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Papa Catari «segue
da 950» 1150 ca Eugenio di Palermo traduce in latino l'Ottica (dall'arabo) e l'Almagesto (dal greco) di Tolomeo. |
ANNO 1150
– Arnaut Daniel o Arnaldo Daniello (Ribérac, Périgord 1150 ca-† 1200 ca) trovatore provenzale, creatore della fortunata forma della sestina che attrarrà Dante e Petrarca, gli umanisti italiani e portoghesi, i romantici tedeschi e, nel Novecento, D'Annunzio e Ungaretti; mico di Bertran de Born, ebbe la protezione di Riccardo Cuor di Leone; ci sono pervenute una sestina e 16 canzoni, di cui due con musica, tutte d'ispirazione amorosa; fu imitato da Dante nelle Rime petrose e dallo stesso venne proclamato cantore d'amore per eccellenza e "fabbro del parlar materno"; 1180, è presente, come egli stesso ci informa, all'incoronazione di Filippo Augusto e allude a soggiorni in Spagna. – Bertran de Bar-sur-Aube (attivo XII-XIII) poeta francese Girart de Vienne Aymeri de Narbonne. – Friedrich von Hausen (1150 ca-1190, nella III crociata) poeta tedesco Poesie (18, di notevole importanza storica essendo le prime della lirica cortese "Minnesang" ). – Heinrich von Morungen (1150 ca- Lipsia 1222) poeta tedesco uno dei massimi rappresentanti del Minnesang Tagelieder (Albe). – Langton, Stephen (Lincolnshire 1150 ca-Slindon, Sussex 1228) arcivescovo e uomo politico inglese, uno dei più famosi teologi 1206, cardinale 1207, arcivescovo di Canterbury, eletto da Innocenzo III nonostante l'opposizione di Giovanni Senza Terra 1213, solo ora può prendere possesso della sede primaziale, dove attua subito una politica di sostegno all'opposizione baronale impegnata a contrastare le tendenze assolutistiche della corona 1215, ha una parte di rilievo nella redazione della Magna Charta 1216, quando Giovanni Senza Terra (che, avendo riconosciuto la signoria feudale della Santa Sede sull'Inghilterra, può ormai contare sull'appoggio papale) rifiuta di tenere fede ai patti, si schiera con i baroni ribelli; viene così allontanato da Innocenzo III 1218, fa ritorno in patria col nuovo papa Onorio III. – Montfort, Simone IV [il Forte] (1150-1218) gli si deve la repressione degli « albigesi » predicata da Innocenzo III Consuetudines (statuti dei territori conquistati) Registrum curiae (atti del governo di Tolosa). – Villehardouin, Geoffrey de (Castello di Villehardouin,Troyes 1150-Messinopoli, Tracia 1212/18) uomo politico e scrittore, primo grande cronista francese; 1199, di nobile famiglia, diventa crociato al seguito del conte di Champagne Tebaldo III ed è inviato subito in missione a Venezia dove, insieme a Conon de Béthune, negozia con il doge Enrico Dandolo il trasporto marittimo dell'esercito; come diplomatico, guida, ancora insieme a Conon de Béthune, l'ambasceria incaricata di richiamare il restaurato imperatore bizantino, Isacco l'Angelo, all'osservanza dei patti che i crociati hanno stipulato con suo figlio Alessio; più tardi, costituito l'impero latino d'oriente, s'adopera per appianare le divergenze insorte tra Bonifacio di Monferrato e l'imperatore Baldovino di Fiandra; come uomo d'arme partecipa al primo assalto di Costantinopoli insieme a Matteo di Montmorency che poi sostituisce alla testa delle truppe inviate contro Adrianopoli organizzando e guidando la ritirata con cui scampano al disastro; in seguito prende parte alle guerre contro i bulgari e contro Teodoro Lascaris; La conquête de Costantinople (1207, La conquista di Costantinopoli, storia della IV Crociata). |
Almohadi XII-XIII, dinastia musulmana berbera, domina il Marocco, parte dell'Algeria e la Spagna musulmana; Muhammad ibn Tumart († 1130 ca) |
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