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Il Viandante |
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59 - 50 a.C.
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– Livio,
Tito
(Padova 59 a.C. – 17 d.C.) storico latino.
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– Properzio, Sesto (Assisi? 50 ca- Roma dopo il 16 a.C.) poeta latino; perdette il padre quando era ancora ragazzo; le distribuzioni di terre ai veterani dopo la battaglia di Filippi e la guerra di Perugia lasciarono in lui una traccia tenace e dolorosa; 30 ca, è a Roma per prepararsi alla carriera forense e politica, ma finisce col dedicarsi completamente alla poesia elegiaca e agli amori che furono al centro della sua ispirazione; 28 ca, entra in contatto con Mecenate e col suo circolo letterario; Elegie (in quattro libri: 28 a.C., I libro; 22 a.C., II e III libro; il IV è pubblicato poco prima della sua morte) [La sua vita e la sua poesia sono dominate da una donna, Cynthia, il cui nome reale era Hostia.]. – Sosigene (metà del sec. I a.C.) astronomo originario, secondo la tradizione, di Alessandria d'Egitto; secondo Plutarco, fu tra gli scienziati consultati da Cesare per l'elaborazione del nuovo calendario, basato sull'adozione dell'anno solare di 365 giorni con l'aggiunta quadriennale di un altro giorno e introdotto nel 46 a.C.. Secondo notizie riportate da Plinio [il Vecchio], egli aiutò Cesare nel progetto di collegare gli anni al corso del Sole e scrisse tre trattati in cui non cessa di apportare correzioni alle proprie posizioni. Egli avrebbe stabilito anche l'elongazione (digressione) di Mercurio dal Sole. – Tibullo, Albio (forse Gabii 54 ca a.C.-m. 19 ca a.C.) poeta latino, "il poeta della vita rurale"; di ceto equestre e di famiglia piuttosto agiata ebbe la protezione del nobile Marco Valerio Messalla Corvino, uomo politico di rilievo anche sotto il regime augusteo, per il quale nutrì affettuosa amicizia; 31-30 ca, partecipa al suo seguito a una spedizione militare in Aquitania; rientrato a casa, intraprende subito un altro viaggio per raggiungere di nuovo Messalla, incaricato di una missione in oriente, ma per malattia deve fermarsi a Corcira (Corfù) e di lì torna in Italia; 27 a.C., 25 settembre, il trionfo di Messalla viene da lui celebrato in una famosa elegia (I 7); probabilmente vive gli anni seguenti tra Roma e i suoi campi nel Lazio. Corpus Tibullianum (libri di elegie) . I (dieci elegie) . II (sei elegie) . III (diviso i due in età umanistica; delle elegie forse sono sue le ultime due e, con maggiori probabilità, le cinque più ampie ed elaborate fra quelle relative all'amore di Sulpicia, nipote di Messalla, per un ignoto Cerinto (cioè da III 8 a III 12), mentre i brevi biglietti d'amore (da III 13 a III 18) possono essere stati scritti da Sulpicia stessa.). [È improbabile che sia suo il mediocre Panegyricus Messallae (che celebra in un paio di centinaia di esametri la carriera di Messalla anteriore al 31 a.C.). Da escludere infine l'attribuzione delle prime sei elegie del libro, scritte da un poeta che chiama se stesso Ligdamo. Molto verosimile è l'ipotesi che tutte le poesie del Corpus provengano dal circolo letterario di Marco Valerio Messalla Corvino.] – Varo, Publio Quintilio († 9 d.C.) uomo politico romano; marito di Claudia Pulcra, pronipote di Augusto, dovette alla benevolenza dell'imperatore la sua carriera; 22 a.C., questore in Acaia; 7-6 a.C., proconsole in Africa; 6 a.C., legato in Siria; 4 a.C., mentre è legato in Siria, doma l'insurrezione scoppiata in Giudea dopo la morte di Erode il Grande; è inviato più tardi in Germania come comandante supremo dell'esercito romano; 9 d.C., durante un trasferimento dell'esercito viene attaccato a tradimento da Arminio nella selva di Teutoburgo: duramente sconfitto, si uccide. |
ROMA 59, primo consolato di Caio
Giulio Cesare; Biblioteca di Alessandria «segue da III sec.» 59 a.C., Rabirio Postumo, figlio adottivo
del cavaliere C. Curtius, princeps ordinis
equestres fortissimus et maximus publicanus, alla morte del padre,
continuando gli affari paterni negli appalti pubblici e in pubbliche
commesse, presta molto denaro a Tolomeo,
re d'Egitto e quando questi viene esiliato a Roma, rinnova il prestito,
fiducioso di un suo rientro sul trono; |
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