Papa
Martino V
(1417-31)
Nel suo
pontificato: - tollerante con gli ebrei, vieta che vengano battezzati
i loro figli prima dei dodici anni (minorenni) senza il consenso dei
genitori;
- realizza il rinnovamento edilizio di Roma, combatte il brigantaggio;
- rispetta il Comune romano pur subordinandolo all'autorità dello stato;
non esita a piegare Bologna tuttavia e altre città del Patrimonio, con
la forza;
è estraneo alla nuova cultura umanistica, ma non all'arte (lavorano
per lui Gentile da Fabriano, il Pisanello
e Masaccio);
sobrio per sé, è prodigo di favori verso la propria famiglia;
Francescani
«segue
da 1421»
1430, con la bolla di papa Martino V
Ad statum Ordinis che, più delle altre precedenti
dispense, concede al Generale dei Minori francescani ampia facoltà
di riscuotere rendite da beni stabili, le due correnti che fin dall'inizio
solcano l'Ordine si separano di fatto in:
- Conventuali
(coloro che seguono la regola secondo le concessioni dei pontefici);
- Osservanti
(coloro che vogliono ricondurre l'Ordine al rigore della Regola sine
glossa e del Testamento di Francesco
d'Assisi);
tra questi:
- Italia:
[più che le leggi progrediscono i fatti: ad uno ad uno i primitivi
"luoghi" dei frati, "luoghi" sacri a Madonna Povertà
e a Francesco
d'Assisi (come la
Porziuncola e la Verna) passano agli Osservanti.]
(1) Bernardino
da Siena,
(2) Giovanni
da Capestrano,
(3) Giacomo
dalla Marca,
(4) Alberto
da Sarteano,
il grande quadrumvirato dell'Osservanza che con le Costituzioni martiniane
proposte da Giovanni
da Capestrano riesce a mantenere l'unità dell'Ordine;
Predicatori di penitenza:
. Roberto da Lecce (esperto nell'eccitazione
del pubblico),
. Cherubino da Spoleto,
. Marco da Bologna,
. Marco da Montegallo,
. Bernardino da Feltre,
. Michele Carcano,
da Milano,
. Angelo Carletti
da Chivasso;
. Giovanni da Settimo (mistico, predicazione
claustrale a Firenze)
. Stefano Fridolin;
- Paesi Bassi:
.
- Germania:
. Giovanni Brugman,
. Teodoro Cölde;
. Giovanni Kannemann (Passione),
. Giovanni Meder (Passione),
. Enrico da Werl (Passione)
. Giovanni da Werden;
- Spagna e Portogallo:
[procede sporadico o a gruppi numerosi ma senza unità]
. Diego de Alcalà;
- Francia:
[si accentra nelle province di Borgogna e di Turenna e specialmente
nel convento di Mirabeau che non ha il carattere eremitico di Brogliano,
anzi promuove lo studio e l'apostolato]
. Jean Tisserand (donne traviate),
. Antonio Fradin,
. fra Riccardo (sostenitore di Carlo
VII e di Giovanna d'Arco),
. Oliviero Maillard. (teologo, sovrabbondante
personificatore del diavolo e della morte).
«segue 1442»
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ANNO 1430
– Acciarini, Tideo (Sant'Elpidio, Ascoli Piceno 1430/40-dopo il 1490) umanista italiano;
1469-80, insegna in Dalmazia: a Spalato, Zara, Ragusa; tornato in Italia,
insegna a Cosenza e poi forse nelle Marche;
De animorum medicamentis (trattato dedicato ai sovrani di Spagna).
– Baude, Henri (Moulins,
Allier, 1430 ca-? 1496 ca) poeta francese;
Moralité (1486, Moralità)
Le testament de la mule Barbeau (1465?, Il testamento della mula
di Barbeau)
Dicts moraux pour faire tapisserie (Detti morali per comporre
arazzi)
Les lamentations du chanoine Bourrien (Le lamentazioni del canonico
Bourrien).
– Cavalcanti, Giovanni(XV secolo) storico;
Storia fiorentina dal 1423 al 1447, in volgare.
– Carafa, Oliviero (1430-1511) membro della famosa famiglia napoletana ;
arcivescovo di Napoli, cardinale,
1472, capo della flotta cristiana contro i turchi, conquista Smirne.
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guerra dei cent'anni
(1337-1453)
«segue da 1429»
1430
Giovanna d'Arco
prosegue la lotta, ma viene catturata dai borgognoni a Compiègne e ceduta
per 10.000 scudi agli inglesi;
«segue 1431»
Carta
«segue
da 1424»
1430,
Diffusione di immagini sacre:
le silografie (nessun libro silografico porta la data anteriore al 1470)
vengono da ora stampate insieme sotto forma di libro, prevalentemente
nella Germania occidentale che comprende la Svizzera e i Paesi Bassi.
«segue 1437»
Monete
«segue
da 1290»
1430 ca, accanto all'incaricato ufficiale, Giusfredo
Martini, spunta un socio occulto: Eliseo
Migliori;
intanto Nesio Franchi denuncia davanti
ai Commissari il responsabile della zecca Ser
Agnello di Fondora con l'accusa di battere moneta d'argento non
buona, né conforme alle disposizioni stabilite; velocemente il conduttore
e il suo socio vengono rimossi senza che alcun provvedimento penale
venga preso nei loro confronti; nel tempo che ancora rimane per terminare
il mandato di gestione, l'incarico viene affidato a Francesco
Forteguerra che aggiunge il suo segno alle monete coniate ed
emette il nuovo carlino d'argento. Allo scadere del contratto
egli viene confermato per un periodo di due anni assieme a Martini.
Sotto la loro guida il famoso fiorino d'oro di Lucca cambia volto:
nel conio rovescio non c'è più la figura di S. Martino ma una lettera
L contornata dalla scritta "Karolus Imperator", i bolognini
di argento hanno due multipli: i grossetti di argento e i grossi
per il doppio e il quadruplo del loro valore, mentre per la moneta nera
si usano i quattrini.
Un gran numero di monete false di accurata fattura rischia di travolgere
la credibilità del denaro lucchese nelle piazze toscane; il Consiglio
Generale approva quindi una serie di decisioni tra cui:
- concessione dell'immunità a chi rivela tempestivamente l'esistenza
di falsari, seppure implicato personalmente nel traffico illecito,
- introduzione della pena capitale per chi conia moneta, anche buona,
fuori dall'ambito della zecca.
Accade che, tra le varie piste seguite, la polizia s'imbatta in un arrestato
il quale, sotto tortura, dichiara come i grossi venissero imbiancati
per apparire d'argento, ma riesce poco dopo a sfuggire all'interrogatorio
esibendo un privilegio ecclesiastico acquisito nelle vesti di oblato
agostiniano. La pista del clero è aperta, ma non appena le indagini
appurano che alcuni rappresentanti della Chiesa locale sono implicati
non solo nello smercio ma anche nella coniazione di moneta falsa, l'inchiesta
viene regolarmente insabbiata.
A condurre la zecca lucchese c'è Eliseo Migliori,
che nonostante tutto riesce a essere confermato per ben 14 anni come
conduttore della zecca, divenendo nel giro di pochi anni uno dei capitalisti
emergenti di Lucca.
«segue 1431»
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