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Papi

399-401, Anastasio I [santo];

401-417,Innocenzo I [santo];

 

 

 

 

400-409 d.C.




400-409
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Arcadio 
395-450, imperator;



Teodosio II
(† 450)
408-450
, imperator;



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400-409
GALLIA
406, invasione della Gallia da parte di alani, burgundi, suebi (svevi), vandali;





400-409
BRITANNIA

407-411
Costantino III, acclamato dall'esercito, usurpa il trono in Britannia, una regione non più difesa dal governo centrale;

sec. V, genti di stirpe germanica (per la maggior parte angli e sassoni, ma anche frisoni e juti e altre minoranze) occupano gran parte del territorio corrispondente all’odierna Inghilterra cacciandone o sterminandone la maggioranza degli indigeni, di stirpe celtica;



400-409
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400-409
SPAGNA
409, vandali, alani, suebi passano i Pirenei;



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400-409
IMPERO ROMANO d'OCCIDENTE
[corte imperiale da Roma a Ravenna]
Onorio, Flavio
(Costantinopoli 384 - Ravenna 423)
figlio di Teodosio I;
395-423, imperatore romano d'occidente;
alla morte del padre riceve l'Occidente mentre il fratello Arcadio l'Oriente, ambedue sotto la tutela del generale vandalo Flavio Stilicone (365-408), nominato reggente dell'impero occidentale da Teodosio con l'impegno, peraltro mantenuto, di difendere i confini dai ripetuti attacchi dei goti; ;
subito nasce la contesa tra i due fratelli che avanzano pretese diverse sulla zona di confine dei Balcani: confine tra le due parti di un impero per la prima volta diviso;
sposa Maria figlia di Stilicone;
nel 397-398, ribellione del mauro Gildone, comes dell'Africa, appoggiata dal gran ciambellano Eutropio, favorevole alla divisione dell'impero, ministro di Arcadio,
Stilicone sconfigge Gildone;
402
trasferisce la corte imperiale da Roma a Ravenna, mostratasi più sicura in seguito alle invasioni dei barbari di Alarico e di Radagaiso;
404, Ravenna funge da capitale dell'impero d'occidente;
405, invasione di Radagaiso, sconfitto a Fiesole da Stilicone;
408
abbandona il suo generale Stilicone, favorevole ad accordi con i barbari, a una congiura di palazzo, guidata dal magister officiorum Olimpio e sostenuta dai militari ostili alla barbarizzazione dell'esercito; dopo una rivolta dell'esercito a Pavia, Stilicone è costretto a rifugiarsi a Ravenna dove viene ucciso;
alla morte della figlia di quest'ultimo, Maria, Onorio sposa la sorella di lei Temanzia;  morte di Arcadio;
 
Costantino III
(† presso Ravenna 411)
407
pur essendo un oscuro soldato, viene acclamato imperatore dall'esercito della Britannia che è rimasto isolato e premuto dalle popolazioni germaniche; riconosciuto anche in Gallia, fissa la sua residenza ad Arles dopo aver respinto un generale di Stilicone;
407-411, imperatore romano d'occidente;
per mezzo di suo figlio Costante sottomette la Spagna dove è scoppiata contro di lui una rivolta istigata da Onorio;
409, strappato all'imperatore il riconoscimento ufficiale, invade l'Italia col pretesto di aiutarlo contro i visigoti di Alarico;

 
400-409
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400-409
VISIGOTI
Alarico I
(370 ca - 410 d.C.)
395, dopo aver servito nell'esercito romano a capo di un reparto goto, viene acclamato alla guida del suo popolo;
395-410, re dei visigoti (secondo alcune fonti);
395-396, alla morte di Teodosio si inserisce nel conflitto esploso fra la parte occidentale e quella orientale dell'impero invadendo i Balcani; con lui si accorda l'imperatore Arcadio nominandolo generale dell'Illirico contro un temuto intervento in oriente di Stilicone, fautore dell'unità dell'mpero;
401
riprende le ostilità invadendo l'Italia;
402
sconfitto a Pollenzo, si ritira e apre trattative con Stilicone;
403
altra sconfitta a Verona;
408
dopo la morte di Stilicone, scende nuovamente in Italia giungendo per ben due volte alle porte di Roma;


 
400-409
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CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

Compaiono nuove orde minacciose quelle dei Tu-küe, o Turchi Gök, al Nord, quelle degli Unni Eftaliti, a Ovest, originari dell'Altai e che si dirigono sul Turchestan. Sono le future grandi potenze dell'Alta Asia.
Proprio quando gli Hiung-nu stanno terminando di fondersi con il popolo cinese, gli Unni piombano sull'Europa.

Dal 317 i Ts'in (noti come "Ts'in orientali") si sono ritirati a Nanchino (fino al 420).

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EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
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 Avito, Alcimo Ecdicio (fine sec. V-inizio sec. VI) scrittore latino cristiano, vescovo di Vienne, si oppose rigorosamente all'arianesimo e scrisse interessanti opere: lettere, sermoni, un poemetto sulla castità, uno biblico in esametri, i 5 Libelli de spiritualis historiae gestis.

Claudiano, Claudio (Alessandria d'Egitto ?-m. 404 o 408) poeta latino; trasferitosi a Roma (prima del 395) visse alla corte di Onorio e del suo ministro Stilicone che gli attribuirono l'onore del patriziato e di una statua nel foro traiano;
De tertio consulatu Honorii Augusti
Epithalaminium de nuptiis Honorii et Mariae
De consulatu Stilichonis
De bello Gildonico (contro il re mauritano Gildone)
De bello Gothico (sulla vittoria di Stilicone contro Alarico a Pollenza)
De raptu Proserpinae
Gigantomachia
De Apono (epigramma VIII; Abano Terme sui Colli Euganei).

Dionigi Areopagita (secc. V-VI) presunto autore di un gruppo di scritti cristiani in lingua greca.
[Sulla base di alcuni cenni nelle opere, quali la menzione del proprio nome e il riferimento a san Paolo come proprio maestro, lo scrittore viene erroneamente identificato dalla tradizione cristiana con l'omonimo personaggio convertito dalla predica dell'apostolo nell'Areopago ateniese (Atti, 17,16-34).
Ne nasce la fede nell'apostolicità del corpus dionisianum che comprende:
. De divinis nominibus (Dei nomi divini), estesa analisi degli attributi riferiti dai testi biblici a Dio, cui in quanto universale compete ogni nome e in quanto trascendente nessuno;
. De theologia mystica (Teologia mistica), sull'unione soprannaturale tra l'anima e Dio che, come sommo bene, è meta di ogni aspirazione;
. De coeleste hierarchia (Della gerarchia celeste), classificazione delle creature angeliche in tre triadi e nove cori (che sarà poi accolta dalla chiesa e da Dante);
. De ecclesiastica hierarchia (Della gerarchia ecclesiastica), che traccia la struttura della chiesa, dei ministri e della vita sacramentale in tre triadi, riflesso di quelle angeliche;
. 10 lettere, quasi appendici ai testi.
Su un tronco dottrinale ispirato alla più pura tradizione ortodossa, di cui appaiono fonti Gregorio di Nissa, Origene e Clemente, egli innesta i risultati della speculazione neoplatonica; ne sono echi evidenti la concezione di Dio come Uno trascendente, l'interpretazone del Male come non -essere e l'impiego costante dello schema triadico per stabilire i gradi gerarchici dell'ascesa verso la perfezione assoluta.]

[Sulla loro data di composizione non esiste accordo fra gli studiosi: J. Stilgmayr e H. Koch, i primi autori che escluderanno l'identità dell'autore del corpus con il discepolo di san Paolo, convinti della derivazione del suo pensiero da Proclo, collocano gli scritti nel sec. VI; C. Pera e C. Mazzantini, che rifiutano la tesi della derivazione procliana del suo insegnamento, propongono come data di composizione del corpus il sec. IV. Anche altri autori come E. Von Ivanka e R. Roques esprimono riserve circa il neoplatonismo giamblico-procliano del supposto autore, in base alla sua concezione dell' "amanatismo", che non sfrutta molto la teoria dei gradi intermedi fra Dio e il mondo, ma tende all'unione diretta dell'anima con Dio, superando ogni mediazione logico-dialettica.
Le diverse traduzioni latine, fra cui spicca quella di
. Giovanni Scoto Eriugena,
e i diversi commentari, tra cui i più celebri sono quelli di:
. Alberto Magno e Tommaso d'Aquino ai Nomi divini,
. Ugo di San Vittore alla Gerarchia celeste,
. Bonaventura alla Gerarchia ecclesiastica,
dimostrano il rilevante influsso del corpus dionisianum sulla speculazione medievale.
Ai suoi scritti attingeranno anche Nicolò Cusano per il suo De docta ignorantia e il filosofo sacerdote Marsilio Ficino per la Theologia platonica de immortalitate animorum.]


Giàbir ibn Aflah o Geber (sec. V d.C.) grande matematico e astronomo arabo;
- De septuaginta (primo libro).

Ipazia Alessadrina (Alessandria d'Egitto ?-415 d.C.) matematica;
[Figlia di Teone.]
iniziata dal padre agli studi scientifici e filosofici, sarà considerata la prima donna "matematica";
tra i suoi allievi è Sinesio;
muore per linciaggio ordinato, molto probabilmente, da una setta di cristiani.
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Lex salica
(Legge salica)

sec. V, per iniziativa (forse) di Clodoveo viene redatta una prima compilazione del diritto consuetudinario, nota come Pactus legis salicae [da franchi "salii"]) alla quale in seguito sono apportate varie integrazioni e modificazioni, in particolare a cura di Carlo [Magno] e dei suoi successori i quali emanano di volta in volta i cosiddetti Capitularia legis salicae;
questa raccolta di leggi dei franchi salii, uno dei più antichi documenti del diritto consuetudinario germanico scritto in un latino ricco di barbarismi, è in sostanza un codice penale che determina le composizioni pecuniarie per i vari crimini secondo un'ampia casistica, in considerazione del danno, delle modalità, dell'intento;
i processi e gli altri negozi giuridici descritti sono regolati da un rigido formalismo e si svolgono per atti solenni e simbolici; introdotta dai franchi, trova larga applicazione anche in Italia.
Da questa legge (e in particolare dalla norma che esclude le donne dalla successione della proprietà allodiale [dal franco alod=proprietà intera]) si fa surrettizziamente derivare il principio dell'esclusione delle donne dalla successione al trono: principio fatto valere a partire dal sec. XIV in Francia, e poi in varie dinastie europee;
1713, nell'impero asburgico la norma viene abolita (Prammatica sanzione) per consentire la successione di Maria Teresa.

Carta

«segue da II sec.»
V sec., Cina, il principio della stampa trova la sua origine nei sigilli d'argilla che gli alti personaggi usano per firmare; essi sono imbevuti d'inchiostro e apposti sui documenti; d'altronde in cinese la parola usata per indicare il sigillo corrisponde anche a "impressione".
Qualche tempo dopo i preti taoisti si servono dello stesso metodo per riprodurre numerosi esemplari di "incantesimi" in sanscrito o in caratteri cinesi;
«segue IX sec.»

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