Chiostro
(1861-62, 19,3x25x2, Firenze, Galleria d'Arte Moderna)
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– Giuseppe
ABBATI
(Napoli 1836-Firenze
1868) pittore italiano.
avviato all'arte dal padre Vincenzo,
pittore figurinista;
1850-53
allievo di Grigoletti all'Accademia di
Venezia;
1853
a Firenze frequenta il Caffè Michelangelo
divenuto il centro di raccolta degli artisti più avanzati della
penisola [i futuri "macchiaioli"] dove
va maturando quella nuova pittura, antiaccademica, detta pittura di
"macchia";
[Abbati, Altamura,
Banti, Boldini,
Borrani, Cabianca,
Cecioni, Costa,
D'Ancona,
De Nittis,
De Tivoli,
Fattori, Lega,
Morelli,
Sernesi, Signorini,
Zandomeneghi.
È Diego Martelli, teorico del movimento
e critico d'arte, una delle colonne portanti del gruppo "macchiaiolo",
termine che sarà usato nel 1862 in senso spregiativo dal critico
della «Gazzetta del Popolo», intendendo sottolineare l'antiaccademico
rifiuto del disegno e della forma a favore dell'effetto.]
1859
volontario nella campagna garibaldina;
1860
frequenta la campagna di Piagentina con T.
Signorini, O.
Borrani, S. Lega,
R. Sernesi;
- Bimbi a Castiglioncello (?, ?)
- Bovi sulla spiaggia (?, ?)
- L'Arno alla Casaccia (?, Milano, coll. priv.)
- Il Mugnone presso le Cure (, ?)
1861
- Chiostro (1861-62, 19,3x25x2, Firenze, Galleria
d'Arte Moderna)
1862
è l'anno di Aspromonte e le divergenze politiche hanno ormai
disperso il gruppo di punta del Caffè Michelangelo;
1866
chiude il Caffè Michelangelo;
1868
muore a Firenze.
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