© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
|
0 – 9 d.C.
__________________
Torna su– Apicio, Marco Gavio (sec. I d.C.) scrittore latino; ricco, gaudente e buongustaio, morì suicida secondo la testimonianza di Seneca, perché terrorizzato dalla povertà in cui era caduto; De re coquinaria (ricettario in 10 libri, pervenuto in un rifacimento in latino volgare (sec. IV ca) notevolmente ampliato rispetto alla redazione iniziale). – Calpurnio Siculo, Tito (sec. I d.C.) poeta latino, di cui non sappiamo nulla; possediamo sette egloghe costruite sui modelli di Virgilio e Teocrito; in tre di esse, contrariamente ai maggiori intellettuali del tempo, si esaltano Nerone e il suo principato, visto come un ritorno all'età dell'oro. – Celso, Aulo Cornelio (I sec. d.C.) scrittore latino; [Forse originario della Gallia Narbonense, di lui si sa soltanto che visse nell'età dell'imperatore Tiberio.] Artes o Cesti (il titolo, secondo uno scolio a una commedia di Plauto, allude alla varietà degli argomenti) [Tratta di filosofia, diritto, agricoltura, medicina, retorica e arte militare, dedicando ad ogni materia vari libri. Restano integralmente gli 8 libri De medicina e solo scarsi frammenti delle altre sezioni.] – Menelao di Alessandria (I sec. d.C.) matematico greco. [Teorema di Menelao (ha come duale il Teorema di Ceva).] – Pisone, Gaio Calpurnio († 65 d.C.) uomo politico romano; esponente di una delle più nobili famiglie romane, abile oratore e famoso per la sua munificenza, fu console suffetto durante il principato di Claudio che lo aveva richiamato dall'esilio a cui lo aveva costretto Caligola (il quale gli aveva sottratto la moglie Livia Orestilla); governò la Dalmazia; venne a trovarsi a capo della congiura senatoria da lui detta appunto "pisoniana" ordita da 41 persone per abbattere Nerone e restaurare la repubblica. 65, la congiura nella quale sono coinvolti Seneca, Lucano e Petronio, fallisce ed egli come gli altri è costretto a uccidersi. – Valerio Flacco, Gaio († 90 ca d.C.) poeta latino, segnò il ritorno, almeno formale, ai modelli classici; nulla si sa di lui tranne che fece parte del collegio sacerdotale dei quindecemviri sacris faciundis; Argonautica (poema epico mitologico in esametri, dedicato a Vespasiano che ha aperto le rotte per la Britannia ai romani come gli Argonauti avevano aperto all'uomo mari sconosciuti) [Sulla conquista del vello d'oro da parte degli Argonauti, è lasciato incompiuto all'VIII libro, quando Medea prega Giasone di condurla via con sé.] – Vitruvio, Pollione (I sec. d.C.) architetto e scrittore latino; De architectura (trattato enciclopedico in dieci libri) [È l'unica opera di erudizione dell'età augustea che ci sia pervenuta. Vi è spiegato tutto ciò che può servire al buon architetto: aritmetica, geometria, disegno, musica (per l'acustica dei teatri), astronomia (per le meridiane), medicina (per la salubrità dei luoghi), giurisprudenza (per le servitù prediali), oltre s'intende alle cognizioni tecniche che costituiscono il nerbo dell'opera (materiali da costruzione, norme per la costruzione di edifici sacri, di edifici pubblici, di case private, ecc.. L'ultimo libro (il X) è dedicato alla costruzione di macchine per sollevare pesi, di macchine d'assedio ecc.. L'opera è discontinua, specialmetne dal punto di vista lessicale dato che non sempre esisteva il termine latino tecnico per indicare questo o quell'oggetto di architettura. Non è però scorretta grammaticalmente come un tempo si pensava. Inoltre è un lavoro assai prezioso perché ci permette di farci un'idea sulle cognizioni architettoniche e tecniche dei Romani e di venire a conoscenza dell'esistenza di altre opere, greche, perdute, e che servirono come fonti all'autore. Per molti secoli il mulino verticale sarà chiamato il "mulino di Vitruvio" e attribuito ai Romani solo perchè il nostro architetto lo ha descritto senza ricordare esplicitamente la sua origine ellenistica. Il più antico mulino idraulico ellenistico datato con certezza fu infatti fatto costruire da Mitridate VI (120 a.C.-63 a.C.), re del Ponto, a Cabeira.] |
ROMA 2
d.C., morte di Lucio, figlio di Agrippa
e Giulia, adottato da Augusto; |
|||||||||||||