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ATENE 490-479, guerre persiane; |
489-480 a.C.
– Antifonte (Ramnunte 480 ca-Atene
411 a.C.) oratore attico, praticò per primo ad Atene la professione
del logografo (compose cioè per altri orazioni giudiziarie);
di tutta la sua produzione restano 15 discorsi per processi di omicidio;
tre furono scritti per processi reali (L'assassinio di Erode,
Sul coreuta, Contro una matrigna), gli altri, di autenticità
controversa, costituiscono esercitazioni didattiche su casi fittizi.
Torna su– Erodoto (Alicarnasso 484 a.C. - poco dopo il 431 a.C.) storico greco; [Alicarnasso, una città dell'Asia Minore fondata dai Dori ma ionizzata nella lingua e almeno in parte della popolazione al più tardi nel corso del VI secolo.] aristocratico di nascita, conosce ancora giovane l'esilio, dopo un tentativo di abbattere la tirannide di Ligdami: suo rifugio è l'isola di Samo; 455 ca, contribuisce alla caduta del tiranno; 445-445, compie vari viaggi nelle regioni del vicino Oriente (Egitto, Fenicia, Mesopotamia, Scizia), un soggiorno ad Atene e in altre città della penisola greca, un soggiorno a Turi, la fondazione panellenica nella Magna Grecia (444/3), ispirata da Pericle, della quale ha anche la cittadinanza… tutti descritti nella sua opera: Historiae (in 9 libri; comunemente considerate come una storia delle guerre persiane; in realtà le guerre greco-persiane, quella del 490 e quella degli anni 480 e seguenti, sono narrate solo dal VI libro in poi; ciò che precede si presenta come una storia soprattutto dell'Oriente e della Grecia, dalla metà del VI secolo in poi, fino all'insurrezione ionica compresa (con ampie digressioni etnografiche sull'Egitto, su Cirene, sulla Scizia ecc.)) [La ripartizione in 9 libri è di epoca alessandrina e forse anche più tarda la designazione, già nota a Luciano, di ciascun libro col nome di una Musa. Si è sostenuto che l'opera risulti dalla fusione di varie monografie (lógoi: è la teoria di Schöll, 1854, e di Bauer, 1878, poi perfezionata da Jacoby); che il tema sia quello di una storia persiana (Persiká) in generale, e dei vari popoli, nell'ordine secondo il quale vennero a conflitto coi Persiani o ne furono assoggettati (De Sanctis), una storia che perciò culmina solo progressivamente nella narrazione delle guerre persiane; o che è nata da interessi geografici, sia maturata solo col tempo in un 'opera storica (von Fritz). Oggi tuttavia l'apparente dispersione e complessità della storia erodotea viene piuttosto studiata con l'occhio rivolto al particolare tipo di storiografia che rappresenta (in cui l'oralità ha ancora il suo peso) e al pubblico vario a cui è destinata; si cerca di apprezzare più la ricerca dell'informazione e il modo di procedere dell'esposizione (per associazione di idee), che commisurarle a rigidi canoni di unità e staticità. E dopo la prima guerra mondiale si è iniziata anche una revisione della tradizionale condanna per scarsa veridicità e infruttuoso pettegolezzo che era pesata sull'autore per secoli: già da quel brano del De legibus di Cicerone, I, 1, 5 in cui alla designazione di pater historiae si associava anche l'accusa di troppo indulgere al favoloso (quamquam et apud Herodotum, patrem historiae, et apud Theopompum sunt innumerabiles fabulae). Note di Daniela Fausti, Erodoto - Storie - Libro I, Allegato al «Corriere della Sera» 07/2012.] Prima di morire vede gli inizi della guerra del Peloponneso. – Euripide (Slamina 480 a.C.-Pella 406 a.C.) poeta tragico greco; [Uno dei tre grandi, con Eschilo e Sofocle, poeti tragici dell'antica Grecia.] da Atene, dove vive gran parte della sua vita, si reca a Pella su invito del re di Macedonia, Archelao; Tragedie (75 secondo alcuni, 92 secondo altri) [Intere, ne sono giunte sino a noi soltanto 17, oltre a vari frammenti di altre e un dramma satiresco: il Ciclope).] Alcesti Medea Ippolito Gli Eraclidi Eracle Andromaca Ecuba Ione I Supplici Le Troadi Elettra Elena Ifigenia Taurica Le Fenicie Oreste Le Baccanti Ifigenia in Aulide. – Gorgia (Lentini, Siracusa 485 ca-Larissa, Tessaglia 388 ca a.C.) filosofo e retore greco, scolaro di Empedocle, considerato dagli antichi inventore della retorica, conobbe gli insegnamenti di Tirsia e Corace, i primi maestri siciliani di quest'arte; 427, recatosi ad Atene a capo di un'ambasceria, non torna più in patria, risiedendo in diverse città e tenendo lezioni di retorica; La natura, o del non-essere (in contrapposizione all'opera di Melisso, seguace di Parmenide, con le sue tesi si scontra con gli eleati) Encomio di Elena e Apologia di Palamede (i due unici discorsi pervenutici per intero). – Ippocrate di Chio (sec. V a.C.) geometra-matematico greco, appartenente alla scuola di Enopide di Chio; [Da non confondere con Ippocrate di Gela, tiranno, con Ippocrate di Coo, fondatore della medicina, con Ippocrate di Atene, generale, e con Ippocrate di Siracusa, generale cartaginese] insegnante di geometria ad Atene dopo il 450 a.C.; Elementi (unica opera pervenutaci) Trattato di Geometria (noto anche ad Aristotele ma di cui non ci è pervenuta traccia) [Studiò il problema della duplicazione del cubo, inventò il metodo della riduzione geometrica, e sembra sia stato il primo ad usare le lettere nei disegni geometrici.] |
ROMA Per due secoli Roma è vissuta all'ombra di Veio ma dall'inizio
del V sec. Veio non ha più pace. Monete «segue da VII a.C.» |
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