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ATENE

399 a.C., processo e morte di Socrate;
396, spedizione dello spartano Agesilao in Asia Minore;
395-386, guerra di Corinto: Atene, Argo, Tebe e Corinto contro Sparta;
395, il condottiero spartano Lisandro è sconfitto e ucciso ad Aliarto.
Agesilao
attacca Sardi e la Frigia;
394, la flotta ateniese di Conone, alleata con i persiani, sconfigge quella spartana a Cnido. Agesilao è richiamato in patria. Successo degli spartani a Nemea e Coronea contro Atene. Atene inizia la ricostruzione delle lunghe mura;
392, pace tra Cartagine e Siracusa;
390, Trasibulo pone fine alla supremazia spartana a Bisanzio e vi instaura un regime democratico;

Sanscrito

IV sec. a.C., questa lingua letteraria, ora codificata in rigidi schemi grammaticali (e così sottratta alla naturale evoluzione di ogni lingua) diviene il mezzo espressivo convenzionale delle alte caste (specie dei bramini).
In sanscrito Arya significa nobile, ed è il nome delle prime tre caste; inoltre i popoli di lingua indoiranica, abitanti in tempi antichissimi tra il Caspio e il Pamir, si chiamano da sé arii (signori, nobili); presso i greci Arioi (pron. àrioi) è l'antico nome dei Medi, e talvolta è equivalente di Persiani.

399-390 a.C.

IMPERO PERSIANO
525 a.C. I successori di Ciro II [il Grande] conquistano con relativa facilità l'Egitto dando l'avvio a una denominazione straniera che si protrarrà per duemila anni.
SIRIA e PALESTINA [provincia occidentale]
  La lingua ufficiale è l'aramaico.

EGITTO
Dinastie
1075-332 a.C.: Epoca tarda
XXVIII
(402-398)
saitica:
- Amirteo
L'Egitto riacquista l'indipendenza (402 a.C.)
XXIX
(398-378)
mendesiana:
- Acori

CINA

Periodo dei Regni combattenti
(529-222 a.C.)

?
?-? a.C., imperatore della Cina;
continuano a succedersi sul trono i Chou, a capo di un impero che è tale solo di nome.
È la volta del ? successore di Wen Wang.
? a.C., Lo yang (valle del Lo), il sovrano celebra immancabilmente i culti degli antenati, del Cielo e della Terra, seguendo formule antiche di secoli; ma l'autorità dell'imperatore viene esercitata solo su una minima parte del territorio cinese. Nel rimanente regna l'anarchia. Ogni principe, ogni duca di un feudo autonomo celebra il culto come gli pare.

Nel conglomerato di piccoli stati si distinguono tre stelle di prima grandezza, i regni di:
- Ts'i;
- Ch'u (di derivazione militare);
- Ts'in (di derivazione aristocratica o feudale).
Seguono numerosi principati di minore importanza ma che svolgono tutavia un ruolo politico e militare non trascurabile: Wei, Chao, Han, Lu, Song, Yen.


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Diocle di Caristo (sec. IV a.C.) medico greco, principale esponente della scuola post-ippocratica;
si occupò di anatomia e di ginecologia e scrisse un libro sulle mutazioni settimanali del feto nell'utero materno;
inventò lo strumento per estrarre le frecce, ricordato da A.C. Celso e un sistema di fasciatura citato da C. Galeno.
In terapia fu empirico e compose libri sulle virtù delle piante.
[I suoi scritti non ci sono pervenuti: una sua lettera al re Antigono sulla prognosi delle malattie è quasi sicuramentne apocrifa.]

Eraclide Pontico (Eraclea Pontica 390 ca-310 ca a.C.) filosofo greco, scolaro di Platone e di Speusippo;
appartenente all'antica Accademia, sostituì Platone come scolarca, durante il terzo viaggio del maestro a Siracusa;
338, torna ad Eraclea e vi fonda una scuola dove si occupa delle più svariate discipline: geometria, retorica, politica;
scrive anche romanzi [perduti], ricchi di elementi fantastici e leggendari.
Notevoli le sue teorie astronomiche.
[Egli sostiene che Mercurio e Venere ruotano intorno al Sole (idea poi ripresa e completata da Aristarco di Samo che metterà il Sole al centro del mondo) (Nicolò Copernico lo citerà tra i suoi precursori), e che ogni pianeta è un mondo composto di terra e di aria.
La sua ispirazione è fondamentalmente religiosa: infatti entità divine sono gli astri, e divino è l'etere infinito che riempie lo spazio e dal quale derivano le anime.]


Prassagora (vissuto inizi sec. IV a.C.) storico ateniese;
Storia dei re di Atene (in due libri)
Storia dell'imperatore Costantino (?)
Storia di Alessandro Magno (in sei libri).

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ROMA

406-396 a.C., guerra contro Veio e sua distruzione;
[Veio non si risolleverà mai più. Nel Medioevo non si saprà già più dove ha avuto sede!]

400, intanto i celti, rimessisi in movimento dalla Germania orientale e dalla Svizzera settentrionale ma riprendendo questa volta la strada del sud saccheggiando e deprendando, varcate le Alpi, compaiono improvvisamente nella pianura padana; prima arriva la popolazione degli insubri, dai quali è chiamata Insùbria la regione dei laghi;
[Nella prima loro invasione, partiti dalle terre del Reno e sul corso superiore della Senna si erano spinti al di là della Manica in Britannia e, passando i Pirenei, in terra iberica, dove alcune loro tribù si erano impadronite dell Spagna meridionale.]

Colti di sorpresa gli etruschi della padania non sono in grado di respingere gli invasori.
[Sembra che lo stesso giorno della presa di Veio da parte dei romani, sia caduta anche Melpum, la ricca città etrusca della val padana – forse l'odierna Milano – conquistata e distruttta da insubri, boi e sènoni. Il doppio attacco contemporaneo da nord e da sud che ha portato alla caduta di ambe le città di confine sembra annunciare l'imminente tramonto della grande nazione etrusca.]
I sènoni irrompono in Tirrenia; proseguendo nel saccheggio dilagano giù per la val di Chiana, passano dinanzi al Trasimeno e compaiono dinanzi a Chiusi, la potente città-stato – di cui era stato re un tempo Porsenna – ma si limitano a cingerla d'assedio, non potendo recarle altro danno data la loro abitudine al combattimento in campo aperto e la salda fortificazione della città.
Si giunge alla battaglia, celti contro etruschi, ma anche i legati romani prendono le armi per combattere sotto le insegne etrusche.

390, Brenno, il capo dell'esercito dei celti, tolto l'assedio a Chiusi si dirige verso Roma. Le truppe romane, messe insieme in tutta fretta, passano il Tevere per farsi incontro al nemico.
18 luglio, sconfitta romana vicino alla confluenza del fiume Allia (oggi Rio del Rosso sulla via Salaria, nel Tevere) e presa di Roma da parte dei galli.
[La più tremenda sconfitta mai registrata negli annali di Roma.]
Per sette mesi i celti restano sotto la rocca del Campidoglio ma ogni tentativo di travolgerla fallisce. Cò nonostante non demordono e chiedono un riscatto in oro così alto che Roma non è in grado di corrispondere. Solo la notizia che in Val Padana i veneti sono penetrati nel territorio recentemente conquistato dai sènoni, spinge Brenno ad accettare il riscatto offertogli e, senza incontrare resistenza e cariche di un ricco bottino, le sue schiere si rivolgono a settentrione riattraversando tutta l'Etruria.

Archivi di Stato

Roma, vengono completamente distrutti durante l'incendio di Roma operato dai galli.
Saranno poi ricostruiti alla meno peggio.
I primi storici costruiranno vicende in gran parte inventate, colmando le lacune con racconti favolosi forniti dalle epopee popolari (carmina convivalia), con l'aiuto di "ricalchi" immaginati a partire da circostanze posteriori o con anticipazioni anacronistiche. Pur tuttavia, nei casi molto rari nei quali l'archeologia ha potuto stabilire qualche riscontro (come sul problema delle origini di Roma, quello delle tradizioni dei re, ecc.) i fatti tramandati dalla tradizione annalistica si riveleranno più solidi di quanto si possa immaginare.

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