
Maggi (Dem)
Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica
Ministro Vincenzo Visco (DS)
Sottosegretari Dino Piero Giarda (Indipendente), Gianfranco Morgando
(PPI), Santino Pagano (UDEur), Bruno Solaroli (DS)
Finanze
Ministro Ottaviano Del Turco (SDI)
Sottosegretari Natale D'Amico (RI), Alfiero Grandi (DS), Armando Veneto
(PPI, fino al 09/02/01)
Industria, Commercio e Artigianato
Ministro Enrico Letta (PPI)
Sottosegretari Cesare De Piccoli (DS), Stefano Passigli (DS), Mauro
Fabris (UDEur)
Commercio Estero
Ministro Enrico Letta (PPI) Ad interim
Pubblica Istruzione
Ministro Tullio De Mauro (Indipendente)
Sottosegretari Giuseppe Gambale (Dem), Silvia Barbieri (DS), Carla Rocchi
(FdV, fino al 04/08/00), Giovanni Manzini (PPI)
Lavoro e Previdenza Sociale
Ministro Cesare Salvi (DS)
Sottosegretari Paolo Guerrini (PdCI), Raffaele Morese (Indipendente),
Ornella Piloni (DS)
Difesa
Ministro Sergio Mattarella (PPI)
Sottosegretari Gianni Rivera (Dem), Marco Minniti (DS), Massimo Ostillio
(UDEur)
Politiche Agricole e Forestali
Ministro Alfonso Pecoraro Scanio (FdV)
Sottosegretari Roberto Borroni (DS), Luigi Nocera (UDEur)
Ambiente
Ministro Willer Bordon (Dem)
Sottosegretari Valerio Calzolaio (DS), Nicola Fusillo (PPI)
Trasporti e Navigazione
Ministro Pier Luigi Bersani (DS)
Sottosegretari Giordano Angelini (DS), Luca Danese (UDEur), Mario Occhipinti
(Dem)
Lavori Pubblici
Ministro Nerio Nesi (PdCI)
Sottosegretari Antonio Bargone (Indipendente), Antonino Mangiacavallo
(RI, dal 04/08/00), Romano Carratelli (PPI, dal 28/12/00), Salvatore
Ladu (PPI, fino al 28/12/00)
Sanità
Ministro Umberto Veronesi (Indipendente)
Sottosegretari Ombretta Fumagalli Carulli (RI), Grazia Labate (DS),
Carla Rocchi (FdV, dal 04/08/00)
Beni e Attività Culturali
Ministro Giovanna Melandri (DS)
Sottosegretari Giampaolo D'Andrea (PPI), Carlo Carli (DS)
Comunicazioni
Ministro Salvatore Cardinale (PPI)
Sottosegretari Michele Lauria (PPI), Vincenzo Maria Vita (DS)
Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica
Ministro Ortensio Zecchino (PPI) fino al 02/02/01
Giuliano Amato interim dal 02/02/01
Sottosegretari Antonino Cuffaro (PdCI), Luciano Guerzoni (DS), Vincenzo
Sica (Dem)
Cronologia
8 marzo 2001. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, sentiti
i Presidenti del Senato e della Camera dei deputati, emana il decreto
di scioglimento delle Camere (D.P.R. 8 marzo 2001, n. 42).
9 marzo 2001. Il Presidente della Repubblica, vista la deliberazione
del Consiglio dei ministri del 9 marzo, su proposta del Presidente del
Consiglio e del Ministro dell'interno, emana il decreto (D.P.R. 9 marzo
2001, n. 47) di convocazione dei comizi elettorali, con il quale si
stabilisce la data delle elezioni (13 maggio 2001) e quella della prima
riunione delle nuove Camere (30 maggio 2001).
13 maggio 2001. Si svolgono le elezioni politiche. I risultati sono
favorevoli alla coalizione di Centro destra (Casa delle Libertà),
che consegue un'ampia maggioranza sia alla Camera sia al Senato.
31 maggio 2001. Dopo la prima seduta delle due Camere il giorno precedente,
il Presidente del Consiglio Giuliano Amato comunica al Consiglio dei
ministri, che ne prende atto, che si recherà al Quirinale per
rassegnare al Capo dello Stato le doverose dimissioni del Governo. Amato
presenta dunque le dimissioni al Presidente della Repubblica, che lo
invita, secondo la prassi, a rimanere in carica per il disbrigo degli
affari correnti.
10 giugno 2001. Il Capo dello Stato riceve al Quirinale Silvio Berlusconi,
Presidente del Consiglio incaricato, che scioglie la riserva formulata
il giorno precedente e accetta di formare il Governo. Con due distinti
D.P.R. emanati in data 10 giugno 2001, il Presidente della Repubblica:
accetta le dimissioni presentate il 31 maggio 2001 dal Presidente del
Consiglio Amato in nome proprio e dei ministri del Governo da lui presieduto;
accetta, su proposta del Presidente del Consiglio Amato, le dimissioni
dei sottosegretari, che rimangono in carica per il disbrigo degli affari
correnti sino alla nomina di quelli del nuovo Governo.
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