– Adolfo
SARTI
(Torino, 19 giugno 1928 – Roma, 2 marzo 1992)
uomo politico italiano, esponente della Democrazia
cristiana;
[Discende da una famiglia di giuristi. Infatti il suo
trisavolo, conte Luigi Giuseppe Barbaroux,
fu dal 1831 al 1840 il Ministro di Grazia e Giustizia e Guardasigilli
di Carlo Alberto, artefice dei primi 4
tomi del Codice Albertino; il suo bisnonno, Luigi
Sarti, esercitò l’avvocatura nei distretti di
Novara e di Vercelli nella seconda metà dell’800; suo padre,
Luigi Sarti, laureato
in legge, svolse mansioni direttive presso un istituto di credito.]
a Torino frequenta solo le scuole elementari;
1938
vive a Cuneo, in seguito al trasferimento del padre presso la filiale
cuneese del Banco di Roma;
1939-46
frequenta il ginnasio e il Liceo classico presso l'istituto “Silvio
Pellico”;
[Tra i suoi condiscepoli, Franco
Cordero.]
stringe importanti amicizie come quella con l’avv. Giovanni
Campagno, segretario provinciale della Dc, il
quale inizia a prospettargli la possibilità di abbracciare la
carriera politica al termine dei suoi studi universitari;
1946
dopo avere conseguito la maturità classica, seguendo la tradizione
familiare decide d’iscriversi alla facoltà di giurisprudenza;
1950
consegue la laurea in giurisprudenza;
è funzionario di banca presso la Cassa
di Risparmio di Cuneo, pur continuando la sua carriera politica;
collabora inoltre come editorialista con «La Vedetta», il
settimanale della Dc cuneese;
1954
consigliere provinciale della sezione giovanile della Dc cuneese;
1956
eletto consigliere nazionale del partito;
1958
eletto deputato (III Legislatura) per la Democrazia
cristiana;
1963
rieletto deputato (IV Legislatura);
1966
febbraio-giugno 1968, sottosegretario al Turismo e Spettacolo
(III "governo Moro");
1968
giugno, rieletto deputato (V Legislatura);
24 giugno-19 novembre, sottosegretario al Turismo e Spettacolo
(II "governo
Leone");
dicembre-agosto 1969 , sottosegretario al Tesoro
(I "governo
Rumor");
1969
agosto-marzo 1970, sottosegretario all'Interno
(II "governo
Rumor");
1970
sottosegretario all'Interno:
2 aprile-6 agosto (III "governo
Rumor");
agosto-febbraio 1972 ("governoColombo");
1972
sottosegretario all'Interno:
17-26 febbraio (I "governo
Andreotti");
maggio, eletto senatore (VI Legislatura);
giugno-giugno 1973 (II "governo
Andreotti");
1973
luglio-2 marzo 1974, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio (IV "governo
Rumor");
1974
14 marzo-3 ottobre, sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio (V "governo
Rumor");
novembre-gennaio 1976 ministro per il Turismo e Spettacolo
(IV "governo
Moro");
1976
12 febbraio-30 aprile, ministro per il Turismo e Spettacolo
(V "governo
Moro");
luglio, rieletto senatore (VII Legislatura);
rappresentante dell'Italia al Consiglio d’Europa;
1979
giugno, rieletto senatore (VIII Legislatura);
agosto-gennaio 1980, Ministro senza portafoglio ai Rapporti
col Parlamento (I "governo
Cossiga");
1980
14 gennaio-4 aprile, ministro della Difesa (I
"governo Cossiga");
4 aprile-18 ottobre, ministro della Pubblica Istruzione
(II "governo
Cossiga");
18 ottobre-23 maggio 1981, ministro di Grazia e Giustizia
("governo Forlani");
1981
è costretto a dare le proprie dimissioni dall'incarico di ministro
di grazia e giustizia perché è venuta alla luce la sua
domanda di iscrizione alla loggia massonica segreta P2 guidata da Licio
Gelli;
1983
rieletto deputato (IX Legislatura);
vice presidente del Gruppo parlamentare della Dc;
[Collabora o ha collaborato con le pagine culturali del
quotidiano «Il Tempo».]
1990
18 ottobre, eletto vice presidente della Camera;
1992
2 marzo, muore a Roma.
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