©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una
Nuova Ricerca

ANNO 1942
STORIA e POLITICA
RELIGIONE e FILOSOFIA
ARTE
Bancarella Libri usati
Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA
Papa Pio XII
(1939-58)

II Guerra Mondiale
1942


Novembre
6
, Stalin protesta per il rinvio dello sbarco in Europa.
7, sbarco di truppe anglo-americane nel Maghreb;
8 , le truppe del gen. B.L. Montgomery varcano la frontiera tra Egitto e Libia;
8-12, truppe americane, al comando del gen. D.D. Eisenhower, sbarcano in Algeria e Marocco, dove costringono alla resa i reparti francesi di Vichy;
9-12 , operazione "Anton": la già limitata sovranità del governo di Vichy, asservito ai tedeschi, viene ulteriormente ridotta in seguito all'occupazione italo-tedesca (dopo lo sbarco anglo-americano nel nord-Africa) della parte della Francia rimasta "libera", compresa la Corsica e la Tunisia;
12 , le truppe britanniche rientrano a Tobruk.
13-15, battaglia navale di Guadalcanal: la marina statunitense, diretta dall'amm. W. Halsey, comandante supremo del Pacifico meridionale, raggiunge una netta superiorità aerea;
gli americani fanno fallire uno sbarco giapponese ma perdono tre incrociatori e sette siluranti; i giapponesi perdono due corazzate, un incrociatore, tre siluranti e sei navi da trasporto;
[la fine della conquista il 9 febbraio 1943].
13, sconfitta italo-tedesca ad el-Alamein e Tobruk cade definitivamente in mano agli inglesi.
I tedeschi hanno ormai conquistato buona parte di Stalingrado e raggiunto in più punti il Volga, ma non spezzato la resistenza dei difensori, alimentata da cospicue riserve;
intanto i generali G.K. Zukov, A.M. Vasil'evskij e N.N. Voronov preparano una possente controffensiva;
19, battaglia del Don
che si abbatte su:
- 3ª armata romena,
- truppe italiane dell'Armir
- II Armata ungherese;
le forze dei generali K.K. Rokossovskij, N.F. Vatutin e A.I. Erëmenko (21ª armata sovietica e V armata corazzata) avanzano e sfondano il fronte della 3ª armata romena sul Don;
[Il capo del grande SM romeno, ten. gen. Ilie Steflea si trova a Rostov, dove, pochi giorni dopo, arriva anche il ministro della difesa romeno, gen. Constantin Pantazi. Entrambi hanno intenzione di far visita ai reparti romeni nel settore meridionale del fronte orientale e di esaminare la definitiva formazione del progettato gruppo di esercito tedesco-romeno Don.
Come comandante in capo è previsto il "conducator" mar.llo Jon Antonescu ma, poiché costui non intende mettersi in evidenza per motivi di prestigio, il capo della Missione militare tedesca presso i romeni gen. Hauffe, che come capo di SM del gruppo di esercito Don si trova gia a Rostov, propone di incaricare il col. gen. Dumitrescu (comandante della IV Armata romena) di rappresentare in modo permanente il maresciallo. Il gen. F.W.E. Paulus (comandante della 6ª armata) deve diventare rappresentante permanente tedesco.]
Il comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen. von Weichs, e il suo capo di SM, gen. von Sodenstern, ordinano alla 6ª armata d'interrompere tutti gli attacchi a Stalingrado e di schierare reparti veloci, al comando del gen. Hube (comandante del XIV corpo d'armata corazzato), dietro la sua ala sinistra, a ovest del Don, tenendoli pronti per il contrattacco.
Nello stesso giorno il col. gen. von Richthofen, comandante in capo della 4ª flotta aerea, ha raggiunto in volo il V corpo d'armata aereo a Maikop (Caucaso settentrionale), poiché il tempo è buono, mentre è pessimo sul fronte Don-Volga.
20, la 51ª e la 5VII Armata appoggiate da forti gruppi di carri armati, sfondano il fronte della IV Armata corazzata e della IV Armata romena (comandata dal gen. Costantinescu) a sud di Stalingrado. L'immediato intervento del XLVIII corpo d'armata corazzato, unica formazione schierata dietro il fronte del Don, rimane infruttuoso.
Così si delineano profonde incursioni del nemico su entrambi i fianchi della 6ª armata. (Poiché situazioni del genere si sono già viste sul fronte orientale, presso Demjansk il gennaio scorso, non è il caso di meravigliarsi se al posto di comando della 6ª armata a Golubinskaja sul Don venga riconosciuta soltanto in parte la gravità della situazione).
Dal settore romeno le truppe sovietiche si aprono a forbice a sud.
21 , solo ora il gen. F.W.E. Paulus  e il suo capo di SM, generale Schmidt, si rendono conto dell'enorme gravità della situazione.
22, attraverso il gruppo di esercito B, A. Hitler dà ordini relativi all'impiego del XLVIII corpo d'armata corazzato. Inoltre assegna al col. gen. von Kleist il comando commissariale del gruppo di esercito A nel Caucaso e nomina il comandante dell'11ª armata, feldmar.llo E. von Manstein, comandante in capo del gruppo di esercito del Don. Da questo momento sono poste sotto il comando di costui, nell'areaa del Don-Volga, la 6ª armata, la IV Armata corazzata, e la 3ª e la IV Armata romena.
Il col. generale Hoth, comandante in capo della IV Armata corazzata, sgretolata assieme alla IV Armata romena, arriva a Niscne-Cirskaja, mentre è diretto al gruppo di esercito B. La sua armata si è divisa in due tronconi in seguito all'offensiva sovietica. Il IV corpo d'armata comandato dal generale dei pionieri Jaenecke è stato aggregato alla 6ª armata e ritirato in direzione nord-ovest; la IV Armata romena si è ritirata nella steppa dei Calmucchi verso sud-sud-ovest.
ore 14:00, il gen. F.W.E. Paulus e il suo SM si trasferiscono in aereo da Niscne-Cirskaja al nuovo posto di comando nella stazione di Gumrak. Non è possibile tenere le posizioni a ovest del Don, dove si trova l'XI corpo d'armata e il XIV corpo d'armata corazzato. In contrasto con le disposizioni dell'OKH, entrambi i corpi d'armata devono essere ritirati sulla riva orientale del Don.
Nel pomeriggio giunge un nuovo ordine dell'OKH: resistere e attendere nuovi ordini.
Alla sera A. Hitler parte su un treno speciale dall'Obersalzberg per Lipsia.
23, al mattino A. Hitler si reca in aereo al quartier generale nella Prussia orientale;
il capo di SM dell'esercito, gen. Zeitzler, ordina al magg. Coelestin von Zitzewitz di recarsi in aereo a Stalingrado dove è accerchiata la 6ª armata per avere una relazione esauriente sulla situazione; egli tenta di indurre il Führer ad accettare l'unica soluzione possibile e ciè che la 6ª armata infranga l'accerchiamento e si ritiri sulla diagonale Don-Cir; sono d'accordo del resto anche il comandante in capo del gruppo di esercito B, col. gen. von Weichs con il suo capo di SM gen. von Sodenstern nonché il comandante della 6ª armata gen. F.W.E. Paulus con il suo capo di SM, maggiore generale Schmidt. Fra tutti i comandanti della 6ª armata il più vivace fautore della sortita dalla sacca si rivela il gen. d'artiglieria von Seydlitz-Kurzbach, comandante del LI corpo d'armata; convinto che l'operazone debba essere eseguita addirittura contro gli ordini del gruppo di esercito e del quartier generale del Führer, ordina di propria iniziativa ai reparti del suo corpo d'armata nell'area di Jersovka di abbandonare le loro solide posizioni e di arretrare di 8-10 chilometri. Egli emana l'ordine senza avvertire il comando d'armata. In questa ritirata la 94ª divisione di fanteria viene raggiunta e annientata dal nemico che incalza.
ore 16:00 (secondo notizie russe, già il giorno precedente secondo fonti tedesche) travolta ogni resistenza le forze corazzate sovietiche, comprendenti un centinaio di carri armati, si congiungono nell'area Marinovka-Kalac, tagliando fuori la 6ª armata del gen. F.W.E. Paulus  e parte della IV Armata corazzata, circa 330.000 uomini;
i sovietici continuano la loro offensiva.
Nella sacca (secondo le valutazioni del gen. F.W.E. Paulus) ci sono 220.000 uomini.
[Secondo dati russi 107.800 saranno fatti prigionieri per cui, detraendo i 42.000 trasportati fuori in aereo (fino al 24 gennaio 1943, ultimo giorno), le perdite della 6ª armata dopo la formazione della sacca ammontano probabilmente a 70.200 morti.]
24 , contrariamente alle aspettative, A. Hitler dà l'ordine di resistere nella sacca che verrà rifornita mediante aerei come garantito dal comandante in capo della Luftwaffe, mar.llo del Reich Göring, attraverso il suo capo diSM, col. gen. Jeschonnek;
ore 21:00, attraverso l'OKH arriva un nuovo ordine di A. Hitler (il quale ignora l'azione dissennata compiuta il giorno precedente dal gen. d'artiglieria von Seydlitz-Kurzbach): al comandante del LI corpo d'armata vengono affidati i fronti nord ed est della sacca (cioè proprio quelli che avrebbero dovuto essere abbandonati per primi qualora il comando dell'armata avesse riordinato i suoi reparti in vista della sortita dalla sacca) e costui dovrà rispondere direttamente al Führer per il mantenimento di questi fronti senza che ciò annulli la sua responsabilità nei confronti del comandante in capo dell'armata.
25 , i partigiani greci fanno saltare in aria il ponte ferroviario di Gorgopotamos, interrompendo il flusso di rifornimenti per le truppe tedesche in Africa settentrionale.
26 , si riunisce per la prima volta a Bihac, in Bosnia, il Consiglio antifascista di liberazione nazionale jugoslavo, cui partecipano delegati di tutto il paese; oltre il venti per cento del territorio jugoslavo è già stato liberato dagli occupanti italiani e tedeschi.
26-27, per non cadere in mano tedesca la flotta francese di Tolone si autoaffonda, alla vigilia dell'occupazione della città.
29, le truppe britanniche rientrano a Bengasi.




Torna su


Nuova Ricerca