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Franco FRATTINI

(Roma, 14 marzo 1957)

uomo politico italiano;
[Esponente dei seguenti partiti:
- 1987-1994, PSI (Partito Socialista Italiano);
- 1996-2009, FI (Forza Italia);
- 2009-2012, PdL (Partito della Libertà).]

[2008, estate, arriva l’annuncio (tramite comunicato stampa corredato di foto) della storia d’amore con la dermatologa Chantal Sciuto;
6 settembre, la trentanovenne siciliana si presenta in abito di chiffon lilla alla prima uscita ufficiale, ad Avignone, al consiglio dei ministri degli Esteri europei;
2010, 12 giugno, dopo aver rotto con Chantal Sciuto, sposa in Val Badia Stella Coppi, modenese, 20 anni in meno di lui, figlia dell’ex presidente (2000-2006) della Fisi Gaetano Coppi (1937 set - mar 2014).
Ha una figlia.]

laureato in giurisprudenza, magistrato , consigliere di Stato;

frequenta il "liceo classico Giulio Cesare" a Roma;

1979
si laurea in giurisprudenza;

_____________

Secondo Riccardo Barenghi, già direttore de «il Manifesto», egli avrebbe iniziato la sua attività politica, fra gli anni Settanta e Ottanta, collaborando con il gruppo comunista extraparlamentare facente capo al giornale.
[Tale ricostruzione, tuttavia, sarà successivamente smentita dallo stesso quotidiano.]

___________________

1981
procuratore dello Stato;

1984
avvocato dello Stato, quindi magistrato del TAR Piemonte;

segretario della FGSI e membro del PSI (Partito Socialista Italiano);

1986
nominato consigliere di Stato;

diviene consigliere giuridico del Ministero del Tesoro;

1989
luglio-marzo 1991 (VI "governo Andreotti");

1990
consigliere giuridico (1990-91) del vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli (PSI);

1991
aprile-aprile 1992 (VII "governo Andreotti");

 

1992
23 aprile, elezioni politiche (XI Legislatura – 1992 23 apr-14 apr 1994);
giugno-aprile 1993 (I "governo Amato");

1993
aprile-aprile 1994, vicesegretario generale della presidenza del Consiglio ("governo Ciampi");

1994
aderisce al partito Forza Italia;
15 aprile, elezioni politiche (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995, segretario generale della presidenza del Consiglio (I "governo Berlusconi");

1995
17 gennaio-17 maggio 1996, ministro per gli Affari Regionali (I "governo Berlusconi");

1996
9 maggio, eletto per la prima volta deputato (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag 2001), Gruppo FI , Coalizione PpL, Circoscrizione VI (Trentino-Alto Adige), collegio di Bolzano-Laives.;
[Presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.]
maggio-ottobre 1998 (I "governo Prodi");
17 maggio-6 giugno 2001, presidente del COPACO (Comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti), eletto con voto unanime di maggioranza e opposizione;

1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo D'Alema");
novembre-agosto 2000, consigliere comunale a Roma;

1999
dicembre-aprile 2000, (II "governo D'Alema");

2000
aprile-giugno 2001 (II "governo Amato");

2001
30 maggio, rieletto deputato (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006), Coalizione CdL, Circoscrizione VIII (Veneto 2);
[Candidato nel collegio di Bolzano e sostenuto dalla Casa delle Libertà, ottiene il 42,0% dei voti e viene sconfitto dal rappresentante dell'Ulivo, Gianclaudio Bressa. Viene ripescato nel collegio proporzionale del Veneto 2.]
11 giugno-12 novembre 2002, ministro per la Funzione Pubblica (II "governo Berlusconi");

Dal 14 novembre 2002 al 18 novembre 2004 è stato ministro degli esteri: la nomina di Frattini segue l'interim di dieci mesi di Berlusconi stesso, a seguito delle dimissioni di Renato Ruggiero in contrasto con la linea internazionale del governo.

2002
14 novembre-18 novembre 2004, ministro degli Affari esteri (II "governo Berlusconi");
[La sua nomina segue l'interim di dieci mesi di Silvio Berlusconi stesso, a seguito delle dimissioni di Renato Ruggiero in contrasto con la linea internazionale del governo.]

2004
13 luglio, il Parlamento Italiano vara la Legge n. 215/2004, recante "Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi" ("legge Frattini");
[Tale legge riceverà in seguito le dure critiche della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa sulla sua compatibilità con gli standard internazionali in materia di libertà di espressione e pluralismo dei mezzi di comunicazione.]

22 novembre-8 maggio 2008, commissario europeo per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza (Commissione Barroso I) nonché vicepresidente della Commissione europea;
[Subentra a Rocco Buttiglione la cui candidatura è stata bocciata dal Parlamento Europeo.
La sua nomina solleva le perplessità dalla liberaldemocratica britannica Sarah Ludford, dovute ad accuse di appartenenza alla massoneria, sollevate da Rocco Buttiglione stesso verso di lui e da questi smentite.
Egli acquisisce inoltre uno dei cinque posti da vicepresidente della Commissione europea.
Si dimette ovviamente, per incompatibilità, da ministro degli Affari esteri.]

 

2005
23 aprile–17 maggio 2006 (III "governo Berlusconi");
con la crisi di maggioranza e il varo del nuovo esecutivo di Silvio Berlusconi, egli perde il posto di ministro degli Esteri a favore di Gianfranco Fini;

2006
28 aprile, elezioni politiche (XV Legislatura – 2006 28 apr-28 apr 2008) non viene eletto;
maggio-aprile 2008 (II "governo Prodi");

Durante il suo termine come commissario europeo, è anche delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

2007

Nella dichiarazione dei redditi 2007 il suo imponibile italiano "risulta zero" giacché il suo reddito di Commissario europeo è tassato a Bruxelles.

[Come commissario europeo si fa promotore d'un accordo intitolato “di facilitazione dei visti tra Comunità Europea e Federazione Russa” (2007/340/CE: Decisione del Consiglio, del 19 aprile 2007), che tuttavia provoca l'espulsione di innumerevoli cittadini europei domiciliati da lungo tempo in Russia sulla base di visti annuali, che per via dell'introduzione da parte dell'accordo d'un limite di permanenza sul territorio di massimo 90 giorni su 180 si vedono costretti ad abbandonare il Paese, non potendo più risiedere in loco sulla base di visti annuali illimitati come invece avveniva in passato.
L'art. 5 della legge 25/7/2002 n.115, della Federazione Russa, prevede infatti il limite di 90 giorni di permanenza solo a chi non è soggetto al regime di visti, ma l'accordo da lui stilato estende tale limite a tutti i cittadini dell'Unione.]

Intervistato da «Reuters», dichiara la sua intenzione di indagare possibilità tecniche per mettere in atto il monitoraggio su internet di "parole pericolose" come "bombe", "uccidere", "genocidio" e "terrorismo".
Il progetto non si concretizza.
La sua proposta di istituire un sistema di registrazione centralizzato di elementi sospetti nel traffico telefonico, per le indagini sul terrorismo internazionale, è approvata dalla Commissione Europea, dal Parlamento e dal consiglio europeo, ed entra quindi in vigore come direttiva europea.
Nello stesso anno egli viene censurato dal Parlamento Europeo per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE.
Nell'intervista concessa e pubblicata il 2 novembre 2007 egli sottolinea che per rispondere al problema sicurezza « ...quello che si deve fare è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede "tu di che vivi?". Se quello risponde "non lo so", lo si prende e lo si rimanda in Romania. Così funziona la direttiva europea: semplice e senza scampo.»
[La mozione di censura, presentata dalla sinistra europea, è votata a larga maggioranza: 306 sì, 86 no e 37 astenuti. Il paragrafo riguardante le sue dichiarazioni è approvato con 290 sì, 220 no e 21 astenuti.]

2008
prende l'aspettativa dall'incarico di commissario europeo per candidarsi alle elezioni italiane;
29 aprile, eletto deputato (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14 mar 2013), Gruppo PdL, Circoscrizione IX (Friuli-Venezia Giulia);
[Rimane in aspettative fino alla formazione del nuovo governo in modo da evitare che la nomina del suo successore a Bruxelles possa essere definita dal dimissionario II "governo Prodi".]

8 maggio-16 novembre 2011, ministro degli Affari esteri (IV "governo Berlusconi");
[Formato il nuovo governo, dà formalmente le dimissioni da commissario, risultando in tal modo il secondo commissario europeo di nazionalità italiana a fare questa scelta di "priorità nazionale" sugli incarichi europei dopo Franco Maria Malfatti, presidente della Commissione dimissionario nel 1972.]

Il ruolo di commissario europeo per l'Italia è quindi assegnato ad Antonio Tajani, con delega ai Trasporti anziché alla giustizia.

 

estate, viene firmato il Trattato di amicizia tra Italia e Libia; con tale trattato, la Libia di Gheddafi acconsente a riprendere i barconi di migranti sub-sahariani partiti dalle coste libiche verso l'Italia;

durante l'invasione russa della Georgia, egli si trova in vacanza alle Maldive;
la rappresentanza dell'Italia durante le riunioni d'urgenza dei ministri degli esteri dell'Unione Europea viene assicurata dal sottosegretario Vincenzo Scotti;
[L'ambasciatore statunitense in Italia, Ronald Spogli, informa Washington, in un cablogramma riservato divulgato da Wikileaks, di come Silvio Berlusconirifiuta costantemente i consigli strategici del suo ministro degli esteri, demoralizzato, privo di risorse e sempre più irrilevante”.
La debolezza del ministro viene rilevata dagli Stati Uniti particolarmente riguardo alle relazioni italo-russe.]

dicembre, a fine mese, durante l'attacco di Israele a Gaza (Operazione Piombo fuso), egli è di nuovo in vacanza;
[L'intervista al TG1 in tuta da sci solleva polemiche per l'abbigliamento inappropriato e irrispettoso. Eglii risponde via Facebook.]

2009
marzo, condanna la Conferenza mondiale contro il razzismo dell'ONU, definendo non accettabile il documento proposto, contenente le posizioni anti-israeliane emerse nella conferenza del 2001, che qualificava il Sionismo come una forma di razzismo.
Si esprime in seguito contro il multiculturalismo, ma a favore del diritto di voto amministrativo per gli immigrati regolari, e richiede una politica europea di accoglienza degli immigrati clandestini;

maggio, la cooperazione tra le due guardie costiere si avvia con le proteste dei gruppi internazionali per la protezione dei diritti dell'uomo, che criticano la consegna dei migranti - inclusi potenziali richiedenti asilo - alla Libia, che non ha ratificato la convenzione ONU sui rifugiati; la politica è in seguito sospesa ma non ripudiata ufficialmente.
[Egli sostiene apertamente la politica dei respingimenti, contraria al principio di diritto internazionale umanitario del non refoulement, qualificandola come "doverosa applicazione delle regole europee", e bollando come "indegno" il rapporto 2010 di Amnesty International che evidenzia la criticità di tale politica alla luce del diritto internazionale ed europeo.]

settembre, è nominato presidente di sezione del Consiglio di Stato;

ottobre, presso la Camera dei Deputati gli è conferito il "Premio America" della Fondazione Italia USA;

novembre, definisce «suggestiva» la proposta di Roberto Castelli per un emendamento costituzionale che inserisca una croce all'interno della bandiera italiana: «Noi per ora vogliamo difendere il diritto a tenere il crocifisso nelle nostre classi, poi vediamo se si può fare di più». «Ci sono nove Paesi europei che hanno il crocifisso nella loro bandiera, è una proposta assolutamente normale».

 

2010
settembre, in occasione della seconda visita di Gheddafi a Roma, il ministro dichiara «Abbiamo bloccato la tratta dei clandestini», nonostante le cifre mostrino la continuità dei flussi migratori, e nonostante si tratti per la maggior parte di persone aventi diritto a forme di protezione internazionale;

22 ottobre, dichiara all' «Osservatore Romano» che l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam dovrebbero allearsi per contrastare l'ateismo, da lui definito, nella stessa intervista, un "fenomeno perverso" al pari dell'estremismo;
[Tali dichiarazioni causano le critiche da parte di numerosi commentatori e soprattutto dell'UAAR, che chiede le sue dimissioni.]
novembre, definisce le rivelazioni di Wikileaks come «l'11 settembre della diplomazia mondiale» e afferma che Julian Assange «vuole distruggere il mondo»;

2011
febbraio, nel quadro mutato dalle rivolte della primavera araba, egli sostiene di voler "mobilitare i Paesi del Mediterraneo" e dell'Ue, attraverso l'agenzia Frontex, per pattugliamenti e respingimenti;
agosto, un barcone con oltre 100 migranti, intercettato in mare, viene trasferito alle autorità tunisine, tra le critiche di NGO e UNHCR;
16 novembre-28 aprile 2013 ("governo Monti");

è nominato presidente della "Fondazione Alcide De Gasperi";

2012
21 febbraio, è nominato presidente della SIOI (Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale), ente morale a carattere internazionalistico, operante sotto la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri.
[Dall'Assemblea Straordinaria dei Soci su proposta del Consiglio Direttivo.
Succede ad Umberto La Rocca, presidente (1993-2011), già Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York.
È il primo politico a ricoprire un incarico finora riservato a diplomatici ed accademici di altissimo livello.]

presidente di sezione del Consiglio di Stato (già da settembre 2009), è ora assegnato alla sezione consultiva per gli Atti Normativi;

 

la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nel "caso Hirsi v. Italia" giudicato il 23 febbraio 2012, condanna l'Italia per mancato rispetto della Convenzione, in particolare per quanto riguarda l'articolo 3 (divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti) e l'articolo 4 del protocollo IV (divieto di espulsioni collettive);
[Nel caso in specie, 200 migranti somali ed eritrei erano stati respinti in Libia, senza aver possibilità di porre domanda di asilo politico.]

dicembre, lascia il Popolo della Libertà e ritorna al Consiglio di Stato (dove lavorò prima di entrare in politica);

2013
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…) non viene eletto;
28 aprile-22 febbraio 2014 ("governo Letta");

È candidato per succedere ad Anders Fogh Rasmussen nella carica di segretario generale della NATO, ma gli è preferito il norvegese Jens Stoltenberg.

2014
22 febbraio, ("governo Renzi");

è nominato giudice dell'Alta corte di giustizia sportiva del CONI, il più alto incarico di giustizia sportiva;

 

 

 

Fonti
- Altre

 

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