ATENE
490-479, guerre persiane;
479, battaglia di Micale e liberazione
di Bisanzio, in mano persiana, da parte del generale spartano Pausania;
battaglia di Platea e definitiva sconfitta dei persiani;
478-477, fondazione della confederazone
di Delo (lega delio-attica) sotto l'egemonia di Atene;
476-475, campagna di Cimone
in Tracia;
471, ostracismo di Temistocle;
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479-470 a.C.
IMPERO
PERSIANO |
525 a.C. |
I successori di Ciro II [il
Grande] conquistano con relativa facilità l'Egitto
dando l'avvio a una denominazione straniera che si protrarrà
per duemila anni. |
SIRIA e PALESTINA [provincia occidentale] |
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La lingua ufficiale è l'aramaico. |
EGITTO |
Dinastie |
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1075-332 a.C.: Epoca tarda |
XXVII
(525-402) |
Re di Persia
Prima dominazione persiana.
Rivolte di Inaro (460-454 a.C.) e
di Amirteo. |
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CINA
Periodo dei
Regni combattenti
(529-222 a.C.)
Yuan Wang
?-? a.C., imperatore della Cina;
continuano a succedersi sul trono i Chou,
a capo di un impero che è tale solo di nome.
È la volta del XXVI successore di Wen
Wang.
? a.C., Lo yang (valle del Lo), il sovrano celebra immancabilmente
i culti degli antenati, del Cielo e della Terra, seguendo formule
antiche di secoli; ma l'autorità dell'imperatore viene
esercitata solo su una minima parte del territorio cinese. Nel
rimanente regna l'anarchia. Ogni principe, ogni duca di un feudo
autonomo celebra il culto come gli pare.
Nel conglomerato di piccoli stati si distinguono tre stelle di
prima grandezza, i regni di:
- Ts'i;
- Ch'u (di derivazione
militare);
- Ts'in (di derivazione
aristocratica o feudale).
Seguono numerosi principati di minore importanza ma che svolgono
tutavia un ruolo politico e militare non trascurabile: Wei,
Chao, Han, Lu, Song, Yen.
478 a.C. ca, nello stato di Lu muore il Maestro Confucio.
Inizia il confucianesimo.
[Egli immobilizzerà la società cinese per due millenni
e mezzo. Fino alla rivoluzione del 1911
e alla fondazione della repubblica, sulla porta di ogni scuola
è attaccato un ritratto del Maestro.]
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ROMA
477, Veio sconfigge i romani al
Cremera;
474, a Cuma la superba flotta da
guerra etrusca è sterminata; l'esercito di terra della Lega campana,
impaurito e scoraggiato per la triste sorte subita dalla flotta, toglie
l'assedio a Cuma e se ne ritorna in patria;
la Campania etrusca, privata della via di terra e di quella di mare,
verso le città stato del nord è definitivamente isolata;
agli sgoccioli il dominio etrusco sul Tirreno meridionale;
anche la madrepatria è colpita severamente; le conseguenze più
gravose della sconfitta le sopportano le grandi e antiche città
costiere di Cere e di Tarquinia.
Nello stesso anno si viene ad un armistizio tra i romani
e gli etruschi di Veio; il patto di tregua,
fissato per quarant'anni ripristina lo statu quo dell'epoca
regia; Veio deve rinunicare ala città etrusca di Fidene sulla
riva sinistra del Tevere.
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