ATENE
546-528, seconda tirannide di
Pisistrato ad Atene. Gli succedono i figli
Ippia e Ipparco
(528-511);
522, Dario
re di Persia;
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529-520 a.C.
IMPERO
PERSIANO |
559-530 a.C. |
dalla fusione di Medi e Persiani nasce un nuovo e dinamico stato
il cui re Ciro II [il
Grande] (559-530 a.C.) pone le basi di un impero che si estende
a tutta l'Asia occidentale, nel moderno Medio Oriente, e più
ancora, al territorio compreso fra l'Indo e il Mare Egeo e confini
dell'Egitto. |
525 a.C. |
I successori di Ciro II [il
Grande] conquistano con relativa facilità l'Egitto
dando l'avvio a una denominazione straniera che si protrarrà
per duemila anni.
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SIRIA e PALESTINA [provincia occidentale] |
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La lingua ufficiale è l'aramaico. |
EGITTO |
Dinastie |
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1075-332 a.C.: Epoca tarda |
XXVI
(664-525) |
saitica:
- Psammetico I
Liberazione dal dominio assiro.
Fondazione di Naucrati.
- Nekao,
Psammetico II
Nekao è sconfitto a Karkemish
(605 a.C.) da Nabucodonosor.
- Aprie, Amasi
- Psammetico III
Cambise conquista l'Egitto (525 a.C.) |
XXVII
(525-402) |
Re di Persia
Prima dominazione persiana. |
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CINA
Periodo dei "Chou
orientali"
o delle "primavere e degli autunni"
(771-481 a.C.)
Periodo dei Regni combattenti
(529-222 a.C.)
?
?-? a.C., imperatore della Cina;
? a.C., Lo yang (valle del Lo).
Periodo degli Egemoni.
Siamo al XXII successore di Wen
Wang il fondatore della dinastia. Continuano a succedersi
sul trono i Chou, a capo di un impero
che è tale solo di nome.
Il potere dei Chou, che sta ormai
scomparendo, viene esercitato solamente da tre stati:
- il Ts'i;
- il Ts'in (di derivazione
aristocratica o feudale);
- il regno di Ch'u
(di derivazione militare).
che s'impongono agli altri.
529 a.C., Ling, re del Ch'u, si
suicida.
Termina con lui il "periodo
degli Egemoni" e si apre un nuovo capitolo della storia
della Cina, quello dei Regni Combattenti. Un lungo avvicendarsi
di guerre, di colpi di mano, di intrighi, di trattati effimeri
e di leghe precarie. Nei vari stati si succedono re, principi,
duchi, conti, ancora più difficili da ricordare per il
fatto che, salendo al potere, adottano un soprannome, il che non
fa altro che aggravare la confusione perché vi si trova
l'inevitabile Weng (il felice, il
civile), l'altrettanto scontato Wu
(il guerriero, il coraggioso).
Il ducato di Lu, patria di Confucio,
sta vivendo nella confusione generata dalla lotta per la supremazia
fra tre famiglie nobili, i Ki,
i Chou e i Möng,
che si contendono il potere.
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ROMA
. Servio Tullio
(569- 525 a.C.)
[2° re etrusco]
durante il suo regno la città è cresciuta a ottantamila
abitanti;
a lui è attribuita (T.
Livio e Dionigi
di Alicarnasso) la costruzione del famoso Vallo Serviano
(alto 15 m, largo 30 m) circonda in ampio arco, a offesa e a difesa,
i sette colli;
[solo verso la fine del III sec. d.C. ci sarà bisogno di un'altra
cerchia di mura: Mura aureliane]
525, viene assassinato.
. Lucio Tarquinio [il
Superbo] (525-509 a.C.)
[3° re etrusco]
All'inizio del suo governo l'Etruria ha raggiunto il massimo della sua
potenza e del suo splendore. Il suo nome gode di fama e prestigio per
largo tratto del Mediterraneo, da Mileto e Atene a Cartagine, dal Bosforo
alle colonne d'Ercole. Alleata della potentissima Cartagine, domina
incontrastata con le sue navi le onde del Tirreno. Il suo impero commerciale
ha ampiezza mondiale. I prodotti della sua arte, del suo artigianato
e dell'industria sono molto apprezzati dai greci e fenici, e avidamente
richiesti dalle popolazioni d'oltralpe.
Anche per terra si estende possente il suo impero: dalle piane padane
(con la Lega delle dodici città settentrionali nella Valle Padana)
sino al golfo di Salerno in Campania (con la Lega delle Dodici città
campane), dalle terre celtiche fino alle città dei coloni greci.
[In Tuscorum imperio paene omnis Italia fuit,
Quasi tutta l'Italia è quindi sotto il dominio etrusco… dirà
più tardi Catone;
Sic fortis Etruria crevit, così
potente crebbe l'Etruria, ripeteva Virgilio…]
«Allora l'unificazione dell'Italia sotto
la supremazia etrusca sembrava cosa non più lontana.»
scrive Th.
Mommsen.
520, gli etruschi
tentano di distruggere la città greca di Cuma, famosa per le
sue ricchezze, con i suoi porti in ottima posizione presso Miseno, ma
un violento e improvviso temporale e i cavalloni dell'alta marea trasformano
il territori davanti alla città in un acquitrino facendo fallire
l'attacco condotto con grande dispiegamento di cavalleria e di fanteria.
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