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Papa
Innocenzo X

(1644-55)

segretario di Stato: cardinale Giacomo Panciroli nominato su raccomandazione della sua consigliera (tramite i cardinali Francesco Maidalchini e Camillo Astalli) Olimpia Maidalchini (1594-1657) vedova di suo fratello;
[mentre alla segreteria di Stato opera anche un certo Alberto Mercati spia di G. Mazarino, O. Maidalchini crea l' "Ordine Nero", una specie di servizio di controspionaggio all'interno dell'Entità stessa.]

1650, anno del XIV giubileo; regista dell'evento è, più che il papa, Olimpia Maidalchini, sua cognata;

Francescani

«segue da 1649»
1650, entra nell'ordine terziario P. Calderón de la Barca, censore per il Sant'Uffizio dal 1635 e segretario del duca d'Alba nel 1645;
«segue 1675»

Gesuiti

«segue da 1649»
[generale: Francesco Piccolomini (?-?]
1650, il gesuita A. Kircher, docente di matematica e lingue orientali al Collegio Romano dal 1635, pubblica la Musurgia Universalis, un grande trattato sulla scienza dei suoni. Nel corso della sua carriera A. Kircher si occuperà anche di ottica, geologia, storia naturale, egittologia.
[vedi Domicilia]
«segue 1651»

Inquisizione spagnola

«segue da 1609»
1650, porta questa data un rapporto circa il sistema editoriale iberico realizzato dall'Inquisizione in questo secolo; accenna anche alle ispezioni che vengono però fatte soltanto sui grandi librai e senza particolare accanimento;
in Sicilia e in Sardegna invece il Sant'Uffizio oltre ad estendere i propri compiti anche alla censura preventiva, ha l'abitudine di utilizzare assieme alle norme spagnole anche quelle romane;
- Sicilia
unico caso di territorio soggetto all'Inquisizione spagnola in cui per volontà del Consiglio Supremo è adottato l'Indice tridentino (decisione comprensibile dato che vi circolano anche libri stampati in Italia che gli indici iberici non prendono in considerazione)
[1545-1599: 35 procedimenti su 1.327, in buona parte per opere di stregoneria, chiromanzia e magia;
- Sardegna
[1570-1599: 6 procedimenti su 500.
«segue 1667»

ANNO 1650

È sbagliato considerare come ispirate al concetto di tolleranza e quindi come documenti storici della libertà religiosa quelle celeberrime paci di religione che le varie confessioni venute dopo la Riforma concludendo in Germania dalla metà del sec. XVI alla metà del XVII.
Non infatti il sentimento della tolleranza ha animato i contraenti, che si sono opposti con uguale intransigenza e pervicacia a ogni principio di libertà, siano essi cattolici o luterani o calvinisti; ma li ha spinti unicamente la necessità di porre tratto tratto un po' di tregua nelle lotte cruenti, in cui non sono riusciti a superarsi l'un l'altro e a coartare o eliminare l'altrui fede completamente.
[…]
Vera libertà religiosa non si ebbe neppure con la pace di Westfalia (1648) e nessuna legge dell'Impero interverrà fino al Reichsdeputationshauptschluss del 1803 a modificare questo stato di diritto.
Ma ciò non significa che in Germania non vi sia stata né vi sarà vera libertà religiosa. Bisogna infatti tenere presente una distinzione che ai non tedeschi riesce troppo spesso oscura, anzi ostica affatto. Altra cosa è la legislazione imperiale, altra la legislazione territoriale, o dei singoli Stati componenti l'Impero.
È stata comunque la scuola del diritto naturale quella ha aperto in Germania la strada al concetto di tolleranza.

La scuola del diritto naturale non vede più nello Stato e nella Chiesa due istituti posti da Dio medesimo sulla terra per procurare la salvezza dell'umanità. Stato e Chiesa sono per contro, precisamente come con l'alta mente precorritirice dei tempi aveva detto Marsilio da Padova, due collettività di uomini, e il potere supremo in esse viene delegato dagli stessi componenti le collettività, per il buon governo delle medesime.
La Chiesa peraltro è un'associazione posta nello Stato e per ciò, come ogni altra, soggetta all'autorità di questo. La Chiesa sarà quindi dipendente ancora dal sovrano, ma non già in virtù di una qualsiasi potestà episcopale che a questi spetti, bensì per la sua qualità di capo dello Stato, di sovrano territoriale. I suoi poteri quindi riguardano il governo esteriore della Chiesa (ius circa sacra), ma non già il sentimento religioso e la coscienza.
Di questo nuovo sistema che, contrapposto al precedente viene detto Sistema territoriale, i fondatori suoi procedono risoluti come già un tempo Marsilio da Padova e come alla stessa epoca Giovanni Locke, alla proclamazione della libertà di coscienza e di culto.
Si forma così nel secolo XVII in contrapposto alle varie religioni positive (fondate su precise credenze, culti e gerarchie) il concetto di una religione naturale, composta di poche massime essenziali e di carattere morale.
È superfluo sottolineare che ancora una volta si ha la manifestazione del grande concetto sincretistico e scettico trasmesso dai sociniani agli arminiani, e da questi a tutte le altre confessioni liberali dei due mondi, non solo, ma passato per il tramite dell'arminiano sommo maestro del diritto naturale, del Grozio, anche ai giureconsulti germanici.
E primi fra questi sono S. von Pufendorf e il Ch. Thomasius, celebrati propugnatori ed elaboratori del diritto naturale ed insieme fondatori universalmente riconosciuti del Sistema territoriale.


[Francesco Ruffini, La libertà religiosa, F.lli Bocca, Torino 1901.]


 





1650
Sacro Romano Impero
Ferdinando III
Albero genealogico

(Graz 1608 - Vienna 1657)
figlio primogenito di Ferdinando II e di Maria Anna di Baviera;
1625-46, re d'Ungheria;
1627-46, re di Boemia;
1637-57, duca di Stiria e di Tirolo;
1637-57, imperatore del Sacro Romano Impero;




Ferdinando IV
Albero genealogico

(† 1654)
figlio primogenito di Ferdinando III e di Maria Anna d'Absburgo-Spagna († 1646);
1646-54, re d'Ungheria;
1646-54, re di Boemia;




1650
-

 


1650
Brandeburgo
Federico Guglielmo [il Grande Elettore]
Albero genealogico

(Berlino 1620 - Potsdam 1688)
figlio dell'elettore Giorgio Guglielmo e di Elisabetta Carlotta del Palatinato, fu educato nei Paesi Bassi presso Federico Enrico d'Orange;
1640-88, elettore di Brandeburgo;
nel 1641 ha ottenuto lo sgombero dei suoi territori da parte degli svedesi in cambio della rinuncia alla Pomerania occidentale;
nel 1648 la pace di Vestfalia gli ha assegnato i vescovati di Minden, Cammin e Halberstadt e la successione all'arcivescovato di Magdeburgo [poi unito ai suoi domini nel 1680];



1660-88, duca indipendente di Prussia;

1650
Sassonia
Albero genealogico

(Dresda 1585 - 1656)
figlio di Cristiano I e di Sofia di Brandeburgo;
1611-56, principe elettore di Sassonia;
succeduto al fratello Cristiano II;
1630-35, guerra dei trent'anni (periodo svedese):
nel 1634, con la pace separata di Praga, ha ottenuto in premio la Lusazia [poi confermatagli dai trattati di Vestfalia];

1650
ducato di Sassonia-Gotha
Ernesto [il Pio]
Albero genealogico

(Altenburg 1601 - Gotha 1675) - principe luterano -
figlio di Giovanni duca di Sassonia-Weimar e di Dorotea d'Anhalt;
1632-34, guerra dei trent'anni (1618-48): partecipa quale colonnello nell'esercito di Gustavo Adolfo re di Svezia, segnalandosi a Norimberga, Lützen, Nördlingen;
1640, entra in possesso del ducato di Gotha divenendo così il capostipite dei duchi di Sassonia-Gotha;
1640-75, duca di Sassonia-Gotha;

1650
Baviera e Alto Palatinato
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;
nel 1616, con il Codex Maximilianeus ha unificato per la prima volta le norme giuridiche e le leggi in tutta la Baviera;
1619-20, nelle lotte contro l'insurrezione ceca, la "Lega cattolica" fa trionfare gli interessi degli Absburgo sconfiggendo l'esercito ceco nella battaglia della Montagna Bianca, presso Praga;
1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;
nel 1648, con la pace di Vestfalia, ha ottenuto l'ereditarietà dell'elettorato per la sua famiglia e l'incorporazione dell'Alto Palatinato;




1650
REGNO di POLONIA
Giovanni II Casimiro Vasa o Casimiro V
Albero genealogico

(Cracovia 1609 - Nevers 1672)
figlio di Sigismondo III e di Costanza d'Absburgo;
intraprende la carriera ecclesiastica in Italia (come gesuita e cardinale laico);
1648-68, re di Polonia;



1650
-


 

 

 




1650
IMPERO OTTOMANO

Mehmet IV [Avci-il cacciatore]

Albero genealogico

(1642 - 1692)
figlio di Ibrahim e di Tarhan;
1648-87, sultano;



Gran Visir
Mehmet Köprülü;
(1648 ago - ?)

1650
-


 



1650
RUSSIA
Alessio Michajlovic
Albero genealogico

(Mosca 1629 - 1676)
figlio di Michele Fëdorovic;
1645-76, zar di Russia;



 
-
1650
dal 1649, con la raccolta di un codice unitario di tutte le leggi, è iniziato quel processo di accentramento amministrativo che sarà portato a termine dal figlio Pietro I;


 

 



1650
Francia e Navarra
Luigi XIV [il Re Sole]

(Saint-Germain-en-Laye-1638-Versailles 1715)
figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria;
1643-1715, re di Francia e di Navarra;
a 5 anni sotto la reggenza della madre;

 

Primo ministro
Giulio Mazarino
(1642 dic - 1661)
[chiamato dai nemici: il "vile di Sicilia" da quando, appena nunzio a Parigi, ha smesso di servire il papa.]
Cancelliere
P. Séguier
(1643 14 mag - 1° mar 1650)
Charles de L'Aubespine
marchese di Châteauneuf
(2 mar - 4 apr 1651)
Sovrintendente delle Finanze

Claude de Mesmes
conte d'Avaux;
(1648 - 1650)
-
Michel Particelli d'Émery
(1649 - 1650)

René de Longueil marchese di Maisons
(1650 - 1651)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Henri Auguste de Lomenie
signore di la Ville aux Clercs
(1643 23 giu - 3 apr 1663 )
 
1650
"Fronda" [fronde=fionda] (1648-1653), seconda fase:
Fronda dei principi
Gennaio
18
, vengono arrestati il principe di Condé, il principe di Conti e il duca di Longueville che con altri grandi personaggi, tra cui il maresciallo di Francia Turenne, stanno tramando contro G. Mazarino;

Dicembre
15
, passato agli spagnoli, il maresciallo Turenne viene sconfitto a Rethel;

Nord America
ACADIA
Governatore
-
-

1650
Port Royal,

 

CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.]
Governatore generale della Nuova Francia
Louis d'Ailleboust de Coulonge et d'Argentenay
(1648 - 1651)

1650
Ridotti alla fame e terrorizzati dagli Iroquois, dopo aver distrutto quel poco che è rimasto delle loro missioni per tema che finiscano in mano ai guerrieri nemici, i gesuiti rientrano a Québec. Li seguono circa 300 Huron, gli ultimi resti di una nazione fino a poco tempo prima forte e numerosa, che si stabiliscono sull'Ile d'Orléans.
Negli anni successivi una parte di loro sarà adottata o uccisa dagli Iroquois.

Nel periodo 1650-66, all'indomani della distruzione delle nazioni indinae del Lago Ontario, gli Iroquois compiono nuove devastanti incursioni contro le grandi nazioni indiane dell'ovest: Shawnee, Ojibwa, Ottawa, Potawatomi, che si legano ai francesi del Canada in un'alleanza che ha, ancora una volta, scopi militari e commerciali insieme.

 

Affrontando il rapporto tra esperienza di contatto tra europei e indiani e religione cattolica – in particolare nel caso dell'esperienza dei gesuiti in Huronia – si impongono tre considerazioni:
1) mentre i cristiani, tramite la loro chiesa, cercano di convertire gli indiani al cristianesimo, a questi ultimi non viene mai nemmeno in mente di convertire gli europei alla loro religione;
[Una volta convertirti al cattolicesimo, però, verso la fine del regime francese gli Iroquois che vivono in Canada si trasformeranno essi stessi in missionari presso i prigionieri protestanti che arriveranno dalle province britanniche continentali.]
2) benché sia vero che alcuni europei diventano a tutti gli effetti, e soprattutto agli occhi dei gesuiti, degli indiani nel loro modo di vita, essi non rinunciano mai apertamente alla loro religione o alla loro società di provenienza.
3) gli indiani che si sono convertiti al cristianesimo vorrebbero essere accettati quali membri della società europea a tutti gli effetti, ma tale privilegio sarà sempre loro negato, siano o no convertiti.
[Ciò a dispetto dei matrimoni misti e delle dichiarazioni di principio dei rappresentanti della corona e della chiesa, le quali farebbero pensare alla possibilità reale di nascita di una società in cui francesi cattolici e indiani convertiti siano messi a tutti gli effetti sullo stesso piano. Risulterà più forte, al contrario, il senso di superiorità etnica da parte dei francesi. Questi ultimi, mentre da una parte ammettono che gli indiani possono diventare dei buoni cristiani, dall'altra li ritengono socialmente inferiori e non li praticano che per necessità.]

In questo contesto gli storici si porranno due domande:
a) Quali difficoltà incontrarono i missionari nel tentare di convertire gli indiani?
b) Fino a che punto gli indiani accettarono il cristianesimo?

Va subito detto che i maggiori ostacoli incontrati dai gesuiti nel convertire o tentare di convertire gli indiani sono rappresentati, nell'ordine, da:
- lingua,
[Se essi possono vantare un linguista quale Jean de Brébeuf (1593-1649), la maggior parte non arriva che a forme di espressione elementare. Inoltre non soltanto agli indiani mancano parole essenziali alla storia del cristianesimo, quali pane, sale, lievito, candela, regno, re, fiaccola, gregge, pastore e ovile, ma per la loro difficoltà, concetti quali quello della Trinità o della verginità di Maria non vengono spiegati nemmeno agli europei e non possono che essere oggetto di fede. Inoltre i procedimenti logici e filosofici degli Huron e dei francesi sono raramente compatibili.
[Come spiegherà la storica Olive Patricia Dickason (1984) i missionari «scoprirono ben presto che le lingue indiane non erano né semplici né sviluppate soltanto parzialmente, come si credeva generalmente, ma proprio il contrario».
Un altro linguista gesuita, Charles Garnier (1606-1649) si lamenta del fatto che «i nostri misteri sono per loro una novità assoluta, e la loro lingua non ci fornisce che pochissime parole di quelle che ci sarebbero necessarie».
- costumi sessuali,
[La castità dei sacerdoti è in parte compresa dagli indiani, poiché gli sciamani la praticano occasionalmente prima di compiere certi riti. Molto più ostico è l'ostacolo della poligamia e del divorzio, che la chiesa rifiuta, e ancor più quello rappresentato dalla libertà sessuale, evidente soprattutto nei giovani.]
- cibo;
[Il piatto più comune è la sagamité, una crema di chicci di granturco polverizzati che viene messa a cuocere dalle donne, che sono addette alla preparazione del cibo.
I missionari si lamentano non soltanto del gusto del prodotto finale ma anche del fatto che le donne huron vivano tra i rifiuti, nessuno lavi gli utensili e che la preparazione della sagamité non preveda alcuna regola igienica. […].]

Tra il 1634 e il 1650 cira 10.000 Huron sono stati battezzati entrando a far parte, a pieno titolo, della comunità cattolica del Nord America. Poiché però molti di loro sono morti dopo il battesimo è comunque difficile valutare quale sia il reale numero dei convertiti in un determinato momento.
Secondo l'antropologo statunitense Dean R. Snow (1994) la confederazione iroquois consiste di:
- 1630, 21.740 individui,
- 1640, 11.835 (dopo il primo grave attacco dei microbi europei),
- 1650, 8.734.
Tra le sue nazioni, coloro che hanno subito maggiormente le conseguenze del crollo demografico sono stati i Mohawk:
- 1630, 7.740 individui,
- 1640, 2.835,
- 1650, 1734.

La grande maggioranza degli immigrati – secondo gli storici John A. Dickinson e Brian Young (1993) – tende a tornare in patria, ben il 73,3% nel periodo 1632-50.
Del resto, la fine di Huronia si trova a coincidere con la fine dell'entusiasmo religioso europeo, e quindi con la drastica riduzione degli aiuti finanziari.
Finora, nel periodo 1632-50, i francesi della Nuova Francia sono stati amministrati da una compagnia privata che ha agito in regime di monopolio e con l'approvazione della corona. I suoi organi di governo sono dipesi dalla compagnia ma sono stati politicamente responsabili di fronte alla corona.
In realtà, il paese è stato nelle mani degli indiani, e tanto dal punto di vista economico (attraverso la tratta) quanto da quello militare questa sorta di isolotto francese nel bel mezzo dell'oceano indiano è dipesa dai rapporti tra le diverse nazioni locali.
La struttura istituzionale della colonia è stata fragile e di poco conto. È stata l'alleanza con gli Huron e l'impegno finanziario e umano della chiesa cattolica a consentire alla piccola colonia di superare il delicato periodo dell'infanzia e di assestarsi, anche se in modo malfermo, lungo il fiume San Lorenzo.
Seppure in modo traumatico, il 1650 apre una nuova fase nell'esistenza della colonia.
La Communauté des Habitants ha promesso di importare soltanto venti coloni all'anno.
Poiché la tratta continua ad essere uno dei capisaldi economici della colonia, il ruolo svolto finora dagli Huron, quello di procacciatori, conciatori e trasportatori delle pellicce, passa ad altre nazioni dell'interno e, in particoale, agli Ottawa. Ma la maggiore distanza di questi ultimi dagli insediamenti del San Lorenzo richiede che siano i francesi stessi a muovere in loro direzione e partecipare direttamente alla tratta. Essi, spesso in competizione con gli indiani stessi, trasportano manufatti europei nel viaggio di andata e di pellicce in quello di ritorno.
Ora, alla fine della guerra tra Iroquois e Huron per la prima volta gli europei che vivono sulle rive del fiume San Lorenzo sono più numerosi degli indiani.
Non soltanto più persone arrivano ma più persone restano.
[Da quest'anno oltre il 55% degli immigrati rimarrà in Canada. La richiesta di terra da coltivare aumenta. Se nel periodo 1632-50 i coloni hanno ricevuto in concessione 6.000 ettari di terra, nel periodo 1651-55 ne verranno concessi ben 15.000.
La popolazione della colonia raggiunge 1.206 abitanti.

 

1650
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
WILLEM II

(The Hague 1626 - The Hague 1650)
figlio di Frederik Hendrik, principe d'Orange, e della c.ssa Amalie zu Solms-Braunfels;
conte di Nassau
principe di Orange
1647-50, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato o capitano generale della Repubblica.]
1650
per trovare i soldi necessari alla difesa, mette in prigione ben cinque dei principali deputati degli Stati d'Olanda e marcia all'assedio di Amsterdam;
Ottobre/Novembre
muore.
[Lo statolderato viene eliminato e non più ristabilito fino al 1672.]

 

 

 

 
1650
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Leopoldo Guglielmo d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1662)
figlio dell'imperatore Ferdinando II e di Maria Anna di Baviera († 1616);
arciduca d'Austria;
1621-62, governatore dei Paesi Bassi;




1650
-

 

 

1650
Inghilterra e Scozia

Rivoluzione inglese [1640-60]
- dal 1649 non c'è più la monarchia -

 

1650
Gennaio
25
, una legge pone i papisti ancora tra i Delinquentes;




prima l'Irlanda e poi la Scozia vengono sottomesse dall'esercito inglese guidato da O. Cromwell e unite all'Inghilterra in un unico Commonwealth; 
i diggers sono costretti ad abbandonare il tentativo di conquistare l'Inghilterra al comunismo agrario con la forza dell'esempio;

 

 

SCOZIA
-
-
-
-
1650
-
 
IRLANDA
-
-
-
-

1650
-

 
Nord America
-
-
-
-

1650
-

VIRGINIA
Governatore
-
-

1650
-






MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1650
-






NEW ENGLAND [Confederazione dal 1643]
Governatore
-
-

1650
-

 


MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1650
-

PLYMOUTH
Governatore
-
-

1650
-

 


NEW HAVEN
Governatore
-
-

1650
-

CONNECTICUT
Governatore
-
-

1650
-

RHODE ISLAND
[Considerato dai vicini vergognosamente liberale, viene lasciato fuori dalla Confederazione del NEW ENGLAND.]
Governatore
-
-

1650
-




1650
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico III
Albero genealogico
(Haderslev 1609 - Copenaghen 1670)
figlio di Cristiano IV e di Anna Caterina di Brandeburgo;
1618-48, guerra dei trent'anni;
1648-70, re di Danimarca e di Norvegia;





1650
-
NORVEGIA
1650
-
ISLANDA
1650
-

 

1650
REGNO di SVEZIA
Cristina
Albero genealogico
(Stoccolma 1625 - Roma 1689)
figlia di Gustavo II Adolfo e di Maria di Brandeburgo;
1632-54, regina di Svezia;
sotto la reggenza di un consiglio di aristocratici presieduto da Axel Oxenstierna;
1618-48, guerra dei trent'anni;
1635-48, guerra dei trent'anni: periodo franco-svedese;
dal 1644 direttamente al potere;



1650
-






1650
REGNO di PORTOGALLO
JOÃO IV [il Fortunato]
Albero genealogico

(Villa Vicosa 19 mar 1604 - Lisbon 6 nov 1656)
duca di Braganza (João II )
dal 1633 è sposato con Luisa de Guzman (1613-1666);
1640-56, re di Portogallo;
[incoronato 11.12.1640, in seguito alla rivoluzione]

1650
-

a

1650
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo IV
Albero genealogico

(Valladolid 1605 - Madrid 1665)
figlio di Filippo III e di Margherita d'Austria;
1615, sposa Isabella di Borbone, figlia di Enrico IV re di Francia;
1621-1665, re di Spagna;
1621-1665, re di Napoli e Sicilia;
- 1618-48, guerra dei trent'anni: accanto agli Absburgo;
[ciò aggraverà, rendendolo poi irreversibile, il declino della potenza spagnola.]
- 1623-26, guerra di Valtellina;
- 1627-31, guerra per la successione al trono di Mantova;

Primo ministro
Luis Méndez de Haro
(1643 - ?)
1650
[si sta compiendo il processo di progressiva decadenza della potenza spagnola]
Gennaio
con un dispaccio ordina al governatore di Milano di porre sotto sequestro tutti i frutti e le rendite goduti nella Lombardia spagnola dai cardinali e prelati filofrancesi. Provvedimento che intende colpire in primo luogo proprio i Barberini Albero genealogico per la loro politica antispagnola ed i loro legami con il re francese;

NAPOLI
Viceré
duca d'Arcos
(? - ?)
Nunzio apostolico
-

1650
-


SICILIA
Viceré
-
1650
-
a

 



 

1650
SAVOIA
Carlo Emanuele II
Albero genealogico

(Torino 1634-1675)
figlio di Vittorio Amedeo I e di Maria Cristina di Borbone-Francia;
1638-75, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti
marchese di Saluzzo
duca di Savoia
;
1638-75, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
a quattro anni, sotto la reggenza della madre (Madama Reale) fino al 1648 e poi ancora a lei soggetto fino alla sua morte nel 1663;

 

 

1650
-

 


1650
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giacomo (Toso) De Franchi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1648 1° ago - 1° ago 1650, doge di Genova;


Agostino Centurione
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1650 23 ago - 23 ago 1652, doge di Genova;


1650
-


1650
ducato di Mantova e del Monferrato
Carlo II
Albero genealogico

(1629 - 1665)
figlio di Carlo II e di Maria Gonzaga († 1660);
1631-54, duca di Mayenne;
1637-59, duca di Nevers e di Rethel;
1637-65, duca di Mantova e del Monferrato;
1650
[Dal 1649 è sposato con Isabella Klara d'Habsburg, figlia di Leopoldo del Tirolo.]



1650
-


 

1650
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco da Molin
Albero genealogico

(Venezia 21 apr 1575 -– Venezia 27 feb 1655)
figlio di Marino e Paola Barbarico;
1646-55, doge di Venezia; [99°]

 

- nunzio pontificio: Francesco Vitelli (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: marchese de la Fuente (1642 - ?)

1650
I rapporti con Roma non lasciano ancora intravvedere spiragli. La Serenissima chiede che la preconizzazione dei vescovi per le sedi collocate nel suo territorio venga riservata in concistoro ai soli cardinali veneti. Innocenzo X oppone il suo rifiuto e affida la scelta a quattro porporati non veneti; poiché il Senato nega il proprio assenso alle nomine, le sedi rimangono vacanti.
Questi gravi dissapori offrono al papa ampi motivi per lesinare i suoi aiuti alla Repubblica.

Giugno
Francesco Corner avverte il fratello card. Federico Corner a Roma che le condizioni economiche della Repubblica si fanno sempre più gravi e che un'offerta di 200 mila ducati veneziani – come suggerisce Bertucci Valier, il futuro doge – sconfiggerebbe ogni resistenza.
Nulla di fatto.

CANDIA
guerra di Candia (1645-69): la città di Candia è sotto assedio dei turchi.

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1650
ducato di Parma e Piacenza
Ranuccio II Farnese

(Casalmaggiore 1630 - Parma 1694)
figlio di Odoardo I e di Margherita de' Medici (1612-79);
1646-94, duca di Parma e Piacenza;
1646-2.9.1649, duca di Castro e Ronciglione;

 

 

1650
-

1650
ducato di Modena e Reggio
Francesco I d'Este
Albero genealogico

(Modena 1610 - Santhià 1658)
figlio di Alfonso III e di Isabella di Savoia;
1629-58, duca di Modena e Reggio;

 

 

1650
-


 

 

1650
Granducato di Toscana
Ferdinando II de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1610 - 1670)
figlio del granduca Cosimo II e della granduchessa Maria Maddalena d'Austria;
1621-70, granduca di Toscana;

 
1650
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segue



Blount, Charles (1650 ca-1693) scrittore inglese; appartenente al deismo;
Wetzer und Welte's Kirchenlexikon (prima testimoninaza documentata che si possiede del deismo)
[Anche se si è soliti citare come primo teorico deista Lord Edward di Cherbury, vissuto alla fine del XVI secolo.]
1693, assassinato dagli uomini dell'Entità.

Caloprese, Gregorio (Scalea, Cosenza 1650-1714) filosofo e letterato italiano, studiò medicina a Napoli senza mai esercitare la professione; maestro del giovane Metastasio, fondò a Scalea una scuola divenuta celebre per la modernità dell'insegnamento che, applicando la dottrina cartesiana, sostituiva a quello precettistico e autoritario un metodo graduale e conversativo;
Rime di poeti napoletani (1702)
Lettura sopra la concione di Marfisa e Carlo Magno contenuta nel «Furioso» al canto trentesimottavo (1691)
«Sposizioni» aggiunte all'edizione veneziana delle Opere di G. Della Casa (1727).

Churchill, John – 1° duca di Marlborough (Ashe, Devonshire 1650-Cranbourn Lodge, Windsor 1722), militare e politico inglese.

Cibber, C. (?-?) scrittore inglese;
The Provok'd Husband di John Vanbrugh (1728, Il marito oltraggiato; completa l'opera iniziata dal suo autore)
The Non-Juror (?, commedia antigiacobita).
1730, per la sua devozione, durata tutta una vita, all' "aristocrazia veneziana", ma anche per la commedia antigiacobita, gli viene conferita la carica di poeta laureato.

Coronelli, Vincenzo Maria (Ravenna 1650-Venezia 1718) geografo ravennate, cosmografo della Serenissima, fondatore dell' «Accademia degli argonauti», la prima società geografica del mondo; costruì i due maggiori mappamondi dell'epoca (15 piedi di diametro) per Luigi XIV;
Epitome cosmographica
Atlante veneto (1690, raccolta di circa quattrocento carte, non sempre originali)
Corso geografico (1694)
Isolario (1696)
Arcipelago
Biblioteca universale sacroprofana (Venezia 1701-09, interrotta al VII volume).

Guidi, Alessandro(Pavia 1650-Frascati 1712) poeta italiano;
Poesie liriche (1671)
Amalasunta in Italia (1681)
Endimione (1692).

Le Jumel de Barneville, Marie Catherine – baronessa di Aulnoy (Barneville, Normandia 1650?-Parigi 1705) scrittrice francese;
Hippolite, comte de Douglas (1690, Ippolito, conte di Douglas, romanzo)
Jean de Bourbon, prince de Carency (1691, Jean de Bourbon, principe di Carency, romanzo)
Relation du voyage d'Espagne (1691, Relazione di viaggio in Spagna)
Contes des fées (1697-98, Racconti di fate, in IV voll.)
Contes nouveaux  ou les fées à la mode (1698, in IV voll., Nuovi racconti o le fate alla moda)
vedi Il Mondo delle Fiabe.

Methuen, John (Bradford, Wiltshire 1650-Lisbona 1706) politico inglese;
1691, deputato alla camera dei comuni, diventa ambasciatore in Portogallo, poi governatore in Irlanda e di nuovo ambasciatore in Portogallo;
1703, tra l'Inghilterra e il Portogallo viene stipulato un trattato che porta il suo nome; trattato che sancisce l'accordo di pochi mesi prima in base al quale Pedro II entra nell'alleanza formata da Inghilterra, Olanda e Austria contro Francia e Spagna nella guerra di successione al trono spagnolo; il trattato commerciale, che abolisce la proibizione d'importare i prodotti dei lanifici inglesi e assicura l'ammissione in Inghilterra dei vini di Porto, con la clausola della nazione più favorita, è all'origine di una duratura sudditanza economica del Portogallo nei confronti della Gran Bretagna.

Savery, Thomas (1650-1713) inventore militare;
1698, ottiene il brevetto per una pompa idraulica ("pompa a fuoco") per estrarre l'acqua dalle miniere; rileva che il suo macchinario compie un lavoro equivalente a due cavalli [vedi Th. Newcomen].

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1650,
Germania
Lipsia,
la città sta per diventare il centro della produzione e della distribuzione dei libri in questo paese, grazie:
- alla posizione geografica nel cuore dell'Europa;
- ai privilegi concessi dai governi sassoni alle sue fiere commerciali e alla liberalità con cui il consiglio municipale li interpreta,
- dall'importanza della sua università,
- dal senso degli affari dei suoi stampatori, editori e librai.
Inghilterra
Goslar, viene stampato il «Calendario dei minatori», il primo calendario con informazioni varie e pensieri devoti (ancora in vita).
Spagna
Tolosa, gli editori Boude si servono di un molino nei dintorni della città.
Francia
i controlli si allentano;
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1650

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