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Papa
Clemente VIII

(1592-1605)

Con il declino della Stamperia del Popolo Romano, Venezia, Anversa e Parigi si sono spartite la produzione europea di breviari.
Tra la prima edizione del breviario tridentino nel 1568 e la comparsa del breviario clementino nel 1602, ristampe del breviario ne sono state eseguite:
- Venezia: 47 (27 delle quali recano il nome dei Giunti);
- Anversa: 32 dei Plantin;
- Parigi: 21 (quasi tutte di Jacobus Kerver);
- Roma, Lione, Salamanca e altre città: 15.
Tra il 1570 e il 1604, ristampe del messale ne sono state eseguite:
- Venezia: 86,
- Anversa: 27,
- Parigi: 20,
- altrove: 22.

Maggio
10
, la bolla di promulgazione del breviario limita il privilegio della Typographia Apostolica Vaticana allo Stato pontificio e dà facoltà agli altri tipografi di stampare il nuovo testo, previa autorizzazione scritta del vescovo e dell'inquisitore e purché si uniformino scrupolosamente all'edizione romana ufficiale.
Proibita è la ristampa, ma non la vendita o l'uso, in caso di necessità, delle vecchie versioni.
Il papa esprime da ultimo la sua volontà conciliatrice revocando formalmente ogni privilegio precedentemente concesso per i breviari.
La bolla continua a minacciare la scomunica, ma sono venuti meno i motivi d'infrazione.
Il papa segue quindi la stessa linea per il messale, una volta ottenuta assicurazione che il governo veneziano imporrà ai tipografi una maggiore cura nella stampa.

Gesuiti

«segue da 1601»
[col generale C. Acquaviva (1581-1615) si potenzia la compagnia]
1602, alla fine del 1594 sono stati espulsi dalla Francia.
Paesi Bassi, esce la satira allegorica intitolata Lettre mistique touchant la conspiration dernière avec l'ouverture de la Caballe misterielle des Jésuites, revellée par songe, à un gentilhomme des trouppes du Conte Maurice, ecrite à Frere Jean Boucher (Leiden).
Parigi, arriva in città Adriana Du Fresnes Guerbinacci che si dice posseduta dal demonio (tornerà diverse volte, fino al 1604, quando sarà esorcizzata da p. Coton, gesuita, confessore di Enrico IV];
[vedi Domicilia]
«segue 1603»

Port-Royal

«segue da 1599»
1602, appena undicenne, Marie Angélique de Sainte-Madeleine diviene badessa nota in seguito come Mère Angélique.
Il monastero ha cattiva fama per la condotta delle monache e la famiglia Arnauld allora interviene presso il Generale dell'Ordine cistercense per affiancare a Mère Angélique la monaca di un altro monastero, Madame de Jumeauville, per completare la formazione spirituale della giovane badessa e intervenire per riportare l'osservanza delle regole monastiche.
«segue 1609»

1602, si laurea a Padova William Harvey, discepolo di Fabrici d'Acquapendente ed erede della scuola anatomica padovana. Harvey, dal 1615 professore di anatomia e chirurgia al Reale Collegio dei medici a Londra, scoprirà la circolazione del sangue, descritta nell'Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus (1628).

ANNO 1602





1602
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1602
-

 




1602
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1602
-



1602
ducato di Stiria e di Tirolo
Ferdinando II
Albero genealogico

(Graz 1578 - Vienna 1637)
figlio di Carlo d'Absburgo duca di Stiria e di Maria Anna di Baviera;
1596-1637, duca di Stiria e di Tirolo;



1617-37, re di Boemia;
1618-37, re d'Ungheria;
1619-37, imperatore del Sacro Romano Impero;




1602
-


 

1602
ducato di Baviera
Albero genealogico

(Monaco di Baviera 1573 - Ingolstadt 1651)
figlio di Guglielmo V e di Renata di Lorena;
1597-1623, duca di Baviera;



1623-51, primo principe elettore di Baviera e depositario dell'Alto Palatinato;

1602
Palatinato
Federico IV [il Giusto]
Albero genealogico

(Amberg 1574 - Heidelberg 1610)
figlio di Ludovico VI e di Elisabetta di Assia-Kassel;
1583-1610, elettore del Palatinato;



1602
REGNO di SVEZIA e REGNO di POLONIA
Sigismondo III Vasa
Albero genealogico

(Stoccolma 156 6- Varsavia 1632)
figlio di Giovanni III di Svezia e di Caterina Jagellona, sorella di Sigismondo II Augusto;
1587-1632, re di Polonia;
1592-1604, re di Svezia;
dal 1598 in Svezia ha abdicato in favore del figlio Ladislao, che ha come reggente lo zio Carlo di Ludermania;



POLONIA

1602
-


SVEZIA

1602
1600-11, prima guerra svedese contro la Polonia (iniziata proprio dal reggente, zio del re, Carlo di Ludermania);


 

 




1602
IMPERO OTTOMANO
Mehmet III
Albero genealogico

(1566 - 1603)
figlio di Murad III e di Safiye (una della famiglia veneziana Baffo);
1595-1603, sultano;

 




Gran Visir
-

1602
-


 

 

 



1602
RUSSIA
 



Russia
1598-1613
"periodo dei torbidi"


 
-
1602


 

 



1602
Francia e Navarra
Enrico di Navarra
Albero genealogico
(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
1589-1610, re di Francia (Enrico IV);


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
M. de Béthune
duca di Sully
(1597 - 1610)
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1594 30 dic - 9 ago 1616);
 
1602
Marzo
il re viene informato dai suoi servizi segreti che il duca di Biron è in effetti una spia dell'Entità, al servizio di Filippo III; il duca pensava di consegnare alla Spagna tutto il Sud e l'Est della Francia e di venire proclamato, in cambio, re di Borgogna e della Franca Contea;
Luglio
31
, il duca di Biron viene decapitato alla Bastiglia;

 
1602
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di Francesco I e di Cristina di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;


1602
-


1602
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Maurizio
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1567 - L'Aia 1625)
secondogenito di Guglielmo I [il Taciturno] e di Anna di Sassonia;
1584-1625, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
[presidente del Consiglio di Stato.]




1618-25, conte di Nassau;
1618-25, principe di Orange;




1602
-


1602
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]
Alberto d'Absburgo
Albero genealogico

(† 1621)
figlio dell'imperatore Massimiliano II e di Maria di Spagna († 1603), figlia di Carlo V - 15 figli;
arciduca d'Austria;
1599-1621, governatore dei Paesi Bassi;
[dopo aver sposato Isabella Clara Eugenia figlia di Filippo II ed erede dei Paesi Bassi.]




1602
viene preparata una congiura contro Elisabetta I;
[tre gesuiti, tra cui padre Carew, inviati dall'Entità, attraversano la Manica a bordo di un peschereccio e, sbarcati in terra inglese, si dirigono a Londra con l'intenzione di collocare sotto il letto ella regina un potente esplosivo - vedi Inghilterra]

 


1602
REGNO d'INGHILTERRA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;

1602
due dei tre gesuiti sbarcati nell'isola per assassinare la regina sono arrestati nella locanda dove hanno preso alloggio, mentre padre Carew sfugge alla cattura: il domestico cattolico da loro contattato ha svelato il piano a Robert Cecil;
Aprile
i due gesuiti vengono giustiziati nella Torre di Londra e i loro corpi massacrati;


a


1602
REGNO di SCOZIA
James VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria Stuarda;
1567-1625, re di Scozia;



1603-25, re d'Inghilterra (James I);



1602
-


a


1602
IRLANDA

-



1602
-


a


1602
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano IV
Albero genealogico
(Frederiksborg 1577 - Copenaghen 1648)
figlio di Federico II e di Sofia di Mecklenburg;
1588-1648, re di Danimarca e di Norvegia;



1602
-
NORVEGIA
1602
-
ISLANDA
1602
-


segue



1602
REGNI DI SPAGNA, NAPOLI e SICILIA
Filippo III
Albero genealogico

(Madrid 1578 - 1621)
figlio di Filippo II e della sua quarta moglie Anna d'Austria;
1598-1621, re di Spagna; [compreso Portogallo]
1598-1621, re di Napoli e Sicilia;


1602
dal 1601 continua l'assedio di Ostenda da parte degli spagnoli;
NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1602
-


SICILIA
Viceré
-
1602
-
a

 



 

1602
SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico

(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Marguerite de Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
1588-1630, marchese di Saluzzo;

 

 

1602
il trattato di Lione (1601) con la Francia ha contribuito a spostare ulteriormente verso la pianura padana l'asse di gravitazione dello stato sabaudo


1602
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Agostino Doria
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1601 24 feb - 25 feb 1603, doge di Genova;


1602
-


1602
ducato di Mantova e del Monferrato
Vincenzo I
Albero genealogico
(1562 - 1612)
figlio di Guglielmo I e di Eleonora von Habsburg;
1581, sposa Margherita Farnese († 1643) [annullato 1583];
1584, sposa Eleonora de' Medici († 1611).
1587-1612, duca di Mantova e del Monferrato;

1602
-

 

1602
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Marino Grimani
Albero genealogico

(Venezia 1º lug 1532 - Venezia 25 dic 1605)
figlio di Girolamo e di Donata Pisani;
1595-1605, doge di Venezia; [89°]

 

- nunzio pontificio: Offredo Offredi (1598 8 ott - † giu 1605)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1602
Maggio
10
, con la bolla di promulgazione del breviario clementino, il successo dei librai veneziani è questa volta completo e cinque di loro approfittano della libertà riconquistata.
[Nel periodo 1602-11, pubblicheranno 12 edizioni del breviario clementino.]
Il papa segue quindi la stessa linea per il messale clementino , una volta ottenuta assicurazione che il governo veneziano imporrà ai tipografi una maggiore cura nella stampa.
Mentre la nuova versione sta per uscire la Repbblica e Roma si accordano affinché l'ambasciatore Francesco Vendramin faccia urgentemente pervenire a Venezia un manoscritto autenticato da dare subito alle stampe.
23, la prima legge che sanziona il diritto dei laici sulle terre acquisite dalla Chiesa limita rigorosamente le possibilità degli ecclesiastici di riprendersi le terre il cui dominio è passato ai laici.
Molti patrizi hanno investito ingenti somme nell'affitto e nel miglioramento di terre di dominio diretto ecclesiastico. Tra questi Giacomo Foscarini e Leonardo Donà il quale ha ottenuto, proprio dall'abbazia di San Zeno di Verona più di seicento campi.
Il tipo più diffuso di contratto è quello dell'enfiteusi, per cui un vescovo od un monastero cedono la coltivazione e i frutti della terra per un lunghissimo periodo di tempo, in cambio di un canone annuo generalmente piuttosto esiguo.
Ora con la parte (legge) del Senato il possesso della terra passa di fatto agli affittuali laici, ferma restando la corresponsione del canone.

A Capodistria il locale tribunale del Sant'Uffizio inizia l'interrogatorio di un'ebrea accusata di bestemmia contro i sacramenti, quando il podestà veneziano la prende in custodia. Alle lagnanze del nunzio in Collegio il doge Marino Grimani ribatte che i tra privilegi garantiti agli ebrei c'è quello di essere giudicati, peraltro inflessibilmente, dai tribunali dello Stato.

Lo stesso anno il doge comunica al rappresentante pontificio che la Repubblica collabora di buon grado col Sant'Uffizio e che tuttavia gli ecclesiastici devono sottostare al giudizio delle corti secolari. In pratica dei magistrati veneziani (Esecutori contro la bestemmia, Avogadori di comun, membri del Collegio e del Consiglio dei Dieci, Rettori delle città di Terraferma).

Novembre
il Collegio modifica, in direzione di un maggior controllo da parte dello Stato, la procedura finora seguita dall'Inquisizione per l'arresto.
[Finora, sentita una denuncia e stabilito che le prove erano sufficienti, gli "assistenti laici" impartivano al capitano messo a disposizione del Sant'Uffizio ordine verbale di procedere all'arresto.]
Ora il Collegio dispone che quest'ordine deve avere un mandato scritto firmato da almeno due deputati laici. Inoltre, se favorevoli all'arresto sono il nunzio, il patriarca, i loro vicari od un altro ecclesiastico, il capitano deve ottenere l'autorizzazione a procedere da uno dei segretari del Collegio, pena la morte.
La Congregazone romana protesta contro questa "novità" pregiudizievole al Sant'Uffizio.
Lo sforzo del governo veneziano di porre sotto più stretto controllo i tribunali dell'Inquisizione della Dominante e del Dominio non saranno tuttavia brillanti.
Inoltre, nonostante l'estradizione sia come sempre assai difficile da ottenere, il pontefice riesce ad avere a Roma, tra il 1590 e il 1605, più di dieci prigionieri.
Sono stati finora estradati:
- da Venezia:
. Giovanni Gasparo Lupi da Rovigo (1592),
. Giordano Bruno (1593),
. fra Archangelo da Piacenza, minore osservante (1602);
. [a.f.] Biagio da Digiuno (1597),
. [a.f.] Ferdinando de las Infantes (1605);

- da Padova:
. T. Campanella (1599)
. Giovanni Battista Clario (1599),
. Ottavio Longo (1599);

- da Verona:
. Ercole Rota (1597)
. fra Ludovico Petrucci – forse – (1599);

- da Vicenza:
. Giordano Siloprochi, novizio cappuccino (1599);

- da Gradisca:
. un relapso non meglio identificato (1590).

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]

 

1602
ducato di Modena
Cesare d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1562 - Modena 1628)
figlio di don Alfonso, un bastardo di Alfonso I, legittimato dall'imperatore ma non riconosciuto dalla corte di Roma;
1597-98, duca di Ferrara;
1597-1628, duca di Modena;
dal gennaio 1598 risiede a Modena dove ha portato con sé l'archivio, il museo e la biblioteca estense;

 

 

1602
-


 

1602
Granducato di Toscana
Ferdinando I
Albero genealogico
(Firenze 1549 - 1609)
figlio minore di Cosimo I;
1587-1609, granduca di Toscana;
continua l'indirizzo del padre, favorendo in particolare l'ascesa della città di Livorno sviluppandone gli impianti portuali;
 
1602
-

 

1602
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese;
1574-1631, duca di Urbino;
 
1602
-

 

 



Ágreda, Maria Coronel de Jesus de (Ágreda, Castiglia Vecchia 1602-65) scrittrice spagnola, superiora del convento dell'Immacolata Concezione di Ágreda;
Mistica ciudad de Dios (1670, postumo, Mistica città di Dio; opera condannata in primo tempo dalla chiesa)
Epistolario (corrispondenza segreta con Filippo IV: oltre un centinaio di lettere).

Guericke, Otto von (Magdeburgo 1602-Amburgo 1686) fisico e ingegnere tedesco, borgomastro di Magdeburgo, pioniere in Germania della fisica sperimentale, da cui gli emisferi di Magdeburgo
[Realizza la pompa a cilindro che aspira l'acqua sfruttando la forza d'attrazione del vuoto; la possibilità di ottenere la preziosa energia ricorrendo alla semplice pressione atmosferica, moltiplica i tentativi di tecnici, ingegneri e scienziati; sulla base delle sue opere R. Boyle e Ch. Huygens costruiscono perfezionate pompe pneumatiche ed effettuano più raffinati studi sul vuoto; apre la via alla nozione newtoniana di spazio assoluto e alla meccanica celeste di Keplero.]

Mastri o Mastrio, Bartolomeo latinizzato in Bartholomaeus Mastrius (Meldola, vicino a Forlì 7 dicembre 1602 – Meldola 11 gennaio 1673) frate minore conventuale, filosofo e teologo italiano;
[Riceve la sua prima formazione a Cesena e consegue i titoli accademici a Roma; frequenta gli Studia dell'Ordine francescano a Bologna e Napoli, prima di assumere la carica di docente a Cesena, Perugia e Padova; diviene membro della prestigiosa Accademia forlivese detta dei Filergiti;
si distingue per una profonda conoscenza della filosofia e della teologia scolastica, particolarmente versato negli scritti di Giovanni Duns Scoto; tuttavia, egli è uno studioso di mentalità aperta e indipendente; a Napoli si forma sotto la guida di Giuseppe da Trapani, uno dei più autorevoli e originali scotisti dell'epoca;
Nelle controversie, ha un tono duro e polemico con i suoi avversari. Memorabili rimangono le dispute con Matteo Ferchio e quelle con il francescano recolletto irlandese John Ponce.]

1624, inizia la sua carriera di insegnante, presso il convento di San Francesco del Prato (Parma); dopo pochi mesi si trasferisce a Bologna e successivamente a Roma; qui, con altri compagni di studio (tra cui Bonaventura Belluto da Catania), trascorre un periodo intenso, arrivando a progettare un manuale di studio sistematico di impronta scotista, da usarsi negli Studia dell'Ordine (Philosophiae ad mentem Scoti cursus integer);
1628, è a Cesena, in compagnia dell'amico Bonaventura Belluto;
1631, sempre assieme, i due si trasferiscono a Perugia dove rimarranno fino al 1638;
Disputationes in octo libros Physicorum Aristotelis (Romae 1637, typis Ludovici Grignani)
1638, dopo Perugia, entrambi richiedono di poter essere trasferiti allo Studium di Padova: qui trovano forti resistenze in Matteo Ferchio, teologo, e Francesco Vaccari, filosofo, questi ultimi docenti presso l'ateneo patavino;
nel giro di tre mesi, i due amici riescono a ottenere la reggenza, rimanendo a Padova per tre anni;
Disputationes in Organum Aristotelis (Venetiis 1639, typis Marci Ginami)
Disputationes in libros De celo et Metheoris (Venetiis 1640, typis Marci Ginami)
Disputationes in libros De generatione et corruptione (Venetiis 1640, typis Marci Ginami)
passati per Faenza, successivamente le loro strade si dividono: lui ritorna al paese nativo, Bonaventura Belluto in Sicilia;
1642, il cardinale Luigi Capponi, arcivescovo di Ravenna, lo vuole con sé, come teologo privato; tale incarico ha forti benefici su di lui: il cardinale finanzia alcune sue opere (i due volumi della Metaphysica, la seconda edizione della Physica) e lo introduce in una stretta cerchia di amicizie di alto valore culturale;
Disputationes in Aristotelis Stagiritæ libros De anima (Venetiis 1643, typis Marci Ginammi)
Disputationes in Aristotelis Stagiritæ libros Physicorum (Venetiis 1644, 2ª ediz., typis Marci Ginammi)
1645, si ritira a Meldola;
Institutiones logicæ, quas vulgo summulas, vel logicam parvam, nuncupant (Venetiis 1646, typis Marci Ginammi)
Disputationes in Organum Aristotelis (Venetiis 1646, 2ª ediz., typis Marci Ginammi)
Disputationes in XII Aristotelis stagiritæ libros Metaphysicorum (Venetiis 1646-47, 2 voll., typis Marci Ginammi)
1647, durante il Capitolo provinciale, viene scelto come Ministro, carica che manterrà per un triennio;
Disputationes in libros De coelo et Metheoris (Venetiis [1648ca.], typis Marci Ginammi)
1650, ritorna agli studi teologici;
Scotus et scotistæ Bellutus et Mastrius expurgati a probrosis querelis ferchianis (Ferrariæ 1650, apud Franciscum Succium thypographum cameralem)
Disputationes in libros De generatione et corruptione (Venetiis 1652, typis Marci Ginammi)
Disputationes theologicæ in primum librum Sententiarum (Venetiis 1655, apud Iohannes Iacobum Hertz)
1659-64, si reca più volte a a Roma, dove ha modo di conoscere personalmente il pontefice Alessandro VII;
Disputationes theologicæ in secundum librum Sententiarum (Venetiis 1659, apud Franciscum Stortum, dedicato ad Alessandro VII)
Disputationes theologicæ in tertium librum Sententiarum (Venetiis 1661, apud Valvasensem)
Disputationes theologicæ in quartum librum Sententiarum (Venetiis 1664, apud Valvasensem)
1665, mancato di un soffio il generalato, si libera da incarichi e si ritira per sempre presso il convento di San Francesco a Meldola dovei rimane fino alla morte;
Theologia moralis ad mentem dd. Seraphici et Subtilis concinnata (Venetiis 1671, apud Ioannem Iacobum Herz)
Disputationes in Aristotelis Stagiritæ libros De anima (Venetiis 1671, 2ª ediz., sumptibus Francisci Brogiolli)
1673, 11 gennaio, muore a Meldola.

Mazarino, Giulio o Giulio Mazzarino (Pescina, L'Aquila 1602-Vincennes, Parigi 1661) politico francese di origine italiana.

Pérez de Montalbán, Juan (Madrid 1602-1638) drammaturgo spagnolo, figlio di un ebreo convertito al cattolicesimo, libraio, editore;
Morir y disimular (1619, Morire o fingere)
El señor don Juan de Austria (1628, Don Giovanni d'Austria)
Los templarios (1630, I templari)
Los amantes de Teruel (1633, Gli amanti di Teruel, ripresa nel 1887 da J.E. Hartzenbusch)
Circa 60 commedie raccolte in due voll. (1635-68).
Para todos (1638, Per tutti, una miscellanea di commedie, novelle, ecc, per cui si attirò gli strali di F.G. de Quevedo y Villegas)
Fama postuma (1636, biografia di F. Lope de Vega).

Roberval, Gilles Personne de (Roberval, Beauvais 1602-Parigi 1675) matematico francese, occupa un posto di rilievo nelle origini del moderno calcolo infinitesimale; ebbe dispute anche violente con R. Descartes contro il quale difese, tra l'altro, il metodo dei massimi e dei minimi di Fermat;
1634, un anno prima che appaia lo scritto di F.B. Cavalieri sull'argomento, elabora il metodo degli indivisibili, che applica alla soluzione di alcuni problemi relativi alla cicloide;
1670, descrive in una memoria su «Le journal de sçavans» la famosa bilancia che porta il suo nome.
[Circonferenza di Roberval.]

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«segue da 1601»
1602
Germania
Francoforte
La pubblicazione del Catalogus universalis [Mess Katalog] della Fiera del Libro è affidata dal 1599 a Stauer.
Lo stesso anno Johann Cless [Clessius] dà alle stampe Unius seculi eiusque virorum literatorum monumentis tum florentissimi, tum fertilissimi, ab anno Dom 1500 ad 1602, nundinarum autumnalium inclusiue, elenchus consummatissimus librorum, Hebræi, Græci, Latini, Germani, aliorumque Europae idiomatum, typorum æternitati consecratorum (Pierre Kopff, Francoforte, in-quarto): in breve, una bibliografia in due tomi (pagine 596+296) che intende schedare tutti i volumi pubblicati in Germania dal 1500 al 1602.
Naturalmente è incompleto perché ignora la produzione minore delle città meno importanti.
Inghilterra
l'università di Oxford apre la sua biblioteca che deve al diplomatico e studioso Thomas Bodley.
«segue 1603»

Compagnia Unita delle Indie Orientali
(Vereenigde Oost-Indische Compagnie)
[Olanda]

1602, il bisogno di grandi mezzi militari e finanziari per condurre e presidiare i traffici, nonché i danni della libera concorrenza tra armatori e piccole compagnie private, spingono gli olandesi a creare questa grande compagnia: Vereenigde Oost-Indische Compagnie, già Compagnia van Verre (cioè dei paesi lontani) che riunisce in un'unica federazione parecchie compagnie minori, sotto gli auspici del Segretario Generale degli Stati di Olanda, cui gli Stati Generali danno, insieme col monopolio marittimo, commerciale e coloniale per tutti i mari e le terre a Oriente del Capo di Buona Speranza (sino allo stretto di Magellano), anche l'esercizio dei poteri sovrani di pertinenza dello Stato olandese, sulle acque e sulle terre di giurisdizione della Compagnia.
Ha un carattere più di associazione in partecipazione che di società per azioni. All'inizio, rappresentante della Compagnia è il capo della flotta [sarà poi creata un'amministrazione a Batavia].

Il capitale di fondazione, diviso in azioni di 3000 fiorini ciascuna, è affidato dalle singole associazioni mercantili locali riunite nella compagnia generale a organi operativi, detti Camere, in numero di otto, i cui direttori provvedono all'armamento e al carico delle navi, ricevono le quote, acquistano le merci nelle Indie, vendono i prodotti, informano i soci e dividono i profitti.
I delegati delle Camere all'assemblea, decidono il numero annuale delle navi da inviare, il giorno della partenza, la divisione dei profitti tra le Camere.
Tra le grandi Camere primeggia Amsterdam, che dietiene il 59% del capitale sociale. L'ordinamento prevede:
- facoltà di armamento dei singoli porti olandesi,
- viaggio di conserva della flotta sotto la protezione di navi da guerra (tre convogli l'anno, ciascuno di 30-40 navi) lungo una via obbligatoria e senza soste intermedie,
- unità di porto esportatore (Batavia) e importatore (Amsterdam),
- vendita all'incanto delle merci sulla piazza di Amsterdam.

Ebreo errante

1602, appare a Leida Der ewige Jude (l'ebreo errante), un Volksbuch (di larga diffusione) tedesco. Trattasi di Aasvero, calzolaio di Gerusalemme, personaggio della tradizione popolare medievale (documentata per es. in Inghilterra sin dal sec. XIII).
La leggenda, interpretata come testimonianza di antisemitismo o come più ampia allegoria dell'inquietudine della coscienza umana, trova fortuna presso tutta una serie di scrittori, dal Settecento in poi: Shubart, Goethe, von Arnim, Lenau, ecc..
 In particolare:
- Le juif errant (1844-45, E. Sue),
- Ahasver in Rom (1865, Aasvero a Roma, poema di R. Hamerling).

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