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Il Viandante |
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(Stignano in Valdinievole, Pistoia 1331 – Firenze 1406) umanista italiano, figlio di un esule guelfo; [Gli si deve la riforma della scrittura cancelleresca (modellata sul latino dell'età classica) il che contribuì a imporre, nelle relazioni diplomatiche, l'immagine del primato culturale di Firenze.] studia a Bologna sotto la protezione della famiglia Pepoli; 1350 1367 Conquestio Phillidis (1367 ca) Avvia una fitta corrispondenza col giurista Lapo da Castiglionchio, con G. Boccaccio e soprattutto con F. Petrarca, da lui considerato un maestro e un modello; 1374 1375-78 1378 De laboribus Herculis (1378) 1381 De saeculo et religione (1381 ca) 1392 Ad familiares di Cicerone
(1392, trascrizione delle lettere; codice d'epistole ciceroniane
pervenutegli da Pasquino Capelli, cancelliere
di Giangaleazzo) 1396 De fato, fortuna et casu (1396-99) 1397 Invectiva (1397-1403, contro A. Loschi, il letterato vicentino fattosi sostenitore della politica viscontea, autore nel 1397 della Invectiva in Florentinos) 1400 De nobilitate legum et medicinae (1400) 1401 1406 Epistolario (in 4 voll. raccolto da F. Novati tra il 1891-1911).
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